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Innocenti & Colpevoli


Airon

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Tutti

Regione di Tarabilias centro-orientale, circa 30 miglia dalla città portuale di Nerejas, sulla Costa delle Sirene.

Primavera inoltrata, ora prima della sera.

Il caldo del giorno lascia spazio al piacevole tepore della sera, mentre i campi e le vigne che vi circondano si inondano d’oro alla luce obliqua del tramonto.

I vostri muli scalpicciano ormai stanchi sui ciottoli diseguali della strada, che da nord vi ha portato nel cuore di questa terra fertile e civile, benedetta dagli dei con un clima accogliente. Ancora un giorno di viaggio e arriverete al caotico porto di Nerejas, uno dei maggiori centri del commercio Tarabiliano.

Mentre il sole scende sempre più dietro le dolci colline a ovest, vedete una manciata di contadini alzare un braccio in cenno di saluto verso voi, mentre rientrano dalle vigne verso una grossa casa-stalla poco più avanti. La maggior parte sono umani tarabiliani, dalla pelle bruciata dal sole e capelli neri, ma vedete anche qualche mezzorco, certo venuto in cerca di lavoro dal vicino Ubrektal.

Pochi minuti più avanti la strada si divide. Un cartello di legno marcio segna NEREJAS – 30 miglia dritto davanti a voi, e poi a sinistra VILLARUBIA. Seguite con lo sguardo il cartello per vedere il sentiero serpeggiare tra i campi e dirigersi verso due fili di fumo: uno proveniente dalla casa-stalla che avete visto poco fa, l’altro da una imponente casa nobiliare che, erta su una gobba del terreno a poca distanza dalla stalla, domina su di essa e sui campi.

Il sole è ormai quasi sparito, e la luce diminuisce rapida: un posto dove passare la notte sembra il benvenuto.

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Viktor

Passando ricambio il saluto cortese dei contadini mentre mi godo il clima mite della serata.

Quando arriviamo al bivio guardo per un attimo in entrambe le direzioni poi mi rivolgo ad Argentea

Sorella, il viaggio per la città è ancora lungo, forse sarebbe meglio chiedere ospitalità. Che dici, proviamo alla villa? Magari uno spettacolo lo gradiscono anche...

@Descrizione

Spoiler:  
Viktor è un giovane uomo, di poco più di 20 anni, dal fisico asciutto e atletico. E' alto poco meno di un metro e ottanta, porta i neri capelli corti e ordinati mentre gli occhi sono di un verde piuttosto chiaro. Indossa solitamente dei comodi ma robusti abiti da viaggio e non porta armi se non per un pugnale al fianco.
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Argentea

Raddrizzo la schiena e allargo le spalle per distendere i muscoli, indolenziti dal viaggio. Osservo con interesse la villa che mi indica Viktor. Mi volto verso di lui con un sorriso:

Credo sia un'ottima idea, fratello. Andiamo a bussare alla porta?

Descrizione

Spoiler:  
Argentea è una ragazza poco più giovane di Viktor, ha circa diciotto anni. Non troppo alta, circa un metro e sessantacinque, ha un fisico piuttosto minuto, capelli lunghi castano scuri e occhi dello stesso colore di quelli del fratello, verde chiaro, eredità paterna. Indossa vesti comode da viaggio.
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Tutti

Lasciate i ciottoli della strada principale per la terra battuta che serpeggia tra le vigne, tenete la destra al secondo bivio che divide il sentiero per la villa da quello per la stalla ed in pochi minuti i vostri muli si fermano davanti alla casa, i cui contorni iniziano a confondersi nella luce sempre più fioca.

Una doppia scalinata scolpita nel marmo porta all’ingresso del primo piano, sopra un piano terra che presenta solo finestrelle con inferriate. Il portone è di legno chiaro, istoriato con il simbolo di un grappolo d’uva dentro un sole. Sopra al portone il secondo piano presenta un portico che si estende per tutta la lunghezza del piano, retto da una moltitudine di archi a sesto acuto. Il tetto è di tegole di terracotta - un lusso comune per i nobili della zona.

Il cortile davanti all’ingresso, ornato da piante ben tenute, non è vuoto: un uomo dalla folta barba color del ferro con indosso vesti usurate sta accendendo due alti bracieri posti ai lati della scalinata, retti da imponenti statue di marmo, usando una fiaccola posta in cima ad un palo. Non sembra avervi notato.

