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Vanità - Campagna in solitaria per Lamadanzante


Black Wolf

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Capitolo Primo - La discesa nelle Tenebre

Una tenue tinta amaranto svela ai tuoi occhi uno spettacolo vago e mozzafiato. Dalla cima della collina che hai svalicato dopo l'ennesima notte di viaggio, ciò che vedi ti ricompensa per i rigori del viaggio.

All'orizzonte, a nord, scorgi le sagome scure e minacciose di bassi rilievi, che si gettano con picchi e strapiombi letali nell'acqua turbolenta e purpurea del Fiordo di Kaupang. Alla tua sinistra, lontana, scorgi le sommità delle querce secolari della foresta di Normundr Wàt, che si estende con fiero orgoglio fin dove il tuo occhio stanco può arrivare. La pallida luce del mattino colma di bagliori rosei il fitto manto di neve che ricopre ogni cosa.

Solo una vista gratifica le tue stanche membra. Qualche esile rivolo di fumo che si innalza dai tetti innevati di Kaupang. La tua meta è là, dritta di fronte a te, pronta ad accoglierti con un freddo abbraccio, ma sufficente a rinvigorirti un poco. Poche case, piuttosto grandi, per lo più scavate nel terreno e coperte da ampi tetti le cui travi stesse sono al livello del terreno. Una bassa palizzata, sulla quale scorgi le figure imbacuccate di alcuni guerrieri di ronda. Gli alberi delle navi, giù al porticciolo, che oscillano e ondeggiano e ti sembra di sentire i gemiti del fasciame delle navi, nonostante la grande distanza. Questa è Kaupang, dove gli Uomini del Corvo vivono, e dove tu sei diretta, per imbarcarti all'insegna dell'Isola di Thorren.

Kella ti ha indirizzato qui. Sapeva del tuo desiderio di autonomia, dell'insofferenza verso la vita subalterna che eri costretta a vivere con lei. Così ti ha lasciato andare. Ti ha donato un piccolo amuleto da indossare come bracciale, un piccolo teschio di passero inciso fitto fitto di rune magiche. Ti ha detto che ti avrebbe protetta, perchè il viaggio verso il nord non è mai facile, per nessuno. "Và!" ti ha detto "Thorren Hall è devastata! Và! Trova la verità. Scendi nelle Tenebre. Bevi il Fiele Nero." Questo ti ha detto, prima di dirti addio. Questo ti ha detto, ed era in una delle sue estasi, quando strabuzzava gli occhi e il corpo di contorceva in modo innaturale, e le vecchie ossa sembravano stridere e gracchiare sotto la spinta di quei movimenti sconnessi. Le estasi non mentivano mai. Questo almeno lo hai imparato dalla vecchia Kella, che, coi suoi modi scontrosi, ti ha dato più di quanto ti abbiano dato le carezze e i baci di tua madre.

A Rocca Cupa ti sei procurata una mappa, hai fatto domande, ti sei equipaggiata e sei partita. Sai che Thorren Hall si trova su una piccola isola al centro del Fiordo di Kaupang. Un faro antico ne rivela la presenza dallo scoglio che gli Uomini del Corvo chiamano Skogas.

Quel faro lo intravedi, distante a nord-est, tra i banchi di nebbia densa e la salsedine del mare. Per un attimo, mentre guardi il bagliore rossastro che emana, una fitta di nostalgia ti attanaglia le viscere. Ma sei determinata, e Kella ti ha promesso fortuna e gloria, se riuscirai a bere il Fiele Nero che scorre nelle viscere dell'Isola di Thorren.

Dopo un mese di viaggio nelle gelide steppe del Nord, un rivolo di fumo è un miraggio e Kaupang sembra più accogliente della calda Tana dell'Orso di Rocca Cupa.

Spoiler:  
L'amuleto che ti ha donato Kella, come hai scoperto nel lungo viaggio che da Rocca Cupa ti ha condotta dove sei ora, possiede un potere che si è rivelato utile in più di un'occasione. Una volta al giorno puoi tirare nuovamente un qualunque tiro salvezza e scegliere il risultato più alto.

