Urizen Inviato 20 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 20 Aprile 2013 Spoiler: Yes! Lasci immediatamente cadere 'a terra' l'arco, la cui utilità è ormai compromessa: estrai quindi lo stocco e prendi di mira le mostruose lingue del coccodrillo. Il tuo fendente raggiunge effettivamente una delle appendici, e per la prima volta il mostro palustre sembra accusare il colpo: mentre un fiotto di sangue scuro schizza violentemente per aria, il corpo dell'enorme rettile è scosso da un fremito di dolore - la bestia emette persino una sorta di gorgoglio di sofferenza. In quello stesso istante, Rob ti si affianca e brandendo un altro arpione a mò di lancia trafigge un'altra lingua, imbrattando ancora di più la zattera di icore. Per il vostro avversario vi siete rivelati probabilmente prede fin troppo ostiche: mentre sferza con la lingua incolume per tenervi alla larga, stacca le altre ed inizia lentamente a voltarsi per nuotare via dallo scontro. "Il bastardo vuole andarsene! Diamogli addosso!" ti incita Rob con entusiasmo. C'è da dire che la zattera rimane a galla per puro miracolo, riesci addirittura a vedere l'acqua filtrare in più punti attraverso la pavimentazione: sei piuttosto sicuro che, qualora metteste il coccodrillo alle strette, la barca non reggerà ad un altro scontro. Sarebbe d'altronde un peccato lasciarlo fuggire così, specialmente ora che gli avete messo paura. "Forza, su!" dice Rob, mentre posa 'a terra' l'arpione per afferrare di nuovo la pertica, determinato ad inseguire il rettile fuggiasco.
simo.bob Inviato 20 Aprile 2013 Segnala Inviato 20 Aprile 2013 Farlo fuggire sarebbe davvero un peccato. Questa volta è lo stocco a non essermi più utile. Così lo pianto sulla superficie della zattera, o almeno ci provo. E vado a cercare l'arco col quale continuare ad attaccare la bestia. Spoiler: Dimmi tu quello che riesco a fare. L'idea è lasciar cadere lo stocco e questa volta prendere l'arco e attaccare...
Urizen Inviato 22 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 22 Aprile 2013 Deciso a non lasciarti sfuggire la preda, pianti con decisione lo stocco nella zattera e afferri rapidamente l'arco. Incocchi una nuova freccia... prendi la mira... e scocchi, ma malauguratamente ora che il coccodrillo vi dà le spalle le sue robuste scaglie costituiscono un efficace scudo: non solo la freccia che lo coglie alla schiena si infrange senza risultati, ma persino l'arpione che Rob scaglia a sua volta non ottiene alcun risultato, perdendosi in acqua. Nell'arco di pochi istanti, la bestia si immerge e scompare alla vista: tutto è di nuovo tranquillo. "Argh, che peccato!" commenta Rob, arricchendo l'esclamazione con uno sputacchio. Ciò nonostante quando si volge verso di te, sorride: "Fa nulla, per essere stati in due ce la siamo cavata anche troppo bene. Vedrai che quel lucertolone se ne starà tranquillo per un bel pò, adesso!". Li per li carezzi l'idea di proseguire nel dargli la caccia... ma non sei sicuramente capace di seguire tracce nell'acqua! D'altro canto, forse Rob sa dove questo genere di bestie va per riposare o fare la tana. Come in risposta ai tuoi pensieri, la zattera scricchiola paurosamente.
simo.bob Inviato 22 Aprile 2013 Segnala Inviato 22 Aprile 2013 "Sei tu l'esperto di queste situazioni..."dico, ma anche se il pensiero di aver perso la preda mi infastidisce, i rumori provenienti dalla zattera mi ricordano la precaria condizione nella quale ci troviamo. "Rob, che ne dici di tornare verso la terraferma? Questa zattera sembra aver subito un duro colpo." mentre parlo sfilo lo stocco dal legno e lo rinfodero, grato per l'aiuto che puntualmente mi da negli scontri.
