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Curse of the Crimson Throne - Edge of Anarchy


Aleksi

Messaggio consigliato

Prologo

Le mani affusolate accarezzavano le carte con gentilezza mentre un triste sorriso si dipingeva sulle labbra scarlatte. Il Tormento era tutto, era la via da seguire, era la via già percorsa, era l'unica strada possibile.

Il Tormento avrebbe portato il mondo ad una nuova era.

Le avrebbe donato la pace.

Con movimenti accurati estrasse la prima carta del mazzo e la poggiò sul legno di fronte a sé.

Essa raffigurava una slavina che travolgeva un villaggio.

Essa era la valanga.

Un passato macchiato da un disastro insuperabile, una famiglia perduta, ghermita dalle tenebre ed in esse avvolta indissolubilmente. Una vita drasticamente rovinata, una fortuna trasformatasi in cenere e polvere. Sarebbe bastata la forza di volontà, la decisione e la sicurezza di sé a superare tale calamità? Solo il tempo avrebbe potuto dare risposta, le vie del futuro rimanevano offuscate anche agli occhi di chi era in grado di vedere.

La seconda carta andò a posarsi accanto alla prima.

Raffigurava un gruppo di uccelli neri che si cibavano della carogna di un fanciullo.

Essa era i corvi.

Un grande lutto, un amore perduto, un cuore spezzato. La cosa più cara strappata da mani violente, senza una ragione, senza una spiegazione. Solo cocci sanguinanti dove prima giaceva un cuore pulsante di passione. Fede e quiete, luce e volti confortanti, non erano bastati, non sarebbero mai potuti bastare, a far tornare il sorriso radioso sul volto segnato dal dolore. Sarebbe riuscita la vendetta a rinfrancare un cuore dedito alla giustizia?

Fu poi il momento della terza carta.

Raffigurava un arlecchino intento a far roteare dei teschi in un circo macabro.

Essa era il giocoliere.

Una nascita baciata da una stella amica, la predizione di grande fortuna e grandi opere. Una stella che sembrava essersi voltata dalla parte opposta, incurante del proprio compito, che aveva permesso ad ingiuste accuse di frantumare una famiglia. Una stella che però ancora osservava il suo protetto, che ancora poteva svolgere il proprio compito. Chi era lei, comune mortale, per giudicare l'operato degli astri? Come poteva conoscere le vere intenzioni di un'entità tanto potente?

Ed infine l'ultima carta andò delicatamente a posarsi accanto alle altre.

Raffigurava un vecchio chino su un banco di lavoro, attorniato da lucchetti e chiavi per aprirli.

Essa era il fabbricante di chiavi.

Un passato di ingiurie e maltrattamenti, di razzismo e derisione. Un passato che aveva fornito la chiave stessa per cambiare il proprio futuro, che aveva temprato tramite il rifiuto ed il disprezzo il cuore di un giovane il cui unico peccato era essere nato del sangue sbagliato. Un cuore che ora era in grado di combattere e che, se seguito adeguatamente, avrebbe cambiato radicalmente la visione che il mondo aveva di lui.

Gli occhi di smeraldo osservarono le carte, lessero la storia che essere raccontavano ed un nuovo sorriso attraversò il volto candido.

Quattro cavalieri che avrebbero trovato la pace nei propri cuori e l'avrebbero portata anche nel suo.

Le quattro Chiavi che avrebbero finalmente portato giustizia dove solo le ombre trovavano riposo.

Li aveva trovati...

Ed essi avrebbero risposto...

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Un halfling camminava per i vicoli stretti e bui degli Shingles. Nessuno faceva caso a lui, come sempre da quelle parti.

Il piccolo halfling sollevò la sciarpa colorata che portava al collo, a coprire collo e mento. Sentiva freddo, in quella calda sera d'estate. Ma non il freddo pungente della brezza al porto, nè il rigido gelo di un inverno in alto mare. Era il freddo opprimente di una speranza che si spegne, e la sciarpa non fu un rimedio efficace.

L'halfling aprì una porta scassata, passò attraverso una stanza vuota e piena di spifferi, salì la scala a pioli che portava al piano superiore.

Come lo dirò a ma'?

Altra porta, altra stanza, altra scala che saliva.

Ma cosa pensavo di fare? Sveglia Randy...

La vita è ingiusta,

e vince chi bara.

Vince chi è ricco,

perchè la vita è avara.

Ruffiani, pu**ane

mercanti e assassini;

per loro, nei Shingles

i più grandi destini.

Aprì una porta, e una folata di vento lo colpì. Attraversò la passerella pericolante tra i due edifici, ed entrò in un'altra stanza. Due ragazzine magre e cenciose incrociarono il suo sguardo, e subito lo riabbassarono. L'halfling passò oltre, raggiungendo una finestra.

Forse io potrei ancora procurarmi un lavoro... Lontano dal porto, con un altro nome...

Ma non è giusto che tutti questi anni vadano al vento! Tutti i nostri sforzi... Per colpa di quel vecchio bas***do!

Si attaccò con le mani alla corda fissata poco sopra la finestra, e cominciò ad attraversare il breve vuoto tra le due costruzioni. Entrò dalla finestra opposta in una stanzetta affollata: una donna cucinava in un capiente calderone, un anziano tossiva sdraiato a letto, quattro bambini seduti in un angolo guardavano rapiti una vecchia che mescolava tarocchi. Solo la cuoca sembrò fare caso al suo ingresso, rivolgendogli la parola senza quasi voltarsi

«Ciao Randy...»

«Signora Holley..»

Attraversò la stanza e scese le scale traballanti verso il livello inferiore. Camminava a passo trascinato, e a capo chino, immerso in pensieri cupi.

Gaedrem Lamm... Non so nemmeno dove andarlo a pescare, figuriamoci metterlo alle strette. Di questo passo non riuscirò mai a rimettere le cose a posto...

Finalmente l'halfling si fermò. Davanti a lui una porta laccata di nero, scrostata in più punti, recava una scritta in gesso bianco: "Gillian".

Randy Gillian sospirò, e abbassò la maniglia.

Pa', ma', Selene... Sono tornato. Anche oggi niente lavoro...

Forse dovrei davvero cercarne uno, invece di sprecare tempo dietro a quel criminale...

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Randall

Deposito alcuni fiori sulla sua tomba e in ginocchio, mormoro alcune preghiere. Il tempo è passato, ma il dolore non accenna a diminuire. Sono diventato solo bravo a nasconderlo.

Mi alzo con calma, sistemando la lama al fianco. Mia madre vorrà vedermi, sono giorni che non vado a salutarla.

Con passo tranquillo attraverso i quartieri della città, un sorriso amichevole per chiunque mi conosca, e anche per chi non sa chi io sia ma si prende la briga di osservarmi.

La visita a mia madre è sempre piacevole, anche se sempre un pò in pensiero per me cerca di non farlo mai pesare, ma il pacchetto di cibo sempre pronto è un gentile modo di ricordarmi di riguardarmi.

Dopo aver trascorso qualche ora con lei la saluto e mi dirigo verso il tempio ma non prima di essere fermato dalla vecchia Abel, che naturalmente ha una deliziosa fanciulla tanto a modo da presentarmi.

E naturalmente io ringrazio, saluto e rispondo che magari la prossima volta. proseguo per la mia strada fino al Pantheon dei Molti, dove incontro i fedeli di Iomedae e mi informo su come posso aiutarli.

Ma la mente vaga su un nome, Gaedrem Lamm. Un giorno lo troverò e risponderà alle mie domande. Ogni... singola... domanda...

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Per tutto il giorno sono andata avanti e indietro indaffarata.

La ricerca del piccolo Adam mi porta via tempo ed energie, sono ormai stanca di fare domande in giro,

ma non demordo, è solo un bambino e gli voglio bene, come agli altri orfanelli del "Nuovo Giorno".

Lo troverò!

Ecco cosa continuo a ripetermi da due giorni a questa parte.

