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I.N.S. - In Nomine Simplex


darteo

Messaggio consigliato

Inviata

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Spoiler:  
"In nomine Simplex"

Tale espressione nacque con una pessima battuta di qualche taverna nel nord Italia. Con In nomine simplex si indica un gruppo organizzato di uomini che serve in malo modo i comandamenti del papa e di Dio. La pronuncia di questa frase è vietata nel Sanctum Imperium, considerata alla pari di una blasfemia.

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PROLOGO

 

Spoiler:  
Nel giorno in cui i morti si risvegliarono, Ivrea, come il resto d’Italia, non fu risparmiata.

La città si avvicinò moltissimo alla completa estinzione. I pochi superstiti trovarono rifugio nel castello Sabaudo che sorgeva all’interno del borgo, e lì vi rimasero fino all’arrivo dell’esercito italiano, che con grandi sacrifici e fatica riuscì a sterminare i morti.

Negli anni avvenire, i cittadini di Ivrea tentarono di ricostruire la città e di renderla una roccaforte contro i risvegliati. Ispirandosi alla struttura del castello che a lungo li aveva protetti, e anche per mancanza di materiali, i cittadini iniziarono a costruire strutture solide e massicce.

La nuova città assunse sempre di più un aspetto medievaleggiante, come se Ivrea fosse scivolata indietro nel tempo, de-evolvendosi a città antica.

Gran parte delle case e degli altri edifici furono andati perduti, e solo il centro storico della città tornò ad essere abitato. Attorno a tutto ciò furono sollevate delle solide mura difensive, costantemente assediate dai morti.

Attualmente, su ogni tetto appartenente a case abitate, svetta una o più croci di ferro.

A nord-ovest fu creato un grande campo agricolo, in grado di sfamare l’intera attuale popolazione.

Per proteggere il campo, e i suoi lavoratori, inizialmente fu creato un rudimentale recinto di filo spinato. Con il tempo, il recinto fu sostituito da difese sempre più solide ed efficaci, fino ad oggi, dove un grande muro cinge l’intero campo.

Questa difesa non è grande e solida come le mura attorno alla “Ivrea riconquistata” , ma è comunque un grande vanto per i abitanti del posto.

Una sola strada (liberata dalle macerie) collega il campo agricolo con la città abitata. Anche questa via è protetta da mura difensive.

La città è divisa da un grande affluente del Po, il fiume Dora Bàltea, chiamato semplicemente Dora.

Prima del D-day questo era un corso d’acqua navigabile e che irrorava d’acqua le risaie della città. Ora è solo una linea che divide la Ivrea del sud, andata perduta, dall’Ivrea del nord.

Tutti i ponti, ad eccezione di uno, furono demoliti, al fine di limitare l’invasione degli zombi. Il fiume è quindi usato come un fossato.

L’intera rete fognaria è stata riempita con le macerie della città, in seguito ne è stata costruita un'altra piena di sbarre e spuntoni, che sfocia direttamente nel fiume (Dora è quindi sia un fossato che la cloaca di Ivrea).

Degli edifici ristrutturati e salvati dopo il risveglio dei morti, ne troviamo alcuni di particolare rilevo.

DUOMO: CLICK è la principale chiesa di Ivrea. Il suo padre penitenziale si chiama Don Baliano. Al posto del padre semplice, c’è niente poco di meno che un inquisitore, padre Michele Della Torre.

Al fianco del duomo si trovava la chiesa di San Nicola, distrutta dopo il risveglio dei morti e ora risorta come una delle due domus popoli della città.

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CASTELLO SABAUDO: edificato nel 1357 (quindi ha 600 anni esatti) è il simbolo della città. Presenta tre torri all’estremità del suo perimetro. La quarta torre è andata distrutta dopo che un fulmine colpì la riserva di armi e polveri da sparo conservate al suo interno.

Attualmente il castello è disabitato, ma viene considerata dagli abitanti come il loro ultimo rifugio in caso di una seconda tragica invasione di morti.

PIAZZA DI CITTA’ e OSPEDALE DE BURGO: la piazza è il vero cuore dell’Ivrea antica. L’ospedale era stato trasformato nel comune della città. Dopo la ricostruzione però, l’edificio tornò ad essere una struttura sanitaria, l’unica attualmente in città.

TORRE DI SANTO STEFANO: è ciò che rimane di un antico palazzo. Usata ora come vedetta e struttura difensiva

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TORRE SUL PONTE VECCHIO: è una piccola e solida torre che sorveglia l’ingresso della città, costruita otto anni fa unicamente per questo scopo. Sulla sua cima è posto un mitragliatore Browning.

SANTUARIO MONTE STELLA: si erge proprio nei pressi nella piazza del mercato, sulla cima di un colle. L’edificio fu salvato “in extremis” e ora è usata come chiesa dal padre semplice Severino e dal padre penitenziale Don Marco.

Vicino al santuario si trova la seconda domus popoli della città, più piccola di quella edificata nei pressi del duomo.

CHIESA DI SAN BERNARDINO: è una delle poche chiese che si erge nell’Ivrea perduta che è stata rasa al suolo, ma resta comunque in disuso.

CHIESA DI SAN LORENZO: è una chiesa che i cittadini di Ivrea tentarono di riedificare nei primi anni cinquanta, sicuri di aver ormai respinto ogni minaccia da parte dei morti… essi pagarono caro tale superbia. Un’orda di zombie massacrò quegli uomini durante il restauro della chiesa e da allora nessuno volle più tentare nuovamente di riprendere i lavori.

Altri dati:

 

  • Ivrea conta al momento circa 8.000 anime
  • Nonostante ci siamo due domus popoli, un solo portavoce comanda sugli excubitores, Francesca Lucills.
  • Tutti gli altri edifici storici della città, come la sinagoga, sono andati perduti.
  • Anche autostrade, ferrovie e alberghi sono andati distrutti.
  • Nella città sono sorti altri edifici al fine di soddisfare alcuni bisogni dei cittadini: c’è un fabbro, una stalla e un convento
  • All’interno del convento si trova un frate, padre Filippo, esperto di erbe e chimica. Lavorò anche nel bunker di Torino, dove attualmente si trovano due delle cinque bombe Pax.
  • Ivrea dista a 52km da Torino (sud) e 72km da Novara (est)
  • A 20km (direzione est) si erge la città Cerrione, ribattezzata da poco Santa Barbara.
  • A nord, sulle alpi, si trova un possente eremo di frati benedettini, capitanati da un uomo che si fa chiamare semplicemente “il fabbro”.