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Argentea

Guardando l'uomo vicino alla scalinata rispondo a Viktor

Va bene.

Lascio il mulo a Viktor e mi avvicino con calma al signore. Ad una distanza tale per cui possa distinguermi alla fioca luce della sera mi fermo.

Buonasera, dico cercando di attirare la sua attenzione. Mi avvicino di altri due passi, indico Viktor e continuo

Mio fratello e io siamo due viandanti e artisti di strada. Stiamo cercando un giaciglio per la notte.

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Tutti

L’uomo si gira di scatto, mettendo il palo infuocato tra voi e sé «Chi è là?» chiede.

Il tempo necessari perché i bracieri inizino a gettare un po’ di luce sul cortile e vi vede bene in faccia.

«Oh, perdonatemi!» si scusa della brusca accoglienza «Benvenuti a Villarubia! Mi chiamo Roman, sono il giardiniere della nobile famiglia Rubiantes!» sembra un po’ distratto mentre vi parla, con la testa altrove.

Roman sale le scale, bussa al portone e parlotta per un attimo. Dopodiché si volta verso di voi «Salite, prego» vi invita «Agata vi annuncerà a Don Leandro.» vi indica una giovane dai capelli castani abilmente intrecciati, con abiti poveri ma puliti.

Entrate nella villa, elegante e ben tenuta all’interno come all’esterno, e seguite la giovane serva attraverso altre due stanze.

L’ultima in cui entrate è ampia, col pavimento coperto di tappeti e quadri di caccia ai muri. Un fuoco debole brucia nel camino di pietra verso cui danno diverse poltrone.

Un uomo sui quarant’anni è seduto, e quando entrate alza gli occhi dalla pergamena che sta leggendo, fissandovi incuriosito.

«Siete al cospetto di Don Leandro Rubiantes, figlio di Alicante Rubiantes, signore di queste terre.» vi sussurra Agata mentre china il capo.

Argentea

Spoiler:  
Conoscenze [nobiltà]1d20+6 → [16,6] = (22)

La famiglia Rubiantes è potente e ricca nel Tarabilias meridionale, soprattutto economicamente. Producono l'Amarubino, un vino rosso delizioso e richiesto in tutto il continente, e hanno legami con tutte le maggiori gilde mercantili oltrechè una vasta ricchezza monetaria.

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Argentea

Annuisco leggermente verso la ragazza, per ringraziarla. Avanzo di un passo verso Don Leandro e, con una riverenza, mi presento:

Buonasera Don Leandro Rubiantes, signore di queste terre. Il mio nome è Argentea Stareje e il ragazzo al mio fianco è mio fratello, Viktor. Siamo artisti girovaghi in viaggio verso la città. La strada è però lunga e la notte è fredda. Vorremmo chiedervi ospitalità per questa notte, se possibile

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Tutti

Don Leandro si alza, con lentezza deliberata posa la pergamena su uno scaffale, e infine si rivolge a voi «Artisti, dite.» un accenno di sorriso compare sul suo volto «Siamo sempre lieti di accogliere artisti a Villarubia.» si incammina verso un’altra stanza, senza smettere di parlarvi «Venite, arrivate proprio al momento giusto, la cena sta per essere servita. Mia figlia sarà molto felice della vostra presenza.»

Seguite il Don nella sala da pranzo. Il tavolo è su un predellino rialzato, ed alle spalle è appeso un arazzo verde, recante un sole dorato ed un grappolo d'uva scura.

Don Leandro siede tra una donna di aspetto gradevole ma stanco ed un vecchio che gli assomiglia molto – probabilmente Don Alicante - il cui sguardo vaga perso.

Al tavolo siede anche una bimba sugli otto anni, dall’aspetto mogio e triste che giochicchia svogliata con le posate, ed una donna sui quarant’anni che porta le vesti clericali di Irori, dea della Sapienza. La bimba vi guarda un po' timida, riportando subito gli occhi sul suo piatto.

«Hai visto, tesoro?» sussurra Donna Dores Rubiantes a sua figlia mentre i servitori portano la cena «Questa brava gente farà uno spettacolo…» poi si volta verso di voi, appena sotto il predellino, e vi fa cenno di cominciare.

