Dr. Randazzo Inviata 23 Ottobre 2012 Segnala Inviata 23 Ottobre 2012 Ciao a tutti, volevo sottoporre a voi una domanda filosofica (parlando di gdr). Quando una "figura" diventa adattabile per i gdr e quando no: Non parlo di meccanica di abilità, etc. ma di "figura" nel senso della parola. Un PALADINO ad esempio è ormai considerato imprescindibile da gdr, pc game, etc. Lo troviamo facilmente. Un naffatun, un bogatiri no. Cosa sono? Sono anche loro figure storiche: il primo era un chimico impiegato nell'esercito arabo come lanciatore di nafta, un guerriero chimico diciamo. Il secondo è un cavaliere delel steppe russo, difensore delle popolazioni inermio, etc. Però il paladino è super-trattato da gdr, etc. questi no. Mi domando, quando o cosa è necessario che succeda, perchè vengano integrati altre "figure" nell'immaginario dei gdr?
Vorsen Inviato 23 Ottobre 2012 Segnala Inviato 23 Ottobre 2012 Be per mio modesto parere dipende molto sia dai classici letterari (come l'orlando furioso) o nelle leggende(come quella di re Artu) che si contribuscono non poco alla fama di quelle figure ed poi non bisogna scodarsi che D&D si bassa su medioevo occidentale ed non dobbiamostupirsi che certe figure che sono famose in quei luoghi non lo siano in altri almeno che non attirano molto per la loro particolarità,unicità ed la voglia di scambiare le storia con l'esterno(si questo potrebbe spiegare perchè figure come i monaci shaolin,i ninja ed i samurai sono conosciutisimi anche fuori dai loro paesi) ma può dipendere anche da situazioni dove grandi imperi si mettono ha conquistare parecchi territori ed ne descrivono bene i costumi (come nel caso dei druidi ed dei beserker). 1
Hanzo Inviato 23 Ottobre 2012 Segnala Inviato 23 Ottobre 2012 Il paladino ha una grossa letteratura dietro, sia fantastica che storica. Le figure che hai citato tu non sono entrate nell'immaginario e non hanno ispirato o sono stati partecipi di racconti. Presumo che l'unica difficoltà è quanto la figura possa avere spazio nella storia e nell'immaginario collettivo. Se si conquista una fetta storica... ce la potrebbe fare, il passo susseguente è radicarsi anche nella superficie fantastica. Altre figure che hanno subito lo stesso trattamento del paladino non sono solo quelle delle altre classi. Ma, diciamo, restringendo il tutto alle 4 classi base abbiamo Guerriero, l'uomo d'arme Ladro/Rogue, l'uomo dalle mille risorse, il vagabondo, il furfante Chierico, l'uomo di fede Mago, l'uomo saggio ed erudito che fa della sua conoscenza una risorsa Da lì poi si parte a toccare il resto... 1
Dr. Randazzo Inviato 23 Ottobre 2012 Autore Segnala Inviato 23 Ottobre 2012 si, però sono statr aggiunte figure miste, come il ranger (per citarne una) e sono state escluse altre con più... storia alle spalle. Certo se poi andiamo all'epoca della polvere da sparo... moschettieri carabinieri ascari tutti sono rimasti indietro rispetto a ranger, berserker, barbari, etc. eppure di relazioni storiche ce ne sono. manca quindi l'effetto fantasy o libri che ne parlino dite? il goblin è talmente deformato rispetto a leggende e racconti che a volte non lo riconosco nemmeno come tale. E' curioso come alcune figure s'affermino, altre si perdano. Tutto qui. Grazie per i suggerimenti
karitmiko Inviato 23 Ottobre 2012 Segnala Inviato 23 Ottobre 2012 moschettieri sono dietro perché evidentemente te conosci soprattutto giochi di ruolo fantasy ma personalmente questa figura l'ho vista usare spesso. ps: naffatun,ora che so che esiste,devo giocarlo.