Mallina è disperata, si sente in colpa per ciò che è successo, e per di più deve rimanere con i bambini, di certo non può lasciarli soli, ora più che mai.

Le guardie cittadine, quelle maledette, a quanto pare hanno ben di meglio da fare che cercare un povero bambino innocente e indifeso.

Ma io posso fare qualcosa! Posso cercarlo e trovarlo, ne sono sicura! Ed è quello che sto facendo fin da quando Mallina è venuta da me in lacrime, due giorni fa.

Senza perdere tempo mi sono subito attivata, iniziando a cercare informazioni su bambini scomparsi e problemi simili.

Da quando la mia vita è cambiata e vivo nel Midland è diventata anche molto più difficile, non sono mai stata abituata a dovermi arrangiare completamente,

ma fortunatamente nella mia vecchia magione mi avevano insegnato fin da piccola i rudimenti della danza: mi era sempre piaciuto ballare,

mi fa sentire libera e fa scivolare via i pensieri negativi, dandomi serenità per quei brevi momenti.

Gli spettacoli nelle taverne locali però in questo caso giocano a mio favore, perché si sa, gli osti la sanno lunga sulla gente e le dicerie locali,

e conoscere quasi tutti gli osti dei dintorni è sempre un'ottima modo per reperire informazioni.

In nemmeno mezza giornata ero riuscita a farmi dare un nome: Gaedrem Lamm.

Pare essere un malvivente locale che ama sfruttare giovani bambini che addestra come ladruncoli e tagliaborse,

stando alle voci la scomparsa di vari bambini, soprattutto nella zona del mercato, dove anche Adam è stato rapito,

sembra essere legata a questo infame.

Con un nome di riferimento mi sono subito fatta ancor più determinata, ma per quanto chiedessi in giro pareva proprio

che nessuno sapesse dirmi dove potevo rintracciare il criminale.

___________________

E' ormai tardo pomeriggio del mio secondo giorno di ricerca:

Sto rientrando verso casa, ma prima vado a dare un saluto a Mallina e i bambini, di fianco a casa.

«Pex! Ti prego, dimmi che oggi porti buone notizie!»

mi chiede subito senza quasi salutarmi appena varco la soglia della struttura di accoglienza, poi viene ad abbracciarmi.

«No Mallina... anche oggi sono ferma al punto di ieri... non riesco a trovare qualcuno che sappia indicarmi come o dove trovare questo Lamm...»

rispondo sospirando stanca e ricambiando affettuosamente l'abbraccio

«Questa sera però devo andare a ballare giù da Holeg, all'Ascia Spezzata... sai che lì è sempre pieno di gentaglia... magari Holeg sa dirmi qualcosa...»

«Lo spero Pex, non riesco a dormire... Adam, portato via da quella canaglia... oh, dei!»

Mallina sembra sul punto di mettersi a piangere, ma poi si riprende

«Ma, ne sei sicura? Se anche trovi dove si nasconde quel furfante poi come farai? Sei pur sempre da sola e lui è un criminale!

Non voglio che vai a rischiare la vita! Dobbiamo ritrovare Adam, ma se per farlo ci rimettessi tu...........»

Mallina blocca li la frase, con aria preoccupata.

«Non temere!» dico con sicurezza e un pizzico di spavalderia «Sono da sola è vero, ma non sono indifesa... qualcosa mi inventerò...

riporterò Adam qui da noi, stanne certa! E non andiamo troppo avanti... prima troviamo il bastardo... poi qualcosa farò...»

Quindi saluto Mallina, faccio un salto veloce a salutare i bambini e poi torno a casa mia, li di fianco.

Ogni volta che arrivo davanti casa provo una strana sensazione di disagio: per quanto sia ormai più di un anno che abito lì,

non mi sono ancora abituata del tutto. Ma d'altronde è difficile dopo aver passato tutta la propria vita nel lusso.

Una volta in casa controllo che sia tutto in ordine, do una rapida pulita ad alcuni punti in cui si era depositata un po' di polvere

e poi vado a farmi un bel bagno, perché amo sentirmi ed essere pulita, soprattutto quando poi devo andare a ballare, anche in un buco come l'Ascia Spezzata.

Pulita e rinfrescata prendo uno degli abiti buoni da danza, raccolgo le mie cose,

che in questi giorni mi porto sempre dietro per ogni evenienza, e mi incammino per le vie ricolme di abitazioni del Midland.

Holeg diceva che in questi giorni aveva un suonatore straniero ad esibirsi... speriamo sia bravo...

odio ballare su musica suonata con i piedi... come l'ultima volta da Bev... come si chiamava quel musico incapace...

ah si, Luthien... cielo! avrei voluto strangolarlo mentre lo sentivo suonare!...

Speriamo almeno che Holeg sappia dirmi qualcosa su questo Gaedrem Lamm...

più tempo passa più temo per il piccolo Adam... devo ritrovarlo in fretta!

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Lentamente mi rialzo, mentre il mio sguardo indugia sui contorni della maschera a due colori ritratta poco distante da me

L'Occhio Onniveggente vede tutto.. Nethys sa tutto..

Da quando la chiesa del Signore della Magia mi ha accolto e dato rifugio mi ci reco tutti i giorni a rendere omaggio a quello che è diventato il mio patrono.

Ero solo un bambino quando ho trovato rifugio tra queste mura, fuggivo da un destino crudele, fuggivo da un uomo senza scrupoli ne pietà, Gaedrem Lamm, un'anima nera che da in pasto a dei pedofili bambini innocenti, la cui unica colpa è avere fame. Anche io finii nella sua rete, oramai molti anni fa, ma, a differenza di molti, io ci sono finito perchè troppo ingenuo, attirato dalle false promesse di un uomo che non ha morale. Quando mi resi conto della fine che stavo per fare ebbi la forza e il coraggio di fuggire via, trovando riparo tra le logge della chiesa di Nethys.

Anche se ero poco più che un bambino e varisiano puro sangue per giunta, l'Occhio Onniveggente aveva notato subito la scintilla di potere che ardeva nel mio piccolo corpo; una fiammella debole ma presente, che mi ha permesso di non essere cacciato via dal tempio del Signore della Magia.

Adesso, che sono un adulto, devo tutto a Nethys; nonostante le discriminazioni che ho dovuto subire nel corso della mia vita poichè, secondo molti, ero solo un ladruncolo buono a nulla, adesso sono un uomo affermato e, posso dire, anche rispettato o forse temuto. Ma sono certo che le persone non temono me, temono le forze arcane che ho imparato a controllare e modellare secondo la mia volontà, aprendo passaggi tra le varie dimensioni, temono Skye il mio fedele compagno.

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Con passo sicuro attraverso questa parte di Korvosa che oramai conosco molto bene, tornando a casa dai miei genitori

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Randy Gillian

Quello che ti si para di fronte agli occhi non è uno spettacolo nuovo. Serena Gillian è intenta a preparare la cena mentre il marito, Brandy, è mollemente adagiato sul letto, con un bicchiere di whiskey di scarsa qualità in mano ed una bottiglia mezza vuota sul comodino. Solo la piccola Selene, totalmente ignara delle vicissitudini che stanno vessando la famiglia, ride allegra mentre gioca con due bambole di pezza rattoppate vicino alla madre.

Il profumo invitante dello stufato si mescola al classico odore di disperazione ed opportunità della baraccopoli sospesa e la stanza è fiocamente illuminata dalla luce del sole al tramonto mista alle poche candele accese. Se non fosse per la consapevolezza che grava nel cuore di tutti, per un secondo la casa non sembrerebbe più la baracca fatiscente in cui sono costretti a vivere ma parrebbe quasi una casa vera, una casa come quella in cui avevano vissuto...

Brandy non sembra reagire alle tue parole mentre Serena ti rivolge uno sguardo colmo d'amore, tentando di nascondere al meglio delle sue possibilità la preoccupazione e la stanchezza.

Non ti preoccupare caro... ti risponde accennando un sorriso vedrai che domani andrà meglio... prima di tornare ad occuparsi dello stufato.