Urizen Inviato 23 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 23 Aprile 2013 "Uhm" borbotta Rob li per li. Poi scrolla le spalle, "ma si, torniamocene a casa. L'importante è che quella bestia ci metta un bel pò a riprendersi da questa esperienza!". A quel punto, usando la consueta pertica, inizia a spingere la zattera indietro verso il villaggio. Mentre viaggiate sull'acquitrino, ti accorgi che il barcaiolo ti fissa con aria quasi divertita. Quando lo guardi di rimando, lui sogghigna: "Però, compare! Sei un tipo combattivo, eh? Te la sei cavata bene con quel Mangiapaludi, bravo. Anche se dobbiamo ringraziare che quello fosse così piccolo e spaurito!" dice, sputando fuori bordo. A quel punto tace, ma mentre tornate verso Bosco Salice non puoi fare a meno di porti alcune domande e di avere alcune impressioni: perchè andarsene solo in due - di cui uno, per giunta, straniero - a cacciare una bestia che, a detta di Rob, viene solitamente affrontata da "almeno mezza dozzina di uomini"? E perchè prendersi il disturbo di andare a dar la caccia alle bestie fin nel profondo della palude? Inoltre, non puoi fare a meno di avere l'impressione che il barcaiolo ti abbia osservato come per studiarti, persino durante lo scontro vero e proprio... I tuoi pensieri vengono interrotti da Rob quando arrivate in vista del villaggio: "Eccoci, siamo arrivati sani e salvi, compare!".
simo.bob Inviato 23 Aprile 2013 Segnala Inviato 23 Aprile 2013 "Prima o poi, mio caro Rob, dovrai spiegarmi un pò di cose." dico, sospirando e lasciando la frase a mezz'aria, come per lasciare intendere che ho capito che qualcosa non va. Già non mi fido normalmente, ma in questo villaggio non fanno nulla per ispirare fiducia. Mentre ci avviciniamo controllo se qualcuno attendeva il nostro ritorno e se reagisce in qualche modo alla nostra vista. Fingo intanto di occuparmi del mio equipaggiamento per non far capire che sono intento ad osservare intorno, compreso Rob che potrebbe comunicare di nascosto qualcosa, Spoiler: Prove di osservare, ascoltare, percepire inganni... =)
Urizen Inviato 24 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 24 Aprile 2013 Dissimuli la tua analisi del circondario facendo finta di saggiare di nuovo l'arco e di sistemare ciò che avevi portato con te, ma tutto attorno non c'è niente che possa attirare la tua attenzione: Rob è apparentemente assorto dalle manovre per attraccare la zattera a riva, e nessun abitante del villaggio pare aver aspettato il vostro ritorno... Bosco Salice appare deserto, come di consueto. Solo Gortan è in attesa sulla riva, facendovi dapprima cenni di saluto ed aiutando subito dopo Rob ad assicurare la zattera a riva. "Allora? Com'è andata?" chiede ridendo il vecchio, "e che accidenti è successo a questa povera barca?". Ma qualcosa non va: ti accorgi immediatamente che la giovialità di Gortan è forzata, ed essendo stato con lui per alcuni giorni sei subito in grado di notare che è visibilmente pallido.
simo.bob Inviato 24 Aprile 2013 Segnala Inviato 24 Aprile 2013 Saluto Gortan abbastanza calorosamente, ridendo ma facendogli capire che sono felice di vederlo :"Questo qui..." dico al vecchio indicando Rob :"...è tutto matto. Mi ha portato nel profondo della palude per dare una lezione a un bestione che poteva inghiottirci in un sol boccone!" Quindi mi giro verso Rob puntandogli scherzosamente un dito accusatorio contro :"Ammettilo che volevi solo vedere quanto sono bravo a combattere..." L'ultima frase è scherzosa ma il mio intento è proprio quello di capire il perchè di questa gita col mostro. Sembra essere davvero stato un test o qualcosa di simile. Spoiler: Se e quando posso appena ci allontaniamo da Rob chiedo a Gortan cosa succede senza farmi vedere. Comunque continuo con percepire intenzioni
