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Airon

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Inviato

<<Grazie mille mastro Ludovico, scusi ancora per l'irruenza del mio amico, ma è molto preoccupato>>

Dico, mentre Giovanni si precipita verso la casa della figlia.

la mia attenzione viene attirata dalla statua e per un momento mi ritorna in mente una delle tante lezioni di storia che aveva seguito all'accademia.

<<Perchè vivono in un villaggio così misero? Ci dovrebbe essere un forte o qualcosa del genere...>>

Mormoro verso Rebecca mentre Giovanni bussa alla porta della casa della figlia.


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Inviato

Pfff che tipetto...

penso infastidendomi un po' quando vedo che le mie parole su Ludovico non hanno effetto, anzi sembra quasi più irritato di prima.

Seguo gli altri per la strada verso il villaggio, arrivati alla piazzetta scorgiamo una statua

Resti dell'Impero Iuliano, sicuramente... ma non dovrebbe avere una spada nel fodero? è in posizione per estrarla, ma non c'è...

la cosa mi incuriosisce, ma mentre ci rifletto sopra Iago mi mormora alcune parole,

così gli do risposta, sempre standogli vicino e mormorando in modo che il dialogo sia privato

«Un forte dell'Impero dici...» Non ci avevo pensato, Iago potrebbe aver ragione...

«Avrebbe senso in effetti, hai visto anche tu la statua... sicuramente risale all'Impero... se questo forte esistesse, il perché non lo utilizzino sarà da capire...»

Facendo questi discorsi arriviamo alla fine davanti alla casa della figlia di Giovanni.

Ovviamente quest'ultimo non ci pensa due volte e bussa chiamandola.

Mah... sono proprio curiosa... rifletto con un pizzico di amarezza

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Il nervosismo di Giovanni aumenta sempre più ogni secondo che sta davanti alla porta, ignorato. Bussa una, due, tre volte…

Nel mentre, Rebecca e Iago hanno il tempo di notare la cappella a fianco della casa.

É una mera tettoria di legno sorretta da tre pareti, il quarto lato lasciato aperto. All’interno, sui muri, ci sono incisi nel legno e colorati con smalto i simboli delle maggiori divinità. Ai piedi di ognuna ci sono piccole offerte: frutti, cibo, ninnoli intagliati. Le offerte più ricche sono sotto l’arco di Erastil, protettore della famiglia e dell’agricoltura, e sotto la foglia di Gozreh, divinità del vento e delle onde. Vi sono anche diversi grossi ceri accesi sotto la cometa di Pharasma, dea della morte e della vita.

Finalmente una voce che viene dal retro della casa scuote l’attenzione di tutti e tre «P-padre? Padre, sei davvero tu?»

Il paladino si fionda di corsa in direzione della voce, girando attorno alla casa, seguito dagli altri. Per Giovanni è ogni istante è un’attesa interminabile, finché dietro l’angolo, appena illuminata dalle torce, appare…

Francesca è cambiata dall’ultima volta che il padre l’ha vista: la sua pelle pallida è ora bruciata e arrossata dal sole. I capelli biondi sono tagliati a metà nuca e raccolti in un fazzoletto. Piccole rughe sono apparse attorno ai suoi occhi ancora giovani.

Indossa normali abiti da lavoro – braghe di tela ed una camicia rozza.

Gli occhi tristi si spalancano di stupore e la ragazza si getta ad abbracciare il padre, con ampio fragore dell’armatura.

Spoiler:  

sto navigando da cellulare... non garantisco ritmo, e non posso gestire combattimenti, ma almeno ri-iniziamo un pochino...

Inviato

Spoiler:  
Scusate la mia incostanza di questo periodo, ma devo stare molto vicino ad un mio parente in ospedale.

Lo sguardo mi si illumina, le paure e le ansie svanite d'un colpo rischiarate dalla sua voce che lo chiamava.

F....f..- mi interrompe nella invocazione del suo nome saltandomi addosso.

La stringo istintivamente con forza, accarezzandone la nuca con delicatezza attraverso il guanto d'arme.

