Laburno Inviata 9 Ottobre 2006 Segnala Inviata 9 Ottobre 2006 Salve a tutti, apro questa discussione per proseguire una conversazione iniziata in chat con Azar Pinkur e Codan, e per coinvolgere anche gli altri utenti. Nelle mie abituali sessioni di gioco mi sono ritrovato ad avere tra le mani un personaggio decisamente da power play. Se all'inizio la cosa poteve avere un suo fascino, mi sono accorto che giocando ho perso un po il piacere di usare questa mia creatura. Il mio pg è un guerriero/barbaro di 11, presto Berserk Furioso, e, quando ci troviamo in combattimento (ovviamente spesso) detta le regole (il più delle volte). Al pari di altri guerrieri/personaggi del gruppo sono, senza vanto, un gradino più in alto. Vuoi le caratteristiche, vuoi i miei pf, vuoi i miei talenti, vuoi che forse so usarlo etc etc. Ovviamente ho i miei difetti (ho saltato il combattimento finale di un avventura per aver subito Dito della Morte con successo), però rimango una mucca da guerra. Ora io a questo punto ci sono arrivato giocandomelo da anni questo personaggio. Non ho iniziato una campagna, programmandolo. Diciamo che nel PP ci sono finito per caso. Proprio per questo mi è venuto da chiedermi quanto sia facile cadere nel PP con il sistema di regole di D&D. Mi spiego, nel modo più conciso che posso: D&D ha un sistema di regole decisamente statico (intendo avanzamento per livelli e classi) e molto complesso. Non è un mistero per nessuno che giocando a D&D spesso i membri "saccenti" del gruppo si ritrovino a discutere se quell'azione permetteva o no di usare l'azione movimento di 1,5 metri garantendo al pg una copertura da 1/2 a 3/4, influendo sulla sua CA con un bonus di +2 o +3... etc etc Quando si gestiscono ambienti che prevedono diverse regole (e con diverse intendo tante), il rischio maggiore è quello di trovarsi in situazioni non previste generate dall'utilizzo simultaneo di alcune di queste regole/indicazioni. In sostanza ci si trova a scoprire delle "combo" che alterano l'equilibrio del gioco: è così che esce il Power Play. O almeno, così io l'ho sempre visto nascere. E' chiaro che, se ci si diverte a giocare PP allora il problema non sussiste ma se il PP diventa un motivo di disarmonia nelle sessioni di gioco è giusto porsi la domanda: quanta colpa ha il giocatore e quanta colpa ha Dungeons& Dragons. Voi che ne pensate? Per favore, non voglio risposte su come risolvere il mio caso personale e neppure sentirmi dire "non è colpa tua, ma del tuo DM" Parliamo del problema
Maiden Inviato 9 Ottobre 2006 Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 Semplicemente,in Dungeons And Dragons,nel corso del tempo,hanno dato cosi tanta possibilità ai giocatori di poter forgiarsi un personaggio,che secondo me non hanno neanche testato tutto quello che hanno tirato fuori.Più "fuori" (ossia,più manuali esterni) del manuale del giocatore si và,più ci saranno sempre cose più sgravate,grosse,da pp,chiamali come vuoi.Credo che sia anche per una questione di marketing,attira più un qualcosa che ti fà sentire il grosso della situazione che quello stupido e deficente.A mio modo di vedere,D&D nel corso del tempo è andato a deteriorarsi ed ancora continua.
