esahettr Inviato 15 Gennaio 2009 Autore Segnala Inviato 15 Gennaio 2009 canto della luce non tornante sapendo del tempo cenere spreme onde incendio nulla di scuola nemmeno piangendo calano respinte desiderio mele di girasoli di tuoni dicono nell'andare primo cielo nella mente
esahettr Inviato 20 Gennaio 2009 Autore Segnala Inviato 20 Gennaio 2009 Azz, mi accorgo adesso del doppio post. Che poi, due volte una ****** del genere... Liberi di piallamento, obviously, se volete.
esahettr Inviato 28 Gennaio 2009 Autore Segnala Inviato 28 Gennaio 2009 stellafoglia elementare nei campi di buio d'occhi le spighe l'agosto scivolano in polvere di desiderio dorata sui cavi teneri degli alberi come organi vellulati la fanciulla che scopri' la forma della luce l'isterico silenzio della morte razioni di pioggia su terra gelata di lussuria rossa l'uomo e il bambino si mangiano stridori pernici in formazione rotta nella linea di flanella fra l'America e il cielo e gli avidi lampi della fioritura ci coglieranno come servi morti in pigiama all'ora brillante a quel mare che una notte ha cantato l'occhio di mio padre a finestre nella terra messe nulla d'amore che e' istinto dei venti l'onnipotenza delle viscere
esahettr Inviato 8 Febbraio 2009 Autore Segnala Inviato 8 Febbraio 2009 sul finire della notte gli amanti si divaricano dai giardini illuminati e il nostro letto era il cielo dove stretti al brillare dei morti dovetti intrattenerti e ti lascero' in silenzio per non scriverti nella distanza e soffriremo altri corpi anche se la tua voce non cambiera' e il resto di me con la tua bocca alla pienezza degli alberi il tuo vestito a fiori e le tue labbra allegre
esahettr Inviato 23 Febbraio 2009 Autore Segnala Inviato 23 Febbraio 2009 "E stringila stringila stringila forte nella paura stringila e nella gioia e nel dolore stringila e se quando verra' la morte non avrai risposta allora stringila dalle tutto l'amore che ti sei lasciato crescere dentro dalle tutto il tuo cuore e fa' che valga qualcosa e non farla mai piangere e menti solo quando non avrai altra scelta e consolala quando' sara' triste e se per questo sarai costretto a nascondere qualcuna delle tue ombre credimi ne sara' valsa la pena di tentare bisogna saper essere forti pero' non ci si riesce quasi mai ma soprattutto stringila con l'infinito amore quel mistero che forse e' in ognuno di noi introvabile da qualche parte stringila forte per quando sarete distanti e come uccelli in primavera i rimpianti oscureranno la carne della terra ormai serrata per sempre e nella notte starai a sveglio a pensare alla vecchiaia alla solitudine alla felicita' che avresti potuto dare. E si' dolce si' dolce dalle la parte migliore quello che hai sempre sognato di essere e non sarai mai sai in fondo non valiamo mai quanto il nostro cuore e mai fare un figlio senza amare una donna e amare una donna significa fare un figlio e non cercarla perche' si fara' trovare e non perdete tempo perche' non e' eterno. Fa della tua casa un miracolo d'intelligenza quando ti sposi smetti di prendere droghe non dire mai tutto a tuo figlio e' stato il mio errore piu' grande c'e un tempo per tutto e bisogna coglierlo e tienti dentro anche qualcuna delle tue paure poi lo sai in fondo e' ovvio che farai come vuoi e non mentire troppo ma io ho fede in te e ricordati e ricordati e ricordati. E guarda io non sono mai stato coraggioso, ma e' un sogno di un secondo, di un secondo e finira' prima che tu ti accorga che sia cominciato ed e' per questo che ti dico non aver paura a stringerla e guai a voi se non state a vedere le stelle e baciala sempre e devi farla ridere e fate sempre l'amore come se steste morendo perche' se c'e' qualcosa che ho imparato nella