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Benvenuto a Capo Ferrante


Airon

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Cercando di non ascoltare i lamenti e le urla di Ennio, corri all’aiuto del capitano. Jago ha una lunga ferita sulla gamba sinistra dove la chela ha strappato un pezzo di carne, ma la sua sciabola è a sua volta sporca del sangue del crostaceo. «Dagli, ragazzo, spazziamoli via!» ti urla il capitano.

La mazza impatta con violenza sul dorso della bestia, spaccandone la corazza e bruciandone le carni. Inarca la schiena nello spasmo della morte e affonda le sue chele nelle tue gambe. Una chela è fermata dalla protezione magica che hai evocato: la seconda però ti apre un doloroso squarcio nelle vesti e nel polpaccio.

Lo spasmo dura un attimo, poi la bestia si cheta, morente. Ti preoccupi un attimo quando senti il bruciore del veleno sulla ferita, ma al momento non ne accusi gli effetti.

Spoiler:  

TxC: 19, preso. 8 danni al crostaceo.

Tu subisci 3 danni.

La situazione nel resto della nave è come prima.

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Bene, ora che ho finito qui posso aiutare gli altri, ma prima...

Ora posso assicurarmi all'albero, poi potrò tentare di salvare Ennio.

Detto questo, dopo aver finito la bestia ritorno all'albero per assicurarmi ed usare tutte le mie energie per salvare Ennio.

Poi mi ricordo una cosa importante

ATTENTI!!!! SEMBRA CHE LE CHELE DI QUESTI MOSTRI SIANO VELENOSE!!!!

Intanto guardo come se la sta cavando Ewoomi.

@DM

Spoiler:  
mi muovo fino all'albero stando attento a non cadere fuoribordo.

Se Ewoomi se la sta cavando senza di me mi assicuro all'albero e tento di salvare Ennio, se invece è in difficoltà lancio dardo incantato (ancó) sul crostaceo rimasto, 3d4+3 danni

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Ewoomi, assieme al suo compagno albatros, è riuscita ad infilzare il crostaceo su una lancia a gettarlo in mare. Rassicurato, corri alla paratia e afferri la fune che tiene Ennio. La corda bagnata ti sega le mani mentre cerchi di sollevarlo, ed ad un certo punto rischi di finire fuori bordo ad un beccheggio violento. Resti miracolosamente coi piedi per terra, ma capisci subito che il marinaio è troppo pesante per te.

«Forza, mastro Isaak, un po’ di energia!» ti urla Yvonne, una donnona robusta con una lunga treccia di capelli biondi che funge da nostromo. Afferra la corda assieme a te, ed in due finalmente tirate a galla lo sfortunato Ennio. Il marinaio è svenuto, pallido per il molto sangue perso, ed ha diverse ossa rotte dagli schianti contro la fiancata della nave.

«Accidenti!» dice Yvonne «Ewoomi potrebbe forse rimetterlo in sesto, ma abbiamo bisogno di lei a prua! Puoi fare qualcosa? Puoi curarlo tu, o magari sostituirti a Ewoomi per le manovre di prua mentre lei lo guarisce?»

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DANNAZIONE!!! Lo sapevo che avevo dimenticato qualcosa di importante: pozioni di cura!!!

Inveisco contro me stesso per la mia stupidità e poca previsione

non ho niente per curarlo e non so fare nessuna manovra per una barca che non richieda la forza bruta, ma una cosa la posso fare: portare Ennio da lei in modo che lo possa curare.

Se puoi aiutami a trasportarlo che così rischiamo meno di cadere in mare

Detto questo mi metto il braccio di Ennio attorno al collo e comincio a trasportarlo da Ewoomi stando più all'interno della nave possibile per non cadere in mare

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Yvonne sparisce su per l’albero maestro, seguendo l’ordine di Jago. Ti trascini a fatica per tutta la nave fin da Ewoomi «Mare arrabbiato!» ti urla con la sua vocina acuta «Tieni forte!» ti dà in mano una cima. La afferri, un po’ dubbioso, tendendo al massimo i muscoli delle spalle e della schiena per non farla schizzare via. La tua forza non è enorme, e la cima ti scivola centimetro dopo centimetro, raschiandoti la pelle delle mani.

Con la coda dell’occhio vedi la gnoma che si china su Ennio, lo sveglia con un paio di schiaffi, e gli fa inghiottire a forza una manciata di bacche. Il colore ricompare sulle guance del marinaio e le sue ferite smettono di gettare sangue.

