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Le Notti di Bosco Salice


Urizen

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Inviato

Attendi per alcuni istanti, mentre il barcaiolo si avvicina lentamente alla vostra posizione. Impiega qualche minuto a trovare un passaggio praticabile in mezzo all'intrico di fogliame (che in alcuni punti rende ostico persino lo specchio dell'acqua), finchè non spunta a pochi metri di distanza da voi.

Lo squadri attentamente: un uomo di mezz'età, che porta sopra il torso nudo solo un cappellaccio di paglia da pescatore ed una specie di gilet di cuoio pieno di tasche da cui spuntano varie cianfrusaglie... con la mano destra tiene saldamente la lunga pertica che utilizza per muovere la zattera sull'acqua, mentre la sinistra impugna una lama da fogliame un pò rugginosa - una sorta di machete. Quando emerge dalle fronde vi osserva a sua volta: puoi notare i suoi vispi occhi azzurri che saettano rapidamente da Bert a Len, a Gortan, per poi soffermarsi su di te. Ed è proprio su di te che lo sguardo del barcaiolo rimane fisso. Per alcuni secondi rimanete immobili, quasi in stasi; l'unico movimento percettibile è il vistoso masticare dell'uomo, intento a biascicare chissà cosa.

"Ehilà, stranieri" dice, sempre masticando, "che succede, vi siete persi?". Si interrompe in attesa di risposta, sputando in acqua un fiotto di robaccia nerastra - probabilmente la pianta simile al tabacco che stava masticando.


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Inviato

Osservo l'uomo, sicuramente particolare. La sua figura mi da un qualche fastidio, tanto da farmelo risultare antipatico o comunque tale da infastidirmi. Il disordine che poi noto in lui accentua questa sensazione, ma cerco di non farla trasparire, nascondendola con uno sguardo misto tra lo stupore e il sollievo per l'aver trovato qualcuno.

"Siamo in viaggio da qualche giorno in cerca di un posto dove portare avanti i nostri affari. Ci siamo inoltrati qui e magari, ora che ci siamo incontrati, potremmo essere tanto fortunati da ottenere qualche informazione."

Parlo in maniera tranquilla, con il tono affabile e amichevole, in modo da ingraziarmi lo strano barcaiolo.

Spoiler:  
Cerco di usare o Raggirare o diplomazia, a seconda di quello che tu reputi più opportuno.
Inviato

Spoiler:  
Vada per Diplomazia

Il pittoresco barcaiolo sembra soppesare le tue parole. Sposta lo sguardo verso il carro, poi - quasi come se tu non avessi mai parlato - ti domanda "Cosa siete, mercanti forse? E di che?" sputando di nuovo; sembra comunque che si sia rilassato, tanto che ripone di nuovo al fianco (su sdruciti pantalonacci di cuoio) il machete. Noti comunque che, almeno per il momento, mantiene tra di voi acqua e distanza di sicurezza.

Inviato

"Si, mercanti e artigiani in cerca di piazza. Lui è un ottimo intagliatore, lei una buona sarta... Gortan è un fabbro e io do una mano in un pò tutto, cercando le piazze giuste e fiutando gli affari migliori..." Quindi mi guardo in torno con sguardo dubbioso :"Ma questa volta il mio naso deve avermi ingannato." Indico il carro e dico:"Hai bisogno di qualcosa? Magari qualche vestito nuovo, o un'affilata a quella lama... Potremmo esserci di aiuto gli uni gli altri."

Inviato

Il barcaiolo pare rifletterci su. Poi, con un sorriso (grazie al quale puoi notare che gli mancano diversi denti) si rivolge di nuovo a te: "Ma si, perchè no!" dice, mentre avvicina la zattera alla vostra striscia di terra. L'imbarcazione sulla quale il tizio viaggia è poco più che un quadrato di canne e giunchi galleggiante, ma piuttosto ampio: inoltre non puoi fare a meno di osservare che le piante di cui la zattera è costituita non fanno parte della flora di questa zona della palude. Il grottesco individuo scende a terra senza curarsi di legare l'imbarcazione, vista l'assenza di correnti; dopodichè ti tende la mano. "Mi chiamano Rob. Voi siete?"