Per il resto, benvenuto nella Tua campagna, spero ci divertiremo insieme!

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Soraya si stringe nelle vesti infreddolita. Finalmente sono arrivata...anche se questa rappresenta solo l'inizio del viaggio. Pero' potro' scaldarmi spero. E poi andro' al porto a cercare un'imbarcazione che mi porti fino all'isola. Spero non facciano troppe domande. Ah Kella...non l'avrei mai detto, ma sento un po' la tua mancanza! . Stringendo per un attimo il medaglione che gli ha regalato la vecchia strega, Soraya si incammina verso l'ingresso della citta', osservando le guardie imbacuccate sui camminamenti di ronda. Varcata la soglia chiede a una delle guardie dove puo' trovare una locanda e ottenuta l'informazione vi si dirige.

Spoiler:  
Bellissima introduzione! Ho bisogno di un tiro su Raccogliere Informazioni o la guardia mi risponde senza problemi?
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Quella che dalla cima della collina sembrava una bassa palizzata, si fa piuttosto imponente man mano che ti avvicini. I pali di cerro alti due volte te sono infissi in un robusto terrapieno che rende la fortificazione alta circa quattro metri. Ti avvicini all'unico portale che scorgi, che si apre cigolante mentre ti avvicini, lasciando piccole orme scure nella neve.

Un uomo ammantato di pelliccia, armato di una lancia formidabile ti si fa incontro, illuminandoti con la luce della torcia che reca in mano. Quella luce vacua, tremolante, acceca per qualche istante i tuoi occhi abituati al buio per un istante, il tuo mondo è fatto solo della voce dell'uomo, che ti arriva soffocata, come se parlasse da dietro uno spesso panno. Forse è così, ti viene in mente, poichè il freddo pungente sferza il tuo volto stanco. Il soldato parla con voce misurata, in un Comune molto segnato dall'accento Nordico.

"Vieni dentro, Straniera. La tundra è feroce subito prima dell'alba." Giusto il tempo di abituarti a quella luce, che l'uomo ti è alle spalle, e ti indirizza gentilmente dentro il cancello.

L'interno della palizzata rivela una sorta di cortile, al cui centro si trova una grossa quercia, nodosa e grinzosa come le mani di un vecchio, spettralmente illuminata da quattro lanterne poste agli angoli del cortile. Un tremolante gioco di ombre rivela occhi nel tronco rugoso, occhi che sembano scrutarti maligni, e per un istante ti senti nuda. La terra battuta sotto i tuoi piedi è sgombra dalla neve, che probabilmente si accumula sui rami dell'albero senza poter raggiungere il terreno. Un odore morbido e rassicurante ti fa gorgogliare lo stomaco. Odore di pane appena sfornato, che ti ricorda l'infanzia nel Palazzo Grigio dove sei nata, quando il mattino era segnato da caldi panini al burro, marmellata e le canzoni della tua balia.

Sette soldati presidiano il cortile, due poggiato con la schiena contro l'albero; altri tre in piedi vicino ad un carro di fieno, che ridono di fronte ad un boccale di liquido fumante; e una coppia che ti si fa incontro. Uno sembra un ufficiale, poichè il suo elmo scuro è finemente decorato con intarsi simili a penne di corvo.

"Benvenuta a Kaupang, Straniera, dimora del Corvo. Comportati con decoro e non recare disturbo agli abitanti. Nessuno ti darà noie. Crea disagi e verrai punita in misura dei tuoi crimini." la voce è voce di donna, sebbene risuoni ovattata dalla sciarpa di lana purpurea, "Se cerchi alloggio, la 'Kragen Hus' fa al caso tuo. Prosegui dritta lungo la strada maestra. La trovi subito prima del porto, l'insegna è un corvo nero.", dice in risposta alle tue domande. L'accento Nordico è meno marcato, ma comunque presente.