Sia ringraziata Iomedae! Ero preoccupato da morire! Ho sentito le voci dei problemi sull'isola, Niente lettere...

Nascondo una piccola lacrima di gioia, strusciando il mio viso contro la sua nuca.

La distanzio un attimo mettendole le mani sulle spalle.

Grazie al cielo! Erano tutte ansie di un paladino troppo vecchio per rendersi utile!

Poche volte ho avuto cosi' tanta angoscia in vita mia...ora che ci ripenso ho praticamente aggredito quel tizio al porto...

Le sorrido.

Piccola mia, sono felice di poterti ri-abbracciare dopo tanto.

Sono qua per aiutarti coi problemi. Butto uno sguardo alle mie spalle, guardando i miei conpagni con la ritrovata serenita'

Quella ragazza e' una tua coetanea e si chiama Rebecca. Il ragazzo invece si chiama Iago. Sono due abili incantatori.

Le sorrido nuovamente, dandole un altro abbraccio.

Che ne dici se entriamo? Cosi' mi racconti tutto quello che ti e' successo dalla tua ultima lettera, ed io ti racconto che si dice da casa. concludo, dando spazio ai miei compagni di presentarsi eventualmente, guardando mia figlia. Come e' cambiata. Ha un non-so-che' di triste o spento negli occhi. Speriamo sia solo stanchezza.

Inviato

Giovanni bussa, ma nessuno viene ad aprire, e ovviamente il paladino continua insistentemente.

Nell'attesa noto di lato alla casa noto quella che sembra essere una piccola cappella

Beh, una serie di altari con un piccolo tetto più che un tempio, ma visto il luogo di certo non ci si può aspettare chissà cosa...

mmmh, molte offerte sono state fatte anche alla dea della vita e della morte... non credo sia un buon segno...

Poi all'improvviso una voce rompe l'attesa. Sembra provenire dal retro della casa, e ovviamente Giovanni corre subito in quella direzione.

Io, assieme a Iago gli andiamo dietro con più calma, arrivando appena in tempo per vedere una ragazza che si getta al collo di Giovanni.

«Eccola infine» dico piano a Iago

Ha la mia età ma sembra decisamente più vecchia di me.

Tralasciando il discutibile abbigliamento sembrerebbe una bella ragazza,

ma il tempo per lei sembra passato più velocemente...

Poi noto gli occhi di Giovanni e mi ritornano pensieri malinconici, estraniandomi per un attimo dalla realtà

Sembra essere rinato ora che l'ha vista... e anche lei, di certo non se l'aspettava...

sono così felici in questo momento... sarei anche io felice nel vedere mio padre? Come posso saperlo?

Non so nemmeno chi sia, come posso essere felice di vedere un uomo che non ho mai visto in vita mia?

Ma basta! Sono sempre stata bene e sono sempre stata felice...

perché proprio ora devo star qui a rimuginare cose del genere!? Devo tornare alla realtà...

Mi scuoto così, ritornando con la mente sull'isola assieme agli altri, giusto in tempo per sentire Giovanni che presenta me e Iago alla figlia.

«Piacere di conoscerti, Francesca.» dico con un mezzo sorriso, a causa di un lieve disagio che ancora continuo a provare e che fatico a nascondere

«Tuo padre ci parlato di te, e di certo non vedeva l'ora di rivederti.

Siamo tutti qui per aiutare, saremmo molto interessati a capire che sorta di problemi ci siano»

Inviato

Francesca guarda Rebecca «É un piacere fare la tua conoscenza.» dice meccanicamente, guardandoti ma non realmente vedendoti. «Se poteste aiutare - la gente ve ne sarebbe immensamente grata.» le parole gentili contrastano con il tono sfiduciato della ragazza.

Con gli occhi bassi e mesti, Francesca apre la porta sul retro della sua abitazione.

La casa è modesta dal di dentro quanto dal di fuori: vi trovate in una stanza circa tre metri per quattro, pareti e pavimento di legno grezzo; e da una porta interna aperta potete vedere che un’altra stanza, di dimensioni simili, è tutto ciò che la casa contiene.