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Personaggi degni di nota

Padre Severino: padre semplice di Monte Stella.

E’ un uomo di circa settant’anni, basso e ricurvo. E’ calvo e ha una lunga barba bianca. Il suo è un naso lungo e aquilino e la sua mano sinistra è pervasa da tremori involontari. E’ un tipo riservato e di poche parole.

Don Marco: padre penitenziale di Monte Stella.

E’ un frate di cinquant’anni dal carattere autoritario e ambizioso. Si dedica con anima e corpo nel suo lavoro, garantendosi il rispetto e il timore dei suoi fedeli. Non è molto alto, ha capelli corti e castani e occhi verdi.

Don Baliano: padre penitenziale del Duomo di Ivrea

Si tratta di una persona di sessant’anni, con un animo buono e molto tollerante. Silenzioso e riflessivo. Non possiede un gran carisma ma la sua gentilezza ha indubbiamente conquistato il cuore dei cittadini.

E’ basso e tarchiato, con capelli radi e bianchi e barba curata anch’essa bianca. I suoi occhi sono celesti.

Francesco.

E’ un giovane ragazzo conosciuto da tutti. Sua madre morì anni fa divorata dai morti. Non avendo mai conosciuto suo padre, Francesco ha rinunciato tempo fa al suo cognome.

La città di Ivrea è stata benedetta con la presenza di due templari, fratello Felice Montinari e fratello Massimo Alfieri. I cittadini hanno donato a questi soldati di Dio degli alloggi, e Francesco ha il compito di servirli e di tenere in ordine la loro casa. E’ alto circa 1,70m, con bei capelli castani e occhi marroni. Tutti sanno che Francesco è ciecamente innamorato di una giovane donna di Ivrea, Paola Gambali.

Gli Excubitores

A Ivrea ci sono dieci Excubitores. Ben sette di loro provengono dalla stessa famiglia (fratelli, cugini…), i Gambali. Dopo che tutti gli Olivetti, celebre famiglia di Ivrea, furono massacrati dai morti, i Gambali divennero la famiglia più potenti e ricca della città.

Il più grande dei Gambali a far parte degli excubitores è un avanzo di galera di nome Giulio Gambali. Molto alto e ben piazzato, completamente calvo e con una cicatrice che gli attraversa un occhio. Per la sua ferocia e violenza, Giulio viene soprannominato dai cittadini “Cagnazzo”, nomignolo che egli odia con tutto il cuore.

La famiglia Gambali, specialmente Giulio, si è opposta contro la decisione di Paola di fidanzarsi con Francesco, vietando alla fanciulla di frequentarlo.

 

I Marine

Cinque marine appartenenti all’esercito degli Stati Uniti d’America sono rimasti “intrappolati” ad Ivrea in seguito al risveglio dei morti. Questi soldati hanno contribuito a far risorgere la città e tutt’ora difendono le sue mura. Non amano socializzare con i cittadini, ma hanno capito che la loro sopravvivenza è legata al destino di Ivrea. Passano la maggior parte della giornata a sorvegliare il campo agricolo, dove al suo centro è stata eretta apposta per loro una torretta di guardia (di legno).

Sono marine armati fino ai denti, con fucili e altri armi da fuoco. Secondo un accordo con il vaticano, parte dei rifornimenti di munizioni destinati agli excubitores vengono consegnati a questi cinque soldati.

Cercando di eliminare ogni contatto con voi italiani, i cinque marine non hanno alcuna intenzione di insegnare l’inglese a nessuno di voi. Conosco però qualche parola in italiano. “Ciao” fu la prima parola che impararono. “Cipolla” è la seconda parola che memorizzano… ne vanno matti.

Sergente d’artiglieria Scott Finnegan - il capo -

Si tratta di un uomo posato, giusto e determinato. Affronta ogni situazione con coraggio. La calma è il suo più grande punto di forza. E’ un uomo alto e dalle larghe spalle, capelli castano chiaro sempre ben pettinati e occhi marroni. Sul braccio destro ha tatuato il simbolo dei marine con il loro motto “Semper fidelis”.

Soldato semplice Christopher “Chris” Jhonson - il fanatico -

La mancanza di sigarette rendono questo soldato spesso irascibile e scontroso. Agita di continuo l’indice e il medio della mano destra se non ha nulla da fare. Ha un taglio di capelli molto corto, quasi rasati del tutto e occhi marroni. E’ un grande esperto di armi da fuoco. La sua passione morbosa per i fucili non ha limiti.

Soldato semplice Alvin Lawrence - l’attore –

Alvin è il “belloccio” del gruppo, nonché la loro recluta più giovane (il novellino). E’ un tipo molto alto, occhi scuri e magnetici, bei capelli corvini, zigomi alti e sporgenti. I suoi compagni dicono sempre che con una faccia così Alvin sarebbe potuto diventare un divo del cinema. Avrebbe un gran successo con le donne se non fosse tremendamente timido e insicuro di se… difetto che viene completamente sottolineato dai suoi compagni.

Soldato semplice Jerry Edison - il cecchino –

Jerry è lo “scapigliato” del gruppo. Un tipo non molto alto, magro e con i capelli biondi e dritti. E’ indubbiamente il più vivace dei cinque. Un iperattivo instancabile che spesso lo si trova sulla torre di Santo Stefano o sulla torretta del campo agricolo. Altre volte lo si vede nei pressi del campo, intento a costringere i suoi compagni a giocare a baseball. Adora cantare di notte, mentre suona la sua inseparabile chitarra. Non lo avete mai visto sparare, ma lui sostiene (con gran vanto) di non aver mai mancato il bersaglio …bugia.

Caporale Kurt O’Bryan - gorilla Kurt -

Si tratta di un uomo dalla notevole forza fisica. Kurt è affetto da Alopecia, una malattia che provoca la scomparsa di ogni pelo. Anche lui, sul braccio, ha tatuato il simbolo dei marine.

Kurt guidava un carrarmato. Il veicolo militare ora si trova nel bel mezzo del campo agricolo. Non può più muoversi in seguito a dei problemi ai cingoli in causati dall’esplosione di una mina.