Percorri la via principale, una strada piuttosto larga e non lastricata. Riesci a non sprofondare nella fanghiglia, causata dalla neve semi-sciolta, grazie a grandi tavolati di legno che qualcuno ha sapientemente disposto sul terreno. Il profumo di pane ora si mischia all'odore del mare, pungente come un ago e ricco di salmastro. Raggiungi in pochi minuti l'edificio che ti è stato indicato. Il silenzio pervade la cittadina, interrotto solo dal flebile sciabordio del mare.

La 'Kragen Hus' è una costruzione come tutte le altre, a Kaupang. Due grosse travi poste a tringalo, infisse nel terreno, che sostengono il tetto di terra, ricoperto di neve. L'intersezione delle travi prende forma di una testa di corvo stilizzata. La porta di legno che si apre sulla strada è chiusa, ma si apre senza sforzo sotto la tua spinta. L'interno della locanda è ampio e accogliente, sebbene l'odore del fumo, del sudore e dell'alcol saturino l'aria. Un grande focolare arde nel centro esatto della stanza, rendnendo l'ambiente tiepido, ma riempiendolo di fumo che ti fa bruciare gli occhi. Molti uomini giacciono sdraiati lungo panche di legno addossate alle pareti, avvolgendosi in folte pellicce e coperte.

Un uomo dalla barba irsuta si aggira per la sala, ramazzando a terra con una scopa di paglia. Come ti vede, ti si fa incontro, lasciando la scopa appoggiata ad una delle colonne che reggono il soffitto, ed aprendo le braccia in un gesto di accoglienza. Il Comune con cui ti si rivolge è condito di vari termini Nordici, ma risulta ben comprensibile.

"Buongiorno, Hjers, benvenuta in casa mia! Ti posso offrire una scodella di Groggr calda? L'ora è bizzarra per arrivare, ma una stanzetta te la trovo, se vuoi dormire un pò!"

Gli occhi gonfi di sonno mal si sposano col sorriso che ti porge, rendendo il faccione dell'uomo vagamente ridicolo.

Spoiler:  
Non serve la prova, unica cosa ti chiederei di scrivere ciò che dici, piuttosto che dire: chiedo alla guardia. Cioè, scrivi proprio il dialogo, se non ti pesa troppo...
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Soraya percorre quella strada silenziosa e fangosa piu' in fretta possibile. E' stanca e infreddolita e non vede l'ora di potersi scaldare , mangiare qualcosa e riposare un po'. Il giorno dopo si preannunciava pieno. La cittadina era silenziosa, sicuramente per la tarda ora in cui aveva varcato i cancelli. Le guardie piuttosto gentili, anche se rudi. Diciamo che finora tutto sta andando come se l'era aspettato. Dopo una non lunga camminata raggiunge la sua destinazione, la locanda che le aveva indicato la guardia donna. Una donna a capo di una pattuglia...interessanti questi Corvi.... Dopo essersi pulita meglio che puo' gli stivali da viaggio, apre la porta e varca la soglia. La accoglie un ambiente caldo, anche se non certo profumato. Ma con gli esperimenti di Chella ancora freschi nella sua memoria, quegli odori non le fanno ne' caldo ne' freddo...ha sentito di molto peggio! Osserva l'ambiente rustico e poco elegante...in altre occasioni avrebbe cercato qualcosa di piu' pulito e confortevole, ma adesso non le importava molto...voleva solo mangiare qualcosa e riposare. Questo posto sarebbe andato bene.

Quando si avvicino' quello che doveva essere l'oste e le rivolse la parola, lei chino' leggermente il capo in segno di saluto e rispose: Andra' bene un piatto della tua zuppa grazie e, se possibile, una bevanda calda, un the' o un infuso di erbe rilassanti se ce l'hai. Il mio viaggio e' stato lungo e faticoso. E accettero' anche la stanza, non importa quanto piccola, l'importante e' che sia solo per me. Non mi piace la...mmm...compagnia.

Dopodiche' mi siedo in una delle panche libere, il piu' possibile vicino al focolare che arde nel centro della struttura.

