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[Dimensioni] Glennascaul Cap. 7

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Nonostante l'acqua nera il menestrello trova il coraggio di passare di nuovo nella stanza cisterna. Immergendosi sente i ferri della grata passargli sopra, per poi andare alla ricerca del suo amico. Ad un tratto qualcosa lo afferra al gomito sinistro strattonandolo: la speranza si accende nel suo cuore, ma toccandola con la mano destra un brivido di paura gli percorre la schiena, riconoscendo la mano scheletrica di chissà quale abominio.

@Flann: fammi un check sullo Shock.

 

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*No... No!* Preso alla sprovvista, il menestrello si agita in modo convulso tentando di liberarsi dalla presa...

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Con uno scatto Flann si libera allontanandosi dalla mostruosità che gli sta dinnanzi. Velocemente oltrepassa la grata per emergere accanto ai suoi due ultimi compagni con lo sguardo pieno di terrore.

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"Andiamo via... via!" boccheggia il silvano, ancora più pallido del solito. "L'estralo è... Non c'è... più nulla da fare per... Quan. Mi dispiace."

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Myrsus

Lo stregone osserva l'acqua davanti a lui e, quando Flann riemerge, spera in buone notizie che poerò non arrivano <<Quann...>> mormora Myrsus <<Io..>> il membro dell'Ala Celeste indugia ancora con lo sguardo sull'acqua, come se questo potesse far tornare Quann..

<<Maledetto questo posto!>> tuona lo stregone in preda alla frustrazione: lacrime sincere gli rigano il volto mentre non può far altro che seguire le indicazioni di Flann e cercare di uscire da quel castello infernale

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Senza tregua e riposo, col capitano a traino, i due si avviano velocemente nel tunnel, faticando ad ogni passo nell'acqua torbida. Il cunicolo continua per centinaia di metri facendo serpentine, curve deviazioni. L'acqua resta sempre all'altezza del torace, poi comincia leggermente a scendere mentre i piedi iniziano ad affondare in una melma che rende ancora più difficile muoversi. Dopo l'ennesima svolta e col fiatone in gola, tre metri difronte a loro il tunnel si chiude senza vie d'uscita.

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"Demoni di Mortombra! Io non intendo morire come un topo in trappola." esplode il menestrello. "Una via ci dev'essere, e noi la troveremo. Perchè mai qualcuno dovrebbe prendersi la briga di chiudere un vicolo cieco con una grata? Forse dobbiamo solo cercare meglio."

Ciò detto, poggia a terra la barella improvvisata con sopra Daeyon e si avvicina al muro, osservando, tastando, spingendo...

"Myrsus! Vieni qui ad aiutarmi!" *Dev'esserci un passaggio... deve esserci!*

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Con le ultime forze i due avventurieri iniziano a perlustrare i muri del cunicolo, mentre la luce della torcia, anch'essa oramai quasi alla fine, inizia a tremare in prossimità della fine del cunicolo, come mossa da un soffio di vento. I due non fanno in tempo a rendersene conto quando, calpestando sul fango, il terreno sotto i loro piedi cede improvvisamente facendoli sprofondare in un cunicolo di sfogo e con loro una grande quantità di acqua. Il capitano, immobile sulla barella, viene anch'egli trascinato dalla corrente fino a precipitare senza poter opporre resistenza....

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Attraverso un cunicolo stretto, i tre sono risucchiati per diversi metri, rotolandosi e contorcendosi fino a cadere in una pozza d'acqua.

Velocemente Flann risale in superficie con la luce dell'alba che gli illumina il viso. Intorno a se alberi e rocce. Girando lo sguardo vede Myrsus galleggiare privo di sensi non distante da lui e, poco lontano, anche il corpo immobile del capitano che tenta invano di restare a galla.

 

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Flann

*Dea madre... c'è mancato un pelo. Dove sono gli altri?* Il più velocemente possibile Flann si affretta a recuperare Myrsus e poi Daeyon, trascinandoli verso la riva, in salvo.
"Resisti ancora un po', capitano. E tu svegliati, Myrsus... ho bisogno del tuo aiuto!" bisbiglia il menestrello, mentre cerca di risvegliare lo stregone scrollandolo.
*Siamo all'aperto... allora esisteva veramente, il passaggio. Brugor ci ha reso l'ultimo servizio, ma ora dobbiamo trovare il modo di andare via da qui...*

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Tossendo e sputando acqua, Myrsus apre gli occhi arrossati, respirando a fatica. Il capitano, ancora terrorizzato dall'incredibile scivolo, non riesce a credere che è fuori dal castello mentre inizia a sentire un forte formicolio per tutto il corpo e muovendo le dita delle mani.

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Myrsus

Lo stregone, annaspando per cercare di riprendere fiato, si appoggia a Flann, ringraziandolo con un cenno della testa *Se non fosse stato per lui...*

<<Siamo fuori.. Coff! Coff!>> mormora Myrsus tra un colpo di tosse e un altro <<Grazie ancora Flann...>>

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Daeyon

Mentre scendiamo per un tempo infinito cerco come posso di trattenere il respiro. Perdo i sensi e penso di essere morto ma quando vedo la brutta faccia del menestrello un sorriso mi si stampa in viso e ridacchio in modo isterico...

  • 4 settimane dopo...
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Restate sulla riva del fiume per qualche minuto riprendendo fiato e respirando un po' di aria buona.

Le luci del'alba lentamente si dissolvono e un tiepido sole fa capolino dalle colline, scaldando gli abiti zuppi. Alle vostre spalle le torri della fortezza Malatete spiccano sopra i rami del bosco sovrastatate da una densa nube di fumo nero.

Da lì a qualche minuto il capitano inizia a muovere alcune parti del corpo e a stare in piedi, seppure a fatica. Myrsus, esausto, è comunque integro e gli occhi sbarrati di Flann sembrano usciti da un incubo infinito. 

Dalla strada sterrata che costeggia le acque, sentite un rumore di un carro che lentamente si avvicina provenendo da Aragrad...

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Myrsus

Finalmente il sole sorge spazzando via l'oscurità che ha accompagnato Myrsus e i suoi compagni nella corsa disperata per uscire dal castello dei Malatete; lo stregone osserva con piacere Daenyon che riprende lentamente possesso del suo corpo. Poi il rumore di un carro in avvicinamento gli fa voltare la testa di scatto

<<Un carro..>> sussurra ai due compagni <<Che facciamo? Potrebbe essere un ottimo mezzo per allontanarci da qui ma anche un'arma a doppio taglio..>>

Lostregone sposta lo sguado prima su Flann e poi sul marinaio, in attesa di una loro risposta

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