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Solo un puntino sulla mappa [topic di gioco]


Airon

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Finalmente lo scontro è finito e mentre Rebecca si occupa di curare i marinai e il capitano io mi slego andando vicino a Giovanni.

Devo proprio? sei carino così, puoi metterti in punta e fare da polena

Ridacchio, mentre ripeto le parole di poco prima, variandone il finale.

Non appena finisco di pronunciare la formula Giovanni e tutto quello che ha addosso torna normale, come se niente fosse successo.

Ci conviene finire quei due crostacei li...

Dico indicando i due mostri ancora avvolti nel fango.

Cavoli, efficace quell'elementale del fango, dovrei usarlo più spesso

Sospiro e mi passo una mano tra i capelli, decisamente stanco per lo scontro appena avvenuto.

Hei capitano, noi abracadrabra facciamo il possibile, ma avevo finito le cartucce da sparare

Sorrido mentre mi dirigo sottocoperta, prendendo in mano Milo e posandolo sull'amaca. Mi tolgo il mantello fradicio e indosso dei vestiti asciutti, mettendo quelli bagnati a stendere sulla corda dell'amaca.

Finchè siamo in mare dovrei rivedere i miei incantesimi, non credo che svanire sul ponte di una nave sia utile... Penso tra me e me lanciando un'occhiata alla scatola con il libro magico.

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I restanti due giorni scorrono senza guai. Vendrigo ogni tanto si lascia scappare qualche frecciatina nei vostri confronti, ma tutto l’equipaggio sembra ben grato del vostro operato: Ennio, già invaghito da Rebecca, ora non può smettere di esaltare Derceto «Accidenti, gettarsi così in carica, senza nessun riguardo per la tua sicurezza… e proprio mentre stavo per cedere! Ti devo la vita!»

Yvonne sembra invece focalizzare le sue attenzioni su Iago – contrariamente a Rebecca, la robusta e rozza marinaia manca dell’arte della seduzione femminile, e il suo approccio è un po’ più diretto «Ma oltre ai paladini, puoi ingrandire anche qualcos’altro, vero?»

Ovviamente Rebecca era e resta al centro dell’attenzione. Giovanni è l’unico che si salva da questo circo, un po’ per l’aura di serietà che lo circonda, un po’ perché qualche marinaio crede che possa trasformarsi in gigante di sua volontà se si dovesse arrabbiare.

Poco prima del tramonto del terzo giorno di navigazione Ewoomi, di vedetta, scorge l’Esla de Verro, un puntino di uno spiccato verde lussureggiante all’orizzonte. Vendrigo vi chiama sul ponte di prua.

«Ecco l’isola» indica. Un puntino luminoso inizia a vedersi nella luce che va calando «Quello è il segnale di Cala Palamita. Per quanto mi piaccia sfottervi, vi siete comportati bene contro quei cosi» sogghigna «mio padre li chiamava Graffiascogli!» tira fuori da sotto la giubba un sacchetto di monete.

«Questo è per aver protetto la nave e i miei uomini. Il grosso della ricompensa, una raccolta delle offerte di molti capitani del Mare degli Orfani, lo avrete una volta che l’Esla de Verro sarà di nuovo sicura.»

Spoiler:  

Ci sono 60 mo nel sacchetto. Se avete qualcosa da fare prima dell’attracco fatelo ora (rapporto con l'equipaggio, domande varie, etc...), se no per cortesia postate l’ok a proseguire con lo sbarco sul topic di servizio.

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<<Tieni i soldi Vendrigo>> Gli dico, con gli occhi fissi sull'isola ed il cuore che batte all'impazzata. Lo sguardo a metà fra impazienza e tristezza.

<<Ti ringrazio io piuttosto. L'unica cosa che voglio è che mia figlia stia bene...sono preoccupatissimo. Lei è paladina laggiu', e se arrivano strane voci senza che lei abbia fatto niente vuole dire che le è successo qualcosa...>>

Mi giro, stringendo con la mano guantata visto che indosso di nuovo l'armatura completa in vista dello sbarco.

<<Grazie. Grazie davvero di avermi portato qua.>>

Aspetto lo sbarco stando a prua della nave fissano ansioso l'isola.

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Afferro il sacchetto al volo, aprendolo e facendo un veloce calcolo

60 monete, noi siamo in 4 ...

Sono 15 monete a testa

Dico rivolto verso i miei compagni, facendo sobbalzare il sacchetto in mano con un sorriso che va da un'orecchio all'altro.