vita e che finisce sempre troppo presto E ricordatevi ricordatevi il corpo il calore che e' la forza della polvere perche' non sono gli occhi e non sono le mani ma le viscere e il sangue che fan paura al Diavolo. E perdonami per tutte le mie colpe, per l'orgoglio e per gli errori imperdonabili perdona a me e a tua madre per ogni instante che siamo stati separati ogni tanto pensaci e guarda ora mi viene da piangere perche' mi sembra di vederti come sarai fra tren'anni e stai sorridendo e guardi in su e so che pensi che in qualche modo impossibile non riuscirai mai a liberarti di me e ti prometto che il dolore alla fine torna sempre alla terra; e detto cio' ti benedico con quello che temo non essere un arrivederci augurandoti di essere un uomo cento volte migliore di me anche se dovrai ammettere che ci sono cose peggiori e io lo sai sono un vecchio miscredente sono sempre stato realista ma se per caso dopo che tutto e' stato detto dopo che tutto e' stato fatto all'infinito c'e' qualcosa allora e' amore e se cio' che sto dicendo ha anche soltanto un minimo senso se restera' di noi il piu' piccolo bagliore allora giuro che ti trovero'."
esahettr Inviato 18 Marzo 2009 Autore Segnala Inviato 18 Marzo 2009 Ho un torrente di soli nel cuore, una torre di nuvole che guida la notte verso l'estate, case d'estate in cui persi il conto del sonno perduto a marzo quando ingialli' la neve in un coro strappaviscere di rondini - passo' attraverso un immenso occhio di luce incespicando verso il cielo oscuramente gravido di dieci frutti che verrano. Evoca filari di primavere rischiose e abissi di glicine dalla gobba della luna sudicia e sotto l'acqua sotto l'argento il seme splende, mezzaluna che riempie, luna che riempie la polvere e martella la filastrocca dei grilli riempie di fiori marci i volti bui delle donne in riva al fiume carezzate dal turbine della fortuna. Gli impiccati vanno ai meli.
esahettr Inviato 19 Marzo 2009 Autore Segnala Inviato 19 Marzo 2009 Se non si sentisse sola quando la sera alla finestra ha gia' esaurito la neve e il volo di tua madre si rompe. La casa ha troppe stanze, troppo silenzio luminoso per dormire; i sospiri delle macchine portano i volti del giorno un po' piu' a lungo, gli anni in polvere bisbigliano nella tua stanza, sei costretta a rivedere. E' sfuggente tuo fratello e non ti tocca e quel qualcosa quando mangiava il vento della curva piegato verso un futuro perduto e le ragazze che non sapevano il suo nome strillavano il colore dell'uniforme e il numero sulla schiena come se gia' sapessero o forse perche' era bello. C'e' il freddo e c'e' la sveglia.
esahettr Inviato 5 Maggio 2009 Autore Segnala Inviato 5 Maggio 2009 Mai fatto niente di buono brucia forse la febbre sta tremando lenzuola fradicie il sole chiuso lo fa tremare sfarfallano gli occhi. E ora e' un soffio soffoca finalmente la vita e' questo cerca disperatamente un volto sopra al fischio sbiadito dei treni di mezzanotte un volto che lo culli gli scompigli il respiro ora il buio viene piu' pesante dei suoi occhi non so se neve o insetti.
esahettr Inviato 5 Maggio 2009 Autore Segnala Inviato 5 Maggio 2009 Coincidenza di un viaggiatore Croce d'acqua cha canta luce di montagna torna portami a quella cosa lucente che avevamo fra di noi come le linee madre degli occhi ogni brandello intonso nella pioggia, le tue parole nella pioggia, perle della notte a cui vorrei si dessero nuovi nomi, per il dolore e per l'indovinare dei gendarmi. Portami indietro il riso e le grida contro le feritoie sul delirio della galassia, alle piene all'odore della terra gli dei putridi la giugulare del dormiente nel tuo gesto bianco. Il fiore era pesante da mangiare nel silenzio plumbeo delle primavere.
