Urizen Inviato 3 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 3 Aprile 2013 Calate nuovamente nel silenzio, mentre seguite con il carro le indicazioni fornite da Rob... senza le quali, devi ammetterlo, orientarsi all'interno della palude sarebbe estremamente arduo. I famosi 'pochi altri minuti' di cui parlava il bifolco si rivelano in realtà quasi un'ora (per quello che la scarsa luminosità del sole ti permette di capire), dopo la quale il panorama comincia a cambiare in modo evidente. Gli acquitrini sicuramente non mancano, continuano onnipresenti a lambire la striscia di terra emersa che percorrete col carro: è invece la vegetazione a subire il principale cambiamento, con i vecchi alberi secchi e lugubri che cedono il passo ad una serie di salici piangenti, dalla chioma lussureggiante e... altrettanto lugubri. Mentre lo sfondo attorno a voi passa dal verde quasi grigio della palude al verde quasi azzurrognolo dei salici, anche il terreno si fa mano a mano più compatto; non puoi trattenere un sospiro di sollievo, mentre il carro si lascia alle spalle il fango argilloso e inizia a calcare terriccio ed erba. Gortan ed i figli non possono fare a meno di fissare la trasformazione del paesaggio con occhi sgranati. Anche se, a voler essere del tutto sincero, non puoi fare a meno di trovare questo posto vagamente... disturbante. Per carità, lo scenario è migliorato drasticamente; ma mentre linguelunghe e mostruosità varie sono sparite, e mentre lo sfondo assume la colorazione azzurrastra tipica dei salici del posto, non puoi fare a meno di sentirti quasi a disagio, come se il luogo non promettesse nulla di buono. Volgendoti, noti che la sensazione sembra essere condivisa solo da Len: mentre il padre ed il fratello si guardano attorno con aria quasi meravigliata, la ragazza ha uno sguardo quasi spaurito.
simo.bob Inviato 3 Aprile 2013 Segnala Inviato 3 Aprile 2013 "Quanto manca, amico?" dico al barcaiolo:"E' da un pezzo che siamo in viaggio. Vedo comunque che anche voi preferite stare sulla terra ferma. Un'isolotto o l'altro lato della palude è quello sul quale siamo ora?" La conversazione potrebbe distogliermi da quelle brutte sensazioni che iniziano a impadronirsi del mio animo. Vedere Len così poi mi suscita quasi paura, ricordandomi il modo in cui, con un presagio di morte, la notte prima aveva agito in maniera inumana.
Urizen Inviato 4 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 4 Aprile 2013 Rob ti risponde in modo quasi laconico: "Poco, compare, poco". Sprofonda quindi nel silenzio, ignorando l'altra tua domanda. Passano si e no altri dieci minuti di silenzioso disagio, quando finalmente raggiungete la vostra destinazione. "Eccoci, signori" dice Rob con gesti teatrali ed esagerati, "benvenuti a Bosco Salice"; conclude la frase sputando. Una volta superato un ultimo tratto di vegetazione fitta, dove le fronde dei salici vi sferzano il viso quasi con sadismo, vi trovate di fronte ad una zona di terra asciutta; del tutto asciutta, quasi un'isola in mezzo alla palude. Davanti ai tuoi occhi si estende una serie di case costruite in legno e liane di palude, e tuttavia dall'aria più solida di qualsiasi capanna: alcune di essere hanno aperture nel lato superiore da cui esce un sottile rivolo di fumo nerastro, ed un sottile odore di bruciato sembra permeare l'intera zona. A giudicare dal numero di case, Bosco Salice pare essere una piccola comunità: secondo la tua stima, difficilmente ci saranno più di mille abitanti. Un altro peculiare fattore attira il tuo occhio: per le 'strade' del villaggio non ci sono passanti, o abitanti a bighellonare, intravedi solo qualche robusto lavoratore intento in piccoli lavori manuali; gli sguardi dei pochi presenti sono ovviamente tutti per voi. I salici che danno il nome al villaggio sembrano essere i veri padroni del posto: crescono indisturbati nel bel mezzo delle case e di alcuni piccoli sentieri battuti che fanno da stradicciole, e pare che nessuno di essi venga abbattuto (o almeno, questo deduci dalla mancanza di monconi di tronco). Sullo sfondo del villaggio puoi intravedere l'unica traccia di acqua dei dintorni, uno stralcio di acquitrino dove puoi intravedere diversi zatteroni ed imbarcazioni minori 'ormeggiate' sulla riva (impossibile capire se tra di esse si celi lo zatterone dei compari di Rob). Tutto sommato, il favoleggiato Bosco Salice è quasi deludente: ha tutta l'aria di uno di quei villaggi che vengono totalmente abbandonati dalla popolazione, e in cui solo vagabondi e barboni si insediano quando tutti se ne sono andati. Il barcaiolo si volge verso di voi con aria quasi trionfale: "Allora, che ve ne pare?"
