D@rK-SePHiRoTH- Inviato 14 Maggio 2014 Segnala Inviato 14 Maggio 2014 Comunque mi fa ridere che certe persone dicono che "se D&D comincia ha dare PX per l'interpretazione è male perché non è veramente da narrativo perché stai pagando quindi l'interpretazione non è spontanea" anche se poi giochi idolatrati per la loro carica narrativa come un Vampiri la masquerade o un Sine Requie che i PX che danno sono al 85% da interpretazione nessuno dice niente,anzi per tali giochi è anche un preggio...Ma io mica ho detto che dare PX per l'interpretazione non è da gioco narrativo. Ho detto che un'interpretazione che nasce dal desiderio di avere PX in cambio probabilmente sarà brutta e poco sentita dal giocatore stesso.
Sir Daeltan Fernagdor Inviato 14 Maggio 2014 Segnala Inviato 14 Maggio 2014 Aggiungerò qualcosa al mio punto di vista. Premiando l'interpretazione, premio principalmente la coerenza del comportamento che il giocatore fa assumere al personaggio con ciò che il personaggio dovrebbe fare; e cosa dovrebbe fare non lo decido io, ma il giocatore, quando redige Background e Profilo Psicologico del PG. Pertanto, nel mio caso (e, ribadisco, solo in questo caso, ovvero quello mio e dei miei gruppi; in altri casi può non essere così, o almeno non lo è necessariamente), non ha senso dire che un giocatore poco portato per l'interpretazione o che non ha doti da attore finirebbe frustrato: ciò che viene premiato è la sostanza, non la forma! Se tu non sai recitare, non sai fare un discorso da grande oratore, ma quando è il momento di parlare alle folle il tuo PG, che invece è un grande oratore, si fa avanti e parla, e tu esprimi concetti coerenti con quello che direbbe il tuo PG, sei premiato: non importa se li hai espressi male, importa che hai fatto ciò che il PG avrebbe fatto; va da sé che il discorso, se il PG è un oratore (e qui si fa riferimento alle regole, Carisma, Diplomazia, chi più ne ha più ne metta), sarà riuscito bene, in game, e se tu, off game, hai fatto un discorso balbettando, con degli errori di grammatica, non importa ai fini del tuo essere premiato. Spero di aver espresso più chiaramente il concetto, forse non è così, e mi riservo di chiarificarlo ulteriormente; in ogni caso, sto apprezzando molto questo confronto.
Vorsen Inviato 14 Maggio 2014 Segnala Inviato 14 Maggio 2014 Ma io mica ho detto che dare PX per l'interpretazione non è da gioco narrativo. Ho detto che un'interpretazione che nasce dal desiderio di avere PX in cambio probabilmente sarà brutta e poco sentita dal giocatore stesso. Non sei solo te che hai detto tale concetto ma ma anche altri generale visto che chi interpreta bene ha quei giochi che ho detto prima non lo fa solo per "l'interpretazione fine ha se stessa" visto che se non interpreti in certi casi estremi ti becchi delle penalità....
Aranor Inviato 15 Maggio 2014 Segnala Inviato 15 Maggio 2014 Nella mia esperienza da master ho visto che i PX sono comunque considerati un premio e quindi ambiti per una serie di meccanismi psicologici e di competizione anche da chi non è un minmaxer o un competitivo puro. Inoltre avere perssonaggi con più PX di altri al tavolo può (dipende dalle persone) creare delle difficoltà sia tra giocatori, che (se il divario è troppo alto) a livello di preparazione delle avventure. Credo che decidere come premiare l'interpretazione (con oggetti, successi in gioco, PX o altro sistema) sia una scelta, e che vada presa parlando con il gruppo, perché corrisponde ad uno stile di gioco vero e proprio. My two cents.
Drimos Inviato 15 Maggio 2014 Segnala Inviato 15 Maggio 2014 Io non do premi in PE per l'interpretazione, ma secondo me è un po' come dire "non combatteresti senza prendere PE? Allora non ti piace farlo". Cioè, le parte divertente del combattimento è la tattica, e se vogliamo la vittoria, oltre che gli eventuali risvolti di trama, ma prendere i PE alla fine fa comunque piacere. Non sono del tutto d'accordo con il contesto di questa affermazione. I PE presi in combattimento sono sostanzialmente diversi da quelli per l'interpretazione perché li prende tutto il gruppo in egual modo e ogni personaggio ha sulla scheda ciò che può fare, quindi SA come combattere e come prendere dei PE, perché gli basta applicare delle regole, che nel campo dell'interpretazione sono più o meno carenti e decise in maniera arbitraria dai gruppi di gioco; ciò è un bene, sarebbe orribile se esistesse il tiro sull'interpretazione, ma è solo per esprimere come i due ambiti siano secondo me diversi. Spero di essermi spiegato. Per questo a me piace ciò che dicono nell'articolo, finalmente si dà una mano anche a un giocatore inesperto per fargli capire come possa perlomeno provare ad immergersi nel personaggio e farlo suo.
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