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ALLINEAMENTI PER MENTI INTELLIGENTI (paradossi e fascino magnetico)


Ospite Barbaro

Messaggio consigliato

No, io non ho frainteso niente. Tu hai affermato che un malvagio adoratore di demoni, sadico, sanguinario, persona malvagia senza alcuno scrupolo o morale, non può provare sentimenti "buoni". Il che non è vero perchè una persona non ha un carattere che è un blocco di granito, ha sfumature. Quelli di cui parli tu sono gli immondi. LORO sono così, malvagi perchè si, senza un motivo. Loro incarnano il male, quindi non possono essere bene.

Ma un mortale non è così, può essere malvagio e fare azioni buone, come un buono può fare azioni malvagie. Quindi la persona di cui parli tu PUO' amare qualcuno più della sua vita (e di conseguenza di quella degli altri) senza che sia meno malvagio. Come un buono può occasionalmente rubare un oggetto senza essere per questo meno buono. Non esistono i uomini che sono malvagi "e basta".

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Il Paladino Eletto di Heironeus non salverà Hitler del suo mondo perché "hey, ma ha deciso di diventare vegetariano perché amava gli animali!" no.

Un piccolo OT, quello che penso l'ho già detto e anche i vostri punti di vista mi convincono in parte e in parte no, quindi non ho altro da dire, però a quel che ne so Hitler non era vegetariano perché amava gli animali, ma perché la carne acuiva l'acidità di stomaco di cui soffriva. Poi boh, può darsi se lo sia inventato un vegetariano che non voleva aver niente a che fare con costui.

Fine OT

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Un piccolo OT, quello che penso l'ho già detto e anche i vostri punti di vista mi convincono in parte e in parte no, quindi non ho altro da dire, però a quel che ne so Hitler non era vegetariano perché amava gli animali, ma perché la carne acuiva l'acidità di stomaco di cui soffriva. Poi boh, può darsi se lo sia inventato un vegetariano che non voleva aver niente a che fare con costui.

Fine OT

Era un esempio casuale, insomma, se Hitler fosse stato l'animalista più convinto e sincero, un vero amante delle creature viventi, di ogni tipo di animale, un protettore della fauna, un conservatore della flora e degli habitat degli animali più a rischio... Non sarebbe stato comunque un bel cattivone?! Non conta solo "hai salvato gli animali, sei buono", ma anche "hai ucciso un paio di milionate di persone". Tra le due, il profondo male che ha compiuto volontariamente offusca la bontà delle sue altre azioni, rendendolo a conti fatti un malvagio.

Tante azioni sinceramente buone a favore dei cuccioli di foca, tanto amore per la sua famiglia, non compensano secondo me tutto il male che ha fatto. Andava comunque fermato, "a qualsiasi costo". I Paladini avrebbero indetto una guerra per fermarlo, avrebbero ucciso pur di fermarlo. Era comunque il tipo su cui "punire il male" secondo me funziona.

Purtroppo non è tutto "o sei cattivo o sei buono". Puoi avere delle sfumature. Puoi essere un infamaccio che inganna i suoi clienti per arricchirsi (malvagio) ma per il resto comportarti bene, avere amici a cui vuoi bene (e che non inganni) e una famiglia che ami... In D&D bisogna decidere cosa è più "potente", se il bene o il male.

Se nessuno dei due direi neutralità, esiste per fortuna, ma a volte il male che fa un PNG è tanto grande da offuscare il "bene" nella sua vita e renderlo a tutti gli effetti malvagio (gli esempi nei post sopra, sono troppo crudeli per essere neutrali anche se fanno del bene a chi amano).

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Se non è trollaggio allora mi scuso per aver sopravvalutato la capacità intellettiva di alcuni utenti.

Penso che un Buono non possa provare ODIO. Provo a spiegarmi con un esempio.

La famiglia di A (personaggio Buono) è stata trucidata dagli orchi (ambientazione standard, quindi umanoidi universalmente riconosciuti CM da TUTTI) ed A giura che mai più nessuno patirà un dolore simile a causa di quelle vili creature.