Ewoomi si rialza, e caccia un fischio acutissimo. L’albatros suo compagno cala dal cielo con un’altra cima nel becco. La gnoma la afferra, si riprende quella che tenevi tu e le annoda assieme, stabilizzando un po' la nave.

«Porta lui sottocoperta ora! Serve riposo!» ti ordina, e schizza via ad aiutare un altro marinaio.

Spoiler:  

Perdi altri 2 pf

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Ghhh.... Ahiaaaaa!!!

Devo resistere... Ancora qualche secondo.... Non devo mollare proprio ora... Sbrigatiiiii

La corda mi scivola lentamente dalle mani, e sto per perdere la speranza quando finalmente Ewoomi finisce di curarlo e si riprende la cima, ora lorda del mio sangue.

Si Ewoomi, torno subito!

Detto questo riprendo Ennio e lo porto sottocoperta

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Ti sbatti la porticciola alle spalle, chiudendo fuori la tempesta. Per un attimo ti sembra incredibile non essere investito costantemente di schizzi. Sempre con Ennio tra le braccia, avanzi sottocoperta, sbattendo contro le pareti di legno ad ogni rollio della nave e lasciando una scia di acqua gocciolante dietro di te. Adagi Ennio sulla sua amaca.

«Grazie, ragazzo!» ti fa il marinaio «Me la son vista brutta tante volte, ma mai come oggi son contento che il capitano ha pagato uno di voi abracadabra!» si terge l’acqua dagli occhi, e ti porge la mano.

La giornata prosegue così, i marinai che lottano con la tempesta e tu che dai una mano come puoi. Finalmente, verso mezzogiorno, le nubi si diradano e vedi di nuovo il sole. Il mare si calma. I marinai, stremati, tornano sottocoperta e si lasciando cadere sulle amache, mentre Ewoomi passa da ciascuno di loro offrendo cure.

Sul ponte, a badare al timone, restano solo Jago e Yvonne.

«Uff…» sbotta il capitano. I suoi occhi, e le sue spalle piegate tradiscono un forte bisogno di riposo «Onde belle toste, per questa stagione. Ewoomi direbbe che il mare è arrabbiato per quello che succede sull’isola! E quelle bestiacce! Scogliartigli, li chiamava mio padre… uno scherzaccio degli dei del mare…» ti rivolge un sorriso stanco «Domani dovremmo arrivare all’isola. Come ti sembra la vita di mare, giovane piediterra?»

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Stiro un sorriso a Ennio trattenendo il dolore delle ferite

tu pensa a riposarti: due di quei cosi ti hanno attaccato alle gambe e hai solo bisogno di stare fermo fino alla fine della tempesta.

Ewoomi ti curerà meglio dopo

Detto questo corro all'esterno per aiutere come posso Jago e i suoi uomini.

Finita la tempesta mi lascio cadere sul ponte, con la schiena poggiata all'albero maestro, quando il capitano mi prende un po' in giro.

fossi sano di mente direi "mai più", ma questa battaglia e questa tempesta sono stati per me come una specie di preludio a quello che voglio fare in futuro: viaggiare e scoprire nuovi luoghi, e sono sicuro che questo non è neanche il minimo che il mondo mi riserva.

Riprendo un po' di fiato per ricominciare

devo dire però che ci vorrà molto tempo prima di allora considerato il modo scarso con cui ho combattuto e le ferite che ho subito

Dico prima di lasciarmi cadere completamente sull'albero e provare a riposarmi

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«Eh, non abbatterti…» ti consola Jago «Una nave in tempesta non è il tuo ambiente… basta che resti concentrato per il tuo incarico… non ci sarà la pioggia, ma i pericoli saranno ben maggiori di un paio di aragoste indemoniate…»

Il resto del viaggio passa lento e con poche chiacchiere: e poco prima del tramonto del terzo giorno di navigazione attraccate all’Esla de Verro. La cala in cui la Verde Calipso molla gli ormeggi è in effetti molto riparata: ci vorrebbe un vero tifone per metterla in pericolo.

L’isola, di pochi kilometri di diametro, è coperta di vegetazione sub-tropicale, soprattutto palme da dattero. È dominata da una collinetta, anch’essa coperta di alberi.

Jago, Ewoomi e cinque marinai scendono dalla nave.

«Qui fiume. Acque cattive.» la gnoma ti indica un ruscelletto che viene dalla collina e si perde nel mare. Sarà la luce obliqua del tramonto, ma le acque ti sembrano più scure del dovuto. Anche la vegetazione sembra vagamente appassita.