Il veicolo però è ancora armato e in grado di far fuoco. Ora viene visto come un ulteriore struttura di difesa, ribattezzata dai cittadini di Ivrea “il drago”.

Kurt non è una persona molto socievole, spesso importuna (seppur contenendosi) le donne della città … con il risultato di metterle sempre a disagio.

 

  • Il mitragliatore Browning posto sulla torre vicino il ponte vecchio è di Chris, ma spesso il suo utilizzo è reclamato (con prepotenza) da Kurt.
  • Il nome “drago” è così apprezzato da Jerry che ha dipinto sulla canna del cannone del carrarmato la figura di un drago fiammeggiante. Sempre sul veicolo, Jerry dipinse tempo fa una seducente Pin-up.

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FUMATA NERA

Le campane del duomo iniziarono a suonare all’impazzata durante le prime ore dell’alba, allarmando i cittadini di Ivrea. Era evidente che stava accadendo qualcosa di grave.

Le campane infatti vengono suonate in questo modo solo per dare l’allarme, e solo in caso di grande pericolo. Ovviamente tutte le altre campane di Ivrea si unirono a quelle del duomo e i loro suoni riecheggiarono su tutta la città.

/-/

Gli abitanti non sanno cosa stia succedendo, sono sempre di più spaventati e allarmati. Il ricordo dell’invasione dei morti è ancora vivo nella loro menti.

Qualcuno inizia ad indicare il cielo, verso est. Rapidamente l’intera popolazione, come un fiume in piena, si sposta verso la zona delle mura orientale, così da poter veder meglio una mostruosa colonna di fumo nero che si innalza a circa venti chilometri da Ivrea.

Nonostante la distanza, la fumata nera appare gigantesca e minacciosa. Qualcuno fa notare ai presenti che il fumo si sta elevando dalla città di Santa Barbara.

Anche voi siete stati sorpresi e allarmati da tutto ciò.


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Inviato

Francesca Lucilis

Portavoce degli excubitores.

Descrizione:

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Immagine: colori errati

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37 anni

Bionda, capelli lunghi.

Veste la camicia bianca e o pantaloni o gonna neri da ufficiale dei carabinieri con la riga rossa laterale. La sua giacca è una grossa giacca nera militare sua pluridecorata che porta sulle spalle per abitudine. Quando deve uscire mette la cinta bianca alla vita con le sue armi. Una fondina a sinistra con la pistola tedesca e due tasche per caricatori usate per i bossoli aggiuntivi. A destra la sua fidata M1911. Sul retro infine 3 caricatori per la pistola e le manette.

Di carattere scontroso e grezzo contro le persone inefficienti e di intralcio, sbraita spesso ordini a destra e a manca. Ha un aura di autorità unica capace di metter in riga chiunque. E' seguita e al posto che si ritrova visto che i suoi modi dopotutto portano sempre a rapida e veloce soluzione i problemi mantenendo al sicuro tutti. Prima che morisse suo marito era molto piu' dolce e socevole; litigava spesso con Giulio Gambali, ora ci si trova piu' in linea.

Ero alla mia scrivania quando sento le campane suonare. Sapendo bene la gravità di tali campane scatto in piedi, mi infilo la cintura e la giacca sulle spalle dirigendomi fuori accompagnata dal rumore di tacchi. Ordino agli excubitores presenti nella domus populi del duomo dove sono io di mollare tutto e seguirmi, prendendo le armi e andano a chiamare anche gli altri. Notando la calca verso le mura orientali. Osservo in silenzio la vista, sorpresa ma senza cambiare realmente espressione per questo evento. In realta' mi metto velocemente a calcolare e soppesare la situazione. Che disgrazia affermo scocciata. Se becco quello che senza avvisarci ha suonato le campane lo impicco per i testicoli. Adesso avremo una popolazione nel panico da gestire senza essere minimamente pronti.

Sbuffo nuovamente, ragionando sui miei doveri e su cio' che deve essere fatto. Gli excubitores non prendevano decisioni in merito a come superare le situazioni, le prendevano solo per mantenere l'ordine e rendere piu' facile il lavoro di chi doveva prenderle. Ho bisogno di una sigaretta... ammetto scocciata girandomi verso gli excubitores. Quelle armi le voglio nei foderi o a tracolla. Armi alla mano peggiorano solo il tutto. State qua ad assicurarvi che non ci siano dissesti di nessun genere. Giulio lo voglio qua insieme ad altri tre. Uno per domus per rispondere a dissesti se venissero cittadini spaventati. Chi è nella mia domus butti un orecchio alla mia radio e mi avverta se arrivano messaggi interessanti. Infine voglio una coppia in pattuglia per le strade per evitare sciacalli, crimini o dissesti. Se vi cerca un autorita' chiedendovi di parlare con me dirigeteli nella domus e informateli che portero' il rappresentante degli americani per iniziare a spiegargli che servira' il loro aiuto e il loro drago in piedi.

Gli ultimi due di voi, armi alla mano con me. Andiamo dagli americani a parlare. concludo prendendo gia' a passo spedito verso i campi dove si trovano con il chiaro intento di mostrargli il problema e iniziare a coordinarci, cercando in particolare Scott.

Guardando uno dei due excubitores gli chiedo rapida: 8000 abitanti abbiamo, ci sara' qualcuno che parla inglese. Conosci qualcuno? Puoi andare a cercarlo?

Spoiler:  
Dare ordini: 11 xDD anche oltre il massimo
Inviato

Felice Montinari

@Descrizione

Spoiler:  

Felice Montinari è un uomo di 47 anni, molto alto e dalle spalle larghe. Le uniche volte che qualcuno lo ha visto in faccia è stato quando si è tolto l'elmo chiuso, a qualche pasto mondano, infatti Felice si muove costantemente e immancabilmente all'interno di una grossa armatura, che ricopre la quasi totalità del suo corpo, escluse le braccia e le mani, che sono coperte da pesanti guanti da lavoro. Il motivo più evidente per questo comportamento è che sul suo volto, all'altezza dell'occhio destro, e speculare dietro la nuca si trovano due segni profondi di un morso (il segno della mascella sta dietro), che gli deturpano il viso e gli rendono lo sguardo truce e inquietante. Quello meno evidente, e che in pochi sanno, è che lui sta bene nella sua armatura, e non se ne separerebbe mai. Per il resto porta lunghi capelli mossi, incredibilmente ancora tutti neri, tenuti legati quando dentro all'elmo, e lasciati liberi quando viene "costretto" a toglierselo, ha occhi truci color nocciola, una corta barba scura che gli copre tutta la parte inferiore del volto e una espressione severa e dura in volto (quando si vede) quasi con tutti, esclusi i giovani, i bambini e le donne in gravidanza, a cui non manca mai di dare qualche buon insegnamento, una parola gentile o un sorriso. Con gli altri ha un carattere molto forte, e preferisce adoperarsi in prima persona piuttosto che lasciare il lavoro ad altri che potrebbero morire nell'impresa. Se non è in giro a controllare i confini, allenarsi, oppure controllare la situazione in città, passa il suo tempo negli oratori a guardare i bambini giocare, o ad aiutare donne in dolce attesa per rilassarsi. Per qualche motivo la maggior parte di loro non sembra intimorita da lui.

