Vai al contenuto

[TdG] Il sentiero dei dannati: Attraverso il Drakwald


Pentolino

Messaggio consigliato

Inviato

Sentendo la campana dell'allarme sollevo le spalle.

Io non posso dire il futuro per giuramento, ma quando vi avverto che potrebbe essere un diversivo provi a leggere fra le righe... commento fiondandomi senza pensare nemmeno un secondo verso la porta a fianco del nano. Non me lo sognavo nemmeno che saresti rimasto qua. Nella corsa rimetto in spalla lo scudo e solo alabarda in mano corro a fianco del nano verso la minaccia in silenzio.

E vediamo di respingere pure questa. Non ho intenzione di lasciar morire nessuno qua dentro.


  • Risposte 138
  • Creato
  • Ultima risposta
Inviato

La piazza, che lentamente era tornata a popolarsi si fa di nuovo deserta, chi prima chi dopo iniziate a correre in direzione della porta della citta' un po seguendo il suono della campana ed un po perche' essendo la citta' molto piccola e per buona parte completamente distrutta, non ci e' difficile ricordare la strada da prendere...che e' poi l unica grande strada che taglia in due la piccola citadina.

Dopo aver percorso pochi metri la vista che vi si para davanti e' in un primo momento scioccante, le porte della citta' sono spalancate ed un gruppo di circa una trentina di persone sembra ammassarsi disordinatamente per cercare di entrare all interno della cinta della palizzatta il prima possibile, successivamnete la vostra esperienza ed uno sguardo un po piu attento vi fa rendere conto che non e' in corso nessuno scontro, le persone che disordinatamente cercano di entrare in citta' non sono altro che donne vecchi e bambini vestiti di stracci lisi e maleodoranti, alcuni hanno sulle spalle dei sacchi di juta altri zaini rudimentali che sembrano essere stati fatti con vecchie lenzuola di cotone, i piu fortunati trascinano delle piccole cariole di legno colme di cianfrusaglie di ogni genere. Tutti sembrano essere esausti e molto denutriti, due miliziani sono accanto ad una giara colma di acqua, li vedete prestare i primi soccorsi.

Poco distante notate un capannello di persone che riconoscete subito, si tratta del capitano Schiller di Padre Dietrich e di Nonna Moescher, hanno il volto tirato e stanno parlando animatamente con uno strano individuo che direste somigli molto piu' ad un orso che ad un uomo...se non fosse che gli orsi non parlano e non masticano scorza di radice nera., alto piu di 9 spanne una folta barba nera che si congiunge con una pettinatura che non ha nulla da invidiare al nido di un aquila impazzita, veste abiti di cotone grezzo e cuoio dai toni marroni e verde scuro avvolto da un pesante mantello di pelliccia di un qualche animale che doveva essere stato piuttosto grosso quando era in vita per poter poi fornire pelliccia sufficiente a ricoprire lo strano individuo.

L adrenalina cala di nuovo, incuriositi vi avvicinate al gruppo di persone, l omone si gira guardando stupito prima voi poi di rimando il capitano

<<E' tutto a posto Hans..non ti preosccupare, prosegui pure con il tuo rapporto>>

l omone torna a guardarvi, ingolla una generosa sorsata di acqua dalla borraccia e riprende a parlare

<<Come vi dicevo capitano, ho esplorato il contado e radunato tutti i fuggiaschi che ora vedete qui, lo so che non abbiamo cibo per sotenere altre bocche, ma so anche che non avreste mai lasciato donne vecchi e bambini in balia del loro destino.. sono sopravvissuti che ho incontrato vagando per i boschi in cerca di cibo, provengono da svariati villaggi del Middenland che sono stati meno fortunati di Untergard...ma ce' di peggio purtroppo.

Mentre li portavo qua ho trovato parecchie tracce fresche di Uominbestia, verso sud, erano piuttosto confuse ma e' quasi come se un branco da guerra forte di duecento forse trecento bestie stesse marciando verso Utengard. Sono tornato indietro di corsa per avvertirvi, avrei voluto fare prima ma spostarsi con 30 persone in fretta e senza essere notati non e' la cosa piu' semplice al mondo>>

fa una breve pausa e beve un altro sorso di acqua, si pulisce la bocca con la manica della giubba per poi tornare a sostenere lo sguardo del vecchio uffciale

<<Non sono un militare, ma per la stima ed il rispetto che nutro nei vostri confronti capitano, obbedirò ovviamente ai vostri ordini , ma se come dite vi fidate di me come di un figlio..allora vostro figlio vi dice che dovremmo abbandonare Utengard prima possibile!>>

un silenzio surreale si solleva a queste ultime parole

<< Non ce' nessuna possibilita' di riuscire a respingerli, e questa volta non ci sarà nessuno ad aiutarci. Sono stato a Grimminhagen sei giorni fa ed ho trovato solo distruzione, non possiamo aspettarci nessun aiuto nemmeno dai nostri...cari vicini...non potrebbero nemmeno se lo volessero a dire la verita', sono stati abbandonati al loro destino persino dal loro governante, il Graf Elser Sternbauer è sopravvissuto, al sacco nascondendosi nel suo maniero...osservando la sua citta' in fiamme e la sua gente sventrata dalle ampie vetrate della sua camera da pranzo>>

