Gromund Felsbreaker Inviata 6 Marzo 2013 Segnala Inviata 6 Marzo 2013 Ciao! Volevo chiedere dei consigli su come gestire le pugnalate da parte di pg che non hanno attacco furtivo et similis. Mi spiego meglio: mi si sono presentate queste due situazioni e non sapevo come comportarmi. 1) Un mago, volando senza far rumore, si avvicina ad un guerriero addormentato. Il giocatore mi comunica che il personaggio estrae il pugnale e taglia la gola al malcapitato. Dopo i dovuti tiri (si seguono le regole del colpo di grazia, se non sbaglio) il guerriero subisce pochissimi danni (dato anche il malus alla forza del mago complice dei tiri sfortunati) e costringe il maghetto alla fuga. 2) Un ranger, fintosi capitano delle guardie di una città, deve ammazzare una delle sue guardie sottoposte. Con la scusa di fare pratica con il tiro con l'arco, il ranger si posiziona dietro di lui per migliorare la posizione delle braccia in fase di tiro. Mentre la guardia è in tensione e concentrata sull'obiettivo, il ranger estrae il suo pugnale silenziosamente (prova riuscita) e lo conficca nella gola del malcapitato, purtroppo senza effetti decisivi. Questi sono i miei dubbi, per le anime pie che volessero aiutarmi a) possibile che questo genere di interventi siano così poco risolutivi? Sto forse dimenticando qualche regola? un malus alla forza, come nel primo esempio, è così importante quando si taglia la gola a qualcuno? c) solo alcuni effetti magici creano morte istantanea? d) ho postato nella sezione giusta?
zetsu Inviato 6 Marzo 2013 Segnala Inviato 6 Marzo 2013 a) Seguendo le regole è possibile, visto che per come è fatto d&d colpire un mignolo o colpire il cuore di una persona non fa differenza... Non lo so, non ho mai accoltellato nessuno ( xD ), ma se il malus è alto potrebbe non avere la forza necessaria per superare la pelle e i muscoli. c) No, anche un colpo che infligga un danno massiccio (spiegato da qualche parte nella guida del DM) può uccidere all'istante. d) Credo di si xD Io ti consiglio di seguire il buon senso: se un personaggio riesce ad agire come hai descritto tu, eviterei di seguire alla lettera le regole e lascerei morire la vittima, magari solo quando lo fa un PG contro un PNG e sempre che quest'ultimo non sia fondamentale per la storia.
SonoTheDoc Inviato 6 Marzo 2013 Segnala Inviato 6 Marzo 2013 Concordo con zetsu, purtroppo D&D non può esaminare tutte le situazioni possibili ed immaginabili, quindi in alcuni casi è necessario usare il buon senso. Io farei così 1) il guerriero dorme...a meno che il pugnale non sfugga di mano al povero maghetto, anche con forza 5 riuscirebbe a tagliarli la gola 2) anche qui, visto che non si è fatto notare, il bersaglio è colto completamente alla sprovvista...se riesce a colpirlo, il malcapitato muore, altrimenti riporta solo qualche ferita
Fenice Inviato 6 Marzo 2013 Segnala Inviato 6 Marzo 2013 1) Un mago, volando senza far rumore, si avvicina ad un guerriero addormentato. Il giocatore mi comunica che il personaggio estrae il pugnale e taglia la gola al malcapitato. Dopo i dovuti tiri (si seguono le regole del colpo di grazia, se non sbaglio) il guerriero subisce pochissimi danni (dato anche il malus alla forza del mago complice dei tiri sfortunati) e costringe il maghetto alla fuga. Corretto, si applicano le regole del colpo di grazia. Anche il colpo di grazia più sfigato costringe il bersaglio a superare un tiro salvezza sulla Tempra con CD 12 o morire. Quindi una persona normale ha buone probabilità di restarci secca anche se fai 1 di danno. Ovviamente, se il personaggio che subisce il colpo di grazia non è una persona normale, allora entra in gioco tutto il meccanismo di "resistenza eroica" di D&D, che va preso per quel che è. D'altronde, se gli eroi possono buttarsi da qualsiasi altezza e sopravvivere... Se vuoi giustificare poi la cosa in game, puoi dire che al mago è tremata la mano e quindi non ha tagliato abbastanza in profondità per ammazzare sul colpo. Dopotutto è un mago, è probabile che non sia abituato ad ammazzare la gente a sangue freddo e a distanza ravvicinata. 2) Un ranger, fintosi capitano delle guardie di una città, deve ammazzare una delle sue guardie sottoposte. Con la scusa di fare pratica con il tiro con l'arco, il ranger si posiziona dietro di lui per migliorare la posizione delle braccia in fase di tiro. Mentre la guardia è in tensione e concentrata sull'obiettivo, il ranger estrae il suo pugnale silenziosamente (prova riuscita) e lo conficca nella gola del malcapitato, purtroppo senza effetti decisivi. Questo non è un colpo di grazia. Questa è una semplice situazione in cui la vittima sarà colta alla sprovvista e il ranger avrà diritto a un round di sorpresa. Si ha diritto a un colpo di grazia solo quando la vittima non può difendersi dal nostro attacco (incosciente, paralizzata, ecc.).