Capitano

aspetto di aver ottenuto l'attenzione del capitano prima di continuare

Sull'isola è possibile acquistare una balestra?

Chiedo visto che è la prima volta che vado sull'isola.

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Il viaggio fortunatamente prosegue tranquillo per il resto del tempo,

e il terzo giorno poco prima che scenda la sera ewoomi annuncia l'Esla de Verro all'orizzonte.

Vendrigo ci chiama e dopo averci spiegato che ormai siamo alla meta ci consegna un sacchetto di monete per aver difeso la nave

Poca roba rifletto dopo che Iago ha contato le monete

ma d'altronde il nostro vero lavoro sarà all'isola, e il capitano ci ha quasi rimesso la vita...

«Capitano, una volta arrivati con chi dovremo parlare per avere dettagli sulla situazione e sul nostro compito?»

Sento poi la domanda di Iago, e mi inserisco quindi anche io

«Giusto Iago, rifornimenti...» quindi mi rivoldo di nuovo a Capitan Vendrigo

«...in generale cosa possiamo trovare sull'isola?... Pergamene o componenti magiche potrebbero servire a me a Iago...

mentre qualche fabbro sarà sicuramente utile ad affilare le armi dei nostri possenti uomini d'arme»

per ironizzare un po' pronuncio le ultime parole lentamente, con un tono adorante e lo sguardo tenero e sognante da fanciulla indifesa.

Dopo che il capitano ha finito di darci spiegazioni torno a rivolgermi a Iago

«Mio compagno d'incantesimi, mi è sembrato che anche tu abbia fatto conquiste durante questo viaggio!»

sorrido furbescamente al mago e continuo con tono chiaramente malizioso

«perché non chiedi al capitano se Yvonne può venire con te? A lei sicuramente farebbe piacere... non vede l'ora di vedere... "le tue doti"...»

Rido delicatamente e dopo aver scambiato qualche parola con il capitano e i compagni mi allontano.

Mentre Vendrigo sul ponte di prua ci parla Ennio lo sostituisce al timone, come sempre. E proprio dal giovane mi dirigo.

«Ennio, mio caro...» esordisco con voce dolce «a breve saremo a terra... dovremo compiere chissà quale compito, ancora non sappiamo niente di specifico... e se non dovesse succedermi qualcosa?... Mi dispiacerebbe non poterti vedere più sai»

gli dico poggiando delicatamente una mano sul suo braccio

Un ragazzo ingenuo... non si rende conto che per me è un gioco, è così gentile con me che quasi mi spiace si illuda...

ma un uomo deve rendersi conto da solo delle cose, non è certo compito mio aprirgli gli occhi... e poi se lo facessi che divertimento ci sarebbe?

Sorrido formulando questi pensieri e continuo a parlare al ragazzo, cambiando discorso

«Com'è dirigere una nave? E' difficile manovrare questo timone?» e mentre lo dico afferro uno dei pomelli di guida del timone

«perché non mi spieghi un po' come si fa?» gli sorrido languidamente

«Se mi fai provare mentre continui a tenerlo tu non succederà niente...» cerco così di infilarmi tra lui e il timone.

Imbarazzato Ennio mi fa posto, mi spiega come tenere le mani e si mette dietro di me tenendo il timone assieme a me mentre mi spiega cosa fare.

Certo, potrebbe anche essere divertente... ma di certo non mi interessa davvero...

Timoniere... non sai se e quando ci rivedremo, quindi ti concedo un ultimo bel ricordo... te lo sei meritato tutto sommato...

Dopo essere stata un po' al timone con Ennio lo ringrazio, gli do un delicato bacio sulla guancia

«Consideralo il mio saluto per te, allo sbarco saremo tutti indaffarati» e mi congedo con un sorriso.

Vado poi a parlare con Ewoomi non appena smonta dalla vedetta.

Provo sincera simpatia per questa gnoma... e sembra praticare il mio stesso tipo di magia, legato alla natura e al suo Raki, come la mia è legata a Nerino.

«Ewoomi, siamo arrivati ormai, una volta a terra voi cosa farete?» poi mi torna in mente ciò che mi aveva detto

«Ah... il tuo maestro... Duardo l'avevi chiamato giusto?... Avevi detto che me l'avresti presentato... sarò proprio contenta di conoscerlo,

non ho avuto la fortuna di conoscere molte persone che utilizzano il nostro stesso tipo di potere... quindi ci conto» concludo con un bel sorriso e la saluto lasciandola lavorare.