E' di allineamento Buono. Quando si trova ad affrontare gli orchi in battaglia li abbatte senza pietà, ma mai si sognerebbe di torturare un prigioniero, di violare una delle loro donne (ok, non è così difficile resistere) o di radunare i loro piccoli in una capanna e bruciarli vivi all'interno. Cosa farebbe A se catturasse un orco guerriero vivo? Lo giustizierebbe perché siccome stiamo parlando di un'ambientazione standard sa senza ombra di dubbio che quell'orco è CM. Ma non godrebbe nel farlo, perché è Buono e i buoni da regolamento non ci godono a fare "il lavoro sporco". Cosa farebbe se catturasse dei piccoli? Maledirebbe il DM che lo ha messo in una simile situazione e probabilmente poi li porterebbe nel tempio di una divinità buona nella speranza che i sacerdoti possano allevarli "bene". A combatte gli orchi, detesta la loro cultura MA non odia la loro razza perché fondamentalmente è una brava persona.

B ha avuto la stessa esperienza traumatica di A. Lui però quando cattura un orco lo tortura per ora, non perché ci goda nel farlo, ma perché vuol far provare ad ognuno di loro quello che hanno fatto ai suoi famigliari. E si, ha violato anche un paio di femmine, come i loro maschi hanno violentato sua sorella/madre/moglie. Non riesce tuttavia a macellare i loro piccoli ma nemmeno prende a cuore la loro sorte. Se moriranno di stenti o sbranati da animali feroci non è un suo problema. B era Buono ma è diventato Neutrale, il suo odio verso gli orchi ha cambiato per sempre il suo allineamento.

I cari di C hanno subito la stessa sorte di quelli di A e B. Lui però ha giurato al DIO DELLA VENDETTA che causerà l'estinzione di ogni creatura con una goccia di sangue orchesco nelle vene. Ben presto viene soprannominato MASSACRAORCHI ed il suo nome è usato dalla mamme orco come spauracchio per i figli. C indossa collane di denti d'orco strappati a prigionieri ancora vivi, ha fatto violentare decine di femmine dal suo minotauro da guardia e usa la carne dei piccoli orchi come nutrimento per i suoi mastini da guerra. Uccide a vista persino i mezzorchi, senza curarsi se siano stati generati da uno stupro. C con il tempo è diventato MALVAGIO, il suo odio verso gli orchi lo ha trasformato in una bestia proprio come loro.

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Se non è trollaggio allora mi scuso per aver sopravvalutato la capacità intellettiva di alcuni utenti.

Penso che un Buono non possa provare ODIO. Provo a spiegarmi con un esempio.

La famiglia di A (personaggio Buono) è stata trucidata dagli orchi (ambientazione standard, quindi umanoidi universalmente riconosciuti CM da TUTTI) ed A giura che mai più nessuno patirà un dolore simile a causa di quelle vili creature.

E' di allineamento Buono. Quando si trova ad affrontare gli orchi in battaglia li abbatte senza pietà, ma mai si sognerebbe di torturare un prigioniero, di violare una delle loro donne (ok, non è così difficile resistere) o di radunare i loro piccoli in una capanna e bruciarli vivi all'interno. Cosa farebbe A se catturasse un orco guerriero vivo? Lo giustizierebbe perché siccome stiamo parlando di un'ambientazione standard sa senza ombra di dubbio che quell'orco è CM. Ma non godrebbe nel farlo, perché è Buono e i buoni da regolamento non ci godono a fare "il lavoro sporco". Cosa farebbe se catturasse dei piccoli? Maledirebbe il DM che lo ha messo in una simile situazione e probabilmente poi li porterebbe nel tempio di una divinità buona nella speranza che i sacerdoti possano allevarli "bene". A combatte gli orchi, detesta la loro cultura MA non odia la loro razza perché fondamentalmente è una brava persona.

B ha avuto la stessa esperienza traumatica di A. Lui però quando cattura un orco lo tortura per ora, non perché ci goda nel farlo, ma perché vuol far provare ad ognuno di loro quello che hanno fatto ai suoi famigliari. E si, ha violato anche un paio di femmine, come i loro maschi hanno violentato sua sorella/madre/moglie. Non riesce tuttavia a macellare i loro piccoli ma nemmeno prende a cuore la loro sorte. Se moriranno di stenti o sbranati da animali feroci non è un suo problema. B era Buono ma è diventato Neutrale, il suo odio verso gli orchi ha cambiato per sempre il suo allineamento.