MattoMatteo Inviato 6 Marzo 2013 Segnala Inviato 6 Marzo 2013 Concordo con zetsu, purtroppo D&D non può esaminare tutte le situazioni possibili ed immaginabili, quindi in alcuni casi è necessario usare il buon senso. Io farei così 1) il guerriero dorme...a meno che il pugnale non sfugga di mano al povero maghetto, anche con forza 5 riuscirebbe a tagliarli la gola 2) anche qui, visto che non si è fatto notare, il bersaglio è colto completamente alla sprovvista...se riesce a colpirlo, il malcapitato muore, altrimenti riporta solo qualche ferita 1) concordo in pieno. 2) quì sono un pò meno d'accordo... il bersaglio è colto alla sprovvista, ma sveglio e capace di muoversi (e l'attaccante non è un ladro), quindi ha sempre una seppur minima possibilità di sopravvivere; però, piuttosto che usare le normali regole (attacco normale, cioè bersaglio con -4 alla CA), direi che l'attaccante riesce a colpire automaticamente e con critico confermato. Corretto, si applicano le regole del colpo di grazia. Anche il colpo di grazia più sfigato costringe il bersaglio a superare un tiro salvezza sulla Tempra con CD 12 o morire. Quindi una persona normale ha buone probabilità di restarci secca anche se fai 1 di danno. La cd del tiro salvezza è troppo bassa, secondo me... ma è un'opione personale. Ovviamente, se il personaggio che subisce il colpo di grazia non è una persona normale, allora entra in gioco tutto il meccanismo di "resistenza eroica" di D&D, che va preso per quel che è. D'altronde, se gli eroi possono buttarsi da qualsiasi altezza e sopravvivere... Se vuoi giustificare poi la cosa in game, puoi dire che al mago è tremata la mano e quindi non ha tagliato abbastanza in profondità per ammazzare sul colpo. Dopotutto è un mago, è probabile che non sia abituato ad ammazzare la gente a sangue freddo e a distanza ravvicinata. Il tuo discorso mi piace... a questo punto, si potrebbe decidere di usare queste regole come HR (queste che stiamo discutendo adesso), solo nel caso si voglia giocare in modo più realistico.
bobon123 Inviato 6 Marzo 2013 Segnala Inviato 6 Marzo 2013 Questo non è un colpo di grazia. Questa è una semplice situazione in cui la vittima sarà colta alla sprovvista e il ranger avrà diritto a un round di sorpresa. Dal punto di vista delle regole concordo in pieno. Come master però, a interpretare la cosa in questo modo il gioco ne risentirebbe. Se il PG fa qualcosa di difficile e divertente per avere un vantaggio, tira, interpreta e gli riesce, deve ottenere un vantaggio. Nella situazione in questione, il PG arriva alle spalle di una guardia che sta tirando con l'arco e lo crede amico. Se decidesse di attaccare, avrebbe diritto ad un round di sorpresa. Decide per un approccio più difficile, ma assolutamente ragionevole e più divertente (per lui e per il gruppo). Lo convince a farsi aiutare con il tiro con l'arco. Si mette alle sue spalle, estrae il pugnale e glielo punta alla gola. Gli afferra un braccio, e lui non protesta, ignaro di tutto. Sono necessari tiri di dado e interpretazione per riuscirci. Se il master a questo punto dicesse "Hai diritto ad un round di sorpresa (che avresti avuto comunque)", come lo intende il giocatore? Lo intende come "La prossima volta dico solo 'Attacco' ". Non tanto perché il divertimento non è una sufficiente ricompensa, ma perché il divertimento viene anche dalla riuscita di un piano, dall'ottenere un vantaggio grazie alla propria astuzia. Se non ha effetti, non è divertente. Poi si può discutere ovviamente su come calibrarlo... +X al tiro per colpire? Un critico automatico? Massimo dei danni senza tirare il dado (hai scelto il punto in cui appoggiare l'arma)? Magari un TS su riflessi per sfuggire in tempo? Su tutto questo si può discutere, ma non offrire nulla perché il regolamento non contempla la possibilità non mi sembra un modo ragionevole di procedere. E' una carenza del regolamento, che ovviamente non può prevedere tutto, e il Master è lì per questo. Se invece la tua è semplicemente la risposta "da regolamento", senza sottintendere che avresti gestito così la situazione, non ho nulla da aggiungere 1
