Urizen Inviato 2 Maggio 2013 Autore Segnala Inviato 2 Maggio 2013 Le tue parole suscitano l'assenso di Gortan e al perplessità dei suoi figli. Len quasi balbetta: "N... non capisco. Siamo forse in pericolo?" chiede a bassa voce, mentre vi allontanate quietamente dal 'sentiero'. Per fortuna pare che nessun abitante del villaggio abbia intravisto o udito la scena, ma non ci giureresti: in questo genere di comunità, gli occhi e le orecchie indiscrete sono ovunque. Bert, invece, pare quasi eccitato: "Hai detto cimitero? E cosa dovrebbe esserci di strano in questo cimitero?" ti domanda, con un tono che ti piace molto poco - poichè è il tipico tono del ficcanaso scelto. Gortan chiude una volta per tutte la questione con l'ultimo scapaccione. Una volta che vi siete allontanati dal pugnale Gortan si rivolge ai figli: "Wil dice bene, ce ne andremo da questo luogo maledetto il prima possibile. Niente, niente di ciò che accade quaggiù è normale, e temo che la gente di qui sia altrettanto anormale". A quel punto l'anziano fabbro si rivolge a te: "Credo che adesso faremmo meglio a tornarcene alla taverna, poi spiegherò ai ragazzi quello che abbiamo visto. Che ne dici?"
simo.bob Inviato 2 Maggio 2013 Segnala Inviato 2 Maggio 2013 "D'accordo, cerchiamo di stare tranquilli, non siamo in pericolo, almeno non direttamente. Però il posto sta suscitando in tutti noi paure e strane sensazioni. Evitiamo di indispettire questa gente e cerchiamo di andarcene senza crearci problemi." L'ultima frase detta osservando Bert, sperando che capisca che non deve ficcare il naso in questo genere di cose.
Urizen Inviato 3 Maggio 2013 Autore Segnala Inviato 3 Maggio 2013 Tutti annuiscono alle tue parole; quindi, vi avviate il più tranquillamente possibile all'interno della taverna. La grottesca figura di Grelda non sembra essere presente: il locale è immerso nel silenzio più completo - eccezion fatta per lo scoppiettare di un fuoco acceso nel camino della sala comune. Decisi a non aspettare di certo la padrona di casa, salite tutti su per le scale raggiungendo in pochi attimi le vostre stanze. Vi riunite tutti nella stanza di Gortan, ed una volta li il vecchio inizia a raccontare ciò che tu e lui avete visto nella stalla della locanda; espone il suo racconto in modo comunque piuttosto calmo... o gli è passata la maggior parte della paura, oppure non vuole diffondere panico tra i figli. Ad ogni modo Bert e Len ascoltano in silenzio il racconto, sgranando gli occhi per lo stupore. Quando il padre completa la sua esposizione, Bert ti guarda e sorride con un pò di disagio: "Si, credo che ci sia veramente qualcosa che non va quaggiù". Len guarda prima il padre, poi te: "Questo luogo mi fa paura, e la gente che lo abita mi fa venire i brividi... e stasera saranno tutti qui, per noi! Che possiamo fare? Non potremmo dire che siamo stanchi, o qualcosa del genere?". Bert scuote il capo verso la sorella: "Ma sei sorda? Wil ha appena detto che non dobbiamo fare niente per indispettire questa gente... ti immagini come potrebbero reagire se gli facessimo saltare la festicciola?". Gortan annuisce, in accordo col figlio. "Certo che è strano" commenta poi pensosamente Gortan, "con tutto l'impegno che si prende la gente per trattenere gli ospiti qui, sembra quasi che - tra piante, mostri e strani eventi - sia la palude a volerci far sloggiare". Il pensiero ti fa scivolare un veloce e del tutto istintivo brivido lungo la schiena. Len ti riporta alla realtà, chiedendoti con lo sguardo della cerbiatta davanti al cacciatore: "Davvero non possiamo sottrarci a questa... festa?"
