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Scales of War - Rescue at Rivenroar


Luis

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Un crocevia di strade si intrecciano all'interno della valle di Elsir, sentieri battuti da carrozze e viandanti in cerca del loro scopo.

Il respiro del vento che si fa strada tra le chiome degli alberi, che come una macchia verde scuro ricoprono gran parte del paesaggio, ondeggiando pigramente le loro chiome sotto la leggera brezza della sera. Qualsiasi viaggiatore rimarrebbe colpito da un simile paesaggio, dal senso di pace che la natura sembra emanare da ogni pianta, lenendo come un balsamo le fatiche del pellegrino; toccandolo in profondità per fargli dimenticare la stanchezza dovuta ad un intero giorno di marcia.

Ancora un altro pò, e discesa l'ennesima collina ecco apparire le luci della piccola cittadina di Brindol, piccole falene che all'imbrunire fanno pensare ad un pasto caldo e un fuoco scoppiettante vicino cui riscaldarsi le ossa.

Dinanzi a questi piccoli piaceri della vita è impossibile trattenere un sorriso sincero.

Le guardie sono in procinto di chiudere i cancelli della cittadina per la notte, garantendo così sonni tranquilli a residenti e lavoratori. Le strade iniziano piano piano a svuotarsi, mentre le persone mettono un passo dietro l'altro per percorrere lo stesso tragitto che i loro muscoli hanno imparato a riconoscere.

Poche domande, qualche parola stanca di ringraziamento ed alcuni si dirigono verso la locanda più vicina, seguiti da altri troppo stanchi per trovare una sistemazione diversa per la notte.

Prima ancora di svoltare l'angolo si sentono voci allegre, il tintinnio delle posate che grattano contro le scodelle e qualche nota strimpellata pigramente. La locanda è composta da due piani, ed innumerevoli finestre fanno capolino tra i mattoni scuri, i vetri opachi non permettono di scrutare con chiarezza l'interno, ma il particolare che cattura immediatamente l'attenzione e l'insegna che campeggia sopra l'ingresso.

« The Red Door »

Nero e cremisi, due tonalità che cozzano decisamente con l'aria allegra che si avverte non appena varcata la soglia.

@Keltuzad, Halgren

Bardato nel mantello da viaggio, ti cerchi un tavolo nella sala; almeno fino a quando una giovane cameriera non vi si avvicina sculettando. Ha l'aria stanca, ma si esibisce in un sorriso sincero, accompagnando le sue parole con piccoli e aggraziati gesti delle mani.

Non vi dispiacerà sedere allo stesso tavolo, spero. Il cibo ha un sapore decisamente migliore in compagnia.

Termina appena la frase prima di voltarsi e incamminarsi verso il bancone...

@Rhogar

Un fortissimo aroma d'alchool ti penetra nelle narici non appena passi di fianco ad una coppia di amici che brindano chissà per quale motivo. Il pavimento attorno a loro è completamente bagnaticcio, mentre il tavolo che occupano a malapena riesce a contenere la mole di bottiglie sparpagliate. Uno dei due sembra notare la tua espressione, ed in uno slancio di generosità afferra le tue vesti e fa per trascinarti verso il posto vacante.

Che cosh'è quella faccia ammmico?! Oggi è un gran shgiorno... bisogna feshteggiare. OSTE UN BICCHIERE AL MIO AMICO DRAGO!

Ha un'aria veramente felice e ingenua... anche se il liquore sta iniziando a fargli appannare gli occhi.

@Nori

L'aroma della birra sembra quasi darti il benvenuto ancor più dei sorrisi di cortesia che ti rivolgono all'ingresso. Non scorgi altri esponenti della tua razza, ma l'oste - un uomo con una folta barba e basette rossicce - ti fa cenno di avvicinarti al bancone, preparando una pinta nel frattempo che riduci la distanza che vi separa.