esahettr Inviato 5 Maggio 2009 Autore Segnala Inviato 5 Maggio 2009 L'erba e i cento nomi che canto' alla notte per la luce e se l'amavano se la prese il vento dove tutta la neve tutta la neve... E loro loro i loro ragazzi putrefacevano nel miracolo dell'adolescenza morivano di droga mentre il tempo gli strisciava fuori dalle orbite. Cosi' anche la fanciulla cambio' pelle e si rifiuto e poi rifiori' nel chiaroscuro della vita nella loro oscurita' tutti l'avevano amata prima di fuggire con la gioventu' marcita addosso e non ce n'era uno che non avrebbe potuto amare a sedici anni e ora dispersi come polvere di neve abbandonata sugli alberi. Ma le piaceva ascoltarli nelle notti d'estate e vagare con loro le notti perdute.
esahettr Inviato 19 Maggio 2009 Autore Segnala Inviato 19 Maggio 2009 E giace nella luna mentre il giorno soffoca nella casa morente. Devo comprare vestiti. La serratura, provassero a entrare dal giardino. Ci dissero dell'illuminazione. Non sono mature, le cose non sono ancora abbastanza, giace nella luna intera alla piena delle vene e' una ninnananna, lo rovesciano indietro. La strada gialla nella notte, vecchio serpente e la dolcezza del vento, seduto in veranda a guardarli passare i secondi come macchine come frutti l'universo sulla capocchia di un fiammifero. Te l'avevo anche detto. Trenta chili. E il grano la' fuori nella luna dove la neve implora i fiori. L'altare dell'incontro, lo spalancato interrogare, come gli si rassenerevano gli occhi e l'azzurro nella voce, uomo finito a parlare della lotteria che cosa avrebbe fatto coi servi che avrebbero avuto una stanza per gli ospiti tutto l'anno nella luna dimenticava i campi in Europa andremo visiteremo tutta quella gente, nei sogni sarebbero vagati finche’ gela. Il cuore della luce e' dappertutto.
esahettr Inviato 1 Luglio 2009 Autore Segnala Inviato 1 Luglio 2009 Il vento non ti fa dormire, Emily Dickinson con gli ucceli perduti che fioriscono alle tue finestre, pupille di manicomio. E non dà riparo, questa casa sottile, contro l'urlo delle stelle; e ancora ascolto il canto dei cervelli, e e sono sveglio al mare di lanterne sforzate, carnale zero delle croci oltre la luna di campane. Ruppe l'impallidire del grano.
esahettr Inviato 5 Agosto 2009 Autore Segnala Inviato 5 Agosto 2009 "La mia terra vi farà tremare i polsi vi spezzerà la schiena e vi romperà le ossa, vi ingraviderà vi abortirà e in primavera in primavera la mia terra vi serrerà la gola e non avrà pace finchè non sarete nulli, polline. E dal cielo stracciato che sarà la mia ultima maschera, dal velo notturno di stelle schiaccianti in cui mi sveglierò intero ridendo conterò i corpi portati dalle piene, ascolterò la grandine. Sarà un serpente di buio fra le vostre mani la mia terra, uno sciame di scarafaggi pronto a divorarvi il cuore. L'urlo del sole. La mia terra avvelenata avvelenerà tutte le vostre donne, lentamente, nelle case dove per paura le avete imprigionate..."