Urizen Inviato 25 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 25 Aprile 2013 Rob se la ride: "Ahah, non ti si può nascondere nulla, eh compare?"... ciò che ti inquieta è il fatto che lo dice con tono tra il serio e il faceto. "Davvero bravo, complimenti. Adesso se volete scusarmi, compari, vado a recuperare un pò di gente per organizzare la festicciola di stasera, eh?"; detto questo, Rob sputa un'ultima volta e si allontana salutandovi. Sei a quel punto libero di volgere la tua attenzione a Gortan. L'anziano fabbro ti prende per un braccio: "C'è qualcosa che devi vedere" dice, con tono quasi tremolante, "perchè o mi sto rincretinendo con l'età io, oppure qui c'è qualcosa di strano... e di orrendo". Rimani spiazzato dall'espressione trafelata e alle parole del vecchio, tanto che decidi di non perdere tempo a fare domande: meglio investigare immediatamente. Seguendolo, segui a ritroso la strada fatta in precedenza finchè non giungete nuovamente alla taverna della grottesca Grelda. Una volta giunti là, Gortan ti fa cenno di seguirlo sul retro, dove vedi per la prima volta la modesta stalla della locanda: di dimensioni piuttosto modeste, sembra in grado di contenere ben pochi cavalli - i vostri occupano quasi tutto lo spazio disponibile. Gortan ti fa cenno, indicandoti il telone che copre il vostro carro: "Ecco, dà un'occhiata al carro". COLONNA SONORA: Spoiler: Ti avvicini con passo quasi esitante; un ultimo sguardo verso il vecchio, e poi togli il telone dal carro. Ciò che vedi ti lascia sbigottito. Il carro sta chiaramente, evidentemente imputridendo. Il legno che ne costituiva la robusta struttura è marcescente, il solo atto di sollevare il telo ne fa sfaldare qualche pezzo; emana un odore nauseabondo, come se il peggior olezzo di legno marcio che tu abbia mai sentito si mescolasse al rivoltante odore del terriccio bagnato. Ed in effetti, il carro è bagnato... completamente fradicio, come se fosse stato sul fondo di un lago - o di un acquitrino - e fosse stato ripescato dopo anni. Il telo più piccolo, che costituiva il 'tetto' del carro, è lacero e sporco... topi, forse? Ti volgi verso Gortan, ma lui ti indica con dito tremolante l'interno del carro. "Le casse. Guarda le casse". A questo punto sei già quasi contrario all'idea... ma la tua innata curiosità ti spinge ad indagare. L'interno del carro fatiscente è ancora pieno delle casse di Gortan... le quali sembrano aver subìto lo stesso destino del carro: il legno robusto è marcio e scuro, ed i lucchetti che rendevano il fabbro orgoglioso sono arrugginiti al punto di crollare in pezzi al minimo contatto. Solo una delle casse è aperta, quella che conteneva le derrate alimentari che Gortan e figli portavano con sè per il viaggio: quando ti sporgi per esaminarla, ti viene un groppo alla gola ed una ondata di nausea. Il contenuto della cassa, principalmente razioni di carne essiccata, pane e formaggio, è completamente putrefatto: larve, vermi ed insetti di ogni tipo pullulano su di esso, come un orrendo banchetto. Ti ritrai, incapace li per li di comprendere cosa diavolo stia succededo. Quasi temi che, volgendoti verso Gortan, il vecchio possa portare la tua attenzione su altri orrori. Ed è così. "I cavalli... per gli dèi, guarda i cavalli..." Lo segui vicino ai cavalli, legati alle greppie. Gli animali sono di per sè tranquilli... ...troppo tranquilli. Li osservi attentamente: sono logori, come se fossero stati sfiniti dalla fatica o da qualche malattia. Si intravedono benissimo le costole, sotto il pelo, e gli occhi scuri delle povere bestie sono infossati nel cranio, con occhiaie profonde che ad un esame ravvicinato si rivelano piaghe. Il vecchio porta la tua attenzione ai ferri: non solo gli zoccoli degli animali sono a loro volta logori e maltenuti, ma i ferri di cavallo sono rugginosi e rovinati proprio come le serrature di metallo nel carro. I cavalli dal canto loro si lasciano esaminare senza proteste, senza un nitrito: hai già visto questo genere di... rassegnazione, in animali da lavoro o da traino. E' l'apatia dell'animale che sa di stare morendo. Cerchi li per li di riflettere, ma l'odore malsano che aleggia nella stalla (possibile che, nell'entrare, tu non ci avessi fatto caso...?) ti sta annebbiando la mente, quasi ti rende difficile respirare; a ciò si aggiunge la nausea avuta poco prima, tanto che sei costretto ad uscire dalla stalla. In confronto a... là dentro... il resto della palude è una boccata d'aria fresca. Gortan ti ha seguito, e vedi anche lui respirare in modo quasi affannoso. Non dice niente, ti guarda e basta.