La stanza in cui siete è chiaramente la camera da letto di Francesca, ma sembra esser stata riadattata a infermeria: sul giaciglio c’è un uomo che si agita febbricitante, e l’aria puzza di malattia.

Su un tavolino a fianco del giaciglio vedete sacchetti di erbe, rotoli di bende ed un simbolo sacro di Iomedae. Su un rozzo manichino sono appesi una corazza ed un elmo, e su una delle due cassapanche sono posati una mazza ferrata ed un arco corto.

«Padre… questo è Tito e... io… non riesco a guarirlo, e poi la spada…» si morde il labbro, cercando di mostrare forza «… e Valente, oh dea, Valente…»

L’uomo sul giaciglio è magrissimo, pallido e emaciato, con rivoli di sudore che colano lungo la fronte. Piccole convulsioni ne scuotono appena i muscoli.

«É impazzito – non ho trovato modo di ridargli la sanità da quando… li abbiamo trovati… in quelle condizioni!»

Uno spasmo più forte scosta la coperta che copriva il torso dell’uomo. La pena che provavate si trasforma in orrore e raccapriccio quando vedete che entrambi gli arti superiori avvolti in bende e, soprattutto, sono mozzati all’altezza del polso!

Inviato

Osservo la situazione memtre mi tolgo i guanti d'arme appoggiandoli vicino alla sua corazza. Accidenti, me ne intendo poco di medicina.

Quando lei ha finito di parlare la prendo per le spalle, incrociando con decisione il suo sguardo sorridendole paternalmente.

Piccola mia, calmati. Sei stata bravissima ed hai fatto tutto quello che potevi da sola. Sono qua' e papa' risolvera' tutto, ma mi devi spiegare con piu' calma gli eventi.

La abbraccio nuovamente. Sono qua, calmati. Davvero, risolvero' tutto; non temere e rilassati. Tu stai bene? E' successo qualcosa?

Spoiler:  
Heal +3 per intuire cosa possa avere l'uomo e eventualmente Diplomacy +9 per calmarla.
Inviato

Francesca risponde gentilmente al mio saluto, ma sembra mancare di convinzione.

Ci fa poi entrare in casa

Che puzza! penso storcendo il naso

C'è un aria decisamente malsana...

Ma l'origine dell'odore si intuisce subito: su di un giaciglio è disteso un uomo in continua agitazione

E' sicuramente malato... cosa può avere?

Mantengo un po' le distanze dal malato, disgustata, restando non lontano dalla porta d'uscita, dove l'aria è leggermente più fresca

Con difficoltà cerco di evitare che il mio volto mostri disappunto

come può vivere in una condizione del genere? Capisco che voglia aiutare quell'uomo, ma rischia di farsi del male da sola...

Poi noto gli arti bendati del paziente

Ma gli mancano le mani? come le avrà perse?

Un po' distratta dall'ambiente, che apprezzo decisamente poco, sento Francesca pronunciare alcuni nomi, e parlare di una spada

Ha detto: E poi la spada....? rifletto ricordandomi della statua vista nella piazzetta

«Hai parlato di una spada? A cosa ti riferivi?» chiedo quindi incuriosita.

Ma il mio intervento si limita a questo

Meglio lasciar parlare suo padre per lo più...

Inviato

Resto in disparte mentre Giovanni reincontra la figlia.

La casa della paladina era piuttosto spartana, povera come il resto del villaggio.

Forse sarebbe meglio lasciare i due ai loro affari

ma poi Rebecca si presenta e faccio lo stesso.

Molto piacere, il mio nome è Iago

Dico, facendo un lieve inchino e sorridendo alla ragazza.

Io in casa con due paladini, chi lo avrebbe mai detto!

Assieme agli altri mi dirigo nella stanza sul retro, osservando l'uomo agonizzante sul letto.

Io purtroppo non ho conoscenze mediche

dico, facendo un lungo sospiro

Perchè non ci parli di che cosa è successo?

- - - Aggiornato - - -

Resto in disparte mentre Giovanni reincontra la figlia.

La casa della paladina era piuttosto spartana, povera come il resto del villaggio.