Buonasera Mastro nano, che notizie porta dalla cittadella?! Ho sentito che i pelleverde continuano ad avanzare...

Non hai la più pallida idea a cosa si stia riferendo, ma è lampante che ti abbia confuso con qualcun altro.

@Aigas

Fai per accomodarti nell'angolo più buio della locanda, evitando sguardi indiscreti e rifiutando seccamente l'invito di quel musicista improvvisato a farti da spalla per un duetto; l'alchol non ti infastisce, tuttavia senti la necessità di startene da solo per un pò...

Hey ragazzo, che ne dici di unirti a noi per una partitina? Dadi o carte, scegli tu...

Il suo sorriso è famelico, ma il sacchetto di monete alle sue spalle è decisamente più attraente.

Spoiler:  
Turni liberi, interpretiamo un pò e scusatemi per le descrizioni... sono un filo arrugginito. Si accettano consigli o suggerimenti!

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Keltuzad

Il vento soffia leggero e tranquillo tra gli alberi e l'intera valle sembra essere immersa nella quiete. Un po' di pace per alleggerire il peso dei miei pensieri. Avrei voluto condividere con il mio mentore questo splendido paesaggio...ma devo smetterla con i vecchi ricordi. Ah ecco Brindol. Proseguendo a passo moderato, aiutandomi anche con il bastone, raggiungo la cittadina. Una volta passate le mura esterne mi faccio trasportare dal suono dei commensali di una locanda dalle insegne nero e cremisi ed entro per rifocillarmi. Mi libero di un po' di equipaggiamento e lo consegno alla cameriera per farlo custodire, poi mi siedo al tavolo quasi non curante delle parole della donna e mi tolgo il cappello di stoffa a punta, poggiandolo su un lato del tavolo libero. Accenno ad un gesto di saluto nei confronti del vicino di posto, giusto per osservare come è vestito e armato. Non mi sbilancio mai troppo nel fare amicizia nelle locande, c'è sempre qualcuno alla ricerca del pollo da spennare, ma devo valutare se può essere utile continuare il viaggio con qualcuno che mi copra le spalle in caso di bisogno.

Durante il pasto mi guardo un po' intorno per osservare un po' la tipologia di clientela, a primo avviso molto variegata.

Descrizione:

Spoiler:  
Keltuzad è un giovane abbastanza alto e slanciato. Porta i capelli castani molto corti e curati, gli occhi sono anch'essi castani ma più chiari e luminosi rispetto al colore dei capelli. Il viso è ricoperto di una barba biondiccia abbastanza folta ma non troppo lunga. E' vestito con una tunica di stoffa con colori grigio fumo e blu scuro ed è solito indossare un cappello a punta di colore grigio. A parte un bastone e uno zaino da viaggio non è armato di altro.
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Il nano dall'aspetto serio e dal passo lento ma deciso, attraversa la locanda diretto al bancone come se venisse richiamato da una forza innata dentro di lui. Una corta giacchetta di pelle marrone lascia vedere benissimo la pesante cotta che indossa, separata dalla dura scorza del nano da una tunica verde scuro che gli arriva alle ginocchia, incontrandosi con degli stivali di buona fattura. Sale goffamente su uno sgabello e sistema meglio dietro la schiena il pesante martello da guerra dopo aver posato a terra, sotto i piedi,il resto del suo fardello. Alle parole dell'oste stringe l'occhio sinistro a sottolineare come suo solito i dubbi che gli affollano la mente. Puntato l'indice contro l'umano gli fa:

Quando i maledetti pelle verde avanzano c'è sempre qualcuno pronto a schiacciare le loro testacce e a bruciare gli idoli di Gruumsh che si trascinano appresso!

E aggiunge poi cambiando il tono della voce da deciso a dubbioso

Ma Kord mi è testimone amico mio, non capisco a cosa ti stai riferendo!

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Appena l'ubriaco mi chiama mi avvicino al suo tavolo.