simo.bob Inviato 5 Aprile 2013 Segnala Inviato 5 Aprile 2013 Cerco di sopprimere l'espressione delusa che prova ad affiorare sul mio volto, sorridendo al bifolco:"Wow, finalmente ci siamo. E così questa è la famosa Bosco Salice!" Rimango in silenzio, assorto a studiare il paesaggio, cercando edifici più importanti di altri, luoghi di ritrovo e vie di uscita, tutto quello che può aiutarmi a capire che tipo di popolazione vive in quel posto dimenticato dagli dei. "Chissà se venerano qualcuno in particolare..." "Cosa puoi dirci per aiutarci nell'ingresso nel vostro villaggio? Dobbiamo rispettare qualche usanza particolare, evitare di fare qualcosa o cose simili?"
Urizen Inviato 6 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 6 Aprile 2013 Mentre parli, ti guardi attorno: l'unico edificio che si distingue dalle case è quella che sembra una casa semplicemente più grande, che ti salta all'occhio unicamente per il fatto che è l'unico edificio di due piani nel villaggio. Non noti la presenza di alcun tipo di tempio o santuario; curioso, visto che solitamente anche le più piccole comunità di contadini hanno almeno un altarino dedicato a qualche divinità patrona locale... anche se, per quel che ne sai al momento, uno qualsiasi degli edifici potrebbe essere in realtà un luogo di fede. Una cosa la noti sicuramente: man mano che trascorrono i minuti dal vostro arrivo al villaggio, sempre più persone iniziano a fuoriuscire dalle case per osservarvi. Noti uomini e donne dall'aria seria, vestiti con abiti pratici e che spesso portano in mano arnesi vari, come se avessero interrotto un momento il loro lavoro quotidiano; come benvenuto non pare dei più calorosi. Per quanto concerne accessi e uscite dal villaggio, beh... sono ovunque, nel senso che l'unica cosa che circonda e delimita il perimetro di Bosco Salice sono per l'appunto i salici, quindi è teoricamente possibile arrivare ed andarsene dal villaggio in qualunque direzione (eccezion fatta per l'acquitrino a Nord, ovviamente). Rob, apparentemente ignaro degli sguardi quasi sconsolati che tu ed i tuoi compagni di viaggio gettate sul villaggio, sputa per terra e se la ride: "Ahah, niente di tutto questo, compare. Qui siamo gente alla mano, non c'è niente di cui dovete preoccuparvi. Abbiamo una sola regola, ma di questo parleremo tra pochi istanti". Detto questo, Rob porta le mani alla bocca e grida a gran voce "EHI GENTE! ABBIAMO OSPITI!". E' come se fosse una sorta di formula magica: immediatamente l'atteggiamento della popolazione passa da una fredda e sospettosa indifferenza ad una esplosione di cordialità e sorrisi. Decine e decine di persone vi vengono incontro uscendo dalle case, sciamando attorno a voi: in una sorta di replica dell'incontro precedente con i 'ragazzi' di Rob, subito tu e i tuoi siete avvolti in una spirale di pacche sulle spalle, risate e strette di mano, mentre gli abitanti del posto iniziano a tempestarvi di domande su di voi, sul viaggio, eccetera. E' di nuovo il bifolco a parlare a gran voce: "Calma gente, calma! Non ve li ruba nessuno, sapete? Su, facciamoli sistemare nella taverna, forza!". Detto questo la folla schiamazzante inizia quasi a trascinare via Gortan, Bert e Len, verso l'edificio a due piani che avevi intravisto. L'anziano fabbro ride, tranquillizzato dall'accoglienza, mentre i due ragazzi sorridono quasi imbarazzati mentre la gente se li porta via. Rimani indietro in compagnia di Rob (e del carro), e mentre il barcaiolo ti fa cenno di seguire la folla festante, ti si rivolge di nuovo: "Come dicevo, compare, qui abbiamo solo una regola. Vedi quel punto laggiù?" dice, indicandoti un punto a Est. Per un attimo non scorgi niente di che, solo altri salici; ti ci vuole qualche istante prima di scorgere un'arma di qualche tipo (un pugnale, o forse una spada corta) conficcata nel tronco.