Fenice Inviato 6 Marzo 2013 Segnala Inviato 6 Marzo 2013 La cd del tiro salvezza è troppo bassa, secondo me... ma è un'opione personale. La CD che ho indicato è quella minima: ovvero quella che ottieni se fai 1 di danno. La CD è 10 + danno inflitto, e siccome i colpi di grazia son sempre colpi critici i danni perlomeno raddoppiano. Basta fare una quantità di danni appena decente per ottenere CD stratosferiche. Lo convince a farsi aiutare con il tiro con l'arco. Si mette alle sue spalle, estrae il pugnale e glielo punta alla gola. Gli afferra un braccio, e lui non protesta, ignaro di tutto. Sono necessari tiri di dado e interpretazione per riuscirci. Se proprio vuoi ricavarci qualcosa, si può dire che puoi entrare in lotta gratuitamente (visto che non c'è bisogno di effettuare un attacco di contatto per afferrare). Il punto è che non ha senso questo approccio realistico a D&D. D&D non funziona in base alle leggi fisiche del mondo reale. Se volete qualcosa di più realistico, dovete cambiare tutto il regolamento, non potete fare una regola ad hoc solo per questa situazione. Perché altrimenti scusate, ma secondo voi ha senso che i PG possano emergere da esplosioni di fuoco indenni? O che possano sempre entrare nei combattimenti fisici tranquilli perché sanno in anticipo quando stanno per finire i loro pf? Io farei più fatica a giustificare queste cose, piuttosto che dire "Ti è tremata la mano e non sei riuscito a tagliargli la giugulare". Tra l'altro, questo tipo di HR in particolare è deleteria, perché in un gioco come D&D è fin troppo facile avere situazioni in cui il nemico è preso alla sprovvista e potremmo tagliargli la gola. Invisibilità è un incantesimo di 2º livello, che cosa ci vuole a tagliare una gola da invisibile? Questo tipo d'approccio non premia l'interpretazione, rende semplicemente inutile la classe del ladro. Perché se improvvisamente in qualsiasi situazione in cui si attacca un avversario impreparato si deve aver diritto a uccidere sul colpo l'avversario, a che servono gli attacchi furtivi?
bobon123 Inviato 6 Marzo 2013 Segnala Inviato 6 Marzo 2013 Il punto è che non ha senso questo approccio realistico a D&D. D&D non funziona in base alle leggi fisiche del mondo reale. Se volete qualcosa di più realistico, dovete cambiare tutto il regolamento, non potete fare una regola ad hoc solo per questa situazione. Perché altrimenti scusate, ma secondo voi ha senso che i PG possano emergere da esplosioni di fuoco indenni? O che possano sempre entrare nei combattimenti fisici tranquilli perché sanno in anticipo quando stanno per finire i loro pf? Io farei più fatica a giustificare queste cose, piuttosto che dire "Ti è tremata la mano e non sei riuscito a tagliargli la giugulare". Non ho mai parlato di realismo, ma di gioco. Se non si può andare oltre il regolamento, non c'è nessun vantaggio a giocare con un DM rispetto a Baldur's Gate. Se io faccio qualcosa di figo che dovrebbe darmi un bonus, e il regolamento non lo prevede, spetta al master. Non perché altrimenti è realistico, ma perché altrimenti nessuno ha incentivo a giocare in modo diverso da "attacco, tiro il dado". Tra l'altro, questo tipo di HR in particolare è deleteria, perché in un gioco come D&D è fin troppo facile avere situazioni in cui il nemico è preso alla sprovvista e potremmo tagliargli la gola. Invisibilità è un incantesimo di 2º livello, che cosa ci vuole a tagliare una gola da invisibile? Questo tipo d'approccio non premia l'interpretazione, rende semplicemente inutile la classe del ladro. Perché se improvvisamente in qualsiasi situazione in cui si attacca un avversario impreparato si deve aver diritto a uccidere sul colpo l'avversario, a che servono gli attacchi furtivi? Nessuno ha detto questo. E non ho capito perché rispondi a me con qualcosa del genere: non ho mai proposto che l'ammazzasse sul colpo. Un ladro potrebbe esserne invece enormemente avvantaggiato, se la regola è tarata nel modo giusto. Esempio di HR: zona di critico raddoppiata e danno massimizzato se l'avversario non riesce in un preventivo TS su riflessi, CD dipendente dalla destrezza + bonus situazionale che dipende dal caso. Se TS riesce, bonus minore o nessun bonus. O forse niente TS. O forse tolgo la zona di critico. O forse... sono aperto alla discussione. Con la regola ben fatta, un ladro con un furtivo potrebbe uccidere un guerriero decente, se lo convince che gli sta appoggiando la mano sulla gola e bloccando il braccio per il suo bene: ma non è il caso normale. Un mago no, ma almeno farebbe 4 danni invece di 1d4. Il punto è dare un vantaggio per situazioni fuori dall'ordinario. Non per realismo, ma per favorire tali situazioni. E rendere il gioco molto più memorabile (l'omicidio in questione uno se lo ricorda. Il round di sorpresa no). Non vedo lo svantaggio.
