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come concepite il vostro stregone


elysia

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Tempo fa ho avuto una discussione (pacifica) perchè io e un altro giocatore avevamo due pensieri opposti riguardo l'interpretare lo stregone.

entrambi accettiamo l'idea che lo stregone è un individuo che è già nato con i poteri solamente essi si manifestano un po' per volta, discordiamo su come questi si manifestino. Per me, basandomi anche dalla descrizione del manuale del giocatore, i poteri dello stregone si manifestano in determinati momenti, senza bisogno di studio. Ad esempio mi piace interpretare che questi poteri appaiono quando lo stregone è in momenti di forte paura, rabbia, pericolo o comunque l'adrenalina sale e il suo organismo, come una sorta di autodifesa, manifesta una parte dei suoi poteri innati per salvarlo. Utilizzo questa teoria anche per poter spiegare per quale ragione lo stregone sale di livello solo combattendo contro i mostri e affrontando le avventure, e non semplicemente standosene seduto davanti ad un libro.

Per l'altro giocatore invece lo studio è necessario, perchè è vero che i poteri sono innati, ma sono pur sempre incantesimi che non possono essere gestiti non studiando le formule, i gesti ecc... E quindi lo stregone deve anche studiare per lanciare gli incantesimi.

Entrambe le teorie sono valide e ognuno accetta il pensiero dell'altro. Ho aperto questo topic non per sapere chi ha ragione su chi, ma per conoscere le vostre opinioni, se c'è una maggioranza di persone che la pensa come me o no. Come interpretate questa classe :-)

non mi sembra ci fossero topic simili (con la funzione cerca ho visto che ci sono molti riguardo alla sua creazione ed ottimizzazione, ma sul dilemma di evoluzione dei poteri a livello interpretativo no), nel caso mi scuso!

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Principali partecipanti

Dal manuale del giocatore:

Gli stregoni creano la magia allo stesso modo in cui un poeta ,

scrive le poesie, mediante un talento innato perfezionato dalla ,

pratica . Non hanno libri, né mentori, né teorie : solamente pote- .

re grezzo che essi dirigono a loro piacimento

[...]Il potere di uno stregone è innato e parte della sua ani -

ma e lo sviluppo di questo potere è di per sé una sfida per molti .

stregoni, indipendentemente da come vogliano utilizzarlo

Incanalano un potere che già hanno e lo trasmettono nella realtà.Semplicemente lo sviluppano,ma loro lo hanno già dentro di se.Si tratta di perfezionamento delle proprie doti.Quindi hai ragione tu parzialmente ^^

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Secondo me dipende dall'interpretazione e non c'è un'univocità. Il manuale è volutamente vago nella descrizione, perché ognuno può interpretare come vuole la magia dello stregone. Certo è che le formule di uno stregone non sono identiche a quelle di un mago. Anche gli incantesimi da chierico hanno componenti somatiche, ma sono così vaghe da poterle lanciare con addosso un'armatura, eppure uno stesso incantesimo può essere lanciato da chierico, mago e stregone con la stessa efficacia, quindi non è certo la complessità delle componenti verbali o somatiche degli incantesimi ad essere indizio della necessità di studiarli.

Secondo la mia personale opinione uno stregone improvvisa gli incantesimi avendo istintivamente una vaga idea dei loro effetti, per poi rendersi conto di come lanciarli sempre meglio e come derivarne altri da essi (rispecchiando l'aumento di livello dell'incantatore e gli incantesimi conosciuti). Diciamo che sono più d'accordo con te, in qualche modo, ma secondo me non ha importanza perché l'interpretazione può variare. Spero di non essere stato troppo fumoso. :)

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non sei stato fumoso, anzi :)

alaspada, hai preso proprio la parte del manuale alla quale mi riferivo. Ma prendendo sempre l'esempio del poeta e la teoria del mio compagno anche se il poeta ha una propria ispirazione, se non studiasse la grammatica non potrebbe scrivere versi.

