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Inviata

E' da un pò che mi domando come vanno gestiti alcuni colpi che mirano ad una determinata parte del corpo. Ad esempio, se un pg volesse effettuare un attacco contro un arto del nemico, per tentare di mozzarglielo o comunque renderglielo inutilizzabile, come bisognerebbe agire?


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Inviato

può "farlo" con le dovute accortezze:

- se usa un potere che indebolisce, potrebbe ruolare la cosa come se colpisse il braccio

- se usa un potere che rallenta, potrebbe aver colpito le gambe.

- se usa un potere che acceca o stordisce, potrebbe aver colpito la testa.

e cose del genere. puoi rappresentare i colpi mirati con i poteri del giocatore. se il giocatore non ha poteri che fanno questi effetti, semplicemente il suo "colpo mirato" è un attacco normale in quanto non è addestrato a farlo.

Inviato

Non esistono e non possono esistere i colpi mirati in D&D. Non è un videogame,ed infatti sono elementi tipici dei videogiochi, perchè non si tirano a casaccio le frecce o le spadate. Ogni volta che un guerriero attacca si suppone che lui miri ad un punto scoperto. E quindi si "mira" in automatico. Visto che dopo un certo livello i PG hanno tanti pf, il suo significato cambia. Non più indicativo della salute (pg con 10 pf ne perde 3, taglio ad un braccio, ne perde altri 5, pugnalata su una gamba) ma diventa indicativo delle sue capacità di resistere ai colpi, di schivarli e trasformarli in parate.

Lo stesso guerriero di prima(ma con 50 pf), finchè non arriva a 5-10 pf restanti non subirà attacchi. Magari qualche taglio sulla guancia, ma nessuna cicatrice di fatto.

Quando il pg sta a pochi pf, si può ruolare tutto, dalle ferite critiche , a quelle menomanti. Il punto è che svantaggiano principalmente i giocatori, rendendo tutto più mortale, e sono sempre varianti.

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beninteso che non conoscendo la 4e, parlo riferendomi a com'è inteso il tutto in 3.5/pf

Inviato

Non esistono e non possono esistere i colpi mirati in D&D. Non è un videogame,ed infatti sono elementi tipi dei videogiochi, perchè non si tirano a casaccio le frecce o le spadate. Ogni volta che un guerriero attacca si suppone che lui miri ad un punto scoperto. E quindi si "mira" in automatico. Visto che dopo un certo livello i PG hanno tanti pf, il suo significato cambia. Non più indicativo della salute (pg con 10 pf ne per 3, taglio ad un braccio, ne perde altri 5, pugnalata su una gamba) ma diventa indicativo delle sue capacità di resistere ai colpi, di schivarli e trasformarli in parate.

Lo stesso guerriero di prima(ma con 50 pf), finchè non arriva a 5-10 pf restanti non subirà attacchi. Magari qualche taglio sulla guancia, ma nessuna cicatrice di fatto.

Quando il pg sta a pochi pf, si può ruolare tutto, dalle ferite critiche , a quelle menomanti. Il punto è che svantaggiano principalmente i giocatori, rendendo tutto più mortale, e sono sempre varianti.

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beninteso che non conoscendo la 4e, parlo riferendomi a com'è inteso il tutto in 3.5/pf

In 4e i PF sono ancora più astratti, tanto che si recuperano con gli incoraggiamenti dei condottieri.

Le uniche certezze sono che arrivato a metà diventi sanguinante e arrivato a zero vai giù

  • 3 mesi dopo...
Inviato

In realta' ci sono piu' metodi per utilizzare i tiri mirati:in dragon 425 ci sono regole opzionali per introdurli a seguito di un critico , attacchi base a volonta'(necessitano di modifiche) e talenti che li riproducono.Sono regole opzionali ,ovviamente.

Personalmente di norma concedo colpi mirati quando l' avversario è sconfitto o indifeso per dare varietà al combattimento,vedere un giocatore che tenta di disarmare dal primo all'ultimo round in breve diventa stucchevole

Inviato

Non sono facilmente integrabili con il sistema meccanico dell'edizione.

Se si applica la parità, colpi/mosse/manovre che possono fare i PG le potranno fare anche i nemici, e a quel punto sarebbero necessari talenti e opzioni per difendersi o ottimizzarsi su quelle meccaniche. Pensa se il nemico potesse disarmare il guerriero. In questa edizione sarebbe fritto e finito...

A prescindere da ciò, puoi utilizzare un sistema di buon senso, ad esempio dando un -2 per la manovra complessa che se riesce oltre ai danni infligge una qualche penalità al nemico...

-2 x colpire, ad esempio. Non andrei ad infliggere condizioni, perché sono meccaniche del gioco, e se anche miri alla gamba per rallentare il nemico con una qualsiasi spadata, il fatto di avere poi il nemico rallentato potenzialmente su ogni colpo va ad interagire con talenti, capacità e poteri di classe, eccetera, e creerebbe squilibri.

Inviato

Ciao!

Non troverei nulla di strano a creare qualche house rule per farli funzionare, ma CREDO che contestualmente occorra introdurre qualche sistema concreto per determinare le conseguenze: in realtà, la 4th è molto più flessibile di quanto si possa pensare in tal senso, visto che per le "actions that rules don't cover" basta ragionare sul sistema "Dado + Abil. Mod. + 1/2 livello VS Defense".

Se un giocatore mi dice "provo a colpire di piatto sulla mano per fargli cadere la spada", io gli rispondo "ok: subisci un -3 (proficiency di utilizzo di un'arma in media) al tiro per colpire e attacchi". Se riesce, l'avversario lascia cadere l'arma in un quadretto adiacente. Se ci sono complicazioni (guanti d'arme inchiodati o altro) naturalmente valuti la cosa di volta in volta.

Naturalmente, per colpi tipo "gli miro al collo", dipende dalla situazione: un guerriero in battaglia può sferrare un colpo a mezza altezza, ma mediamente (salvo che con le daghe per esempio) è dura essere così precisi quando si è in movimento (l'assunto di base è che i persoaggi non stanno impalati, ma si muovono, roteano le spade e via dicendo)...

Per un arciere, inserirei invece delle regole di mira: se passi 3 turni a mirare un bersaglio senza copertura o occultamento, puoi sparare e se colpisci è critico.

In generale, vista l'astrazione del sistema e l'assenza di livelli di salute graduali con malus associati, effettuare un colpo mirato dovrebbe essere un'impresa complessa e...la decapitazione o la mutilazione dovrebbero essere dei casi molto estremi, magari contro bersagli atterrati e più o meno indifesi.

M.

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