Ed è Selene a darti il benvenuto più caloroso, mollando le bambole a terra e correndo ad abbracciarti ridendo.

Non ti preoccupare fratellone... domani lo cerchiamo insieme il tuo lavoro! Dove l'hai perso?

I suoi occhi innocenti si puntano nei tuoi, risoluti ad aiutarti.

Randall Tor

Il tragitto verso il tempio dei molti è tranquillo e la luce del tramonto che penetra nelle strette viuzze fa quasi dimenticare quale covo di criminalità e corruzione sia questa città. Pennellate di rosso e oro dipingono i muri delle case, nascondendo l'intonaco screpolato e la sporcizia agli angoli delle strade. Entrando nel South Shore il panorama inizia a cambiare. Qui le case sono meglio tenute, le strade sono più larghe e l'influenza dei cosiddetti "nuovi ricchi" si percepisce. Certo, non è ai livelli delle Heights, ma sicuramente rimane una delle zone migliori di Korvosa.

Arrivato al Tempio vieni accolto dai fedeli supplicanti, una vista in forte contrasto con il resto del quartiere. Nonostante sia rimasta non più di una ventina di persone di fronte alle grandi porte del santuario, sono tra le più varie, da mendicanti delle Shingles ad abitanti del quartiere stesso. Ti incammini in mezzo a loro, intenzionato ad entrare, senza rinunciare a proferire parole di conforto verso coloro che ti si avvicinano in cerca di aiuto, promettendo loro che appellandosi al tempio vedranno i propri affanni svanire.

Superato il drappello di supplicanti entri finalmente nel grande atrio. Imponenti colonne di marmo bianco sostengono una cupola finemente scolpita. La luce del tramonto entra dalle grandi finestre istoriate, dividendosi in una miriade di raggi multicolore che illuminano la stanza creando un'atmosfera ultraterrena. Nonostante tu sia abituato a questa vista non manca mai di toglierti il fiato.

Randall, vecchio mio, pensavo non saresti più arrivato! la voce allegra che ti fa voltare appartiene a Brinn, il sacerdote di Iomedae che solitamente ti affida gli incarichi. Brinn è un uomo sulla quarantina, con folti capelli leggermente brizzolati, un naso adunco ed un ventre che inizia a lievitare. Siete sempre stati in ottimi rapporti e, nonostante sia un tuo superiore, non lo ha mai fatto pesare, trattandoti sempre come un pari ed un amico.

Si avvicina a te a braccia aperte con un sorriso raggiante sul volto.

Aspexia Meuranot

Nonostante il sole stia ormai tramontando le strade del Midland, il quartiere del mercato, sono decisamente affollate. Cammini tranquilla tra le persone indaffarate nei propri affari. La taverna di Holeg si trova proprio dalla parte opposta del Mercato d'Oro, il più grande mercato di Korvosa, e visto che sei partita con un certo anticipo ti permetti di rallentare di fronte alle bancarelle più interessanti, assaporando la brulicante vita del mercato. Gli odori più disparati si mescolano al tipico odore di corpi indaffarati, dalle spezie pungenti al forte odore del pesce, dai freschi profumi di frutta agli inebrianti sentori delle bancarelle degli alchimisti.

L'Ascia Spezzata non è una delle locande più grandi della città, è un locale abbastanza tranquillo e quando entri vieni accolta dalle note di una fisarmonica, dall'odore di birra e arrosto e dal chiacchiericcio concitato degli avventori. La taverna è abbastanza affollata e sul piccolo palchetto nell'angolo del locale uno gnomo sta suonando una piccola fisarmonica in un motivetto allegro. Dalle note che ti hanno accolta non sembra malaccio come accompagnamento.

Con passo leggero ti dirigi verso il bancone dove trovi Holeg intento a pulire pigramente dei bicchieri. L'oste è esattamente quello che ci si aspetterebbe da un oste: una testa pelata su un fisico corpulento, occhi piccoli e vicini, un paio di baffi a punta e l'aria accogliente e bonacciona di chi sa come trattare con i clienti. Quando ti vede il suo allegro faccione s'illumina con un gigantesco sorriso.

Aspexia, una gioia per gli occhi come sempre! ti saluta ridendo posando straccio e bicchieri ed avvicinandosi a te.

Sei in anticipo come al solito continua a ridacchiare cosa ti posso offrire da bere dolcezza?

Telytar

Muoversi tra le viuzze ormai conosciute non è difficile e la luce del tramonto lo rende quasi interessante. I giochi di luce ed ombra che si creano di fronte ai tuoi occhi bastano per far sembrare Korvosa una città vivibile. E tra questi giochi ti muovi con passo sicuro e sguardo alto, spostandoti nelle strade poco affollate.

La casa dei tuoi genitori fa parte di una serie di villette a schiera. Non è particolarmente grande ma nemmeno un tugurio come quelli delle Shingles, tutto sommato ti ci sei sempre trovato bene. Ti avvicini alla porta di legno scuro e dopo aver bussato un paio di volte per annunciare la tua presenza entri nella dimora.

Tua madre ti si avvicina subito a braccia aperte, felice di vederti.

Finalmente ti rimprovera bonariamente mentre tenta di abbracciarti dovresti tornare più spesso!

Nel frattempo anche tuo padre sbuca nella stanza e ti saluta con un cenno del capo ed un sorriso, decisamente meno espansivo della madre ma comunque carico d'affetto.

Ti ho preparato l'arrosto ti sussurra allegra la donna staccandosi da te.

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Randall

Con aria seria faccio un inchino appena accennato al sacerdote

Padre

Poi un largo sorriso mi dipinge il volto e rido dell'espressione dell'uomo facendomi poi avanti per abbracciarlo.

Non ti libererai facilmente di me, vecchio mio... Anche se continui a sperare che io mi levi dai piedi, non verrai accontentato presto.

Parlando in tono scherzoso.

Sono passato a trovare mia madre e... Bhe lo sai.

Lo sguardo mi si adombra un istante ma subito passa, così rapido che forse l'uomo nemmeno se ne rende conto.

Tu come stai? Qui tutto bene?

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Randy Gillian

Guardo mio padre, mentre scompiglio i capelli della piccola Selene. Cerco gli occhi blu di Brandy Gillian, che solo pochi giorni fa ridevano illuminati dai riflessi del sole sulle onde... E ora sono bassi e appannati dall'alcool. Si rifiutano di incrociare lo sguardo di chiunque.

Sembra un relitto... Una carcassa di nave che affonda in una palude...

Dov'è finito il capitano Gillian?! Che mi ha insegnato ad andar per mare, e a non abbassare mai lo sguardo, ad affrontare la vita guardandola negli occhi?

Ma tutto quello che dico, è in risposta alle ingenui domande di Selene, mostrandole un sorriso

Eh, Sally... Io e pa' lo abbiamo perso in una di quelle case grandi e pulite, quelle con i muri di pietra e il tetto d'oro. Stavamo parlando con dei signori, ci siamo girati un momento e... PUFF!

Faccio un gesto teatrale con le mani

...sparito!

Adesso lo sto cercando al porto e al mercato, magari qualcuno lo ha visto! Ma è meglio se tu rimani qui, ad aiutare ma'... Non vorrei girarmi un momento e scoprire che...

PUFF!

Le copro la testa con la sciarpa

...sei sparita anche tu!

Mi faccio aiutare dalla piccola a preparare la tavola, lanciando di continuo occhiate verso mio padre, che per tutta risposta si volta dall'altra parte.

Molti sentimenti passano nel mio petto: rabbia, delusione, impotenza, pietà...

Non posso vederlo in questo stato... Devo fare qualcosa! Rimetterlo in piedi... Ridargli il suo amor proprio, restituirgli il suo onore!

Quando è pronto, ci mettiamo a tavola tutti tranne Brandy, che si limita a versarsi un altro bicchiere rimanendo sdraiato e versandosene parte addosso.

La cena è silenziosa, con la sola eccezione di Selene, che racconta di tutto quello che ha fatto oggi con le sue bambole.