come già detto ogni interpretazione è giusta, la mia è semplice mera curiosità per sapere cosa ne pensa la maggioranza. Confesso che mi fa piacere vedere che per ora ho trovato risposte positive al mio pensiero ^^

inoltre così prendo spunto per poter interpretare meglio la mia stregona :)

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Uno stregone ha nelle vene tutto quello che serve, non ha certo bisogno di passare anni a studiare inutili scartoffie. Un forte supporto dal punto di vista meccanico alla tua interpretazione è dato dal funzionamento delle caratteristiche: mentre un mago ha bisogno di un buon punteggio di Intelligenza per lanciare gli incantesimi di alto livello, uno stregone può arrivare al massimo del suo potere anche con Intelligenza e Saggezza 4.

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Beh, certamente la magia dello stregone è spontanea, però questo non vuol dire che sia analfabeta.

Uno stregone potrebbe comunque passare del tempo con un altro stregone o un mago per scambiare informazioni o altro sugli incantesimi.

Sarebbe anche bello, anche se non richiesto dalle regole, che uno stregone impari con il passaggio di livello incantesimi che ha visto fare da altri, magari perfezionandoli, o abbia visto sui libri di altri maghi. Dopotutto sono spontanei nel senso che non studia sui libri, ma comunque provengono da una base della magia arcana che è la stessa per più o meno tutti.

Per esempio: uno stregone di 5° vuole imparare un incantesimo che faccia danno ad area. Non avendo mai visto una palla di fuoco perché vive in mezzo al nulla dove non esitono i maghi, non avrebbe idea di dove partire. Quindi magari andrà in biblioteca dove troverà informazioni riguardanti un incantesimo che crea un'esplosione di fuoco. Certamente non starà tutto il tempo chino sui libri come farebbe un mago, ma passerà del tempo a "studiare l'incantesimo", nel senso che farà delle prove per riuscire a lanciare l'incantesimo in questione.

Sfatiamo comunque il mito. Da regole a volte anche lo stregone deve fare il secchione: per sviluppare un nuovo incantesimo come tutti anche lo stregone deve passare settimane a studiare in biblioteca e fare esperimenti.

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Personalmente mi trovo più d'accordo col tuo punto di vista. Rimanendo in tema d'arte, il tuo amico ha fatto l'esempio della poesia, che non si può fare se non si conosce la grammatica, ma lo stesso non si può dire, ad esempio, della pittura e della scultura. La storia è piena di pittori o scultori (in particolare nell'arte moderna) che si sono improvvisati tali, seguendo il loro istinto ed estro creativo. O ancora pittori e scultori che hanno studiato le regole di base e poi le hanno stravolte, diventando degli innovatori :)

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Una volta che decidi di creare un personaggio i cui poteri sono innati, gli spunti ruolistici sono tantissimi: un particolare retaggio, una forte emozione, ecc. Il mio stregone ad esempio ha ricevuto i suoi poteri da uno spirito dei ghiacci tant'è che il freddo è il mio elemento e punto il più possibile su quel tipo di incantesimi.

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Beh, certamente la magia dello stregone è spontanea, però questo non vuol dire che sia analfabeta.

Uno stregone potrebbe comunque passare del tempo con un altro stregone o un mago per scambiare informazioni o altro sugli incantesimi.

Sarebbe anche bello, anche se non richiesto dalle regole, che uno stregone impari con il passaggio di livello incantesimi che ha visto fare da altri, magari perfezionandoli, o abbia visto sui libri di altri maghi. Dopotutto sono spontanei nel senso che non studia sui libri, ma comunque provengono da una base della magia arcana che è la stessa per più o meno tutti.

Per esempio: uno stregone di 5° vuole imparare un incantesimo che faccia danno ad area. Non avendo mai visto una palla di fuoco perché vive in mezzo al nulla dove non esitono i maghi, non avrebbe idea di dove partire. Quindi magari andrà in biblioteca dove troverà informazioni riguardanti un incantesimo che crea un'esplosione di fuoco. Certamente non starà tutto il tempo chino sui libri come farebbe un mago, ma passerà del tempo a "studiare l'incantesimo", nel senso che farà delle prove per riuscire a lanciare l'incantesimo in questione.

