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Inviato

"Ti sbagli! Io sono ancora Timur L'invincibile! Io sono sempre La Fiamma del Nord! Ed ora sono anche lo Scortica anime!"

"Reddas aveva ragione... ormai sei irrecuperabile! Non mi resta che eseguire gli ordini! Tu morirai OGGI!"

Con un gesto richiama dalla stiva della nave una colonna di spettri che sale lentamente, gemendo... chiunque a bordo potrebbe sentire la tremenda sofferenza che portano.... chiunque temerebbe la loro vendetta contro la vita... Pochi sarebbero in grado di sopravvivere ad un incontro con loro...


Inviato

Ti sbagli...

Io sono già morto...

La spada si carica di energia aliena e, con un fendente, taglia in due l'albero insieme a tutta la nave. Cadendo, emana un'ondata concentrica di energia che dissolve gli spettri e disintegra il relitto della nave.

Forse...

Inviato

Nel lampo di luce che seguì, Timur lo scortica anime guardò in direzione della torre: "Reddas aveva ragione" pensò "Il fatto che di lui sia sopravvissuta l'armatura e non la carne lo ha reso resistente...." già il corpo di Timur cominciava a disintegrarsi, ma lui non emise un suono. Fissò invece con maggiore intensità la torre bianca.... "Il seme che ho piantato laggiù, però, darà i suoi frutti e lo scopo sarà lo stesso raggiunto..."

Urlò in maniera sinistra mentre l'albero maestro della nave, piombato, lo trascinava negli abissi...

Ma gli incendi non si spensero.

Inviato

Un colpo risuonò nella sala rimbombando cozzando contro le armature dei non morti.

<Ferion!non devi curarti di ucciderli,sono esseri già morti e a noi basta creare un varco nelle loro difese per passare oltre!>

Nel silenzio Black urlò mentre ancora si faceva strada tra i cadaveri che,per essere morti,si difendevano molto bene.

Il martello del paladino continuava ininterrottamente a volteggiare roteando nella sala.

Il suono del suo movimento sembrava spaventare i guerrieri dell'oltretomba che indietreggiavano quasi impauriti.

Tre tonfi violenti ed altrettanti corpi a terra vennero conseguentemente calpestati da Black che si faceva velocemente largo tra le file nemiche.

<fuori dai piedi esseri immondi!>

Inviato

<Andiamo!!> gridò Ferion cercando di coprire il frastuono di colpi di martello.

<Basta un unico colpo preciso> continuò recidendo la testa al nemico più vicino.

I due erano impossibilitati a proseguire dalla moltitudine di corpi in decompisizione,il cui tanfo aggrediva le loro narici;l'unica cosa che li impediva di avere la nausea era la concentrazione nel combattimento,che era totale.

Uno la forza,l'altro la velocità.Quando nel vorticare della battaglia i due si avvicinavano,Ferion con un colpo di reni passava sotto al colpo orizzontale di Black e si scambiavano di posto.

Una danza di morte,complicata ed elegante,ballata sul ritmo scandito dal sibilo di katana e artiglio e dai tuoni del martello,cantata dalle urla dei nemici.

Tra i corpi ancora in piedi Ferion intravide una scala che portava in basso.

Con un grido richiamò l'attenzione del compagno,che la vide e capì e si diressero verso di essa.

Ferion era il più vicino e stava quasi per riuscìre ad attraversare l'arco di pietra che conduce all'uscita di quella stanza dove morte e non morte ristagnavano,ma d'improvviso un poderoso colpo allo stomaco lo scaraventò indietro di vari metri,finendo accanto al paladino,addosso a un pila di cadaveri fracassati dal maglio e carbonizzati dagli incantesimi delle proprie armi.

Ferion sputò sangue,ma riusci comunque a rialzarsi.Guardò COSA lo aveva colpito,e vide una creatura che non stava ne in cielo ne in terra,e nemmeno nei più terrificanti incubi di un uomo

Inviato

E ora, vediamo come stanno in quella torre

Detto ciò si porta il più velocemente possibile sulla torre, sentendo ben presto il suono del metallo conto il metello.

Inviato

Si ritrovò il compagno di battaglia accanto,sanguinante e dolorante.

"mi sembra di stare all'inferno diamine"

Riflettè velocemente sul da farsi e spese un po delle sue energie per richiamare la propria aura paladinica.