Se non ci fosse lei... Penso che non riuscirei a sopportare questa atmosfera. È il sole di questa casa!

Terminata la cena, abbraccio mia madre, cercando di farle sentire il mio sostegno, e mi ritiro nella mia amaca, appesa in un angolo, vicino al soffitto.

Domani... Domani...

Domani andrà meglio.

Lascio correre i pensieri sulle rivelazioni della giornata. Gaedrem... Un nome che sa di bile sulla mia lingua. E poi tutti i datori di lavoro, entusiasti al sentire le mie referenze e così ritrosi a sentire il nome Gillian...

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Ricambio con sentito affetto l'abbraccio di mia madre

Cercherò di farlo madre dico guardandola con la felicità nei occhi L'arrosto... il mio preferito.. grazie

Poi mi dirigo verso mio padre e, con un sorriso, gli do una leggera pacca sulla spalla

Anche se ho completato gli studi all'Anomanexus College ho sempre molto da imparare e studiare

Lascio vagare lo sguardo sulla casa dei miei genitori tornado con la mente a quando ero piccolo e le stanze mi sembravano immense

Quanto tempo è passato da quei giorni... Giorni felici e spensierati a cui però sono stato strappato troppo presto...

Con una scrollata della testa torno alla realtà assaporando il profumo della carne arrosto di mia madre che già mi fa salire l'acquolina in bocca

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Aspexia Meuranot

«'Sera Pelatone!» faccio con simpatia all'oste.

E' un pezzo che lo chiamo con quel nomignolo,sa che lo faccio in segno d'amicizia

e finché lo faccio io sembra non dargli affatto fastidio.

«Semplice acqua per ora, Holeg, come sempre... sai bene che non posso ballare bene dopo aver bevuto...

Finito lo spettacolo però preparami qualcosa da mangiare e un bicchiere di vino bello forte... stasera ne ho proprio bisogno...»

Non nascondo il mio volto pensieroso e preoccupato all'oste, voglio che si renda conto che qualcosa mi turba.

Holeg non ha molti peli sulla lingua, e mentre Holeg mi versa un bicchiere d'acqua mi chiede il perché del mio sguardo cupo.

«Cos'è quella faccia? Giornata spiacevole? E' più di una settimana che non vieni... raccontami un po'...»

«Cose brutte... Cose brutte...»

dico sospirando e guardando il bicchiere d'acqua che mi rigiro in mano senza bere.

«Sai che lavoro da Mallina, no? All'orfanotrofio... Beh...»

quindi abbasso la voce in modo che solo lui mi senta.

«Hanno rapito uno dei bambini! E' due giorni che lo cerco! Mi ci sono affezionata a quei monelli!... Le guardie cittadine pare proprio che non abbiano tempo da dedicare a qualche orfanello scomparso... così è due giorni che mi sto facendo in quattro per cercare di capire chi sia il rapitore... beh... alla fine sono riuscita a scoprirlo!...»

Lascio un'attimo di pausa, mentre Holeg mi guarda incuriosito, probabilmente chiedendosi cosa mai vorrò fare io da sola.

Abbasso quindi ulteriormente la voce, guardandomi attorno attentamente per assicurarmi che nessuno ci stia ascoltando.

«Hai mai sentito nominare un certo Gaedren Lamm?? Pare essere un delinquente con un certa nomea da quel che ho capito...

Ho saputo che tre le varie cose è solito prendere con se bambini ancora piccoli per addestrarli a furti e piccoli colpi...

Sono quasi certa che sia opera sua il rapimento del piccolo! Solo che non proprio non so dove trovarlo, Holeg! Per quanto io chieda

in giro nessuno sa dirmi dove questo maledetto si nasconde! Ti prego Pelatone... dimmi che almeno tu sai qualcosa... o che hai sentito

qualche voce... fammi tornare il sorriso, altrimenti sarà veramente dura ballare bene con questi pensieri che mi frullano in testa...»

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Randall Tor

Padre Brinn ti abbraccia con trasporto, forse con un po' troppo trasporto. Conosce la storia di tua moglie, o perlomeno la parte che hai deciso di raccontargli, ed in quell'abbraccio senti tutto il suo trasporto emotivo. È sempre stato particolarmente empatico come persona. Comunque sia, una volta staccatosi da te, ti fa cenno di seguirlo mentre continua a parlare con voce allegra, come a volerti far dimenticare la visita al cimitero.

Il solito caro mio, il solito... ti risponde stringendosi nelle spalle. Questa città è sempre più caotica. Diresti mai una cosa del genere di una città dedita alle leggi come Korvosa? Si volta verso di te lanciandoti un sorriso nel quale puoi chiaramente leggere stanchezza.

Eppure ogni giorno che passa sono sempre più i supplicanti che vengono a chiedere aiuto. Quelli che hai incontrato all'entrata non sono altro che l'ultimo strascico della giornata. Abbiamo avuto lunghe ore di lavoro oggi e ci avrebbe fatto comodo una mano in più! ridacchia battendoti una mano sulla spalla.

Mentre parla arrivate al suo ufficio, una stanza non troppo ampia, arredata in maniera semplice: una scrivania ricolma di scartoffie, un paio di schedari in legno, due piante ed un arazzo raffigurante il simbolo di Iomedae sulla parete. Brinn è sempre stato un uomo pratico, poco amante dei fasti che potrebbero accompagnarlo vista la sua carica.

La gente ha paura continua mentre va a sedersi dietro alla scrivania e ti fa cenno di sederti, tirando fuori da un cassetto due bicchieri ed una bottiglia di vino pregiato tra la malattia di re Eodred, la scomparsa del siniscalco... goccetto?... ed il brigantaggio in aumento il popolo è sempre più irrequieto. Senza aspettare risposta versa il vino in entrambi i bicchieri.

Ed ovviamente è qui al Tempio dei Molti che vengono a cercare certezze...

Randy Gillian

La cena, nonostante l'intervento di Selene, rimane avvolta da quell'alone di disperazione che è entrato a far parte della vostra vita dall'accusa. Tua madre cerca di sorridere il più possibile ma vedi le frequenti occhiate che lancia a Brandy.

Ma ormai non è più una novità...

Dopo pochi minuti che ti sei sdraiato sulla tua amaca, dopo aver messo a letto la figlia, Serena ti si avvicina, trascinando una sedia per sedersi accanto a te. Sul suo viso stanco il sorriso amorevole è sempre presente.

Allora Randy... inizia dopo alcuni secondi di incertezza, secondi durante i quali stava sicuramente cercando le parole adatte mi fa piacere vederti sorridere con tua sorella ma non sono nata ieri. C'è qualcosa che ti sta pesando sullo stomaco, qualcosa che va al di là dello stato di tuo padre. So che ormai sei un adulto fatto e finito e che confidarsi con la mamma è una cosa che hai smesso di fare troppi anni fa il sorriso si allarga leggermente nell'andare con la mente ad un passato ben più radioso ma ricorda che aprire il proprio cuore non può farti altro che bene.

Sospira portando una mano ad accarezzarti la testa, proprio come faceva sempre quand'eri piccolo.

Io ci sarò sempre, sia per te che per tua sorella. Approfittane...

Telytar

In pochi minuti la cena è pronta e vi sedete tutti è tre attorno al tavolo tondo.

Mentre tua madre inizia a servire tuo padre di fissa. Sul suo volto è dipinto quel sorriso paterno, sicuro di sé ma al contempo velato di preoccupazione che hai imparato a riconoscere dal giorno in cui sei riuscito a sfuggire da Gaedren. Nonostante la tua età, nonostante le tue capacità magiche, nonostante Skye, ancora la preoccupazione risiede nei loro cuori. Ancora temono che il vecchio criminale possa tornare a vendicarsi del ragazzo che ha osato sfuggirgli.