I cari di C hanno subito la stessa sorte di quelli di A e B. Lui però ha giurato al DIO DELLA VENDETTA che causerà l'estinzione di ogni creatura con una goccia di sangue orchesco nelle vene. Ben presto viene soprannominato MASSACRAORCHI ed il suo nome è usato dalla mamme orco come spauracchio per i figli. C indossa collane di denti d'orco strappati a prigionieri ancora vivi, ha fatto violentare decine di femmine dal suo minotauro da guardia e usa la carne dei piccoli orchi come nutrimento per i suoi mastini da guerra. Uccide a vista persino i mezzorchi, senza curarsi se siano stati generati da uno stupro. C con il tempo è diventato MALVAGIO, il suo odio verso gli orchi lo ha trasformato in una bestia proprio come loro.

Ok, e se una singola persona della famiglia di A - B- C si fosse salvata al massacro? Cambierebbe qualcosa?

No. Sarebbero tutti e 3 perfettamente credibili e plausibili come personaggi. Non cambierebbe il loro allineamento o altro. E tutti e tre possono continuare a provare amore verso quella persona, che sia la moglie, la mamma, un figlio o chessò io.

Poi, che forse quella persona rifugga disgustata il "nuovo C" non è da escludere, ma i suoi sentimenti per lei non cambierebbero con il diventare malvagio! La malvagità è legata alla vendetta, ma con quel che resta della famiglia potrebbe essere "lo stesso di sempre" (più cupo, più pazzo se spinto al massimo, ma comunque non li amerebbe di meno, da parte sua).

Ultimo esempio:

Hannibal.

Il caro Lecter, sì. Che voi apprezziate il finale originale del romanzo omonimo o preferiate la versione forse più buonista forse più realista del film.

Lui ama Clarice. È un amore macchiato dalla sua perversione, dal gioco un po' sadico di fughe e inseguimenti, di omicidi e indagini, ma è amore ciò che prova, non c'è nessun dubbio. La protegge, la cerca, la vizia anche se può. La ama con tutto sé stesso. L'amore non è "reale"? Non vale niente? Perché??

Eppure lui non è sicuramente meno malvagio, visto che in qualsiasi versione preferiate le offre un pasto a base di cervello di umano vivo.

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E' di allineamento Buono. Quando si trova ad affrontare gli orchi in battaglia li abbatte senza pietà, ma mai si sognerebbe di torturare un prigioniero, di violare una delle loro donne (ok, non è così difficile resistere) o di radunare i loro piccoli in una capanna e bruciarli vivi all'interno. Cosa farebbe A se catturasse un orco guerriero vivo? Lo giustizierebbe perché siccome stiamo parlando di un'ambientazione standard sa senza ombra di dubbio che quell'orco è CM. Ma non godrebbe nel farlo, perché è Buono e i buoni da regolamento non ci godono a fare "il lavoro sporco". Cosa farebbe se catturasse dei piccoli? Maledirebbe il DM che lo ha messo in una simile situazione e probabilmente poi li porterebbe nel tempio di una divinità buona nella speranza che i sacerdoti possano allevarli "bene". A combatte gli orchi, detesta la loro cultura MA non odia la loro razza perché fondamentalmente è una brava persona.

Scusa eh, ma se invece A ODIASSE con tutto se stesso gli orchi, ma COMUNQUE agisse in questa maniera, non sarebbe comunque buono? Io lo troverei in pg mooolto più interessante se lui ODIASSE gli orchi, ma NON riesce a fare male alle femmine e ai bambini di codesta razza perchè loro, in effetti non hanno colpa. O forse perchè gli ricordano la sua famiglia, e vedere una mamma orca (in tutta la sua bruttezza) che fa scudo al suo piccolo agita il suo lato migliore, ciò che era prima di diventare un cacciatore di orchi, e non riuscisse ad alzare la spada su di loro? E se anche ODIANDO gli orchi, NON riuscisse a torturarli, perchè prova ribrezzo per un tale gesto, indipendentemente da quanto possano essere malvagi.

