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[3.5] [Topic di gioco] Capitolo I: Gli Albori


Erenis

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Inviato

Dannazione.. Forse siamo arrivati troppo tardi.. penso tra me e me, notando il sangue ancora rappreso. Poi, la mi attenzione viene catturata dalla piccola nicchia.

Ehi.. Forse ho trovato qualcosa di interessante.. dico, distrattamente al nano, avvicinandomi alla nicchia.

Spoiler:  
Osservo bene all'interno della nicchia e cerco se ci sono trappole a proteggerla.

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Inviato

Mi avvicino cautamente ed afferro le gemme, valutandone la natura e il peso. Dopo di ché me le metto nella sacca.

Non conosco bene le usanze dei goblin.. La presenza di uno sciamano.. Quelle catene sulla parete levigata e il sangue recente mi fanno ipotizzare che ci sia stato una sorta di rituale che ha coinvolto i loro prigioniere.. Forse potrebbe essere troppo tardi per salvare la ragazza.. commento poi, rivolgendomi al nano e dirigendomi verso la parte di grotta ancora inesplorata.

Inviato

Il sangue aveva incuriosito anche me , ma magari i sospetti sono infondati , perciò facendo cenno di andare all amico elfo inizio col proseguire verso quella zona ancora inesplorata...la mia mente però non è quieta , i miei pensieri vagano e si soffermano spesso sui ricordi inerenti a Dolrak

Inviato

@Tutti OBBLIGATORIO PRIMA DI LEGGERE:

Spoiler:  
Colonna sonora:

Il carretto discende lungo lo stretto sentiero verso il villaggio di Marcherol, faticando a causa del terreno sconnesso. Il buio impenetrabile della notte mi concede solo di distinguere, comunque non senza sforzo, la minuta figura di Ivo a fianco a me e il profilo frastagliato delle chiome degli alberi, che contrastano vagamente col cielo stellato e quasi del tutto privo di luna.

I suoni della foresta sono l'unica, sottile e soffusa cornice al dialogo fra me e il ragazzino, certo più avvezzo di me ai fruscii sospetti nel sottobosco, ai versi gutturali degli uccelli notturni e ai suoni misteriosi che crea il vento giocando fra le fronde: suoni che evocano strane e minacciose figure nella mia testa, e che mi fanno un po' rabbrividire nonostante la compagnia.

La presenza di Ivo comunque mi è di conforto, e mi stupisce alquanto la sua dialettica forbita e molto curata, che nulla ha da invidiare alla mia; non è normale riscontrare in un ragazzino sì giovine un parlare così dotto, da me acquisito grazie ad anni di studio, ma che lui possiede per ragioni sconosciute.

Anche molti pensieri che egli mi confida non si confaciono a una persona della sua età, e proprio per questo lo sprono diverse volte a raccontare.

I tuoi pensieri e le tue parole non sono tipici di un giovane quale tu sei, Ivo. Ti posso chiedere, in tutta confidenza, se... se la tua infanzia è stata serena, eccezion fatta per questo tuo senso di inadeguatezza? Ti spiego: spesso i tuoi coetanei che dimostrano un'insolita maturità come ora hai fatto tu con me, acquisiscono questa caratteristica a causa di qualche evento o situazione avversa, come può essere... un trauma, o un disagio continuato. Per esempio: come si comportano con te i tuoi zii? E gli altri abitanti di Marcherol? Non vorrei parerti inopportuno e pettegolo, ma voglio assicurarmi che tutto vada bene

Ivo produce un suono nasale, che si sente distintamente in una strana pausa nei fruscii e negli altri rumori circostanti. Strano verso, probabilmente il giovane sta pensando, oppure si sta nuovamente mordendo le labbra... in ogni caso è troppo buio per capire, e la piccola figura non mostra movimenti apparentemente.

Che io ricordi, si. E' stata serena

Una risposta molto breve. Quasi sfuggente, elusiva.

Attento al buco del sentiero! Rallenta il somaro! dice poi il giovine, senza alzare il tono o apparire concitato.

Intravedo a malapena il suo braccio protendersi in avanti a indicare il luogo dove si trova il fosso da lui visto.