esahettr Inviato 20 Agosto 2009 Autore Segnala Inviato 20 Agosto 2009 E così, controvoglia, andai a pranzo con il console. Male non fa, mi avevano detto mentre stavo leggendo e non volevo perdere il segno e - si sa l'estate - eccomi qua. Il console non è nemmeno un cretino. Un po' mi dispiace, preferirei che fosse antipatico. Porta suo figlio sulle spalle, gli fa vedere le mucche, parla di Garibaldi. Sua moglie è grassa, tedesca. La baita è lontana, mio nonno non dovrebbe camminare e arrivati su si scopre che abbiamo prenotato dentro, e il tavolo è già apparecchiato non ci sono scuse, mangeremo in questa stanza senza luce, rimbombante. - Tu di cosa ti interessi? (questo è il centro della nostra morte questo è il fiore della nullità danzante che ci palpita nella giacca e spilla sangue ai nostri sonni canto del fegato) Inarca appena le sopracciglia, il console banalmente capisce che non è aria e allora cosa ***** ci fai qui ragazzino chiedo a me stesso e faccio per dire una battuta semiseria intelligente allungo una mano a versargli da bere, al console, il vino ma a posto così che deve guidare e allora me lo bevo io. E poi sputare saluti, strofinare le guance macchina-treno-casa-cesso e di quel pranzo di tutta questa vanità salvai: nella sofferenza nudi come stelle.
esahettr Inviato 20 Agosto 2009 Autore Segnala Inviato 20 Agosto 2009 ragazzo della luce ragazzo della luce quanti anni dal brillare delle cose pensi a un riso di ragazze nella notte non torneranno più. tutto si fermò sull'autobus perchè non gli fai male, pensò il martirio della luce il martirio gli bruciò la voce gli occhi di paraffina e lui solo era intento perchè ascoltava morire le stagioni i fiori la mente defenestrata ch'era il tempo era come se avessero ucciso suo padre l'assurdo della luce ragazzo della luce ti hanno visto piangere in balcone o sugli autobus ridere in faccia alle vecchie e mordere le porte della biblioteca e brucare coccinelle sotto le stelle. se incontra qualcuno scappa col cuore spezzato cade nella luce ceca, nella luce ceca.
esahettr Inviato 23 Agosto 2009 Autore Segnala Inviato 23 Agosto 2009 Filastrocca per un invito che dovrei rifiutare mesi che sono triste, kirsten america ti ho cercata nei muri e ti ho cercata nelle finestre le ho lasciate aperte così magari entrava un continente ma il passato non esiste è un'isola sempre più piccola e nessuno la ascolta kirsten kirsten ho sognato di parlarti di dire quel tuo nome che ci ho messo ad imparare ti ricordi ad ottobre e ti dicevo ti dicevo guarda quella sera (no?) ero sbronzo, sbronzo e anche tu però però l'idea non era da buttare: molli il college tu non ci vado proprio io magari mi diplomo ma con calma tanto i miei i soldi (non) me li danno lo stesso e allora come la fine di un film tu e io florida minnesota arkansas anzi maine mettiamo su un ristorante italiano una birreria una fattoria e poi figli e figlie e dopo un po' per forza anche i loro ragazzi e - mi ci vedi? - fare il padre tu saresti bravissima e ogni volta che piangerò sui tuoi capelli la notte farò piano per non svegliarti.
esahettr Inviato 14 Settembre 2009 Autore Segnala Inviato 14 Settembre 2009 odii i tuoi giorni? anch'io farei come la cera, max, sto qui attaccato all' assolo. per ora non dormi. l'ascesi non conduce. tua madre e la mia che si parlerebbero i balconi; o, cosa dovrei dire, io, nel caso che. i coltelli son lunghi? più lunghi di noi. e chiederebbero, mia madre e tua madre, perchè là tutto è troppo rosso. e troppo loro sono nere coagulate (come tutte) per sbaglio. tutti i gesti senza midollo; guarderebbero, nel nostro cuore di bugia. e allora? dicono, max, ti sia scopato la Lo. e allora: odii i tuoi giorni?