A queste ultime parole percepite chiaramente un ondata di rabbia sollevarsi dalla piccola folla di cittadini e fuggiaschi che inizia ad apostrofare questo nome

<<Batardo!! lurido vigliacco figlio di puttxxx spero che bruci nelle fiamme dell inferno lui e tutta la sua dinastia>>

Persino Nonna Moescher che avete sempre visto dolce e gentile dispensare buoni consigli ed amore ad i suoi orfanelli si fa scura in volto ed inizia ad inveire furiosamente

<<Maledetto...mille volte maledetto...se esiste una giustizia su questa mondo la terra si aprira' sotto i tuoi piedi e ti inghiottira' liberandoci finalmente del mostro che sei>>

@Fenice

Spoiler:  
Un eccesso di ira come questo da parte di Nonna Moescher ti lascia stupito, sai per certo che i suoi orfanelli la adorano, e non l hai mai vista perdere le staffe con nessuno, nemmeno il piu' burbero degli individui...nemmeno con Grokzar :D , giureresti di aver visto lacrime rigarle il viso

@Tutti

Spoiler:  
Hans Baumer [ATTACH=CONFIG]13254[/ATTACH]
Inviato

Dinnanzi al gruppo di comando, sto li ad osservare l'uomo orso. Vedo in lui qualcosa che mi inquieta. E' come se stessi osservando un mio riflesso corrisposto da un altro specchio parallelo. Rabbrividisco. Incolpo il freddo facendomi stretto nel cappotto, anche se in realtà sono i pensieri che sto avendo a scuotermi in questo modo. Hans potrebbe essere perfettamente quello che sarei divenuto se non mi fossi imposto l'esilio da Kislev. E' un emozione difficile da descrivere. Un misto tra malinconia e rimpianto.

Non mi rimane che aspettare una decisione per quanto riguarda il problema. La Fenice credo che sia l'elemento più adatto e portato al comando, mai dovessimo noi tre, fare gruppo. Ma cosa fare ora? La situazione non mi è chiara. Oso nel porre qualche domanda, ma solo dopo che la folla si quieta Capitano, temo che Hans abbia ragione. Per quanto valoroso sia un soldato, basta che vanga trapassato dal filo di una singola spada per salutare questo modo. Qui si parla di un orda, il rapporto potrebbe essere anche di 10 a 1 a nostro sfavore... deglutisco, essermi esposto concordando con l'esploratore è sufficiente a far capire la mia posizione. Vorrei fumare la pipa.

Quanto tempo serve a questa gente per mobilitarsi e sfollare? domanda lecita, la mia stia potrebbe essere sfalsata non possedendo più una casa da tempo ormai.

Inviato

Ascolto in silenzio senza trasparire reazioni evidenti. Alla fine del dialogo faccio un cenno di assenso.

Concordo. Sono fuori dalle nostre capacita': mattoni e pietre impilate si possono erigere una seconda volta, ma una volta morti tutti non si ri-nasce di nuovo. Riconquisterete la citta' un giorno, ma per ora bisogna salvare i civili e risparmiare le forze per la futura vittoria su di loro. Morire tutti bambini compresi per ucciderne al massimo un centinaio fara' comunque sparire la citta', ma insieme ai suoi abitanti.

Ci fica quanto tempo ci mette e cosa possiamo fare per assistervi.

Spoiler:  
Scusate, ritardo a postare per le stesse ragioni dell'ultima volta ^^"
Inviato

Arriviamo alle porte della città e l'adrenalina mi cala nuovamente:

l'allarme non era per il pericolo, ma per un evento comunque inaspettato.

A quanto pare è rientrato Hans, l'esploratore di cui aveva parlato il capitano Schiller,

e non è tornato da solo, ma con un nutrito gruppo di superstiti recuperati nei suoi spostamenti.

«Tsk»

Non so se essere contento o deluso... speravo in un altro combattimento...

ma forse è meglio così per questa gente...

Ascolto con attenzione quanto Hans racconta al capitano, assieme al kislevita e alla fenice.

Ciò che racconta non promette un futuro roseo per questo posto.

«Per quanto sembrerà assurdo, sono d'accordo con l'elgi... due-trecento uomini bestia

sono troppi da gestire per com'è messo questo posto... Grimnir, perdonami...»

faccio un istante rivolto al cielo, temendo che le mie parole vengano prese come quelle

di un codardo e non come quelle di un vero sventratore votato alla sua causa, poi torno a guardare gli altri.

«Perfino un folle sventratore come me capisce quando è inutile tentare...»

Voglio morire con onore, battuto dal nemico più forte che io possa mai incontrare...

Non ho intenzione di fare la fine del cogli*ne, da solo contro una frotta di abomini del caos, senza motivo apparente...

Beh, ecco, se ci fosse un motivo valido per lanciarmi a morire in quella situazione, allora non ci sarebbe problema...

