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[Dalamar78] - Gli Eroi del Magnamund - Atto VII


dalamar78

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Un attimo dopo che la freccia scagliata da Falco della Tempesta colpisce ad una gamba il primo bestione, sentite un rumore di pietra che scorre su pietra provenire dalle vostre spalle; fate appena in tempo a voltarvi che vedete una sezione del muro spostarsi: compare quindi uno strano gnomo barbuto, che indossa un conunto panciotto di velluto nero. Gli occhi tondi e sproporzionati vi fissano con odio, mentre alza un tubicino cavo di ottone e lo punta su di voi.

Sogni d'oro vi dice ridacchiando e dal tubino si diffonde una nube azzurrina che vi investe in pieno.

Vi ritraete tossendo e cercando di non respiarare ma il fumo amaro sembra penetrarvi nella pelle: mentre una potente sensazione di torpore vi invade le membra, non potete fare altro che osservare lo gnomo sogghignare malefico.

Vi risvegliate di colpo e ciò che vedete è talmente allucinante che, per qualche istante, siete convinti di sognare. Davanti ai vostri occhi si apre un'enorme sala di marmo luccicante, circondata da innumerevoli file di gradinate, come un enorme anfiteatro. Al centro della stanza c'è un ampio fossato, da cui sale un pennone di ferro e su cui scivolano lingue di fuoco che emergono dalle profondità delle terra. Centinaia di strani figuri sono seduti sulle gradinate e tutti vi fissano con occhi infuocati dai cappucci delle loro vesti. Riuscite a sentire il brusio delle loro sarcastiche risate e un brivido di terrore vi fa accaponnare la pelle.

In lontananza sentite risuonare forte un gong e una lugubre cantilena si alza dagli incappucciati. Vorresti fuggire al più presto da questo posto poco rassicurante ma i vostri polsi sono saldamente incatenati ad un anello d'ottone fisso alla parete.

Che il processo abbia inizio! ordina una voce possente la cui eco risuona nella sala. Come un sol uomo, tutti i presenti si alzano e un raggio di luce cala dal pennone ad illuminare la figura di un uomo macilento con i capelli bianchi, seduto su un trono d'oro massiccio. Sopra quest'ultimo sono sospesi due cristalli: uno chiaro e lucido come un diamante, l'altro nero come la morte; tra le due pietre rimbalza un flusso di energia, la cui luce bluastra getta delle strane ombre sul volto dell'uomo.

Intrusi! vi apostrofa poi con voce gelida ma calmissima Siete venuti a Kazan-Oud con propositi di morte. Non è forse vero che quei codardi di Elzian vi hanno promesso una ricompensa per distruggermi?

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Mi guardo attorno ancora stordito, cercando di non cedere al panico.

Che razza di posto è questo? Dove siamo finiti?

Cerco di muovere i polsi, ma li trovo incatenati.

In queste condizioni non potrò nemmeno usare la magia... Dobbiamo trovare un modo per uscire da qui...

Spostando lo sguardo nella stana, mi fermo ad osservare le pietre cercando di capire cosa sono.

@DM

Spoiler:  
Conoscenze e sapienza magica per capire cosa sono le due pietre.
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Alle parole di Soren un brusio di dissenso sale dalle gradinate affollate; il Lord si alza lentamente dal trono e si gira verso i suoi tirapidi, con le mani tese come per ricevere delle adulazioni. Il brusio si fa sempre più forte, mentre i vostri occhi sono sempre più attratti dalla pietra chiara sospesa sopra il trono. Ora al suo interno luccica una luce dorata; in un attimo capite che si tratta proprio dell'oggetto della vostra ricerca: la Pietra della Sapienza di Herdos!

Il vostro verdetto miei sudditi? urla l'uomo con gli occhi dilatati dalla rabbia e la voce severa ed impetuosa.

Colpevoli, Lord Zahda! urla la folla in risposta.

E la pena? grida ancora il vecchio.

Il Labirinto! gridano ad una sola voce Il Labirinto!

Una creatura gobba e deforme, avvolta ad incappucciata in un mantello, si avvicina alla piattaforma sulla quale vi trovate ammanettati alla parete. Con molta destrezza, probabilmente derivata dall'esperienza, vi toglie di dossa tutto il vostro equipaggiamento, armi comprese e le consegna ad un nano che la segue da vicino. Quest'ultimo osserva preoccupato la Spada del Sole di Falco della Tempesta e la solleva per mostrarla al suo Maestro. Prima ancora che riesca a pronunciare una sola parola si sente un grande boato ed un lampo di energia dorata si sprigiona dall'impugnatura della sacra lama: del nano non c'è più nessuna traccia.

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Lord Zahda fa un gesto sprezzante alle parole di Soren

Portateli nel Labirinto ordina Ma lasciatemi qui la quell'arma!

La Spada del Sole si solleva in aria e vola verso il trono, trasportata da un fascio di luce blu. Mentre venite trascinati via da una nutrita scorta di guardie armate verso questo fantomatico Labirinto, sentite risuonare la sadica risata di Lord Zahda e cominciate a disperare per la vostra sorte.

@ Tutti

Spoiler:  
Cancellate tutte le vostre armi, armature e tutto l'equipaggiamento poichè vi è stato sottratto tutto quanto

Venite condotti lungo un corridoio di acciaio ai cui lati si accalca una folla di figure esultanti. Mentre passate vi colpiscono con pugni e vi sputano addosso, bestemmiando e insultandovi. Le guardie si fermano davanti ad una massiccia porta di ferro, che si apre rumorosamente, e veniti spinti rudemente all'interno mentre la porta si richiude con un tonfo sordo. Le manette che vi hanno scorticato i polsi per quanto erano strette cadono a terra, liberandovi le mani.