Riportando lo sguardo sulla creatura non ebbe più la paura che l'aveva colto alla sprovvista l'attimo precedente.

Impugnò con più forza il suo martello e richiamò la sua possanza a sostegno del suo valore.

Si mosse con eleganza,non troppo velocemente ma abbastanza bene da sorprendere la creatura che si stagliava scura nell'arco di fronte ai due.

Un colpo poderoso nel buio.

Il pesante tonfo dell'urto che risuonò nell'ampio salone.

Ferion ancora dolorante osservò la situazione e pensò,come lo pensò Black nel momento successivo all'urto,che l'essere immondo fosse stato sopraffatto.

Il martello del paladino non si mosse,ma il tonfo tornò ad occupare l'assenza di suoni nell'oscurità.

A terra Black si rese conto di quanto ci sarebbe voluto per passare da quella porta.Ma doveva farlo,era necessario che lui passasse oltre.

Richiamò le forze ancora una volta e chiese al suo corpo un altro sforzo.

Ferion sembrò farsi avanti ma Black lo bloccò con un gesto solenne,era una battaglia che,come paladino,doveva combattere da solo e sapeva che stava facendo la cosa giusta.

<fermo amico mio,non muovere il tuo corpo ancora in direzione di questa bestia.è compito mio,il tuo è quello di correre oltre al portone appena ce ne sarà occasione,conto su di te,e sulla protezione della luce>

Detto ciò tornò ad avventarsi contro la bestia che sembrava non cedere di un passo nonostante sapesse che di fornte aveva un paladino risoluto nel porre termine alla sua vita.

<Bestia immonda!>urlò Black<arretra nel vedere questo simbolo sacro e dissolvi il tuo maligno potere dinnanzi alla potenza della luce,del bene supremo!>

Così il paladino mostrò il fronte del suo martello alla creatura che,vedendone il simbolo inciso si coprì gli occhi e urlò,di un urlo che sembrava provenire dagli inferi,dall'abisso dei dannati.

In un lampo l'umano si rivolse a chi,fino a quel momento,aveva atteso immobile.

<ora!>

Urlò nel silenzio.

Inviato

Al segnale dell'amico, Ferion scattò e corse verso il mostro,rinfoderando la spada in corsa.L'aria gli fischiava nelle orecchie;più si avvicinava più i gorgoglii e le suppurazioni della carne putrefatta della creatura lo disgustavano.

L'abominio allungò quello che sembrava un braccio nel tentativo di afferrale Ferion,ma lui con un balzo vi fu sopra e lo usò per darsi la spinta e superare la testa che lo fissava con una moltitudine di occhietti lucenti.

Atterrò oltre l'arco di pietra e si precipitò giù per la scala abbandonando almeno per il momento Black.

<Che tu possa sopravvivere!>gli augurò

Ferion si precipitò giù per le scale,con pulsare del cuore e il rumore dei propri passi ad incitarlo ad andare avanti,come lo schiavista che batte il tamburo per incitare gli schiavi sulla nave.

Più scendeva più si sentiva debole,i segni sul suo volto bruciavano come il fuoco,finche iniziarono ad aprirsi come piaghe,dalla quale sgorgava copioso il sangue.La vista cominciava a farsi sempre più sbiadita,finchè non mise un piede in fallo e cadde una seconda volta,fermandosi su un'ulteriore pianerottolo.Rimase li,nell'oscurità,ad occhi sgranati.

Un rumore di passi...

Ferion,con uno sforzo immane si voltò e vide il volto di un bellissimo uomo,dai lunghi capelli azzurri e gli occhi rossi.

<Finalmente ci rivediamo.......>disse lo sconosciuto

Ferion sperò con tutto se stesso che fosse un illusione,distolse lo sguardo,e guardò un'altra volta,l'uomo era scomparso

Inviato

Schianti ed esplosioni iniziano a rimbombare lungo tutta la torre

Terion, mentre stava per lanciarsi giù per le scale, nota qualcosa: un essere orrendo, una specie di gargoyle nero quanto la notte anzi, esattamente come la notte. la testa è coperta da una specie di maschera esoscheletrica cornuta.

La mia padrona ti porge i suoi saluti!