MattoMatteo Inviato 23 Ottobre 2012 Segnala Inviato 23 Ottobre 2012 Quando una "figura" diventa adattabile per i gdr e quando no: Mi domando, quando o cosa è necessario che succeda, perchè vengano integrati altre "figure" nell'immaginario dei gdr? Tramite la "pubblicità"... non quella televisiva, ovviamente, parlo di storie e racconti che colpiscono la fantasia e l'immaginazione di molta gente. Uno non fà il mago per interpretare il "mago generico", ma per diventare come Merlino, o Elminster, o Raistlin, o Allanon... allo stesso modo uno sceglie come classe il paladino per essere come Artù o Orlando, oppure prende ranger per essere come Robin Hood o Aragorn, o il barbaro come Conan. Dimmi tu il nome di un naffatun o di un bogatiri famoso, invece... 1
Vorsen Inviato 24 Ottobre 2012 Segnala Inviato 24 Ottobre 2012 Be se devi giocare quello Karatmiko usa l'alchimista di patfinder:D Alla fine è tutta una questione di "figaggine dei rappresentanti" ed anche los tesso motivo perchui la gente dicce quanto sono fighi i diavoli ed i demoni ma degli yugolot non si da manco un minimo d'attenzione.
lepracauno Inviato 24 Ottobre 2012 Segnala Inviato 24 Ottobre 2012 Personalmente, il gdr è in particolar modo influenzato dalla letteratura ma sopratutto dal gdr stesso. Prendiamo il paladino: il primo vero paladino che da giocatore di gdr novello (circa a 15 anni) conobbi fu Storm di Dragonlance. Alto, risoluto e paladino fino al midollo. Dragonlance, la prima trilogia, era presa pari pari da una campagna che fece hickman e weis. Poi si c'è tutta la letteratura classica come l'orlando e il ciclo avalonense che fanno da supporto ma il mondo dei gdr autoalimenta se stesso. Credo anche che il discorso delle figure sia relativo alla zona geografica. Conosco un gioco che si chiama Riotminds che gira solo nel nord europa (credo sia scritto solo in svedese) e il setting è tipicamente norvegese dove ad esempio i troll non sono rappresentati come nei libri di fantasy che oggi girano ma secondo le credenze popolari. (cercate paul bonner che è l'illustratore per capire cosa dico). Quindi spesso le figure sono lasciate a quelle poche che esistono più che altro perchè il gdr occidentale (D&D e co) hanno saturato l'immaginario. Probabilmente se si spulciassero tutti i gdr esistenti di genere fantasy e storico uscirebbero miliardi di figure ancora poco note.
Dio0 Inviato 24 Ottobre 2012 Segnala Inviato 24 Ottobre 2012 Credo che la risposta possa essere trovata nella mente delle persone stesse che hanno disegnato il gioco. Trovo che, i personaggi nei gdr, siano un modello base dei personaggi che troviamo nella letteratura e che hanno preso un posto ben preciso nell'immaginario letterario occidentale. Il bogatir (богатырь), per fare un esempio, appartiene all'immaginario letterario russo, completamente diverso da quello europeo e che, sebbene con alcune similitudini, non rispecchia la nostra idea di cavaliere/paladino. Non dimentichiamo che molti gdr fantasy hanno come ambientazione un mondo "medievaleggante" in chiave erupea, dunque non dovrebbe sorprendere la scelta di "classi" che rievocano personaggi di storie appartenenti a questo contesto letterario, storico e geografico. Questo non ha impedito, nel corso degli anni e con la globalizzazione, di ampliare il numero di classi disponibili, ispirandosi a personaggi di altri contesti culturali (e.s. Samurari, ninja, ecc..). Quindi, sempre secondo me, quello che definisce una "classe" come "canonica" è legato all' influenza culturale e letteraria dei suoi ideatori e quindi del luovo dove viene ponderata la vendita. 1
Dr. Randazzo Inviato 25 Ottobre 2012 Autore Segnala Inviato 25 Ottobre 2012 in effetti è vero quello che dite sulle zone di "cultura" da cui è stato ratto il gdr. Va notato anche la deformazione di alcuni di essi: l'assassino ad esempio è persiano storicamente e designa una cosa ben precisa. E' stato deformato a tal punto che un gdr medievaleggiante ha assassini che con quelli storici non ha nulla a che fare. I mamelucchi sono nella lingua comune (mammalucchi in realtà), però non sono stati presi in considerazione come i giannizzeri turchi o i guerrieri indiani d'america (anche se il gdr nasce dal mondo americano, se non dico bischerate, il che è possibile). Detto questo ringrazio che ha vooluto scrivere in questo topic, che reputo interessante e fuori delle righe.