Fenice Inviato 6 Marzo 2013 Segnala Inviato 6 Marzo 2013 Non rispondevo a te, rispondevo in generale. Il doppio a capo dopo la risposta al tuo quote serviva appunto a staccare. XD Il punto è molto semplice. D&D 3ª edizione è un gioco stra-analitico per quanto riguarda le regole di combattimento. Raramente c'è bisogno che il DM si debba inventare come gestire una situazione non coperta dalle regole. Nessuna delle situazioni riportate in questa discussione rientra in questa categoria. Son tutte situazioni già previste dalle regole. Se vuoi fare il giocatore creativo, troverai un modo per sfruttare queste regole a tuo vantaggio, non quelle del mondo reale. Nel mondo reale non è che ti puoi lamentare "Ho fatto una cosa fighissima, adesso voglio che le leggi della fisica si pieghino per darmi un contentino". Le leggi della fisica rimangono tali e quali e, in base a queste limitazioni, eserciti la tua creatività. Stessa cosa in D&D. E ribadisco che nei casi di cui si parla in questo topic, non c'è alcun bisogno di modificare le regole, perché entrambe le situazioni già offrono benefici consistenti. E il ladro non ha bisogno di essere ulteriormente avvantaggiato, perché grazie al suo furtivo tutte queste situazioni per lui si trasformano di fatto in un "uccido il bersaglio sul colpo". E comunque, anche nel mondo reale, tra dire "Ti do una pugnalata alle spalle quando tu non te l'aspetti" e "Ti do una pugnalata alle spalle quando tu non te l'aspetti e dopo averti afferrato un braccio", qual è la differenza? Una sola: che se ti ho afferrato un braccio, posso meglio impedirti di dimenarti. Come si traduce in D&D questa cosa? Prova di lotta, che è quello che dicevo io.