Inviato

Gli stringo la mano, provando una sorta di repulsione che maschero con un sorriso: "Io sono Wil, questi sono Len, suo fratello Bert e il loro padre Gortan. E' un piacere incontrarti in questo posto. Posso chiederti cosa stavi facendo?"

Quindi indico nella direzione dalla quale è provenuto: "Da dove ne vieni? C'è qualche insediamento laggiù?"

Inviato

Mentre già sta gironzolando attorno al carro, Rob ti risponde quasi distrattamente: "Vengo da un villaggio nella zona interna della palude, si. A volerla dire tutta, non capitano molti stranieri da queste parti". Finito di curiosare attorno al carro (Bert gli ha indirettamente impedito di cacciare la testa all'interno, come senz'altro avrebbe fatto), il barcaiolo osserva un attimo la sua zattera; "uhm, non credo che quella vada bene... mi sa che dovrò tornare con qualcosa di più adatto. Aspettatemi qui, d'accordo?"

Inviato

"Finalmente, il villaggio. Va bene, ma quanto ci metterai? E' distante il villaggio? Perchè vorremmo evitare di passare la notte qui." Dico al barcaiolo. Sicuramente aspettarlo è un'idea che non mi attira, però forse è la cosa migliore da fare.

"Ti ringrazio per l'aiuto, ma il carro? Come lo trasporteremo?"

Inviato

"Già, brutta faccenda la notte, da queste parti... è pieno di lingue lunghe, piantamorti e facce di seta". Ovviamente non hai la più pallida idea di cosa diavolo stia parlando, e con un rapido sguardo noti che anche il trio dei tuoi accompagnatori sembra scervellarsi alla ricerca di significati... forse per 'lingue lunghe' intende serpenti come quello della sera prima... mah.

Ad ogni modo, il barcaiolo si guarda attorno un paio di volte, poi riprende a parlare: "per il carro posso tornare con un barcone robusto e caricare il tutto, ma ci vorrà un bel pò di tempo e come vi ho detto non è bello stare in giro di notte, da queste parti. Qui.ndi prima di almeno domattina sarà difficile concludere granchè; potreste venire con me al villaggio, e domani torniamo qui tutti insieme a prendere il carro. Se invece preferite tenere d'occhio la merce, beh" - qui fa una breve pausa per sputare di nuovo - "non vi resta che fare campo qui e aspettarmi domattina. Vostra scelta, compari". Mentre il palustre individuo girottola di nuovo attorno al carro, Gortan ti prende un momento da parte.

"Sentito, Wilimac? Abbiamo trovato il dannato Bosco Salice!" ti fa, trattenendo a stento l'entusiasmo. "Ora dobbiamo solo sbrigarci questa storia del carro. Non mi va a genio l'idea di lasciare qui il carro una notte mentre noi ce ne andiamo... pensi che stare una notte qui sarebbe davvero così pericoloso come sembra?"

Inviato

"Hai visto cos'è successo l'altra notte. Ed eravamo fuori dalla palude. Certo però non possiamo lasciare il carro qui." Mi rivolgo all'uomo e dico:"Credo che rimarremo qui in attesa del barcone. Come ci troverete in mezzo a questa palude? Noi comunque accenderemo un fuoco che sarà alimentato tutta la notte." Rivolgendomi poi di nuovo al ragazzo:"Bert, tu e tuo padre iniziate a raccogliere legna, più possibile. Faremo un pò di spazio qui intorno con le lame e ci accamperemo sul carro.

Spoiler:  
Io e Len prepareremo il campo, io dormo fino al calar del sole e poi accendiamo un fuoco e faccio la guardia nascosto per tutta la notte, o almeno questi sono i miei piani =)
Inviato

Alla tua domanda su come riuscirà a trovarvi nella palude, il barcaiolo ridacchia: "Non preoccupatevi... conosco queste paludi come le mie tasche". Detto questo sale di nuovo sul suo zatterone, e mentre con la pertica si sospinge via lungo lo specchio dell'acqua vi saluta: "A domani, stranieri".