Forse sarebbe meglio lasciare i due ai loro affari

ma poi Rebecca si presenta e faccio lo stesso.

Molto piacere, il mio nome è Iago

Dico, facendo un lieve inchino e sorridendo alla ragazza.

Io in casa con due paladini, chi lo avrebbe mai detto!

Assieme agli altri mi dirigo nella stanza sul retro, osservando l'uomo agonizzante sul letto.

Io purtroppo non ho conoscenze mediche

dico, facendo un lungo sospiro

Perchè non ci parli di che cosa è successo?

Inviato

Spoiler:  
pronti per la super-esposizione?

Ci vuole un po’ prima che Francesca si calmi abbastanza da dare una forma al suo racconto. Continua con il suo racconto sconnesso per decine di minuti mentre si occupa di Tito e del tempietto. A nulla servono le interruzioni del padre per farla calmare.

Solo dopo un quarto d’ora Francesca sembra tornare gradualmente in sé. Si scusa per la sua incoerenza e vi invita a sedervi sulla panca appena fuori casa, nella piazzetta del paese di fronte alla statua. Ormai è notte fonda, una notte calda e piacevole, illuminata dalla luna e dai fuochi.

La notizia del vostro arrivo si è diffusa, e quando uscite dalla casa, Ludovico (l’halfling carpentiere) e un paio di isolani vi si avvicinano.

«È iniziato tutto circa 2 mesi fa. Thrago, il fratello di Huruga, non ha fatto ritorno dal bosco. I boschi non sono pericolosi, a patto di stare lontano dal Forte, e sembrava strano che proprio Thrago fosse così imprudente da andare a disturbare Cornorotto.» dice Francesca. «Non l’abbiamo più trovato.»

È Ludovico a continuare «La settimana dopo sono iniziati i guai. Le Acquestorte hanno iniziate a imputridire, e con esse la vegetazione attorno. Adesso Duardo è impegnato ogni secondo della sua giornata solo per non farci avvelenare dal nostro stesso fiume!» l’halfling prende un respiro «E poi sono arrivati i morti.»

Francesca riprende «Cadaveri, ossa e muscoli putrefatti, hanno iniziato ad uscire dal mare, grondando acqua salata da ferite ormai vuote di sangue, la loro pelle marcita dall’acqua emana un lezzo nauseabondo.» gli occhi di Francesca si perdono per un secondo nel vuoto «Uno ogni tanto. Sono lenti, e li sente arrivare… ma abbatterli non è mai piacevole… c’è qualcosa di familiare in loro.»

Per un secondo cala il silenzio sul gruppetto, come se tutti tendessero l’orecchio per controllare l’eventuale arrivo di questi mostri. Poi Ludovico riprende a parlare «Poi, un mese dopo è stata la volta di Sandi e Tito» l’halfling si morde il labbro «i migliori cacciatori che abbi… che avevamo, si sono addentrati nel bosco per la prima volta dall’incidente di Thrago. Anche loro non sono mai tornati – ma stavolta li abbiamo trovati… oh dei, se li abbiamo trovati…»

«Li ho trovati io» dice Francesca «Più vicini al Forte di quanto non dovrebbero essersi spinti. Sandi era già morta dissanguata, un lago di sangue fuoriuscito dai suoi polsi mozzati. Tito era conciato come lei, ma respirava ancora e l’ho salvato… ma non si è più ripreso. È nelle condizioni in cui l’avete visto da allora.»

«Ed è stato allora che…» continua Ludovico, ma Francesca lo interrompe. «No. Questo devo raccontarlo io!» gli occhi tristi si fanno duri, fissi su un nemico che vede solo lei.

«Due giorni fa ho deciso di farla finita con Cornorotto. Si era spinto troppo oltre. Ho preso la Lama di Verro» indica la statua di fronte a voi «L’unica sull’isola in grado di ferire Cornorotto. Mi sono preparata per salire al forte. Ma Valente mi ha seguita…»

«Valente era il figlio di Agata e Corvalho, due pescatori» spiega Ludovico «ed era molto interessato alla nostra Francesca» il vecchio halfling sorride bonariamente e posa una mano sul braccio della paladina «Stava studiando il dogma di Iomedae con lei, ma in realtà aveva una cotta furibonda, il ragazzo.»