Vuoi forse farmi credere che passi le tue giornate a studiare e basta? Il tono di tuo padre è allegro, provocatorio, mentre ti parla. Dovrei forse credere che tu sia un ragazzo tutto d'un pezzo che non scorazza per la città in cerca di donne e facili diverimenti? la risata che fuoriesce dalle sue labbra lascia intuire come stia chiaramente scherzando, seppur forse al contempo cercando di investigare sulle tue abitudini.

Tua madre scuote la testa sorridendo, senza mancare di lanciarti un'occhiata nel sentirlo nominare le donne. Come ogni madre che si rispetti anche lei non desidera altro che una buona moglie per te ed approfitta di ogni occasione per saperne di più sulla tua vita amorosa.

Raccontami ragazzo... Come passi le tue giornate? continua tuo padre prima di avvicinarsi a te ed abbassare la voce, sempre con fare scherzoso, fingendo di star cercando di non farsi sentire dalla moglie Mi raccomando, tralascia i dettagli più cruenti, tua madre è debole di cuore! Conclude scoppiando nuovamente a ridere.

Aspexia Meuranot

Al sentirti pronunciare il nome di Gaedren sul volto di Holeg appare un'espressione terribilmente preoccupata. Conosci il grassone da tempo, fu nella sua locanda che passasti le prime settimane dopo l'incarceramento della tua famiglia, e sebbene non ti consideri propriamente come una figlia ha sempre avuto un atteggiamento protettivo nei tuoi confronti. Certo, forse le masse di clienti che porti quando vai lì a ballare aiutano un po'.

Non dovresti snocciolare nomi così facilmente bambina... ti risponde mentre torna a pulire bicchieri. Per alcuni lunghissimi secondi rimane in silenzio, completamente assorto nel proprio lavoro. Solo dopo aver lucidato lo stesso bicchiere abbastanza da poterlo portare alla reggia stessa, finalmente torna a guardarti con aria grave.

Ascoltami Aspexia. So che non sei una stolta o una ragazza avventata, quindi ti dirò quello che so... ma promettimi che non farai nulla di stupido. Gaedren è una sorta di piccolo boss a Korvosa, nonostante non abbia amicizie ai piani alti riesce a lavorare al di fuori della Società Cerulea senza subire ritorsioni e questo dovrebbe dirti qualcosa. Sospira ancora prendendo in mano un nuovo bicchiere da pulire mentre si passa la lingua sulle labbra grassocce mentre fruga nella memoria.

Purtroppo non so dirti dove si nasconda... e se lo sapessi probabilmente non te lo direi comunque. Quello che so è che traffica prevalentemente nell'ambito del furto, sfruttando bambini come corrieri e tagliaborse. Agnelli di Lamm vengono chiamati. Scuote la testa mentre il suo sguardo si oscura al parlare di quei poveretti. So che come quartier generale sfrutta edifici di sua proprietà o vecchi palazzi abbandonati ma non rimane mai nello stesso posto troppo a lungo.

Dopo un altro sbuffo appoggia il bicchiere sul bancone con forse troppa violenza prima di avvicinare il volto al tuo.

Non è uno sprovveduto ragazzina, è nel giro da decenni ed è sopravvissuto alle guardie, agli Hellknight, alla Sable Company, alla Società Cerulea e ad un'infinità di vigilante che lo desideravano morto. Se il bambino che stai cercando è effettivamente finito tra le sue grinfie e la guardia cittadina non ha intenzione di cercarlo... si stringe nelle spalle mentre la tristezza si fa largo nei suoi occhi Beh mi dispiace ma non credo che tu possa fare molto per salvarlo. Non senza perdere qualcosa di molto prezioso.

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Randy Gillian

Rimango in un silenzio imbarazzato per qualche secondo, mentre fisso intensamente il soffitto in cerca di qualcosa da dire

È così facile vedermi attraverso? O è lei che mi conosce fin troppo bene?

Non voglio farla penare ulteriormente... Ha già fin troppe preoccupazioni, senza che sappia cosa faccio oltre a cercarmi un lavoro...

Alla fine, quando Serena sta per alzarsi dalla sedia, esalo un sospirone

Lo so, ma'... Ci sei sempre stata. Io...

Incespico un po' con le parole. La vita di un marinaio insegna a mentire, mercanteggiare, fare lo sbruffone con i compagni di ciurma e trattare con gli ufficiali portuali... Ma non a parlare ad una madre con il cuore in mano.

Tu sai che pa' è innocente... Che lo hanno incastrato...

Ma finché non lo saprà tutta Korvosa, il nome Gillian sprofonderà nel fango dell'infamia.

Stringo il pugno attorno alla sciarpa che porto al collo, mentre le parole si ingarbugliano

Io... Vedi, quando avevo convinto quell'unico testimone... Pensavo che ne saremmo usciti a testa alta!

Invece per tutti il colpevole... Il drogato assassino... È ancora un Gillian. E il lavoro non si trova. I soldi non dureranno per sempre...

Sospiro nuovamente

Cosa stai cercando di dirle, Randy? Che ti arrendi? Che la disperazione sta contagiando anche te?

O vuoi darle delle preoccupazioni? Dirle che ti sei mischiato ai ladruncoli del mercato e del porto... Che dai la caccia a chi ha incastrato pa'? Gaedrem...

...vorrei solo poter cambiare le cose.

Sto... Non mi sono mai arreso...

Ma', non preoccuparti per me... Io sto bene. Vedrai che riuscirò... Tutto sarà come prima!

Ma tu non preoccuparti...

Aaaaah... Randy... Non riesci ad essere sincero nemmeno con tua madre?!

Adesso sarà ancora più preoccupata... È evidente che le nascondi qualcosa!

Lascio cadere le braccia e sospiro di nuovo

No... Cancella tutto quello che ti ho detto...

La verità è che io SO chi ha incastrato pa'... Ma non posso farci niente. È un uomo pericoloso e crudele, e anche se avessi la forza di affrontarlo, non saprei neppure dove andare a cercarlo...

È questo pensiero che mi tormenta... Il non poter agire!

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Ahahahahahah! rido di gusto alla battuta finale di mio padre

Si preoccupano per me ed è normale... Sono ancora molto giovane ed inesperto...

Be.. padre.. che devo dire.. lo studio della magia arcana mi impegna veramente moltissimo rispondo mentre servo il cibo ai miei genitori Ho poco tempo per correre dietro alle ragazze..

Arrossico, un pò impaciato quando affronto l'argomento "femminile"

Però quando posso lo faccio concludo con un sorriso

Affetto qualche pezzo di arrosto che assaporandolo con gusto: mia madre è formidabile in cucina

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Randall Tor

Grazie.

Prendo il bicchiere

Cercar certezze... con qualcuno ha funzionato.

Levo il calice verso Brinn e bevo un sorso, riferendomi chiaramente al mio periodo più buio.

Mi perdo un istante in me stesso ma subito mi riprendo e mi stringo nelle spalle.

Comunque vuoi dargli torto? La maggior parte di loro non ha i mezzi per affrontare certe cose... Diamine molti di loro non hanno nemmeno i mezzi per tirare a campare.

Scuoto il capo

Vorrei poter fare di più ma non so bene cosa...

Allargando le braccia enfatizzando la mia frustrazione.

Ma alla fine sono solo un ragazzotto con un bel sorriso e più muscoli che cervello.

Alzo una mano per bloccare sul nascere i commenti e le proteste di Brinn

No, so perfettamente cosa sono e questa città ha bisogno di più uomini come te. Io sono già contento di poterti essere di aiuto in qualche modo, così che tu possa dedicarti a faccende più importanti. Me ne faccio una ragione, solo a volte mi spiace di non poter fare di più.

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Aspexia Meuranot

Le parole di Holeg mi incupiscono ulteriormente.

«Non va bene... non ho intenzione di arrendermi così e basta Holeg! Ti ringrazio della preoccupazione,

ma non lascerò il piccolo Adam nelle grinfie di quel bastardo...»

Tuttavia le considerazioni che mi ha fatto sono molto valide e preoccupanti...

Riuscire a fare il criminale qui a Korvosa senza la protezione dei Cerulei non è affatto cosa da poco...

