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Il Ritorno del Re Scarlatto-Il Gioiello Infranto


Arth

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Sollevo il boccale con due mani e tracanno diversi sorsi generosi della bevanda, pulendomi poi i baffi di schiuma, strusciando il polsino della manica destra sulla bocca, dopo aver appoggiato il boccale rumorosamente sul tavolo! Una brodaglia, proprio come dicevo! mi lamento fra me e me. In realtà il cibo e la birra non solo malaccio; ma quando uno gnomo ha i suoi cinque minuti, non vuole proproi sentire ragioni. E adesso chi è, quest'altro pennellone che entra nella locanda? guarda quanta chincaglieria che si porta appresso penso: e guarda come si sbracciano tutti a salutarlo: deve avere parecchia grana, sto tipo! Considero, pensando che, magari, un tipo del genere potrebbe avere del lavoro alla mia altezza! (ahahah....un lavoro alla mia altezza) Mi affretto a finire lo stufato e a tracannare la birra, con l'idea di andare a presentarmi al riccone, e vedere di strappargli un lavoro.

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Finalmente, dopo giorni e giorni di monotono cammino risalendo tutta la Costa della Spada, giungo in vista di una città degna di questo nome, Neverwinter, il Gioiello del Nord!

Da quando ho lasciato Waterdeep per incamminarmi in direzione nord non ho incontrato altro che boschi e colline, qualche fattoria e squallidi villaggi senza alcun interesse; per cui, nonostante la pioggia, mi sento rinfrancato e inebriato dalla folla e dal chiasso della città.

Dal momento che lo scopo della mia visita in città e consultare alcune biblioteche, e di conseguenza ripiombare nel silenzio e nella monotonia, decido di concedermi qualche ora in locanda, giusto per asciugarmi, rifocillarmi e magari conversare un po' con qualcuno.

E così entro al "Boccale ricolmo", e cerco un posto il più vicino possibile al camino per asciugare i miei abiti ormai fradici. Faccio segno all'oste per richiamare la sua attenzione, e mentre aspetto di essere servito do un'occhiata in giro per farmi un'idea del tipo di clientela che frequenta la locanda.

@Descrizione

Spoiler:  
Il mio PG sarebbe cosìpost-13818-14347051763381_thumb.jpg

Se volete una cosa più fantasy e meno steampunk potete immaginarlo così post-13818-1434705176385_thumb.jpg

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mangio con gran fretta e accanimento il mio piatto caldo per la fame e mi soffermo un attimo a guardare questo strano individuo vestito bene uuuuuh strano uomo.... mmmh sembra pinguino.. attira la mia attenzione il suo modo di vestire a me ignoto e mi avvicino ad osservarlo soffermandomi ad un centimetro da lui

Spoiler:  
osservare + 5
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Con un debole inchino del capo, ringrazio la cameriera che mi serve i due piatti del giorno: Uno me lo sistemo bene davanti a me, l'altro lo poggio per terra e dico al mio amico animale: Prendi, finalmente si fa colazione! Buon appetito vecchio mio... Quindi lo accarezzo con dolcezza dietro le orecchie, mentre questo già comincia a spolpare la carne dal suo osso - quasi scottandosi a dire la verità. Mi rialzo: Si, forse hai ragione - continuo come se lui fosse una persona umana e fosse difronte a me - Era da un pò che non mangiavamo piatti del genere. Sono piuttosto affamato anchio e questo era proprio quel che ci voleva, vista la giornata.

Comincio a mangiare anchio di gusto le patate, ma quando arrivo al primo boccone di carne, chiudo un attimo gli occhi e prendo in mano la mia collana, pronunciando a voce bassissima, quasi un sussurro, una piccola preghierina; quindi torno a mangiare tranquillamente. Mentre mangio non posso fare a meno di notare alcuni degli altri avventori del locale, sicuramente noto i più rumorosi o... particolari, come il tipo che chiede del ruhm in una maniera tanto insolita quanto disgustosa e a cui cerco di non pensare... fortunatamente entrano nel locale anche due nuovi avventori, e uno di questi non può che cogliere tutta la mia attenzione, visto che le sue vesti cosi raffinate sono un incredibile fonte di interesse per me, abbituato quasi solo esclusivamente alle lande selvagge... e l'attenzione aumenta ancora quando vedo anche lo strano individuo - molto più selvaggio e famigliare per me, almeno per il modus operandi - che si avvicina al nobile scrutandolo attentamente da... praticamente attaccato!

