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Warhammer 40'000 - Deathwatch: Danza Macabra


Urizen

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Kallmar fa un cenno col capo: "Come desiderate, miei signori". Vi fa dunque segno di seguirlo alla grande porta a Nord. La superficie metallica del portone di accesso della Sala Comando è priva di decorazioni vere e proprie, solo una fredda lastra di metallo rinforzato; poco distante un pannello di controllo. "Io possiedo i codici necessari all'accesso, ma solo una autorizzazione di tipo Astartes Ultima può convalidarli e garantire l'apertura della Sala. Tale livello di autorizzazione vi è stato garantito nel momento in cui siete stati scelti per servire nella Deathwatch, miei signori; adesso inserirò i codici, poi sarete liberi di accedere". Detto questo si avvicina al pannello, e senza toccare i comandi veri e propri lo vedete collegarsi usando il suo arto meccanico ad una sorta di connettore metallico di servizio posto più sotto, quasi nascosto. Passano alcuni secondi. "Tutto è pronto, miei signori: vi basterà inserire i vostri dati di identificazione e le vostre Rune Capitolari" dice Kallmar, facendosi quindi cerimoniosamente da parte.

Uno per volta vi presentate innanzi al pannello di controllo, che esaminato da vicino si presenta come uno schermo semplice, quasi rozzo, incastonato in una struttura barocca color del bronzo raffigurante guerrieri angelici stilizzati nell'atto di sorreggere il monitor. Ovviamente tutto, dallo schermo in sé ai tasti che sporgono sotto di esso, è stato chiaramente ideato per essere manipolato da Space Marine.

(APOTECARIO YRUEL)

Spoiler:  
Grazie ai tuoi studi sulle Rune Capitolari, sei in grado di comprendere che questo pannello di controllo è sicuramente antico, risalente probabilmente a molti secoli fa, forse addirittura mille anni; è senz'altro il pezzo di strumentazione più antico che hai visto sinora nella Stazione Ormasim, e ti permette forse di datare a sua volta la Stazione stessa come più antica di quanto immaginassi

Quando tutti avete eseguito la procedura, il grande portone si spalanca con uno sbuffo di vapore ed un rumore pesante di metallo che stride. Subito venite investiti da un soffio di aria stantìa, mentre vedete Kallmar volgere immediatamente il volto dall'altra parte, come a non voler scorgere il minimo particolare della Sala di Comando. Siete ancora sulla soglia quando l'interno della sala (finora immerso nel buio) viene illuminato dall'accendersi di un grande schermo sulla parete di fronte, diritto di fronte a voi. Al momento trasmette solo messaggi di servizio e rapporti su operazioni di ri-avviamento in corso; a seguire lo schermo, uno alla volta tutta una serie di strumenti e macchinari all'interno della Sala di Comando paiono prendere vita, come ad invitarvi ad entrare, ultime tra tutto le luci vere e proprie ed un grande tavolo tattico al centro della stanza, che subito inizia a proiettare un rozzo pitto-grafico della Jericho Reach. Avete mossi pochi passi all'interno che lo schermo segnala le procedure di riavvio come completate, e vedete comparire il segnale che indica una comunicazione in arrivo - oltre a far lampeggiare il comando per accettarla.

Alle vostre spalle la porta della Sala di Comando inizia a chiudersi, mentre potete intravedere il vecchio Kallmar rimanere dove lo avete lasciato, probabilmente attendendo istruzioni o la vostra uscita dalla sala.

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Dopo aver inserito i codici ed essere entrato nella sala mi rivolgo all'anziano vecchio:

"Grazie Kallmar, torni pure alle sue mansioni ordinarie"

Dopo inizio a guardare la Jericho Reach cercando di scorgere la nostra posizione, quando mi accorgo del messaggio metto la mano sul comando di ricezione e cerco con lo sguardo il consenso degli angeli oscuri prima di attivarlo.

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Per un secondo rimango ad osservare il servo, poi l'ultramarine disse quanto stavo pensando di proferire.

Senza una parola entro quindi nella stanza, avvicinandomi alla postazione di comando per accettare la comunicazione.

L'occhio mi cade un secondo sulla console, per verificare se i comandi siano fatti per gli space marine, dopo faccio un cenno d'assenso all'ultramarine.