Come quando mi sono lanciato a salvare l'elfo, sul ponte... quando credevo di star per raggiungere le Sale di Griminr...

Morendo in quell'occasione sarei morto con onore agli occhi degli dei, nel tentativo di salvare una vita, per quanto fosse quella di un elgi...

Mi perdo qualche istante nei miei pensieri, ma ritorno poi sulla terraferma.

«Vi darò una mano come posso a sfollare la gente... e se servirà sarò l'ultimo a lasciare questo posto,

ergendomi a rallentare l'avanzata del nemico e permettere ai cittadini di andarsene...»

Quindi mi rivolgo direttamente ad Hans

«Di un po', figlio di giganti, quanto disterebbe quest'orda da Untengard stando alle tracce che hai trovato?»

Inviato

La discussione ha perso ogni tipo di controllo, mentre i fuggiaschi finisco di fluire all interno delle mura i pochi cittadini di Untergard accorsi al suono della campana sono ora in preda alla collera, alcuni parano animatamente tra di loro, altre si rivolgono direttamente al capitano ed agli altri 2 saggi del paese, grida miste ad insulti sovrastano ogni tipo di conversazione civile, riuscite a carpire solo poche frasi tra la folla ma sembra che il nome Sternbauer scateni un odio con radici ben piu' profonde degli avvenimenti delle ultime.

Hans si volta verso di voi ansioso di estranearsi per un attimo da quella bolgia e continuare a parlare di argomenti piu' seri,

<<Difficile a dirsi, le piogge dei giorni scorsi hanno confuso molto le tracce , dipende molto dal loro numero, non stiamo parlando di un esercito regolare, bestie di quel tipo sono in grado di marciare ininterrottamente per un giorno intero, ma e' vero altresi che anche loro hanno bisogno di mangiare e bere e di rifornimenti dopo le battaglie passate ce ne sono rimasti ben pochi in giro. Se siamo fortunati...e mi viene quasi da ridere a dirlo... e sono piu' di quanti ne abbia calcolati , in base alle tracce, direi che abbiamo 3 ..massimo 4 giorni per di toglierci di mezzo>>

La folla prosegue ad inveire nei confronti del capitano il quale, non ricevendo alcun tipo di supporto da padre Dietrich e Nonna Moescher, cerca gesticolando di calmare i piu' infervorati ed ascoltare i commenti di chi, in modo meno violento, cerca di far valere la propria opinione. Passa un minuto interminabile in cui il viso del vecchio ufficiale assume un colorito sempre piu' acceso, una vena bitorzoluta inizia a pulsare sullla sua fronte fin quando un secco

<<ORA BASTA!!>>

zittisce di colpo gli astanti, estrae un fazzoletto dalla tasca per detergersi la fronte imperlata di sudore, nel farlo, scruta la folla con un piglio tale da far sentire tutti coinvolti, tutti sotto esame

<<Ho ascoltato tutti voi, le parole di Hans sono la conferma di quanto ho sempre temuto...ed ora il peso della decisione da prendere pesa sulle mie spalle piu' di tutti gli anni di guerra passati in prima linea, non e' facile per me dire quello che sto per dire, ma l impegno preso anni fa quando ho accettato la guida di questa piccola comunita' mi impone ora di fare una scelta .. la scelta migliore...quela che possa salvaguardare la vita di tutti noi. Per quanto mi addolori ammetterlo...sono d'accordo con Hans e con i nostri 3 salvatori..non possiamo sperare di vincere contro un branco da guerra, gli incubi della loro ferocia ancora infestano il nostro sonno. Tornate alle vostre case, raccogliete i vostri averi, solo quelli che siete in grado di trasportare, domani ci dirigeremo a nord verso Middenheim dove sappiamo di poter contare sulla benevolenza del Graf Todbringer. Resteremo al sicuro tra le mura della citta' del lupo fin quando non saremo in grado di tornare a reclamare le nostre terre..la nostra casa...Untergard sorgera' di nuovo!>>

le ultime parole vengono pronunciate con la voce quasi rotta dall emozione.. poi riprende

<<Nel fare ritorno alle vostre case passate prima per il municipio, ad ogni famiglia verra' garantito parte del pane e del vino ricevuti , affinche' possa passare degnamente la sua ultima notte nella nostra bella citta'>>

Finito di parlare i cittadini iniziano a disperdersi, la gravita' della situazione e' tale e percepita che nessuno ha osato anche solo mettere in dubbio la decisione del capitano Schiller, i primi ad allontanarsi sono Nonna Moescher e Padre Dietrich seguiti poi lentamente dalla totalita dei citttadini, rimanete voi con Hans l ufficiale ed i fuggiaschi, l attenzione del capitano si sposta quindi su di voi, di colpo appare stanco e molto piu' anziano dei suoi anni.