MIR The Great Inviato 9 Ottobre 2006 Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 Per rispondere alla tua domanda "quanto è facile cadere nel power playing", direi senza problemi: Facile... facilissimo. Nel tuo caso specifico abbiamo il problema della forse esagerata rilevanza del fattore "forza" in combattimento. Un mezz'orco barbaro con equipaggiamento che aumenti la forza in ira barbarica che magari usi un'arma a due mani e attacco poderoso come minimo ti distrugge la maggior parte degli avversari in due colpi. Io ho un personaggio simile in 3.0 con falce affilata e critico migliorato, quando mi riesce faccio danni quadrupli con un colpo ed è qualcosa di assurdo. Il mago il più delle volte si limita a farmi haste perchè alla fine in termini di tempo ed economia è la mossa che paga di più in quanto efficienza di gruppo. Il problema sta tutto nel modo in cui sviluppi il tuo personaggio, in D&D scelte oculate di equip combinazioni di classi e talenti vogliono dire molto, e quindi può capitare che a parità di exp e beni posseduti si verifichino discrepanze nelle potenzialità dei personaggi. Il problema può esserre ovviato attraverso artifici da parte del master, che potrebbe ad esempio far trovare un oggetto che benefici quel PG che si ritrovi ad essere debole rispetto agli altri. Difficilmente io userei la via del "ridimensionamento", per esperienza so che causa molti meno problemi e proteste potenziare gli altri piuttosto che indebolire il pg PP, a meno che non sia uno sbilanciamento eccessivo. Al limite se il gruppo è troppo forte vige sempre la regola del "Party PP = GS più alti". Per evitare poi che un giocatore si senta inutile è bene far affrontare sfide diversificate. Ad esempio se metti di fronte al gruppo solamente dei mostri con alta CA e DR si diverte solo il Barbaro o guerriero di turno, mentre il bardo si ritroverà solamente a suonare qualche canzone. Variare le cose inserendo situazioni in cui sia utile la conoscenza bardica o l'utilizzo di diplomazia è un modo per dare ad ognuno il suo spazio. Se il gruppo si fa l'idea che il guerriero nerboruto è il protagonista e che gli altri sono solo i suoi comprimare, mettere il gruppo di fronte a mostri che facilmente ti mettono fuori gioco fallendo un TS su riflessi o volontà (funziona sempre) o con RD elevatissima. Se invece è il mago ad essere troppo potente mostri con RI particolarmente elevata e così via. In sostanza ogni PG dovrebbe assaggiare la situazione in cui è lui la chiave di volta per superare una certa sfida così come la situazione in cui invece è del tutto impotente e deve fare affidamento sugli altri. infine per rispondere alla tua domanda: quanta colpa ha il giocatore e quanta colpa ha Dungeons& Dragons. Dipende da quante seghe mentali il giocatore si fa per fare un personaggio PP. Come per ogni cosa esiste un limite, e se vedi che un giocatore consulta 10 volumi diversi per trovare la combinazione più devastante allora forse il master dovrebbe prenderlo da parte a fargli un discorsetto ("Tanto se crei un personaggio troppo sbilanciato ci penso io segargli le gambe"). Colpa di D&D? Diciamo che molte delle cose che appaiono in manuali esterni ai "core books" sono sbilanciate o non riflettono su come combinazioni fatte con altri talenti o classi in altri libri possano creare effetti devastanti, d'altro canto gli autori sono diversi e spesso hanno idee contrastanti. Non me la sento comunque di dare la colpa a D&D né più né meno di come mi sentirei di dare la colpa ad una pistola in caso di un omicio. I libri sono solo un mezzo, non decidono per te, e alla fine sta al master e ai giocatori adattare le regole alle proprie esigenze. Se uno segue rigorosamente le regole ancora una volta do la colpa a lui, a mio parere bisogna essere elastici. E' scritto nel regolamento che il master può modificare le regole nel modo che ritiene più opportuno.
Laburno Inviato 9 Ottobre 2006 Autore Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 infine per rispondere alla tua domanda: Dipende da quante seghe mentali il giocatore si fa per fare un personaggio PP. Come per ogni cosa esiste un limite, e se vedi che un giocatore consulta 10 volumi diversi per trovare la combinazione più devastante allora forse il master dovrebbe prenderlo da parte a fargli un discorsetto ("Tanto se crei un personaggio troppo sbilanciato ci penso io segargli le gambe"). Colpa di D&D? Diciamo che molte delle cose che appaiono in manuali esterni ai "core books" sono sbilanciate o non riflettono su come combinazioni fatte con altri talenti o classi in altri libri possano creare effetti devastanti, d'altro canto gli autori sono diversi e spesso hanno idee contrastanti. Non me la sento comunque di dare la colpa a D&D né più né meno di come mi sentirei di dare la colpa ad una pistola in caso di un omicio. I libri sono solo un mezzo, non decidono per te, e alla fine sta al master e ai giocatori adattare le regole alle proprie esigenze. Se uno segue rigorosamente le regole ancora una volta do la colpa a lui, a mio parere bisogna essere elastici. E' scritto nel regolamento che il master può modificare le regole nel modo che ritiene più opportuno. E' proprio questo il punto, c'è sempre il DM a porre un freno, si, però il sistema di gioco, il d20 puro, non lo aiuta. Il DM si trova troppo spesso a dover fare il "tappabuchi". Perchè, ad esempio, non esiste il PP nello Storytelling System del World of Darkness? Quello su cui mi preme avere dei pareri è in fondo questo: non avete la sensazione che andando avanti, D&D diventi sempre più un gioco da tavolo e sempre meno un GdR?