Il suo maestro... me ne ero quasi scordata dopo lo scontro... chissà che persona sarà... magari avrò anche l'occasione di imparare qualcosa di nuovo, magari anche qualche incantesimo...

Compiaciuta dal pensiero torno alla mia amaca per sistemare le mie cose prima dell'arrivo.

Spoiler:  
Scusate la lunghezza del post, ma avevo da elaborare il rapportarsi di Rebecca con varie persone e ho preferito fare un unico post completo piuttosto che tanti più brevi xD
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«Pffft… componenti per incantesimi? Fabbro? Voi piediterra di città mi fate ridere» vi deride Vendrigo «Cala Palamita ospitava forse 80 persone quando sono salpato il mese scorso, e dato il casino che stava cuocendo, potrebbero anche essere diminuite.»

Finalmente, con le ultime luci del crepuscolo, la nave si appresa ad attraccare.

A occhio, l’Esla de Verro non può avere più di una decina di km di diametro. Dalla parte opposta al vostro attracco si innalza un piccolo colle «Quella è la Gobba» dice Vendrigo «Da lì nascono le Acquestorte, i due rigagnoli di acqua dolce che hanno salvato decine e decine di navi che avevano finito le scorte in questo mare. E, con ogni probabilità, da lì nascono anche tutti i problemi. La gente dell’isola vi dirà di più.»

Il segnale che avete visto dal mare si rivela essere un faro molto rudimentale – poco più di un falò e uno specchio di bronzo montati su un’impalcatura di pali che neanche arriva dieci metri d’altezza. Il faro domina su un molo protetto da un grosso scoglio «Ecco la metropoli di Cala Palamita» continua Vendrigo. Oltre la spiaggetta ed il molo, vedete forse una trentina tra capanne e case di legno. «Non vi servono né cartelli né mappe: tutto quello che c’è si affaccia sulla piazza, tranne Ludovico, che aggiusta le barche sul molo.» indica una capanna un po’ più vicina alla spiaggia.

«Per il resto, c’è poco da vedere: una quindicina di famiglie pescano, e quasi altrettante si occupano dell’isola, tra capre, raccolta della frutta e legname. In piazza c’è il Magazzino di Huruga, dove i marinai vendono e comprano cianfrusaglie – e si fanno insultare da quella bestia di donna! Se sei fortunato ci trovi anche una balestra che funziona, mastro Montoya, altrimenti un sacco di insulti, ah ah!» dà una pacca sulla spalla a Iago. «Potete dormire da Bellocchio e Belmara, che hanno una bella sala che la usano come taverna e fanno dormire la gente sul pavimento, ma io vi consiglio di tornare a bordo per la notte… molto più comodo!»

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Lancio un'occhiata a Yvonne, per poi tornare a guardare Rebecca, facendo una mezza smorfia.

Per carità, non voglio mica morire penso tra me e me osservando la stazza della marainaia

<<No grazie, preferisco donne con un fisico da donna>>

Dico a bassa voce per poi sorridere alla strega

<< Tu piuttosto non ti sei stufata di giocare? Stai facendo venire un colpo a tutti marinai>>

Aggiungo incrociando le braccia al petto e osservandola con attenzione prima di voltarmi verso l'isola.

Il villaggio era poco più di un mucchio di case, difficilmente avrebbero trovato dei componenti per incantesimi, forse avrebbe trovato una balestra, ma niente di più.

<<Accetto volentieri di dormire sulla nave, meglio l'amaca del pavimento...>>

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Alle parole di Iago sorrido nuovamente

«Ahah... suvvia Iago, a loro piace e io mi diverto... e non ho creato problemi come il capitano mi aveva chiesto alla partenza»

Poi il capitano ci spiega cosa troveremo sull'isola.

Insomma questo posto è proprio un buco... poco male, se stanno chiedendo aiuto qualcosa deve pur succedere... quindi non credo ci sarà da annoiarsi

«Beh tra l'amaca e il pavimento ho pochi dubbi su cosa sceglierò!» rispondo al termine del discorso di Vendrigo

Spoiler:  
Questo mio pezzo è da considerarsi svolto prima dei miei saluti ad Ennio ed Ewooni.

Ho anche modificato il post precedente perché avevo scritto cose che non sono coerenti con quanto appreso ora dal capitano.

Ora dovrebbe essere sensata la continuità dei dialoghi.

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Astro i miei pensieri che volano fra le responsabilità ed il da farsi.

