Vai al contenuto

Messaggio consigliato

Inviata

salve a tutti,

creando un ambientazione ho sempre qualche problema per regolare la grandezza degli eserciti o la popolazione di un paese

usate qualche regola particolare?

avete qualche esempio o percentuali già pronte?


Inviato

Puoi prendere come esempio gli eserciti degli stati al giorno d'oggi.

Un paese medio come l'italia tra esercito, marina, aviazione e carabinieri ha circa 350.000 soldati, su 60.000.000 di abitanti sono lo 0,58% della popolazione.

Un paese "bellicoso" come gli stati uniti, tra esercito, aviazione, marina, marines e guardia costiera a poco più di 2.000.000 di soldati.

Con un popolazione di più di 300.000.000 di abitanti, vuol dire lo 0,66% della popolazione.

Se contiamo anche le forze di riserva arriviamo a quasi l'1% per entrambi.

Anche considerando che in un mondo fantasy dove la guerra può essere all'ordine del giorno, secondo me l'1% di popolazione in tempo di pace, e l'1,5% in tempo di guerra per stati bellicosi è una giusta percentuale. A meno di stati particolari, come poteva essere nell'impero romane dove in tempo di guerra anche le guardie personali dei patrizi erano potenziali soldati i tempo di guerra, ma non mi spingerei oltre il 2% comunque.

  • Mi piace 1
Inviato

Puoi prendere come esempio gli eserciti degli stati al giorno d'oggi.

Un paese medio come l'italia tra esercito, marina, aviazione e carabinieri ha circa 350.000 soldati, su 60.000.000 di abitanti sono lo 0,58% della popolazione.

Un paese "bellicoso" come gli stati uniti, tra esercito, aviazione, marina, marines e guardia costiera a poco più di 2.000.000 di soldati.

Con un popolazione di più di 300.000.000 di abitanti, vuol dire lo 0,66% della popolazione.

Se contiamo anche le forze di riserva arriviamo a quasi l'1% per entrambi.

Anche considerando che in un mondo fantasy dove la guerra può essere all'ordine del giorno, secondo me l'1% di popolazione in tempo di pace, e l'1,5% in tempo di guerra per stati bellicosi è una giusta percentuale. A meno di stati particolari, come poteva essere nell'impero romane dove in tempo di guerra anche le guardie personali dei patrizi erano potenziali soldati i tempo di guerra, ma non mi spingerei oltre il 2% comunque.

Sono ovviamente comprese anche le guardie cittadine in questo ipotetico 1/1,5%, vero?

Inviato

Credo che un aproccio più corretto dovrebbe innanzitutto prendere in considerazione il livello tecnologico e l'assetto sociale del regno a cui ti riferisci:

Per intenderci, un conto è l'Inghilterra del '200 un'altro conto la Francia dello stesso periodo. Un conto la Russia zarista, un'altro l'Egitto di Ramsete...

Poi si deve prendere in considerazione anche il livello di mobilitazione, ad esempio, durante la prima guerra mondiale, un buon 20% della popolazione maschile italiana finì sotto le armi (il livello di mobilitazione era altissimo), mentre nel caso delle guerre medievali (diciamo per esempio la guerra dei cento anni) difficilmente venivano schierati eserciti più numerosi di qualche decina di migliaia di uomini (su popolazioni complessive di qualche milione di abitanti) principalmente a causa del fatto che la guerra veniva combattuta quasi esclusivamente da professionisti.

In sostanza, ogni caso fa a sè e dovresti regolarti secondo il tuo buon senso e ciò che credi sia realistico (e magari un po' di documentazione storica che non guasta mai...).

:-)

Inviato

Il problema degli eserciti antichi è sempre e solo la logistica... Un esercito deve mangiare e bere, deve essere equipaggiato e i suoi problemi di igiene e salute aumentano esponenzialmente con l'aumentare delle unità... Se uno stato può permettersi di mantenere un esercito professionista, allora funzionerà un po' come l'antica Persia o l'antica Roma, altrimenti si avranno solo le guardie nobiliari, i cittadini armati e i coscritti chiamati alla bisogna, un po' come accadeva nell'Italia medievale con le milizie cittadine...

Quasi sempre si combatteva solo a primavera, tra la semina e il raccolto, perchè prima i contadini erano al lavoro e/o il clima era inclemente, mentre dopo serviva forza lavoro nei campi per il raccolto e la sua lavorazione... Eventualmente, si poteva estendere una campagna nell'estate, saccheggiando i campi del nemico, ma era un azzardo e comunque privava i propri campi della forza lavoro necessaria...

Le lunghe campagne erano molto poco auspicabili, in quanto già dopo pochi mesi sopraggiungevano problemi di igiene e malattie, spesso dovute ai parassiti e all'accumulo di escrementi, che potevano letteralmente distruggere un esercito più in fretta di tutti i suoi nemici messi assieme... Anche ricevere rifornimenti era difficile e gli spostamenti di un grande numero di soldati e macchine d'assedio erano un incubo logistico: i Romani non costruivano le strade per il traffico, come facciamo oggi noi, ma per permettere appunto gli spostamenti rapidi di legioni e rifornimenti per le legioni in ogni parte dell'impero...