<<Devo raccogliere le mie cose, dividere le vettovaglie e sistemare queste persone...e farlo facendo finta che vada tutto bene che sia tutto sotto controllo e faccia tutto parte di un piano..quindi perdonerete la mia schiettezza, non ho terre o soldi a sufficienza da offrire o poter promettere a 3 validi guerrieri come voi, spero quindi che possiate trovare le giuste motivazioni per aiutarmi altrove..se non lo farete, se domani mattina deciderete di andare per la vostra strada, sappiate che non vi biasimero', avete fatto piu' voi nelle ultime settimane di quanto abbiano mai fatto tanti ex governanti in anni di gestione, avrete sempre la mia gratitudine e sarete sempre ricordati nelle mie preghiere qualunque sara' la vostra scelta.>>

da ad ognuno di voi una vigorosa stretta di mano da soldato, afferrandovi l avambraccio

Inviato

Aspetto che il capitano se ne sia andato per i fatti suoi, e così rimango solo con Sidor, la fenice, il figlio di gigante e i fuggiaschi.

Mi rivolgo quindi al kislevita e all'elfo.

Il soldato ha preso la decisione giusta...

«Non so voi cosa vogliate fare... ma se come avete detto la strana visione notturna è venuta a tutti e tre... beh...

non mi piacciono molto questi affari con premonizioni, simbolismo e sogni irrequieti... ma se gli dei vogliono che i nostri

destini si intreccino, penso non ci sia altro da fare che assecondarli... io mi dirigerò a Middenheim, tanto che sia qui

o là, di certo non smetterò di percorrere la strada per raggiungere le sale di Grimnir, e di certo questo gli dei lo sanno...»

Non ho dubbi che anche l'elfo come me partirà per la città del lupo, ha già espresso il suo parere a riguardo

...E anzi sembrava quasi volercelo imporre!... bah... elgi...

Mi sovviene poi che ancora non mi sono presentato, e per quanto non mi freghi poi molto che loro conoscano il mio nome o meno,

abbiamo combattuto assieme oggi, e prima ancora nella battaglia al ponte, quindi è credo sia corretto almeno sapere con chi si ha a che fare.

«Mi chiamo Grokzar Kazriksson, un tempo del Clan Skag, ora figlio di Grimnir... ma di certo la cosa vi è già chiara...»

guardo il kislevita

«Se le mie orecchie sono abbastanza buone tu dovresti chiamarti Sidor, dico bene?»

e infine mi volto verso l'elfo

«E tu fenice dalla lingua lunga? Ce l'hai un nome? O devo dilettarmi a chiamarti con i primi vezzeggiativi che mi saltano in mente?»

Inviato

Sidor Ursari, figlio di... bha ora non ha alcuna importanza. Faccio decadere il discorso delle presentazione in malo modo. Scuoto il capo mal celando forte disagio per la situazione che si è creata. Che fare? Non sono legato a questa gente e ad essere sincero il ricevere monete sono è l'unica cosa che fuori da Kislev mi ha sempre assicurato che stessi facendo la scelta giusta. D'altro canto quella visione. Raro averne una. Forse l'unica in tutta la mia vita, fatta eccezione per quella volta in cui venni frustato in piazza sino a perdere il respiro, punito per aver discusso pubblicamente idee filo ribelli, che -colto da allucinazioni- vidi camminare cani e gatti al contrario. Era una cosa completamente diversa.

Ehhh che cosa si vuole fare Grokzar... anche se non avessimo il dovere morale di occuparci di questa gente, ci sarebbe comunque l'implicazione del nostro sogno in comune. Se Ursun, nella sua infinità saggezza e giustizia- ci ha scelti, lo ha fatto per un motivo più che valido. Considerando le qualità di ognuno di noi, potrebbe convenire fare da apripista. Sempre che Hans sia d'accordo. Ho come la vaga impressione che tu, uomo orso, lavori meglio da solo. Forse avremo qualcosa di cui parlare in questo viaggio. Ovvio che anche io preferisca stare in testa alla fiumara. Proteggere le retrovie non mi s'addice e fare da pastore al gregge lo lascio ben volentieri al frate di prima, il cui nome mi sfugge come sabbia tra le mani.

Inviato

Con un sorriso soddisfatto per lo svolgersi della situazione mi tolgo l'elmo, sorridendo ai miei compagni.

Tyrill. Il mio nome e' Tyrill: giusto per evitare battute banali sulle orecchie a punta. Sono ben accetti indulti creativi pero', visto che tra elfi facciamo a gara all'insulto peggiore ricevuto da un alleato. il tono è molto piu' disteso, quasi scherzoso, e meno solenne di quanto fosse fin'ora, evidentemente abituato a dover dare un immagine quando porto l'uniforme al completo per conferire autorità al corpo di appartenenza.

Ottima idea per andare in testa: direi che è il nostro caso l'esplorazione visto che siamo fra i pochissimi ad essere tecnicamente adeguati al combattimento se dovesse andare tutto male.