esahettr Inviato 29 Settembre 2009 Autore Segnala Inviato 29 Settembre 2009 dentro il barrito delle luci e la statale la notte tutta a piedi la statale e noi è la cosa migliore che mi sia mai capitata cercare il distributore camminare questa notte con te piangevi ridevi, cadevi venivi delle macchine che quasi ci falciavano, di tutte quelle stelle sprecate dentro il tuo seno; e che cosa vuol dire che tu mi stia toccando cosa sono le sere le mani, dove sono i miei morsi? avevi capito. era notte in un vicolo... sono solo una troia non ti credo, sputavi, l'universo, non c'è niente, mai, non ci credo e i poeti sono vecchi bugiardi e anche tu sei bugia, non so cosa mi è preso, siete come mia madre non strapparti i capelli, sai sposare il respiro, tu sei cielo ed istante e non solo per noi che proviamo a impazzire sdraiati in un vicolo, che la vita la buttiamo nel cesso e per noia cerchiamo la morte, perchè è una bella parola
esahettr Inviato 13 Ottobre 2009 Autore Segnala Inviato 13 Ottobre 2009 subissano nel trauma d'oro il nullo fragore dell'origine, nemmeno il nero ridicolo dei sogni e quel fervore che di vergine, di vetro nella carta arrideva alle lune, lume campanario. tutte le notti che non avrebbe dovuto e sviscerano il qualcosa, la deriva lungo la sera lungo gli spigoli, nel karma, dei servi che guardardavano e guardavano dagli interstizi nella croce, sporcizie della croce, i loro occhi grossi, i cappelli educatamente attoniti. sono il puro cuore annichilito, nei drogati, respiro, come. questo libro miserabile. per le madri che annienteranno testa fulmine indulgenza, questo groppo, come, di nervi ridenti, errori ridenti a malincuore per sarcasmo. e ora so la cosa, seme nero, casa palindromo dei testi, capro infame nelle rughe; so, ora, il chiasmo tutto, di Manciuria, la sottrazione intera delle loro vite, poveracci, imbecerati di tormento a dirsi cose e chi le ascolta, neanche loro. falso sempre il pianto e sulla soglia, sulla soglia e non più oltre si gioca questo svenamento, beati loro che non sanno o che lo accologono, o mai nessuno in pace amen.
esahettr Inviato 13 Ottobre 2009 Autore Segnala Inviato 13 Ottobre 2009 Pensando a cosa sarebbe, che sarebbe il fare senza ma e dunque e ma, alla… ma in fondo dire e cosa e sempre e l’enigma/ un'altra storia della vita Non so cosa sia il suolo per le armi gli universi a tripla stella che erano nostri e le risa, le risa della gente sugli alberi un vecchio ricordo Vidi nel nulla la luce, del mondo, era bello, ridicolo e bello, alzarsi, alle sei, con la sveglia, preparare il caffè, poi in giardino l’attesa, virgola, gli uccellini cantare il sorriso del tempo, semplicissimo E poi cosa verrà?, pellegrino 1 si uccise alle porte, e nessuna risposta, un convergere morto di forze il silenzio è pulviscolo se lo spirito è il cielo. ma Dio dove hai nascosto la neve, che è un bel modo di dire, ma potrà non ammetterlo, per un figlio e disperato del suono del suono più morto Questo era il loro perdersi piacerebbe parlarti, nelle pendici le rose un domani fu facile leggere il viso del viaggio, niente oro ricorrere Il crogiolo lanciato nelle bestie occhi moon contro il pane delle vergini, ica, sono svegli al terrore degli strappi tutti i modi del corpo Maxxxxxxx: l’imprendibile neve nel pollice ha chiosato le reti, ora segna un vagito le nubi e sul corso i ruggiti la piana di sole di macchine morte Miraggio, al macello chi irride il cuore sciolto, e seguendo i pianeti giù fino allo straccio, eravate proiettili vi ho tenuti nel fuoco Piccole profondità ingiuste il saluto e poco altro si rapprende tornando nelle loro teste, categoria del volere, e gela, volare irrimpianti per il sacro ridente nelle loro teste la spina la mia luna era scomparsa E non la più pallida idea di niente, sai il dolore dei sassi e dei prati solo neve lontana, e so che è parte cruciale gioventù ci sarebbe ancora e allora basta
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