Spoiler:  

Descrivetemi come vi presentate alla famiglia, ma soprattutto la natura della performance.

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Argentea

Osservo con attenzione il pubblico seduto al tavolo e, dopo un inchino, mi presento:

Il mio nome è Argentea, miei signori, e il ragazzo al mio fianco è mio fratello Viktor. Siamo artisti, e come tali amanti della bellezza. Ad una famiglia così bella non possiamo, dunque, che offrire a voi, in questa raffinata dimora - continuo, alzando le mani per abbracciare la stanza - uno dei nostri migliori spettacoli.

Ammicco a mio fratello, sussurrandogli "Acrobazie"

Prendo dalla borsa che avevo depositato vicino a me la cetra e, dopo una leggera carezza sulle corde, annuncio

Che lo spettacolo abbia inizio

Spoiler:  
Mentre suono con la cetra una musica ritmata ma orecchiabile Viktor si esibisce in diverse acrobazie. Al termine, per fargli riprendere fiato, canto una canzone di gesta epiche.
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La bambina inizia a battere le mani e sembra rapita dalle acrobazie di Viktor, che invece lasciano abbastanza freddi gli adulti al tavolo.

La canzone di gesta epiche invece sembra piacere anche al Don, che rilassa la sua compostezza e sorride platealmente. La bimba ora è chiaramente felice, e con essa la madre che la abbraccia rincuorata.

A fine esibizione siete accolti da un piccolo applauso. Il Don fa un gesto, e due servitori portano un tavolino e due sgabelli.

«Ti ringrazio per l’esibizione, Argentea» dice Don Leandro «hai portato il sorriso sulla bocca di mia figlia e questo è un enorme regalo.» i servitori vi portano una ricca cena – carne di maiale arrosto e verdure fresche con un ottimo vino rosso.

«Rifocillatevi pure, siete miei ospiti. Più tardi Roman vi accompagnerà ai vostri alloggi.»

Spoiler:  
Durante la cena potete conversare o fare domande alla famiglia, altrimenti passo alla scena seguente
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La cena prosegue senza stranezze - il Don dialoga con la famiglia e con la devota di Irori - che identificate come l'educatrice della bimba.

Il resto della famiglia si presenta - la moglie di Leandro si chiama Dores, la bimba Beatriza e l'educatrice Costanza.

Vi vengono rivolte solo domande di cortesia - da dove venite e quale sia la vostra meta. In compenso la cena è ottima, ed ovviamente annaffiata dall'Amarubino locale, delizioso.

Al termine della cena Roman vi conduce alle vostre stanze - due pagliericci modesti ma molto puliti al pianterreno, dove risiede la servitù. Le stanze comunicanti contengono anche due catini e brocche d'acqua e due sedie.

Roman è taciturno e sembra mordersi il labbro mentre vi mostra in giro. Proprio quando sta per andarsene, però, sentite una vocina e siete raggiunta dalla bimba, Beatriza.

«Roman!» dice la bimba «chiederai a questi signori di cercare Duardo?»

A queste parole è evidente che Roman si sforza di trattenere le lacrime «Signorina, lei non dovrebbe trovarsi qui!» esclama deglutendo «Chiedo scusa» si rivolge a voi «vi lascio subito riposare...» cerca di prendere per mano Beatriza e condurla via, ma la piccola sembra riluttante.

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«N-niente - chiedo scusa» mormora Roman «Signorina, non si devon disturbare gli ospiti. Su, andiamo» cerca di dissimulare, ma vedete chiaramente che il giardiniere sta trattenenedo a stento le lacrime.

La bimba lo segue controvoglia «Ma Roman...» dice mentre si allontanano aggrappandosi alla sua mano «Ma tu non li hai visti! Sanno tutte queste storie sugli eroi e sono sicura che hanno imparato come si fa ad essere eroi e il ragazzo era velocissimo e saltava e forse...»

«S-suo padre sarà arrabbiato che non sta facendo riposare gli ospiti.» l'uomo ormai ha la voce tremante «vi chiedo ancora scusa» aggiunge senza riuscire a guardarvi negli occhi.

Spoiler:  
Per convincere Roman a far parlare la bimba potete fare una prova di Diplomazia, o Intimidire... oppure potete andare a cercare la bimba piu` tardi quando è sola... o qualsiasi cosa vi viene in mente: sceliete voi come giocarla.
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