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"Benissimo, accomodati e rilassati, se riesci ad ignorare il russare di questi zoticoni!" dice l'oste, indicando con un cenno affettuoso la decina di uomini che dormono sulle panche. Poi si dirige verso il fondo della sala, varcando una soglia celata da una tenda porpora.

Ora che ci hai fatto l'abitudine, il fumo che permea l'aria è quasi piacevole, come una nebbia tiepida che ti coccola dolcemente. Noti una lunga serie di scudi decorati affissi lungo le pareti, mentre il pavimento è coperto di innumerevoli pellicce. Gli uomini addormentati presentano una grande somiglianza tra di loro: capelli spessi e dalle tinte chiare, portati lungi, ma raccolti in code o trecce; barbe irsute, folte e rigogliose, poco curate, ma non sembrano sporche; corporature massicce, che vanno dal muscoloso al pingue, trasmettono tutte una sensazione di peculiare possenza.

"Eccomi, la tua Groggr e un bel Midhogr speziato e ben tiepido! Un bel pezzo di pane caldo, perchè tutto questo liquido non ti faccia le rane nello stomaco!"

L'oste è di ritorno con un vassoio di legno e un sorriso smagliante. La Groggr si rivela essere un porridge di avena e frumento, sopra al quale galleggia un generoso grumo di miele denso. Il Midhogr, invece, è contenuto da una bella coppa di osso, ed emana un profumo intenso di garofano, cannella e noce moscata, tutto condito da una nutrita nota alcolica. Rivela un sapore sorprendente, morbido e secco al tempo stesso, ti ristora al primo sorso, rilassando i tuoi muscoli tesi e affaticati, e scaldandoti le membra intirizzite. La Groggr col pane, poi, completa l'opera di rifocillarti, con una carica nutriente che ti rimette in sesto.

Ti stai godendo il pasto e il meritato riposo, quando il suono gutturale di un corno squarcia il silenzio della notte. Due lungi e lugubri suoni. Gli uomini si svegliano allarmati, mettendo mano a lunghi coltelli sguainati da chissà dove.

"Che succede?" ringhia un vecchio canuto, ma robusto nel fisico. Un silenzio estenuante segue la domanda, rotto dopo quella che sembra un'eternità da un terzo soffio di corno. Il vecchio si guadagna la porta, facendo appena in tempo a scansarsi per evitare di beccarsela sul muso.

"Thorren Hall brucia! Skogas è spento! Adunanza alla Langhùs del Krage!" queste parole urlate accompagnano la repentina apertura della porta. Ad urlarle è un soldato recante una torcia che illumina, o forse è solo un'illusione, i suoi occhi dilatati dalla paura dietro la visiera dell'elmo. Senza attendere risposta, il soldato se ne và, e poco dopo sentite una porta sbattere e lo stesso grido di allarme.

Nel salone della Kragen Hùs scoppia un clangore assordante. Dodici uomini si avventano sul proprio equipaggiamento, armeggiando febbrilmente con fibbie e cinghie per indossare armi ed armature. Tutti parlano ad alta voce, imprecando, bestemmiando. Solo una frase viene ripetuta "Alla Langhùs del Krage".

Nessuno ti presta attenzione, finchè l'oste, ora armato di scudo ed ascia, non ti si avvicina e con tono dispiaciuto ti dice: "Mi spiace, devo andare. Il Krage ha chiamato, e Torren Hall brucia! Perdonami se sono un pessimo ospite, ma sta certa che non sborserai un quattrino nella mia casa! Devo andare!"

La piccola torma di uomini è ormai armata, e comincia a defluire verso la porta della sala.

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Maledizione, cosa sta succedendo? Thorren Hall brucia? Non puo' essere un incendio naturale con tutta questa umidita' e freddo...chi puo' aver fatto qualcosa del genere? E proprio ora che io dovevo raggiungerla! Non poteva aspettare qualche mese ancora? Maledizione!