Il fatto che il pg provi ODIO non lo rende meno buono. Lo rende un pg combattutto tra l'odio e la sua natura buona, e che in buona sostanza VINCE l'odio, non abbassandosi al livello di coloro che gli hanno distrutto la vita.

Allo stesso modo, non vedo perchè un orco massacratore CM all'estremo non possa provare sincero affetto per sua moglie o il suo piccolo figlioletto e non veda l'ora che cresca in modo che possa insegnargli a brandire la doppia-ascia orchesca, portarlo a caccia e infine compiere insieme razzie, uccidere uomini/nani/elfi/tutti e stuprare le loro donne insieme, magari a turno. Il fatto che li ami non lo rende meno bestiale o meno crudele con TUTTI gli altri.

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Se non riesci a uccidere qualcosa allora non la odi nel vero senso della parola. Antipatia, avversione, disdegno, quello che vuoi, ma non odio puro da vocabolario. Se riesci a riconoscere che i loro bambini non hanno colpe, significa che non odi quei piccoli. Non puoi provare contemporaneamente pietà e odio verso una stessa cosa, sono due sentimenti che si annullano l'un l'altro.

P.S. sì lo so che era un esempio casuale, per questo ho scritto che era un OT. Proprio un OT puro e crudo, barbaro! :D

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@nani

Quell'esempio era per chiarire come mai secondo me un Buono NON può provare odio.

Sul resto... sono d'accordo che A e B possano amare in egual modo, ma su C non ne sono così sicuro perché secondo me quando arrivi a comportarti così (da Malvagio con la M maiuscola) qualcosa ti cambia dentro.

Questo significa che sono un melenso romanticone allora!! Sarà dovuto al fatto che sono papà da pochi mesi e che ormai vedo tutto "morbido e colorato"! :-)

Tornando seri, mi sa che si tratta di punti di vista su cosa sia il vero "sentimento a scelta" e quindi mi sa che sarà ben difficile riuscire a trovarci d'accordo!

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@koraen: Io non la vedo così. Io la vedo nel fatto che la tua pietà è più forte del tuo odio. Non è che non odia i piccoli di orco. Solo che è talmente buono che riesce ad andare oltre l'odio cieco e ignorante.

E' una grande prova di bontà, altrochè. E' molto più difficile risparmiare qualcuno odiandolo dal profondo che risparmiarlo non odiandolo affatto.

Tantopiù che da regolamento i nani sono LB eppure odiano talmente tanto gli orchi da aver sviluppato tecniche per ucciderli più facilmente (bonus razziale). Viene detto da qualche parte che i nani uccidono le femmine di orco e le stuprano per poi bruciarle insieme ai figli? No. Perchè sono LB. Eppure odiano gli orchi.

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@nani

Quell'esempio era per chiarire come mai secondo me un Buono NON può provare odio.

Sul resto... sono d'accordo che A e B possano amare in egual modo, ma su C non ne sono così sicuro perché secondo me quando arrivi a comportarti così (da Malvagio con la M maiuscola) qualcosa ti cambia dentro.

Questo significa che sono un melenso romanticone allora!! Sarà dovuto al fatto che sono papà da pochi mesi e che ormai vedo tutto "morbido e colorato"! :-)

Tornando seri, mi sa che si tratta di punti di vista su cosa sia il vero "sentimento a scelta" e quindi mi sa che sarà ben difficile riuscire a trovarci d'accordo!

Io immagino un neo-papà (mettiamo Guerriero di 5°?) che torna a casa e scopre che degli orchi (?) hanno distrutto tutto, ucciso sua moglie, l'hanno deturpata, massacrata, forse anche peggio prima di ucciderla.

Trova però il suo bambino salvo. Non sa perché, ma è salvo. Incolume, a parte qualche piccolo graffio. Affamato, spaventato, ma salvo.

Ha perso il suo grande amore, la sua anima gemella, la donna della sua vita. È distrutto, disperato... Vuole giustizia, ma questo sentimento si trasforma in un desiderio di vendetta quando scopre che nessuno vuole indire una caccia agli orchi, nel paese.

Si arma. Si equipaggia. Ucciderà fino all'ultimo degli orchi nemici.