E se opera da tanto senza essere mai stato beccato... per forza non è affatto facile da trovare...

Dopo qualche istante di riflessione torno a parlare il pelato locandiere

«...riflettendoci: se è tanto odiato probabilmente non sono l'unica che gradirebbe trovarlo...

se è pericoloso come dici e difficile da reperire forse mi aiuterebbe trovare qualche altra persona

abile che come me ha intenzione di scovarlo... non credi??»

Quest'ultima idea sembra in effetti convincermi abbastanza, ma taglio il discorso.

«Ma lasciamo stare ora, pelatone» e gli faccio un occhiolino tornando a sorridere

«...non posso tenere il muso stasera... ho uno spettacolo da fare...

fortuna che hai assunto un buon musicista per la serata a quanto pare!»

«Vado nel retro a cambiarmi e poi a conoscere lo gnomo, Holeg...

due chiacchiere con lui e poi posso cominciare ad attirare un po' di sguardi»

Mi sporgo oltre il bancone e stampo un amichevole bacio sul guancione unto di Holeg,

che arrossisce leggermente e sorride.

Devo pensare alla serata ora... magari ballare mi farà smettere almeno per un po' di pensare al povero Adam...

Vado poi nel retro, vicino alla cucina dove c'è una stanzetta in cui so di potermi cambiare d'abito indisturbata.

Tiro fuori dallo zaino l'elegante e bellissimo abito da danza che mi son portata via oggi e lo indosso.

Mi sistemo poi bene i capelli in una comoda e rapida acconciatura e mi aggancio qualche ninnolo.

Un leggero tocco di trucco e i preparativi sono finiti.

Torno quindi nel salone principale, dove ora, con abiti più succinti e colorati, già qualche sguardo inizia a notarmi.

Andiamo a conoscere il piccoletto... così ci accordiamo sulle musiche... e poi non mi piace non sapere con chi sto per lavorare...

Aspetto quindi pazientemente che lo gnomo finisca il pezzo che sta suonando, per andarmi a presentare.

Mi avvicino a passo leggero e gli porgo un lieve inchino, sorridendogli.

«La tua musica non è affatto male...» dico scherzosa

«...questo artista così capace ha un nome per caso?... Il mio è Aspexia,

e sono la ballerina che tra poco danzerà sulle tue note...

penso Holeg ti abbia già avvisato che sarei arrivata... è un piacere fare la tua conoscenza...»

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Randy Gillian

Sul volto di Serena rimane l'espressione dolce della madre amorevole. Anche quando le parli di Gaedren e della tua frustrazione nel non poter agire, seppur i suoi occhi si velino leggermente, si limita ad accarezzarti i capelli.

Sei sempre stato un ragazzo d'azione... ride scuotendo la testa. Mi hai fatto impazzire da piccolo per questo. Un altro sospiro al ricordo dei tempi andati.

Cercare vendetta però non è la soluzione, non porterebbe altro che violenza e disordine. Il meglio che puoi fare lo stai già facendo Randy: cercare lavoro, aiutare tuo padre a mantenerci tutti, continuare a ridere con tua sorella. È di questo che abbiamo bisogno, di ritrovare la normalità, la quotidianità. Certo, non sarà più come un tempo probabilmente... ma... esita un poco scegliendo le parole giuste se riusciremo a resistere, se riusciremo a rialzarci in piedi dopo essere caduti, allora non avremo bisogno di nient'altro. Allora potremo dirci felici...

Termina il proprio discorso chinandosi e baciandoti sulla fronte, nonostante la tua età, proprio come quando eri un bambino.

Ed ora vedi di riposare giovanotto. Domani è un altro giorno.

Detto questo si alza e lentamente la vedi tornare verso la cucina. Brandy è ancora disteso con il bicchiere in mano.

Ti rigiri nell'amaca, la mente affollata da pensieri, ti sembra quasi di riuscire a sentire la risata malvagia del bastardo, quando senti qualcosa di fastidioso sotto il fianco.

Ti scansi per vedere di cosa si tratta ed ai tuoi occhi appare una carta. La prendi e la rigiri tra le mani. Una faccia raffigura un gigante intento a far girare frammenti di un villaggio. Una grossa chiave è racchiusa in uno scudo in un angolo ed alla base campeggia la scritta: "Il Giocoliere".

Non è tanto la carte in sé però a farti trasalire, ne l'immagine in essa rappresentata. È ciò che è scritto sul retro che ti brucia nelle retine come metallo rovente...

Spoiler:  
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Telytar

Il resto della cena passa troppo velocemente. I tuoi genitori ti tempestano di domande, ansiosi di conoscere ogni minimo particolare della tua vita e tra una risata ed una risposta schiva i piatti vengono svuotati.

Finito di mangiare, mentre tua madre sistema la cucina, ti siedi con tuo padre in salotto ed i discorsi si fanno più seri. Parlate di politica, della malattia che sta consumando re Eodred, della bellezza ultraterrena della regina Ileosa, degli ultimi abusi degli Hellknight e delle risse sempre più frequenti nei quartieri malfamati. Sono discorsi comunque leggeri, tuo padre vuole solamente passare una bella serata con il figlio che non sa quando rivedrà.

È ormai notte fonda quando lasci la casa dei tuoi genitori, con una busta di carta contenente arrosto bastante per sfamare te ed il tuo Eidolon per la prossima settimana ed una caterva di ammonizioni sullo stare attento e sul riguardarti.

Tutto sommato è stata una serata piacevole e mentre passeggi tra i vicoli ormai semi-deserti diretto verso la tua abitazione ti ritrovi a ripensare agli anni perduti, alle occasioni per giocare con tuo padre ed agli abbracci di tua madre che hai dovuto perderti per colpa di Gaedren.

È quando arrivi di fronte alla porta di casa tua che la tua attenzione viene catturata e ti distogli dai pensieri. Appesa al centro dell'uscio c'è quella che sembrerebbe una carta da gioco. Ti avvicini con cautela, guardandoti attorno più volte, e con un gesto secco la stacchi dal legno. Su una faccia è rappresentato un vecchio dalla pelle grigia, il volto coperto da un cappuccio ed il resto del corpo da un mantello. Un lembo di tale mantello è alzato, mostrando un mazzo di chiavi di ogni forma. Una chiave campeggia su uno scudo verso il centro della carta ed alla base spicca un nome: Il Fabbricante di Chiavi.

La osservi sbigottito per alcuni secondi ma è solo quando la giri che i tuoi occhi si allargano. Sul retro è infatti vergata una scritta che mai ti saresti aspettato...

Spoiler:  
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Randall Tor

Oh suvvia Randall, non chiuderti in quella sottospecie di autocommiserazione! ti rimprovera ridendo Brinn. Sai benissimo di essere ben più che un ragazzotto tutto muscoli e bel visino! Scuote la testa andando ad appoggiarsi allo schienale, alzando il bicchiere verso di te accennando un brindisi prima di portarselo alle labbra.

Per questo tempio hai fatto più di quanto non possano dire le alte cariche di molti altri culti e per i fedeli sei sempre pronto a spezzarti la schiena. Diavolo... guarda quei ricconi della chiesa di Abadar! Hanno mai fatto qualcosa più che prestare denaro con interessi più alti di quanto sarebbe moralmente corretto? è ancora una risata ad uscirgli dalle labbra.

Ascolta un vecchio che ne ha passate troppe per raccontarle tutte: quello che fai tu è ben più importante di quanto tu non creda. Io passo le mie giornate dietro questa scrivania e firmare scartoffie e sbraitare ordini, tu le passi sul campo, a stretto contatto con i bisognosi, a sudare e faticare per il loro bene. Ti sorride bevendo un'altra sorsata di vino.

Ah cosa non darei per tornare la fuori assieme a te ed agli altri... ora mi sento poco più che un contabile glorificato.

Improvvisamente sgrana gli occhi e si batte una mano sulla fronte.