Augoeides Inviato 9 Ottobre 2006 Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 Anche il più eccessivo Power Play può essere tenuto sotto controllo. Allora qui si parla di power play non rendendosi conto di una cosa: se il Pg è dedicato troppo a delle mosse particolari, a combinazioni di super talenti e cose del genere vorrà dire che il pg sarà meno versatile, avrà meno abilità e via dicendo quindi in un mondo pericoloso come quello di D&Dnon può sopravvivere a lungo. Il barbaro spaccaossa senzacervello finisce prima o poi steso da un incantesimo oppure viene trucidato dai nemici che lo avevano catturato perchè non ha saputo trattare. La colpa è anche dei master. Se si fa in modo che le missioni vengano risolte con la forza bruta e basta si incentivano i giocatori a fare PP. Spezzo una lancia per i PG (sebbene io sia il più delle volte DM). A volte non si tratta di voler fare il pg + sborone in assoluto. A volte escono combinazioni molto forti perchè si cerca di fare combinazioni con un minimo di intelligenza. Es: un guerriero psionico che prenda impatto profondo e attacco poderoso non sta facendo PP, cerca solo di sfruttare al massimo le potenzialità del talento. Ultimo baluardo per tenere sotto controllo il potere dei pg è assegnarli personalmente gli oggetti magici, non mettere un negozio superfornito di magia dietro ogni angolo e tenere sotto controllo i punti caratteristica dei Pg
MIR The Great Inviato 9 Ottobre 2006 Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 Ultimo baluardo per tenere sotto controllo il potere dei pg è assegnarli personalmente gli oggetti magici, non mettere un negozio superfornito di magia dietro ogni angolo e tenere sotto controllo i punti caratteristica dei Pg Approvo, anche se naturalmente la cosa deve essere fatta con intelligenza, senza dare l'impressione che tu in quanto GM stia decidendo al posto dei personaggi l'equip che devono tenersi addosso, un minimo libertà bisogna dargliela. non avete la sensazione che andando avanti, D&D diventi sempre più un gioco da tavolo e sempre meno un GdR? D&D è sempre stato al limite tra un gioco da tavolo e un GDR puramente interpretativo, è a seconda dei punti di vista il suo pregio e il suo difetto. E' indubbio che molto del sistema del D20 system è riconducibile più ad un videogioco che non a ciò che avviene nella realtà. Il concetto stesso di "level up" è obsoleto e poco realistico se paragonato al sistema di giochi come cyberpunk, eppure tuttavia la gente gioca a D&D proprio per questo. Se non esistesse l'enorme mole di materiale atta a creare le più disparate combinazioni di classi D&D non avrebbe tutto quel successo che ha, e non a caso il materiale WotC attrae molto di più l'utente abituato ai veideogiochi di quanto non facciano i GDR più improntati all'interpretazione pura. E' chiaro che in un simile contesto un minimo di atteggiamento al Powerplaying è inevitabile e dovrebbe essere accettato. In fondo lo scopo secondario di una campagna è quello di rendere sempre più potenti i propri personaggi attravero gli avanzamenti di livello e l'acquisizione di nuovi equipaggiamenti. Il problema scaturisce quando tutto ciò passa dal livello secondario al livello primario (che dovrebbe essere occupato dallo sviluppo della storia).
