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Riduzione del danno


Dusdan

Messaggio consigliato

Le regole, come è chiaro, mi danno torto: il fatto che le interiora di una creatura fossero da considerarsi una cosa a parte era una mia interpretazione e le faq (NB. le faq, non il manuale base) specificano che i danni vanno invece inflitti alla creatura.

Le FAQ sono l'interpretazione ufficiale del regolamento nei punti controversi più comunemente discussi... Quindi da quel punto di vista non sono contestabili.

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Le FAQ sono l'interpretazione ufficiale del regolamento nei punti controversi più comunemente discussi... Quindi da quel punto di vista non sono contestabili.

Avevo messo quella nota solo per dire che non le avevo viste e quindi non potevo averle prese in considerazione nel mio ragionamento che si basava su quanto scritto nel manuale, di certo non per confutarle. ;)

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Altrettanto chiaro è, però, che sebbene io abbia torto, tu non hai ragione:

Se avessi dovuto basarmi sull'analogia, avrei dovuto considerare che il mostro prendeva metà dei danni che venivano inflitti al tratto digestivo.

E' un vero peccato che io abbia scritto:

Se il tuo criterio avesse un qualche peso non esisterebbe l'interpretazione per analogia, che lo stesso manuale del DM invita ad usare.

che significa che il tuo criterio è sbagliato in re ipsa.

Primo.

Secondo: l'interpretazione analogica, come qualunque altro criterio, ha peso fino a che non sia emanato un intervento chiarificatore, in questo caso potremmo dire "d'interpretazione autentica", il che comporta che ove tu avessi operato secondo quanto suggerito nel manuale avresti ben operato.

Terzo: qui si tratta di ermeneutica, non di filosofia, quindi i tuoi paradossi interpretativi sono irrilevanti e suona buffo anche solo citarli, in quanto vengono eliminati nella Auslegung, ove siano prospettabili.

Give it up.

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Premesso che mi secca terribilmente rispondere a questo che molto poco ha a che fare con l'argomento iniziale di discussione, e considerando che a prescindere questo è il mio ultimo post...

Primo.

Dato di fatto: ho già affermato di aver fatto un errore.

Dato di fatto: La tua ipotesi non è sufficiente per convalidare la tua tesi. L'interpretazione per analogia non è l'unico metodo interpretativo, per cui non vedo come il fatto che io utilizzi un altro metodo metto in discussione l'esistenza del metodo interpretativo.

Che poi il manuale consigli un metodo piuttosto che un altro è irrilevante in questa sede.

Secondo: come già ho detto, se avessi operato seguendo quanto suggerito nel manuale (partendo dalla mia ipotesi, ovviamente) decisamene avrei tratto una conclusione errata e le faq (il tuo "intervento d'interpretazione autentica") lo dimostrano chiaramente, risolvendo il problema stabilendo una norma che per analogia non poteva essere plausibile.

Terzo: Si da il caso che l'ermeneutica non vada applicata solo alla giurisprudenza la cui conoscenza tanto ostenti, o alle regole di D&D di cui ormai ci siamo del tutto dimenticati.

La principale applicazione dell'ermeneutica è in campo filosofico, per cui visto che parlare di ermeneutica in quanto tale non sarebbe niente più che fare sterili speculazioni teoriche (poichè, de facto, l'ermeneutica non è altro che teoria dell'interpretazione, se non associata ad un ambito ben preciso), ho dato per scontato che il tuo intento fosse quello di utilizzare l'ermeneutica nel suo più ampio ed utilizzato campo di applicazione.

In conclusione: Ipotizzando che tu sia uno specialista di un campo quale la giurisprudenza, probabilmente ti limiti a considerare le cose esclusivamente dal tuo soggettivo punto di vista reso tendenzioso dal tuo campo di specializzazione, senza tenere in considerazione che esistono molteplici altre interpretazioni applicate ad altri campi delle argomentazioni di cui ti ritieni padrone.

Se hai da replicare, cortesemente, fallo per PM.

Mi scuso con tutti gli altri utenti per questo intervento, ma era per me doveroso farlo.

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Dato di fatto: ho già affermato di aver fatto un errore.

Dato di fatto: La tua ipotesi non è sufficiente per convalidare la tua tesi. L'interpretazione per analogia non è l'unico metodo interpretativo, per cui non vedo come il fatto che io utilizzi un altro metodo metto in discussione l'esistenza del metodo interpretativo.

Peccato che la tua tesi

Ritengo che in tutti i manuali vige la norma che se due cose sono simili e da una parte c'è un dettaglio specificato, per l'altra non vale.

neghi qualunque criterio interpretativo che non sia quello letterale, ossia il più obsoleto, e notoriamente anche il meno logico.

L'hai tratto da qualche criterio d'ermeneutica filosofica? :rolleyes:

Secondo: come già ho detto, se avessi operato seguendo quanto suggerito nel manuale (partendo dalla mia ipotesi, ovviamente) decisamene avrei tratto una conclusione errata e le faq (il tuo "intervento d'interpretazione autentica") lo dimostrano chiaramente, risolvendo il problema stabilendo una norma che per analogia non poteva essere plausibile.

Pare tu non capisca davvero allora.

Il tuo criterio è sbagliato: questo è certo, e questo ho evidenziato.

Operare per analogia avrebbe evitato incorrere in questo criterio fallace, e ti avrebbe avvicinato alla reale soluzione che, tuttavia, in assenza di una FAQ sarebbe stata più plausibile secondo i dettami dell'ermeneutica.