Inviato

Finito di salutarvi il capitano torna verso la piazza principale, strada facendo alcuni dei curiosi accorsi al suono della campana cercano di fermarlo, di ottenere maggiori informazioni, di far valere le loro opinioni, il vecchio ufficiale concede pochi secondi ad ognuno di loro cercando di non passare mai per sgarbato, dopotutto ha appena ordinato di evacuare la citta', ma in pochi minuti si libera e si rifugia nelle mura del posto di guardia. Anche Nonna Moescher e Padre Dietrich successivamente seguono il suo esempio, tutte e 3 le figure guida della comunita' sembrano avere molte cose da dover organizzare.

In pochi minuti rimanete da soli con Hans che , dopo aver salutato alcune persone torna a concentrarsi su di voi, ripone la borraccia nello zaino e ne estrae una fiasca di pelle leggermente piu' piccola, ne beve un sorso e ve la porge

Prego servitevi pure, non ne e' rimasto molto ma e' da troppo tempo che non bevo in compagnia

Nel parlarvi il suo alito emana un odore di alcol ed erbe aromatiche

Uomo Orso? devo essere davvero messo male...daltronde una settimana nel bosco senza acqua calda e rasoio possono cambiare un uomo piu' di quanto desideri, quanto a domani credo sia meglio , una volta che avrete finito di raccogliere le vostre cose, tornare al posto di guardia e parlarne con il capitano, e' un uomo burbero ma giusto, sara' molto felice di sapere di poter contare su 3 guerrire esperti come voi, potremo cosi discutere eventuali strategie anche se ad essere sincero non credo ci saranno colonne tattiche particolari, la strada verso Nord e' ben delineata e discretamente lastricata, si snoda attraverso il bosco del Drakwald fino ai campi poco sotto l Ulricsberg, inoltre, come vi dicevo, le tracce del branco da guerra sono piuttosto a sud, noi marceremo verso nord allontanandoci da loro, non credo quindi sara' necessaria nessuna avanguardia, ma questo lo deciderete voi con il capitano, a me sono bastati 4 giorni alla testa di 30 persone..guidare gruppi non e' certo la cosa che so fare meglio.

Ora se volete scusarmi vado a darmi una lavata ed una rasata prima che l orsa del mio amico Kislevita inizi a trovarmi troppo affascinante, ci vediamo piu' tardi al posto di guardia...grazie..ci avete dato grande speranza.

Vi strimge la mano e si dirige verso una delle case all interno della piazza

@Tutti

Spoiler:  
Per chi beve dalla fiasca si tratta di un centerbe artigianale che vi scalda lo stomaco, vuoto, e vi toglie un po del torpore degli ultimi giorni
Inviato

Quando il figlio dei giganti mi porge la fiaschetta istintivamente i miei occhi si inchiodano a guardarla, bramosi,

ma se il mio corpo bramerebbe crogiolarsi nel tepore dell'alchool, il mio spirito è ormai abbastanza solido da permettermi di impedirmelo.

Di scatto mi volto, dando bruscamente le spalle alla fiaschetta, chinando il capo e alzando una mano in segno di diniego.

«Io passo...» dico semplicemente, con voce dura, anche se la durezza è in realtà rivolta a me stesso.

Non posso, nemmeno un sorso... perdonami Grimnir, tutti coloro che seguono la tua via amano lasciarsi andare a sbronze e baldoria...

ma tu sai che io non posso farlo... sai che io ho validi motivi per non farlo... sono certo mi perdonerai per questo...

Stringo la mia ascia e mi allontano di una decina di metri, prendendo a fissare il cielo, perso in pensieri di somma tristezza.

Tra le nuvole scorgo ricordi che mi cingono il cuore in un cappio doloroso, ma invece di fuggirli, mi lascio pervadere da questo dolore.

E' un'ottimo modo per ignorare il desiderio che altrimenti sentirei crescere verso quella fiaschetta.

Nemmeno un sorso... non posso... ne basterebbe uno e manderei tutto all'aria, di nuovo, ne sono certo...

Dò le spalle ai tre con cui sono, ma con le orecchie cerco di seguire il discorso dell'omone, anche se probabilmente ne recepisco al massimo metà.

Ad ogni modo non sembro molto interessato a prendere parte a questa discussione ora.

@Tutti gli altri

Spoiler:  
Il mio cambio repentino di umore nel vedere la fiaschetta che mi viene offerta, e il mio rifiuto della stessa sono due cose che potrebbero risultarvi molto strane se avete un minimo di conoscenza dei Nani Sventratori. E' infatti ben risaputo che l'altra cosa che accomuna gli Sventratori, oltre al gettarsi a capofitto e con furia negli scontri più improbabili, è proprio l'amore che hanno per sbevazzare e far baldoria.

E' lecito quindi che possiate ritenere il mio comportamento decisamente fuori dalla norma.

Inviato

Con un evidente stupore dipinto in volto per una frazione di secondo, subito sostituita da un espressione divertita guardo il nano.

Rifiuto a mia volta la fiaschetta e ricambio in silenzio la stretta di mano, alzandomi per raggiungere subito il nano. A passo deciso lo raggiungo con l'elmo sottobraccio e con la mano sinistra mi appoggio ad un albero a fianco a lui.