Tebrin Wrinn Inviato 9 Ottobre 2006 Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 Allora se nn ho mal interpretato si sta discorrendo su di chi è la colpa, secondo me nn c è una vera e propria colpa di nessuno. Ci sono state molte discussioni sui PP, ma la cosa che ancora nessuno è riuscito a spiegare è chi o cosa sia in realtà un PP. In questo caso tu definisci un PP un barbaro/guerriero, beh io ti dico è forte, ma solo se incontri solo guerrieri o mostri potenti. Ti trovi anche un solo mago di qualche livello inferiore e divente palesemente inutile. Questo perchè come molte volte si è detto D&D nn è un gioco da 1vs1, ma in un combattimento ci sono molte varianti, il luogo, i nemici, il fattore clima e non da sottovalutare anche le condizioni del tuo gruppo. Innanzitutto io dico che secondo me i PP possono esistere, dal momento in cui si fa un PG solitamente ha uno scopo nella vita e coll' avanzare dei livelli cerco di potenziarlo al meglio dei manuali che dispongo e in linea con il BG o cmq la visione che egli ha del mondo, ovvio con potenziare nn intendo solo per quanto riguarda combattere, ma dipende dal PG che si è fatto. Quindi va fatta una differenza tra chi fa personaggi PP gettando via giorni della sua vita a studiarsi combo assurde spulciando tra qualsiasi manuale che la wizard ha creato e invece gente che fa evolvere il suo personaggio in un certo modo ottenendo cosi un personaggio molto forte. Cmq concludendo questa mia carrellata di commenti dico che i secondo me i PP esistono, esisteranno sempre e nn occorrono tanti manuali per fare un PP, sono sufficienti anche quelli base. Io dico questo in fondo molti aspirano a diventare eroi, non c' è niente di male in questo oguno a degli scopi nella vita. Ci sono diversi tipi di eroi, quelli che con il lora carisma scaldano i cuori, quelli solitari molto oscuri, quelli che infiammano gli animi con la loro forza. Se io sono tra questi ultimi sicuramente nn mi metterò a fare un personaggio che pensa a mercanteggiare o diplomatico, ma cercherò di migliorare le mie abilità di combattimento, ma io in questo caso non mi riterrei un PP, ma solo uno che ha perseguito i suoi obbiettivi. Per dirla tutta il PP diventa tale quando uno lo fa diventare tale, mi spiego meglio se uno gioca a D&D solo per tirare un dado e fare più danni possibili o monopolizzare il gioco allora dedicherà la sua vita a sfogliare manuali per trovare delle nuove manovre per perseguire i suoi scopi (secondo me questo nn è giocare), ma un personaggio forte dato in mano a qualcuno che dedica tutto se stesso al personaggio ti assicuro che nn ruberà la scena a nessuno, anzi spronerà gli altri a giocare meglio e a essere sempre presenti nell' azione. Credo di aver detto tutto quello che mi veniva in mente, purtroppo ho notato alcuni tratti confusi, ma capibili cmq, purtroppo ho un po' di mal di testa.
Strikeiron Inviato 9 Ottobre 2006 Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 Tendo purtroppo sempre a pensare a D&D come un prodotto commerciale ormai destinato agli Americani e penso che gradualmente assuma sempre di più le caratteristiche del gioco "sborone" nel quale devi essere PP per compiere imprese sempre più epiche e meno realistiche. Poi dopo dipende ovviamente dal profilo del giocatore... ma guardiamo in faccia la realtà: in D&D le possibilità magiche sono illimitate portando a delle combo di magie che a volte sono improponibili. Pensate soltantop a quello che si può combinare con il trucco della corda...(e qualche biclassamento a ladro e magari ci sta pure un pg umano con feat extra). Forse per questo sperimentando ambientazioni diverse dal D&D dove le possibilità magiche sono più limitate ed il realismo è maggiore (per quanto realistica possa essere la simulazione di un combattimento) ci si diverte di più ed il gioco risulta meno monotono.
Strikeiron Inviato 9 Ottobre 2006 Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 che è il trucco della corda? °°; Il nome dell'incantesimo preciso non me lo ricordo, ma il mago ad un determinato livello può aprire uno spazio dimensionale nel quale arrampicarsi tramite corda e dormirci dentro per 8 ore...ideale per tendere agguati...