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Con un cenno di deferenza Kallmar si allontana, prima che la definitiva chiusura della porta lo faccia scomparire alla vostra vista; a quel punto siete liberi di attivare la linea di comunicazione.

Sul grande schermo istoriato della Sala Comando fa la sua comparsa l'immagine leggermente sgranata di uno Space Marine recante i colori e le insegne della Deathwatch; la vicinanza dell'inquadratura impedisce di vedere le insegne capitolari sullo spallaccio. L'armatura e l'elmo (che ne cela il volto) recano i segni di molte battaglie sotto forma di ammaccature, sfregi e tacche di proiettile; sembra quasi che la corazza di questo confratello sia stata volutamente tenuta priva di riparazioni. Dopo un minuto di silenzio, vi si rivolge con voce cupa ma vibrante: "Bentrovati, Fratelli. Sono il Capitano Drennan Kaargul, in forza alla Deathwatch come Guardiano delle Stazioni Ormasim, Hestus e Bellom; è mio compito e onore vegliare sul Canis Salient e sulle guerre che vi vengono combattute. In qualità di Guardiano, da questo momento siete ufficialmente sotto il mio comando" dice, accompagnando queste parole con il pugno chiuso portato al petto in modo quasi cerimoniale. "I dati di cui dispongo mi riferiscono che la vostra unità è attualmente composta dall'Apotecario Yruel e dal Devastatore Petronius, rispettivamente Quinta e Seconda Compagnia degli Angeli Oscuri, e da Fratello Castus della Decima Compagnia degli Ultramarines. Ebbene, sappiate che altri due confratelli avrebbero dovuto essere con voi a quest'ora, ma imprevisti di natura logistica connessi alla Crociata in corso in tutta la Reach hanno malauguratamente compromesso la loro tabella di marcia. Purtroppo, ciò significa che dovremo avviare le operazioni della Stazione Ormasim senza il loro aiuto, vista la scarsità di tempo a nostra disposizione". A quel punto sentite un segnale acustico provenire dal tavolo tattico alle vostre spalle. "Vi prego di porre la vostra attenzione alla mappa del Settore alle vostre spalle".

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"Come potete osservare, il fulcro del nostro interesse è il mondo agricolo di Kaggeran, nella fascia esterna dei pianeti posti sotto quarantena da parte del Generale Ebongrave. La quarantena è stata posta in atto dal Generale per contenere non una minaccia di tipo biologico, ma piuttosto di tipo ideologico: egli è infatti assolutamente certo del fatto che tutti i pianeti entro la zona quarantinata siano sotto l'influenza degli xeno Tau, e che sia solo questione di tempo prima che una ribellione aperta esploda nella zona con l'intento di porre quei mondi sotto il controllo diretto di queste creature. Sebbene ci siano numerosi motivi per dubitare della... obiettività del Generale nel valutare l'entità di una minaccia Tau, è al di là di ogni dubbio che tutti i pianeti della zona di quarantena abbiano ricevuto, nel corso di diversi anni, la visita di diplomatici xeno; solo il rifiuto del Lord Militante Tetrarchus ha impedito al Generale Ebongrave di bombardare a morte tutti quei pianeti. La mossa del Generale è quindi consistita nell'istituzione della zona di quarantena, vale a dire il rifiuto di transito a qualsiasi tipo di mezzo che tenti di entrare o uscire dallo spazio di quarantena stesso, sia di natura civile che militare. Con il timore di una contaminazione ideologica al di fuori della zona, Ebongrave ha di fatto condannato quei mondi ad un destino di collasso sociale, economico e politico". Il pittogramma sfarfalla e svanisce, e siete quindi liberi di tornare a volgervi verso la figura del Capitano Kaargul. "Nonostante ciò, non è certo la lealtà di una manciata di mondi ad attirare l'occhio sempre vigile della Deathwatch, ma bensì una serie di eventi che pongono la situazione della zona di quarantena sotto nuova luce. I rapporti giunti alla Stazione Ormasim da parte delle sue sonde, le quali sono ovviamente state in grado di violare la quarantena senza problemi, indicano non solo un aumento delle forze armate Tau su Kaggeran, ma anche che tali forze si sono rapidamente impegnate in una serie di operazioni di rastrellamento; in breve, gli Xeno stanno attaccando la popolazione distruggendo nel processo anche i centri abitati, un comportamento che i Magi Biologi hanno riscontrato come quantomeno incongruente con il consueto modus operandi Tau, che è solitamente volto alla conversione della popolazione locale alla causa del loro 'impero'. Inoltre, dati tattici e analisi degli spostamenti delle truppe Tau evidenziano come non ci sia alcun tipo di occupazione del suolo da parte degli xeno, ma un costante spostamento dai campi di battaglia agli insediamenti e viceversa, oltre che una dispersione dei guerrieri Tau così diffusa che gioca quasi a discapito di qualsiasi strategia di conquista. E' evidente che non sono interessati al pianeta in sè: stanno cercando qualcuno o qualcosa".