bobon123 Inviato 6 Marzo 2013 Segnala Inviato 6 Marzo 2013 Ok, non avevo colto l'artificio grafico. Ti assicuro però che per quanto sia complesso D&D non copre la stessa complessità della realtà, il paragone non regge. Ad esempio in questa situazione, anche se le regole non lo prevedono, la realtà mi offrirebbe un vantaggio. Immagino tu non abbia mai provato a sgozzare un uomo con un pugnale. Non è facile, sia con un fendente sia di punta. Appena sopra e colpisci la mandibola che devia il fendente, appena sotto e c'è la scapola. Se la spalla è appena sollevata, o il collo è un po' grasso o la testa un po' girata, da dietro è quasi impossibile: devi limitarti a colpire il nervo vago al lato del collo. Se non stai usando un machete, per tagliare la gola con un fendente di pugnale serve anche parecchia forza. Alle spalle, è facile finire per tagliargli un orecchio. Molto più facile da davanti, ma da davanti tendenzialmente ad un certo punto si accorge del fendente, e istintivamente abbassa il mento. E' un colpo aleatorio. Da cui il lancio dei dadi. Di contro, se ti appoggio il coltello alla gola e premo, non c'è difficoltà. E' facile. Da cui il massimo dei dadi. Non ottieni niente in più di quanto potresti ottenere nell'altro caso, ma ottieni il risultato migliore visto che l'avversario non protesta quando tu gli sistemi il coltello sulla giugulare. Ho citato il realismo solo perché tu mi dici che non ci sia differenza. Il punto è che il giocatore ha fatto uno sforzo (in gioco) per ottenere un vantaggio (ragionevole). Ed il gioco è per me più divertente se questo accade, se il combattimento è - molto saltuariamente - vario. Molto saltuariamente perché il gioco prevede davvero tante cose, e non è che ci sia tutto questo spazio per l'improvvisazione. D&D deve rimanere un gioco molto strutturato, al limite del Wargame. Ma è proprio la saltuaria eccezione che lo rende diverso da Wargames e Videogiochi. Se per te e i tuoi giocatori non è divertente, e l'omicidio dell'Arciere ti sembra più interessante se si risolve con un "Attacco", o con una descrizione il cui effetto è equivalente, ovviamente non c'è problema. L'unico problema che mi rimane è di consistenza: se non vuoi dargli un bonus, è meglio che la situazione non succeda piuttosto che lo scopra dopo aver fatto cinque tiri su nascondersi per arrivargli più vicino. Se volesse farlo, gli dici prima "Guarda, è inutile che lo fai, tanto non ti do bonus. Diciamo che attacchi." Le prime volte serve, dopo, conoscendo il modo in cui masterizzi, i giocatori smettono semplicemente di fare qualcosa per cui non esiste un paragrafo sul manuale, quindi nessun problema. PS: che un ladro ammazzi automaticamente di furtivo è molto lontano dal vero. Rendendo praticamente impossibile qualsiasi assassinio.
Fenice Inviato 6 Marzo 2013 Segnala Inviato 6 Marzo 2013 Ma che cosa c'entra afferrare il braccio con appoggiare il coltello alla gola? Senti, facciamo le situazioni analitiche, perché qui mi sembra che non ci capiamo. Situazione "attacco senza tutta la pappardella sull'interpretazione". DM: Tirate l'iniziativa. Situazione "attacco facendo facendo prima voltare le spalle al bersaglio e avendo una giustificazione per avvicinarmi a lui". DM: Inizia il tuo round di sorpresa. L'avversario è colto alla sprovvista. Questo è il vantaggio dell'aver interpretato. Per la cronaca se l'avversario ti vede, il round di sorpresa lo puoi ottenere solo tramite l'interpretazione. Non è che basta attaccare senza preavviso per ottenere un round di sorpresa. Non lo ritieni un vantaggio abbastanza consistente? Non interpretare, non so che dirti.
Gromund Felsbreaker Inviato 6 Marzo 2013 Autore Segnala Inviato 6 Marzo 2013 Ciao a tutti! Grazie delle risposte Fenice, grazie. Sei stato molto puntuale nell'evidenziare le regole, ma c'è un aspetto di ciò che scrivi che mi trova in disaccordo: secondo te l'interpretare ti da alcuni precisi vantaggi in combattimento e sembra che associ le regole di DnD alle "Leggi fisiche" che non si piegano se fai qualcosa di creativo (scusa se ti ho frainteso, ma così pare). In realtà quello che suggerisce bobon123 (un grazie anche a lui) è che le regole possano essere modificate per premiare in maniera più decisiva un'azione ben interpretata, e la cosa non mi sembra così fuori dal mondo, essendo dnd un gioco fatto per divertire/emozionare i giocatori (sì, mi hai colpito con la questione del "gesto memorabile per un giocatore"). Forse bisognerebbe creare un paio di linee guida (e qui il titolo del topic) che aiutino avventure non sempre ligie fino in fondo alle regole del sistema - come la mia - a gestire queste situazioni ti imboscata. Forse (butto lì) un minimo bonus ai danni a seconda del tuo bonus d'attacco (+1d4 ogni 5 punti di attacco base?) assieme all'annullamento dei malus basati sulla forza, in modo da conservare il vantaggio anche per i ladri che aggiungerebbero anche i danni da attacco furtivo?