«Diceva di voler diventare il mio braccio destro» sorride amaramente Francesca «e così mi ha seguito sulla strada per il Forte. Solo che non ci siamo mai arrivati. Due cadaveri sono spuntati dai cespugli e mi hanno attaccata. È stato allora che Valente è uscito dal suo nascondiglio per aiutarmi. Ero sorpresa e arrabbiata col ragazzo, ovviamente, ma insieme avremmo certo distrutto i cadaveri.»

La ragazza sospira «E poi è arrivato Cornorotto. Eravamo ancora lontani dal forte, ed è piombato dal cielo mentre ero distratta dai cadaveri. Ho sentito l’urlo di Valente. Mi sono girata per colpire Cornorotto, ma lui… lui mi ha strappato la spada, ha preso Valente tra gli artigli ed è volato via, ridendo della sua risata malefica, lasciandomi disarmata contro i cadaveri. È… solo grazie a Iomedae che sono qui, ora.»

Inviato

Ascolto attentamente le narrazioni sugli eventi.

Povera la mia piccola. Certo, io ne ho passate di molto peggio, come quella volta dell'assedio, ma...vederlo succedere a lei è come una pugnalata al cuore.

Mentre parlano stacco il mantello dal suo alloggiamento e passando per andarmi a sedere lo faccio cadere sulle spalle di Francesca sistemandoglielo.

Una volta terminato il discorso penso bene agli eventi.

Quindi sembra che la causa sia questo Cornorotto, che si puo' ucidere solo con la Lama del Verro, una spada probabilmente magica.

Mi spiace per quel ragazzotto, Valente. Ha dimostrato coraggio sopra le parole; potrei QUASI avergli permesso di sposare la mia piccola senza fare storie.

Ho compreso il problema e non temete, me ne occupero' io ora. Pero' avrei una domanda Faccio sia a mia figlia che a Ludovico Ma... cos'è Cornorotto?

Sembra un essere senziente, ma se vola ed ha gli artigli... e poi il nome...

Inviato

Felice di essere uscita da malsana abitazione, ascolto il resoconto sui fatti avvenuti che ci viene fatto da Ludovico e Francesca, mentre la luna illumina tenuemente le nostre figure.

....Morti che escono dalle acque, e questo Cornorotto che da come parlano sembra essere la causa di tutto....

Al pensiero dei morti che camminano un lieve brivido mi scorre per la schiena,

non tanto di paura, quanto più di ribrezzo verso quelle creature orrende e innaturali

Già solo i morti non sono per niente una buona notizia,

le mie abilità migliori non sono pienamente efficienti su quelle creature, credo dovrò stare attenta ed essere più creativa del solito...

...questo Cornorotto chissà che genere di creatura è se può essere ucciso solamente da questa fantomatica "Lama di Verro"...

e hanno nominato anche Duardo, il maestro di Ewoomi... forse sarà utile sentire anche il suo parere...

formulano questi pensieri sento Giovanni chiedere maggiori informazioni su Cornorotto, così senza intromettermi ascolto con maggiore attenzione.

Inviato

Ludovico si gratta la testa sotto i lunghi capelli grigi «Cornorotto è il signore del Forte, lo scoprimmo io e Ramiro due anni fa, mentre il villaggio veniva costruito. Brutta bestia!» fa una pausa per accendersi una pipa. Un paio di anelli di fumo dopo riprende. È chiaro che ha raccontato quella storia decine di volte, e ogni volta si gode l’attenzione della gente.

«Esploravamo la Gobba, cercando il Forte che sapevamo esserci. E lo trovammo! Piccolo, ma robusto, mezzo coperto di vegetazione, un autentico Forte dell’Impero Iuliano. Ah! Come cadono i grandi! Ah-ah!» sogghigna, come tutti gli halfling quando parlano della caduta dell’Impero. Gli halfling erano spesso usati come schiavi in quei secoli passati.