Ciò in quanto in assenza della FAQ stessa non avremmo avuto alcunchè da ridire, spero tu possa realizzarlo autonomamente senza che io debba spendere altre parole.

Terzo: Si da il caso che l'ermeneutica non vada applicata solo alla giurisprudenza la cui conoscenza tanto ostenti, o alle regole di D&D di cui ormai ci siamo del tutto dimenticati.

La principale applicazione dell'ermeneutica è in campo filosofico, per cui visto che parlare di ermeneutica in quanto tale non sarebbe niente più che fare sterili speculazioni teoriche (poichè, de facto, l'ermeneutica non è altro che teoria dell'interpretazione, se non associata ad un ambito ben preciso), ho dato per scontato che il tuo intento fosse quello di utilizzare l'ermeneutica nel suo più ampio ed utilizzato campo di applicazione.

Complimenti.,

Quindi in un forum che tratta principalmente di D&D, in un topic sulle regole di D&D, dove discutiamo sull'interpretazione di alcune regole di D&D, tu hai pensato che io parlassi dell'ermeneutica in ambito filosofico.

Ok.:lol:

E il bello è che tenti di ribattere ma non dimostri in alcun modo come la tua sarebbe potuta essere un'interpretazione plausibile, secondo i canoni a cui tenti grottescamente di richiamarti senza tuttavia menzionarli nello specifico.

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  • 3 settimane dopo...

tra le regole extra c'è quella del ferimento... esistono talenti che permettono di "ferire", alcuni mostri lo sanno fare di loro e anche alcune armi han questa capacità. Ferire significa che dopo aver subito il danno, il bersaglio di un ferimento perde 1 pf per round finché non viene curato con "guarire" o con 1 incantesimo cura ferite. Volevo sapere se la riduzione danno si applica in caso di ferimento, perché non so se sia così

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  • 5 mesi dopo...

nel caso di una creatura con riduzione al danno 10/+2 è necessario che l'arma sia +2 o è sufficiente che abbia un bonus qualsiasi di 2 o più (tipo folgorante esplosiva)?

inoltre, nel caso di una riduzione al danno tipo adamantio e contundente, nella tabella 3-15 un arma +1 supera il tot necessario per l'adamantio, ma dovendo essere anche contundente come funziona? il fatto che sia +1 è sufficiente o dev'essere anche contundente???

grassie^^

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ok, ma nella tabella 3-15 del manuale del DM i metariali speciali stanno nella categoria "più debole" per la riduazione al danno, e seguendo il raggionamento che un arma +2 supera la riduzione anche del +1 lo stesso ragionamento non andrebbe applicato anche qui? quindi un arma +1 non dovrebbe superare anche la riduzione de materiali speciali?

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  • Supermoderatore

un arma +1 non dovrebbe superare anche la riduzione de materiali speciali?
No.

Le RD da materiale si possono superare solamente con l'arma forgiata nel materiale apposta, con incantamenti o Oggetti meravigliosi che forniscono tale capacità in maniera temporanea alle armi (ad esempio Bagliore Argenteo) e con armi di altri materiali e analoghe proprietà (Metallo Stellare).

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Certo.

Se un Pg Guerriero colpisse con un normale Spadone Perfetto per 2d6+8, infliggerebbe la stessa quantità di danno ad un mostro munito di RD 10/Adamantio nel caso utilizzasse uno Spadone +10.

Beh, no...

Se uno ha lo spadone perfetto e l'altro ha uno spadone +10 quello con lo spadone +10 farà 10 danni in più, anche se questo prescinde dall'RD.

Entrambi i danni verranno ridotti ovviamente di 10, ma potenzialmente lo spadone +10 farà in media 10 danni in più :-)

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  • Supermoderatore

Se uno ha lo spadone perfetto e l'altro ha uno spadone +10 quello con lo spadone +10 farà 10 danni in più, anche se questo prescinde dall'RD.
Infatti nell'esempio che ho scritto lo Spadone +10 era fornito solo contro la creatura con RD 10/Adamantio, di modo da poter infliggere anche ad essa 2d6+8. ;-)

infliggerebbe la stessa quantità di danno ad un mostro munito di RD 10/Adamantio nel caso utilizzasse uno Spadone +10.
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avrei bisogno di un ulteriore aiuto al riguardo...

una riduzione al danno di tipo 10/male che significa? che l'arma dev'essere "buona" o che se attaccati da una creatura di allineamento buono superano la riduzione al danno? nel caso la risposta sia la prima: esiste qualche incantesimo che renda un arma "buona" momentaneamente?

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Veramente X/male vuole dire che la creatura subirà danni pieni solo da armi malvagie, altrimenti la riduzione del danno sarebbe X/bene.

se attaccati da una creatura di allineamento buono superano la riduzione al danno?

Attento, non basta che la creatura sia di quell'allineamento, è necessario che le armi (naturali o impugnate) siano considerate allineate al bene/male/caos/legge. Un genere questo succede quando la creatura ha il sottotipo corrispondente all'allineamento (come gli angeli, che hanno sottotipo "buono", o i demoni, con sottotipo "male" e "caotico"). Nella descrizione della creatura è scritto se le sua armi sono considerate di un tipo particolare (ad esempio, le armi naturali del tarrasque sono considerate epiche per quanto riguarda la riduzione del danno).

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