Gli ubriachi... Sono così ingenui. Ma in fondo non sono tanto male, anzi, spesso un ubriaco è più veritiero di un sobrio.

Sorrido all'uomo e mi accomodo al tavolo.

Sei molto gentile ad invitarmi al tuo tavolo! Il mio nome è Rhogar, voi messeri come vi chiamate?

E che cosa state festeggiando con così tanto ardore?

Dico mentre mi guardo attorno per cercare eventuali avventori diversi dal comune.

@Descrizione

Spoiler:  
Rhogar è un dragonide alto e rubusto, con le squame di un rosso acceso e gli occhi ramati.

Indossa una pesante armatura e porta con sè una grossa mazza, sulla quale spicca il sibolo di un drago.

@Master

Spoiler:  
Perchè ci troviamo in città? Ci siamo capitati per caso?
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Mi volto verso l'uomo, squadrandolo da capo a piedi.

Dadi?!? Carte?!? Ma sta scherzando... ???

Non riesco a trattenere un sorriso, mentre mi rivolgo all'uomo in attesa di una mia risposta.

Scusami amico, ma non ho mai giocato d'azzardo in tutta la mia vita. E di sicuro non sarà la tua brutta faccia a convincermi di farlo per la prima volta.

Poi bevo un sorso di birra e mi metto a guardare disinteressatamente i presenti.

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Halgren è un umano di bell'aspetto e dal fisico ben temprato. I suoi movimento sono fluidi nonostante la pesante armatura di piastre che gli lascia libero solo il capo, coronato da una capigliatura castana arruffata e spettinata. Un pesante mantello blu scuro gli pende dalle spalle, giungendo fino alle caviglie, ed è sovrastato fino alla vita da una seconda mantellina bianca su cui è raffigurata la testa stilizzata di un corvo con il becco spalancato. I guanti che gli coprono le mani richiamano gli stessi due colori: il bianco e il blu intenso. Mentre cammina verso il tavolo indicato dalla cameriera, evitando con rapide torsione del busto qualsiasi contatto con gli altri presenti, tiene sempre una mano sull'elsa della spada che fuoriesce dal fodero fissato alla vita. Nonostante sia un ragazzo più che piacevole da guardare, l'espressione del volto è inquietante e difficile da sopportare: gli occhi arcigni studiano nei minimi particolari ogni interlocutore, cercando di intuirne i tratti e le peculiarità e mettendo a disagio la maggior parte delle persone.

Sedendomi accanto al vicino, ricambio il suo saluto appena accennato con un cenno sicuro del capo. Togliendomi i guanti, inizio a picchiettare con le dita sul tavolo in attesa del pasto.

« Salve » parlo senza alzare gli occhi dal tavolo. « Il mio nome è Halgren, il suo? »

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Keltuzad

Masticando un boccone a bocca chiusa alzo la testa e guardo il mio interlocutore. Simboli della regina corvo un po' ovunque, di sicuro non è un semplice guerriero o un banale adoratore. Gli occhi sono ancora fissi su Halgren, aspetto qualche secondo per mandare giù il boccone per bene facendo passare altri secondi di silenzio, poi con una certa solennità inizio a parlare.

Sono Keltuzad, allievo del grande mago Orrik "il grigio". Faccio passare qualche altro secondo poi riprendo. Non provengo da queste terre, ma sono comunque alla ricerca di una qualche occupazione, o magari di una valida impresa in cui poter esprimere le mie conoscenze e affinare le mie capacità. A tal fine accetto di buon grado l'aiuto di valorosi avventurieri. Messer Halgren, lei è solo di passaggio?

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Nori

A sentire le tue parole l'oste scoppia in una fragorosa risata di approvazione, rivolgendoti uno sguardo caloroso.

Ben detto amico mio! Perdonami comunque, ero convinto che fossi un emissario proveniente dalla vicina cittadella di Overlook...