bobon123 Inviato 7 Marzo 2013 Segnala Inviato 7 Marzo 2013 Prima di tutto rispondo a Gromund: non farei regole generali, proprio per quanto si sta dicendo. Le regole di D&D sono già molto complesse e strutturate, le HR le lascerei al minimo indispensabile. La questione è proprio che c'è sempre un caso che le regole non coprono e non è aggiungendo una regola che si risolve. Sono casi molto particolari, non dovrebbe succedere più di una volta a sessione, ma anche molto meno. Ci sono le regole per il colpo di grazia e ci sono le regole per la sorpresa. Ha senso modificare le regole solo nei casi, tendenzialmente molto rari, in cui è ovvio che la regola non è stata pensata per quella situazione. Nel tuo primo caso ad esempio, il mago che non riesce ad uccidere il guerriero addormentato: la regola sui colpi di grazia è esattamente riferita a questi casi, non c'è motivo per adattarla. Non è abile il mago, il guerriero è resistente, il mago carica il colpo e l'abbassa forte colpendo la scapola e scivolando sul trapezio. Facile da narrare, ragionevole e bilanciato: il mago non è bravo a assassinare la gente nel sonno e il guerriero è bravo a sopravvivere. E' una regola ben fatta, chiunque che abbia anche un solo livello da ladro (abbia provato a uccidere qualcuno che non se l'aspetta) uccide praticamente di sicuro attaccando nel sonno. Idem un guerriero con un'ascia. Chi non è un assassino, non è molto forte e colpisce con un'arma che non da molta leva, può sbagliare. Se si sbaglia (riesce il TS), non ha senso che si perdano più HP di un qualsiasi colpo critico: il TS sta proprio per "Riesci a trovare un punto vitale". Se non lo trovi, è un colpo qualsiasi seppur ben riuscito (critico). Per questo ho diviso i due casi, il primo caso è esattamente il caso per cui la regola esiste, il secondo caso è invece non ben descritto dallo status (è più che colto di sorpresa se ha permesso all'assassino di tastargli la schiena per scegliere tra quali vertebre infilare il coltello, alla fine si potrebbe assumere quasi che sia indifeso visto che non prova a difendersi) e le regole meritano una spintarella. Ma non cadere nell'errore di interpretare in modo approssimativo il regolamento sempre, D&D non si presta a troppe modifiche, quasi sempre rispettare la lettera della regola è ragionevole. Per rispondere poi a Fenice, Situazione "attacco senza tutta la pappardella sull'interpretazione". DM: Tirate l'iniziativa. Situazione "attacco facendo facendo prima voltare le spalle al bersaglio e avendo una giustificazione per avvicinarmi a lui". DM: Inizia il tuo round di sorpresa. L'avversario è colto alla sprovvista. La guardia sta tirando con l'arco, è concentrata sul bersaglio e la presenza dell'assassino alle sue spalle non è sospetta. L'assassino gli passa dietro e l'accoltella: ha il round di sorpresa senza bisogno di "pappardelle" interpretative. Deve solo dire "Mentre cammino alle sue spalle, improvvisamente lo attacco di sorpresa". Se tu da master non concedi l'attacco a sorpresa in un caso del genere, sbagli: if you are not aware of your opponents and they are aware of you, you’re surprised. Se non ti immagini sia un opponent (lui era già riuscito a passare per il suo capitano), non ne sei ovviamente aware. Riuscire a convincere una guardia a farsi mettere le mani addosso senza apparire sospetto non è invece particolarmente facile. Non è gratis. Richiede tiri e interpretazione e occasione (non si può fare sempre). E, se si fallisce, se il gesto sembra sospetto, se la guardia vede il coltello, si perde la sorpresa. Ha un costo provare, deve avere un beneficio riuscire (altrimenti si deve spiegare subito al giocatore che non lo avrà, quindi di non provare). Ed è bello, ti fa sentire un assassino, te lo ricordi come qualcosa di particolare. Non vedo svantaggi.
shalafi Inviato 7 Marzo 2013 Segnala Inviato 7 Marzo 2013 i miei due cent: trovo che possa sentirsi la mancanza di uno step tra il semplice "colto alla sprovvista" e il "colpo di grazia". in quel caso concederei a ogni giocatore un privilegio simile all'attacco mortale dell'assassino. (non scaldatevi, mi spiego) se si rispettano i requisiti del colpo mortale, l'attaccante riceve un bonus ai danni. magari anche solo un +1, con un punto aggiuntivo ogni 5 punti di bab. magari anche 1d4, come suggeriva gromund. ma non di più. ovvio che a livelli medi non s potrà mai uccidere qualcuno in questo modo. ma questo rientra nelle caratteristiche di D&D che mira a concedere alte capacità di sopravvivenza ai pg (e sottolineo ai pg, per ricordare che un "furtivo" troppo potenziato si può rivoltare contro di loro) destinate a crescere man mano che si sale di livello.
