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Poesia By Black


Black God

Messaggio consigliato

non ci piaceva la cioccolata, ma scrivevamo sui muri con molta dolcezza

cos'è il rimpianto se non un ricordo della nostra felicità?

la potenzialità ci mette sempre a disagio

nelle nostre scelte.

Ci piaceva giocare con il vento,

mangiavamo farfalle e polvere nei mattini d'inverno

con il sole che ci sbatteva in faccia tutto, in quel preciso momento

Era facile parlare della morte della gioia della felicità della povertà, del governo

Non facevamo che parlare

con un dio che non ci ascoltava, assente, nel suo inferno.

Portavamo le nostre fiaccole nella neve, con particolare attenzioe al particolare

al singolo, alla fine del mondo.

Non sapevamo veramente cosa fare.

Non sapevamo nulla in verità.

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In inverno sognavamo

Ci ripariamo dal freddo

e usciamo dai nostri calderoni

d' inverno.

Ci lasciamo tutto sulla testa

e mangiamo il fumo delle nostre serpi,

con tanto di forchetta e coltello ci piazziamo in prima fila per il banchetto ferino.

Accolteliamo le nostre speranze

e le dichiariamo morte,

fine di un battito cardiaco cerebrale senza inizio.

'Sai?' ti dicevo sotto la pioggia 'La nostra vita è come una foglia'

E tu ridevi, chiedendomi senza sogni: 'perchè'

'perchè senza volere si cammina cadendo sempre ai piedi del nostro albero'.

E guardavamo la luna che

timida

si nascondeva dietro il sole.

Come noi, nella nebbia tra i nostri denti.

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Ai più sembrerà un reciproco incensarci piuttosto sterile, ma non è così, almeno non consciamente.

Hai acquistato una 'maturità' poetica distante anni luce, dai tuoi vecchi componimenti, ben scritti, ma privi di necessità. Certo, qualcosa da togliere o cambiare c'è sempre, ma queste nuove poesie sono bellissime, necessarie, tue, perennemente in bilico fra lacerazione e compostezza. Come una vecchia canzone dei Pearl Jam, e non c'è complimento migliore.

PS: va con l'accento. ;-)

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credo sia il complimento davvero più complimento che mi sia mai stato fatto riguardo ciò che scrivo.

Grazie Esa, davvero.

Che poi qualcuno possa pensare sia un incensarci l'uno con l'altro penso importi poco, anzi praticamente nulla.

Di seguito riporto un altra mia cosetta.

Se piangi è perchè hai un moscerino nell'occhio

Masticavo benzina

e mi piaceva;

Non quel piacere che ti davano le mie mani,

la mia mente,

è un altra cosa che non conosci.

Non correvo verso il fiume come tutti quegli stupi che tanto ti piacevano.

In effetti non correvo affatto,

guardavo il cielo

nelle sue sfumature rosso,

nelle sue fiamme imperiose e sapevo di voler bruciare così.

Pensavo al mondo ed alla me**a che ci sommergeva,

chi più chi meno ma ci sommergeva tutti,

non erano pensieri felici,

me lo rinfacciavi ogni volta.

Ma cosa vuoi che faccia a parte dirti quello che vuoi sentirti dire?

vuoi che ti offenda?

No, non lo vuoi, poichè corri verso il fiume come tutti gli altri.

In verità ti dirò,

non mi dispiace stare qui sull'asfalto nero cancrena che lasci per quei prati,

tutto solo posso meglio ammirarti nel momento in cui ti immergerai

nella me**a che tanto piace a quelli che chiami uomini.

Sai

non ho mai respirato davvero

non ho mai sentito il cuore battere e non ho mai sentito il lieve suono

della gioia o della non sofferenza;

tutto è sempre stato un piccolo bicchiere di

roba forte

tipo Wiskey o roba così,

sì sì non rimpiangere quei tuoi palpiti di un momento, vai e sco**ati il mondo.

Probabilmente morirò solo

infelice

depresso

piangente

malato

e con poca voglia di parlare,

di pensare

di amare

di guardare il sole o l'asfalto, o la stazione di servizio, o il mondo.

Ma con tutto questo potrò dire di sapere dove sono morto,

potrò dire di essere morto dove siete morti tutti,

ma se un giorno me lo chiederanno io saprò rispondere :

'dove sono morto? beh, dove muiono tutti, nella ******'

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pensieri in una telefonata, e telefonata

Colla colla incollavi

l'inchiostro rosso che colava.

Colorava la stanza e tu continuavi ad incollare pezzi di giornale al muro.

Controlla che sia tutto a posto prima di uscire

chiudi a chiave

controlla che il cane abbia le crocchette per mangiare.

non fare tardi

non bere

e guida piano, attento alla strada

che c'è ingiro brutta gente.