Come "che io ricordi"? Hehe! Non è passato tanto tempoooooohhh!!!!! riesco a dire prima di mettere mano alle briglie che legano Mòl; lo faccio rallentare di parecchio, costringendolo a un raglio che squarcia la notte, finchè il buco è superato senza danno alcuno al carretto e al suo contenuto.

Uff, sani e salvi! faccio con un sorriso, che anche se Ivo non può vedermi mi esce naturale.

Per fortuna che mi hai avvisato in tempo: se non l'avessi visto...........

Un brivido mi scende lungo la schiena.

Il buio pesto mi ha reso a mala pena possibile vedere il braccio del ragazzo: come aveva fatto questi a scorgere con precisione un buco nel terreno?

L'unico suono che si sente è il battito estremamente accelerato del mio cuore, che sovrasta il rumore del carretto. I suoni della foresta sono totalmente cessati: nessun fruscio, nessun animale, nemmeno il vento si palesa più. L'atmosfera è pesante, e devo allargare il colletto del mio vestito per prendere un

respiro.

La mente corre incontrollata verso i racconti di storie paurose, di creature della notte con la facoltà di vedere nel buio. Creature crudeli, mostruose. E quel ragazzino ha visto nel buio. E non parla nè pensa come il ragazzino che dovrebbe essere.

Dopo alcuni secondi di panico trovo il coraggio di parlare.

I-Ivo? Come hai fatto a vedere un buco nel sentiero con questo buio?

Una goccia di sudore scende rapida dalla mia fronte e mi bagna le mani, che sono serrate intensamente sulle briglie, quasi come se queste potessero difendermi... da cosa poi? Immediatamente mi pento di aver posto la famigerata domanda: l'attesa della risposta è la peggiore delle torture.

Dovranno trascorrere diversi secondi prima che la figura di Ivo si volti verso di me per rispondermi: Conosco la via

Poi ritorna a osservare il buio innanzi a noi, silente.

Dopo alcuni secondi durante i quali non oso parlare la mia voce si fa nuovamente sentire:

Ma n-non è possibile, Ivo, ricordare così il sentiero. É tutto uguale, nulla distingue questo tratto da quello precedente e quello successivo

La sua nera figura si volta verso di me, e questa volta distinguo dei riflessi rossacei nei suoi occhi.

Pavide sono le vostre parole. Indugiano dall'uscire allo scoperto, e il vento sembra ostacolarle anzichè farle giungere alle mie orecchie. Dimmi.. cosa vi inquieta? Impressiono da turbarvi sì tanto? La risata che segue questa frase è gelida e polifonica, come se fossero più voci ad emetterla simultaneamente. Assolutamente raggelante.

Belle parole vero? Sono di un poema che lessi tempo fa, non ricordo in quale occasione. Tu da bravo monachetto credi che la conoscenza sia tutto, sia il bene, sia una cosa da ricercare a ogni costo. Ma stanotte ti insegnerò che spesso l'ignoranza è beatitudine, e ci sono cose che è meglio che rimangano nell'ombra

M-ma come, I-Ivo? C-cosa inten...

La mia fu un'infanzia felice, passata a Varese in una nobile famiglia aristocratica. Per questo mi trovi così dotto ed erudito; ero il primogenito, ero coccolato e riverito da tutti. Ma poi decidemmo di fare una gita in montagna, e quella fu l'ultima volta che vidi i miei genitori. Me lo ricordo ancora benissimo, nonostante sia successo più di nove.......cento.........anni............fa.

Le forze iniziano a venirmi meno di fronte a quelle ultime parole, che spezzano con violenza ogni mio dubbio sulla reale identità dell'essere di fianco a me, la cui gamba sballotta contro la mia mentre il carro avanza sul sentiero, sempre più buio, silenzioso e gelido.

Non riesco a proferir parola, a scendere dal mezzo su cui sto andando: l'unica cosa che riesco a fare è stringere quelle dannate briglie e a guardare dritto davanti a me, terrorizzato.

Poco oltre Marcherol vi era una grande casa allora, e purtroppo una sera piovosa si spezzò un asse del carro che ci stava trasportando, costringendoci a chiedere riparo agli abitanti della casa. Dopo averci accolti all'interno della casa iniziarono il loro rito barbaro: abusarono di mia madre davanti ai miei occhi, e smembrarono senza pietà mio padre, mio fratello e i servitori, senza trascurare nessun particolare che aggiungesse sofferenza ai loro corpi straziati. Io fui risparmiato, se così si può dire; dopo poche settimane di convivenza in cui vidi tutti gli orrori più indicibili riuscii a appendere il mio collo ad una trave. Ma nemmeno ciò pose fine alle mie sofferenze. Come vedi, sono ancora qui. E ora è venuto il mio turno di farti una domanda.