simo.bob Inviato 7 Aprile 2013 Segnala Inviato 7 Aprile 2013 Sorrido, per mostrare felicità per l'accoglienza, benchè i villani non mi abbiamo fatto una buona impressione da subito. "Ti riferisci a quell'arma? Spiegami e io onorerò le vostre abitudini, fedi e rituali." Quindi lo guardo, in attesa di una spiegazione. Forse rimanere lontani da altre comunità ha fatto sviluppare culti primitivi e ancestrali. "Speriamo non mi caccino addosso qualche maledizione..."
Urizen Inviato 8 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 8 Aprile 2013 Per la prima volta (e, ti auguri, anche l'ultima) vedi Rob farsi scuro in volto. "Bè, compare" dice, mentre si caccia in bocca una manciata di foglie brunastre da una delle sue numerose tasche, "quel punto segna l'inizio di un sentiero. Dopo quel pugnale ce n'è un altro... poi un altro... e un altro ancora. Formano una sorta di sentiero in mezzo all'intrico dei salici, che conduce al cimitero del villaggio". A quel punto ti fissa negli occhi in un modo così penetrante da causarti quasi disagio: "Sarebbe spiacevole trovare dei forestieri nel nostro cimitero. Capisci, compare?". Poi, con un sorriso sornione, ti fa cenno di seguirlo mentre si avvia dietro al resto della folla, verso la taverna.
simo.bob Inviato 9 Aprile 2013 Segnala Inviato 9 Aprile 2013 Rimango qualche istante imbambolato, cercando di valutare la reazione dello strano personaggio. "Un modo per tenere lontani i visitatori dalla loro fonte di ricchezza? Ma solitamente non ci sono visitatori... e perchè un cimitero e non un tempio?" Rabbrividisco leggermente, come mi capita quando penso a religioni e credi popolari. Quindi mi scrollo quei pensieri di dosso. Finalmente una taverna, erano giorni che non ne vedevo una. Mi avvio anche io con la folla, osservando i volti di questi strani abitanti palustri.
Urizen Inviato 9 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 9 Aprile 2013 Decidi di ignorare la voce dei tuoi ragionamenti, almeno per ora. Segui quindi la folla festante, fino a raggiungere il famoso edificio a due piani; giunti là, la folla si divide per lasciar passare il vostro gruppetto attonito. L'edificio è ameno tanto quanto l'esterno lasciava presupporre: poco più che una grande sala comune ingombra di tavoli e sedie (di approssimativa fattura), più un grosso bancone. Dietro di esso si trova una serie di mensole e ripiani di legno ingombri di bottiglie e barilotti, nonchè una figura decisamente grottesca. Da dietro il bancone vi fissa infatti la più corpulenta donna che tu abbia mai visto: una figura di mezz'età così incredibilmente grassa che la tunica da oste quasi si solleva sui fianchi... ma non è tutto: a completare questo ritratto di beltà la donna offre alla vista un naso quasi nanico, ed una faccia ricoperta di lentiggini dall'aria quasi malsana che le danno un'aria butterata. Ella vi osserva, poi sorride mostrando denti storti e ingialliti: "Voi dovete essere gli amici di Rob, vero?"