«Cornorotto ci aspettava nel forte, in agguato. Probabilmente non vedeva essere senziente dai secoli dell’Impero! Così a primo sguardo sembrava una di quelle grosse statue che mettevano dappertutto» gesticola verso la statua di Verro in mezzo alla piazza «perfettamente immobile… ma appena ci siamo avvicinati ha spiegato le ali e ci è venuto contro come un demone dell’Abisso!» Ludovico adesso gesticola ampiamente, come un esperto oratore «Ma Ramiro era un asso con la fionda! L’ha centrato in pieno in fronte, e poi via, siamo scappati! E corri e nasconditi, e nasconditi e corri e la sua ombra che volava sopra di noi! Ma io e Ramiro siamo piccoli di spalle e grandi di cervello, e ci siamo infilati in un pertugio dove quel bestione, con le ali e le corna, non ci passava! E così ci siamo salvati e abbiamo scoperto che il Forte era da evitare.»

La gente del villaggio rumoreggia al termine della storia, chiaramente una delle favorite dai paesani. Quando il brusio si cheta, Francesca riprende la parola «Ci siamo sempre tenuti lontano dal Forte – Cornorotto sarà vecchio e pazzo, ma è crudele e le armi normali non lo feriscono!»

«Noi ci stiamo lontani, ma ogni tanto qualche marinaio beve troppo e si mette in testa di ripulire il forte e reclamarne i tesori – pfff, come se l’Impero si fosse lasciato dietro qualcosa di valore – e di solito, se lo rivediamo, è quando torna scappando a gambe levate. La maggior parte non torna proprio.» ridacchia Ludovico.

«Ora però sembra che non si accontenti più del Forte… » dice Francesca «e quella cosa delle mani… dea, non ha mai fatto cose simili… povero Valente...»

Inviato

In silenzio ascolto le storie su cornorotto e sul forte, su come le armi normali non gli fanno niente e sui cadaveri che escono dall'acqua.

era una brutta faccenda, molto peggio di quanto ci si potesse aspettare, ma oramai eravamo li ed eravamo stati pagati per fare quello.

I cadaveri non mi spaventano, ma quel cornorotto ha tutta l'aria di essere una creatura pericolosa se nessuno è riuscito a fermarlo fino ad ora

Per un momento sembra disegnarsi un sorriso sul volto quando si parla di tesori, ma è solo una cosa passeggera.

La lama di verro è quella che teneva la statua?

Chiedo sperando che la mia supposizione sia giusta. In fondo quella statua doveva tenere una lama in mano e non poteva certo essere scomparsa nel nulla.

Spoiler:  

Io credo di aver capito che è cornorotto, ma per vedere se anche Iago lo sa ti metto le mie conoscenze

non so se è possibile, ma vorre vedere se Iago sa qualcosa sulla lama di verro, sul forte (se circola qualche leggenda antica) e sugli zombie.

In particolare per gli zombie i modi in cui possono essere creati

arcana, natura +11

plani +10

dungeon, ingegneria, geografia, storia, locali, nobiltà, religioni +9

Inviato

Ormai è notte inoltrata, e non riesco a trattenere qualche sbadiglio,

ma ascolto attentamente e rifletto un po' su questo Cornorotto.

In particolar modo stavolta mi colpiscono le ultime parole di Francesca

Giusto! Le mani... questa cosa che mozza le mani potrebbe essere rilevante per capire cosa succede...

hanno detto che non l'ha mai fatto prima, quindi se non è nella sua natura o nel suo tipico modo di fare dev'esserci

uno specifico motivo... magari un rituale magico, una specie di offerta a qualche entità o che so io...

bisogna capire anche questo punto...

«Quindi è una cosa nuova il fatto che mozzi le mani dei malcapitati che gli arrivano a tiro...

credo bisognerebbe capire cosa può mai farsene di mani umane ora, se non gli sono mai interessate prima...»