Felice è un uomo duro e taciturno, scontroso e severo il più delle volte, tranne che con alcune persone, che rispetta ma non si esprime, e altre con cui ha un buon rapporto, tra cui Massimo, che rispetta per le sue abilità, e considera un degno compagno di allenamento, oltre che una persona con cui confrontarsi, e Francesco, l'unico in paese a cui si sia mai rivelato senza armatura (con i vestiti addosso), per riparare le placche metalliche, aggiustare le giunture, sostituire le parti morbide e nel caso migliorare il tutto. Ha potuto vedere che anche sulle braccia ci sono alcuni morsi, ma nulla più. Gli vuole molto bene, e lo vede come un giovane dall'animo puro, e come suo pupillo (mi aiuta anche ad indossarla di nuovo). È l'unico a cui gli piaccia veramente parlare.

Ha in dotazione una expiator minor, con disegnata su un lato la mano di dio del famoso dipinto "La Creazione", e sull'altro lato la scritta: "e la sua mano calò sugli uomini"

Gioca molto sul fatto che è un gigante di 1.95m con un'armatura addosso e una expiator per farsi rispettare e dover parlare il meno possibile. Gira sempre con la spada nel fodero sulla destra, l'expiator riposto in una custodia sulla schiena e uno scudo chiodato sopra di esso, come a fare da ulteriore guscio protettivo.

Sono nella mia stanza, gentilmente offerta dalla comunità, a parlare tranquillamente con Francesco, mentre uno ad uno controllo i pezzi di armatura, oliandoli, sostituendo la stoffa morbida e controllando che non ci siano imperfezioni o difetti

non crucciarti Francesco... Sono sicuro che prima o poi quel Giulio Gambali si farà una ragione di quello che provi... Se necessario metterò io una buona parola per te

Dico mentre prendo tra le mani gli schinieri e li controllo, quando all'improvviso le campane cominciano a suonare all'impazzata, e senza pensarci metto mano alla spada allarmato

Morti?

Diamine! Neanche il tempo per una doccia!

Esclamo prendendo la corazza e porgendola a Francesco

dai, aiutami ad infilarmi l'armatura!

Dico con energia mentre comincio già a infilarmi i gambali e la conchiglia

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Arrivato sul luogo a cavallo del mio destriero, portandomi dietro Francesco, scendo a terra e guardo dall'interno del mio elmo il mondo circostante, muovendomi veloce, e producendo un rumore metallico al mio passaggio.

Quando vedo il fumo nero verso il paese non lontano da noi stringo nervosamente la spada al mio fianco, immerso nei miei pensieri.

Senza attendere mi dirigo verso un luogo dove potrei avere una visuale migliore sull'origine del fumo, ma prima avviso Francesco di avvertire fratello Massimo e la portavoce degli excubitores dei miei spostamenti se qualcuno mi cercasse

Inviato

@ tutti:

Spoiler:  
L'aspetto fisico di padre Michele può essere considerato la perfetta incarnazione della sua personalità. Sebbene sia uomo piacente che dimostra una quarantina d'anni, questo non mitiga affatto la soggezione che la sua sola presenza basta ad incutere: è dotato di un'altezza imponente e di un fisico atletico e muscoloso su cui campeggia un viso dai tratti decisi e leggermente spigolosi sempre atteggiati in un'espressione marziale ed autoritaria. Una corta barba nera, tagliata sul mento a pizzetto, incornicia la mascella volitiva e le guance un po' scavate dell'Inquisitore, il quale, invece della classica chierica, ha i capelli del tutto rasati fino ad essere effettivamente calvo. A completare il quadro è però a tutti gli effetti lo sguardo dell'uomo: i suoi sottili occhi neri molto penetranti e spietati gradiscono rimanere a lungo piantati sui propri interlocutori, sbattendo molto di rado, in modo da farli sentire a disagio, nudi ed inermi di fronte all'arrogante potere dell'uomo.

Padre Michele è un uomo di poche parole che gestisce il suo compito con il pugno di ferro e non tollera disobbedienza o comportamenti irrispettosi, proprio per questo non si sa praticamente nulla del suo passato più lontano. Ciò che si sa è che proviene da Trento e che la qualità del suo operato di Inquisitore è ineccepibile e gli vale la stima dei suoi colleghi.

Semi avvolto nella penombra delle prime luci dell'alba, in piedi con le mani incrociate dietro alla schiena di fronte al grande crocifisso appeso in casa mia, vengo allontanato dalla mia fredda e cinica meditazione, ormai vuota di ogni fervore religioso, a causa del furioso suono delle campane. Ordino ai conversi di raggiungermi e, dopo aver visto dalla finestra l'alta colonna di fumo, dico loro senza neanche voltarmi a guardarli: Nicola e Giacomo raggiungete la zona est delle mura. Poi tornate ad aggiornarmi. Sonia, tu vieni con me da Padre Severino. Detto questo mi incammino.

@ master

Spoiler:  
Imp. Ordini se serve
Inviato

@tutti

Spoiler:  

Massimo è un uomo sulla quarantina, alto circa 1,72 robusto e scattante , capelli neri corti e una barba ben tenuta che gli contorna tutta la mascella fino al mento per poi unirsi a dei baffi, occhi neri e un naso marcato.

E' entrato nel ordine templare appena fondato e da qualche anno ha guadagnato il rango di templare Adepto.

E' un uomo tranquillo, di poche parole leale e cocciuto, non gli piace chi gli mette i piedi in testa, infine non gli piace stare con le mani in mano, infatti non è strano vederlo in giro per la città intento a fare delle "ronde" o sulle mura che controlla l'esterno.