simo.bob Inviato 9 Aprile 2013 Segnala Inviato 9 Aprile 2013 Sorrido nascondendo il senso di ripugnanza che mi ispira la donna. Non posso fare a meno di guardarla malgrado il malessere che mi suggerisce la figura. Quindi rispondo gentile, dissimulando il disagio: "Esattamente. Permetti che ci presenti. Lui è Gortan, padre di Len e Bert. Io sono Wil, piacere di conoscervi. Speriamo di essere d'aiuto e poter fare affari con voi e vi ringraziamo tutti in anticipo per la calorosa accoglienza" "Anche se, avendone la possibilità, girerei i tacchi immediatamente!!!" Mentre mi presento spero vivamente che non si inizi a offrire da bere da quelle sudice bottiglie, pensando ai sinistri e disgustosi contenuti, preparati con chissà quali strambi metodi da gente di palude. La bocca, al solo pensiero, mi si asciuga rendendomi quasi difficile deglutire.
Urizen Inviato 10 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 10 Aprile 2013 Il donnone ridacchia in modo assolutamente sgradevole. "Bene, bene. Piacere di conoscervi, gente; io sono Grelda, faccio bere la gente di qui e sistemo chi viene da fuori" dice con un sorriso che, sebbene nelle intenzioni della donna debba comunicare simpatia, risulta orribile. "Vi darò le stanze migliori, non temete. Potete salire al piano di sopra e prendere le ultime, in fondo al corridoio... e quando vorrete, scendete quaggiù e vi farò assaggiare uno stufato da leccarsi i baffi" dice mimando il gesto (cosa che le riesce benissimo, avendo anch'ella un ottimo accenno di baffi). "Ma dite, dite un pò: che vi portate di bello in questo angolo del mondo, eh? Che commerciate?" chiede con impazienza, quasi come se saperlo in anticipo sul resto del villaggio sia una questione per lei fondamentale.
simo.bob Inviato 10 Aprile 2013 Segnala Inviato 10 Aprile 2013 "Sistemo... Non sembra invitante..." Faccio un piccolo accenno di inchino con la testa :"Grazie, la vostra ospitalità è davvero esemplare. Ma sarò lieto di pagare per i servizi che mi offrirete, non vorrei essere troppo invadente." "E soprattutto essere in debito con qualcuno di voi!" Quindi indico Gortan e dico :"Lui è il capofamiglia. Vi spiegherà quali ottimi artigiani sono i suoi figli ed egli stesso. Io sono alla ricerca. Non so ancora bene di cosa, ma viaggio e mi guadagno da vivere come riesco. Le nostre strade si sono incrociate e ci hanno portato fino a voi. Speriamo di essere stati fortunati."
Urizen Inviato 10 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 10 Aprile 2013 "Artigiani? Davvero? Raccontatemi tutto!" gongola Grelda, la cui attenzione viene immediatamente calamitata verso Gortan e figli. Bert è scaltro, e prima che la situazione degeneri in una trappola micidiale si rivolge a te: "Ehi Wil, perchè non andiamo intanto di sopra a scegliere le camere, eh? Sono sicuro che papà e Len vorranno fare due chiacchiere con la signora, prima di salire" dice, facendoti l'occhiolino quando l'aberrante locandiera non lo guarda. Len e il padre, invece, hanno capito benissimo: lo stanno fulminando con gli occhi.
simo.bob Inviato 10 Aprile 2013 Segnala Inviato 10 Aprile 2013 Lo guardo, sospirando rumorosamente. "Hai ragione, sono stanco e non vedo un letto vero da un bel pezzo. Noi andiamo,non attardatevi troppo." Dico, già girato di spalle. Quindi saluto i villani, prima tra tutti la oste :"A più tardi, e ancora grazie." Mi dirigo verso il punto indicato, osservando bene in giro e pensando in che razza di situazione mi sono infilato...