simo.bob Inviato 3 Maggio 2013 Segnala Inviato 3 Maggio 2013 Rimango in silenzio durante il racconto e anche dopo, pensieroso. La mano continua ad andare istintivamente verso la mia arma, per assicurarsi che sia al suo posto. Alla domanda di Len alzo lo sguardo come a cercare una risposta lontana e che forse neppure c'è: "Faremo così: scendiamo e stiamo sempre uniti, Bert non staccarti mai da tua sorella, Gortan tieni d'occhio i tuoi figli e stiamo vicini. Portatevi una lama, non tenetela in vista. E auguriamoci che non dobbiate usarla." Aspetto qualche istante, pensando al carro e a quello che sta succedendo alle bestie. "Non bevete troppo, ma evitate di essere troppo bruschi con chi vi offrirà da bere o da mangiare." Quindi osservo la stanza e, quasi parlando a me stesso, aggiungo:"Forse è meglio che per stasera dormiamo in una stanza. Porteremo qui coperte e cuscini, senza farci vedere, e allestiremo come un piccolo campo all'interno. Spostando i mobili dovremmo farcela. Tutto chiaro?"
Urizen Inviato 5 Maggio 2013 Autore Segnala Inviato 5 Maggio 2013 Tutti annuiscono alle tue parole, e subito iniziate i preparativi necessari a trasformare una singola stanza in una qualche sorta di dormitorio. La cosa non si rivela affatto facile: le ridotte dimensioni della stanza vi costringono a combinare i vostri giacigli quasi a ridosso gli uni degli altri, anche una volta rimossi i mobili - che avete spostato nella tua stanza. Noti che l'atmosfera è tesa: mentre vi date da fare per allestire la stanza, nessuno parla; l'unico cenno di empatia sono le piccole pacche che ogni tanto Bert posa sulle spalle della sorella. Nel frattempo, all'esterno, prosegue il precoce imbrunire del pomeriggio... scopri con un certo fastidio che questo ti rende molto difficile percepire con chiarezza lo scorrere del tempo. Essendo le stanze prive di finestre, per osservare l'esterno sei dovuto uscire nel corridoio per raggiungere l'unica finestrella del primo piano della locanda: ciò ti permette di osservare anche una certa quantità di gente per le strade del villaggio. Molte persone si stanno dirigendo verso la locanda: chi porta una cesta, chi un barilotto... sembra che la popolazione stia accumulando il necessario per la festa della serata. Non puoi fare a meno di constatare un altro dettaglio inquietante, l'ennesima nota storta in questo luogo surreale: il silenzio. Decine e decine di persone si stanno preparando per una grande festa, e nessuno parla. Nessuno ride. Non ci sono nemmeno gesti di intesa, cenni col capo, o pacche sulle spalle: la popolazione di Bosco Salice converge verso la taverna nel più assoluto, quasi spettrale, silenzio.
simo.bob Inviato 5 Maggio 2013 Segnala Inviato 5 Maggio 2013 Preoccupato dal silenzio e l'atmosfera spettrale decido di andare al piano terra a controllare la situazione. Avvertoi miei compagni di stanza e scendo, in silenzio e nascondendomi il più possibile. Voglio capire cosa succede al piano terra. Spoiler: muoversi silenziosamente e nascondersi. Se è il caso anche percepire intenzioni
Urizen Inviato 6 Maggio 2013 Autore Segnala Inviato 6 Maggio 2013 Gortan e figli rimangono nella vostra stanza, mentre tu inizi a scivolare silenziosamente giù per le scale. Deciso a non rivelare la tua presenza, ti muovi con la massima circospezione stando bene attento a non essere tradito dai cigolii dei gradini di legno; fortunatamente riesci nell'intento, raggiungendo il piano terra senza aver prodotto il minimo rumore. Una volta lì, sbirci con cautela da dietro l'angolo. Effettivamente la gente del villaggio sta facendo avanti e indietro dalla locanda, posando sul pavimento della sala comune cassette di legno, ceste e barilotti. Non hai idea di cosa possano contenere, essendo tutte chiuse o coperte, ma il tuo naso viene raggiunto da odori speziati e vari, che ti fanno sperare in cibo o comunque qualcosa di 'normale'. Come all'esterno del locale, anche qui a regnare è il silenzio: nessuno parla, nessuno scambia battute. Stando bene attento a non farti soprendere osservi anche le mosse di Grelda, ma la locandiera sembra semplicemente intenta a starsene dietro al bancone a preparare innumerevoli boccali e piatti di legno. Un altro dettaglio che noti è che, nell'andirivieni di quelle che hai stimato essere almeno 50 persone, non si vede da nessuna parte Rob. Temendo che il prolungato silenzio nella sala comune possa tradire in qualche modo la tua presenza, approfitti di un momento in cui ci sono un pò meno persone in giro per risalire al piano superiore; una volta tornato su, cerchi riparo nella stanza. Subito Gortan e i ragazzi ti osservano con aria interrogativa: "Che succede, là sotto?" domanda il fabbro.