«Vendrigo era salito alla collina per vedere se l’acqua alla sorgente era più chiara.» aggiunge Jago «L’abbiamo trovato a metà strada delirante e con le mani mozzate.» la sua mascella si indurisce.

«Domani sarà il tuo momento, ragazzo. Ewoomi ci guiderà tra gli alberi. Io ti accompagnerò, e così Belmara e Nico – sono i più abili con la sciabola. Ma il grosso dovrai farlo tu!»

Tornando verso la nave, Ewoomi si volta verso di te «Stanotte pericolo. Morti che camminano. Morti che nuotano.» ti ricordi il mostro su cui hai sperimentato al porto. «Dormiamo su nave, doppia guardia.»

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Agli ordini comandante, finiremo questa storia una volta per tutte!!

Va bene Ewoomi, se non è un problema comincio io

Detto questo vado a fare il mio turno di guardia e mentre aspetto e faccio la guardia faccio un po' di manutenzione sulla mia mazza per non avere brutte sorprese.

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Il tuo turno di guardia si esaurisce senza disturbi, e così o seguenti. Dormi tranquillo, ed è quasi mattina ormai quando Milo, il giovane mozzo, bussa alla porta della tua cabina. «Mastro… mastro Isaak! È ora!» ti stropicci gli occhi, prepari le tue cose e sali sul ponte. Il cielo è blu e va schiarendosi pian piano… manca meno di mezz’ora all’alba.

Capitan Vendrigo, Belmara e Rico sono sul ponte. Tutti e tre indossano un pettorale borchiato e un cinturone da cui pendono una sciabola ed un pugnale.

Anche Ewoomi è con loro. La gnoma indossa il gonnellino di foglie di palma e una corazza di pelle imbottita. Impugna una lancia acuminata alta quasi quanto te. Raki, il suo albatros, è appollaiato sulla balaustra.

«Bene, giovanotto!» inizia Vendrigo. «Liberaci la strada, poi potremo andare!» indica a riva.

Due dei mostri non-morti che hai visto al porto arrancano sulla spiaggia «Milo ha dato l’allarme quando li ha visti, e penso che questa sia una buon momento per iniziare la nostra spedizione. Levaceli dalle scatole mentre noi prepariamo! Su, su, stupiscici!» sorride.

Il capitano dà un ordine e Rico e Belmara iniziano a calare la scialuppa su cui raggiungerete riva, mentre tu ti affacci alla balaustra per osservare gli zombie che avanzano spalla a spalla – tra pochi secondi arriveranno nell’acqua per nuotare fino alla nave.

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adesso vediamo cosa succede con un incantesimo più potente, vediamo se resisterete anche a questo

detto questo pronuncio poche incomprensibili parole puntando il dito verso i due non-morti.

dalla punta dell'indice si crea un pallino non più grande di un pisello che schizza velocemente verso i due mostri. finisce la sua corsa ai loro piedi per poi, con un boato fragoroso, esplodere, investendo di fiamme i due nemici

@DM

Spoiler:  
lancio "palla di fuoco" in mezzo ai due non-morti, 6d6 danni, riflessi CD 17 dimezza
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La palla di fuoco si infrange sulla spiaggia e avvolge per un secondo entrambi i mostri. Belmara lancia un fischio di approvazione nel vedere lo spettacolare incantesimo «Accidenti, Mastro Isaak! Ricordami di non farti mai arrabbiare!» esclama sorridente la marinaia.

Un secondo dopo però sia tu che lei venite ridimensionati quando il fumo si dirada e i zombie continuano ad avanzare con il loro passo strascicato. Sono evidenti i segni del tuo potere sulla loro pelle grigiastra, eppure sono ancora in piedi…

Spoiler:  
6d6=25 danni
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Hahaha!! Si, ma non credo che...

Non finisco la frase che come immaginavo i mostri escono dall'area invasa dalle fiamme, ancora in piedi.

come temevo, ero quasi sicuro che non sarebbero ri-morti solo con questo.

È un buon modo per indebolirli ma per finirli ci vuole altro

Stendo di nuovo la mano verso i due non-morti

Belmara.... Destra o Sinistra?

Appena mi ha risposto pronuncio rapido la formula che conosco meglio di tutte e tre dardi blu saettano verso i due nemici, due dei quali vanno nella direzione indicata da Belmara, e l'altro sul secondo mostro

Spoiler:  
"dardo incantato", 2d4+2 danni a quello a destra o sinistra (a seconda di cosa sceglie Belmara) e 1d4+1 all'altro
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