Ma guarda: un nano astemio! Credo che un fatto simile avrebbero dovuto annotarlo sul muro della Fenice insieme a tutti i fatti storici rilevanti! Al ritorno in patria se lo racconto alla mia famiglia non mi credono. lo sbeffeggio con un sorrido divertito.

Devi avere ferite molto profonde nello spirito per essere un nano conciato tanto male. E' come se a noi elfi ci picchiassero la testa tanto forte da rincretinirci al punto da vestire pure le armature senza il dovuto stile! Mi manca solo un nano rasato e posso dire di averle viste tutte. L'evidente autoironia chiarisce palesemente che l'intento non è semplice insulto, ma chiacchierare nella maniera piu' pacifica che due delle loro razze siano capaci. Scherzi a parte, tutto ok Groksa...Groktz...Grokzar?

Inviato

Se non ci fosse il vecchio Sidor! Da qua, bevo io per loro due, alla faccia di chi ci vuole male! e giù di trinca trinca. Uff tiro un sospiro alcolico dopo un lungo sorso. Ci sarà poco da discutere con il capitano, temo. Siamo una banda di irregolare e a giudicare da come si sono comportati i suoi uomini, più da fare da muro non penso che siano in grado di supportarci. Agire da soli verrebbe molto più comodo. Un occhiata al nano, il suo comportamento mi suono, per certi versi, indecoroso. Quanti anni avrà? Forse per la sua gente è ancora troppo giovane ... e ma diavolo, almeno non si facesse crescere tutta quella barbogia! Confonde.

Anche se il discorso è leggermente disfattista, mi farò vedere il più propositivo possibile. Esser ottimisti è il minimo sindacale nelle situazioni nere. Accidenti Tyrill lascia in pace lo sventratore, non vorrai iniziare questa collaborazione con un battibecchi!

Inviato

Perso nei miei pensieri non bado all'elfo che mi si avvicina.

Quando però comincia a parlarmi lo sento, e se in un primo momento fa una battuta a cui non bado proprio,

poi parla di ferite nello spirito, e mi fa incazzare.

Mi volto verso di lui, con sguardo furente

«Le mie ferite non son cose che ti riguardano!»

Stringo forte l'ascia, quasi facendomi male alla mano.

Cosa ne vuoi sapere delle mie ferite, stupido elgi?!

Non è bene venirmi a disturbare in questi momenti, ma è pur vero che l'elfo non lo sa e non lo poteva sapere,

e da dietro le parole di Sidor che consigliano all'elfo di lasciarmi stare mi aiutano a mantenere la calma.

«Ti conosco da 5 minuti fenice, o Tyrill, o come diavolo ti chiami! Non pensare di potermi strappare un sorriso!

Ciò a cui penso non è affar tuo! E se dovremo passare altro tempo assieme... ti conviene ascoltare il kislevita...

impara a non disturbarmi nei momenti sbagliati, se ci tieni alla tua lingua!»

Pronuncio le parole con tono aspro e duro, ma distogliendo ora lo sguardo dal volto dell'elfo,

come a voler perdonare il suo poco opportuno tentativo di familiarizzazione.

Finito di parlare mi allontano ancor più, a passo deciso e senza guardare gli altri due.

Resto comunque nella zona, a farmi gli affari miei, ma non più lontano di una cinquantina di metri,

in modo da non essere disturbato mentre mi lascio andare alla sofferenza dell'anima, ma anche da essere

sempre abbastanza vicino nel caso si decida qualcosa che richieda la mia presenza.

Inviato

Come se mi servisse la lingua. commento sorridendo facendo un cenno di saluto proprio come se nulla fosse e allontanandomi da lui, tornando dall'altro compagno mentre calo nuovamente l'elmo in testa, piu' per la pigrizia di non doverlo tenere sempre sotto-braccio.

Gia' che mettiamo le regole in chiaro. continuo rivolto piu' all'umano che al nano Non so' che avete sentito sulla mia unità, ma non chiedetemi il futuro. Anche se volessi parlare e dirvi che accadra' non posso. Voto di silenzio ovviamente. Che bizzarro scherzo del fato. Fianco a fianco con un nano. Se lo sapesse mio padre scoppierebbe a ridere pensando a come il fato sia ironico mentre gioca col suo mantello fatto nella guerra...

Inviato

Rimanete davanti alle porte della citta'ancora per un po', il nano sempre in disparte sembra perso nei suoi pensieri, pensieri tutt altro che felici a giudicare dalla sua espressione ma daltrocanto quale nano con un passato felice sceglierebbe la via dello sventratore?