simo.bob Inviato 25 Aprile 2013 Segnala Inviato 25 Aprile 2013 Rimango in silenzio. Quasi in attesa. Respiro lentamente, per far rallentare i battiti del cuore che, a causa di quella scena, sono impazziti e hanno aumentato la frequenza tanto che li riesco a sentire nelle orecchie. Quindi, con voce bassa e grave, dico:"Dobbiamo andarcene, Gortan. Non mi piace il posto, non mi fido della gente e ho una dannata paura di quello che ho appena visto." Poi mi guardo intorno, cercando tra le case del villaggio :"Hai visto altri cavalli? Se dovessimo andarcene, magari di fretta, ci servirebbero dei cavalli." "E una buona dose di fortuna, questa maledetta palude è un labirinto!" Poi mi giro e osservo bene Gortan. La mia paura è che quelo che sta succedendo alle bestie possa accadere anche a noi. "Forse l'aria malsana. O una malattia a cui gli abitanti ormai sono immuni. O una maledizione..." La paura inizia a insinuarsi in me. Devo andarmene da questo posto il prima possibile. Passata la notte, quasi sicuramente in bianco, dovremo trovare un modo per fuggire. Non so perchè ma non credo che i nostri ospiti ci lascerebbero andare via così facilmente.
Urizen Inviato 29 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 29 Aprile 2013 "Si, dobbiamo andarcene di qui. Al diavolo l'argento, non ho intenzione di scoprire cosa sta succedendo in questa fogna" replica annuendo Gortan, mentre il suo respiro si calma a poco a poco. Nel frattempo osservi tra le case con sguardo frenetico, cercando ogni segno di cavalli o qualcosa di altrettanto utile ad un rapido allontanamento; lo sconforto ti assale nel notare che non c'è assolutamente niente di simile. Pare che l'unico mezzo usato dagli abitanti del villaggio siano le loro stramaledette zattere. "E se nemmeno questa gente fosse al corrente di quello che succede? Non dovremmo parlarne con qualcuno?" chiede quindi l'anziano... anche se palesemente senza convinzione, quasi con il tono di chi spera di ricevere risposta negativa. Poi, prima ancora che tu abbia tempo di rispondere, sgrana gli occhi: "Presto, torniamo dentro: non voglio lasciare i miei ragazzi soli con questa gentaglia un solo minuto" dice, già volgendosi per entrare nella locanda.
simo.bob Inviato 29 Aprile 2013 Segnala Inviato 29 Aprile 2013 "Aspetta..." fermo il vecchio, appoggiandogli una mano sul braccio. Non voglio che si faccia vedere spaventato. Dobbiamo sembrare normali e non dare l'impressione di volercene andare il prima possibile. "Ascolta Gortan, se vogliamo andarcene di qui dobbiamo rimanere calmi. Quello che mi hai fatto vedere..." mi fermo un secondo, deglutendo rumorosamente e allontanando l'orrore che quelle immagini suscitano in me:"... quello che sta succedendo è davvero preoccupante. Ma non dobbiamo farci vedere spaventati. Cerchiamo di continuare a comportarci come quando siamo arrivati. Alla prima occasione fuggiremo. Non so perchè ma non credo che ci lasceranno andare così facilmente." Detto questo, se il vecchio è sufficientemente calmo, entro nella taverna. Anche io non vorrei lasciare soli i ragazzi per troppo tempo.
Urizen Inviato 30 Aprile 2013 Autore Segnala Inviato 30 Aprile 2013 Gortan respira in modo più calmo. "D'accordo, d'accordo. Cerchiamo di restare calmi". Non ti suona molto convinto, ma d'altronde in questo momento sarebbe impossibile non essere scossi. Vi prendete giusto qualche altro secondo di tregua, prima di entrare nella locanda: la sala comune è assolutamente deserta. Pochi istanti dopo, dalla porta della cucina emerge la sagoma di Grelda: "Oh, bentornati! Fatto buona caccia?" chiede. Non sai bene perchè, ma per un secondo fissare il volto butterato della locandiera ti riporta alla mente le visione di decadenza della stalla. Mentre cerchi di dissimulare il tuo disagio, Gortan sale rapidamente le scale - senza nemmeno fermarsi a salutare Grelda. "Il vostro amico non sta bene? Mi sembrava così pallido..." ti chiede lei, con un tono apprensivo che ti farebbe venir voglia di prenderla a schiaffi. Stai pensando a cosa raccontarle per giustificare il vostro comune malessere, quando il vecchio trafelato ricompare dalle scale. Si rivolge immediatamente a Grelda: "I miei figli! Dove sono i miei ragazzi?" chiede, con un tono quasi rabbioso... alla faccia del restare calmi, di questo passo cederà fin troppo presto. La taverniera gli sorride con i dentacci gialli: "Oh, i vostri ragazzi sono andati a fare due passi qua in giro: vedrete che saranno qui intorno, a vedere un pò il villaggio" dice con aria gioconda. Prima che tu abbia modo di intervenire, Gortan si fionda fuori della porta, lasciandoti di fronte ad una basìta Grelda.