simo.bob Inviato 6 Maggio 2013 Segnala Inviato 6 Maggio 2013 Il mio volto dubbioso anticipa quello che sto per dire :"Niente di strano, non fosse il silenzio che regna tra gli abitanti di questo villaggio. Ci stanno preparando una qualche sorta di festa di benvenuto, con cibo e bevande in quantità. Il problema è che sono tutti silenziosi. Nessuno parla, scambia battute o da indicazioni per i preparativi." Mi guardo sospettoso alle spalle, come per controllare che non ci sia nessuno al piano superiore, abbasso la voce e continuo: "E Rob in tutto questo non si vede." Non aspetto neppure che gli altri dicano la loro e esco dalla stanza, per andare a controllare dalla finestra. Voglio osservare tutta la scena e capire quante persone vivono in questo posto e cosa davvero le trattiene qui.
Urizen Inviato 8 Maggio 2013 Autore Segnala Inviato 8 Maggio 2013 Lasci gli altri a commentare tra loro quanto hai riferito, quindi esci e torni alla finestrella. Pare che l'andirivieni di gente stia proseguendo; ti soffermi ad esaminare il via vai, tentando nel migliore dei modi di fare una stima della popolazione di questo posto. Basandoti sulle persone che vanno e vengono dalla locanda e sul numero di case presenti nel villaggio, dopo alcuni minuti credi di poter fare una stima grosso modo affidabile: circa 300 abitanti, persona più, persona meno. Sei costretto ad interrompere le tue riflessioni quando il tuo orecchio fino percepisce il suono di qualcuno che sta salendo le scale.
simo.bob Inviato 8 Maggio 2013 Segnala Inviato 8 Maggio 2013 Il primo istinto, quando le mie orecchie percepiscono i passi in avvicinamento dalle scale, è quello di andare in camera e non farmi trovare li. Il cuore mi inizia a battere velocemente nel petto, i nervi si tendono, quasi come quando so che uno scontro sta per cominciare. Poi, pochi istanti dopo, mi forzo a rimanere li dove sono, aspettando alla finestra la persona che sta arrivando. Dopo tutto sto solo curiosando. Mi farò trovare appoggiato al muro, lo sguardo rivolto verso l'esterno e le braccia conserte, intento a guardare l'andirivieni al piano di sotto. "Sarà Grelda? O Rob? Comunque dovranno rispondere a qualche domanda."
Urizen Inviato 9 Maggio 2013 Autore Segnala Inviato 9 Maggio 2013 Dopo alcuni istanti, mentre inspiri profondamente per 'prepararti' all'incontro, vedi apparire dalla rampa delle scale nientemeno che Rob. "Ehilà, compare!" esclama nel vederti, "cercavo proprio te e i tuoi. Venite di sotto, su! Anche se per la festa vera e propria è ancora presto, nulla vieta che ci facciamo intanto un bicchierino o due per entrare nello spirito della serata!" dice ridacchiando. Per qualche istante regna il silenzio, mentre il barcaiolo attende la tua risposta: lo scenario è quasi surreale, anche se non li vedi riesci benissimo ad immaginare Gortan e figli intenti a origliare la conversazione, tesi come corde di violino.