La piccola folla si e'ormai dileguata da un po, iniziate a sentire di nuovo un brusio proveniente dalla piazza quando un ragazzo che indossa un corpetto di cuoio di almeno due misure piu grande della sua taglia vi raggiunge, porta al fianco un vecchio pezzo di ferro dalla vaga forma di una spada ed imbraccia una balestra. Si ferma davanti a voi assumendo una posa il piu' marziale possibile

<<Il capitano vi attende nei suo i quartieri per il pranzo e per ascoltare la vostra decisione, vi prego di seguirmi>>

Percorrete a ritroso la strada fatta poco fa, giungete di nuovo nell Acherplaz dove altri 2 miliziani sono ai piedi del palco distribuendo pane e vino ad una fila di una cinquantina di persone, entrate all interno del corpo di guardia, attraversate una piccola stanza i cui unici complementi di arredo sono uno scrittoio ed una rastrelliera per arrivare poi in una sala leggermente piu' grande al cui centro campeggia un tavolaccio di legno con 6 sedie, il capitano e' in piedi davanti al camino che rimesta con un cucchiaio di legno all interno di un pentolone, l odore di verdure bollite invade tutta la stanza. Sul tavolo 4 ciotole di legno con all interno un generoso pezzo di pane fragrante, accanto ad ogni ciotola vi e' una scarsella di cuoio. Il capitano servendosi di un panno toglie il pentolone dal fuoco e versa della zuppa nelle ciotole, il pane fresco bagnato dal brodo emana un odore che vi fa languere lo stomaco

<<Prego...accomodatevi...Hans e' passato di qui, non vedeva l ora di darmi la buona notizia, avessi 10 uomini validi come lui in citta' forse oggi non mi sentirei cosi depresso..dentro le scarselle ce' parte del vostro compenso...e' tutto quello che posso permettermi per ora ma vi giuro sul mio onore che una volta a Middenheim trovero' il modo di pagarvi quanto vi spetta...a costo di vendere armi ed armatura, come avete potuto constatare con i vostri occhi sono rimasto con soltanto 4 ragazzini con piu' coraggio che addestramento ed Hans, inutile dire quindi che il vostro aiuto ci dara' la possibilita' di affrontare questo viaggio con un po piu' di ottimismo. Ho calcolato 6 giorni di viaggio se Sigmar ci assiste, abbiamo pochi viveri, Hans cerchera' di cacciare qualcosa durante il giorno per farci mettere un po di carne nello stomaco per il resto cercheremo di tenere il passo piu spedito possibile cosi da non dover passare troppo tempo allo scoperto, abbiamo 2 carri ...3 se contiamo il carro dove alloggiano gli orfani di Nonna Moescher saremo quindi una colonna di circa 80 90 persone appiedate apprezzerei la vostra presenza intorno alla colonna a protezione e stimolo dei profughi...avete domande?>>

@Dm

Spoiler:  
All interno della scarsella trovate 50 Mo
Inviato

Quando arriva il ragazzo male armato ad avvisarci che il capitano ci attende a pranzo, mi desto dai miei pensieri.

E' tempo di tornare con i piedi per terra...

Torno quindi ad assumere uno sguardo più normale, meno perso, e mi riunisco agli altri due.

Assieme andiamo ed entriamo nelle stanze del corpo di guardia, fino alla sala dove il capitano sta facendo bollire del cibo.

Il mio stomaco reclama il suo compenso, e come è giusto che sia non mi faccio troppi problemi a nutrirmi.

Devo combattere al mio meglio per onorare Grimnir e per poterlo fare devo essere in salute.

Mi metto a mangiare, ignorando il sacchettino di cuoio, e intanto ascolto le parole del capitano.

«Ne abbiamo parlato fuori... verremo a Middenheim con voi... non mi interessa l'oro, mi basta il necessario per comprare cibo quando serve...

e qualunque cifra ci sia li dentro sarà più che sufficiente... ad ogni modo per me potete metterci dove vi pare durante il viaggio, ma di certo

non aspettatevi da me chissà quali relazioni con i cittadini spaventati... io sono bravo a spaventare più che a confortare...»

Parlo ingollando cibo a sazietà, ma evito di sembrare un totale maleducato parlando solo dopo aver mandato giù il boccone di turno.

Sarò anche poco incline alla socializzazione, ma come tutti i nani, anche io ho ricevuto un'educazione.

Nonostante tutto ciò che si dica sulla nostra razza, sappiamo come stare al mondo, e dato che il cibo mi è stato offerto,

non trovo corretto apparire come un completo zotico.

Inviato

Approfittando della discussione, bevo il brodo limitandomi ad ascoltare lo scambio di pareri. Il mio supporto in questo caso rasenta lo zero. L'idea di fiancheggiare gli sfollati mi mette subito a disagio e valuto come agire dopo questa nuova informazione. Finito il pasto, soppeso la scarsella. Sono un mercenario, non un buon samaritano, se avessi fatto volontariato, oggi mi ritroverei con una tazza in mano a prender pioggia sul ciglio della strada in attesa che qualche generoso si separi dai suoi spiccioli. O forse il brigante... Meglio che non mi sia mai posto il problema di dover scegliere.

Annuisco al capitano Anche a me sta bene, ma è di fondamentale importanza chiarire con i cittadini il nostro ruolo e ciò cosa comporta. Se dovessero ostacolarci, o peggio improvvisarsi a eroi, chi non conosce questo mestiere, sarebbero solo un ostacolo. Consiglio, sempre che vi sia qualcuno in grado di farlo, di porre eventuali ausiliari nella retroguardia. Andrebbero bene, penso, uomini e giovani di professione contadina. Mentre se avessimo a disposizione anche un solo cavallo, porlo al servizio di Hans che si occuperebbe del controllo d'inizio colonna, lavorando ad una distanza di un quarto d'ora di marcia per esplorare il terreno e ripiegare immediatamente in caso di pericolo.