Passa molto tempo ad allenarsi con la spada in cui è diventato quasi un maestro, e a parer suo è il più abile della città.

La sua fede nell ordine era la più assoluta fino a quando, durante una sua ronda fuori dalla città fù assalito da un altro Templare, dopo un breve scontro Massimo si rese conto che quello non era un vivente ma un morto che indossava i sacri abiti, dopo un estenuante conbattimento il templare riusci a uccidere Massimo che si lasciò trascinare tra le braccia della morte.

Massimo si rialzò convinto che era vivo per miracolo, con la ferita al ventre ancora aperta ,ma soltato dopo aver visto con i suoi occhi lo stesso morto che lo aveva attaccato lo guardò e lo ignorà per andare via capì che qualcosa era cambiato in lui,era diventato un morto sensiente, ma questo non lo sconvolse eccessivamente dato che sapeva dell'invalidità della bolla 'captivitas intelecti' e lo stesso incontro con il morto che lo uccise ne era la conferma.

Oramai 'svolge' il suo compito solo per dimostrare la sua abilità con la spada e per mantenere un basso profilo

Abita nella casa che i cittadini hanno offerto a lui e l'altro templare Felice Montinari assieme a Francesco e qui si dedica ai suoi allenamenti

Come ogni suo "fratello" Massimo possiede la più temibile arma del sanctum imperium un enorme Expiator chiamato l'Arcangelo che ha la forma della statua di san Michele situata a Castel Sant'Angelo e con l'incisioni "IL SIGNORE CASTIGA CHI AMA" e "DIVINA VIRTUTE IN INFERNUM DETRUDE" sulla lama, Massimo preferisce però utilizzare la spada e lo scudo durante le sue battaglie.

L'arcangelo

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Ringrazio Darteo per aver questo capolavoro

io in armatura

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ovviamente porto i vestiti da templare

Durante la mia solita ronda comincio a sentire le campane suonare all'impazzata, mi giro verso il luogo da cui proviene il suono e noto anche una grande coltre di fumo nero e adesso cosa succede?Un attacco a Santa Barbara? Sarà meglio andare a vedere di persona.

Scendo dalle mura e prendo il mio cavallo e comicio a cavalcare in drezione del fumo

-Edit: ho aggiunto qualche immagine-

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Inviato

@Descrizione

Spoiler:  
Ha 28 anni. Aspetto:

E' alto 1,80m ed è di corporatura alta e muscolosa anche se non robusta.

La carnagione è leggermente abbronzata.

I tratti del viso sono gentili e eleganti. Il naso è piccolo e dritto.

Gli occhi, di colore castano, sono grandi e hanno una forma allungata.

Le labbra sono piccole e sottili.

Barba e baffi alla "Che Guevara".

I capelli arrivano fino alle spalle e sono mossi e castani.

Vestiti:

Canotta bianca. Giacca Militare. Jeans scoloriti. Stivali.

Cicatrice: Tre fori di proiettile sulla schiena. (Ci sono solo i fori di entrata).

Carattere:

Nutre un odio particolare per i militari tedeschi, visto che per anni ha combattuto a lungo sul fronte franco-tedesco dalla parte dei parigini liberi.

Dopo la sua morte e di tutta la piccola banda di partigiani che comandava ad opera di un imboscata tedesca, al suo risveglio ha deciso di dedicarsi ai piaceri di cui era stato privato con la sua precoce morte.

Ha un carattere indomito, intraprendente e qualche volta anche impertinente.

E' forte di spirito e sicuro di sè.

Non disdegna la compagnia (soprattutto femminile) ed è di animo sereno e spensierato.

Abitazione: Piccolo maniero nella zona a nord della città riconquistata .

Il rumore della campana arriva ovattato al mio orecchio assonnato.

All'inizio quando ancora i miei sensi erano immersi nel torpore del sonno, credevo che questo suono fosse il normale scandire del tempo della campana... solo dopo diversi minuti passati a rigirasi nel letto cercando di coprire le orecchie con i cuscini mi accorsi che, effettivamente, era davvero troppo frenetico e durava da veramente tanto tempo.

Ancora allungato, guardo verso il soffitto e sospiro annoiato.

Uno scampanellare di questo tipo c'è stato solo quando i morti hanno invaso la città... Forse arriva compagnia nuova...

Con un gesto veloce sposto da me le lenzuola e mi avvicino alla finestra e solo dopo aver tirato le tende, vedo la colonna di fumo.

Interessante...

Una volta vestito, prendo il mio cavallo e vado a vedere da vicino che cosa sta succedendo.

Arrivato in città, gli abitanti di Ivrea sembrano dei tarantolati. Tutti stanno ad indicare freneticamente quella colonna di fumo nero e scappano da tutte le parti.

Cammino in mezzo a loro e non posso far a meno di stupirmi dell'esagerazione nelle emozioni dei mortali.

Mai stata decisione più propizia quella di divertirsi e di cibarsi di quella splendida donna dalla pelle profumata e candida. Si prospetta un duro periodo di magra... la paura rende gli uomini molto diffidenti e fin troppo attenti.

Usando la stazza del cavallo e il suo impeto mi faccio largo tra la folla e cerco di raggiungere un buon punto di osservazione.

Inviato

@ Tutti:

Spoiler:  
Anna De Angelis vive a Ivrea da poco più di due anni, una volta era una donna allegra e piena di vita, ma i tragici eventi della sua morte l'anno resa un'altra persona. Morì tre anni fa a Torino, la sua città natale mentre dava alla luce il suo primo figlio, il suo risveglio fu lungo, rimase più di dieci ore distesa nel suo stesso sangue rappreso senza muoversi, e suo marito Dario Sassi, ormai convinto che non si sarebbe svegliata decise di poggiare il piccolo in grembo alla madre per un ultimo addio. Le ovvie conseguenze portarono Anna alla disperazione e suo marito al suicidio. Anna era una levatrice con una grande conoscenza del campo dei rimedi naturali e nella morte non ha abbandonato questa passione, si prodiga al massimo per aiutare le puerpere e spesso viene chiamata per assistere ai parti alla Misericordia del Deburgo.

Attualmente Anna vive sola in un appartamento.