Una nuova risata, ancora più terrificante di prima, precede qualche movimento convulso dell'essere.

Mi volto, con gli occhi sbarrati e percorsi dal sudore gelido che cola copioso dalla mia fronte. Persino Mol aumenta l'andatura e raglia impazzito.

Spoiler:  
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Ivo si raggomitola su sè stesso, ed emette versi gutturali e strozzati, inquietanti oltremisura; dopodichè con un repentino movimento porta il suo volto, pallido come un cencio e martoriato da ferite e segni, a pochi centimetri dal mio.

Cacciando un urlo che mi si strozza in gola cado di riflesso dal carretto, che schizza veloce giù dal sentiero, guidato dal mio animale, ormai in preda al terrore come il sottoscritto.

Il corpo ancora non risponde al mio volere, percorso com'è da tremiti e convulsioni di pausa, e riesco a malapena a gattonare verso il bordo del sentiero mentre fisso il carro, sperando con tutto me stesso che il mostro stia andando con lui.

Ivo, o quello che un tempo fu Ivo, si alza nel sentiero a pochi metri da me. Il candore mostruoso della sua pelle, in diversi punti lacera e sporca, lo rende visibile senza nessun problema anche in questo buio così profondo! Si muove con movimenti innaturali, a scatti repentini e allo stesso tempo rallentati, che ricordano vagamente i ragni, sempre emettendo il suo verso spaventevole! La distanza che ci separa è colmata in pochi istanti che però sembrano durare millenni, mentre rimango con la bocca aperta, incapace di pensare a nulla che non sia il terrore verso quell'essere che si sta avvicinando e che mi ucciderà!

La sua mano si posa sulla mia anca, mentre con un movimento sconnesso avvicina il suo orribile volto al mio, e dopo un ultimo sorriso avvicina le sue labbra al mio orecchio sinistro.

Quanto costa il tuo vino?

E-e-eh???? Riesco a sillabare appena.

Ho detto: quanto costa il tuo vino?

Una moneta d'argento alla bottiglia.

AaaaaaarghhHH!!!!!!!! è tropppoooooo!!!! Ggghhhaaaaaaaahhhh fa Ivo, prima di allontanarsi sul sentiero, lasciandomi madido di sudore e sbalordito.

Dalla boscaglia davanti a me esce mio padre, aumentando ancora di più il mio stupore.

Bravo figliolo, hai messo in fuga lo spettro di Marcherol!!!! Come premio eccoti un carretto nuovo di zecca! Fa, indicando uno splendido carro con mille ornamenti:

Spoiler:  
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Wow!!!! Il carro livello veeennnnnntttttttiiiiiiiiiiiiii......

Mi risveglio madido di sudore, come lo ero in sogno nel sentiero. Mi guardo brevemente attorno, e riconosco vagamente la casa di Ivo, dove sto dormendo.

Le ultime parole che mi scorrono nella testa sono Ma sono nella casa del mossssttrrrrrr..... poi ricasco nel sonno più totale.

@Tutti:

Spoiler:  
Scusate, non era niente di importante ma volevo fare un post visto che è tanto che non lo faccio XD XD XD

Anche solo per far sapere che sono ancora vivo e per presentarmi anche al nuovo compagno! Ciao Lamadazante!!!!! Come va?

Buona giocata, e muovetevi con quei goblin!!!!!!!!! XD

Inviato

@Goffredo Galli e Khondar PrimoTuono

Proseguite verso il corridoio che si protende in linea retta verso l'oscurità. L'odore è nauseabondo... mai in vita vostra il vostro olfatto e i votri polmoni hanno dovuto sopportare tale tortura.

Non vi fate scoraggiare, e proseguite. I vostri occhi fanno molta fatica ad abituarvi, senza contare che l'aria è talmente rarefatta e orrendamente impregnata da costringerli a una forte lacrimazione.

Goffredo non regge: un violento spasmo lo costringe a rigettare bile. Il suo vuoto stomaco non conteneva altro...