Il bambino intanto cresce con lui, hanno un rapporto speciale. È tutto ciò che gli rimane del suo amore, è il suo unico figlio, il suo tesoro. Lo ama, come solo un padre può amare, lo protegge, appena è abbastanza grande gli insegna a difendersi. La sera, accanto al fuoco, gli racconta storie bellissime della sua mamma coraggiosa, del suo buon cuore, di come lo abbia difeso fino all'ultimo respiro...

Ma quando si trova di fronte agli orchi non conosce pietà, anche se non sono neppure parenti del clan che ha ucciso la sua amata lui li vuole morti. Tutti. La sua vendetta non avrà mai fine, non se un orco ancora calpesterà il terreno su cui viveva la sua amata. Ci prova presto gusto nel torturarli, nel vederli soffrire come ha sofferto lei.

Adora veder soffrire gli orchi, le orchesse, e non prova nessuna pietà neppure verso i mezz'orchi... ma per i bambini... oh no, non ce la fa a torturarli. Dà loro una morte rapida e indolore, come può, come riesce. E non li guarda negli occhi.

Ben presto qualche mezzorco buono, ma anche qualche Paladino magari, inizierà a dare la caccia a quest'uomo. La voce di una specie di mostro-umano che massacra anche mezzorchi innocenti, che tortura creature che non gli hanno fatto nulla per il gusto di farlo si sparge in fretta. Va fermato. Va punito per il genocidio che sta cercando di compiere!

Eppure niente, neppure la cattiveria e l'odio che crescono in lui giorno dopo giorno, neppure la crudeltà che sviluppa ogni volta che incontra sangue orcherso, niente può scalfire l'amore per il suo bambino, suo figlio, l'unica cosa che ancora lo rende in qualche modo "umano".

Ecco.

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@shape Eddai. E io ti ripeto che per definizione l'odio è un avversione tale da spingerti a distruggere l'oggetto di tale sentimento, qualcosa che ti fa percepire quella cosa come totalmente estranea e separata, nemica. Nel momento in cui sopraggiunge la pietà, l'odio perde di definizione, e si trasforma, in avversione, antipatia, rabbia, dolore, risentimento, frustrazione per qualcosa che una parte di noi vorrebbe ma che un'altra parte, più forte, riconosce essere sbagliata, e non è più vero e proprio odio. Non secondo il vocabolario. E' un sentimento scomodo, per un buono, quel misto di sensazioni, perché non sono più odio puro che acceca ogni altra obiezione e tabù morale. Questo se vogliamo seguire delle distinzioni chiare, se volete, se no fate come volete, tanto è solo questione di lessico più che di semantica.

P.S. secondo me è anche questione di esperienze personali. Le persone cattive con cui ho avuto a che fare io erano cattive anche con l'oggetto del loro amore, pur amandolo, perché incapaci di altruismo. Tipo una donna che toglie dalle braccia del marito che sta morendo di cancro il nipotino di pochi mesi, privandolo degli ultimi contatti umani che potesse avere, degli ultimi diletti. Eppure non ha mai parlato male di suo marito, non l'ha mai tradito, ha tenuto bene la casa, ha cucinato ogni giorno. Però, però, queste cose che sembrano piccole, ma feriscono, l'ha sempre fatte. Ha riso divertita se sua figlia di pochi anni cadeva e si faceva male. E così via. Piccole cose, non ha ucciso nessuno di certo, non ha meditato genocidi, ha avuto una famiglia, dei figli, dei nipoti e si occupata di loro. Però, al primo diverbio, gli augurava di star male. La cattiveria che ho visto era anche questa, una sfumata, insidiosa, meschina cattiveria che s'insinua anche nei rapporti di affetto, perché è l'indole della persona che la rende cattiva, non un evento traumatico. Dopo tutto, si dice "ciò che non ti uccide ti fortifica": vale anche per l'integrità psichica di una persona. Spesso il dolore spezza qualcosa, inquina l'animo, quando la persona non è abbastanza forte da metabolizzare il dolore e diventare una persona migliore. Da un torto si può reagire cercando di non far soffrire nessun altro come si è sofferto noi oppure optare per infliggerlo a tutti gli altri.