Kursk Inviato 9 Ottobre 2006 Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 Dico anche la mia... PP e D&D vanno a braccetto... anche per come è costruito il sitema di regole.... Per esempio: queste sono molto più dettagliate nella gestione di un combattimento, che non nella gestione delle skill (che talvolta si riduce a come gestire le skill in situazioni di combattimento); lo stesso dicasi per l'assegnazione di XP (con un maggiore dettaglio, ma mica tanto, sulle trappole)... Quindi? Quindi niente... Cioè credo che tuttavia dipenda comunque dal giocatore fare PP o no... e c'è una bella differenza tra fare PG forti e (possibilmente) ben ruolati e fare PP puro dove contano solo i dadi che si tirano ed i numeri scritti sulla scheda... Sinceramente non riesco a visualizzare metodi pratici per limitare il PP dovuto alla semplice applicazione delle regole, che siano diversi dal limitare i manuali o da porre al giudizio del master ogni cosa che esuli dai manuali "base"... Ma dobbiamo comunque divertirci... e parte del divertimento in D&D (e sottolineo parte) è dovuta prorpio al suo modo di essere "naturalmente PP"... Poi si può stare qui a discutere su quanto sia "culturale" giocare a D&D (in modo piò o meno PP) e a confrontare D&D ed il d20 system con altri giochi e metodi... Tuttavia io ho in mente una cosa che mi ha detto un mio PG qualche tempo fa... Si stava giocando a Cthulhu (master Dusdan) ed il PG in questione mi confessò di divertirsi di meno in quanto il gioco era "meno rilassante" e troppo "da pensare" e per uno che, come lui in quel periodo, era in una fase cruciale del dottorato, era molto meno rilassante del fracassare la testa degli orchi ad asciate... Questo mi ha atto riflettere su come D&D (ed i GDR in generale) siano giochi... momenti di svago... per cui se mi svago con un po' di PP ben venga... sarà comunque semrpe una storia nuova... diversa da qualsiasi videogioco... giocata con amici in carne ed ossa ed inframezzata dai racconti/aneddoti/eventi/merende più improbabili... Lo so che ho fatto un casino/minestrone... ma io la penso così...
Laburno Inviato 9 Ottobre 2006 Autore Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 [...] Per dirla tutta il PP diventa tale quando uno lo fa diventare tale, mi spiego meglio se uno gioca a D&D solo per tirare un dado e fare più danni possibili o monopolizzare il gioco allora dedicherà la sua vita a sfogliare manuali per trovare delle nuove manovre per perseguire i suoi scopi (secondo me questo nn è giocare), ma un personaggio forte dato in mano a qualcuno che dedica tutto se stesso al personaggio ti assicuro che nn ruberà la scena a nessuno, anzi spronerà gli altri a giocare meglio e a essere sempre presenti nell' azione. Credo di aver detto tutto quello che mi veniva in mente, purtroppo ho notato alcuni tratti confusi, ma capibili cmq, purtroppo ho un po' di mal di testa. Si ma io non ci sono arrivato ad avere un personaggio del genere perchè volevo fare PP! Anzi, ora come ora sto cercando di concentrarmi sull'aspetto prettamente gidierristico (background, carattere etc). Cioè credo che tuttavia dipenda comunque dal giocatore fare PP o no... e c'è una bella differenza tra fare PG forti e (possibilmente) ben ruolati e fare PP puro dove contano solo i dadi che si tirano ed i numeri scritti sulla scheda... Sinceramente non riesco a visualizzare metodi pratici per limitare il PP dovuto alla semplice applicazione delle regole, che siano diversi dal limitare i manuali o da porre al giudizio del master ogni cosa che esuli dai manuali "base"... Ma dobbiamo comunque divertirci... e parte del divertimento in D&D (e sottolineo parte) è dovuta prorpio al suo modo di essere "naturalmente PP"... Poi si può stare qui a discutere su quanto sia "culturale" giocare a D&D (in modo piò o meno PP) e a confrontare D&D ed il d20 system con altri giochi e metodi... La mia non voleva essere una critica su tutto il D&D, ma volevo puntare solo il dito contro il d20 puro e il suo rapporto con il PP. Per farti capire, di recente ho iniziato a masterizzare a SWd20. Il gioco nel regolamento non presenta particolari differenze dal d20 classico, ma ha un punto particolarmente incentrato all'antiPP: il sistema dei punti ferita wounds/vitality. I ragazzi che giocano con me vengono da D&D, quindi ad ogni scontro che si presentava non hanno mai perso tempo a pensare alla strategia giusta etc. Non a caso spessissimo hanno rischiato la vita (e l'avrebbero pure persa, se non stessimo ancora giocando per "ambientarci"). Un sistema del genere, con una mortalità tanto alta, costringe i giocatori a pensare realmente a cosa fare prima di picchiarsi come in un videogioco. Questo è molto più GdR, secondo me, che il pp picchia-spacca a cui D&D abitua.
Tebrin Wrinn Inviato 9 Ottobre 2006 Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 Si ma io non ci sono arrivato ad avere un personaggio del genere perchè volevo fare PP! Anzi, ora come ora sto cercando di concentrarmi sull'aspetto prettamente gidierristico (background, carattere etc). Io cmq forte che tu sia e nn so quanto lo sei nn capisco come a quel livello tu possa essere cosi tanto destabilizzante da nn far divertire il gruppo. Se far danni è essere destabilizzante allora gli incontri che fate sono prettamente con nemici deboli e cmq combattenti ove serve solo forza bruta, oppure siete tutti guerrieri e tu sei il più forte, ma anche in quel caso dubito tu possa fare cmq tutto da solo e rimanere vivo. Oppure nn so vengono gestiti male gli incontri nn riesco a capire come un guerriero da solo possa sbaragliare qualsiasi incontro che il master gli ponga di fronte.
