Black God Inviata 21 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviata 21 Luglio 2006 l'ho scritta un po di tempo fa..e a dir la verità avrei dovuto lavorarci un po di più..spero comunque che vi piaccia..distruggetemi pure.. E il vento che taglia i legamenti del mio grande corpo che vitreo piombo in fiamme decade al suolo con tonfo gentile per morire con sfiato e sospiro di "sleeping giant" che ormai ripiega verso la gentile nadre nel muschio e nei roseti che accolgono la massa scura con il verdeggiare dell'estate primaverile ancora un ultimo battito pesante e corroso dal vecchio tempo che piega le stelle le piogge i venti veglia ancora dal filo dell'erba il gigante sul monte che ora lo vede su se stesso morto e rifulgente nel rifuggire del ricordo del fuoco che ancora lo brucia poesie per il vento.. per il sonno per la pioggia.. Spoiler: aspetto i commenti.. 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
esahettr Inviato 30 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 30 Luglio 2006 Bella, sul serio, fa molto Jim Morrison! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Black God Inviato 30 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 30 Luglio 2006 è un complimento più complimento di quanto mi sarei mai aspettato.. Ti ringarazio davvero.. Magari riuscire a scrivere alla Jim Morrison..ehehe.. Ne ho ancora di strada da fare..ma Grazie davvero.. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Black God Inviato 22 Agosto 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 22 Agosto 2006 Questa poesia l'ho scritta tempo addietro..il modo è leggermente arcaico,però l'ho rivista e ci ho lavorato un po su..certo non è un caplavoro..però chi ha voglia..la legga.. -L'OCCHIO- Come il corvo in su la gobba ripiega a sè il proprio potere che l'omo gli invidia sotto il sol che chiude. Tale è la sottile tenda che,tende, s'incontra nel leggero sbatter di ciglia. Nascosto per breve attimo il fulgor d'alba che sorge,sembra,ad intervallo cadenzato. In su come in giù del tempo, leste. D'autunno, d'estate d'ogni quattro che l'omo,da sempre, vive. Rivelano con stupore ad ogni sguardo. Trafitto dal dardo del piccolo capriccio. Una tal confusione crei che forse il tuo possesso è indegno se non che cotal viso porti fieramente la favilla del chiudere e racchiudere. Esempre ritorna e sempre tormenta l'incauto osservator che tramite esso osserva, esso stesso. chiudere-riaprire. Eccolo di nuovo ed ancora! Che libertà ci può essere nel fronteggiar esso,con essi ? In coppia col fratello che eguale lo accompagna, nei ritmi e nei recessi dell'incauto bisticcio. che tanto mi concerta. che ne pensate??? spero non sia troppo noiosa. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ferion vallas Inviato 22 Agosto 2006 Segnala Condividi Inviato 22 Agosto 2006 molto bella;-) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
valdios Inviato 22 Agosto 2006 Segnala Condividi Inviato 22 Agosto 2006 complimenti scrittore esperto ... vorrei scriverle anche io così Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Black God Inviato 2 Settembre 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 2 Settembre 2006 posto qui una mia piccola poesia: con fare impulsivo mi ritrovai sulla via dell'ipocrita e del sacrificato martire sanguigno. massacrato ritrovai il padre che per tanto tempo mi fu nascosto avviluppato nell'etere del progresso, della vita. Passarono i popoli delle lucertole che,vendicative, ripassavano col sangue del mondo morto i portali concreti della cancrena del mondo risorto. vivete ora popolo perduto! e risorgete dalle ceneri dell'umano popolo che morì in tempo irrequieto. dicevano le voci. Lo sciamano riprese il suo rito. Ed il popolo rettile si rivestì di notte serpente. Di morte viscosa. Di fulgido sole il mondo fu ricoperto. E di puro amore le ceneri riempite. Ecco il nuovo mondo,il mondo in cui vivrei per sempre il mondo in cui vivrei intensamente il mondo in cui il fato guiderebbe i passi del nostro cammino, sui passi della via dell'ipocrita e del sacrificato martire sanguigno. il Chaos imperversa e la mente non riesce e massacra il proprio essere avviluppato nell'utero della madre. nasci nuovo mondo nasci. morte distruzione disperazione. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