Quante volte avete sentito dire "dopo quello che ho passato, ne ho il diritto"? Quante persone sfortunate, con infanzie difficili, con problemi psicologici, si sentono in diritto di maltrattare le persone che cercano di stargli vicino e volergli bene, anche se non sono loro la causa dei traumi passati?

Io ho visto questo, ragazzi.

Io ho visto che una persona buona smaltisce l'odio se può, e se non può lo indirizza esclusivamente verso chi gli ha causato dolore, meticolosamente, circoscrivendolo. Le persone deboli o cattive invece lo hanno riversato tutt'intorno a loro, senza distinzione, perché erano egoiste, erano deboli, si sentivano giustificate dalla loro infelicità, dalla difficoltà di superare quel sentimento. Magari alcune di loro volevano comunque bene ai loro cari, ma non si esimevano dal riservargli qualche cattiveria, perché far del male le fa sentire in qualche modo più sicure di sè. Gli fa piacere, in definitiva.

E tuttavia, questo non vuol dir nulla. E' quello che ho vissuto io, non pretendo che sia la verità assoluta, è solo un mio piccolo pezzettino di esperienza da cui ricavo le mie conclusioni. Dico solo che è perfettamente normale che non si trovi un accordo totale, perché le esperienze delle persone variano quindi, pace e amore, non ci scaldiamo se ci sono delle divergenze.

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Vabbè, visto che la metti sulla semantica...

• Sentimento di avversione, rifiuto e ripugnanza verso qlco. o, più spesso, di livore, astio e malanimo verso qlcu.

Oppure

1. Sentimento di forte e persistente avversione, per cui si desidera il male o la rovina altrui;

Ho preso due definizioni differenti tanto per essere sicuri.

Semanticamente parlando, l'odio è una fortissima avversione verso qualcuno/qualcosa. Io posso essere disgustato da un piccolo di orco. Possono non riuscire nemmeno a vederlo, potrebbe farmi schifo toccarlo. Ma non vuol dire che lo devo uccidere. Non vuole nemmeno dire che io VOGLIO ucciderlo. Potrei desiderare che invece di averlo trovato vivo avesse sbattuto la testa contro un sasso e fosse morto. Potrei maledire ogni singolo giorno in cui vivrà.

Ma se sono buono (D&Disticamente parlando), niente di tutto questo mi impedirà di risparmiarlo, ne di prenderlo (per quanto schifo possa farmi toccarlo, manco fosse un mucchio di letame) e portarlo da qualche parte dove qualcuno si prenderà cura di lui. E non lo faccio perchè non lo odio. A me fa schifo, quella piccola cosa verde. Preferirei che un lupo lo trascini via la notte, mentre dormo. Ma lo faccio. Lo faccio (controvoglia) perchè è la cosa giusta da fare. Maledirò ogni giorno in cui lo vedrò e sarà veramente un sollievo quando me lo sarò levato dalla scatole, ma intanto l'ho portato al sicuro.

E questo lo rende migliore. Non importa quanto possa odiare quella razza maledetta e quanti ne ucciderà prima di essere ucciso. Non toccherà i bambini, ne le donne, perchè non è la cosa giusta. Fine.

Io ho visto che una persona buona smaltisce l'odio se può, e se non può lo indirizza esclusivamente verso chi gli ha causato dolore, meticolosamente, circoscrivendolo.

E questo vuol dire che anche il buono può odiare. Solo che punirà chi se lo merita davvero. Non per questo odierà di meno.

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Personalmente trovo impossibile che un un Buono non possa provare odio. o che un Malvagio non possa amare. Non ci sono uomini (o creature senzienti simili come elfi, nani, anche orchi...) a cui sono preclusi completamente dei sentimenti o delle emozioni.

Quindi nel tuo esempio un paladino Buono che trovasse la propria famiglia massacrata, proverebbe un forte odio per i colpevoli. Ma l'odio non lo spinge necessariamente a farli a brandelli con le mani nude. Probabilmente da buon LB li troverà, li ucciderà in combattimento e giustizierà in modo pulito i sopravvissuti. Sempre probabilmente, risparmierà donne e bambini, magari lasciandoli andare o, come qualcuno ha suggerito, portandoli in un tempio. E tutto questo provando odio.