Quasi dimenticavo! È arrivata una lettera per te! mentre parla inizia a frugare nella pila di fogli davanti a lui in maniera frenetica. Quando l'ho vista mi ha quasi preso un colpo. Penso sia la prima volta che ricevi posta qui al tempio, sbaglio?

Dopo diversi lunghi secondi sul suo volto compare un'espressione soddisfatta.

Ah! Eccola qui!

Ti porge quindi una busta estremamente semplice, sigillata da una sottile linea di ceralacca priva di sigillo.

Quando la prendi il suo sguardo si punta su di te e l'impazienza si legge chiaramente nei suoi occhi. Per non deluderlo apri la busta lì, di fronte a lui, e ne estrai il contenuto.

Si tratta di una carta che sembrerebbe da gioco. Su una faccia sono rappresentati due uomini con maschere da corvo ed un tengu attorno ad un tavolo colmo di monete d'oro. Una chiave attorniata da uno scudo poggia sulla base della carta con una scritta sovrapposta: I Corvi.

Te la rigiri tra le mani e noti che il retro è ricoperto da quello che sembra un messaggio vergato a mano. Un nome su quel messaggio ti balza subito agli occhi e per quanto il tuo autocontrollo sia ferreo non riesci ad evitare un sussulto...

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Aspexia Meuranot

Holeg ti lascia andare a prepararti ma noti che non toglie lo sguardo preoccupato dalla tua figura finché non entri nel camerino.

Lo gnomo invece, quando ti presenti, ha per te uno sguardo totalmente differente. Senza alcun cenno di pudore di squadra da capo a piedi con espressione compiaciuta, lanciando un leggero fischio evidentemente soddisfatto della visione.

Gerbo Aleslosh Bern dolcezza... ti risponde esibendosi in un inchino decisamente troppo profondo e teatrale ma quelle labbra delicate possono chiamarmi Sloshi. Il tono non lascia dubbi: si tratta quasi sicuramente di uno di quei don giovanni consumati, abituati a cambiare donna di notte in notte, convinto di essere un'opportunità troppo buona per lasciarsela sfuggire.

Una bellezza simile non può che rendere migliore il mio spettacolo, se Holeg mi avesse detto che saresti stata tu ad accompagnarmi sarei venuto a suonare gratis! Nonostante la sfacciataggine non riesci a non notare un certo carisma nel piccoletto che, sebbene non sia decisamente un bel ragazzo, in qualche modo ha un suo perché. Sarà qualcosa nel modo di muoversi forse...

Dire che sia il caso di cominciare non credi? Tra una frase e l'altra non ti ha mai dato il tempo di rispondere, snocciolando parole ad una velocità incredibile.

Il pubblico ti ha vista e se lo facciamo aspettare ancora credo che non ce lo perdonerà... scoppia a ridere tornando a sedersi.

Ed ancora una volta non aspetta che tu dica la sua e dalla fisarmonica iniziano ad uscire note allegre, una melodia ritmata che, già dopo poche battute, ti rendi conto essere estremamente adatta per ballare.

Fai un paio di passi indietro, avvicinandoti al centro del palco, quando da una piega del tuo vestito cade a terra una carta. La guardi per alcuni secondi: quando hai indossato l'abito non l'avevi notata e per quel che ne sai tu non avrebbe dovuto esserci nessuna carta tra la stoffa. Ti chini a prenderla e la rigiri tra le mani. Subito la riconosci: è una harrow card. Su una faccia è rappresentato un gigantesco elementale della terra intento a distruggere tutto ciò che si para sulla strada. In un angolo campeggia una chiave attorniata da uno scudo, il "seme" della carta, e sulla base è scritto il nome: La Valanga.

Leggermente spaesata la giri e ti rendi conto che c'è qualcosa scritto sul retro. Una veloce lettura ti fa perdere un battito del cuore e dimenticare per un secondo della musica che sta già suonando...

Spoiler:  
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Tutti

Sul retro della carta è vergato un messaggio con inchiostro nero. La calligrafia è scorrevole e piacevole, quasi sicuramente femminile. Il messaggio recita così:

"So cosa ti ha fatto Gaedren. Ha recato un torto anche a me. So dove si nasconde eppure non sono in grado di agire contro di lui. Vieni alla mia abitazione, al numero 3 di Lancet Street, all'alba. Troverai altri come te. Gaedren deve pagare per i propri crimini, giustizia dev'essere fatta!

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Randy Gillian

Quando leggo le parole dietro la carta, è come se il cuore si fermasse.

Che scherzo è questo...

Lo sguardo cerca immediatamente mia madre, che però è ancora in cucina

Chi l'ha messa qui? Ma'? Perché non dirmelo a voce... E poi non conosco questo indirizzo...

Di sicuro non è la scrittura di pa'...

Scruto anche lui nel buio, incerto e dubbioso

Eppure qualcuno deve avercela messa... E qualcuno che mi conosce bene...

Rigiro la carta esaminandola di nuovo, passando un dito sulla superficie, scrutandola come se potesse parlare

Un messaggio su tarocchi... Che significato può avere?

Sospiro

L'unico modo per saperlo è presentarsi al numero 3 di Lancet Street... Sembra che questo messaggio lo abbia scritto io stesso! Chiunque sia l'autore -o autrice- mi ha letto nel pensiero. Non posso lasciar correre un'occasione del genere.

Spoiler:  
Esamino la carta in maniera approfondita, cercando ogni possibile indizio sul proprietario. È nuova? Vecchia? Usurata? Sporca? Ha qualcosa di insolito, scritta a parte?

Che io sappia, il giocoliere ha un significato particolare?

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Osservo la carta con gli spalancati e la bocca aperta come se stessi osservando una creatura che credevo essere immaginaria

Qualcuno che sa cosa mi è successo... Certo non è un segreto...

Giro la carta tra le mani e la osservo da ogni angolazione

Il fabbricante di chiavi... Cosa può significare questa carta?

Molte domande mi affollano la mente ma la risposta non mi arriverà per intuizione o deduzione: ho un solo modo per avere delle rispsote

Altri come me... Gaedren... Magari è la volta buona...

Entro in casa rapidamente, portando la carta con me e facendola sparire all'interno della mia tunica; tutta questa situazione però mi ha messo un inquietante senso di essere osservato addosso.

Poggio gli avanzi dell'arrosto che mia madre mi ha incartato all'interno di una madia, poi mi sposto nella stanza di fianco, quasi completamente spoglia di mobilia fatta eccezione per un leggio ed un armadio; con movimenti lenti ma precisi traccio a terra il simbolo evocativo che ho imparato a disegnare anni fa ma che solo da poco riesco a padroneggiare. Scandendo le parole arcane e accompagnandole con gesti precisi ma complessi, termino il rituale per richiamare Skie

Dopo un minuto un portale compare nell'aria poco distante da me e Skie, mi fedele compagno, fa la sua comparsa nella stanza, gli occhi vigili che saettano in ogni direzione, pronto a muovere contro ogni pericolo ma, non vedendo niente di minaccioso e riconoscendo l'odore di casa mia, il mio compagno si acquieta mentre il portale alle sue spalle svanisce.

Accarezzo amorevolmente la testa di Skie

Viene amico mio dico al mio eidolon Stasera voglio che fai la guardia alla casa

Vado nella mia camera seguito da Skie, che si sistema di fronte alla porta mentre io sprango l'unica finestra; mi spoglio, ripiego i miei vestiti con cura come mi ha insegnato mia madre e poi mi corico a letto

Gli ultimi pensieri prima di scivolare nell'oblio sono alla misteriosa carta e all'ancor più misterioso suo autore

Domani poco dopo l'alba avrò le risposte...

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Randall Tor

Aggrotto le sopracciglia al vedere la carta, confuso. Nel rigirare la carta e vedere il messaggio i miei occhi si sgranano

Ma che...

E subito mi fermo.

Padre, hai carta, penna e cera per cortesia?

Dopo che il buon padre mi ha passato l'occorrente scrivo 2 lettere e le sigillo con la cera.