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Più tempo passo tra queste mura e più ho voglia di tornare nelle terre selvagge anche a costo di mangiare bacche e insetti tutta la vita. No, la verità è che la zuppa che sto mangiando è troppo buona - o forse sono io ad essermi semplicemente dimenticata di com'è un pasto caldo senza fuliggine - da poterne rinunciare per sempre, ma ecco, forse, d'ora in poi dovrei rinunciare ad visitare città così grandi visto che sembrano, non solo un concentrato di problemi, ma anche di gente strana che avrei preferito non incontrare mai.

Non sembro, però, l'unica a disagio in quell'accozzaglia di carne puzzolente che chiamano città - certo c'è lo strano selvaggio, ma i suoi modi sono fin troppo rozzi e allucinanti anche per le mie scarse maniere e capacità sociali - come l'uomo appena entrato che come me sembra ben poco avvezzo alla vita "civilizzata" e ne porta addosso i segni inconfondibili nel vestiario e nei modi. Nel notare poi, non che passi inosservato ma gli uomini sono molto più pericolosi degli animali e ho imparato da tempo a farvi più attenzione, il cane, quasi un lupo, l'impressione diventa certezza e un certo sollievo mi fa respirare l'anima.

Non amo le persone, ma in generale i druidi o i sacerdoti della Natura, e se l'uomo non lo è mi mangio un a freccia, sono coloro che sopporto maggiormente: forse perchè tendono a non guardarti male se preferisci avere il cielo come tetto invece ce l'ardesia o forse perchè quando sono l'unica persona che vedi dopo settimane di viaggio nel niente finiscono per associarsi ad un'emozione positiva. In realtà non ne la minima idea, ma di certo era una migliore compagnia del tipo entrato dopo di lui: non mi piace, non mi piace affatto, mi fa rizzare i peli lungo la schiena e di certo la sua battuta di entrata, che credo abbia sentito metà del locale, non ha migliorato la mia impressione. Mah, la gente. E poi chiamano me selvaggia.

In ogni caso vista la situazione, e il fatto che al minimo accenno, può crollare come una slavina dal Grande Ghiacciaio, mi alzo dalla sedia e gettandomi il mantello sulla spalla prendo il piatto riempito di zuppa e mi dirigo al tavolo poco distante presso cui si è seduto il forse-druido-sacerdote-naturalista-qualcosa, sempre con il mio solito passo e modo in cui tento di farmi notare il meno possibile. Non che risulti difficile, l'ennesimo avventore - questa volta notevolmente meglio visto e, probabilmente, più ricco - entra nella taverna attirando l'attenzione di tutti e io sgattaiolo tra la folla, ben attenta a non far cadere una sola goccia di zuppa.

Arrivo alla mia destinazione senza ustionare nessuno, risultato da non dimenticare vista il numero di avventori, cercando di risultare meno minacciosa possibile - il che non era difficile, anzi, quando si era una ragazzina di neppure un metro e sessanta più ossa che altro - faccio un piccolo cenno di saluto in favore dell'uomo, quasi sicuramente druido soprattutto sentito il modo in cui si rapportava con il suo cane, per poi domandare: "Sarebbe per voi di grande disturbo, se mi sedessi al vostro tavolo, buon uomo?"

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Faròr mangia di gusto, sgranocchiando bene bene l'osso una volta finita la polpa, e io pure, prendendo in bocca forse un pò troppo cibo e mixando contemporaneamente carne e patate cotte per ottenere il massimo in fatto di gusto... del resto non sono molto avezzo al galateo; ad un tratto, una figura snella e agile mi si para davanti, salutandomi: Alla sua domanda vengo preso un pò in contro piede e - ancora con il super boccone in bocca -le faccio cenno con il capo di "si", un pò goffamente, mentre faccio spazio per lei spostando bene una sedia visto che ha le mani occupate e deglutendo in fretta il cibo: Preg-coff-o, prego... [glom!]... si sieda pure, buon giorno a lei, signorina... Dai Faròr, spostati un pò, non vedi che abbiamo ospiti? Dico al mio husky, acarezzandolo prima e poi spostandogli un pò il piatto più verso la mia sedia, cosi che sposti almeno il muso verso di me e lasci più spazio alle gambe della ragazza.