Secondo me il paragone migliore viene con la dicotomia jedi-sith. Tutti provano emozioni, anche gli jedi. Ma i primi sanno che non devono cedere a tali elementi, e per scelta di vita cercano l'eliminazione di ogni turbamento. i Sith invece accolgono odio, dolore amore e paura come emozioni che li rafforzano. Ma l'intensità e le motivazioni dietro a questi sentimenti sono identici.

Un malvagio proverà lo stesso odio (pressapoco, non si può certo quantificare) del paladino se si trovasse nella situazione di cui sopra. Troverebbe gli orchi e li sventrerebbe vivi, profanando le loro mogli e portando le teste dei figli come collanina. Questo lo rende malvagio, perchè non sa mettere freno alle proprie emozioni negative come appunto l'odio.

P.S @ Marchio_di_Ferro.

Breve risposta al tuo post di stamattina. Vorrei quotare il pezzo ma il mio pc fa le bizze.

1)Non mi contraddico, per quanto riguarda i drow. Amano come le altre razze, ma poichè la società premia gli anaffettivi, temono di essere danneggiati dall'oggetto del desiderio. Ma i drow di basso lignaggio, poco legati alle questioni politiche, possono benissimo innamorarsi anche se per il resto continuano la loro vita malvagia.

2) ogni sentimento è soggettivo, non oggettivo. Un vampiro che trasforma l'amata non la "condanna", non dal suo punto di vista. Per il vampiro, è un dono che da vivo non avrebbe mai potuto fare alla donna amata, cioè la vita eterna, la bellezza eterna, e tutti gli ammennicoli vari del vampirismo.

3)I mannari non sono tutti malvagi, ma infettare con la licantropia qualcuno (senza prima chiedere XD) lo è. Si tratta di trasmettere volontariamente una malattia molto debilitante.

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C'è da dire che comunque ogni allineamento sviluppa le stesse emozioni in modo diverso...

Un buono che ama lo fa con sacrificio e dedizione verso l'amata...

Un malvagio che ama lo fa con egoismo, possessività e gelosia...

Un legale che ama lo fa secondo l'etichetta e il galateo, puntando ad un matrimonio a lungo termine...

Un caotico che ama lo fa con passione e ardimento, puntando alla fuga d'amore o alla singola notte di lussuria in barba a famiglie e convenzioni sociali...

E si può fare un discorso simile per ogni altra singola emozione...

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C'è da dire che comunque ogni allineamento sviluppa le stesse emozioni in modo diverso...

Un buono che ama lo fa con sacrificio e dedizione verso l'amata...

Un malvagio che ama lo fa con egoismo, possessività e gelosia...

Un legale che ama lo fa secondo l'etichetta e il galateo, puntando ad un matrimonio a lungo termine...

Un caotico che ama lo fa con passione e ardimento, puntando alla fuga d'amore o alla singola notte di lussuria in barba a famiglie e convenzioni sociali...

E si può fare un discorso simile per ogni altra singola emozione...

Questo ha già più senso, finalmente.

Il punto è che comunque esistono le sfumature. Un buono in tutto può diventare un amante geloso, tanto d soffocare il partner e diventare egoista.

Un cattivo può innamorarsi in modo più generoso e "dolce".

Se però il resto delle loro azioni e idee e scopi non cambia, non cambiano neppure allineamento.

Non dico che tutti i cattivi devono amare etc, ma che potrebbero. E i buoni possono odiare, allo stesso modo. Tutti con sfumature e modi differenti!

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Io immagino un neo-papà (mettiamo Guerriero di 5°?) che torna a casa e scopre che degli orchi (?) hanno distrutto tutto, ucciso sua moglie, l'hanno deturpata, massacrata, forse anche peggio prima di ucciderla.

Trova però il suo bambino salvo. Non sa perché, ma è salvo. Incolume, a parte qualche piccolo graffio. Affamato, spaventato, ma salvo.

Ha perso il suo grande amore, la sua anima gemella, la donna della sua vita. È distrutto, disperato... Vuole giustizia, ma questo sentimento si trasforma in un desiderio di vendetta quando scopre che nessuno vuole indire una caccia agli orchi, nel paese.