Fa una pausa, continuando a riempire un boccale dietro l'altro per le cameriere che attendono di servire i clienti.

Sono stati qui più volte per cercare bande di avventurieri disposti a lavorare per loro. Pare che ci sia guerra all'orizzonte...

Conclude un pò cupo, rabbuiandosi in volto.

Quali affari ti portano a Brindol, comunque?

Rhogar

Ti siedi tra i due uomini che calorosamente ti versano da bere con un largo sorriso stampato sul volto.

Bevi Rhogar! Bevi alla mia shalute! Alla shalute di Finn e del shuo amicccco Sheamush...

L'altro ragazzo solleva distrattamente un boccale prima di portarselo alle labbra con poca convinzione, lasciando traboccare un pò di birra che va a bagnargli i vestiti; cosa che lui sembra non notare.

Ascolti appena quello che ti hanno detto, decisamente più concentrato ad abbracciare la sala con lo sguardo in cerca di qualche altro avventuriero. Ti salta all'occhio un tizio vestito con una possente armatura di piastre intento a conversare con un tizio dall'aspetto abbastanza comune, mentre qualche tavolo più in là un gruppo di persone pare pianificare con cura quello che sembra essere un viaggio o una spedizione, almeno a giudicare dalla cartina del luogo stesa sul tavolo e dagli zaini gonfi poggiati a terra.

E a quella del piccolo Tobiash, nato appena oggi!

Aigas

Il tizio sdentato sembra essersi offeso per la tua risposta poco gentile, e fa per alzarsi dal tavolo con aria decisa verso la tua direzione.

Io non ti ho mai mancato di rispetto, moccioso. Quindi vedi di rimangiarti le tue offese...

Vedi che fa per sguainare un vecchio pugnale mezzo arrugginito, mulinandolo sbadatamente come per intimorirti.

Non si tratta, ovviamente, di un combattente esperto.

Spoiler:  
Grazie per l'appunto token ^^'

I vostri personaggi sembrano tutti un pò vagabondi quindi non mi ero penato di trovare una scusa per tutti, ma solo che il vostro viaggiare vi avesse condotto qui. Se volete però potete aver avuto notizia dell'invasione orchesca vicina, e quindi siete di passaggio a Brindol per dirigervi poi a Overlook per prestare servizio nell'esercito o come mercenari.

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Prendo un paio di monete d'oro e dico:

Una nuova vita è sempre una benedizione... soprattutto di questi tempi. Bene, questo è il mio dono per Tobiash.

Esclamo lanciandoli le due monete. Poi mi allontano dal tavolo e mi reco verso il folto gruppo che pare preparare un viaggio.

Buongiorno signori, il mio nome è Rhogar, cosa state facendo? Se progettate un viaggio o una spedizione mi piacerebbe poter partecipare...

Potrei esservi utile come medico...

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Il nano sembra subito passare oltre la risata dell'oste, incuriosito dai discorsi riguardanti guerre e quant'altro. Strizza l'occhio sinistro e si accarezza i baffi respirando profondamente, pensoso, dopodiché punta di nuovo l'indice contro l'oste e gli fa impaziente ma con un tono non tanto duro da sembrare scortese

Non conosco Overlook oste e a Brindol mi ci hanno portato le mie gambe...ma fammi capire questa faccenda della guerra...si tratta di orchi per caso? Se così fosse niente mi tratterrebbe qui oltre se così vuole Kord!

e detto ciò fa un gran sorso dal suo boccale, asciugandosi poi con la mano

E comunque pelle verde, carne umana o scaglie di drago, se c'è un posto per un nano abile e coraggioso non ci penserei tanto su a partire

Il nano fa poi una strana smorfia poco decifrabile, aggiungendo

Fatto sta che le guerre sono brutte faccende eh!

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La reazione dell'uomo non mi sorprende.

Ho iniziato a girare tra i paesi da poco tempo, ma questo genere di contadinotti rozzi mi è diventato ormai familiare.