In preda a cupi pensieri Soraya si alzo' dalla panca mentre la torma di guerrieri si riversava fuori dalla locanda. Rimasta sola si diresse alla porta anche lei, seppur con piu' calma. Meglio andare a vedere cosa succede. Stasera difficilmente si dormira'.... Si avvicina alla porta e la apri', per vedere come era la situazione li' fuori e cercare di capire qualcosa di piu'.

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L'inferno stesso sembra calato su Kaupang. Il cielo del mattino è di un rosso spettrale, in parte per i raggi del sole nascente, in parte per il bagliore lontano di un enorme incendio, nel bel mezzo del Fiordo di Kaupang. Capannelli di persone dagli occhi assonnati si accalcano sulle banchine del vicino porto per scrutare lo spaventoso spettacolo. Sui loro volti si legge un'angoscia e uno sgomento che fanno accapponare la pelle. Un forte odore di fumo rende l'aria soffocante, mentre un flusso costrante di persone perlopiù armate percorre a ritroso la strada maestra fra grida di dolore e imprecazioni. Una donna dai capelli arruffati ha gli occhi gonfi di lacrime, ed ogni tanto prorompe in un grido straziante: "Mihr Sunne!". Soldati recanti l'effige del Corvo percorrono le strade, intimando a tutti lo stesso ordine: "Adunanza alla Langhùs del Krage! Adunanza!"

Un soldato dalla cotta di maglia piuttosto logora ti si avvicina e ti squadra dall'alto in basso. "Chi sei tu? Non ti ho mai vista qui!" la voce è roca e carica di sospetto.

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Qui sono tutti nervosi e arrabbiati. Chella mi ha raccontato spesso di situazioni come questa. Devo usare la testa, se no rischio di essere linciata e bruciata su un rogo...

Sono solo una viaggiatrice, arrivata in città stanotte in cerca di una locanda per poter mangiare un boccone e riposarmi un po' . Piuttosto , buon signore, mi sa dire cosa sta succedendo?

DM

Spoiler:  
se serve ho tirato "diplomazia": 16+4=20. http://lapo.it/rpg/dadi.php?
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"Succede che Thorren Hall brucia, e che è mio dovere porre domande. Mi scuso per la scortesia, ma la situazione è quella che è. Se ti interessa saperne di più, vieni all'adunanza, può darsi che riesci a dare una mano." il soldato ti fa un cenno di saluto, incamminandosi nella direzione della gente. Ormai anche i gruppetti che si erano radunati sulle banchine abbandonano il triste spettacolo per dirigesi con sguardi angosciati verso quella che i raggi del sole nascente ora illuminano. Una enorme costruzione, molto simile a tutte le altre di Kaupang, ma dalle travi finemente decorata, dal tetto ricurvo, simile alla chiglia di una nave rovesciata, e che svetta, tra le basse dimore dei Corvi, in quanto sorge sulla sommità di una piccola collina. Noti circa un centinaio di persone che si accalcano all'ingresso, un grande portone di legno rinforzato da borchie e fasce di metallo nero. Due guardie dai mantelli neri e dall'elmo a effige di corvo cercano di convogliare il flusso di gente dando un ordine alla massa di persone.

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Mmmm...e' andata meglio del previsto. Meglio andare a vedere dove si stanno dirigendo tutti. Prima so cosa sta succedendo prima posso decidere cosa fare. Maledizione e ancora maledizione al fato!

Soraya si incammina lungo la strada fangosa dirigendosi nella stessa direzione della guardia e di quella che sembra tutta la gente della citta'. La costruzione che si trova davanti e' a suo modo impressionante. Si sofferma qualche minuto ad osservarla. L'entrata e' piena di gente e passare sara' problematico. Meglio aspettare che la maggior parte sia dentro, dopo entrero' e mi mettero' in un angolo per non attirare troppo la curiosita' e vedere quello che succede...