Vi concedente qualche minuto per trovare le forze per proseguire, e la vostra caparbietà vi permette di arrivare alla fine: un piccolissimo antro, la cui pavimentazione naturale è assai sconnessa. I buchi che offre sono colmi di escrementi, urina e rifiuti di varia natura in decomposizione.

Un grosso fagotto liso dal colore sbiadito spicca chiaro mezzo ad essi e alla tenebra.

@tutti

Spoiler:  

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Goffredo Galli: PF 1/8

Khondar PrimoTuono: PF 1/23

Inviato

Mai le mie narici hanno assaggiato un tale fetore... è nauseante, tanto che il povero elfetto al mio fianco ha dovuto rimettere pure l'anima...ci mancava poco.

Giunto stanco e intontito alla fine del buio e lungo coridoio ci ritroviamo in una piccola "stanzetta"..

<<Cosa c'è li per terra....una sacca, un fagotto..dobbiamo aprirlo per controllarne il contenuto..>> immediatamente mi ritornano alla mente le scene che circa un ora prima mi avevano fatto tremare...un esplosione con la consequenziale morte di Dolrak...

Rivolgendomi a Goffredo: "Goffredo non vorrei vare la fine del mio defunto amico, dobbiamo fare attenzione ..non hai nessuna abilità che serva a riconoscere trappole o cose simii?"

@DM

Spoiler:  
Utilizzo osservare per capire meglion, cosa puo trattarsi
Inviato

Dopo essermi ripreso dai conati di vomito provocatomi dalla tremenda puzza, proseguo assieme a Khondar nello stretto corridoio. Giunto nella piccola stanzetta osservo schifato quella che, con ogni probabilità è la latrina dei goblin.

La mia attenzione viene subito catturata dal fagotto in mezzo alla stanza.

Mi copro ancor meglio il naso con il mantello, cercando di tamponare i nauseabondi odori e avanzo a passi lenti verso l'oggetto a terra.

Ora lo controllo.. dico al nano, in risposta alla sua domanda.

Mi avvicino, osservando e studiando il fagotto a terra.

Spoiler:  
Osservare +7 per cercare di capire di cosa si tratta e cercare +7 per vedere se c'è qualche trappola.
Inviato

@Khondar PrimoTuono

Spoiler:  

I tuoi occhi altro non scorgono ciò che già hanno notato: un semplice sacco, della dimensione di un braccio proteso o poco più.

@Goffredo Galli

L'idea di tastare la zona ove pogga il sacco ti ripugna, e questo si traduce in un maggior tempo di quello che sarebbe occorso per la ricerca di eventuali trappole.

Spoiler:  

Così non parrebbe essere: le tue dita affondano solo in una putrida melma che va dal liquido al solido, passando per il viscoso e che avvolge per metà un sacco della lunghezza di un braccio proteso o poco più.

Inviato

Prendo coraggio, forse in gran parte perchè non vedo l'ora di andarmene da quel posto ripugnante e vomitevole. Così, allungo il braccio e afferro il sacco.

Inviato

@Goffredo Galli

Il fagotto non pare essere così leggero come dava l'impressione d'essere, e devi usare ambo le braccia per estrarlo dal putridume. Anche @Khodar se ne accorge, e prontamente interviene a darti una mano.

Il rumore dell'estrazione dalla melma è festidioso, e il suo movimento libera nell'aria dell'altro insopportabile fetore proveniente dall'interno del putridume stesso. Dovete fermarvi e tossire, combattendo contro il vostro stomaco che si comprime.

In pochi secondi lo trasportate sulla solida roccia, e in quel momento ti vedi costretto ad appoggiare una mano sul muro per sostenerti, e lordare ulteriormente il pavimento in roccia dei tuoi succhi gastrici.

Inviato

Questo fetore non lo tollero proprio più.. Presto Khondar.. Portiamo questo sacco nella caverna più ampia.. Non voglio rimanere in questa latrina un secondo di più.. dico, dopo aver rimesso per la seconda volta.

Detto questo mi faccio forza e inizio a trascinare il sacco lungo il corridoio.

