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La Ricerca di Gharewyl


Tanzeesh

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Giorno I° - 17/11/3402

All’interno di un ampio salone situato nel castello di re Alfric, la regina Gwendora, il consigliere Eberhard ed altri dignitari di corte si sono riuniti per ascoltare le parole di uno dei presunti rapitori della principessa, nella speranza che possa finalmente fare chiarezza sulle ragioni del rapimento e sulla sua attuale ubicazione.

Le pareti della stanza sono coperte di arazzi, ed al centro vi è un grande tavolo di legno robusto attorno al quale sono seduti gli astanti. Numerose guardie armate attendono immobili, allineate lungo le pareti, accertandosi dell’incolumità dei presenti. Il consigliere ha accanto a sé la sua personale guardia del corpo; una strana creatura, alta più di due metri dall’aspetto canino. Nei punti in cui gli abiti non coprono il suo corpo spuntano ciuffi di pelo marrone rossiccio, il volto dell’essere ricorda quello di un umano sebbene i tratti siano sgraziati e animaleschi, dalla mascella inferiore sporgente si intravedono zanne aguzze, e le orecchie sono lunghe e dritte, ubicate sulla sommità del cranio. Nonostante l’aspetto, l’essere resta immobile e silenzioso al suo posto, e non dà alcun segno di aggressività, osservando attentamente ciò che accade intorno a lui.

In disparte, in un angolo, altri due forestieri attendono l’evolersi degli eventi: il primo è alto e robusto, ha una lunga chioma bionda e il volto incorniciato da una rada barba, l’altro invece, leggermente più basso, ha la carnagione brunita ed abiti esotici, l’aspetto e le armi che portano con loro li identificano come mercenari.

D’un tratto in lontananza si odono dei lamenti accompagnati da passi affrettati, infine la massiccia porta si spalanca e due uomini armati trascinano all’interno un’esile figura che cerca di divincolarsi dalla presa delle guardie. Dopo aver serrato l’ingresso, quest’ultime scaraventano rudemente il prigioniero al suolo intimandogli di non muoversi, e l’attenzione di tutti i presenti si concentra su di lui.

Il nuovo venuto assomiglia ad un elfo, sebbene sia più basso e gracile, e la sua pelle abbia dei riflessi verdastri. I lunghi capelli sono bianchi come la neve, e gli occhi hanno un innaturale colore viola. Nella sala cala il silenzio, mentre il consigliere Eberhard si solleva in piedi, avvicinandosi all’essere, che scruta con sguardo severo.

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17/11/3402

Dopo aver osservato attentamente il prigioniero, l'anziano consigliere si rivolge a lui con tono duro: "Gli esploratori mi hanno riferito che hai preso parte al rapimento della principessa Elinhor. Se parlerai, forse ti verrà risparmiata la vita. Dicci dunque chi siete, perché l'avete presa e dove l'avete portata".

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Florismart

Ed infine dopo due giorni di prigionia l'elfo fu portato davanti alla corte..'Florismart vedi di non fare idiozie questa volta..' pensò tra il divertito e lo spaventato...si guardò intorno e sembrava proprio gli avessero preparato un bel comitato di benvenuto. Alla vista di tutta quella gente ammassata Florismart capì che erano davvero convinti c'entrasse qualcosa con il rapimento. L'umano seduto sullo scranno accanto al re si alzò e si avvicino a lui con fare intimidatorio... "Gli esploratori mi hanno riferito che hai preso parte al rapimento della principessa Elinhor. Se parlerai, forse ti verrà risparmiata la vita. Dicci dunque chi siete, perché l'avete presa e dove l'avete portata" gli disse con il tono di voce più greve, l'elfo era sicuro, potesse uscire da quel corpo. E dopo qualche attimo di incertezza prese il coraggio in mano, si alzò in piedi e disse "Sono stato portato presso la vostra dimora come prigioniero, sono stato trattato come il peggior delinquente queste terre possano conoscere. Vivo su questo piano ormai da abbastanza tempo da sapere che per qualunque accusa, seppur la più becera, un accusato ha il diritto di far sentire la propria parola." ... 'becera! Florismart sei proprio un genio' pensò tra se e se mentre parlava e continuò: "Conosco questo castello solo per fama e gloria del padrone che lo possiede, non mi ero mai avvicinato più di qualche lega prima di qualche giorno fa quando, mentre mi facevo i fatti miei ho scorto un manipolo di manigoldi andar via a gran velocità con un prigioniero, dirigendosi verso le terre di Drovhen ed essndo io in inferiorità numerica il mio istinto mi disse che qualcosa dovevo pur fare e così seguii le loro tracce fino ad arrivare ad una carrozza dall'aspetto regale ma decisamente malandata visto la razzia appena fatta. Fu allora che le guardia si Sua Maestà Alfric mi presero e insalamandomi mi portarono qui dandomi la colpa di tale malefatta! Mio Signore la mia RAZZA non è necessariamente portatrice di sventure." Disse tutto praticamente di un fiato, avendo il timore che se si fosse fermato anche solo a respirare avrebbe dimenticato tutto ciò che avrebbe voluto dire e gli sforzi degli ultimi due giorni in cella a tenere la mente occupata in attesa di questo momento sarebbero stati vani.