Ascolto distrattamente i discorsi. Così vicino alla mia figlia maggiore che da tanto non vede il pensiero va' a lei, attanagliato alla gola da una pessima sensazione: Vorrei sbagliarmi ma temo le sia successo qualcosa. Se stesse bene non ci sarebbero strane voci...

Mi colpisce molto i dettagli e la perizia dei dettagli che racconta il capitano. Mi giro a guardarlo come se mi fossi improvvisamente accorto di avere un fantasma alle spalle. Marcio verso di lui. Lui la conosce forse! le sue prime notizie da molto tempo!

<<Vendrigo! Sembri conoscere bene il villaggio!>> Dico sorpreso ed ansioso. Le emozioni contrastanti contenute a fatica: traspare la paura e l'ansia di un genitore. <<Ti prego, dimmi: conosci la paladina?! Si dovrebbe chiamare Francesca Delmonte. Scusa il discorso grezzo, ma dimmi tutto quello che sai!>>

Spoiler:  
Dopo la risposta per me si puo' fare skip al villaggio.

La risposta a dove volgio dormire è volutamente caduta nel vuoto XD non ho dimenticato di rispondere. Nel caso seguo il gruppo

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Un po' seccata dal rifuto secco, Yvonne scende sottocoperta - a quanto pare non vi accompagnerà a terra. Anche Ennio resterà a bordo, suo malgrado - il marinaio sorride ebete ogni volta che vede passare Rebecca.

Mentre la ciurma ammaina le vele per attraccare e si appresta a calare l'ancora, Vendrigo posa una mano sulla spalla di Giovanni «Ma certo, Francesca! É un po' lo sceriffo del villaggio, mette un po' di calma quando qualche capitano in visita fa casino - o quando Huruga prende a pugni un cliente che ha cercato di imbrogliare sul prezzo. Si occupa anche della cappelletta con gli altari. Aveva il suo bel da fare quando ho levato l'ancora il mese scorso, e i guai non saranno certo diminuiti da soli... credo che si stesse preparando ad andare alla Gobba per indagare...»

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<<Grazie Vendrigo>> Faccio sorridendogli un po' nervoso.

Un MESE fa'? E' andata ad indagare quasi un mese fa'?!...Iomedae, fa' che siano solo le ansie di un padre e non l'istinto di navigato paladino a farmi essere in ansia.

Raggiungo il parapetto a fianco ai miei compagni, guardando con impazienza le operazioni necessarie allo sbarco.

<<Mi spiace imporvi una tabella di marcia compagni, ma vorrei chiedervi di andare ad indagare con me alla chiesa. Dopo voi potrete andare a prepararvi e se non volete venire io andro' di corsa la'. Non vi obbligo a seguirmi: potrebbe essere pericoloso.>>

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Giovanni ci parla con impazienza ed evidente preoccupazione, la sua voce non nasconde il suo stato d'animo.

«E' riguardo tua figlia che vuoi indagare vero?» gli chiedo, seria una volta tanto

Non può essere che per lei, me l'aveva accennato ad inizio viaggio...

E' un padre in pena... già, un padre... ne ho uno anche io da qualche parte?

Mentre formulo quei pensieri il mio sguardo vola lontano, ai momenti della mia infanzia, cresciuta con la madre prima e con la zia poi, senza mai vicino una figura maschile di riferimento....

Chissà com'è avere un padre... tutti gli uomini che ho avuto vicino, se così si può dire, sono sempre stati degli estranei...

Mi è sempre stato insegnato che non è necessario avere un uomo accanto troppo a lungo, che possiamo usarli per divertirci o per ottenere ciò che desideriamo...

ma lo sguardo di Giovanni è sincero... è davvero in pensiero per la figlia... prova sicuramente molto affetto per lei...

chissà, magari anche mio padre avrebbe provato affetto per me se mi avesse conosciuto... ma è andata com'è andata... magari un giorno lo scoprirò oppure no...

Torno così con la mente al presente

«Sarò lieta di aiutarti come posso Giovanni.....» dico solamente questo

Non mi dispiacerà aiutarlo...

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Osservo Giovanni preoccuparsi per la figlia e resto momentaneamednte in silenzio.

Chissà se anche io avrò qualche figlio in giro per il mare...

Penso, mentre il paladino ci chiede di aiutarlo a trovare sua figlia.

Non che mi faccia impazzire l'idea di andare a cercare un paladino, di solito con loro ho solo e soltanto guai, ma forse potrebbero aiutarmi una volta tornati a terra...