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Raggiungi la Langhùs con facilità, seguendo una deviazione della strada maestra che sale dolcemente sul declivio innevato che ospita la dimora del Krage. La gente attorno a te non sembra prestarti attenzione nonostante il tuo aspetto eccentrico, per gli standard di Kaupang. Sui volti delle persone si può leggere paura, angoscia, determinazione, rabbia, o puro e semplice dolore. Raggiungi l'imponente edificio in pochi minuti e, come avevi notato dalla Kragen Hùs, il cortile antistante la Langhùs è gremito di persone. La folla di decongestiona gradualmente, così che riesci a varcare l'ampio portone. Le due ante sono cesellate con bassorilievi mirabili, raffiguranti, pensi, le storie e le leggende della gente di Kaupang. Riconosci a colpo d'occhio un'immagine particolare, che hai visto illustrata su un libro a Rocca Cupa durante le tue ricerche sul Fiele Nero. Un uomo vestito di piume, con una maschera raffigurante un corvo, che brandisce una lancia. L'uomo è raffigurato nell'atto di colpire una roccia con la lancia, facendo sgorgare un liquido dalla pietra. I bassorilievi circostanti raffigurano lo stesso uomo in varie pose e in vari contesti, tra cui su una nave, al timone; con un accetta nell'atto di sgrossare un tronco d'albero; in una sala, seduto su uno scranno; all'imbocco di una caverna e in battaglia contro quelli che sembrano goblin.

Hai solo il tempo di un'occhiata, poichè la pressione della folla ti instrada dentro la Langhùs. Di quest'ultima riesci a vedere ben poco, stretta come sei fra uomini e donne alti e robusti. Quello che percepisci è il tanfo di una moltitudine di gente accalcata, mista all'acre odore del fumo e ad un lezzo meno riconoscibile e più nauseante. Ha un che di sinistro, che ti fa desiderare di correre fuori e allontanarti a gambe levate da quel luogo. Nemmeno il tempo di ambientarti al tepore che regna nella sala, che urla irate sovrastano il cicaleccio collettivo.

"Basta! Non è il tempo di chicchiere oziose! I nostri fratelli di Thorren Hall sono morti o morenti, e dobbiamo dare loro il sostegno che meritano! Ricordate le gesta di Thorren il Valoroso, e quanto egli abbia fatto per noi! Rendiamo ai suoi nipoti il favore che ci prestò! Equipaggiamo due Drakkar e selezioniamo i volontari! Voglio secchi in ogni stiva per placare le fiamme che rodono le dimore dei nostri fratelli! Voglio asce per schiantare qualunque ostacolo, o le teste di chi è responsabile! E voglio braccia forti per brandirle! Coraggio figli miei, fatevi avanti numerosi!" chi parla è, come puoi vedere salendo su una panca, un uomo dalla chioma grigia con indosso un mantello nero completamente intessuto di piume di corvo. Porta una corona piuttosto semplice sulla fronte, e una spada al fianco. In piedi presso un trono impressionantemente decorato, l'uomo arringa i suoi uomini. "Forza! Per benedizione, il nostro Skaldo Ollav narrerà la Saga di Thorren!"

Alcuni uomini si fanno avanti, offrendosi per la spedizione a Thorren Hal. A te si presenta l'occasione di raggiungere l'Isola di Thorren, ma quali insidie incontrerai?

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Mmmm, questa puo' essere la mia possibilita'. Ma come farmi accettare? So per certo che alcuni popoli vedono male il far imbarcare una donna. Porta sfortuna dicono...sciocchi superstiziosi! Spero che i Corvi non credano in queste stupidaggini!

Soraya si avvicina al trono , mentre quello che deve essere il signore di questa gente, sta arringando gli uomini. Facendosi faticosamente largo in mezzo a quegli energumeni grandi e grossi, arriva finalmente a portata di voce dall'uomo tutto coperto di piume. Mio signore, chiedo umilmente il permesso di imbarcarmi su una delle tue possenti barche da guerra. Si da' il caso che ero diretta proprio a Thorren Hall quando e' successa questa tragedia. Potrei essere utile con le mie....mmmm...arti. conclude abbassando leggermente il capo.