Così si rimise a sedere in una posizione comoda ma poco congeniale al luogo in cui si trovava e per un attimo gli occhi si fermarono su quella bestia pelosa accanto al consiglio e pensò 'e quello chi diamine è?spero solo il suo compito sia proteggere il re e non attaccare altrimenti qui si mette davvero male'...

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Iankas

Non era abituato a vedere tutto quel lusso del palazzo, amava la vita più selvaggia, e sapeva che di li a poco avrebbe avuto ciò che bramava: Lotta e sangue! O per lo meno era stato ingaggiato per questo, 'niente di meglio essere pagato bene ed in anticipo per far cadere la mia spada su qualche testa' ,quando vide entrare nella stanza un piccolo elfo impaurito, che guardava con timore la guardia personale. Era rimasto colpito anche lui per aspetto e sopratutto stazza di quella creatura, non completamente umana, dava impressione di essere un avversario molto temibile in lotta, anche per i suoi canoni

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Il solito...processo? Chiamarlo così sembra una presa in giro...d'altronde finiscono tutti allo stesso modo...con la gente che grida 'a morte...a morte!', mi chiedo perché continuano a farli...Comunque se quest'elfo dice il vero, potrebbe esserci utile nella nostra missione, ma credo che il Re questo lo sappia...o lo spero...

Herdir osserva la scena pensieroso, ma senza darlo minimamente a vedere, attendere non gli piace, ma si ritrova costretto a farlo, dopo tutto lo pagano anche per questo...

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17/11/3402

Non appena viene fatta menzione delle terre di Drovhen nella sala si solleva un brusio, mentre i dignitari si fissano l'un l'altro in volto con espressione sconcertata. Anche il consigliere Eberhard resta attonito per un momento, assorto nei suoi pensieri, poi tornando a rivolgersi al prigioniero gli dice: "Trascinare la principessa in quel luogo maledetto è quanto di più orribile tu e i tuoi complici avreste potuto fare. Esigo di sapere immediatamente qual'è la ragione che vi ha spinto e dove l'avete portata, oppure ti farò torturare finché non morrai fra atroci tormenti. Parla, dunque, o sarà peggio per te"

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Florismart

'Florismart devi fare di meglio dai!O stavolta finisce male' pensò leggermente impaurito. Così, questa volta, senza alzarsi disse: "Signori, non sono un farabutto e mai lo sarò, tutto ciò di cui sono a conoscenza è che una donna, di cui solo ora vengo a sapere l'identità, è stata portata via con la forza da quella che doveva essere il suo convoglio e portata, almeno la direzione era quella verso quelle malsana terre, che nemmeno io ho attraversato con leggerezza anni or sono. Ora dinnanzi a voi vi dico che se le Vostre Signorie, mi concedono la grazia, la mia riconoscenza sarà ripagata prodigandomi nel tentativo di riportare qui la vostra principessa. Non sono un gran combattente ma conosco le terre di Shyf abbastanza bene da poter viaggiare rapido ed inosservato." Smise di parlare e attese...'Florismart vecchia canaglia, questa volta hai superato te stesso'...pensò alzando la testa e cercando di cogliere qualche consenso tra gli accusatori.

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17/11/3402

Udite le parole del prigioniero, l´espressione del consigliere Eberhard cambia divenendo meno minacciosa, poi egli si volta verso gli altri dignitari seduti intorno al tavolo e la regina, come se fosse in attesa del loro parere. I dignitari si consultano fra loro con voce sommessa, infine uno di essi prende la parola dicendo: "Non sappiamo chi sia costui ne´quali siano le sue intenzioni, non e´di nobile lignaggio e pertanto sarebbe imprudente credere a cio´che dice senza prima averlo sottoposto a tortura."