Penso, mentre mi avvicino all'uomo, annuendo alla sua richiesta.

<<Non ti preoccupare Giovanni, siamo stati assoldati per un compito, non ha senso dividerci>>

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La nave tocca il bordo del molo con un TOC sonoro ed uno scossone poco delicato.

«Hola, Ludovico! Come va?» urla Vendrigo al mezzuomo che lo aspetta sul molo. Questi ha i capelli grigio ferro raccolti in una coda di cavallo, lunghe basette, la pelle solcata da grosse rughe, ed indossa vestiti da carpentiere dalle cui tasche escono martelli, seghetti e altri arnesi.

«Pochi sorrisi, capitano» risponde serio l’halfling «le cose non vanno tanto bene!» dice mentre raccoglie le gomene lanciate dai marinai e le lega agli ormeggi.

State per salire sulla passerella quando Ewoomi appare sul ponte e tira per la manica Vendrigo «Capitano. Tipo duro con tante lame ha la febbre gialla!»

«Accidenti! Ci serviva anche questa!» dice Vendrigo grattandosi la barba «Prendi Mino e Ennio e portatelo a terra, e mettetelo in isolamento… ci manca solo che qualcuno, sulla nave o in questo sputo di villaggio, si faccia contagiare!»

Si volta verso di voi «A quanto pare dovrete cavarvela in tre… ehi, più ricompensa, no? Eh eh…» la sua battutina cade nel vuoto – neanche lui ha tanta voglia di ridere.

Scendete sul molo e da lì sulla spiaggia: da terra l’isola non è certo più imponente che dalla nave. Alla vostra destra il rudimentale faro e il laboratorio di Ludovico sono le uniche costruzioni, mentre a sinistra, a circa duecento metri dalla spiaggia, si alzano la trentina di casette che compongono il villaggio di Cala Palamita. Pur essendo ormai svanito anche il chiarore del crepuscolo, il villaggio è bene illuminato dal faro, da qualche torcia e dalla luce della luna – piena per tre quarti e argentea nel cielo sereno. L'unica macchia scura è la Gobba, la collinotta che si alza placida a ovest, dalla parte opposta dell'isola.

«Beh, non avete certo bisogno di me per farvi strada» Vendrigo alza le spalle «quello che vedete è tutta la civiltà esistente nel raggio di centinaia di leghe!»

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Arrivati finalmente al molo scendo velocemente, guardandomi intorno per comprendere bene la natura del luogo. Mentre scendo afferro velocemente una torcia.

Ora, vista la possibilità di agire, la sua impazienza e la sua ansia si è fatta veramente palpabile e la si avverte ad un metro di distanza.

Appena sceso raggiungo Ludovico a passo di corsa. Una volta raggiunto lo torreggio intimidendolo involontariamente con l'armatura completa.

Sono Giovanni Delmonte, Paladino e soprattuto padre di Francesca Delmonte. Chiedo scusa se saro' franco e diretto, ma dov'è lei?! Faccio impaziente. Devo saperlo Adesso! E' andata ad indagare su quella collina?! Sta' bene?!

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Spoiler:  

Prendo le mie cose pronta allo sbarco, e intanto Vendrigo saluta un Ludovico,

il carpentiere che ci aveva nominato, che si rivela essere un piccolo uomo, un halfling.

Nel mentre però da sotto coperta arriva Ewoomi portando brutte notizie

Febbre Gialla! Sembrava stare male e difatti è stato poco presente! Spero non l'abbia passata anche a me!

Guardo il vuoto inorridita a quel pensiero e mi rivolgo alla gnoma

«Ewoomi, cara, le mie conoscenze non spaziano al campo delle malattie, ma magari il tuo maestro può fare qualcosa? E che tu sappia potrebbe averla passata anche ad altri?»

Devo però tagliar corto perché vedo Giovanni scattare con veemenza verso l'halfling e chiedergli della figlia.

Siamo già uno di meno, meglio evitare che parta di corsa lasciandoci qua in due...

Così mi avvicino a Giovanni e gli poggio una mano sulla spalla coperta dall'armatura

«Giovanni, mi rendo conto delle tue preoccupazioni... ma non essere troppo impaziente, già dobbiamo rinunciare a Derceto... non ho se hai sentito, ma si è ammalato gravemente... io e Iago ti abbiamo dato appoggio per la tua ricerca, ma non correre troppo, ora andremo a capire cosa sta accadendo su quest'isola e su cosa stava lavorando tua figlia... ma così spaventi questo piccolo signore» dico il tutto con voce calma e pacata, cercando di tranquillizzare il paladino «è questo che ti insegna il tuo dio? A spaventare gli altri?»