Non voglio farmi i ca**i degli altri

ma perchè mi chiudi il bicchiere in faccia?

nella porta è quasi tutto finito.

Non rompere,

sono giorni di me**a,

sì, di mer**a.

Lo so che non ti dispiace.

No, non ho capito...ripeti.

Ah..si ok..ci vediamo più tardi.

No ho detto che è ok.

OK, a dopo.

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Parlami del mondo

Le parole spesso ci hanno ricoperto

nella nostra placenta

di follia e di caos.

Nonostante tutto riusciamo

ad ascoltare

la nostra terra

e ad ignorarla.

Creiamo il nostro vivere

e ci cibiamo della pazienza altrui,

non ci basta cavalcare ogni tanto, o guardare il cielo.

Non passa momento

dove il tempo non stia

fermo tra le sue lancette,

Cosa non c'è nell'aria?

Forse un fiore o un forte odore di pericolo.

Non siamo fatti per stare nei nostri occhi,

cosa ci trattiene dal mondo?

Forse una piccola coccinella in cui noi crediamo,

come il bimbo crede nel proprio genitore.

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Misantropia

Piccole parole ci sfioravano il cervello,

'Misantropia'

questo ci dicevano indecisi.

Si forse sono affetto da quella che tu chiamavi, e chiami tutt'ora

malattia del cavolo.

Me ne frego delle persone che mi guardano male,

Io so che infondo sono peggio di me

con i loro occhietti sadici e malati,

credono di poter nascondere le loro perverse abitudini

in cervellini grandi come un unghia,

Non c'è da ridere, daccordo,

ma non c'è nemmeno da arrabbiarsi

o da offendersi;

Cosa credi

che il mondo ti guardi?

che Dio ti guardi?

che io ti stia guardando?

Domandati perchè il mondo piove,

e forse allora capirai

che hai sempre sbagiato domanda.

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una tazzina con rozza teologia

Ci facciamo un caffè?

Moca da quattro?

ok

Non rompere ancora con le

tue fo**utissime follie tipo:

andiamo nel bosco e strappiamo le foglie ai serpenti,

perchè?

Perchè i serpenti non hanno foglie,

ecco perchè.

Non vorrai dirmi che non ci abbiamo mangiato tutti da quel piatto.

Non volevamo infrangere la barriera

tra realtà e fantasia;

o almeno non mi ricordo di averlo mai voluto.

La tua memoria non è più quella di una volta..

E tu credi in dio.

Beh allora?

Allora non puoi venirmi a dire quello che devo fare,

se c'è qualcuno che dovrebbe dirmi qualcosa dal tuo punto di vista

dovrebbe essere dio, o quantomeno il papa..

Sbaglio?

Si.

Ovvio, per te ho sempre sbagliato tutto.

Squilla il telefono, vai a rispondere

magari è dio..o forse Gesù che si è sentito escluso.

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Sotto gli alberi in autunno, le mani, le foglie, la pioggia, masticando cenere

Masticavo i mozziconi che

mi donavi

con tanta simpatia;

Dondolavi

nelle piastrelle sulle quali

sembravi assorta;

Con l'autunno che avanzava

ci intravedevamo

tra gli screzi gialli, rossi e verdi

Degli alberi

che nel vento rimanevano

tesi con le loro dita protese

quasi verso le nuvole,

quasi verso lo stesso vento che li lasciava

così,

Come mani appunto.

Non ti avvicinavi

non mi avvicinavo

rimanevamo così, tra i silenzi ed i leggeri tonfi.

Te lo ricordi?

volevo baciarti ma

sentivo che no

non era così che doveva andare.

Mi pare di avertelo detto,

(anche se spesso ho taciuto ed anche ora),

ora tu hai questo nuovo gingillo

che tenti di tenermi nascosto

come il bambino che scappa con il biscotto

nella mano, pensando che dissimulare sia la giusta tattica.

Dissimuli

ma nel mentre sorridi.

Sai è strano

arrivasti da me piangendo

e rimanemmo lì tra il ponte ed il fine serata,

dove ridevi senza

cadere nel mio sguardo.

Probabilmente è vero,

non ti cercavo,

ma penso che ancora una volta sia stato io a trattenermi.

Io mi trattengo ed il mondo va a rotoli..

Cosa

cosa minaccia il tuo spirito?

Ti dirò addio,

ti dirò addio un giorno di questi,

magari pioverà.

In una pozzanghera allora ti dirò addio,

ed ancora una volta

sarò solo io, quello che se ne và.

Buffo,

sia io

sia quello che sarà.

Sta piovendo.

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VACCA COSMICA#1

Finivamo sempre nei nostri litigi tortuosi,

Ci rifugiavamo

nel nostro ossuto antro piccolo;

La vacca cosmica

ci ricopre come una madre,

conclude il suo giro e si spaventa nei muggiti

mugolii sommessi

errori ripromessi con un accento

di amarezza;

nella tua voce c'è qualcosa.