Laburno Inviato 9 Ottobre 2006 Autore Segnala Inviato 9 Ottobre 2006 Io cmq forte che tu sia e nn so quanto lo sei nn capisco come a quel livello tu possa essere cosi tanto destabilizzante da nn far divertire il gruppo. Se far danni è essere destabilizzante allora gli incontri che fate sono prettamente con nemici deboli e cmq combattenti ove serve solo forza bruta, oppure siete tutti guerrieri e tu sei il più forte, ma anche in quel caso dubito tu possa fare cmq tutto da solo e rimanere vivo. Oppure nn so vengono gestiti male gli incontri nn riesco a capire come un guerriero da solo possa sbaragliare qualsiasi incontro che il master gli ponga di fronte. No per l'amor del cielo, non è che ci divertiamo meno per colpa mia. Sono io che mi diverto meno per colpa mia Nel gruppo ci sono i personaggi fortini, ma ci sono anche quelli normali non sono io che sbilancio paurosamente. Il mio problema esula dalle avventure che gioco e dal mio personaggio (l'ho voluta solo portare ad esempio per parlare del PP).
Merin Inviato 10 Ottobre 2006 Segnala Inviato 10 Ottobre 2006 La questione fondamentale, visto che parliamo di un gioco è.....divertirsi. Il PP o il gdr , che più spesso di quanto si pensi possono andare tranquillamente a braccetto (anche perché è, come vediamo, difficile dare una definizione univoca del concetto PP) crea "probelmi" e dicussioni solo quando in un gruppo, compreso il master, ci sono idee differenti su come divertirsi a D&D. Se a tutti i giocatori e al master piace prendere 85 manuali diversi e tirare fuori un personaggio che non rispetti ambientazioni, razze, ecc e il background è fatto DOPO ad hoc, per giustificare in qualche modo quelle scelte (per me il PP è questo)...non vedo il problema. Se a tutti i giocatori compreso il master piace avere personaggi molto caratterizzati dal punto di vista interpretativo e che "sprecano" (le virgolette sono lì apposta) talenti, punti abilità e quant'altro per rendere particolare e unico il loro personaggio a costo di depotenziarlo dal punto di vista meramente numerico di BAB CA ecc ecc...non vedo il problema Ho portato due esempi estremi, all'eccesso e al difetto, ma la sostanza è questa...ci si scontra quando nel gruppo c'è una mescolanza di questi due tipi di giocatori...se consideriamo che fra le due tipologie estreme ci sono un mondo di differenti modi di vedere ed interpretare il gdr, abbiamo una vaga idea di quello che si può venire a creare Io tengo molto a puntualizzare la differenza fra prendere 85 manuali cme dicevo prima e fare come faccio io di solito cioè prendo i manuali base, magari uno o due di espansione mirata alla classe che vorrei far intraprendere al personaggio e lo OTTIMIZZO. Se faccio un barbaro o un guerriero combinare gli effetti di attacco poderoso, arma a due mani, critico migliorato ecc ecc non è fare PP....è ottimizzarlo. Nessuno vieta di fare un barbaro con forza 11 con unica arma un pugnale e mettere i gradi in abilità di classe incrociata....e non stiamo parlando che questo è gdr e l'altro modo era PP...sono scelte. Sai che se però fai comportare da barbaro un personaggio del genere, o il master calibra i mostri su di lui e sul resto el gruppo degli altri o il primo coboldo che incontra lo fa fuori. Scelte. Una volta avevo addirittura pensato di fare una compagnia di personaggi "cottolengo" (per i più piccini è un luogo dove risiedevano tutti gli "indesiderati" perché affetti da menomazioni o patologie "fastidiose a vedersi" e quindi li rinchiudevano là), meno estreme di tal posto ma personaggi tipo il barbaro zoppo, il ladro orbo e con l'artrite, il mago con la sindrome di stanchezza cronica...ma non per ridere sia chiaro, ma veramente come se fosse un gruppo di reietti, indesiderati da tutti fuorché da se stessi proprio per il fatto che agli ochhi del resto delle persone erano "anormali". Va da sé che il master deve per