Eberhard appare perplesso ma non replica, poi volge lo sguardo verso la regina Gwendora, che a sua volta fa un cenno affermativo col capo, cosi´, torna ad osservare per un momento il prigioniero, e dopo un´istante da ordine alle guardie di portarlo nelle segrete e consegnarlo al carnefice. Immediatamente i due uomini armati afferrano il prigioniero sollevandolo dal suolo, mentre lo trascinano via la porta si apre ed un uomo alto coperto da un´armatura accompagnato da un secondo umano armato fanno il loro ingresso.

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17/11/3402

L'apparizione dei due umani attira l'attenzione di tutti i presenti, che si voltano a fissarli, poi il più alto dei due si avvicina al lungo tavolo dove i dignitari sono seduti, e dopo un lieve inchino si rivolge a loro: "Il mio nome è Garewyl del casato di Ielgridh, e costui è Thomas di Ielgridh, mio fratello di sangue nonché compagno d'armi nell'impresa che ci accingiamo a compiere. Vi porgiamo le nostre scuse per la tardiva partecipazione a questo consiglio, ma eventi imprevisti ci hanno trattenuto più del necessario".

Mentre egli è impegnato a discutere, potete osservarlo con maggior attenzione: è probabile che abbia circa trent'anni, dall'espressione del volto intuite che si tratta di un individuo leale e degno di fiducia, i capelli sono castano chiaro, di media lunghezza e gli occhi cerulei, una barba folta e non molto curata gli copre il viso. L'individuo che gli sta accanto invece è più basso, ha occhi e capelli scuri e sguardo accigliato.

"Non preoccupatevi per questo piccolo inconveniente, messer Garewyl, non c'è nulla di cui vi dobbiate scusare" gli risponde il consigliere Eberhard in maniera conciliante: "Tutto ciò che siamo riusciti a sapere sino ad ora dal prigioniero è che Elinhor è stata portata nelle terre di Drovhen. Egli afferma inoltre di non aver preso parte al rapimento e di essere pronto a dare il suo aiuto per ritrovare la principessa, ma non possiamo essere certi che sia sincero, pertanto eravamo in procinto di consegnarlo nelle mani dei torturatori per carpirgli tutte le informazioni possibili".

Udite le parole del consigliere, Garewyl si volta a fissare l'elfo per alcuni istanti, poi rivolgendosi direttamente a lui gli domanda: "Saresti pronto a dare la tua parola che non hai alcuna responsabilità nella scomparsa della principessa?"

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THOMAS

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In silenzio, osservi la scena: mio fratello sta per fare il suo trucco, e se l'elfo dice balle e' spacciato! quanto a me, spero dica il vero: in due la nostra impresa non e' disperata, e' folle! se l'elfo dice il vero, si e' praticamente autoinvitato; e se il re tiene abbastanza a sua figlia da darci qualche soldato, vedo il futuro piu' roseo...

fisso lo sguardo sull'elfo: forza, rispondi a Garewyl...

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Florismart

Mentre lo trascinavano noncuranti delle sue rimostranze Florismart era convinto non avrebbe più rivisto la luce del sole, qualunque cosa lui avesse detto ai torturatori non sarebbe stata di loro gradimento...poi...un attimo prima di esser portato fuori dall'aula due uomini entrarono a forza fermando le due guardie. A quanto pare i due dignitari erano interessati alla faccenda, il tipo barbuto più dell'altro e quando infine si rivolse all'elfo Florismart capì che la faccenda gli stava a cuore come la sua stessa vita.Garewyl, è così che mi è sembrato di capire, sono uno straniero in terra straniera, seppur da molti anni. Non ho mai avuto interesse nelle faccende di voi umani e non ne ho nemmeno ora se non fosse che sono stato portato qui a causa della mia curiosità. Maledizione a me e quando non mi faccio i fatti miei. Il tono seppur gentile era leggermente velato da una sottile rabbia verso le azioni compiute che lo avevano trascinato in quella situazione. Mi chiedi se ti do la mia parola, ebbene se è questo che il consiglio chiede l'avrai. Come ho già detto non so null'altro se non ciò che ho riferito. Ero nel bosco, ho visto i tizi portare via qualcuno ho seguito le loro tracce e mi sono ritrovato a gambe all'aria mentre guardavo una carrozza. Se non mi credete ancora continuate pure a farmi trascinare nelle segrete o ovunque avevano intenzione di portarmi i tuoi amici. IO NON HO FATTO NIENTE.

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17/11/3402

Garewyl osserva ancora per un istante l'elfo, fissandolo negli occhi, poi si rivolge al consigliere: "Io gli credo, non penso stia mentendo in merito alla questione del rapimento della principessa."