Sullo schermo, più piccole rispetto all'immagine del Capitano, scorrono immagini registrate dalle sonde che riportano gli attacchi dei guerri Tau alla popolazione di Kaggeran.

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"Prima di continuare con ulteriori informazioni, mettendovi al corrente dei dati che convalidano la teoria dell'attacco di ricerca, vorrei sapere se avete perplessità o dubbi circa ciò di cui vi ho parlato sinora".

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Ascolto in silenzio e mi concentro sulle parole del capitano, non nascondo l'espressione di disappunto, ed osservo con attenzione i nemici che ci prepareremo ad affrontare. Quando ha finito di parlare prendo la parola, stavolta senza aspettare reazioni da parte dei fratelli, in maniera minimamente irruenta:

"Saluti a voi, Capitano Kaargul, in effetti ho un piccolo dubbio sugli avvenimenti. Le forze xeno hanno preso contatto con i mondi di quella fascia, che sono stati poi messi in quarantena, e dopo si sono registrati spostamenti in massa sul mondo agricolo di Kaggeran? Ho capito bene?"

La domanda è un po banale, ma in realtà la voce non lascia notare un reale dubbio, sembra solamente che voglia essere sicuro oltre ogni dubbio.

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Visto il guardiano, appoggio il pugno chiuso al cuore, chinando leggermente il capo. «Capitano Kaargul...è un onore conoscerla.»

Rimango poi in silenzio per il tempo dell'iniziale briefing.

«E' effettivamente strano un atteggiamento del genere da quegli xeno. Ritengo sia necessaria la più repressiva durezza.»

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Per un attimo l'immagino del Capitano si rivolge a Mauritius: "Si Fratello, hai capito bene. Gli eventi si sono succeduti in quest'ordine, anche se a distanza di anni gli uni dagli altri".

A quel punto il tavolo tattico torna a farsi sentire, e voltandovi potete vedere un pittogramma ritraente una specifica regione di Kaggeran: gli sterminati campi di coltivazioni sono intervallati da aspre colline, le quali sono a loro volta costellate di serre e altre strutture di produzione agricola. "Kaggeran è sempre stato un pianeta fortemente produttivo: la sua combinazione di atmosfera respirabile, giorni lunghi e stabili, e composizione chimica del terreno lo rese un'importante risorsa fin dai tempi delle prime colonizzazioni della Jericho Reach, nonchè - comprensibilmente - uno dei primi obiettivi di riconquista della Crociata. Ne consegue che questo ospita non solo le coltivazioni, ma anche gli impianti di lavorazione, imballaggio e spedizione delle derrate alimentari permettendoci così di individuare sulla superficie del pianeta delle autentiche zone industriali". A questo punto il pittogramma cambia, mostrando la planimetria di un complesso di edifici e fabbriche. "Questo è il Complesso di coltivazione e lavorazione D28-12, ubicato nell'est continentale del pianeta, in una delle poche zone ancora non attaccate dagli Xeno; ebbene è proprio da questo complesso che le sonde della Stazione Ormasim hanno registrato, pochi giorni fa, una firma energetica ignota. Le sonde non sono equipaggiate per identificare con precisione di che tipo di energia si tratti, ma è al di là di ogni dubbio che si tratti di un picco di potenza che i macchinari in uso sulla superficie del pianeta non sono in grado di sviluppare. E' inoltre evidente che gli Xeno hanno rilevato a loro volta la traccia energetica: le ultime scansioni delle sonde mostrano un consistente numero di truppe e mezzi Tau che stanno convergendo sul Complesso D28, ignorando altri centri abitati e fabbriche lungo il cammino. Crediamo questo confermi la teoria di un attacco volto a impadronirsi di qualcosa, e che quel qualcosa sia all'interno del Complesso D28". Il pittogramma si spegne, e tornate a volgervi verso il Capitano.