Ovviamente non mi sono alzato dal posto quando è arrivata, altro chiaro segno che non son proprio un grande conoscitore dei buoni usi e costumi cittadini.

Bhe... - mi guardo un attimo in giro: di posti ai tavoli liberi ce ne sono, per cui torno a guardare la mia interlocutrice - Piacere, il mio nome è Ka'Esh. e le porgo la mano passandola sopra il tavolo.

La osservo soprattutto negli occhi, ma nel campo visivo posso notare anche i vestiti: vestiti pratici e un pò consunti, tipici di chi viaggia molto: Oh, lui invece è Faròr, spero lo scuserai se non ti porge la zampa, è un pò... "impegnato" in questo momento... E lo dico mentre il cane da un grosso morso ad una patata che schizza per metà fuori dalle sue fauci fino in terra, per somma gioia della cameriera... Intanto sul mio volto compare un debole sorriso, più un arriciamento dell'angolo della bocca destro, mentre attendo di conoscere il nome della ragazzina.

@DM:

Spoiler:  
Mi sono accorto che sulla scheda non ho segnato il bonus +4 alle prove di Diplomazia, sebbene vi abbai inserito comunque i gradi... quindi puoi correggere la tua (mia) scheda :D
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Sto finendo il mio stufato non lo ammetterò mai; ma è ottimo, in realtà! quando vedo un energumeno tutto muscoli dirigersi verso il MIO ricco avventore e piazzargisi ad un centimetro di distanza scrutandolo da vicino! Ha avuto la mia stessa idea; ci scommetto! Se non mi sbrigo, perderò l'occasione di scoprire se c'è un lavoroHEY SPILUNGONE! gli intimo ingozzandomi con quello che resta del mio stufato e tracannando quello che rimane della birra, prima di precipitarmi già dalla sedia con un salto ed arrivare ai piedi dell'omone.

La scena deve probabilmente sembrare comica agli avventori: un affarino di appena mezzo metro che si piazza sotto i piedi di una specie di gigante e, tenendo l'indice della mano destra puntato contro il naso di quello (si...è difficile capire dove punti l'indice, in realtà: c'è parecchia distanza, fra l'indice ed il naso in questione) ed il pugno della sinistra poggiato sul fianco, si mette a minacciarlo: Si, spilungone: ce l'ho proprio con te! dico facendo una faccia cattiva Perchè non torni a fare quello che facevi prima e lasci parlare i grandi (ahahahah...i "grandi") di affari? devo parlare con questo gentiluomo di lavoro! Ringhio a Kazikamunt, lanciando nel contempo un occhiata d'intesa al riccone li, ad un centimetro dall'omone.

@DM

Spoiler:  
Faccio una prova per Intimidire Kazikamuntu con bonus +7
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Per Ramiro

Spoiler:  
I malus della differenza di taglia li hai messi?

Per Howar

Spoiler:  
Senti che stanno parlando della bacheca che campeggia lì vicino: ti sembra di capire, nonostante la confusione, che Yruel (quello è il nome) sia un mentore per avventurieri.

Per Conrad

Spoiler:  
A me piace il primo vestito :P

Per Ka'Esh Ran'ys

Spoiler:  
Correggo subito.

Il ricco mercante all'arrivo del barbaro, dopo qualche minuto che continua a conversare si gira e lo guarda un secondo. Si pulisce gli occhiali con un fazzoletto di seta, si sistema poi gli occhiali (è stato per pochi secondi ad occhi chiusi) e poi lo osserva un secondo.

«Scusate, ma ci conosciamo?» domanda dopo qualche secondo.

Per Kazikamuntu

Spoiler:  
Quando ti ha parlato, ti è parso di notare che i denti fossero tutti canini.

Alle parole di Ramiro si volta verso di lui, abbassando di molto la testa. Lo osserva un secondo.