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I tuoi dubbi si dissipano quando vedi una donna coperta di cotta di maglia farsi avanti e gettare la sua spada ai piedi del trono. "Rispondo alla tua chiamata, Krage!" L'uomo sul trono prende la spada e la porge dalla parte del manico alla donna. "Non lo dimenticherò, Vessla! Grandi onori ti aspettano al tuo ritorno!"

La stessa scena si ripete con una decina di uomini e un'altra donna. Il tutto mentre un giovane dalla barba bionda batte un ritmo tranquillo su un tamburo e canta con voce cristallina. Come per magia, il cicaleccio nella sala si cheta, e resta soltanto il suo cantare. La canzone si protrae per alcuni minuti, ed è ricca di rime complesse, e figure retoriche che anche tu, straniera, riesci ad apprezzare.

Parla di un uomo che partì con i suoi amici più fidati su un nave. Parla di come quest'uomo sbarcò su una terra selvaggia, ma ricca di risorse, e come decise di insediarsi qui, con i suoi uomini, fondando un fiorente villaggio. Parla di battaglie contro i folletti dell'isola, della discesa nella caverna di Dorungsdar e della fondazione di miniere sull'isola, della costruzione del Forte della Notte, e della quasi estinzione della stirpe di Thorren, il Valoroso, l'uomo della leggenda, quando dalla caverna di Dorungsdar, abomini senza nome uscirono per divorare gli uomini.

Quando ti proponi, il Krage ti dà un occhiata severa, e la tua sicurezza vacilla davanti ad un cipiglio così severo, così fiero. Ma le parole dell'uomo ti confortano un pò. "Benvenuta tra le mie schiere, giovane. Grandi onori ti saranno tributati al tuo ritorno, poichè il coraggio e l'interesse per le disgrazie altrui sono cosa rara in questi giorni perigliosi! Alzate i corni a questa fanciulla! Qual'è il tuo nome?"

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Le guancie di Soraya si arrossarono un po' per la vergogna e un po' per il disagio di essere al centro dell'attenzione. L'altruismo non è sicuramente la ragione principale che mi spinge a fare questo...ma loro non lo devono sapere ...

Alzando il viso sul l'uomo , nel modo più fiero che riesce, esclama: Il mio nome e' Soraya , mio signore. E sarà un onore servirti!

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Sono passate appena sei ore dal tuo dialogo con il Krage nella Langhùs di Kaupang.

I raggi di un pallido sole filtrano a malapena tra una fitta cappa di nubi grige. Il movimento oscillante della nave affusolata su cui sei imbarcata ti provoca un leggero senso di nausea, ma la cosa che ti dà davvero fastidio è l'odore di fumo e carne arrostita che pervade l'aria. La panca che ti hanno assegnato è piuttosto scomoda e le tue mani sono indolenzite per via del remare, ma un pò di sollievo ti giunge quando Vessla, la donna che ti ha convinto, seppur indirettamente, ad imbarcarti, ti porge un pezzo di pane, una grossa feta di salame e un boccale di sidro profumato.

"Forza Soraya, fai una pausa. Ti do il cambio, mangia qualcosa e rifocillati, tra un paio d'ore saremo a Thorren Hall! Posso chiederti cosa ti ha spinto ad imbarcarti con noi?"

Vessla è una donna fiera. Lo capisci dal suo sguardo, che trasmette l'idea di una persona decisa, spietata, ma giusta. Le sue forme femminili sono sacrificate dalla cotta di maglia e dalla pesante pelliccia che indossa.

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Soraya alza lo sguardo dal remo che sta faticosamente manovrando da quella che le sembra una eternità ! E incontra gli occhi dell'altra donna imbarcata...cosa dirle? Quanto dirle? .... Le vennero in mente le parole di Chella: Parla con pochi e fidati di nessuno... . Si alzò dalla panca e lasciò il posto all'altra donna, riconoscente...non era abituata a quegli sforzi fisici! Afferro' il cibo che le offriva e si mise a mangiare, era affamata!

Ti ringrazio... rispose con un cenno del capo solo accennato Sono una...mm...studiosa di storia antica e stavo giusto viaggiando verso Torrhen Hall quando tutto questo e' successo...voglio scrivere un libro. Quindi quale modo migliore di aiutare per farlo? conclude con un sorriso che sperava sembrasse il più sincero possibile.