Shagrat Inviato 7 Marzo 2013 Segnala Inviato 7 Marzo 2013 Io penso che, in un gruppo di gioco al tavolo e laddove tutti i partecipanti siano d'accordo, bisognerebbe fregarsene un pò di più delle regole a vantaggio del gioco realistico. Non è umanamente possibile, neppure nel mondo di D&D, non ammazzare qualcuno tagliandogli la gola. Ovviamente stò escludendo un fattore incognito dato da un qualche incantesimo attivo sulla vittima. In situazione di assenza di magia, non è possibile mai e poi mai sopravvivere al taglio della propria gola. Poichè, in assenza di magia, le leggi fisiche del mondo reale sono le stesse di quelle di D&D. Il sangue c'è, la gravità pure, piove, c'è il sole e anche li i potenti abusano di chi non lo è. Non mi sembra sia tanto diverso dal mondo reale in assenza di magia! Io, da giocatore e da master ho sempre messo al primo posto l'interpretazione. Quella deve modificare le regole, non viceversa! E comunque al diavolo le regole e pensiamo semplicemente a divertirci, a far divertire e a stare bene in compagnia! D&D è un gioco e se vengono meno questi 3 principi fondamentali non ha più senso giocare secondo me. Io sono d'accordo comunque con buona parte delle proposte di Bobon: Premiamo i giocatori che inventano e giocano di ruolo! Realismo is the way!
Fenice Inviato 7 Marzo 2013 Segnala Inviato 7 Marzo 2013 La guardia sta tirando con l'arco, è concentrata sul bersaglio e la presenza dell'assassino alle sue spalle non è sospetta. L'assassino gli passa dietro e l'accoltella: ha il round di sorpresa senza bisogno di "pappardelle" interpretative. Deve solo dire "Mentre cammino alle sue spalle, improvvisamente lo attacco di sorpresa". Se tu da master non concedi l'attacco a sorpresa in un caso del genere, sbagli: if you are not aware of your opponents and they are aware of you, you’re surprised. Se non ti immagini sia un opponent (lui era già riuscito a passare per il suo capitano), non ne sei ovviamente aware. Sbagliato. Non sapere che quello che hai davanti è un nemico non concede nessun round di sorpresa, se sei in grado di vederlo, o di sentirlo, o in qualche modo essere consapevole della sua presenza. Basta leggere DMG 22-24, dove si parla solo di Spot checks, Listen checks e sight ranges, dove non c'è un solo esempio che non riguardi i cinque sensi, e così via. Ed è proprio l'interpretazione che permette di aggirare questa regola. Perché altrimenti in D&D non esiste il dare le spalle, non esiste l'essere concentrato perché sto tirando con l'arco. Che cosa fai, ogni volta che in un combattimento qualcuno ha tirato con l'arco durante il suo round lo consideri colto alla sprovvista perché era distratto? E poi usa un attimo la logica. Non importa se non mi aspettavo che tu mi attaccassi, se io ti vedo che stai tirando fuori una pistola, ho il tempo e la possibilità di reagire e sparare prima di te. Tutto dipende da chi ha i migliori riflessi, i.e. miglior tiro di iniziativa. Ovviamente, se tiri fuori la pistola ma io non reagisco perché son convinto che vuoi solo fare pratica a tiro al bersaglio è un altro discorso. E qui appunto entra in gioco l'interpretazione. Ma di base, se io so che sei lì, non c'è nessun round di sorpresa. In situazione di assenza di magia, non è possibile mai e poi mai sopravvivere al taglio della propria gola. Oh, a un taglio nella gola fatto a dovere non si sopravvive. Ma non c'è nessuna garanzia che tu riesca a fare un taglio nella gola fatto a dovere solo perché vuoi farlo. Mia madre, una volta che da bambino ero rimasto intrappolato in bagno, non è riuscita nemmeno a spaccare il vetro con un martello, perché nonostante volesse farlo continuava a bloccarsi. E un vetro a una martellata non sopravvive mai e poi mai...