Benvenuti nel Labirinto sibila la voce di Lord Zahda da un punto non meglio precisato sopra di voi. Scrutate il soffitto e notate che è coperto da una fitta e scura nebbia, attraversata da potenti scariche elettriche.

Una figura sta prendendo forma a poco a poco davanti a voi, assumento l'aspetto di un cranio umano grottescamente grande. Dalle cavità ossute due occhi verdi vi fissano e sopra il teschio è appoggiata una parrucca bianca e riccioluta, simile a quella degli alti magistrati

Siete venuti qui per uccidere ma i vostri piani sono falliti ed ora dovete affrontarne le conseguenze echeggia una voce dalla cavità del teschio Siete stati condannati ad entrare nel Labirinto di Zahda; se riuscirete ad uscirne la vostra vita verrà risparmiata altrimenti morirete. Del resto è una fine abbastanza ovvia per qualcuno venuto qui in cerca della morte!

Il teschio si ritira nella nebbia e siete circondati da un profondo silenzio. Di fronte a voi scorgete quello che ha tutta l'aria di essere l'ingreso di una caverna o di una galleria. Improvvisamente, dall'oscurità, comincia a soffiare sibilando un'aria gelida: solo adesso capite che quella è la vera entrata del Labirinto!

Entrate! ordina la voce Entrate o perite all'istante!

E non si tratta solo di una vana minaccia: una decina di frecce si conficca nella sabbia a pochi centimenti dai vostri piedi.

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Seppur con riluttanza, avanzate all'interno del Labirinto di Zahda, ben consci di non avre molta altra scelta. Vi ritrovate in un passaggio con le pareti e il pavimento completamente lisci. In alto, il soffitto è celato da una coltre di nebbia che diffonde una strana luce, sufficiente appena a farvi vedere dove mettete i piedi. Disarmati e senza armature vi sentite nudi e vulnerabili; con molta cautela avzante nella galleria, sempre all'erta, finchè giungete ad uno spiazzo circolare. Li, al centro del pavimento, ci sono un spada corta, una balestra leggera, un bastone ed una mazza leggera, tutte in pessime condizioni.

Muovete qualche passo e subito due pannelli si aprono nelle pareti, rivelando due uscite: una a destra e una a sinistra.

@ Falco della Tempesta

Spoiler:  
Non riveli nulla di particolare sulle armi ma è il blocco di marmo in cui sono poggiate ad emanare una forte aura maligna: la tua saggezza ramas ti suggerisce di non avvicinarti a quel blocco
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Falco della Tempesta

No! La spada del Sole!!!

Dobbiamo sopravvivere a questo labirinto per recuperare i sacri oggetti Ramas e completare la nostra missione!

Entro a malincuore nel labirinto, e sobbalzo non appena intravedo le armi.

Hai ragione Soren. Le armi sono pulite, malauguratamente il blocco su cui poggiano è intriso di energia maligna.

Purtroppo io non posseggo i segreti della tecnica Ramas della Telecinesi, dunque temo che dovremmo lasciarle dove sono e proseguire. ... A meno che qualcuno di voi non abbia altre idee.

In caso contrario un corridoio vale l'altro.

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Ci hanno tolto tutto, ma ancora qualcosa posso fare.

Mi guardo attorno.

Devo tornare un attimo indietro, ma forse riesco a recuperare quelle armi.

Detto questo, mi volto e seguo al contrario il percorso fatto fino ad ora, fino ad arrivare quasi all'ingresso.

Lì recupero una delle frecce che ci erano state scagliate contro e mi sbrigo ad allontanarmi.

Se tutto va come penso, Uso la punta della freccia per tagliare un pezzo di laccio che mi lega i capelli, poi spezzo la freccia in due punti e prendo un pezzo del legno di cui è composta e metto quello che ne resta in tasca.

Allontaniamoci tutti, non vorrei che scattasse qualche trappola.. Falco da che parte dovremmo andare?

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Posso provarci io, però non vorrei stare all'interno della stanza... Dovremmo infilarci in uno dei corridoi, almeno se succede qualcosa nella stanza siamo al sicuro.

Guardo le due strade.

Che parte preferite?

Attendo che gli altri decidano in che corridoio andare e che ci entrino, poi mi piazzo all'inizio del corridoio e lancio un incantesimo.

Appena finisco una forza invisibile solleva la spada corta e la sposta dalla sua posizione.

@DM

Spoiler:  
Lancio servitore inosservato, lo evoco direttamente vicino alle armi.

Dura 7 ore.

Gli faccio sollevare la spada e la faccio spostare dal blocco di marmo. Se non succede nulla la porto da noi, poi faccio la stessa cosa con le altre armi, prendendo in ordine il bastone, la mazza e la balestra.

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Dalen, con i suoi componenti arcani in mano, traccia nell'aria alcuni simboli di potere mormorando una formula magica al termine della quale non accade niente di particolare; il giovane mago si limita ad indicare il cumulo delle armi.

Prendi la spada dice anche se non sembra riferirsi a nessuno in particolare.

Poco dopo la spada si solleva da terra come se una figura invisibile la stesse impugnando, per poi portarla dal mago; con comandi simili, Dalen riesce a recuperare tutte le armi poste sul blocco di marmo

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