Noi saremmo a guardia dei bagagli e del popolo.

Osservo il nano e l'elfo in ceca di qualche accenno di consenso. Sono consigli, non ordini, conscio che la reazione del capitano, al consiglio di Fenice (circa le lance) non è stata delle migliori. Se dovessero esserci sufficienti uomini in salute, propongo un assetto da marcia stretta.

Inviato

Resto in silenzio tutto il tempo, osservando la situazione e ascoltando i miei compagni. Faccio appena un cenno d'assenso ogni tanto per esprimermi d'accordo.

Appena tutti hanno parlato mi servo con la cena mangiando mentre gli altri parlano per poi prendere parola a mia volta mentre prendo il sacchetto allungandolo all'uomo con cui stiamo discutendo. Dia questi a quella tenera anziana. Gli orfani costano e il loro futuro vale molto di piu' di qualsiasi cosa possa farci io con quei soldi.

Mi rivolgo poi a tutti riprendendo il discorso. Per quanto mi riguarda qualsiasi piano va' bene. L'importante è muoversi veloci, avere un avanguardia e essere pronti a rispondere ovunque subissimo un attacco alla colonna. Il piano di Sidor non mi pare affatto male.

Inviato

Rimanete con il capitano ancora qualche ora discutendo il piano di Sidor nei dettagli e sorseggiando (chi vuole) una mezza bottiglia di un corposo vino rosso dell ultima vendemmia del middhenland, la mattina seguente tutto il villaggio inizia a portare in strada le proprie cose, il minimo indispensabile considerando gli ordini del capitano e la quasi totale mancanza di mezzi di trasporto, fagotti di stoffa, vecchi secchi di legno e cariole stipate oltre misura rappresentano l unico modo per la povera gente di Untergard di portare con se parte dei propri averi. A meta' mattina una colonna costituita da 3 carri trainati da buoi, tra cui quello di nonna Moescher che definireste quanto mai bizarro e circa 70 80 persone con facce segnate da una notte probabilmente insonne , si lascia alle spalle la piccola cittadina.

Vi bastano pochi minuti per capire che la carovana rappresenta un bersaglio fin troppo facile, il capitano Schiller , sfruttando le poche ore della sera prima ,sembra essere riuscito ad organizzare un piccolo gruppo di coscritti, 4 ragazzi armati di lancia ed ascia vengono posti in retroguardia, 3 per lato armati di asce ed altri 2 armati di roncole e balestra vengono posti davanti alla colonna insieme a voi, Hans precede la colonna nel profondo del bosco come avanguardia.

Il primo giorno e la prima notte passano tranquilli seppur con una lentezza esasperante, ce' da far procedere i carri, cercare di procacciare qualcosa per sfamare la gente considerato che i viveri sono molto scarsi e sopratutto tenere a bada i bambini che probabilmente hanno preso questo trasferimento come una divertente gita fuori porta. I piu' fastidiosi sono gli orfani di Nonna Moescher, senza i genitori a riprenderli girano senza meta gran parte del giorno venendovi ad importunare non appena ne hanno l opportunita'.

A mezzodi' del secondo giorno avete appena finito di salire , lentamente e faticosamente, il fianco di un piccolo colle , avete distanziato la carovana di circa 500m quand ecco che scorgete Hans attendervi sul ciglio della strada. Man mano che vi avvicinate al ranger vi rendete conto che la strada scende serpeggiando lungo il fianco opposto del colle fino a raggiungere una cittadina completamente in rovina. Seppur ridotta ad un cumulo di ruderi scorgete nettamente del fumo uscire da alcuni comignoli e delle persone zappare la terra in una zona pianeggiante adicente.

Hans visibilmente affaticato dal caldo e dalla lunga camminata beve un sorso d acqua dalla borraccia

<<Quella li e' Grimminhagen...non siamo i benvenuti in questa citta', ho trovato un sentiero che aggira le rovine abbastanza largo da poterci far passare i carri ma ci costera' una mezza giornata di viaggio>>

Ha appena finito di parlare quando sentite il resto della carovana avvicinarsi

@Tutti

Spoiler:  
Dato che vi trovate ad Untergard da diverse settimane sapere tutti che tra Grimminhagen ed Untergard ce' un odio atavico che va avanti da quando la citta' e' stata fondata circa 100 anni fa, i fondatori di Untergard erano un gruppo di contadini fuggiti dalle opprimenti tasse del Graf Sternhauer, la famiglia Sternhauer che tutt ora amministra Grimminhagen ed i contadi circostanti, non ha mai dimenticato questo atto di ribellione

Archiviata

Questa discussione è archiviata ed è chiusa alle risposte.

×
×
  • Crea nuovo...