Il suono delle campane in allarme mi fa affacciare alla finestra di casa per vedere cosa succede. Il fumo nero ha un aspetto maestoso e terribile, ma scrollo questi pensieri e corro a fare la cittadina curiosa, ed esco di casa seguendo la gente per sapere cosa succede.

@Zell, Asteroid

Spoiler:  
PM

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Inviato

@Tutti

Spoiler:  
considerando quello che avete scritto:

Vittorio Manfredi -> lo conoscete benissimo

Massimo Alfieri -> lo conoscete benissimo

Anna De Angelis -> la conoscete bene -> Vittorio e Massimo la conoscono benissimo

Gli altri (escluso Hicks) sono perfetti sconosciuti.

@Tutti

Spoiler:  
avendo scritto molto nel mio primo post, ho deciso di trascurare alcune info e di inserirle in un secondo momento.

  • Non c’è nessuno in paese che parli inglese, quindi è difficile comunicare con i marine. L’ultimo uomo di Ivrea che conosceva tale lingua era un professore, divorato anni fa dai morti.
  • Le altre città di Italia non riescono a comunicare con voi per via radio. Siete dovuti tornare ai piccioni viaggiatori.

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All’interno del duomo è padre Severino che raggiunge Padre Michele.

L’anziano prete sembra agitato e allarmato: eminenza… -riprende fiato- …la nuvola è apparsa pochi minuti fa. Laggiù… indica la nube attraverso una finestra …c’è la città di Santa Barbara…. -riprende fiato- …oh Dio, oh Santo Dio aiutaci tu!

Gli excubitores seguono le indicazioni del loro portavoce. Cagnazzo sgomita prepotentemente e spinge via alcuni uomini che intralciavano il suo cammino, infine raggiunge Lucillis e si mette al suo fianco.

Nella marea di gente che sta correndo nella zona est di Ivrea c’è anche il soldato Finnegan, insieme ad altri due marine.

Jerry, il cecchino, si è appena affacciato dalla cima della torre di Santo Stefano, urla qualcosa (incomprensibile per voi) a Finnegan, poi usa il mirino del suo fucile per vedere meglio la nuvola di fumo nero che continua la sua ascesa al cielo.

Fratello Massimo viene raggiunto da Vittorio Manfredi nella zona meridionale di Ivrea riconquistata, nei pressi della porta delle mura che conduce sul Ponte vecchio.

Dopo diversi interminabili minuti, anche fratello Felice si unisce a loro (indossare l’armatura ha richiesto più tempo del previsto). Solo allora le porte vengono aperte e i tre uomini possono attraversare il ponte… sempre controllati da Gorilla Kurt che, come sempre, copre le spalle di ogni uomo che supera il ponte, piazzandosi sulla torretta e stringendo tra le mani il mitragliatore Browning.

I due templari e Vittorio sono costretti a passare per il ponte, superare un tratto di Ivrea perduta e infine dirigersi verso est.

Dopo qualche minuto però, proprio ad oriente, appare la figura di un uomo a cavallo diretto verso i Vittorio e i templari. L’uomo veste abiti costosi e bianchi, con simboli religiosi ricamati sulle spalle e sul petto. Potrà avere circa trent'anni. Ha capelli lunghi e scuri, occhi marroni e pizzetto curato.

Una volta raggiunto i tre (e tutta Ivrea può osservare l’incontro dalle mura orientali) l’uomo alza la mano in segno di pace. Indossa guanti bianchi e porta un grande anello al dito.

Siete giunti fin qua… dice …ma oltre non potete passare. Per ordine del papa e della Santa Inquisizione, nessun uomo può varcare questo limite. Tornate indietro e riferite alla vostra città che si è verificato un incidente… e che il problema è stato contenuto.

Inviato

Federica Lucilis

Trovare il capo degli americani è un compito ben piu' rapido di quanto si potesse immaginare. Finnegan, dopotutto, lo apprezzavo molto: il suo modo di fare era uguale e simmetrico al mio, trovandomi dopotutto bene essendo entrambi provenienti da rami militari. Raggiunto, fischio per chiamarlo facendogli con la mano destra un cenno universale di seguirmi. Ritornata alle mura noto l'uomo a cavallo in arrivo con le intenzioni pacifiche, ma in lontananza si scorgono solo i simboli religiosi.

Un religioso da solo che viene tranquillo tranquillo da una città distrutta. Si, ciao, come no. Puzza di guai a due chilometri. borbotto sottovoce all'americano e al mio uomo in seconda.

Giulio, ti do' i tre che son venuti con te: controllate l'area delle mura dove c'e' la folla affinche non ci siano problemi e iniziate un a fare un cordone intorno al portone d'entrata per i templari ed il messaggero. Non so' che ha da dire quell'uomo ma di sicuro non buone notizie: meglio evitare ulteriori guai. Quando la situazione di normalizza torna da me con un uomo lasciandone due a controllare la zona. dico dando l'ordine a quattro uomini, girandomi verso gli ultimi due.

Ne punto uno. Vai a chiamare l'inquisitore a mio nome. Che venga alla chiesa di San Nicola, la Domus Populi dietro la sua chiesa. Sta' arrivando un messaggero dalla direzione della distrutta cittadina e inoltre devo fargli rapporto preliminare sulla situazione. Appena informato o scortato mettiti di guardia col tuo compagno a fianco della porta di San Nicola. mi giro poi verso il secondo. Appena i templari rientrano informali della riunione e scortali col messo fino alla domus populi.

Dati gli ordini e dispersi tutti gli uomini intorno a me nei propri compiti guardo l'americano negli occhi e con un cenno del capo gli chedo di seguirmi, puntando in fretta verso la Domus populi di San Nicola. Vedendo l'excubitor solitario che ho lasciato lì punto al mio ufficio. Stan per venire alte cariche. Porta le sedie buone nel mio ufficio, sistemati l'uniforme e mettiti fuori fucile alla mano. Facciamoci vedere efficienti. concludo spostando velocemente le sedie nel mio spazioso ufficio, apro un mobiletto tirando fuori una bottiglia d'acqua ed una di vino per chiarire le gole in occasione di incontri ufficiali prolungati con cariche come l'inquisizione e una decina di bicchieri poggiandoli sulla mia scrivania. Tolgo il Carcano dal muro dietro di me e lo appoggio dietro la scrivania di uno degli excubitor. Faccio cenno all'americano di sedersi su una delle sedie della stanza arredata di fresco.

