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E6 - Guerriglia


MrDeath

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un simbolo.... ancora non abbiamo cominciato e già si parla di vittoria... mah!

La faccia di Ember diventa inespressiva e lascia che siano gli altri a parlare senza interrompere.

Quando Xardoval se ne va saluta con un gesto della mano.

"Non credo che per quanto tu possa avere ragione, ti ascolterò. Non sono ormai più abituato a dormire al chiuso e sicuramente non ho voglia di tenere Silver come se fosse un cagnetto domestico. "

poi guardando in direzione di Kortz "hai una stalla? non ho fatto caso venendo qui.. e qualche provvista per l'indomani" mi avvicino al banco e poso una moneta d'oro.

"Saette e tempeste... non mi sembra un simbolo positivo, piuttosto un'arco."

Attendo giusto il tempo di rispondere prima di uscire dalla stanza.

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«Un simbolo è cosa buona... la gente sicuramente avrà bisogno di un punto di riferimento

da seguire e da innalzare in contrasto alla presente oppressione...»

commento semplicemente mentre gli altri espongono le proprie idee

«Questa città è vostra, non mia... non mi interessa prendere parte alla decisione dello stendardo,

ma per qualunque deciderete, sceglietelo bene... ogni simbolo può avere molti significati, e ognuno

racconta una storia diversa...»

Ne so qualcosa di simboli...

rifletto mentre mi passo una mano sui tatuaggi impressi nell'avambraccio.

Nel mio paese è comune l'utilizzo di imprimere simboli nel proprio corpo per vai motivi:

L'uomo medio ha tipicamente 1 o 2 tatuaggi, che simboleggiano la propria origine,

ma l'utilizzo di questo tipo di simbologia è molto più accentuato se fai parte del mondo

della malavita del nord, e il mio corpo ne è un chiaro esempio.

Chi appartiene a bande e ad associazioni criminali porta sempre con se i simboli della propria "famiglia",

quelli del suo ruolo all'interno di essa, e numerosi altri disegni, lettere, e marchi di vario genere, che

servono a ricordarsi di cose importanti, come una particolare impresa riuscita, un torto che si è subito,

un pesante debito che si è pagato caro, e via dicendo.

Su tutte queste cose corrono i miei pensieri mentre gli altri esternano le proprie idee,

e sono costretto ad ammettere che la vita del nord non mi manca nemmeno un po'.

Ma sfortunatamente qui al momento sono costretto a vivere praticamente allo stesso modo per non avere problemi.

Cambia il luogo, cambiano le situazioni, ma l'essenza della mia vita non cambia.

E questo non va bene... se devo fare la stessa vita qui o là, tanto vale che torni a casa,

dove ho i miei genitori che si staranno chiedendo che fine ho fatto... sempre se saranno ancora vivi al mio ritorno...

Sono abbastanza disilluso a riguardo: non sono più giovani, e praticamente li mantenevo io.

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