LaLamadelleLacrime Inviata 13 Novembre 2013 Segnala Inviata 13 Novembre 2013 GAMES OF THRONES UN CLASSICO? SI, IN SALSA GRECA! Qualche giorno fa mi è capitato di leggere un'interessante analisi del mastodonte letterario di George Martin. E’ ovvio che alla base dell’opera di Martin ci sia una buona dose di rimandi a una miriade di classici passati cui l’autore attinge a piene mani, ma Thalia Sutton studiosa indipendente e scrittrice di narrativa (a cui appartiene l’indagine che segue) sostiene che la mitologia antica – non esclusa quella nordica – sia la vera colonna portante della saga. L’autrice propone in particolare un simpatico parallelo tra i personaggi della saga fantasy e le divinità del pantheon greco. Così simpatico che ho voluto proporvi la traduzione nonché una versione ridotta dell’articolo originale. Qui si coglieranno solo i paralleli più interessanti dei membri principali della famiglia Baratheon. A tutti gli aficionados del Gioco di troni: questa chicca è per voi Cominciamo col primo paragone classicistico/martiniano ROBERT BARATHEON E CERSEI LANNISTER COME ZEUS E HERA La similitudine con il passato greco emerge dai primi capitoli e dai primi personaggi: la coppia di sovrani re Robert Baratheon e la regina Cersei Lannister. Anzitutto la loro relazione di contrasto, sfida e vendetta reciproca e continua ben li assimila alla coppia Zeus-Era ( o Giunone che dir si voglia) che nell’epica greca litigano come… fratello e sorella . Cersei riflette il personaggio della regina sempre insoddisfatta, gelosa, tradita e pronta alla rivalsa contro tutti al fine di vedere rispettato il suo potere di sovrana-matriarca. Tessitrice di inganni e fanatica dell’intrigo ci appare come una Giunone vestita alla maniera medievale. Allo stesso modo, Robert Baratheon è l’equivalente di Zeus da diverse sfaccettature. In primo luogo, la personalità; i tre più importanti tratti di Robert sono: 1)La sua natura allegra (tranne quando è con la moglie), 2)La sua tendenza alla festa e alla lotta, 3)Il suo spropositato appetito per le donne (diverse da sua moglie), senza eguali nel regno e talmente selvaggia, al punto che si procura una vera e propria orda di figli bastardi. CERSEI LANNISTER COME AFRODITE Ma tornando a Cersei, si potrebbero notare in lei le caratteristiche di una seconda divinità e cioè Venere/Afrodite. Proprio così: Afrodite, dea della bellezza. Molti personaggi della serie di Martin sarebbero in verità - secondo la Sutton - una combinazione di più personaggi antichi Pertanto Cersei riempie i ruoli sia Afrodite che di Hera. Una combinazione a dir poco letale. Al pari di Afrodite fredda, crudele, bionda, bellissima, e, notoriamente, nata dal mare, Cersei Lannister è fredda, crudele, bionda, bellissima e… proveniente da Rock Casterly (vicino al mare). STANNIS BARATHEON COME APOLLO Anche senza assumere Robert Baratheon come Zeus e Cersei come Hera , Stannis Baratheon è immediatamente riconoscibile come Apollo. Apollo, come Stannis , è l'erede legittimo che nessuno vuole. Apollo è il figlio maggiore di Zeus, ma in quanto Dio di ordine e armonia, è noioso e severo, sembra incapace di divertirsi. Edotto in musica e nelle arti, ma non è interessato alle doti di altri, né alle loro opinioni , a lui importa sapere che sta governando , e che ha ragione . Ma non è tutto . Apollo ha il potere di governare, ma agli occhi dell’opinione popolare le sue gesta impallidiscono in confronto alla grandezza epica delle battaglie di Zeus. Apollo ha il più grande complesso edipico tra i figli di Zeus, e alla stessa maniera Stannis nutre un rancore predominante nei confronti di re Robert, il nostro Zeus . Come si può vedere, la rigidità di Stannis è una forte correlazione ad Apollo , così come è evidente la sua interazione e il suo contrasto verso Robert Baratheon. RENLY COME DIONISO Apollo è di gran lunga il più forte dei figli di Zeus… fino a quando Dioniso (o Bacco) fa la sua comparsa. Ma chi è il nostro Dioniso ? Ovviamente il terzo fratello Baratheon: Renly . Dioniso è il più giovane dei devoti figli di Zeus , il dio del vino e di tutto ciò che ne consegue : giovialità, feste, avventatezza, ebbrezza selvaggia Renly riesce a comandare uno degli eserciti più forti della serie e questo è da relazionare alla capacità di Dioniso di portare chiunque dalla sua parte. Dioniso è ciò che tutti vogliono, e la gente lo ama per questo. Dioniso/Renley riesce ad essere attraente per le persone allo stesso modo in cui Apollo/Stennis riesce ad essere repellente. ……………………………… Allora che ne dite? Siete d’accordo con queste similitudini o vedete solo forzature? Ovviamente se vi va proponete voi altri paralleli. Fatevi sotto con i commenti. A presto, giovani
shalafi Inviato 16 Novembre 2013 Segnala Inviato 16 Novembre 2013 gioco simpatico, ma mi pare che, anche se forzatura è un termine eccessivo, possa essere applicato a un'infinità di altre saghe o pantheon. in fondo, avendo a disposizione una dozzina di personaggi articolati da confrontare con un'altra dozzina, è normale trovare degli elementi in comune tra gli uni e gli altri.
FeAnPi Inviato 16 Novembre 2013 Segnala Inviato 16 Novembre 2013 Alla fin fine, la letteratura greca ha influenzato e influenza tanto. Martin, di certo, non è uno sprovveduto che cita senza saperlo per pura "scienza infusa" (in un passaggio cita praticamente parola per parola una antica "formula magica" indoeuropea con le istruzioni per ricomporre una frattura scomposta, formula attestata in sanscrito e in germanico), ma comunque io non ci vedo delle citazioni così dirette.
blasfede Inviato 17 Novembre 2013 Segnala Inviato 17 Novembre 2013 Sono d'accordo con Shalafi... Praticamente in tutte le saghe e anche in tutti i GDR che conosco ci sono dei parallelismi con pantheon classici come quello greco! Sarebbe più interessante sapere cosa ne pensate dei libri di Martin in genere, la mia opinione è che possano funzionare come intreccio e trama ma in realtà valgano praticamente nulla come opere.
LaLamadelleLacrime Inviato 21 Novembre 2013 Autore Segnala Inviato 21 Novembre 2013 Beh effettivamente anche io le avevo viste come forzature... ma volevo sapere che ne pensavano altri
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