Urizen Inviato 11 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 11 Aprile 2013 Mentre salite su per le scale, Bert ti scocca un occhiolino complice: "L'abbiamo scampata bella, eh?" dice ridacchiando. Salite i gradini scricchiolanti il cui legno è in più punti crepato - per non dire cedevole - fino a raggiungere il secondo piano. Il corridoio che costituisce l'interezza del secondo piano ospita sei porte, che presumi conducano ad altrettante camere per gli ospiti della taverna. Sei camere per un villaggio che non vede troppi ospiti? Forse la taverna risale a periodi più ottimisti. Noti subito che tutte le porte sono aperte; probabilmente non ci sono altri ospiti oltre a voi (chi l'avrebbe mai detto?). "Quell'orco di sotto ha detto di prendere le ultime, vero?" borbotta Bert, mentre si avvia per affacciarsi ad una delle porte (nello specifico, quella in fondo a destra). Lo imiti, e fai capolino all'uscio della stanza direttamente di fronte a quella: le camere sono discretamente piccole, ma solo per standard umani, per te vanno più che bene. Sono in realtà piuttosto spoglie: un letto, un tavolinetto dall'aria malconcia, un armadio di legno - aperto e vuoto.
simo.bob Inviato 11 Aprile 2013 Segnala Inviato 11 Aprile 2013 Sorrido storto al ragazzo, un sorriso amaro che lascia intendere tutto il mio disappunto. Entro nella stanza e do un'occhiata, quindi esco nuovamente e vado nella stanza presa dal ragazzo :"Beh, non mi aspettavo certo una reggia. Spero davvero di aver qualche tipo di fortuna e di andarmene via di qua al più presto."
Urizen Inviato 11 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 11 Aprile 2013 Bert sorride con l'aria di chi fa buon viso a cattivo gioco: "Su, facciamoci forza. Giusto il tempo di spillare un pò d'argento a questa gente, e poi ce ne andiamo di volata!" dice. Mentre osservi che effettivamente, come sospettavi, le stanze sono del tutto identiche, lo senti riflettere "Umh... queste stanze sono minuscole... temo che anche noialtri dovremo prenderci delle camere singole". Come a fargli eco, sentite il trambusto di Gortan che sale poco elegantemente le scale, finchè non vedete l'anziano fabbro apparire in compagnia di Len: "Gli dèi vi fulminino entrambi!" vi fa, ovviamente con tono scherzoso, "quella donna non ci lasciava più andare!". Nell'arco di pochi minuti spiegate ed illustrate ai due la situazione delle camere, ed effettivamente pare che l'unica soluzione plausibile sia quella di prendervi un totale di quattro stanze... bè, non che ci siano altri ospiti a cui contenderle. Mentre vi dividete le stanze, Gortan ti si avvicina: "Abbiamo fatto sistemare carro e cavalli nella stalla sul retro della taverna" ti fa. Poi, con un occhiolino che ti ricorda tanto Bert (il sangue non mente) aggiunge "E per evitare scherzi palustri, ho provveduto a fornire le casse dei miei migliori lucchetti". Pochi minuti dopo vi siete divisi le stanze, con Gortan e i suoi che hanno provveduto a lasciare in camera i loro effetti personali. "Allora" riprende il vecchio, rivolto a te, "scendiamo a vedere se in questa palude bevono roba buona?" chiede, evidentemente non scoraggiato quanto te dall'aspetto trasandato della taverna. Spoiler: Avevo dimenticato di aggiungere che le porte delle camere sono dotate di chiavi per chiudere
simo.bob Inviato 12 Aprile 2013 Segnala Inviato 12 Aprile 2013 Sistemata la mia roba dico a Gortan :"D'accordo, scendiamo. Ma andiamoci piano. Non credo che essere poco lucidi sia una buona idea qui. E' una comunità strana e..." abbasso la voce, temendo che qualcuno dei villani possa sentirmi :"...non mi fido di loro. Quella donna poi mette i brividi. Stanotte chiudetevi bene dentro le vostre stanze. E portate sempre un'arma con voi. Sarò paranoico ma la strada è questo che mi ha insegnato." Poso poi tutto l'equipaggiamento superfluo in camera, tranne il pugnale, le monete e ovviamente la mia pietra preziosa, sempre custodita in una tasca interna dei pantaloni. "Scendiamo, coraggio. Ma mi raccomando non fate nulla che possa infastidire i nostri ospiti."