@DM

Spoiler:  
Vorrei fare dei Check di Conoscenze:

- per vedere se Rebecca riesce a capire che genere di creatura sia Cornorotto

- per cercare di capire se ho memoria di qualche cosa (rituali, offerte, sacrifici, creazione di oggetti, ecc.) per la quale sia necessario l'utilizzo di mani mozzate

- eventualmente se ho risposte che mi sembrano opportune ai primi 2 check, un terzo per capire se può esserci una correlazione tra le cose

Non sapendo che Conoscenze servono te li scrivo tutte:

Arcane +10

Storia +9

Natura +10

Piani +8

Inviato

<<Non si accontenta piu' del forte? Beh, sembra essere la causa di tutto questo. Se dite che senza quella lama non potremo sconfiggerlo dovremo recuperarla.>>

Tiro a mia volta fuori la pipa, accendendomela senza troppo riflettere. Inspiro un paio di boccate riflettendo.

Facciamo il punto: sembra una creatura senziente, dalle fattezze pseudo-umane e dall'eta' indefinitivamente lunga.

Che resistenza potrebbe avere che solo quella spada lo puo' ferire?

Quel ragazzo poi, con quella spada... Dobbiamo recuperare la spada alla stessa creatura che dobbiamo uccidere e salvare quel ragazzo se ancora vivo. Accidenti, speriamo lo sia. Domani dovremmo indagare la' direttamente e preparare un piano...

Il mio occhio cade su Francesca. Oh cavolo. Avevo smesso di fumare e ho ricominciato di recente per lo stress di sua madre e delle mancate notizie sue... speriamo non lo noti. Distolgo lo sguardo guardando i miei compagni, sperando che loro siano piu' colti.

Inviato

Ludovico squadra Iago «Sì. Qui sull’isola ci conosciamo tutti, e quella lama era importante. Tenerla lì le dava importanza, e chiunque dovesse averne bisogno poteva prenderla senza doverla cercare

«Padre, la spada ha certamente un valore simbolico per il villaggio,» interviene Rebecca «ma forse, tu o uno dei tuoi compagni… avete portato armi di simile potere?»

Questa frase fa scattare la prova definitiva nella mente di Rebecca e Iago: Cornorotto immobile come una statua, Cornorotto crudele che vola e ha artigli, Cornorotto che non può esser ferito da armi normali… ci mettete poco a ricondurre questa descrizione con una razza che infesta spesso le rovine dell’Impero Iuliano, che usava questi mostri come guardiani: si tratta di un Gargouille, o Garguglia, una predatore silenzioso, sadico e vagamente intelligente, abile nel camuffamento sugli edifici e dotato di fisico possente. Pericoloso, ma non inarrestabile, se non fosse che la sua pelle dura come pietra può essere scalfitta solo con armi incantate.

Rebecca ricorda bene che tutti gli ufficiali dell’Impero Iualiano si facevano vanto delle loro armi magiche: ancora oggi nei territori che furono dell’Impero sventolare il gladio è un modo di indicare un atteggiamento vanitoso e vanaglorioso. Se Verro lasciò una statua di sé stesso sulla spiaggia, è verosimile che la Lama di Verro sia vecchia di secoli!

A nessuno dei due purtroppo viene in mente alcunché riguardo le mani mozzate. Tuttavia un gesto così macabro, e l’apparizione di mostri evidentemente descritti come non-morti, puzza di un potere oscuro non riconducibile ad un qualsiasi Gargouille.

Spoiler:  

Iago: tiri di Conoscenze rilevanti in ordine alfabetico (arcane 20, natura 31, storia 18, religioni 23)

http://invisiblecastle.com/roller/view/4009465/

Rebecca: tiri di Conoscenze rilevanti in ordine alfabetico (arcane 21, natura 26, storia 22)

http://invisiblecastle.com/roller/view/4009469/

Inviato

Lentamente dalla memoria riaffiorano i ricordi delle lezioni all'accademia e dei vari studi fatti in giro per il mondo.

Gargouille...

mormoro, massaggiandomi il mento con fare pensoso.

Ma gli zombie non possono essere opera sua, ci deve essere qualcuno dietro.

Aggiungo osservando la paladina.

Prima che incominciasse tutto questo è arrivato qualcuno di sospetto? Un mago magari o qualcuno che praticasse qualche tipo di magia divina

chiedo decisamente sospettoso.