Siete interessati alla stessa cosa, quindi mi ha incaricato di dirvi che siete ancora in tempo a lasciare perdere e salvarvi la vita...

Soffia l'essere. ma non riesce a trattenersi dal dire: Se la vostra è definibile vita

Non so chi sia la tua padrona, ombra della notte. E non intendo farmi insultare da una cratura nata morta come te! In quanto a quello che cerco, il tuo mandante non può di certo saperlo ed io non intendo andarmene. Visto che sei un messaggero, ti risparmio, ma voglio che tu sparisca subito...

Con una calma enorme: Avrò cura di riferire... A proposito, i vostri amici stanno bene? E sparisce.

Un lamento inumano echeggia, mentre un flusso evocante sfreccia giù per le scale.

Prima di correre giù per le scale, tenta di raggiungere telepaticamente la presenza più vicina. Stava per comparire alle spalle di Black.

Black..! Dietro di te!!!

Inviato

sentì una vice come una frecca che penetrava nel cervello e rimbombava come fosse viva.

"alle tue spalle..?

Si voltò,e si coprì con il proprio martello pesante.

Si trovò steso sul lastricato della sala immersa nel buio e nell'ombra.

Vide una seconda creatura arrivata dal nessun dove alle sue spalle e che ora giganteggiava insieme all'abominio sopra la figura del paladino quale lui era.

Non pensò ad altro che a rialzarsi con tutta la forza che aveva in corpo.

E,pesantemente,riuscì a rialzarsi tra le risa dei due esseri provenienti dall'oltretomba.

<Non ridete della mia caduta esseri immondi!ogni mia caduta equivale ad ogni mia ascesa,tremerete di fronte alla luce divina stolte creature ed allora chiederete il mio perdono!>

Disse Black portandosi avanti con eleganza nel pieno della sua possanza.

Strinse il poderoso martello con tutte le forze che aveva e avanzò.

Sembrava che le due creature morte,semttendo di ridere,arretrassero quasi per volersi nascondere nell'ombra.

indietro cavaliere mortale,non potranno nulla le tue stupide nenie da difensore della luce,perirai di fronte al nostro oscuro potere e soffrirai più di quanto noi soffriremmo la tua debole luce.

muori!

Si mosse fulmineo con un arto,quasi un frusta un sibilo accompagnò il movimento ma,tutto ad un tratto la luminescenza del simbolo sul martello si fece potente tanto quanto l'oscurità lo era stata fino a quel momento.

l'abominio tornò ad accasciarsi al terreno e a gemere,mentre il verme notturno si mise ad imprecare contro la luce del paladino.

<Osate sfidare la luce stolti esseri delle tenebre?

Se avrete l'intelligenza di andarvene da questo posto e di tornare dal vostro padrone vi lascerò nella vostra quiete morta,starà a lui decidere se risparmiarvi o meno.

Se vi opporrete vi finirò facendovi soffrire molto spettri della notte!>

Le due creature spaventate scomparvero,ed il paladino ansimante era solo nella vasta sal,accompagnato solamente dal suono del suo respiro affannoso.

"non ho tempo da perdere"pensò.

E già si era messo a correre,quando,un attimo prima stava da solo ad osservare nell'ombra il proprio strumento di lotta.

I suoi passi risuonavano nella notte del palazzo.

Inviato

Quanto tempo era passato?Ore?Giorni?

Ferion non lo sapeva,nell'oscurità e nella solitudine il tempo si dilata....

Davanti ai suoi occhi,danzavano figure conoschiute soltanto a lui.

Non riusciva a muovere la bocca piena di sangue,non avrebbe potuto curarsi,e intanto continuava a sentire sempre più freddo.La sua vita cominciò a scorrergli davanti,prima di lasciarlo tra le fredde dita della morte....vide se stesso,che cantava e ballava attorno ad un falò,se stesso,che danza con una ragazza in un campo di fiori,e se stesso,che stringe la mano di quella ragazza,distesa un una pozzanghera rossa,pallida,morta;Piange,e il cielo piange con lui...

Era venuto con una barca su quest'isola,ed è stato sbalzato via dal ponte da quella tempesta,che di naturale non aveva nulla,al posto dei tuoni lamenti di morte.La sua missione stava per concludersi con il suo misero fallimento,morto in una stanza buia,dove nessuno l'avrebbe trovato.E pensare che doveva essere così vicino a trovare Higaru.....lo sentiva...