"Il tempo gioca a nostro sfavore: persino mentre parliamo le truppe Tau si stanno muovendo verso il Complesso, ed è quindi vitale che siate immediatamente mobilitati. Durante questo briefing il Dark Hunter con cui siete arrivati è stato rifornito ed aggiornato con i dati necessari a condurvi su Kaggeran; sarete condotti direttamente al Complesso, questo dovrebbe farvi guadagnare tempo prezioso sull'avanzata Tau. Per i preparativi necessari alla partenza avete un massimo di otto ore; sfortunatamente l'Armeria nella Stazione Ormasim non è ancora stata rifornita, ma siete liberi di prelevare da essa ciò che più ritenete opportuno. Stiamo procedendo a caricare nei sistemi delle vostre armature le mappe della regione e del Complesso, oltre a tutti i codici di accesso che possano esservi utili una volta su Kaggeran; avrete inoltre a disposizione una linea di comunicazione protetta con me, che sono sicuro userete per riferire il successo dell'operazione. E' importante che ricordiate, Fratelli, che Kaggeran in questo momento si trova in una situazione di anarchia a causa dell'instabilità di governo cagionata dalla quarantena del Generale Ebongrave; muovetevi tenendo presente quindi che la popolazione potrebbe esservi ostile": queste ultime parole del Capitano suonano alle vostre orecchie incredibilmente fredde, è evidente che per lui l'eventuale ostilità della popolazione è un fattore irrisorio.

"Prima di partire siate sicuri di identificare sulle linee di comunicazione uno di voi come Caposquadra. Vi raccomanderei Fratello Castus in virtù dell'attitudine al comando sottolineata nel suo stato di servizio, ma so per esperienza che un Kill-team lavora meglio con scelte operate internamente; ad ogni modo procedete come meglio ritenete opportuno". Mentre il Capitano parla, sullo schermo della comunicazione iniziano a scorrere le seguenti informazioni:

OBIETTIVO PRIMARIO: IDENTIFICARE ED ACQUISIRE IL CONTROLLO DELLA NON IDENTIFICATA EMISSIONE ENERGETICA

OBIETTIVO SECONDARIO: SE GLI EVENTI LO CONSENTONO, APPRENDERE IL MOTIVO DELL'INTERESSE TAU PER LA SUMMENZIONATA FONTE ENERGETICA

Il Capitano porta per un secondo la mano all'elmo, come se stesse ricevendo una sua comunicazione separata. Pochi istanti dopo, si rivolge a voi: "Mi riferiscono che il Generale Ebongrave ha offerto la massima collaborazione alla missione: questo non ci interessa, ma perlomeno ci assicura che non ci saranno interferenze in fase di arrivo sul pianeta, e ci assicura un valido metodo alternativo di estrazione per voi qualora il Dark Hunter incontrasse difficoltà nell'estrarvi a missione conclusa. Avete domande, Fratelli?"

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Ascolto senza battere ciglio, nemmeno quando il Guardiano si fa sprezzante verso la popolazione locale. Poi quando ha finito mi permetto di chiedere alcune informazioni, sperando che siano utili a tutti.

"Fratello Guardiano, da quando ho capito questa è una missione di difesa, in quando dobbiamo impedire che dei maledetti Xeno possano impossessarsi di qualcosa per loro utile. Inoltre probabilmente dovremo combattere con degli umani corrotti dai loro ideali. Eliminare degli Xeno e dei traditori richiede la più repressiva durezza come giustamente dice il nostro Fratello Apotecario."

Fatto questo preambolo giungo al mio dubbio, quasi timoroso di esprimerlo dinnanzi al mio comandante.

"L'Imperatore nella sua infinita bontà ci ha creato per combattere e quindi so che riusciremo ad incutere il giusto timore dell'Imperium alla feccia Xeno. Ma come potremo identificare la fonte di energia che dobbiamo difendere? Io temo di non avere le conoscenze necessarie e non conosco i miei confratelli abbastanza da sapere se loro le hanno. Non voglio certo mettere in dubbio la sua saggezza ma vorrei sapere come possiamo agire al meglio."