Resto seduto, senza farmi intimidire dal giocatore d'azzardo, ma pronto a qualsiasi reazione. Non ho voglia di scatenare un putiferio nel locale e sicuramente il tizio non saprà maneggiare molto bene quel pugnale, ma è meglio non scherzare con queste cose.

Mi volto insieme alla sedia in modo da essere in posizione frontale rispetto a lui e in modo che si accorga delle due spade che porto appese alla cintura.

Amico, non fare scherzi. Torna al tuo posto e nessuno si farà male, su.

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Rhogar

I due ti salutano un'ultima volta affettuosamente, brindando energicamente e ripetendo il tuo nome, non dopo aver mormorato un sincero grazie nei tuoi riguardi.

Ad ampie falcate ti dirigi verso il tavolo di quegli avventori... magari con un pò troppo entusiasmo.

Un'elfa, due umani decisamente troppo giovani e un nano che non sembra essere troppo felice della tua solerzia, dato che rapido arrotola la mappa con fare scocciato, permettendoti appena di scorgere una grossa X in un punto che non riesci ad identificare, prima di sbottare malamente

Chi ha detto che abbiamo bisogno d'aiuto signor Rhogar?! Abbiamo già chi è in grado di sanare le nostre ferite.

Ti guarda con aria di sfida e sospetto, ispirando nei suoi compagni un atteggiamento ostile che non sfugge ai tuoi sensi.

Nori

In realtà non ne so molto... solo notizie di qualche pattuglia avvistata oltre il confine.

Ti guarda come a volersi sincerare delle tue intenzioni, dopodichè scrolla le spalle e riprende

Nessuna minaccia troppo seria, ma pare che il grosso dell'esercito si sia radunato oltre le montagne...

Si rabbuia come a tentare di convincersi delle sue stesse parole.

Ma in fondo la tua razza da sempre combatte quei selvaggi, giusto?!

Spoiler:  
Fa una prova di Storia

Aigas

La tua manovra lascia un attimo senza fiato lo sdentato, che pare saggiare il filo delle armi con lo sguardo, valutando se davvero vale la pena di sfidare la sorte; poi alle sue spalle.

Ci risiamo ragazzi, Ted sta facendo nuovamente la figura del fesso.

Grasse risate provengono dal tavolo adiacente, accendendo il seme della follia negli occhi dell'uomo che ti si para dinanzi. Ha lo sguardo di una bestia ferita, sopraffatta dall'ira, e sai che anche in mancanza di addestramento un assalto furioso potrebbe essere una seria minaccia.

Chiedi scusa pivello, non te lo ripeterò ancora.

A stento riesce a trattenersi dall'urlare quelle parole, il viso e le orecchie paonazze, il coltello stretto davanti a se.

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E tu credi di meritarti le mie scuse?

Mi alzo in piedi spostando di scatto e rumorosamente la sedia.

Adesso mi hai stufato. O giri i tacchi, prendi le tue cose e torni a testa bassa nel campo da cui sei venuto, oppure potrei dire a qualche autorità di questo bel paesello che al vostro tavolo ci sono movimenti un po' troppo strani. Altrimenti, se ti ostini a fare l'attaccabrighe con me, mi troverò costretto ad aprirti la testa come un cocomero.

Scegli, ma fallo in fretta perchè non ho voglia di sentire ancora la tua puzza così vicina a me.

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Calama... calma... Non volevo spiare niente io! La mia era solo una domanda di cortesia, ma vedo che non è stata gradita...

Mi allontano scuotendo la testa.

Cosa potrei fare adesso? Vediamo chi è rimasto... Già, quei due nell'angolo al banco mi ispirano...

Buongiorno signori. Il mio nome è Rhogar... mi chiedevo... sapreste indicarmi qualche compito o missione da compiere? E' troppo tempo che me ne stò con le mani in mano...

