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Capitolo I - I confini del mondo - Ciò che l'erba alta nasconde


Dmitrij

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Iori

Sopporto con rassegnazione le occhiatacce dei compagni di viaggio mentre tengo d'occhio con apprensione le tane dei ragni.

Temo che Raend abbia ragione, non siamo pronti. Siamo stati fortunati a scampare ai ragni, non starei a stuzzicarli troppo, potrebbero essercene altri e potrebbero arrabbiarsi. Janus mi sembra piuttosto debilitato, potremmo distribuirci il carico di Sole tra di noi e lasciare che Janus cavalchi il mulo mentre riprende un po' di forze. Proseguiamo verso nord est, in modo da avvicinarci comunque a Oleg nel caso il veleno continui nel suo malefico effetto.

Dispiace anche a me per il corpo di quella povera persona, ma il veleno dei ragni è un'arma che potrebbe essere più pericolosa di una spada.

Termino il mio discorso indicando gli animali di grandi dimensioni ridotti a cibo per ragni.

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Sbuffo infastidito dall'idea di dovermi caricare parte del peso del carico sul mulo ma so bene che non ci sono altri modi, quindi mi avvicino a Sole iniziando a slacciare alcune cinghie che legano parte del nostro equipaggiamento al dorso del mulo

Meglio fare come dice Iori: puntiamo verso la stazione di Oleg così, se ci fossero problemi con il veleno, avremo comunque un punto di sosta in cui fermarci

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Draine pare indeciso sul da farsi, ma non così i suoi compagni, evidentemente già stanchi di ragni e ragnatele.

Il gruppo si allontana quindi dalla zona, prendendo direzione nordovest. A mezzogiorno dell'indomani la ormai familiare stazione commerciale vi accoglie.

@tutti

Spoiler:  
In pratica, dalla partenza non avete combinato un bel niente.

Una notte di riposo, pur all'aria aperta, consente a chi ha subito ferite di recuperare 2 pf e 1 danno alle caratteristiche.

Janus immagino usi-abusi dei suoi incanalare, di conseguenza siete tutti perfettamente ristabiliti, ad eccezione di Janus che ha ancora 1 danno alla forza (tantè, 12 invece di 13, nulla cambia).

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Janus

Dopo altri cinque giorni passati ad esplorare la verdecintura, di nuovo l'avamposto si staglia in lontananza.

Il veleno dei ragni sembra star perdendo il suo effetto, e il tempo è stato clemente con noi.

Cerco subito Oleg con lo sguardo, per sapere le ultime novità dal mondo civilizzato, e a che punto sono i nostri ordini.

Aveva detto una settimana per l'asino. Ma faremo meglio a procurarci degli antidoti contro il veleno, nel caso dovessimo imbatterci in altre bestie come quei ragni.

Spoiler:  
Per me si può dormire qui, sentire se vende degli antidoti (alchemici, non magici) e nei prossimi due giorni esplorare l'esagono ad Est.
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Oleg vi accoglie con la solita cordialità. Alle richieste di Janus risponde che purtroppo non ha rimedi potenti come antidoti per veleni tra le sue scorte, ma ha un paio di fiale di antitossine che potrebbero esservi utili. Gli antidoti, naturalmente, può averli entro una settimana.

Spoiler:  
Le 2 antitossine costano 100mo
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Janus

Conto i soldi rimasti, e poi ne consegno una buona parte ad Oleg

Ce ne faremo bastare una... Purtroppo questi giorni sono stati assai poco proficui.

Dopo l'acquisto, discuto con gli altri dei prossimi giorni.

Ormai siamo qui, tanto vale passare la notte al caldo.

Domattina potremo partire ad esplorare la zona ad Est. Per quando torneremo, il mulo sarà arrivato, e saremo in grado di spingerci più a sud.

Spoiler:  
Compro un'antitossina. Ho già scalato 50 MO.
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Tornati al piccolo fortino di Oleg, sistemo Sole nella stalla e mi assicuro che abbia un abbondante razione di biada.

Osservo la compravendita di Janus e mi mordo la lingua per non commentare ad alta voce.

Il migliore antidoto è stare lontano dai luoghi palesemente infestati dai ragni... urlo dentro la mia testa. Rimango però in silenzio, c'è parecchia tensione all'interno del gruppo ed è meglio non alimentarla ultariormente.

Chiedo quindi al buon Oleg un paio di boccette di olio da lanterna, 5 torce, un corda in più e un rampino, o un qualcosa che possa essere usato in maniera simile.

Chissà cosa ci riserverà la Verdecintura nel suo cuore più profondo. Mormoro a me stesso mentre impacchetto gli acquisti tra le borse di sole.

Torno poi dagli altri mentre Janus propone il programma per i prossimi giorni.

Mi sembra un piano sensato, cerchiamo però di rimanere uniti e di non lanciarci in imprese pericolose senza avere ponderato bene i rischi prima. Non avremo Oleg a portata di mano per sempre... a proposito Oleg: hai per caso una boccetta di fuoco alchemico?

Può sempre tornare utile...

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Oleg ti fornisce tutto quanto chiesto, ad eccezione del fuoco alchemico: non l'ha in giacenza ma, come sempre può fartelo avere. E stavolta dice che gli basteranno soltanto un paio di giorni. Diciamo che devo contrattualmente mantenere la questione sotto riserbo ti spiega amabilmente quando, giustamente, ti chiedi il perché di questa differenza.