Alla fine l'emorragia gli fece perdere i sensi,trascinandolo dolcemente nell'oblio.

Inviato

Troviamo un posto tranquillo in questa maledetta torre, così possiamo curarlo in pace...

Ferion viene sollevato da Terion e da Black, e trasportato fino all'angolo della navata.

Attraverso la marea di sangue che sentiva pervadergli la mente, Ferion sente una voce mostruosa

Io ti posso dare la ffffffffforza per farlo, ma tu mi devi llllllllllllllliberare...

Balena l'immmagine di alcuni occhi infisi in un cranio allungato, senza palpebre, sopra una bocca tutta tendini e denti.

fammi uscire...

Inviato

Ferion si alzò in piedi,con gli occhi divenuti completamanete neri,ed iniziò ad urlare.<NOOOOO,NIENTE INTERFERENZE!!!!!!!>

Ed iniziò a recitare,anzi ad urlare una strana preghiera<Haentatsuidà reumnealtà dachte abudaval

Mniothkan rictos vokneitosen nehikte daruval

Eoikaisentetu engahtsua vstilmi tatuel

Silahai gahandi moicktosaron taravao riguineil!!!!!!>

L'immagine del teschio scomparve,per essere sostituita da quella di una grande creatura nera,avvolta da catene incandescenti.

<DRAICHVAL!!!!!!DAMMI IL POTERE DI HIGARU!!!!!!!>

All'immagine della creatura iniziò ad alternarsi quella della donna morta,sempre più velocemente.Le catene si spezzarono.

Lanciò un urlo disumano e cadde a terra,le ferite iniziarono a rimarginarsi.

Inviato

La torre trema! Cosa diavolo sta succedendo?!

osserva Ferion

Si sta rigenerando...

Inizia a sentire delle strane voci

Questo posto mi piace sempre di meno. O andiamo in fondo, o scappiamo. Decidiamo in fretta, altrimenti mi sa che verremo sepolti vivi...

Inviato

<Non scapperemo!>Disse l'uomo preso ad osservare il mutamento di ciò che,fin dal primo istante,non gli era sembrato umano.

<Io DEVO continuare per la scalinata,devo recuperare l'oggetto che sono venuto cercando in questo luogo,non posso permettermi di lasciarlo nelle macerie di questo posto tetro.

In un eventuale suo ritrovamento da parte di qualcuno "inadatto"sarebbe una catastrofe.

Devo raggiungere ciò che sto cercando,solo dopo potremo uscire di qui.

Se volete andatevene,io ho già atteso troppo>

Così raccolse le briciole delle proprie forze e corse giù,nell'abisso a spirale che lo attendeva.

"se vorranno scappare ed andarsene lo faranno,che non mi aspettino,forse è meglio,fuggite da questo posto amici!

non aspettatemi,io devo compiere la mia missione"

Pensava in questo modo sapendo che il contatto tra lui ed il suo compagno di sventura non era stato interroto da quando l'aveva avvertito della presenza dell'esere oscuro alle sue spalle.

Correva,affannoso il suo respiro era coperto dai pesanti passi.

Un unico pensiero lo acompagnava.

"devo fare in fretta,la torre crolla,e spero solo di salvarmi"

A perdifiato,giù,sempre più in basso negli antri tetri che lo aspettavano.

Non aveva paura.

Almeno non per sè.

Inviato

Seguendolo a ruota

Non hai capito perchè la torre crolla?!

Hanno evocato la Falce della Notte!

Asmodeus in persona!

Superandolo nella corsa

E comunque, se avessi voluto andarmene sarei già sparito. ti aiuto a prendere questo oggetto, qualunque cosa sia però...

Un boato squassa la torre

...non perdiamo tempo...

Inviato

Ferion superò i due.

<VOI state perdendo tempo!> gli gridò.

Subitò i due lo raggiunserò e Black gli fu a fianco.

Black lo guardò.Era ovvio che non era umano:Gli arcani simboli che figuravano sul suo volto,gli occhi neri,sulla era appena possibile distinguere la pupilla,infine il fatto che riesca a muoversi dopo la perdita quasi totale del sangue.Sul suo volto ancora insanguinato era stampato un ghigno bestiale.

ora,mentre correva lungo la scala sembrava un lupo che inseguiva la sua preda,l'artiglio in posizione di attacco.