simo.bob Inviato 30 Aprile 2013 Segnala Inviato 30 Aprile 2013 Sospiro rumorosamente, scuotendo leggermente il capo. "Stupido vecchio. Dovrei andarmene e lasciarli qui. Loro e la maledetta idea di venire qui..." Mi rivolgo a Grelda, con aria non curante: "Il solito vecchio. L'umidità gli arrugginisce la testa e a volte si agita. Ha notato che il suo carro ha preso un pò di umido ed è innervosito. Cosa si aspettava di trovare in mezzo a una palude? Sabbia asciutta?" Mentre parlo osservo bene l'espressione della grassona, cercando di scorgere in lei qualche guizzo dello sguardo, qualche sobbalzo o qualcosa che mi dica che sa molto bene di cosa sto parlando. Mantengo comunque un'espressione amichevole, cercando di sembrare il meno preoccupato possibile. Spoiler: direi raggirare o percepire intenzioni, a tua scelta
Urizen Inviato 1 Maggio 2013 Autore Segnala Inviato 1 Maggio 2013 Spoiler: E sia Percepire Intenzioni L'elefantiaca locandiera ti sorride di rimando: "Pover'uomo, d'altronde chi non è abituato all'aria di palude può avere dei disagi. Una volta, alcuni anni fa, passò di qui un nano che abitava sulle montagne... impazzì in pochi giorni!" dice ridendo sguaiatamente. Quando poi menzioni il carro, il sorriso della donna si fa se possibile ancora più giocondo: "Oh bè, può succedere. Il legno e la stoffa non trattati tendono ad accusare l'umidità, da queste parti". Tuttavia, trattieni a stento un brivido lungo la schiena quando Grelda gongola con gli occhietti quasi socchiusi. Lei sa esattamente di cosa stai parlando, ne sei sicuro. E quel che è peggio, ne sembra piuttosto soddisfatta, ci giureresti.
simo.bob Inviato 1 Maggio 2013 Segnala Inviato 1 Maggio 2013 Decido di affrontare l'argomento, senza far pensare che sono preoccupato ma soltanto curioso." Dunque cosa sta accadendo? La roba marcisce, come bisogna trattarla? Non credo che ci tratterremo a lungo se tutta la merce va distrutta." Spero di ottenere qualche informazione, anche se non credo che Grelda me le darà sull'argomento.
Urizen Inviato 2 Maggio 2013 Autore Segnala Inviato 2 Maggio 2013 Grelda sogghigna, ma scrolla le spalle: "Non saprei dire come mai legno, stoffa e metallo si corrodano col tempo, da queste parti... qualcosa a che fare con l'aria, credo. Ma non temete, abbiamo dei trattamenti che proteggono ogni tipo di materiale dal decadimento, stasera ne parleremo subito con Rob". Sinceramente la cosa ti lascia perplesso: l'aria di palude che imputridisce la roba? Si aspetta davvero che tu creda a questa sciocchezza? Sfortunatamente non c'è modo di indagare oltre senza destare sospetti... inoltre la locandiera sembra essere tranquilla, quindi forse all'inquietante fenomeno c'è davvero una spiegazione di qualche tipo; questa considerazione è sufficiente affinchè tu cominci a mutare l'orrore in sospetto, uno scambio che fai molto volentieri. Ad ogni modo, Gortan non sembra tornare; è vero che è rimasto fuori solo pochi minuti, ma questo non è un posto che ti faccia stare tranquillo. Nel frattempo all'esterno sta già cominciando, nonostante sia a malapena il primo pomeriggio, una sorta di imbrunire precoce causato dall'intrico degli alberi della palude... speri.
simo.bob Inviato 2 Maggio 2013 Segnala Inviato 2 Maggio 2013 Sospiro leggermente infastidito dalla risposta della locandiera, che sempre faccio fatica a guardare senza avere i brividi :"A stasera allora." Esco dalla locanda a passo svelto. Temo che Gortan possa fare qualche sciocchezza, il che ci potrebbe mettere in una situazione spiacevole. Osservo tutto attorno cercando il vecchio e ascolto; in quel villaggio così silenzioso e dalle strade deserte la voce di Gortan potrebbe giungermi facilmente alle orecchie.