esahettr Inviato 2 Settembre 2006 Segnala Condividi Inviato 2 Settembre 2006 Bella, epica. PS: fu va senza accento. ADC:paladin: Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Black God Inviato 2 Settembre 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 2 Settembre 2006 grazie Esa^^ hai ragione..fu senza accento... errori di abitudine che è meglio abolire daaa..adesso:-D spero di postare presto altro..magari dai miei antichi block-notes..vedrò... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Black God Inviato 16 Settembre 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 16 Settembre 2006 Altra poesia...che scrissi di qui a qualche tempo..spero valga la pena^^ uccisi il vecchio perchè mi ritrovai un coltello insanguinato in tasca. Uccisi il vecchio perchè il non sapevo che insegnamenti fossero usciti dal saggio essere umano. L'uomo sedeva sulla roccia nel tramonto come cancellereste voi il sole in un mondo che conosce solo il pianto? questa la domanda della persona nel tramonto. La pioggia mi copriva il midollo che,stanco, si rilasciava nell'etere. Otto ossa rotte e sei uomini morti ammazzati La crepa del muro di mattoni blu mi sorride, nel vialetto della casa morta. [quella lucertola mi osservava inquieta] Probabilmente deliravo in quel mare che tanto era da non permettere ad alcuna nave di passare nel suo corpo convulso nella tempesta, nella pioggia. [Pandora aprì il vaso,ed io conobbi il mondo] Un po vecchia forse...ma l'ho ritrovata quasi sbiadita in un cassetto..allora ho voluto salvarla e condividerla con voi^^ spero non sia poi così orribile Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Aramil Mailo Inviato 26 Settembre 2006 Segnala Condividi Inviato 26 Settembre 2006 mmhhh...... che dire? devo leggerla bene, perché in alcuni punti non la capisco bene. Non sono esperto in poesie e non le capisco al volo. cmq carina Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Feburof Inviato 29 Settembre 2006 Segnala Condividi Inviato 29 Settembre 2006 Sono carine ma cerca di utilizzare meno il verso libero e di dare una compattezza maggiore alla strutta della poesia stessa perchè così sono tanto disorganiche che a sto punto è meglio scrivere un breve passo in prosa! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Black God Inviato 10 Ottobre 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 10 Ottobre 2006 mi riaffaccio di nuovo su questa discussione per postare una poesia quasi dimenticata nei miei taccuini.. in particolare in un piccolo taccuino che avevo quasi perso nei meandri delle mie scartoffie.. è una poesia corta..che per me significa,ed è significata molto,in passato come adesso.. scritta "ispirato" da una ragazza(eh già..sempre così eh..eheh.. ) che in seguito ho cnosciuto..ma va beh..non mi voglio dilungare troppo..era solo come introduzione.. -POESIA CORTA DELLA FUGGITIVA- Ti vedo giù in strada, l'asfalto segue i tuoi passi. Rapido seguo le linee della tua figura fuggente, rotta dalla luce, nel mattino fluente Da cosa scappi? Beh come ho detto è un po vecchia..(diciamo di un tre anni fa più o meno..) e forse non è bellissima..ma ci sono,come ho già detto,affezionato.. un saluto:bye: Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
esahettr Inviato 10 Ottobre 2006 Segnala Condividi Inviato 10 Ottobre 2006 Bravo Black! Si sente che è roba vissuta. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Strikeiron Inviato 11 Ottobre 2006 Segnala Condividi Inviato 11 Ottobre 2006 Beh Black sono belle, poi se le poesie non significano qualcosa per noi stessi che valore hanno dopotutto? Quindi non vergognartene e continua... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Black God Inviato 11 Ottobre 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 11 Ottobre 2006 Noi cosa faremo quando la fiamma della sigaretta che ho tra le dita sarà morta? nessuno lo sa in questo mondo rosso mi pare di scorgere un' effimera linea di ghiaccio che freme Al volere dello schiavista che nell'alto dei cieli ci giudica e sopra le nostre teste governa una realtà da lui realizzata Al nostro terreno pianto risponde una crudele, sanguinaria, celeste risata. Fragorosa Che come una valanga investe le cose a noi più care senza lasciare scampo ai flebili sentimenti che rodono le nostre menti,rendendole più chiare Compiaciuto dello scempio compiuto,e del corretto sterminio mentale Mostra la sua avida mano mentre ruba,innocente, le anime di santi di chierici battone,e allibratori di assassini Non paghiamo per la salvezza chi la concede non può intenderci senza soffrire ma non temere la luce di chi ha la giustizia per la mente un giorno si rivelerà Rivoluzioni contro il potere sommosse disordini Questo sarà la nostra salvezza In questo io vi dirigo,senza timore alcuno,in deliranti nebbie della mente,che requisisco alle tenebre per mio unico volere, per mia unica pazzia. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
esahettr Inviato 12 Ottobre 2006 Segnala Condividi Inviato 12 Ottobre 2006 Mazza che bella! Black questa mi piace veramente un casino! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Black God Inviato 20 Ottobre 2007 Autore Segnala Condividi Inviato 20 Ottobre 2007 ritorno dopo tempo a questo topo quasi desertico;-) Chissenefrega se la pioggia è gialla Mi paragonavi a quel piccolo cane che vedevi tutte le mattine là, fuori che cigolava in parte alla sua 'padrona'. che poi non si è mai capito chi fosse il cane dei due. Te la ricordi? si, si proprio quella. Non ha mai fatto gran chè ma tu mi paragonavi al suo cane! No, non ho bevuto. Lascia perdere. Tu mi lasciavi sempre lì con quel mezzo bicchiere in mano con la sigaretta ancora da spegnere. 'io vado' mi dicevi, ed io rimanevo lì, senza fare un ca**o. Ogni volta che vedo quel cane mi vieni in mente tu, non è strana la vita? no, è vero, non lo è... noi siamo strani, non lei. Cosa vuoi che me ne freghi del colore della pioggia. Non sai che riuscivi a farmi dimenticare le mosche che giocavano con la mia pelle? Beh si non ridevamo molto. Ma non capisco, dopotutto cosa volevi da me? quel che è successo non è altroche un incidente: tu sei finita nel riverbero del mio sentimento. Mentre io sono finito nel ventre del tuo baratro. Ti piaceva il suono del vento? Come posso dire...sembrava che desse un certo tono ai tuoi capelli, Alla tua bocca, ai tuoi occhi. Si i tuoi occhi. No, non sto dicendo ca**ate. Mi manchi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Black God Inviato 26 Ottobre 2007 Autore Segnala Condividi Inviato 26 Ottobre 2007 mi fumavo anche il filtro Capivi al volo quando ero inca**ato. Capivi al volo anche quando ero solo un poco irritato. Capivi al volo nel momento in cui mi vedevi, in lontananza sul lastricato. Bagnato. Sorridevi e mi dicevi: 'oggi sei strano'. Sorridevi ed io stavo lì in piedi sull'attenti, e qualche volta mi prendevi la mano. Sorridevi e io non sorridevo. Mi chiedevi sempre cos'avevo da fare quella faccia lì, mi chiedevi in continuazione perchè non rispondevo alle tue domande, odiavi i miei silenzi. Mi consideravi patetico. Mi consideravi...diciamo che mi vedevi. Sapevi di quel tuo odore candido. Mi rimaneva sempre addosso anche se pioveva. Si, mi fumavo anche il filtro. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Black God Inviato 26 Ottobre 2007 Autore Segnala Condividi Inviato 26 Ottobre 2007 Se stavamo seduti, io te ed il fumo ci mangiavamo il cervello e ridevamo nell'alba [dell'alba all'alba] come bambini nel giorno del giudizio. Come piccole scorie di Manhattan, come ricoperti dallo stesso telo. 'Mi rimane sempre l'ultima' 'No quella l'ho fumata io'. Sembrava un cigno che risplendeva nell'acqua ed invece eravamo noi, con il sole, e le stelle. Non ci si accorgeva praticamente di nulla. Perchè non si faceva nulla. Perchè ci sparavamo addosso i vetri delle nostre sofferenze. Non ci facevamo caso, ci facevamo soltanto male. Rido ora e ridevo allora. Allora rido ancora, come ridevo allora. L'alloro ci copriva e ci copre come le capre che masticano il nostro intimo. E nel nostro intimo ci piaceva. 'Cosa sai del nulla?' 'Nulla' Nulla. Nulla. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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