Padre, non voglio coinvolgerti in una storia che non mi piace affatto per cui non chiedermi maggiori dettagli, ti prego di fidarti. Ti chiedo solo un favore, se non dovessi tornare nel giro di un paio di giorni apri questa lettera.

E gli porgo la prima delle due che ho scritto

E questa dalla a mia madre. Te ne prego. E' una questione molto importante. Ora devo lasciarti, ti prego di scusarmi e essere paziente con me ancora una volta.

Serio in volto mi alzo rinnovando i saluti all'uomo e mi dirigo verso i miei alloggi. Controllo armi e armatura che siano in perfetto stato e prego un pò, per calmarmi la mente.

Mi occupo poi della cena e vado a riposarmi presto, per essere sicuro di essere in piedi prima dell'alba ben riposato.

A quel punto mi preparo con cura e mi dirigo all'appuntamento.

Spoiler:  

Nella prima lettera scrivo quello che ho scoperto fino ad ora, il mercante che ha l'anello di mia moglie e il coinvolgimento di Gaedren.

Nella seconda scrivo una lettera a mia madre dove la saluto con affetto senza però entrare nei dettagli di cosa stia succedendo.

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Aspexia Meuranot

Lo gnomo si presenta, e subito mi inonda di parole e complimenti.

Non mi lascia un attimo per rispondere, ma non mi dispiace poi troppo, dato che pare uno dei soliti artisti

fin troppo sicuri di se stessi in ambito di relazioni.

Ha un che di attraente nonostante tutto... ma forse è meglio che non gli faccia sapere che gli gnomi non sono proprio il mio tipo d'uomo!

Ridacchio al mio pensiero, facendo così credere a Sloshi di apprezzare i suoi commenti.

Quando incita il nostro inizio faccio un segno d'approvazione con il capo, mentre comincia a suonare una melodia decisamente ballabile.

Mi volto avviandomi verso il centro del palco per cominciare, quando vedo cadere da una piega del mio abito una carta!

Ma... cosa...

Rimango stupita nel vedere che si tratta di una carta da harrowing, mia vecchia passione e hobby.

Per un attimo mi chiedo se si tratta di una carta del mio vecchio mazzo, che era rimasto tra le cose che non ho potuto

recuperare dalla villa della mia famiglia quando mi è stata confiscata dal governo cittadino,

ma poi mi rendo conto che è impossibile, perché quell'abito l'ho usato e lavato più volte.

La raccolgo, curiosa, mentre più in là Sloshi si chiede cosa io stia aspettando ancora ad iniziare.

La Valanga... rappresenta il disastro... come diavolo è finita nell'abito?

Ma quando la volto il mio sguardo si fa colmo di stupore e il mio cuore pare fermarsi per un attimo.

So cosa ti ha fatto Gaedren... So dove si nasconde... Vieni alla mia abitazione... Troverai altri come te...

Leggo e rileggo quel messaggio, capendo quindi che la carta non era finita lì per sbaglio,

e che anzi, qualcuno pare abbia ascoltato le mie preghiere degli ultimi giorni!

Istintivamente prendo a guardarmi attorno, osservando gli avventori e chiedendomi se fosse stato qualcuno di loro

a recapitarmi quel messaggio, ma le facce di tutti i presenti non sembrano dirmi nulla, e anzi sembrano scontenti del fatto che io sia ferma in mezzo al palco.

Riprendendomi dallo stupore e rendendomi conto di stare agendo fuori luogo, con gli occhi di tutti addosso,

infilo la carta nel bustino, dove so che resterà al sicuro almeno per il momento, e ristampandomi in faccia un sorriso faccio un inchino verso il pubblico.

Non mi è chiaro come sia successo... potrebbe anche trattarsi di un tranello o un inganno...

ma ora è meglio che io mi dia da fare! Qua stanno aspettando tutti me!

Con rinnovato sorriso speranzoso, finalmente sincero, e un vigore che pensavo di aver perso dopo le fatiche degli ultimi due giorni,

comincio finalmente a danzare, muovendomi con grazia al ritmo della musica, lasciandomi andare alle note e al movimento.

La testa mi si libera da ogni pensiero e mi lascio trasportare dalla musica, mischiando movimenti e figure imparate alle lezioni ricevute

quando ancora potevo essere considerata una nobile, a movimenti più liberi e personali.

...................

Senza rendermene conto il tempo passa e la mia esibizione finisce, con un nuovo inchino e un sorriso mi fiondo

nella mia stanzina sul retro senza parlare ne a Sloshi ne ad Holeg.

Torno ad osservare la carta, convincendomi sempre di più che non sia un inganno,

ma che il destino, o più probabilmente qualcuno, mi sta dando la possibilità di completare davvero la mia ricerca.

Non può essere altrimenti... la forma attraverso la quale mi è arrivato il messaggio: una carta da harrowing...

E' di certo un segno del destino, che vuole che io segua questa strada...

Certo... mi piacerebbe capire perché proprio "la valanga", ma così, da sola, senza altre carte in cui contestualizzare

una predizione, è troppo complicato a generico il significato che potrebbe avere...

L'unica cosa che potrei pensare è che la carta voglia essere legata al mio ruolo nel mondo...

La Valanga rappresenta il disastro... che qualcuno voglia dirmi che con le mie azioni io porterò il disastro?...

Mah, non mi pare abbia molto senso finora... e poi avrei dovuto scegliere io la carta... ma magari fa lo stesso...

Basta! Non ha senso pensare oltre a tutto questo! Mi è stata data l'occasione che cercavo, me lo sento,

e di certo non mancherò di sfruttarla!... All'alba sarò al numero 3 di Lancet Street, e forse qualcosa verrà chiarito!

Mi cambio nuovamente, rimettendo abiti comuni, e mettendo al sicuro la carta.

Torno nella sala comune dove Holeg mi chiede cosa sia successo, ma io devio e svicolo furbescamente il discorso,

decisa a non dirgli nulla del messaggio dietro la carta, sapendo che non farebbe altro che preoccuparlo.

Vado quindi a complimentarmi con Sloshi

«Te la cavi bene, bisogna ammetterlo... spero potremo lavorare ancora insieme in futuro...»

gli dico con un sorriso sincero, ora che il mio morale è notevolmente migliorato

«Stasera devo scappare a casa subito, ma magari un'altra volta ti permetterò di offrirmi da bere!»

Torno quindi da Holeg, che mi lascia il compenso per la serata e saluto anche lui

«E' stato un piacere come sempre, Pelatone! Quando hai ancora bisogno di me fammelo sapere, mi raccomando...

Oggi vado a casa subito però... dammi qualcosa da portar via magari, che la mangio a casa e poi vado a letto...

Sono stanca stasera, e domani devo alzarmi presto...»

Il calvo omone quindi mi fa preparare dalle cucine del cibo da portarmi a casa,

e dopo esserci salutati calorosamente, con una buona quantità di sue raccomandazioni

sulle mie azioni future, visti i discorsi che abbiamo affrontato al mio arrivo, esco dall'Ascia Spezzata

e mi incammino a passo svelto per le vie del Midland fino a casa mia.

Senza perdere tempo preparo le mie cose per il giorno seguente, mangio,

mi do una rinfrescata e vado a letto subito.

Mi sveglio un'ora prima dell'alba: faccio colazione e con calma studio il mio libro di incantesimi,

per prepararmi ad ogni evenienza, dato che non so cosa la giornata mi metterà di fronte.

Terminati i preparativi sono subito per strada: direzione Lancet Street n.3

@DM

Spoiler:  
Mi fai un check di Intrattenere per la serata?

Intrattenere (danza) +7

So bene che si tratta di spiccioli, ma se vuoi puoi anche dirmi quanto ho guadagnato :D.

_____________

Più importante:

Mi fai un check di Conoscenze (locali) +8 per vedere se conosco l'indirizzo indicato dietro la carta?

O anche solo se ho idea di come dove sia ubicato quell'indirizzo, visto che la città è parecchio grande.

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