A quel punto, vi date da fare per preparare un campo decente: mentre Bert e Gortan iniziano a raccogliere legna da ardere (impresa non semplice in una palude acquitrinosa e umida come questa) tu inizi a sfoltire la vegetazione nelle immediate vicinanze, aiutato da Len che - con molta cautela - ti segue a breve distanza per eliminare piccoli ostacoli e ciarpame vario. Il lavoro non è certo dei più facili, ed il campo è pronto quasi un'ora dopo, quando sei libero di coricarti e riposare per il resto del pomeriggio. Vieni svegliato delicatamente da Len quando ormai la sera sta calando; sebbene non sia ancora nemmeno l'ora di cena l'intrico di vegetazione della palude forma un 'tetto' naturale che, impedendo alla luce del tramonto di arrivare fino a voi, vi immerge già in un buio quasi notturno. Accendete quindi un buon focolare che provveda ad illuminare la zona - oltre che a scaldarvi: nonostante la stagione estiva, il clima palustre e l'umidità del posto vi penetrano quasi nelle ossa.

Inizi quindi la tua guardia, mentre il terzetto va a riposare. Stai il più nascosto possibile tra le frasche, e non puoi fare a meno di notare come effettivamente la palude, durante la notte, brulichi di vita; serpenti identici a quello dell'altra notte se ne vanno in giro strisciando sull'acqua e tra i rami, grossi insetti (fortunatamente innocui) ronzano attirati dal fuoco, pipistrelli grandi come scudi vanno a caccia nelle tenebre. Trascorri quasi due ore di guardia 'pacifica', quando ad un tratto inizi a sentire un rumore che non ti saresti aspettato di udire da queste parti: il singhiozzare di qualcuno che piange, o almeno questo ti sembra. Viene dall'accampamento, dove gli altri dormono.

Inviato

Rimango in ascolto ancora per un istante, quindi cautamente sussurro :"Len...sei tu? Tutto bene?" Attendo la risposta e intanto mi alzo, continuando a controllare che animali pericolosi non si avvicinino troppo. Prendo una torcia dal fuoco e mi avvinino, con l'arco nell'altra mano, al punto dal quale sento il singhiozzo. "Tutto bene?"

Inviato

Spoiler:  
COLONNA SONORA: se possibile tieni questa di sfondo mentre leggi

Ti avvicini cautamente, torcia e arco alla mano. Scopri che effettivamente i tuoi sospetti erano fondati: Len sta piangendo sommessamente... nel sonno. E' evidente che dorme, ma vedi il suo esile corpo scosso da singhiozzi e gemiti. Man mano che ti avvicini, la illumini con la luce della torcia; sempre nel sonno, vedi le sue mani stringersi con forza le spalle, fin quasi a ferirsi. Si morde il labbro inferiore, fino a stillare un rivoletto di sangue che le scivola giù per la guancia. Prima che tu possa dire o fare qualsiasi cosa, improvvisamente.... si alza. Ma non è sveglia, né si è alzata in modo normale: si è piuttosto sollevata sui piedi a corpo rigido, in modo veloce ed inaspettato e senza fare alcun movimento - in maniera del tutto innaturale. A quel punto con voce sommessa (ed occhi sempre chiusi) sussurra a malapena.

"Moriremo tutti".

Poi ricade a terra e smette di piangere, dormendo come se nulla fosse.

Inviato

La vista di questo spettacolo strano e inquietante mi lascia qualche istante interdetto. Il cuore mi batte all'impazzata, sento il suo rumore al di sopra dei suoni della notte. Passa qualche secondo dopo che Len è stramazzata a terra. La guardo e capisco che qualcosa di strano sta accadendo. Scuoto la testa come per scrollarmi di dosso la paura e mi accuccio sulla ragazza. "Len, ehi Len... svegliati." Le sussurro piano, per non spaventarla.