Shagrat Inviato 7 Marzo 2013 Segnala Inviato 7 Marzo 2013 Oh, a un taglio nella gola fatto a dovere non si sopravvive. Ma non c'è nessuna garanzia che tu riesca a fare un taglio nella gola fatto a dovere solo perché vuoi farlo. Mia madre, una volta che da bambino ero rimasto intrappolato in bagno, non è riuscita nemmeno a spaccare il vetro con un martello, perché nonostante volesse farlo continuava a bloccarsi. E un vetro a una martellata non sopravvive mai e poi mai... Ovvio che tiro per colpire te lo faccio fare, non è che dichiari l'azione e questa è automaticamente compiuta. Però io non farei più di tanto affidamento sui danni, perché ritengo che presa la giugulare, o muori subito o muori dissanguato. In base al tiro per colpire valuto se l'hai colpito e con quanta precisione. Al massimo posso fare un ulteriore tiro su tempra alla vittima per valutare, una volta recisa a dovere la gola, in che modo muore. Io la penso cosi. Sempre, premesso, assenza di magia e le giuste condizioni ruolistiche.
Hinor Moonsong Inviato 7 Marzo 2013 Segnala Inviato 7 Marzo 2013 1) Voi non sopravvivete ad un taglio sulla, gola, e nemmeno io. Un guerriero di DnD è una specie di Conan il Barbaro, che sopravvive a palle di fuoco, a prove di lotta con giganti alti 12 metri e anche all'essere ingerito da un Drago. La sopravvivenza ad un taglio alla gola può derivare da incredibili fasci muscolari, o da una tempra incredibile che gli permette di sopravvivere, oppure ad un tale prontezza da riuscire a realizzare la situazioene e reagire perima che la ferita sia letale... 2) Detto questo, ricordo che un colpo di grazia è un critico automatico, che costringe l'avversario a tirare 10+ danni inflitti: non è pochissimo, si arriva a attorno al 16-17 senza difficoltà, ed anche oltre 3) Sono d'accordo invece con il fatto che le regole del colpo di grazia siano troppo restrittive: quando masterizzo io, considero colpi di grazia scene come "gli scivola alle spalle e gli taglia la gola" credo che l'essere totalmente totalmente ignari della presenza dell'aggressore renda abbastanza indifesi.
Fenice Inviato 7 Marzo 2013 Segnala Inviato 7 Marzo 2013 @Shagrat Ma il tiro dei danni serve apposta per vedere dove e come colpisci. Altrimenti scusa, o permetti sempre di colpire parti specifiche del corpo oppure non ci sarebbe mai bisogno di tirare i danni (più il tiro per colpire è alto più faccio male). Il tiro dei danni ti mostra appunto se hai colpito la giugulare o no.
bobon123 Inviato 7 Marzo 2013 Segnala Inviato 7 Marzo 2013 Ed è proprio l'interpretazione che permette di aggirare questa regola. Perché altrimenti in D&D non esiste il dare le spalle, non esiste l'essere concentrato perché sto tirando con l'arco. Che cosa fai, ogni volta che in un combattimento qualcuno ha tirato con l'arco durante il suo round lo consideri colto alla sprovvista perché era distratto? No. La regola è semplice, ed è diversa tra colto alla sprovvista e di sorpresa. Purtroppo non ho qui i manuali, sono in trasferta. Ma la sorpresa è chiarissima, si ha quando non si è "aware" del proprio avversario. E questo, da manuale online, MAY call per tiri di listen etc etc, ma non è detto. Ovviamente se non si è aware che il tipo è un avversario, non c'è dubbio che si rientra nel caso. E non c'entra niente l'essere distratto. C'entra il fatto che lui fosse convinto che l'assassino era un suo amico, e che data la scena non c'era niente di strano se gli andava alle spalle mentre lui tirava con l'arco. Cosa gli fai fare, il tiro per camminare per vedere se non inciampa? Il tiro su concentrazione per evitare di sghignazzare alle spalle con la risata malefica? Il tiro su intelligenza per non gridare "Ti ucciderò!" prima di attaccare? E poi usa un attimo la logica. Non importa se non mi aspettavo che tu mi attaccassi, se io ti vedo che stai tirando fuori una pistola, ho il tempo e la possibilità di reagire e sparare prima di te. Quindi se il tuo capitano gira per un accampamento con un coltello in mano, attrezzo che si usa abitualmente per decine di attività o magari solo per affilarlo, mentre in cortile ci si sta giusto allenando, tu ti giri e gli spari? Giusto per chiarire, io ho scritto la seguente frase precedentemente: "Mentre cammino alle sue spalle, improvvisamente lo attacco di sorpresa" Ricordandosi che la guardia è convinta che il tipo sia un suo amico (e un suo superiore) e non c'è motivo per cui non dovrebbe andargli alle spalle, tu non daresti il round di sorpresa in questo caso? Really? Non ci credo neanche se lo vedo 1
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