Sfatiamo comunque il mito. Da regole a volte anche lo stregone deve fare il secchione: per sviluppare un nuovo incantesimo come tutti anche lo stregone deve passare settimane a studiare in biblioteca e fare esperimenti.

questo punto di vista lo utillizzerei riguardo la sapienza magica. Per me infatti uno stregone dovrebbe avere dei punti minori rispetto al mago per questa abilità, anche bassi. Non dico che lo stregone debba essere analfabeta, ma è giusto che uno stregone non riconosca, o gli sia più difficile identificare, un incantesimo che vede per la prima volta o che non possiede. Ed è giusto che le sue conoscenze arcane siano inferiori a quelle di un mago.

Prendendo il tuo esempio per me uno stregone che vede per la prima volta una palla di fuoco non riuscirà ad identificare tale magia, ma se durante l'evoluzione dei suoi poteri questi lo portano ad essere in grado di lanciare questo incantesimo, anche non avendolo mai visto, ci riuscirà comunque. Al massimo dovrebbe allenarsi nel lanciarlo o potrebbe chiedere consiglio ad un incantatore arcano più esperto.

Mi piace molto la spiegazione di drimos: uno stregone lancia gli incantesimi in maniera diversa del mago. Mentre quest'ultimo utilizza formule e gesti meccanici ed appresi in maniera artificiale, lo stregone li utilizza in maniera spontanea, quasi personalizzandoli, seguendo ciò che il suo instinto gli dice di fare.

lo stregone dovrebbe studiare se proprio volesse creare un nuovo incantesimo mai esistito finora o se volesse apprendere un rituale o una nuova conoscenza che gli concedano dei vantaggi.

Una volta che decidi di creare un personaggio i cui poteri sono innati, gli spunti ruolistici sono tantissimi: un particolare retaggio, una forte emozione, ecc. Il mio stregone ad esempio ha ricevuto i suoi poteri da uno spirito dei ghiacci tant'è che il freddo è il mio elemento e punto il più possibile su quel tipo di incantesimi.

l'antitesi della mia stregona che invece lancia solo incantesimi di fuoco :D

un altro mio pensiero è che gli incantesimi dello stregone debbano essere coerenti e abbiano un significato. Mi piace creare uno stregone che abbia dei determinati poteri per un preciso motivo, non che siano di scuole diverse o tipologie diverse senza una ragione valida.

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cioè?

saresti così gentile da spiegarmi per favore? :-)

è la prima volta che interpreto un incantatore e ancora mi trovo in difficoltà con tutto ciò che concerne i personaggi magici

mi riferivo a due classi (quelle citate) del manuale completo delle arti psioniche. l'innato lega la manifestazione dei suoi poteri (non incantesimi, è una roba diversa) alle sue emozioni, lo psion è piu vicino all'altro caso.

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questo punto di vista lo utillizzerei riguardo la sapienza magica. Per me infatti uno stregone dovrebbe avere dei punti minori rispetto al mago per questa abilità, anche bassi. Non dico che lo stregone debba essere analfabeta, ma è giusto che uno stregone non riconosca, o gli sia più difficile identificare, un incantesimo che vede per la prima volta o che non possiede. Ed è giusto che le sue conoscenze arcane siano inferiori a quelle di un mago.

Prendendo il tuo esempio per me uno stregone che vede per la prima volta una palla di fuoco non riuscirà ad identificare tale magia, ma se durante l'evoluzione dei suoi poteri questi lo portano ad essere in grado di lanciare questo incantesimo, anche non avendolo mai visto, ci riuscirà comunque. Al massimo dovrebbe allenarsi nel lanciarlo o potrebbe chiedere consiglio ad un incantatore arcano più esperto.