Un lieve brusio si solleva all'affermazione del giovane dal tavolo attorno al quale i dignitari sono seduti, poi Eberhard prende la parola: "Capisco, messer Garewyl, e tuttavia costui è uno straniero ed uno sconosciuto, appartenente ad una razza di creature che mai è stata vista prima. Se dovesse mentire allora ne andrebbe della vita della principessa Elinhor".

"Sono pronto ad assumermene tutta la responsabilità. Se a causa di questa mia decisione Elinhor perirà, allora potrete bandirmi dal regno o condannarmi a morte, come più preferite."

Eberhard annuisce gravemente col capo, e nessuno degli altri presenti nella stanza ha nulla da controbattere, così il cavaliere prosegue rivolgendosi nuovamente al prigioniero.

"Hai detto di volerci aiutare a ritrovare la principessa, e di aver seguito le tracce dei suoi rapitori. Saresti in grado di condurci fino a loro?"

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Florismart

Quant'è vero che non sono umano, e mi chiamo post-18780-14347052553406_thumb.png (scusate non sono riuscito a fare di meglio) ma capiì subito di aver fatto un mezzo passo falso utilizzando la sua lingua e rettificò: e mi chiamo Florismart, vi assicuro di essere in grado di seguire le loro tracce anche tra un mese. Nessuno sa farlo meglio di me...a quanto pare era riuscito a salvarsi la pellaccia e non perse tempo a tornare del suo solito umore spavaldo e scherzoso che gli aveva permesso di sopravvivere da solo per tutto questo tempo senza impazzire.

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17/11/3402

Garewyl appare soddisfatto, poi si volta verso il resto dei presenti e dice: "Bene, io e mio fratello Thomas partiremo oggi stesso assieme alla creatura che dice di poterci condurre sino ai rapitori di Elinhor. Saremo noi tre soli, ma ritengo che sia meglio così. Finché non sappiamo per certo cos'è accaduto alla principessa sarebbe inutile mobilitare un maggior numero d'uomini, in questo modo viaggeremo più veloci. Quando sapremo cosa le è accaduto, decideremo come comportarci di conseguenza".

"Il vostro coraggio è ammirevole, e voglio sostenervi nei vostri propositi. Porterete anche Igharam con voi, egli vi sarà fedele ed utile in combattimento" replica il consigliere Eberhard, facendo un cenno verso la creatura dalle fattezze canine.

"Anch'io ed il mio consorte intendiamo appoggiarvi", aggiunge la regina Gwendora: "Per questo abbiamo assoldato dei mercenari che vi assisteranno nel pericoloso viaggio che state per compiere. Presentatevi" conclude la regina rivolgendosi ai due umani in disparte nella stanza.

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Iankas

All' invito della signora, Il mercenario dai lunghi capelli biondi fece un passo avanti e con voce piuttosto rozza si presento ai presenti Mi presento a voi, il mio nome è Iankas e vengo dalle gelide montagne del nord, la mia spada è al servizio della regina e come lei comanda, andrò alla ricerca della fanciulla e non mi fermerò davanti a nulla!

Dicendo ciò fece un inchino come chi non era abituato a certe formalità e si mise a giocherellare con la scarsella che portava alla cinta

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THOMAS

faccio un leggero inchino con la testa ad entrambi. bene: due mercenari, un uomo lupo, uno scout, oltre a mio fratello ed io: 6 persone, di cui almeno 5 sanno combattere. forse non e' una missione suicida, dopotutto.

sembra sia sul punto di dire qualcosa, ma mi trattengo. ora il palco e' di Garwin, ci sara' il tempo di parlare in seguito...

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17/11/3402

Garewyl fa un lieve inchino a entrambi mercenari, poi si volta verso la porta allontanandosi. Prima di lasciare la stanza, rivolge nuovamente la parola dicendogli: "Prendo congedo da voi, messeri. E' opportuno che inizi immediatamente i preparativi per la partenza, e ci sono molte cose da fare. Quindi, vogliate perdonarmi se abbandono così bruscamente la riunione, ma credo che il tempo delle parole sia finito, è ora di agire".

Mentre vi accodate al giovane cavaliere per seguirlo, il consigliere Eberhard prende la parola: "Verrò con voi, vi aiuterò a raccogliere l'equipaggiamento necessario per la vostra impresa, e vi fornirò inoltre uno dei nostri esploratori che possa condurvi sino al luogo in cui è avvenuto l'assalto alla carrozza della principessa Elinhor".

Così dicendo, l'anziano uomo si unisce al gruppo, e lentamente lasciate la stanza attraversando i lunghi corridoi del castello.

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