Urizen Inviato 2 Maggio 2013 Autore Segnala Inviato 2 Maggio 2013 La tua intuizione di usare l'udito si rivela vincente: nell'atmosfera silenziosa di Bosco Salice, subito odi la voce roboante di Gortan; a passo svelto ti dirigi quindi verso il luogo di origine del vociare. Trovi l'anziano fabbro insieme a Bert e Len: nello specifico, Gortan sta appioppando una serie di innocui scapaccioni al figlio. "Razza d'asino, ti pare il caso di andarsene in giro per un posto simile come se nulla fosse?" rimprovera il vecchio a Bert, il quale farfuglia confuso. Quando ti vedono arrivare, i tre ti si avvicinano. "Wil, riusciresti a credere una cosa del genere?" ti fa Gortan, "questi due sciocchi se ne vanno a fare scampagnate con tranquillità... volete farmi venire un colpo?". Il ragazzo, che probabilmente non ha ancora motivo di immaginare come mai il padre sia così preoccupato, tenta di giustificarsi mentre schiva con agilità felina gli ultimi scapaccioni: "Pà, basta! (e poi perchè solo a me?) Giuro che non è colpa mia, è solo che... bè, mi sono ritrovato qui e basta!". Len, con aria affranta, interviene in favore del fratello: "E' vero, papà. Sia io che Bert ci siamo sentiti attirati verso questo posto, dopo che tu e Wilimac siete usciti con quel barcaiolo. Non saprei dire il perchè... è stato... strano". "Già" rincara Bert, "un pò come quando sei stanco morto e sogni ad occhi aperti, avete presente? Senza nemmeno esserci accordati tra noi, siamo venuti qui entrambi e senza sapere perchè". Gortan ti osserva perplesso, in cerca del tuo parere, ma al momento lo stai ignorando; in questo momento sei preso da una singolare coincidenza. Bert e Len, senza motivo apparente, sono stati 'attirati'... esattamente all'albero col pugnale, l'inizio del sentiero verso il cimitero del villaggio.
simo.bob Inviato 2 Maggio 2013 Segnala Inviato 2 Maggio 2013 Le parole di Rob, al nostro arrivo al villaggio, mi tornano alla mente. "Maledizione, non li ho avvertiti...". Osservo qualche istante il luogo, in particolare il pugnale, come se osservandolo potessi capire qualcosa su quello che ci sta accadendo intorno. Impreco sotto voce, preoccupato che i due abbiano involontariamente fatto qualcosa di male per la gente del posto. Faccio segno di allontanarci e di abbassare la voce. Quando siamo più distanti dall'albero mi osservo intorno per controllare che nessuno tranne noi sia vicino e possa sentire quello che sto per dire a bassa voce ai tre:"Gortan evitiamo di dare nell'occhio, ne abbiamo parlato poco fa. In questo paese se uno va alla cloaca lo sentono fino alla taverna. Ascoltate: nulla, sono degli abitanti alquanto silenziosi." Faccio una pausa per far imprimere bene in testa questa cosa, poi continuo:"Al nostro arrivo Rob mi ha detto che questo pugnale ha qualcosa di particolare per la sua gente. E' posto all'inizio di un sentiero che porta al cimitero. Non toccatelo, non provate ad estrarlo e soprattutto non andate al cimitero. Non so cosa potrebbe succedere." Mi guardo sospettoso intorno e abbasso ancora di più la voce:" Da ora non dobbiamo mai rimanere soli. Cerchiamo di stare sempre in gruppo, controlliamoci a vicenda. Questo vostro essere attirati qui mi spaventa, insieme a quello che poi vostro padre vi dirà. Dobbiamo cercare di non innervosire i nostri ospiti, e alla prima occasione ce ne andremo per sempre da questo dannato posto."
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