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Il Capitano annuisce alle tue parole: "Domanda legittima, Fratello. Non temere, la firma energetica verso la quale dovete puntare è senza dubbio sufficientemente forte da poter essere rilevata dai sistemi delle vostre armature; insieme a mappe e codici, vi forniremo anche i dati registrati dalle sonde, in modo che possiate compararli con ciò che incontrerete nel Complesso ed identificare al di là di ogni dubbio il vostro obiettivo. Una volta che avrete raggiunto il vostro bersaglio - compreso di cosa si tratti - riceverete nuove istruzioni"; dopodichè il Capitano resta in attesa di altre domande.

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«Inoltre, quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento nei confronti della popolazione civile?» domando con voce atona nei confronti del Guardiano. «Tralasciando coloro che saranno così sciocchi da intraprendere comportamenti apertamente ostili.»

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"A coloro che saranno tanto folli da opporsi alla vostra missione, spetterà solo la punizione dell'Imperatore" risponde il Capitano, "per quanto concerne invece la popolazione civile che dovesse mostrarsi neutrale o collaborativa, agite come meglio ritenete opportuno; fintanto che non intralcia la vostra missione, la popolazione è irrilevante".

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"Le scansioni di cui siamo in possesso parlano di un vero e proprio esercito di razzia. Sul pianeta si stima una presenza di decine di migliaia di fanti Tau, supportati dalle loro Armature da combattimento e dai loro mezzi di terra e d'aria, oltre che un numero molto vasto dei loro schiavi Kroot; tuttavia il Complesso D28 è molto oltre la linea di avanzata delle truppe Xeno, quindi crediamo di poter escludere una presenza massiccia sul posto di soldati o mezzi pesanti. Aspettatevi piuttosto la presenza di esploratori e ricognitori, Kroot, e le forze aliene più mobili che già al momento dell'arrivo dei Tau su Kaggeran si erano disperse in tutte le direzioni; non credo avrete a che fare con nemici dotati di mezzi o supporto pesante, ma sono sicuro che saprete prendere tutte le necessarie precauzioni". Un momento di pausa; "E' inoltre fondamentale che ricordiate che anche le forze principali dei Tau stanno convergendo sul Complesso: la nostra speranza è che la fonte dell'emissione energetica possa essere estratta dal pianeta con voi".

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Ascolto lo scambio di parole con attenzione ed interesse, rifletto un attimo e poi prendo la parola:

"Comandante, avete detto che gli xeno sono presenti in forze e che il loro obiettivo è la fonte energetica che noi proteggeremo e recupereremo, non c'è la possibilità che i loro mezzi siano abbastanza veloci per un rapido rischieramento nelle vicinanze del complesso D28? Dopotutto sono già presenti sul pianeta e i presupposti indicano che abbiano rilevato lo sprigionarsi dell'energia in concomitanza coi nostri sistemi, hanno ore se non giorni di anticipo su di noi."

Aspetto la risposta del comandante osservando il pittogramma del complesso, studiandolo nei dettagli.

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"E' senza dubbio una possibilità concreta, Fratello. Attualmente l'unica risorsa che abbiamo potuto impiegare per rallentare il rischieramento delle forze Tau sono i lealisti delle Forze di Difesa Planetaria di Kaggeran; ancora leali all'Imperium, hanno ricevuto ordine dal Generale Ebongrave di ingaggiare gli Xeno senza riserve per rallentarli anche a costo della vita, se necessario". Per la prima volta, il Capitano sospira in un modo che lo fa apparire quasi umano: "Questi uomini e queste donne sono pronti a dare la vita per l'Imperatore, nonostate il fatto che Ebongrave li abbia abbandonati - privi di rifornimenti - in balìa di un pianeta in rivolta e degli Xeno. Il loro sacrificio sarà il primo passo verso il compimento della vostra missione".

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*Solo con la Morte il servizio finisce. Non dovrebbe essere altrimenti.*

Penso tetramente e senza pietà quando vedo il guardiano mostrare dell'empatia verso la popolazione locale.

"Posso chiederle quindi se possiamo portare con noi delle cariche demolitrici in modo da distruggere la misteriosa fonte energetica nel caso in cui non fosse possibile estrarla e impedire così che cada in mano nemica?"

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"I dati della Stazione Ormasim confermano la presenza, nell'Armeria, di due cariche da demolizione. Prendetele senza indugio, Fratelli: Petronius parla con saggezza, se la fonte energetica non può essere estratta con voi, è preferibile distruggerla che lasciarla in mani immonde".

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