Per fare una cosa del genere ci vogliono poteri piuttosto forti, spero di averci visto sbagliato

Inviato

<<Diamine>> mi scappa. <<Piccola, ti ricordi la volta di quel pazzo che rubava i cadaveri di nobili? Quella volta che mi premiarono con la spada incantata? Qualche mese fà ho preferito rivenderla e dare il ricavato all'opera di Iomedae che necessitava di una casa per l'orfanotrofio. Si, quello vecchio in città è crollato dopo un alluvione...Diamine... ho con me solo la Bardica, la spada e l'arco ma non sono magici>>

Che sfortuna penso rassegnato. Ci servi...oh... <<Aspettate! Derceto! Mi ricordo che aveva un arma di pregevole qualità! se è magica potremmo chiedergliela in prestito, che ne dite?>> faccio rivolto ai miei compagni, per poi spiegare a mia figlia <<Derceto è un fiero combattente che ci accompagna, ma si è buscato un brutto malanno ed è ancora in barca a letto.>>

Ascolto Iago, pensandoci poi su' mentre butto fuori una boccata di fumo.

<<Avrebbe senso. Un maledetto che fomenta la creatura e si diverte a fare cose bizzarre. Anche se...in una cittadina così piccola se ne sarebbero tutti accorti che la colpa era sua...che sia un vecchio male sotto il forte venuto a galla?

Non saprei, non sono uomo di cultura, solo di giustizia. Voi avete visto nessuno di sospetto?>> concludo rivolto a Ludovico e Francesca

Inviato

«Sono pienamente d'accordo con Iago: Cornorotto dev'essere sicuramente un Gargouille, ma analizzando i fatti e anche in virtù del tipo di creatura credo sia meglio dubitare che possa essere lui la mente dietro tutto questo. E' molto più probabile che venga sfruttato come copertura, come cane da guardia, o qualcosa di simile»

Mmm... se si è portato via la spada magica sarà un problema ferirlo senza prima recuperarla...

E qui abita solo gente comune, impossibile girino altre spade magiche... al massimo, con un colpo di fortuna, potremmo trovarne una al forte, se ancora c'è qualche vecchio cadavere ammuffito... anche se in quel caso è molto più probabile che il cadavere ammuffito usi la spada per provare ad affettarci, visto come stanno andando qui le cose...

Di nuovo disgustata dall'idea dei non morti mi sfugge un'espressione schifata.

Sento poi Giovanni che nomina le armi di Derceto

«Mah, Giovanni, dubito che Derceto abbia armi magiche con se, io o Iago probabilmente ce ne saremmo accorti. Sicuramente aveva armi di ottima fattura, ma niente più. Comunque chiedere non costa nulla» concludendo la frase faccio spalluccie

Ritorno infine controvoglia a pensare ai morti viventi e quanto ci è stato detto da Ludovico e Francesca

«Prima avete detto che c'è qualcosa di familiare nei morti che arrivano dal mare... potete spiegare meglio la cosa? o è solo una sensazione vostra?»

Hanno detto che dopo la scomparsa di Thrago le acque del fiume hanno improvvisamente iniziato a imputridirsi, e poi i morti hanno iniziato a risalire dal mare.

Quindi direi che l'imputridimento del fiume con ogni probabilità ha portato poi al risveglio dei morti.

L'avvelenamento dell'acqua potrebbe essere stato effettuato proprio per questo scopo addirittura... Ma vabbè, ormai è tardi...

Mi rendo conto che ormai inizio ad avere sempre più sonno, quindi, dopo aver ricevuto risposta, concludo i miei pensieri ad alta voce

«E' notte fonda ormai, sto morendo di sonno... penso dovremmo fare ritorno alla nave e domani appena in piedi come prima cosa, visto che tutto è partito dalla scomparsa di Thrago e l'avvelenamento del fiume, dovremmo parlare con Huruga e Duardo»

Attendo quindi con un po' di impazienza di vedere se Giovanni e Iago son d'accordo con me sull'andare a letto.

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