«Scelta di parole alquante curiosa...» dice poco prima di tossicchiare. «...avevamo un affare da organizzare? Perchè, la Dea mi è testimone, non ne ho idea.» dice facendo poi spallucce.

Per tutti

Spoiler:  
Quest'ultimo dialogo è OVVIAMENTE sentito da tutti.
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Lasciando quasi il pasto a metà mi alzo, e con passo tranquillo (senza infastidire alcun avventore) passo accanto al gruppetto per raggiungere la bacheca di cui ho sentito parlare. D'altronde, se ho afferrato bene le parole, potrei trovarvi qualcosa di interessante. "Su, forza Tindalos" dico, esortando il mio compagno di viaggio a seguirmi. Il longilineo levriero grigio si ferma per un attimo, annusando l'aria in direzione dell'husky ai piedi di un tavolo poco distante e scodinzolando allegramente; ne richiamo l'attenzione battendo due rapidi colpetti sulla coscia: "Allora?". Con un brevissimo latrato di protesta il quadrupede mi segue verso la bacheca, mentre non posso fare a meno di riflettere, tra me, che le locande di Neverwinter sono senza dubbio piene di gente bizzarra e forse non del tutto piacevole.

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guardo il tipo con aria ancora più incuriosita per un istante per via della sua dentatura quando tutta la mia attenzione viene presa dal piccolo gnomo che con fare prepotente si avvicina a me minacciandomi piccoletto molto rumoroso dico abbassandomi verso di lui con un piccolo accenno di sorriso per la scena e con fare allegro gli dico Ciao mio nome è Kazikamuntu , quale tuo nome ??

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Rumori, vociare continuo e urla al minimo problema, la gente di città non sa proprio cos'è il silenzio e questa taverna ne è il tipico esempio, anche se uno dei peggiori che incontro da tempo. Il mio istinto aveva ragione nel dirmi che questa città non poteva che portare male.

Che possa la Quercia Padre darmi la pazienza di ignorare queste indisciplinate caotiche "civilizzante" genti come i grandi alberi ignorano il passaggio degli scoiattoli tra le loro fronde.

Ignoro, o quantomeno tento di ignorare visto che i toni di voce poco aiutano il mio obiettivo, gli avventori presso il bancone, soprattutto lo gnomo che da solo sembra provocare più rumore di un tuono del silenzio, per rispondere invece all'uomo - Ka'Esh - e, magari, nel frattempo capire se le mie intuizione sul suo ruolo e capacità siano corrette. E più lo osservo e più non posso fare a meno di pensare che se costui non è un druido non mi mangerò solo la freccia di prima, ma anche una di quelle incendiare, perchè non riesco a immaginarmelo come nient'altro.

"Io sono Liferia delle Valli." Mi presento stringendo la mano dell'altro e sedendomi nuovamente, lasciando questa volta il mantello in un angolo e il piatto sul legno ruvido del tavolo. Quando mi trovavo nelle Valli ero solita essere Liferia la figlia del Cacciatore dal momento che non ho mai saputo se lui possedeva un cognome o meno - neppure ho mai pensato di inventarmene uno io come fanno molti avventurieri - perchè non c'era modo di confondere mio padre con nessun'altro, non solo per la sua bravura che poteva rivaleggiare con quella di molti elfi di Cormanthor, ma più perchè stava a sottointendere il fatto che non desse la caccia agli animali, piuttosto alle persone o almeno quelle che si erano meritate una taglia sulla loro testa. Ora, però, in questa terra lontana da casa, immagino che indicare la mia provenienza sia un buon modo per sostituirlo.

"Non preoccuparti per il tuo amico, capisco bene la sua fame perchè non è il solo." E detto questo prendo una nuova mestolata di zuppa, mangiandola con gusto. Il tono sommesso di prima è sparito, insieme a quel "voi" che tanto mi sono impegnata per far uscire: non so se Ka'Esh sia un druido o cos'altro, ma è di certo della mia stessa risma e per tanto so di non dover mantenere molte di quelle false cortesie e salamelecchi a cui la gente di città tiene tanto. In realtà, dal modo in cui sono entrambi, lui e il suo cane, intendi a mangiare potrei quasi osare dire che sono alla taverna per il mio stesso motivo: mangiare qualcosa che non hai dovuto inseguire nella sterpaglia.