Inviato

Len reagisce ai tuoi sussurri con assoluta normalità. "Uhm.. che... che succede?" chiede, stropicciandosi gli occhi; poi subito scatta su, forse temendo un qualche pericolo. "C'è qualche bestia?" chiede, guardandosi attorno con aria allarmata. Quando nota che tutto è calmo, ti osserva e sembra notare il tuo stato di (comprensibile) agitazione: "Cosa accade Wilimac, qualcosa non va?" ti chiede con un tono di apprensione quasi materna - del tutto ignara, al momento, del rivoletto di sangue che le scorre giù dal labbro.

Inviato

La guardo e capisco che quel momento è passato. Non voglio allarmarla quindi cerco di rassicurarla. Dico, passandole un pezzo di stoffa: "Ti lamentavi nel sonno. Girandoti devi aver preso un colpo sul labbro, ferendoti. Prendi, datti una sciacquata. Tutto bene? Mi spiace averti svegliata."

"Ci manca solo una ragazzina nel panico di notte in questo posto. Domani forse ne parlerò col padre. E con il barcaiolo, magari lui sa qualcosa di eventi simili."

Spoiler:  
Se è tutto ok ritorno a fare la guardia, sta volta in modo che possa vedere il posto dove stanno gli altri tre, in modo da tenerli d'occhio.
Inviato

Len si affretta a darsi una sistemata: "In effetti credo di aver fatto un brutto sogno, anche se adesso non me lo ricordo. Ad ogni modo sto bene, grazie" dice lei sorridendo, per poi coricarsi e riprendere sonno entro pochi minuti. Rimani in attesa, quasi come se ti aspettassi di vedere di nuovo un assurdo evento come il precedente: ma non accade più niente, e sei libero di tornare al tuo turno di guardia. Ti piazzi in modo da poter tenere sotto controllo l'intera zona, ma il resto della nottata scorre via in modo assolutamente tranquillo - ad eccezione di un paio di animaletti relativamente innocui che scacci dall'accampamento con facilità.

La mattina seguente, alle prime luci dell'alba, il caso vuole che sia Gortan a svegliarsi per primo. Il vecchio si tira su, si stiracchia, poi ti si rivolge tenendo la voce bassa per non destare i figli: "Com'è andata la nottata? Tutto tranquillo, si?"

Inviato

Guardo l'uomo con aria grave, preoccupata. Mi alzo e gli vado incontro, allontanandolo in modo che nessuno ci possa sentire. Quindi gli racconto, dettagliatamente cosa ho visto la sera precedente. Poi, dopo il racconto, gli chiedo:"Tua figlia ha mai avuto episodi del genere? Non dirle tutto, potrebbe spaventarsi e non è il caso."

Inviato

Durante il tuo racconto, Gortan resta allibito - specialmente nel sentirti raccontare di come la figlia si sia mossa in modo innaturale nel sonno ed il suo macabro avvertimento. "Incredibile" commenta l'anziano, "anche perchè Len non ha mai avuto problemi di questo tipo... ha sempre riposato tranquillamente, figuriamoci muoversi nel sonno o dire cose del genere!". Gortan si liscia il mento un attimo, poi guarda la figlia ancora placidamente addormentata; infine volge di nuovo lo sguardo verso di te: "Ma sei davvero sicuro, Wilimac? Forse la stanchezza del turno di guardia ti ha giocato un brutto tiro".

Inviato

"Vorrei fosse così. Davvero. Ma l'ho vista con i miei occhi e sono sicuro di non aver sbagliato. Non te lo direi altrimenti. L'ho svegliata perché si è ferita il labbro. Forse ha avuto qualche sorta di possessione, questo posto non credo sia molto frequentato la notte e un motivo deve esserci." Penso a cosa potrebbe essere successo e temo in qualche tipo di maledizione o cosa simile."Non so se è il caso di dirle tutto quanto, potrebbe spaventarsi, ma anche ricordare e aiutarci a capire. Sei tu il padre, decidi tu su questo."

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