Esco fuori a braccia incrociate, in attesa sulla porta, la giacca ufficiale sulle spalle che fluttua come una bandiera sulle mie spalle.

Inviato

Alle parole dell'uomo sposto lo sguardo sull'immensa colonna di fumo...

Nessun uomo... sono d'accordo.

E poi vedendola ancora crescere e crescere, torno a guardare il messo.

La Santa Inquisizione a Santa Barbara... una città che potrebbe essere coperta con uno sputo è attualmente sede di una missione segreta della Santa Inquisizione?

Di solito quando vengono si fanno annunciare giorni e giorni prima, mentre questa volta fanno tutto alla chetichella... interessante.

Con calma, mi rivolgo al messo.

Sembra proprio essere tutto sotto controllo.

Magari tutti fossero attivi e volenterosi come voi... già all'alba pronti a proteggere e difendere questi piccoli centri urbani.

Ma perdonatemi, sono rimasto così folgorato dall'immensa nube alle vostre spalle che mi deve essere sfuggito il vostro nome e quello dell'inquisitore che sta domando i peccati di quella città.

Vista l'immediatezza e l'efficacia della vostre azioni è bene farne modello per tutti gli ordini di Nostro Signore.

Pertanto mi onorerebbe molto fare la vostra conoscenza.

Il mio nome è Vittorio Manfredi e questi sono due dei templari della città di Ivrea.

Inviato

la santa inquisizione qui? e non hanno chiamato il nostro inquisitore ? c'è qualcosa che non và, toccherà parlare con questo qua.... che mi tocca fare...

mi rivolgo all'uomo che si è mostrato salve dico io sono fratello Massimo, templare di questa città e come ben sapete io devo salvaguardare la sicurezza dei cittadini di Ivrea....

Con il massimo rispetto per voi,anche se non ho capito bene quale sia il vostro titolo mio buon.... signore,vorrei sapere chi vi ha dato l'ordine di non far entrare dei templari nelle loro zone protette, magari avete con voi un qualche messaggio che possiamo leggere? O possiamo parlare di persona con l'inquisitore che sta tenendo a bada la situazione...

Dico con tono fermo e sorridente quasi per deriderlo

Inviato

maledetto solito ostruzionismo della chiesa! Vedere del fumo da Cerrione che è grossa la metà di Ivrea liberata significa che o la città intera è stata data alle fiamme o c'è ancora qualcosa che non ci è chiaro... Sicuro c'entra il fatto che non possiamo uscire oltre!

Penso mentre l'uomo ci ordina di non oltrepassare il confine.

Senza attendere mi inginocchio sulla gamba destra e chino il capo in segno di sommo rispetto per poi parlare. Tutto il processo ha prodotto un fastidioso sferragliare di acciaio, ma anche in ginocchio la mia presenza è imponente

sono fratello Felice Montinari, Templare Adepto della città di Ivrea... Non vorrei recarle offesa, ma come membri dell'ordine dei templari, e considerando che all'interno della città si trova un membro dell'inquisizione non potremmo essere resi partecipi di qualche dettaglio in più? Per la popolazione non serve, ma le parole della Santa Romana Chiesa devono guidare le nostre azioni... Senza quelle siamo perduti, e il gregge non potrà essere guidato da pastori che non conoscono la via

La mia voce esce fuori metallica e distorta da dentro l'elmo, creando un gioco di suoni come se fosse l'intera armatura a parlare. Cerco di parlare tranquillamente, ma il mio tono è serio e duro come al solito, come un vero templare dovrebbe essere.

Sollevo la testa, guardandolo da dietro l'elmo chiuso, attendendo una sua risposta

Questo è già più di quanto parli normalmente, e le mie stesse parole disgustano me stesso, ma la situazione lo richiede

ti ospiterei a casa mia solo per sfogarmi su di te prima di mangiarti! È ovvio che trasudi ipocrisia e bigottismo da tutti i pori...

Inviato

Si calmi padre. dico con freddezza al vecchio, Qualunque cosa sia quella nube, la nostra priorità è che non ci raggiunga impreparati. I miei conversi saranno di ritorno fra poco dalle mura ad est con le novità degne di nota. Dobbiamo organizzare una squadra che vada in avanscoperta verso Santa Barbara e torni in breve a riferire. Alla difesa interna penseranno gli excubitores. A questa mia ultima affermazione sento l'ira che inizia ad invadermi rendendomi conto che la Portavoce non si è ancora fatta viva per fare rapporto e chiedere direttive. Sonia. Vai da quella incompetente della Lucilis e dille che la voglio qui al duomo entro due minuti a fare rapporto. sibilo rabbiosamente alla mia conversa.

Inviato

Raggiungo una postazione riazata ed assisto alla scena, non riesco a sentire niente, ma cerco di memorizzare il volto dell'uomo che sta parlando con Vittorio, Massimo e Felice. Fatto questo, vado a casa della signora Longhi a prendermi cura della piccola Stefania.

Inviato

@Anna

Giungi a casa Longhi nel momento del bisogno. La piccola Stefania è ammalata, la fronte gli scotta e ha il respiro affannoso. Sua madre è disperata, ha scoperto solo qualche minuto fa le condizioni della piccola. Fino a poco stava bene… dice la signora in lacrime …quando le campane hanno suonato, sono voluta entrare di nuovo nella sua camera per vedere se era sveglia, è l’ho trovata così. Ho mandato qualcuno a chiamare un frate. -vedendoti arrivare- Anna! E’ il cielo che ti manda! Credi sia meglio portarla al De Burgo?

@Francesca - Michele

Scott Finnegan si volta verso i suoi uomini dice loro qualcosa, per poi seguire Francesca all’interno della Domus popoli. La portavoce degli excubitores ha appena inviato un suo sottoposto all’interno del duomo… quando proprio dal duomo giunge un converso dell’inquisitore.

Tale converso è una giovane donna di nome Sonia. E’ snella e non tanto alta, occhi e capelli di un bel colore marrone. La donna raggiunge Francesca e si rivolge a lei: sua eminenza Della Torre richiede la vostra presenza nel duomo, è urgente.

Nel frattempo, di fronte l’inquisitore si presenta uno degli excubitores di Francesca.

L’uomo sembra intimorito al cospetto di Michele: mio signore… -prende coraggio- mio signore, mi manda donna Lucillis. Ha richiesto cortesemente la sua presenza alla domus popoli.