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Azzardati a chiamarmi "piccoletto" ancora una volta, Kazikamuntu

Dico all'omone con un sibilo ringhiante Ed il grande (hahahahl..."grande") Ramiro Zucca (detto Pold) ti stenderà orizzontale; così poi mi dirai se, quando sarai sdraiato a terra, ti sembrerò tanto piccoletto!; mentre, rivolgendosi al tipo danaroso, con un tono più conviviale osserva: Non li avevamo, mio caro amico; ma li avremo fra poco, se dimostrate di essere sveglio come apparite a prima vista Dico allisciandomi il baffo destro fra l'indice ed il pollice con un movimento rotatorio, sorridendo sornione: Gente con le vostre...humm...doti, ha SEMPRE bisogno di qualche servizio da parte di qualche tipo eccezionale: servizi che le persone comuni non possono fornire. Ecco... Gli spiego io sono il vostro "tipo eccezionale"; e sono qui per parlare d'affari con voi... Non appena mi sarò liberato di questo bietolone

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Osservo la giovane ragazza mangiare brevemente, prima di tornare anchio al mio piatto. Poi, quasi un illuminazione, aggiungo: Oh, che scortese, il mio nome intero è Ka'Esh Ran'ys: non sono abituato a tanto formalismo. E quindi come avrai intuito possiamo darci semplicemente del "tu"... ma posso farti una domanda? alzo un sopracciglio in maniera "interrogativa", poi proseguo: Sei pratica di questa locanda? è sempre cosi rumorosa la clientela? Sorrido, con il mio mezzo sorriso di prima, mentre nel mio campo visivo entra anche la figura di un uomo elegantemente vestito ma sobrio, accompagnato da un bell'esemplare di levriero che scruto attentamente per un paio di secondi, prima di posare nuovamente i miei occhi in quelli della mia compagna acquisita di mangiata.

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mi scappa un ulteriore sorriso per la reazione del piccolo gnomo, dopo poco riconcentro l'attenzione sullo strano individuo danaroso facendomi tornare in mente la sua strana dentatura notata prima .strano essere .... mmmh brutto presentimento perchè tu qui?? chi sei?? dico riavvicinandomi a lui con fare cauto e sospettoso. pensando anche al piccoletto che con i suoi modi di fare ricorda sempre di più un'orco della mia vecchia tribù forse per quella piccola rassomiglianza nei comportamenti avevo tanta voglia di conoscerlo anche se lui non ne mostra la minima intenzione

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Mi accomodo al mio posto, e appena arrivano i piatti inizio a mangiare, a dire il vero più voracemente di quanto non pensassi! Evidentemente il lungo viaggio si sta facendo sentire... Mi guardo un attimo in giro, nella speranza di non aver fatto qualche figuraccia, e riprendo il contegno, mangiando con più calma, mentre prendo un vecchio libro e accompagno il pasto con la lettura.

Nel frattempo getto un'occhiata qua e là, per vedere un po' cosa succede: noto subito i due tizi che si accapigliano attorno a quello che sembra a tutti gli effetti un ricco mercante... il che mi rimanda alla mente che le grosse città, oltre ai loro pregi e alla loro civilizzazione, si corre sempre il rischio di incappare in risse e tafferugli.

Il mio spirito avventuroso e la mia innata curiosità però alla fine hanno il sopravvento, e cerco di capire cosa stia succedendo: in fin dei conti la prospettiva che mi si offre è passare giornate in umide biblioteche, ogni alternativa è migliore, e se quel tizio è in locanda per ingaggiare qualcuno, tanto vale vedere di che si tratta.

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"No, affatto." Gli rispondo mandando giù un'altra cucchiaiata di zuppa e oserei dire che sembra come quella di una madre, se mai ne avessi avuta una, ma assomiglia abbastanza a quella di una signora del mio paese che me la preparava in cambio di una lepre appena uccisa, quindi immagino la si possa far rientrare nell'insieme. In ogni caso,la sua domandami rassicura che la mia previsione sulla natura del mio compagno di tavolo non è così lontana dalla verità: certo, potrebbe essere semplicemente un viaggiatore che non ha ma visitato Neverwinter, ma il mio istinto mi dice il contrario. E il mio istinto si sbaglia raramente.