I tre guerrieri,uniti dal caso(o dal destino?)continuarono a scendere,sentendo qualcosa dentro,come se ad ogni passo con cui si allontanavano dall'uscita ,si avvicinasserò un passo in più all'inferno.

<Haentatsuidà reumnealtà dachte abudaval

Mniothkan rictos vokneitosen nehikte daruval

Eoikaisentetu engahtsua vstilmi tatuel

Silahai gahandi moicktosaron taravao riguineil>riprese Ferion cantando a ritmo lento e solenne ma appassionato.

Ogni volta che la nenia veniva ripetuta,Black e Terion si sentivano allo stesso tempo rinvigoriti e svuotati.Il potere di quel canto sembrava quasi impedire alle mura attorno a loro di collassare e ucciderli.

Inviato

Mentre i tre correvano verso il basso, il cielo cambiò: fu come se qualcosa avesse coperto tutte le stelle, qualcosa cxhe stava causando uragani e tempeste con battiti regolari: ali.

dall'occhio del ciclone scaturì un lampo che illuminò per un attimo una colossale figura che, nell'aria, levava una specie di falce.

E l'intera città, torre esclusa, venne spazzata via.

Inviato

Correvano,nella spirale di gradini.

Sconquassati dalla tempesta che fuori sembrava scatenarsi.

Di certo i tre personaggi che correvano nel corridoio non potevano sapere cosa aveva scatenato il putiferio esterno.

Una nube nell'animo del paladino lo appesantì più di quanto non lo facesse già la sua pesante armatura.

I tonfi dei suoi passi accompagnati dai febbrili respiri ansimanti lo portarono ad uno spiazzo.

Da li si aprirono due vie,una era chiaramente l'uscita mentre l'altra via continuava in un corridoio piastrellato.

presero il corridoio correndo più in fretta che poterono.

si sentì un rumore netto e spezzato.

"una frana,un muro deve avere ceduto."pensò Black che,girandosi istintivamente,vide il crollo dell'arcata retrostante.

<Siamo nei guai amici miei.

Saremo costretti a proseguire con l'incognita del SE torneremo>

Non sembrava che i due se ne preoccupassero,e Ferion sembrava in preda ad una trasformazione che al paladino piaceva,a dir poco,per niente.

Corsero in fondo al corridoio ora senza via di uscita.

Si trovarono di fronte ad un portale in ferro battuto raffigurante un albero alla cui base sembravano esserci la rappresentazione dei quattro principali elementi.

<Lasciate fare a me>disse con imperisità il paladino che si fece avanti con la sua possanza e possenza.

Spinse il portone con il fronte del martello dove era inciso da sempre il simbolo sacro della famiglia di Black God,del dio che da sempre proteggeva la famiglia di Black.

Si aprì,con un suono maestoso di una pesantezza che sembrava provenire da eoni addietro,le generazioni sembravano percorrere i cardini di quel portale che sembrava sacro quanto era maestoso.

<fermi,non potete entrare>disse il paladino passando oltre la soglia<è un luogo sacro,ed è grazie alla sua presenza che la torre è ancora in piedi,se la torre dovesse crollare questa stanza rimarrebbe in piedi comunque grazie alla protezione di Torm>.

Detto questo entrò nella sala e vide,al centro,un alberello,un piccolo querciforme colpito da una luce proveniente da una finestrella.

Questo albero su un altare circolare simile ad un pozzo chiuso da un praticello sembrava richiamare a sè il tempo di anni passati,gli dei sembravano racchiudersi nei suoi rami,nelle sue foglie.

Black si avvicinò e si inchinò sontuosamente parlando all'albero.

Una preghiera rivolta a Torm,suo protettore.

<i miei compagni devono salvare la vita mio padrone e dio,ti chiedo solo di ascoltare l'umile preghiera di un paladino del tuo ordine Torm.

Che Tyr ti possa premiare di tutto l'aiuto che potrai darmi.

Permeti ai miei compagni di varcare questa soglia,te ne prego>

Detto questo smise di guardare la luce e chinò il capo.

In attesa i due compagni,alla porta.

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