@Vittorio - Massimo – Felice

L’uomo di fronte a voi sfila da una tasca interna del vestito un foglio piegato in tre parti e ve lo porge. E’ una lettera che presenta lo stemma papale impresso su della cera rossa.

Il documento è una sorta di autorizzazione, firmata da Santarosa, che permette di procedere ad effettuare indagini (con ogni mezzo) ed eventuali condanne nei confronti di alcune attività eretiche denunziate nella città di Santa Barbara.

Solo a questo punto l’uomo si presenta: il mio nome è Mattia Di Matera, al servizio del Magister Sprenger. E detto questo vi mostra l’anello che ha sul dito: sul gioiello è un inciso un corvo con tre dobloni e una croce (simbolo di Sprenger) è una scritta attorno a tale marchio riporta le parole “memento mori”.

Mattia ripete di nuovo: la via è chiusa, soldati di Dio. Potete tornare indietro a rassicurare i cittadini di Ivrea che il problema è stato contenuto.

Inviato

vista la lettera e l'anello il pensiero è unico....non sprenger.... quello è uno iettatore... ma considerato che ha i permessi sicuramente non intendo mettermi contro il frate dei corvi...

Guardo Mattia e dico allora se il problema è stato contenuto.... diremo ai cittadini che Mattia l'inquisitore al servizio del grande Magister Sprenger ci ha assicurato che la situazione è sotto controllo, giusto?

Guarda che mi tocca dire... Ci rimettiamo alla sua parola eminenza

Attendo una risposta

Inviato

Ah bene... Sprenger...

Occhi aperti e fissi al cielo in questi giorni...

Dovevo immaginarlo per la velocità e la serietà di come è stato ripreso il controllo. Grazie per la vostra opera misericordiosa.

Meglio tagliare corto. Tanto sta eludendo tutte le domande dandoci le risposte più superificiali e scarse.

Se vale almeno la metà del suo maestro, bisogna stare molto accorti...

Saluto il messo e dopo aver atteso la sua risposta alla domanda di Massimo, mi rimetto in sella e cavalco verso la città.

Inviato

Felice Montinari

Alzandomi osservo da dentro il mio elmo il lacchè di Sprenger, con un misto di rassegnazione e impotenza, fortunatamente celati dall'armatura

tanto potente quanto maledetto... Se dietro a questo fumo c'è Sprenger, e Santarosa stesso ha firmato i documenti, non c'è niente che possiamo fare per ora... Abbiamo le mani legate.

capisco...

Dico dopo una decina di secondi di attesa

in questo caso faremo come il suo signore e il nobile Santarosa comandano, inquisitore Di Matera... Porti loro i nostri ossequi, da parte di tutta la città di Ivrea

Dico mantenendo una posa plastica, con la schiena diritta e le braccia conserte, mentre la mia voce metallica risuona forte ed energica

prima di andare è possibile sapere se la via rimarrà chiusa ancora a lungo, oppure quanto durerà questa interdizione ad uscire dai confini? Inoltre questo è tutto o vuole conferire direttamente con l'inquisitore Michele in paese?

devo assolutamente sciacquarmi la lingua dopo...

Appena mi risponde e ci da il permesso di allontanarci faccio dietrofront e a passo spedito torno in paese

più stiamo qua fuori e più la gente si allarmerà... Non ci sono altri motivi per rimanere a parlare se le cose stanno così... Gli excubitores vanno avvertiti perché riportino l'ordine in città...

Inviato

Appena arrivata a casa Longhi cerco di calmare la signora e subito prendo la bambina, le slaccio la cuffietta e il vestitino per permettere alla piccola di respirare più liberamente, poi le poggio una mano sulla fronte e inizio ad esaminarla per capire cos'ha, nel frattempo parlo con la donna:

"Signora Longhi ho bisogno di sapere se le avete dato qualcosa da mangiare o l'avete lavata con qualcosa di diverso dal solito, qualsiasi cosa è importante in questi casi, cerchi di ricordare e non si faccia prendere dal panico."

@Cartomaster

Spoiler:  
pronto soccorso 6
Inviato

Francesca

Appena inizia a parlare al ''sua eminenza...'' la fermo subito. Ho capito, non disturbarti la congedo secca facendo cenno al mio excubitor fuori sulla porta della domus di attendere mentre mi avvio verso il duomo adiacente.

Aprendo la porta entro a passo veloce, facendo un segno di croce non per credenza ma molto piu' per rispetto e etichetta mentre avanzo celere seguita dal rumore dei tacchi bassi delle mie scarpe e dallo sventolare della giacca da ufficiale sulle spalle. Intercetto il mio uomo proprio mentre finisce di consegnare il messaggio. Excubitor: ci penso io. gli dico, indicandogli la porta. Corri alla porta cittadina e vai a vedere a che punto sono i templari. Nel caso digli di venire qua velocemente a loro e a quell'uomo per parlare con il sommo inquisitore. SUBITO. CORRI. intimo velocemente all'excubitor spingendolo a correre fuori non con rabbia ma con severa autorità.

Mi giro quindi verso l'inquisitore.

Padre Michele Della Torre, la stavo facendo convocare. comincio a spiegare. La ragione del suono delle campane era il fumo levatosi da Santa Barbara. Il numero di excubitores a mia disposizione è assai ridotto per tenere a bada una popolazione di queste dimensioni: ben 10 contro 8000. Alle prime avvisaglie di pericolo ho schierato i miei uomini per mantenere l'ordine, nel frattempo ho convocato il capo degli americani supponendo di dover rinforzare le difese servira' il loro aiuto: è nella domus che ci attende.

Mentre convocavo il suddetto un gruppo di tre uomini composto da due templari e Vittorio Manfredi di loro iniziativa sono partiti in esplorazione della minaccia. Da quanto ci è stato possibile vedere dalle mura hanno incontrato un uomo religioso a cavallo che li ha fermati, e ad ultime informazioni a me note stavano parlando con esso.

Ho preparato la Domus ad un incontro di emergenza per far luce sulla faccenda: saranno presenti lei, io, il capo degli americani e ho ordinato di scortare subito i templari e il messo sacro per farle avere tutte le informazioni necessarie di prima mano e chiunque con cui necessiti di parlare immediatamente presente. Se mi vuole seguire è tutto pronto in attesa dell'arrivo dei templari.

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