Si arma. Si equipaggia. Ucciderà fino all'ultimo degli orchi nemici.

Il bambino intanto cresce con lui, hanno un rapporto speciale. È tutto ciò che gli rimane del suo amore, è il suo unico figlio, il suo tesoro. Lo ama, come solo un padre può amare, lo protegge, appena è abbastanza grande gli insegna a difendersi. La sera, accanto al fuoco, gli racconta storie bellissime della sua mamma coraggiosa, del suo buon cuore, di come lo abbia difeso fino all'ultimo respiro...

Sono opinioni, secondo me la sera instillerebbe il suo stesso odio dentro al bambino trasformandolo in una belva peggio di lui. E no, non è considerabile amore.

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Sono opinioni, secondo me la sera instillerebbe il suo stesso odio dentro al bambino trasformandolo in una belva peggio di lui. E no, non è considerabile amore.

Il punto è che TU non lo consideri amore.

Il padre cerca di crescere un figlio forte, con solide basi morali, capace di difendersi e difendere i suoi cari. A suo figlio non capiterà la tragedia che ha colpito lui, suo figlio crescerà sapendo per colpa di chi non può abbracciare la madre, crescerà con la Verità e il coraggio di fare ciò che giusto, ciò che è necessario perché non succeda più nulla di simile a nessuna famiglia...

Insomma, il padre sarà malvagio, sarà corrotto, sarà vendicativo ed eccessivamente crudele con gli orchi, ma crescerà suo figlio con grande amore e attenzioni, perché lo ama, è l'unica cosa che gli rimane e lo ama più di tutto... Anche se è malvagio.

Come il vampiro che vuole donare la vita eterna, libera da malattie, vecchiaia e costrizioni "mortali" alla sua amata, ma a conti fatti le sta passando una maledizione... l'amore di per sé è buono e sincero, che i risultati facciano schifo è un altro discorso.

Ovvio, può esistere anche il PG che abbandona il figlio ai chierici di Pelor perché lo curino e crescano mentre lui compie la sua vendetta. Tutto può esistere: stiamo inventando!

Il punto è proprio questo: tutto può succedere. L'animo umano è talmente complesso e le sfumature di sentimenti, emozioni, idee, comportamenti sono talmente tante che può essere tutto. Un malvagio che prova amore sincero è tra queste, tanto quanto un buono che prova odio.

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No, il punto è che TU lo consideri amore, cosa che è abbastanza inquietante!

Inquietante? Un uomo convinto di fare la cosa migliore al mondo (liberarlo dagli orchi), che lo insegna a suo figlio non lo fa per amore?

Lui ci prova gusto a torturarli perché è convinto che siano bestie sanguinarie senza coscienza capaci solo di distruggere la vita, come hanno fatto a sua moglie, e cresce suo figlio perché non se lo dimentichi mai, perché "sa" che se abbassasse la guardia potrebbe avere lo stesso triste destino di lei...

Non ho detto che la mia idea di "amore" sia io e mia figlia che sbudelliamo perfetti sconosciuti. Ho detto che se il PG è sicuro che sia necessario, quindi in qualche modo una sorta di "giustizia", lui per amore del figlio gli tramanderà ciò che sa e gli insegnerà a fare altrettanto.

Non toglie che lo crescerà sano e forte, che non avrà nessun problema a mettersi tra il figlio e un lupo crudele, o tra il figlio e un gigante del ghiaccio se fosse in pericolo. Perché ama suo figlio ed è pronto a sacrificarsi per lui senza pensarci due volte!

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Non vuole nemmeno dire che io VOGLIO ucciderlo.

Allora, per definizione, non lo odi, perché l'odio è desiderare il male e la rovina altrui.

Ma lo faccio. Lo faccio (controvoglia) perchè è la cosa giusta da fare.

Allora sei legale, magari LN.

Non ti astieni perché un sentimento di pietà ti dice di non farlo, ti astieni perché un codice morale ti dice che non si fa.

Facciamola breve, che non ho quattro giorni da perderci: fammi un'esempio reale di quello che dici e forse mi convinci. altrimenti, io, mi astengo. ;-)

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