Il fatto che lo stregone non abbia studiato la magia sui libri non vuol dire che sia ignorante in fatto di incantesimi e magia arcana. Anche perché nel corso delle sua avventure ha imparato a riconoscere incantesimi che ha visto o di cui ha sentito parlare.

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Lo stregone....mai interpretato. Ma dal mio punto di vista, lo stregone ha in se le capacità di lanciare gli incantesimi. Che sia o meno intelligente, lo stregone lancia gli incantesimi perché parte integrante del suo essere. Come le capacità magiche dello gnomo, lo stregone ha in se i poteri della magia. Il mago deve farsi il mazzo per riuscire a lanciare un'incantesimo, ma può anche impararne molti, a differenza dello stregone che lancia pochi incantesimi ma che non deve preparare ne studiare.

A me piace lo stregone perché da un giorno all'altro riesce a fare una cosa che un mago impiega mesi o anni. (come fa Mec Gayver con la meccanica e chimica) è una cosa incomprensibile, magari, ma è quello che succede.

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Tempo fa ho avuto una discussione (pacifica) perchè io e un altro giocatore avevamo due pensieri opposti riguardo l'interpretare lo stregone.

entrambi accettiamo l'idea che lo stregone è un individuo che è già nato con i poteri solamente essi si manifestano un po' per volta, discordiamo su come questi si manifestino. Per me, basandomi anche dalla descrizione del manuale del giocatore, i poteri dello stregone si manifestano in determinati momenti, senza bisogno di studio. Ad esempio mi piace interpretare che questi poteri appaiono quando lo stregone è in momenti di forte paura, rabbia, pericolo o comunque l'adrenalina sale e il suo organismo, come una sorta di autodifesa, manifesta una parte dei suoi poteri innati per salvarlo. Utilizzo questa teoria anche per poter spiegare per quale ragione lo stregone sale di livello solo combattendo contro i mostri e affrontando le avventure, e non semplicemente standosene seduto davanti ad un libro.

Per l'altro giocatore invece lo studio è necessario, perchè è vero che i poteri sono innati, ma sono pur sempre incantesimi che non possono essere gestiti non studiando le formule, i gesti ecc... E quindi lo stregone deve anche studiare per lanciare gli incantesimi.

Entrambe le teorie sono valide e ognuno accetta il pensiero dell'altro. Ho aperto questo topic non per sapere chi ha ragione su chi, ma per conoscere le vostre opinioni, se c'è una maggioranza di persone che la pensa come me o no. Come interpretate questa classe :-)

non mi sembra ci fossero topic simili (con la funzione cerca ho visto che ci sono molti riguardo alla sua creazione ed ottimizzazione, ma sul dilemma di evoluzione dei poteri a livello interpretativo no), nel caso mi scuso!

Ammetto di non aver mai pensato a questo dettaglio, pur avendo interpretato un paio di stregoni (che in generale mi piacciono più dei maghi, ma son gusti personali).

Diciamo che propendo per una via di mezzo, ma più spostata verso la tua interpretazione (diciamo 75% te e 25% il tuo amico).

Uno stregone nasce con questi poteri; all''inizio non sono visibili, ma crescendo, attorno a lui cominciano a succedere cose strane; ad un certo punto succede qualcosa (emozione violenta, pubertà, altro...) che gli fà lanciare il suo primo incantesimo; crescendo e allenandosi, lo stregone impara a lanciare sempre più incantesimi, e sempre più potenti... ma è ALLENAMENTO, non STUDIO.

Diciamo che vedo uno stregone più come un X-Men, che come Harry Potter, tanto per intenderci.