Inviato

@Goffredo Galli e Khondar PrimoTuono

Vi adoperate per trasportare il sacco al di là del corridoio: Khondar, il più possete, lo trascina stringendo il nodo tra le mani e posizionandosi in testa, mentre Goffredo si preoccupa di sollevare la parte posteriore, così da non rallentare il passo nel caso gli si presentasse la necessità di fermarsi per lo sforzo o per il malessere.

@Goffredo Galli

Spoiler:  

Nel momento in cui afferri la parte posteriore del fagotto per sollevarla, le tue mani sembrano cingere qualcosa di sferico.

Inviato

Il fetore del sacco unito a quello della caverna e insopportabile...Goffredo poi contribuisce a sporcare ancora di piu con i succhi gastrici..."Bleah.." il mio è uno stomaco nano ma a tutto c'è un limite...dobbiamo sbrigarci ad andare fuori da qui prima che rimetta anch'io ...

Trasciniamo fino alla sala grande il sacco pronto ad aprirlo...

Inviato

Giunto nella grande grotta, guardo il nano di fronte a me. Presto Khondar.. Apriamo questo sacco e poi andiamocene da qui... gli dico, mentre comincio ad aprire il fagotto per guardare cosa c'è dentro.

Inviato

@Khondar PrimoTuono e Goffredo Galli

Finalmente giungete arrancando alla sala principale della grotta.

Non vi concedete nemmeno un attimo di respiro, siete arrivati al limite della sopportazione per quel luogo. Velocemente allentate il nodo, e mentre tenete sollevato il sacco dalla parte dell'apertura, una terrificante sensazione vi attraversa i nervi quando il tatto delle mani percepisce ciò che non vorreste.

Vi bloccate, i respiri cessano. I vostri occhi si incontrano, come se vi supplicaste l'un l'altro che ciò che avete immaginato non sia reale.

Questa volta la foga che via ha accompagnati mentre operavate lascia lo spazio alla cautela: ecco, sono due piedi.

E due gambe.

Il busto incrostato di sangue, le braccia e infine la testa dalla fanciulla che tu, @Goffredo, hai tenuto inconsciamente tra le mani mentre aiutavi nel trasporto del fagotto.

Spoiler:  

Non fraintenete la descrizione eh, il corpo della ragazza non è stato fatto a pezzi :)

Inviato

<<Per tutte le ardenti fiamme della sacra forgia di Moradin...c'è una fanciulla...liberiamola dal sacco e vediamoo se è viva, MUOVIAMOCI SU!>>

Dopo un attimo di tremore inizio a sbrigarmi per far uscire quel corpo dal sacco , ella ha il busto colmo di sangue ma non resco a capire se è il suo o meno.

Guardando negli occhi Goffredo la mia espressione cambia, divento serio e preoccupato

Inviato

Per gli dei.. impreco, vedendo comparire il corpo martoriato della ragazza Se è ancora viva è un miracolo.. dico, chinandomi poi sul suo petto per avvertire la presenza di un eventuale battito cardiaco.

Inviato

@Goffredo Galli

Spoiler:  

Appoggiando il tuo sensibile orecchio sul ventre della fanciulla, percepisci il battito del suo cuore: tenue, leggero... come se provenisse dalle profondità di un pozzo senza fondo.

Inviato

Presto Khondar.. Portiamolo via da questa latrina.. E' ancora viva.. Possiamo ancora salvarla.. Ma il battito è molto flebile.. dico, guardando serio il viso provato del mio compagno.

Fuori fa molto freddo.. meglio lasciarla nel sacco.. starà più al caldo.. Dovremmo costruire un rudimentale mezzo di trasporto.. Se solo quel pretonzolo del diavolo fosse venuto con noi.. aggiungo, poi, guardandomi intorno a caccia di materiale per costruire una rudimentale slitta sul quale trasportare il corpo della ragazza..

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Presto Khondar.. Portiamolo via da questa latrina.. E' ancora viva.. Possiamo ancora salvarla.. Ma il battito è molto flebile.. dico, guardando serio il viso provato del mio compagno.

Fuori fa molto freddo.. meglio lasciarla nel sacco.. starà più al caldo.. Dovremmo costruire un rudimentale mezzo di trasporto.. Se solo quel pretonzolo del diavolo fosse venuto con noi.. aggiungo, poi, guardandomi intorno a caccia di materiale per costruire una rudimentale slitta sul quale trasportare il corpo della ragazza..

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