Come?

No non voglio venire,

non mi va,

non interrompermi, sto scrivendo..

si scrivo.

Che c'è da ridere?

Ah ok..ora lasciami finire.

Mangiava l'erba del tuo

selciato

senza fretta,

Aspettando la tua dissoluta

risposta alla tacita

domanda data dai suoi occhi bovini,

pesanti,

come un alba incompiuta,

come una sveglia dopo cinque ore di sonno,

come qualcosa che ti

rimuova dalle fondamenta.

Mi piace il sole in inverno,

sembra tutto più bianco.

Mi chiedo quando sarà la distruzione di tutto,

vorrei vedere davvero quel palazzo sparire d'incanto

e quelle casupole incenerite..

magari qualche muro con un paio di mattoni a ricordo di una distruzione,

perchè lì prima ci tava qualcosa.

Pensa..

non sarebbe bello?

la fine, di tutto, di tutti..

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Alcune sere nevucava

Alcune candele pendevano

dal soffitto

illuminando le lenzuola di un colore rosso autunnale.

Mi stupivo ogni volta

di quanto potessi sembrarmi

elegante, leggera, bella e potente;

ma senza parlare ci accostavamo

e fermi non respiravamo

l'aria di cera nella stanza.

Non ti ho mai parlato della mia casa,

della mia famiglia,

dei miei amici

e tu allo stesso modo

rimanevi un mistero

esplorato spesso.

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Ritrovavamo l'assenza della gravità

mescolavamo i nostri passi

con il mondo,

nel guizzo delle metro.

Facevamo del nostro meglio

per non immergersi nel caotico silenzio indefinito

che ci circondava,

nel terreno ormai invaso dal

ferro, dalla plastica

e dal neon.

Ci sforzavamo

di vomitare

parole e frasi e piccoli pensieri

snocciolati così

come le foglie che in su

cadevano.

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VACCA COSMICA #2

Rimaneva soltanto la polvere

ad imbrattarci la bocca;

arida nel vento rimaneva la vacca cosmica.

Sorvolava sulle nostre peccaminose

rimostranze.

Bevevamo i nostri bicchieri in silenzio,

con costanza

e con quel sapore di vetro in gola,

quasi ci tagilava.

La nebbia sparava sui fari

e le ruote arrancavano nell'asfalto

consumate fino all'osso

come mangiate da un ratto titanico

che gioisce

del proprio appetito.

Quasi che un cerchio

si chiuda sulla nostrastrada.

L'impatto fu terribile,

ma morimmo in silenzio...

o almeno ci provammo.

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Piccoli cosmi per il piacere, e l'ordine della stessa

Il caos ci plagiava

a piccoli morsi.

Ci rendeva piccoli cosmi, e

piccole carezzevoli ombre.

Buchi neri

rizzavano in nostri giovani peli.

Chiostri insanguinati

ci piacevano nel cielo stellato.

Piccoli confetti di nebulose

caramella ci conferivano una certa serietà.

Tutto in un piccolo

vetro

alcolico.

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BOOOOM! ritmico

Schizzava il cervello

sulle pareti,

tornava in movimento piatto.

Senza i fumi

ci incollavamo alle mattonelle,

colorati fino al midollo

di verde acido

e chimica.

Senza scampo.

Impallidivamo

di colpo,

quasi senza preavviso di tempo massimo.

Rimandavamo tutto il giorno dopo

e ci dicevamo che il colore sarebbe tornato.

Oggi è tutto grigio ed il mondo ci vomita addosso.

Il nostro cervello è ancora verso il muro

con un volo matrix,

senza ritorno.

Quasi spasmodici atti,

qualsiasi ritmo degli orecchi.

Conserverò questo ricordo ed esploderò con ritmo.

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Che belle :-p ( non le ho letto tutte, ma le poche che ho letto, cioè sei, sono meravigliose:-p) ma le hai publicate???

L'unica cosa è che ho carenza di rime...

wow grazie!:-D

Le rime in effetti sono in elaborazione su altre poesie..che hanno un procedimento più lento proprio perchè sto tentando di lavorarmi meglio che posso la metrica..(spesso sono poesie che ho già scritto e che ho ripreso in mano dicendomi 'hei..proviamo a vedere come stanno con un poco di ''serietà''':lol:)

Per la pubblicazione non ci ho mai nemmeno pensato..cioè..mi servirebbe un budget altino di poesie..e arrivo a malapena alle mille 'composizioni' o qualcosina di più nell'arco di tutta la mia 'produzione'..

quindi credo che aspetterò semmai mi venisse in mente di provare..grazie dei complimenti!:-D

Sono sinceramente contento che qualcuno legga ciò che scrivo:cool:

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