Insomma... Serve una nazione ricca e potente per mantenere un esercito permanente, ma servono anche grandi preparativi per gestirne uno temporaneo fatto di miliziani e coscritti...

Inviato

Ma dovresti vedere anche del caso dei nomadi o non-nomadi visto che le tribù barbariche o quelle orchesche per esempio avevano come minimo un 50% della popolazione adulta saranno combattenti o simili non solo dovuto al loro fanatismo per la guerra ma forse anche per i loro numeri ed il loro nomadismo come detto prima.

Inviato

Beh... I nomadi hanno anche popolazioni più esigue e più sparse, per cui hanno necessità differenti e gestiscono la guerra in modo diverso, di solito più come razzie occasionali che come conquista di territori... E nel caso di popoli tribali, come i celti o i greci classici, c'è anche il problema di conciliare le differenze etniche e trovare un comandante che vada bene per tutti... Per questo genere di popoli il condottiero è la figura chiave di ogni esercito e ogni campagna bellica...

Inviato

come già detto, dipende molto dal tipo di paese (quanto è bellicoso, che vicini ha, che struttura sociale possiede, ecc) e dal tipo di necessità. (se si parla di guerra di difesa impegnativa, verranno mobilitate un sacco di persone in più che in un periodo di pace).

in ogni caso vorrei far notare la presenza di un indicazione di massima nel manuale del master:

ogni 100 abitanti c'è un soldato o guardia a tempo pieno e ogni 20 abitanti c'è un membro della milizia o un soldato coscritto che può essere chiamato in servizio in poche ore. (pag. 138)

Inviato

Probabilmente è difficile rispondere alla tua domanda poichè ogni evento storico e sociale comporta cause e conseguenze spesso concatenate fra loro e quindi un esercito che è di uno stato un elemento caratterizzante, è soprattutto formato da uomini inseriti in un determinato contesto sociale e in una determinata epoca e che hanno un particolare modo di pensare e un particolare modo di vedere la realtà. L'idea di esercito nasce col concetto di nazione, l'alto-medioevo è caratterizzato da guerre che coinvolgono nel combattimento solo dei gruppi di professionisti cioè i feudatari maggiori coi loro vassalli, non c'era guerra, che portasse la speranza di un qualche vantaggio anche alla popolazione comune, o che almeno desse l'illusione di farlo e non si combatteva per un ideale, ma per un vantaggio prettamente terriero e quindi economico, perciò se la campagna ruota attorno a un periodo simile assegnerei un'ipotetica percentuale, cioè da =0,5% al 1,4%. A parte nel caso delle crociate( forse il primo caso durante il medioevo di guerra combattuta anche per un ideale), durante il primo periodo del basso medioevo, non si vedevano grandi eserciti farsi guerra, se poi prendiamo ad esempio L'italia dei comuni sappiamo che all'interno vi erano le milizie cittadine, che arrivavano fino a coprire 2,5% della popolazione totale, senza contare eventuali soldati alla dipenze personali di alcuni alti funzionari, ricchi borghesi o nobili, inoltre in tempo di guerra si aggiungevano le milizie mercenarie e quindi i valori ipotetici assegnabili sono molto più alti, difficile è però fare un paragone, che infatti non faccio, con l'epoca moderna, perchè potrebbe risulttare un azzardo essendo una società completamente diversa da quella dell'epoca medievale.

  • Mi piace 1
Inviato

Sono ovviamente comprese anche le guardie cittadine in questo ipotetico 1/1,5%, vero?

Se consideriamo la guardia cittadina come la polizia locale di oggi, no, non sono considerate tra le forze armate.

Per dare un'idea comunque, la polizia italiana conta circa 100.000 uomini. Non cambia granché, arriviamo allo 0,75%.

Tutti i dati sono presi da wikipedia per la cronaca.

Inviato

approfitto di questa discussione per chiedervi aiuto

allora avevo intenzione di far partire una campagna pbf ambientata nelle terre-selvagge, dove vi sono varie tribù che si scontrano fra loro

mi sapreste dire il numero medio di abitanti di una tribù "umanoide" che si trova a vivere in quelle terre?E anche, magari, il numero delle persone che fanno parte dell'esercito?

Inviato

Direi che per quello ti puoi affidare ai numeri del manuale dei mostri.

Se parliamo ad esempio di umanoidi selvaggi:

Goblin: una tribù sono 40-400 unità più altrettanti non combattenti (quindi altri 40-400).

Hobgoblin, orchi: 30-300 più il 50% di non combattenti (quindi 15-150)

e via discorrendo...se parliamo di umani selvaggi direi che si possono allineare ai numeri di hobgoblin e orchi.

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...