"Non posso esserti d'aiuto, anch'io sono appena arrivata. Anzi, bisogna dire che sei probabilmente la prima persona con cui scambio più di una frase da almeno un paio di settimane quindi, diciamo che per me tutte le locande sono rumorose." Anche se Ka'Esh ha probabilmente ragione, questa locanda è particolarmente caotica anche se sembra dovuta a clienti nuovi o almeno così mi era sembrato dal modo di trattarli dell'oste. Ecco, magari non sono brava a parlare con le persone, ma in generale sono brava a capirle, anche se non ho mai capito perchè. Mah, misteri della vita.

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Questa volta spostando lo sguardo proprio sulle sue vesti, le domando: Posso chiederti, ehm, che cosa fai per vivere, se non sono troppo indiscreto? Se non sei di questa città... posso escludere che tu sia una guardiacaccia - o per lo meno la figlia del guardiacaccia della zona - come avevo pensato in un primo momento e inoltre se mi dici che non parli con qualcuno da tempo, mi fai pensare ad una... avventuriera solitaria, forse? Sai, in un paesino dove sono arrivato un giorno, mi hanno dato dato questo appellativo... e alla fine credo si confà abbastanza bene alla mia natura, diciamo. Effettivamente io vivo alla giornata. Anzi, NOI viviamo alla giornata, vero bello? Dico infine accarezzando anche l'husky che finito di mangiare tutto il suo piatto e anche la patata schizzata per terra poco prima, si avvicina con il muso alle gambe di lei, annusandola come solo un cucciolone sa fare...

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Per Howar

Spoiler:  
La maggioranza degli incarichi sono cose da pecorai, tipo "aiutatemi a ritrovare i miei attrezzi per 20 monete di rame". L'unico incarico utile è "Si cercano avventurieri per un incarico rischioso, ma ampiamente pagato. Anticipo per la conversazione di 100 pezzi d'oro. Rivolgersi all'Occhio d'Oro Yruel di Athkatla." Ti viene naturale guardare verso l'uomo vestito bene.

Per Ramiro

Spoiler:  
Pare evidente che il barbaro mezz'orco non abbia afferrato l'insita minaccia.

L'uomo si ferma un secondo, tossicchia. «Signori, calma, calma...il mio nome è Yruel di Athkatla, Occhio d'Oro di Waukeen, la Signora del Commercio.» tende ad entrambi la mano, rivelando una stretta vigorosa.

Per Ramiro e Kazikamuntu

Spoiler:  
Il guanto sembra quasi metallico al tocco, è freddo.

Fa un cenno alla taverniera, si mette ad un tavolo che (misteriosamente direi) è al centro della stanza, quindi tutti potete perfettamente sentire il dialogo.

«Il problema, messer Zucca è che non abbisogno di persone eccezionali: ma di un gruppo di persone eccezionali. Dei singoli al giorno d'oggi ce ne facciamo ben poco.» ridacchia un poco, facendo poi spallucce.

«Ritengo che voi siate...» ti squadra un attimo, attentamente «...uno spadaccino, mentre voi...» dice guardando il mezz'orco «...un guerriero delle steppe?»

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Mi dirigo verso il tavolo approntato al centro della stanza, avvicinandomi al gruppo di pittoresche figure. Attendo educatamente che ci sia un breve momento di pausa nel dialogo, prima di fare un cenno di saluto a tutti i presenti. "Gentili signori, vogliate perdonare la mia intrusione. Il mio nome è Howar Von Pickman, dei Von Pickman dell'Amn, e con il permesso di Lord Yruel sarei estremamente interessato a partecipare alla conversazione... nonchè ai suoi potenziali sviluppi". Tendo quindi la mano al ben vestito gentiluomo, con una stretta di mano più diplomatica che forte. Dopodichè chino brevemente il capo agli altri signori [trattenendo con abilità un fremito di disgusto], quindi afferro una sedia vacante e rivolgendomi di nuovo a Yruel, "mi concedete l'onore di sedere al vostro tavolo?".

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