@tutti

Spoiler:  
State facendo parecchi acquisti, ma vi ricordo che eravate già abbastanza carichi da rallentarvi. Naturalmente se per voi è accettabile, lo è anche per me. Vi prego di aggiornare le rispettive schede con l'equip e i pesi, poi darmene conferma.

Vi lascio ancora oggi per ultime disposizioni, rilassarvi e fare testamento, domani si riparte :)

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Il sole è ben sopra l'orizzonte quando decidete quindi di incamminarvi verso Est, per una breve sortita che non dovrebbe occuparvi più di un paio di giorni tra andata e ritorno. Se tutto filerà liscio, ovviamente.

La giornata è fresca e soleggiata, per quanto il vento della piana, a cui ormai cominciate a fare il callo, soffi sempre impetuoso, spazzando il cielo e increspando i prati come un oceano verde.

Verso metà pomeriggio, lontano verso est, un filo di fumo richiama la vostra attenzione. E' sufficiente un'ora di marcia per arrivare a chiarire la comparizione: il fumo proviene dal camino di una vecchia stamberga, che cresce solitaria nella pianura, circondata da un accrocchio di orti.

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Aenea

Per la durata della nostra permanenza da Oleg non parlo anche se alla possibilità' di poter dormire al caldo un sorriso solca il mio viso.

Al mattino mentre ci muoviamo noto il fumo strano salire all'orizzonte e richiamo subito l'attenzione dei miei compagni.

​Strano … fumo da una capanna solitaria … altra trappola?

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Janus

La casetta circondata da orti, con il camino acceso, è una vista piacevole quanto inaspettata

A giudicare dagli orti, qualcuno vive qui stabilmente... Potrebbe sapere dettagli preziosi sulla verdecintura.

O potrebbe essere un covo di banditi, anche se mi sembra poco nascosto e poco difeso...

Rimango meditabondo per un paio di momenti

Credo valga la pena bussare e scoprirlo.

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Seguo i miei compagni con scarsa voglia: l'idea di altre notti all'aperto non mi solletica per niente ma questa è la vita che ho scelto di intraprendere e quindi mi adeguo.

Un filo di fumo richiama la nostra attenzione e decidiamo di indagare; si rivela essere una capanna, molto probabilmente abitata da qualcuno che vive qui in pianta stabile come ha fatto notare Janus.

In silenzio annuisco alle parole del sacerdote anche se la mia mano scende al fianco, vicino al fodero del mio pugnale

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No Iori, andiamo tutti, ma tenete le mani lontano dalle spade.

Avvolto nel poncho impellicciato, osservo la stamberga, muovendomi assieme ai miei compagni.

Concordo con te, Janus. I briganti non conoscono la fatica della terra. Abbozzo un sorriso malizioso ricordando eventi passati.

La barba incolta e visto che sono settimane ormai che nessuno di noi ha avuto il privilegio di un rasoio, appaio un po diverso. I capelli (diventati più lunghi) li sto raccogliendo in una necessaria coda di cavallo e, alcune piccole trecce fattemi fare alla stazione di Oleg, cadono giù dalla fronte. Non è il massimo dell'igiene, ma almeno sono sicura che non si impiglieranno nelle parti mobili dell'armatura. Ciò però mi dona un aspetto da nobile canaglia che non promette nulla di buono.

Stranamente, la mattina, appena ci mettiamo in viaggio, lascio dietro di me un pungente odore di acqua di colonia. Un piccolo vezzo che non ho mai abbandonato dal Brevoy.

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Iori

Le immagini di un Draine stranamente ragionevole e quella del nobile ricoperto di sangue di cinghiale o intento a mantanere la sua posizione in mezzo a un lago di ragnatele, si fondono nella mia mente, lasciandomi perplesso.

Mi stringo nelle spalle e annuisco.

Va bene, facciamo come vuoi tu. In quanto a te mi rivolgo quindi a Sole tieni il muso lontano dagli orti.

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Lentamente e tutti insieme, vi avvicinate alla casetta. Di certo l'edificio appare avere una certa età, considerato che il legno di cui è principalmente costituito reca chiaramente le tracce delle intemperie, e tuttavia appare chiaramente ben tenuto e curato.

Siete ormai a poche decine di passi dall'abitazione quando, tra le pertiche dei sostegni di future coltivazioni, fa capolino un uomo di mezz'età, il capo coperto da capelli corti e brizzolati e il viso su cui domina una folta e imponente barba di ugual colore.

Vi squadra con occhi infossati sotto le spesse sopracciglia, con rughe indecifrabili a corrucciarne l'espressione.

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Saluto con mano ferma lo sconosciuto. A prima vista non lo reputo una minaccia, ma non posso fare a meno di pensare che se qualcuno sceglie di vivere in queste terre, per giunta da solo, per forza di cose ha un segreto da nascondere.

Salve vecchio non c'è cattiveria nelle mie parole, è solo un termine come un altro per rapportarmi a chi ha superato una certa età siamo esploratori. Per ora basta e avanza come presentazione.

Vedendo in lontananza la tua bella casetta, ci siamo chiesti che faccia potesse avere un abitante di queste tormentate terre. A giudicare dai tuoi orti, sembra che sei qui da molto.

Rivolgendomi poi al nostro oracolo farò un eloquente cenno per invitarlo a prendere lui parola, sapendo che tra tutti è decisamente il più capace nel dialogo.

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