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Comunque non è per fare i pignoli ma alla fine il clice stregone ignorante e straccione è nato forse per il fatto del motivo della sua creazione:cioè fare l'equivalente "selvaggio" del mago ma con il passare delle edizioni ed avventure si imposta anche la "versione" di città quindi se lo stregone non investe quei pochi gradi in sapienza magica,conoscenze(arcane) ed concentrazione non ti rimane quasi niente da investire(a parte raggirare)(in pratica in abilita di classe è messo come il guerriero il che non è un complimento) ed poi tenendo conto della cultura del mago composta da un minimo di 6 lingue ed svariate conoscenze che con la magia centrano poco non c'e proprio il rischio che lo stregone venga scambiato per un mago(ma solo in casi molto sculati con i daddi dove ho visto due giocatori diversi con 16 all'int ma che avevano il loro bel 18 al carisma):)

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mi riferivo a due classi (quelle citate) del manuale completo delle arti psioniche. l'innato lega la manifestazione dei suoi poteri (non incantesimi, è una roba diversa) alle sue emozioni, lo psion è piu vicino all'altro caso.

grazie per la spiegazione :-)

comunque, non intendevo dire che lo stregone è un completo ignorante ma che la sua sapienza magica e arcana è inferiore rispetto a quella di un mago, per come lo concepisco io. Lo stregone può anche mettersi a studiare, ma per diletto personale o per apprendere una particolare conoscenza che non potrebbe ottenere altrimenti, mentre il mago deve obbligatoriamente studiare per possedere la magia quindi tra i due sarà sempre quest'ultimo ad essere più studioso e possederà quindi maggiori conoscenze. Se uno stregone e un mago dovessero imbattersi in un incantesimo visto per la prima volta, è molto probabile che lo stregone non riesca ad identificarlo mentre il mago sì perchè anche non avendolo mai visto lo avrà studiato su un libro. Ovvio che affrontando sempre maggiori avventure lo stregone apprenda i vari incantesimi e scuole esistenti, ma il suo è un'apprendimento più pratico mentre quello del mago più teorico.

Forse mi sono espressa male nei miei precedenti post, mi scuso! E spero di essere stata chiara in quest'ultimo.

e ringrazio a tutti per le risposte in questo topic. Non sapete quanto mi siete utili: mi state dando molti spunti per interpretare la mia stregona ^^

e leggendo opinioni diverse trovo molte teorie interessanti che non avrei pensato da sola :)

.

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comunque, non intendevo dire che lo stregone è un completo ignorante ma che la sua sapienza magica e arcana è inferiore rispetto a quella di un mago, per come lo concepisco io. Lo stregone può anche mettersi a studiare, ma per diletto personale o per apprendere una particolare conoscenza che non potrebbe ottenere altrimenti, mentre il mago deve obbligatoriamente studiare per possedere la magia quindi tra i due sarà sempre quest'ultimo ad essere più studioso e possederà quindi maggiori conoscenze. Se uno stregone e un mago dovessero imbattersi in un incantesimo visto per la prima volta, è molto probabile che lo stregone non riesca ad identificarlo mentre il mago sì perchè anche non avendolo mai visto lo avrà studiato su un libro. Ovvio che affrontando sempre maggiori avventure lo stregone apprenda i vari incantesimi e scuole esistenti, ma il suo è un'apprendimento più pratico mentre quello del mago più teorico.

Guarda, secondo me possiamo fare quest'altro esempio.

Prendiamo due persone: una che è stata fino a 30 anni a studiare sui libri, e una che fino a 30 anni è stata in giro per il mondo a fare esperienze sempre nuove. La cultura generale di entrambi non può essere la stessa?

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Sì, ma non dobbiamo dimenticare che si parla di capacità legate ad un retaggio abnorme che permettono di alterare la realtà infrangendo le leggi della fisica su cui nemmeno le divinità hanno un completo controllo, trattare la magia solo come argomento di studio è insensato.

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Finchè poi non sei un'artefice e crei incantesimi arcani fuori prima di un incantatore arcano,ma questo è un'altro discorso :mrgreen:.Riguardo allo stregone possiamo sicuramente dire che la sua magia scorre dentro di sè,ma non sa come controllarla inizialmente,e quindi non ci riesce.Se vogliamo lo stregone di PF è decisamente fatto meglio,poichè spiega questa cosa che dico assai bene.Infatti elysa se ti capita ti consiglio di leggerlo,ci ho tratto molti spunti ;)

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