Urizen Inviato 12 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 12 Aprile 2013 Len vi fa cenno di proseguire senza di lei: "Preferisco tentare di sistemare il più possibile queste stanze". Gortan a quel punto ferma Bert, il quale si avviava giù insieme a voi: "Stai con tua sorella, d'accordo?" ignorando prontamente il cenno di protesta che già stava comparendo sul volto del figlio. Siete a quel punto liberi di scendere al piano sottostante. Una volta tornati nella sala comune, rimani sorpreso ancora una volta: dopo che il corteo festante vi aveva condotti alla taverna, ti saresti aspettato un bagno di folla con domande, osservazioni, frastuono e altre seccature simili; e invece... non c'è nessuno. Nella sala comune ci siete solo tu, Gortan, e la mastodontica oste Grelda. Che gli altri siano tornati alle loro faccende? "Venite, venite!" vi esorta quindi la donna, "sedetevi dove preferite, vi porto subito qualcosa da bere. Abbiamo una birra di radici che dovete assolutamente provare!" dice, mentre già armeggia con un paio di boccali di legno. Lanci un attimo uno sguardo a Gortan, ma l'uomo pare relativamente tranquillo. Ormai il danno è fatto, pensi tra te. A questo punto, visto che dovete aspettare la 'bevanda' tanto vale darsi un'occhiata intorno. La sala comune della taverna è senz'altro grande: probabilmente potrà accomodare una cinquantina di persone, suddivise tra i vari tavoli e sgabelli. A dominare la scena un grosso camino, unica nota di pietra nell'edificio di legno; la struttura del camino, di per sé piuttosto spartana, è decorata da un trofeo appeso: un Lingualunga, come quello che hai abbattuto poco tempo prima... ma si tratta in questo caso di un esemplare veramente notevole. Sulla placca di legno è impagliata ed affissa la sola testa, ma accidenti se è grande! A giudicare dalla testa (ben più grande di quella di un cane), non ti stupiresti se l'intero serpente fosse stato lungo almeno quattro, forse cinque metri. Ed ora cotanta bestia se ne sta li, a fauci spalancate e con gli appuntiti denti bene in mostra... notevole assenza, l'emblematica lingua (chissà che fine avrà fatto?). I tuoi pensieri sono interrotti dall'oscillante avvicinarsi di Grelda, che vi raggiunge portando con sé un paio di boccali schiumanti di quella che all'aspetto sembrerebbe normalissima birra, se solo non fosse che la schiuma che ondeggia sui boccali ha un poco invitante colorito grigio scuro. "Ecco qua!" sentenzia trionfalmente il donnone.
simo.bob Inviato 12 Aprile 2013 Segnala Inviato 12 Aprile 2013 "Maledizione, non avevo intenzione di bere..." Osservo la birra, la avvicino e ringrazio :"Grazie, la assaggerò." Poi indico il muro:"Quello si che è un bestione? Chi ha avuto il coraggio di farlo fuori? E la lingua? Che fine ha fatto?" Intanto osservo Gortan. Non ho intenzione di bere subito, ma attenderò che l'uomo abbia trangugiato qualche sorso. Come al solito non voglio rimanere stordito dall'alcol, che solitamente evito. Vigile sempre, questa è la mia natura. Spoiler: Cerco di non bere per più tempo possibile senza insospettire la donna. Magari faccio finta o la distraggo (anche con prova raggirare se necessario, fai tu.)
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