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Accenno un sorriso a Keltuzad.

« Ho sentito che da queste parti c'è bisogno della lama di tutti gli uomini valorosi della zona: tribù di orchi stanno mettendo piede in territori già occupati »

Consumo il mio pasto velocemente ma senza scompormi. Di punto in bianco, ammicco al vicino.

« Quale occasione migliore per compiere un'impresa e migliorare le proprie capacità? »

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Keltuzad

Aguzzando vista e ingegno adocchio qualche altro elemento valido, ma soprattutto inizio a farmi un'idea sulla situazione locale. Sentendo le parole "orchi" e "occasione" un sorriso alquanto inusuale mi si stampa sul viso Orchi? Ottimo!...cioè volevo dire che è una buona cosa ritrovarmi qui per dare una mano.

Al tavolo nel frattempo arriva un dragonide anch'esso adornato con simboli religiosi, questa volta facenti riferimento al drago di platino. Squadro Rhogar per bene facendo passare del tempo prima di rispondergli. Così anche tu cercheresti qualcosa da fare? Sei un guaritore per caso? Non saresti di certo di troppo. Mi si accennava ad un problema di orchi da sistemare. Pronuncio le ultime parole a voce molto alta, in modo che anche altri possano sentire, osservando poi la reazione nella sala della locanda. Poi torno a fissare il dragonide facendo passare anche questa volta qualche secondo. Io sono Keltuzad, allievo di Orrik "il grigio", e ho intenzione di capirci di più su questa faccenda di orchi. Di nuovo il tono di voce si alza sulla parola "orchi".

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Aigas

Le tue parole non fanno altro che fomentare l'ira dello sdentato, che è ormai al limite della sopportazione. Vedi che inspira un'ultima volta prima di gettarsi su di te goffamente...

Due paia di mani però lo afferrano per la camicia e lo mettono a sedere malamente.

Ma che pensi di fare eh?! Lo sai che se ti denunciano un'altra volta il capitano delle guardie di sbatte in prigione a vita!

Le parole dei suoi compagni sembrano farlo rinsavire, eppure lo sguardo è minaccioso e ostile.

Troppi testimoni dice con un filo di voce ma avrò la mia occasione...

Ti da nuovamente le spalle, mentre una delle cameriere si avvicina preoccupata.

Vuole cambiare posto per la cena, signore?

Sembra più una richiesta che una domanda. Così come il livido sulla guancia sembra essere piuttosto recente.

Nori

Non ricordi molto, eppure sei sicuro di aver sentito parlare di una guerra che ha avuto luogo in questa valle da uno dei tomi su cui ti sei documentato.

Orchi? Troll? Goblin? Proprio non riesci a ricordare nient'altro...

Spoiler:  
Tiro sfigatello... XD

Keltuzad, Rhogar, Halgren

Non avete moltissime informazioni al riguardo. Non sapete se gli orchi abbiano gia valicato il confine, tutto ciò di cui siete a conoscenza è che l'esercito sta cercando di rinforzare le sue fila nel caso in cui gli orchi decidano di invadere le terre di confine.

Spoiler:  
Continuate pure col ruolare liberamente...
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Alla parola "guaritore", guardo Keltuzad con un mezzo sorriso.

« Non sono un guaritore »

Chiudo a pugno la mano, dando un leggero colpetto al tavolo. Il viso è contratto in un'espressione quasi rabbiosa.

« Sono qui per eliminare il problema nel nome dell'equilibrio. Chi commette un crimine deve pagarne le conseguenze. Se a farlo è un intero popolo, allora sarà un intero popolo a subire l'ira della legge divina. Aiutare il debole è solo una conseguenza dello sconfiggere l'oppressore »

Mi tranquillizzo, tornando a parlare con calma.

« Sembri molto fiero del tuo maestro, così come lo sono anch'io. Però non ho mai sentito questo nome, di chi si tratta? »

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