simo.bob Inviato 9 Maggio 2013 Segnala Inviato 9 Maggio 2013 Guardo il barcaiolo, chiedendomi da dove sia spuntato visto che poco prima non lo avevo visto. "Sarà entrato mentre parlavo con gli altri." penso, cercando di rassicurarmi. La cosa non funziona minimamente. "Vecchio mio io scendo volentieri, ma gli altri credo debbano fare qualcosa o discutere. Cose di famiglia, ci raggiungeranno dopo." Mi avvicino a lui e faccio come per dargli una pacca sulla spalla, cercando di controllarne le reazioni. "E' davvero amichevole nei miei confronti questo strano personaggio?" Faccio qualche passo verso le scale:"Comunque più che una festa di sotto sembra un cimitero, sono tutti in silenzio. Non siete dei chiacchieroni da queste parti!" La parola cimitero la accentuo appositamente. Non mi sento ancora di essere troppo diretto con questa gente, ma voglio capire se nascondono qualcosa o se semplicemente è gente strana in un luogo invivibile.
Urizen Inviato 9 Maggio 2013 Autore Segnala Inviato 9 Maggio 2013 Rob non si sottrae certo alla pacca, e ti risponde sorridendo: "Ahah, immagino che a qualcuno da fuori possa sembrare strano. Il fatto è che effettivamente da queste parti non amiamo perderci in chiacchiere, quando non servono... tranne Grelda, ovviamente!" sbotta ridendo sguaiatamente. Ti fa cenno di scendere insieme a lui, avviandosi per primo giù per le scale. "Gli altri compari allora ci raggiungeranno quando possono; spero solo che non si lamenteranno se non trovano un goccio da bere!". A quel punto siete nella sala comune del locale, dove effettivamente trovi ad attendere una piccola folla: trenta, forse quaranta persone. Assiepati nella taverna, nel silenzio, sono distribuiti in modo più o meno casuale tra i vari tavoli, o in piedi, o vicino al caminetto. Rob richiama l'attenzione di tutti con un lungo fischio; quando lo sguardo dei presenti converge su di voi, parla a voce alta posandoti una mano su una spalla: "Gente, per il momento dovremo accontentarci di bere col nostro compare Wil. Forza, fatelo sentire a casa!". A quel punto è come se l'atmosfera si trasformasse radicalmente: tutti cominciano a ridere e a parlare tra loro, ed in molti si avvicinano a te e Rob porgendo boccali di legno pieni di... qualcosa di schiumoso (probabilmente la solita birra di radice che bevono qui). Vieni raggiunto da miriadi di domande circa la tua provenienza, e quello che fai per vivere; ti sembra di rivivere la scena del vostro arrivo al villaggio. Rob accorre in tuo 'aiuto': "Vieni compare, sediamoci" dice, trascinandoti verso la relativa comodità di un tavolo deserto (probabilmente lasciato vuoto per te e gli altri).
simo.bob Inviato 9 Maggio 2013 Segnala Inviato 9 Maggio 2013 Accetto sorridendo un boccale, anche se per ora non ne assaggio neppure una goccia. Lo levo in alto, brindando con qualcuno e poi mi siedo con Rob. "E quindi qui tu sei una specie di capo. Tutti sembrano darti retta, hai parecchio carisma." Alzo il calice in sua salute e bevo un piccolo sorso di birra, assaporandone a dovere il gusto. "C'è una cosa che da un pò ha risvegliato la mia curiosità e che vorrei chiederti, se non offendo qualche vostra tradizione o usanza." Aspetto qualche istante, osservando Rob e le sue espressioni. "Perchè quell'albero, quel coltello? Cosa è successo in questo posto? Perchè non possiamo recarci a rendere omaggio ai vostri morti?" "Forse ne saprò qualcosa di più di questa storia, anche se sto rischiando un bel pò."
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