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"Se ti interessa la storia di Thorren Hall, devi parlare con Ulfgrim, il nostro amato skaldo. Peccato che sei partita, perchè lui è rimasto a Kaupang. Beh, comunque avrai modo di vedere coi tuoi occhi la magnifica casa di Thorren." Vessla si siede sulla panca che poco prima occupavi tu e afferra il remo, cominciando a vogare con forti bracciate. Lancia uno sguardo cupo verso il fumo nero che si alza da Est. "Sempre che ne rimanga qualcosa." Fa una pausa, ome fosse immersa nei suoi pensieri. "Sai, Thorren era lo zio di mia nonna e in famiglia ne abbiamo sempre venerato la memoria. Era un uomo fiero e testardo. Osò mettersi contro al Krage dell'epoca, così fu costretto a lasciare Kaupang. Fondò Thorren Hall, rendendola una perla nel nostro amato fiordo. Pochi sanno come morì e alcuni azzardano che sia ancora vivo. Sciocche superstizioni, dico io. Ho sentito da un mio cugino di Thorren Hall che partì nel suo sessantesimo anno di età, e fu inghiottito dall'Isola di Skogas. Per questo, secondo lui, hanno costruito là il faro, a segnare il punto in cui la terra ha reclamato Thorren." Ti guarda con i suoi occhi profondi, d'un nocciola liquido e caldo che ti fa sentire coccolata, e si apre in un mesto sorriso. "Mi sa che ti sto annoiando. Non sono certo Ulfgrim nel raccontare storie! Se può interessarti per il tuo libro, però, puoi scrivere che Skogas non è mai stato spento. Fino ad oggi almeno. Chissà cos'è successo!"

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Soraya siede pensierosa, rimuginando sulle parole della donna. Kella sapeva che Thorren Hall era devastata...me lo ha detto prima di partire. Ma non era ancora successo! Che la vecchia strega lo avesse visto nel futuro? Con Kella tutto e' possibile...

Volse l'attenzione alla sua interlocutora: Hai alcuna idea di cosa possa essere successo sull'isola? CHe nemici avete attualmente? Chi puo' essere il responsabile di tutto questo? E soprattutto chi o cosa potremo trovarci ad affrontare?

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Lo sguardo di Vessla si incupisce ulteriormente alle tue parole, e parla con voce stizzita, come fosse in preda alla frustrazione.

"Proprio questo non riesco a capire! Thorren ripulì l'isola dalle feroci tribù di Folletti assassini e sconfisse il feroce drago marino Skoldur, donando a Thorren Hall due secoli di pace! Kaupang è in guerra con Blodhevn, ma non possono essere stati gli Imperiali! La nostra flotta pattuglia ogni accesso al Fiordo, ce ne saremmo accorti se quegli infami avessero tentato un'incursione! No, dev'essere successo qualcosa di strano. Spero solo che i miei nipoti stiano bene."

Ciò detto, si chiude in un silenzio sconsolato, remando con vigore.

Alle tue spalle senti una voce maschile che ti chiama. Il capitano della nave, Broggr, un omaccione dalla folta peluria bruna che ricopre quasi interamente il suo volto, ti apostrofa con la sua voce profonda.

"Fanciulla, è arrivato il momento di chiederti cosa sai fare. Probabile che dovremo combattere, quindi è bene sapere quali sono i punti di forza di ognuno di noi. Siamo pochi, e dobbiamo gestire bene le nostre forze. Dimmi, quindi, come pensi di esserci utile?"

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Mmmmm, meglio non rivelare la vera natura della mia arte...molte persone non la capiscono e potrei finire facilmente fuori bordo. Meglio scegliere con cura le mie parole..

Sareya si alza stancamente e si avvicina al capitano della nave. Sono pratica nelle arti arcane, posso funzionare bene come appoggio per i tuoi soldati, rimanendo nelle retrovie e indebolendo gli avversari.

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