Poi mi rivolgo a Ludovico, sorridendogli e abbassandomi un po' per guardarlo meglio in faccia mentre gli parlo con tono languido.

«Scusi i modi del mio compagno, la questione per lui è più personale che per noi, ma ciò nonostante le sue domande sono corrette, siamo qui per aiutarvi e ci servono dettagli su ciò che sta accadendo sulla vostra isola. E anche i dettagli su sua figlia. Può essere così gentile da darci informazioni a riguardo mastro carpentiere? O almeno indirizzarci verso chi può darcele?»

Spero che Giovanni non parta a testa bassa senza nemmeno sapere dove andare!

Attendo così una qualche risposta dal piccolo essere.

@Incantesimi

E' sera ormai, ma non si sa mai che ci servano incantesimi prima di andare a letto ora che siamo arrivati,

per cui ti scrivo quelli preparati, validi fino al giorno seguente.

Lv0 = Individuazione del magico, Luce, Messaggio, Resistenza

Lv1 = Charme person, Mage armor, Sleep

Lv2 = Hold person, Touch of idiocy

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Febbre gialla? spero di non essermela presa anche io...

Penso mentre recupero il mio zaino e mi avvicino alla passerella per scendere.

Giovanni però mi precede e per poco non aggredisce il povero halfling, sovrastandolo e inondandolo di domande.

Fortunatamente Rebecca interviene e rassicura il carpentiere.

Beh non si può dire che la ragazza non ci sappia fare, sia con la magia che con le parole.

Mi avvicino a Giovanni e gli poso una mano sul braccio.

<<Andiamo con calma, non buttiamoci a capofitto, ora ascoltiamo le parole del carpentiere, passiamo dal villaggio così cerco di prendermi una balestra e intanto facciamo domande su tua figlia, poi possiamo partire per cercarla.>>

Dico, sperando di far ragionare il paladino.

@master

Spoiler:  

liv0: ghost sound, light, prestidigitation, ray of frost

liv1: Color spray, grease, vanish, ray of enfeeblement, magic missile

liv2: summon monster II, mirror image, ghoul touch

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Ludovico non è affatto intimidito dalla possanza di Giovanni, né, è molto contento di essere stato definito “piccolo signore”. È più anziano di tutti voi e – per vivere sull’Esla de Verro – non certo un debole.

«Vediamo di darci una calmata!» intima a Giovanni «Capitano, se questi sono gli avventurieri che dovrebbero rimettere le cose a posto… non stanno facendo una bella impressione!»

Finito di ormeggiare la nave, si incammina verso il paese, seguito da voi, da Vendrigo e da un paio di marinai «Francesca… non posso dire che stia bene, ma di certo non è in pericolo di morte. È stata una di quelli fortunati, lei!»

Indica più avanti, la piazzetta del paese «Quella è la sua casa, di fianco alla cappelletta degli dei. La troverete lì, immagino.»

Adesso che vi siete avvicinati, il villaggio assume forme riconoscibili. In centro alla piazzetta si alza una statua di marmo, ben cesellata e dettagliata anche se chiaramente rovinata dagli anni. Rappresenta un uomo, a grandezza naturale, vestito in armatura leggera e con elmo a spazzola. Al fianco è scolpito un fodero e la mano destra è all’altezza giusta per estrarre la spada, ma il fodero è vuoto.

Riconoscete tutti la statua come un lascito dell’Augusto Impero Iuliano, il gigantesco impero umano dalle cui rovine sono sorti tutti gli stati odierni, come il Bornero, la Ruritania o il Berinaux, dopo la caduta dell’Impero ormai quasi sei secoli addietro.

Iago ricorda di più – la lezione di storia all’accademia di magia sull’Impero Iuliano è ben viva nella sua memoria. Ricordi di Caius Verro, un famoso esploratore del tardo Impero attivo soprattutto in quello che oggi si chiama Mare degli Orfani. Se Caius Verro ha costruito una sua statua, e ha dato il nome all’isola, è verosimile che ci fosse un avamposto dell’Impero, qui – e questo significa un fortino.

Spoiler:  
Conoscenze [storia] in ordine alfabetico:

Iago 26

Rebecca 10

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