MattoMatteo Inviato 25 Ottobre 2012 Segnala Inviato 25 Ottobre 2012 Credo che la risposta possa essere trovata nella mente delle persone stesse che hanno disegnato il gioco. Trovo che, i personaggi nei gdr, siano un modello base dei personaggi che troviamo nella letteratura e che hanno preso un posto ben preciso nell'immaginario letterario occidentale. Il bogatir (богатырь), per fare un esempio, appartiene all'immaginario letterario russo, completamente diverso da quello europeo e che, sebbene con alcune similitudini, non rispecchia la nostra idea di cavaliere/paladino. Non dimentichiamo che molti gdr fantasy hanno come ambientazione un mondo "medievaleggante" in chiave erupea, dunque non dovrebbe sorprendere la scelta di "classi" che rievocano personaggi di storie appartenenti a questo contesto letterario, storico e geografico. Questo non ha impedito, nel corso degli anni e con la globalizzazione, di ampliare il numero di classi disponibili, ispirandosi a personaggi di altri contesti culturali (e.s. Samurari, ninja, ecc..). Quindi, sempre secondo me, quello che definisce una "classe" come "canonica" è legato all' influenza culturale e letteraria dei suoi ideatori e quindi del luovo dove viene ponderata la vendita. Concordo in pieno... non a caso le nuove classi fantasy sono apparse nei gdr dopo che il corrispettivo reale è diventato famoso. Tanto per fare un esempio classico, usiamo il barbaro (quì la pagina di Wikipedia che ne parla): si noterà come il barbaro assurgerà al ruolo di classe con caratteristiche precise solo con la 2° edizione dell'Advanced, vale a dire nel periodo in cui uscì il famoso film con Schwarzenegger. Ovviamente la mia è un'analisi grossolana, non priva di errori ed approssimazioni, ma a grandi linee credo che rispecchi abbastanza bene come nascono classi, razze, e ambientazioni.
lepracauno Inviato 25 Ottobre 2012 Segnala Inviato 25 Ottobre 2012 Beh questo è un concetto che rispecchia anche un pò la catarsi dello spettatore. Un ragazzetto va a vedere al cinema conan e poi dice:"miiiiiiiiii! voglio essere lui!" e così va al tavolo con gli amici e scopre che il barbaro non c'è! come fare? TAC! ci pensa la casa editrice e spiappola una nuova classe! il più delle volte credo sia più per marketing che non per amor di lavoro.
Ji ji Inviato 25 Ottobre 2012 Segnala Inviato 25 Ottobre 2012 A seconda dei gusti dell'autore, le figure di un GdR possono essere più o meno iconiche. Il guerriero oppure il paladino sono figure iconiche per l'eccellenza dell'immaginario fantasy medioevaleggiante. Anche il mago. In D&D è stato creato lo stregone per rispondere all'esigenza di un mago altrettanto iconico di quello canonico, ovvero il mago che manipola il potere per un dono intrinseco invece che grazie allo studio. L'elfo e il nano di D&D stavano già diventando dei classici quando D&D nasceva, il lupo mannaro e lo zombie hanno una lunga storia. In molte ambientazioni fantasy c'è una terra desertica pseudoarabeggiante abitata da figure dell'immaginario collettivo alla mille e una notte, come genii e dervisci. Non è detto, però, che un autore di GdR desideri basarsi su figure iconiche. Ci possono essere tante ragioni perché una figura entri nell'immaginario collettivo, che peraltro è cultura-specifico. Il cinema di hong-kong ha creato l'immagine del maestro di arti marziali orientali, anzi, negli anni '70 e '80 (e ancora oggi) troviamo gente sinceramente convinta che un maestro di karate sia più pericoloso di un tizio con la pistola. I cloni di Tolkien hanno creato lo stereotipo dell'elfo aggraziato e orecchieapunta e del nano burbero minatore bevitore di birra. D&D stesso è il maggior responsabile dell'immagine dell'arcere, passato da uomo nerboruto e nemico del sapone a uomo scaltro e agile oppure a esile ragazza scosciata. I film degli anni '40 e '50 hanno creato l'icona del pistolero. Alcune icone sono universali, per esempio il pistolero di Hollywood è conosciuto negli USA come nella Terra del Fuoco come in Mongolia. Il necromante con la falce o l'orco con la pelle verde sono molto meno diffusi. Non è facile rispondere alla tua domanda, Doc, perché ogni caso fa storia a sé e la nascita di un'icona è un fenomeno relazionale che conivolge enormi masse di persone. Non credo che i nattiftoffi di Walter Moers o i naffatun arabi entreranno facilmente nell'immaginario collettivo, ma se succedesse non sarebbe un caso senza precedenti; se pensi all'invincibile maestro di kung-fu, vedi bene che può crearsi letteralmente dal nulla un'icona così forte che generazioni intere perdono la capacità di distinguerne le caratteristiche reali dalla favola che le accompagna. 1
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