forza di cose adattare una campagna e moderare gli incontri ricalcolando gli eventuali gradi sfida per i combattiemnti...ma dal punto di vista del gdr, sai che trip Tornando al tema iniziale, in D&D è facile fare PP quanto lo potrà essere per qualunque altro gioco di ruolo. Sento dire che tal altro gdr è anti-PP...su che base? pochi pf? Facilità di morire? In D&D è facilissimo morire....basta che il master canni col GS, volontariamente o meno che sia. Il concetto di PP è correlato al gioco. In D&D PP è la balena antropomorfa sacra santa con voto di povertà ideata da Monte Cook...in un altro gdr potrebbe esserlo l'unico personaggio del gruppo che ha 3 pf in più degli altri....tutto è relativo. In un mondo di zoppi, pp è l'unico che cammina normalmente. Qualunque gioco, anche a "basso profilo di potere" se ben sfruttato può permettere la creazione di personaggi PP. Il concetto di PP è relativo al tipo di gioco, saranno meno evidenti le discrepanze fra i giocatori ma è sempre possibile farlo. Superspecializzare un personaggio che sa, come tutti, fare 4 cose in croce fatte bene...non è PP, è ottimizzazione...tant'è che in altri contesti qualunque giocatore se la deve "giocare" per rendere il proprio personaggio coinvolto nell'avventura. Ma questo è anche compito del master...se vede che un giocatore dà il meglio di sé solo duranet i combat e sta zitto per tutto il resto della sessione...lo premierà o meno a seconda del loro modo di giocare e di intendere il gdr e il divertimento. Quando tutti la pensano allo stesso modo, non ci sono discussioni...è quando un giocatore preferisce (estremizzando) passare le serate a disquisire del perché il ladro abbia una piuma di struzzo sul cappello piuttosto che di corvo e un altro invece ritiene che avert fatto "solo" quattro combat in 10 minuti è frustrante e non divertente che si vengono a creare delle discussioni.... ciao 1
Laburno Inviato 10 Ottobre 2006 Autore Segnala Inviato 10 Ottobre 2006 Ebbene, la tua risposta mi soddisfa pienamente. Grazie.
IcarusDream Inviato 10 Ottobre 2006 Segnala Inviato 10 Ottobre 2006 Quello su cui mi preme avere dei pareri è in fondo questo: non avete la sensazione che andando avanti, D&D diventi sempre più un gioco da tavolo e sempre meno un GdR? Parli come uno che il gioco lo subisce. Io gioco con un DM che riesce a far giocare il mio barbaro i 5° con un altro barbaro di livello epico. Stessa avventura. Vomitare manuali su manuali non è poi così male, oltre ad essere necessario al sostentamento della Wizard. Nessun manuale è da prendere alla lettera e nessun manuale ha laverità rivelata al suo interno. Il DM serve proprio a questo. Ci sono DM che ti fanno giocare tutte le sessioni in un Dungeon e non puoi muovere un piede se non tirando un dado e ci sono DM che invece ti fanno ruolare. La giusta via sta nel mezzo. Se hai un PP vuol dire che l'hai voluto tu o che il tuo DM sta portando il gioco verso il sistema "secchiellate di dadi dall'inizio alla fine". Il WoD a confronto della vastità di regole ed espansioni di D&D, è una goccia nel mare, ma anche nel WoD puoi fare power playing. E' una questione di testa del gruppo di gioco: DM + giocatori.
Laburno Inviato 10 Ottobre 2006 Autore Segnala Inviato 10 Ottobre 2006 Sono ancora convinto che il d20 puro non aiuti, ma con l'intervento di Merin prima e IcarusDream dopo, ho cominciato a rendermi conto che parte della colpa stia anche nello stile di gioco adottato. Detto questo, dalla prossima settimana reinizio a masterizzare Star Wars: ne approfitterò per sperimentare in questo senso.
Apache Inviato 10 Ottobre 2006 Segnala Inviato 10 Ottobre 2006 Io lo ammetto sono un tantino PP. Ma scusate(forse non avro tanta esperienza nello scrivere background),io vi ammiro perchè voi ci riuscite;ma come si fa a fare un pg dal background?
Laburno Inviato 10 Ottobre 2006 Autore Segnala Inviato 10 Ottobre 2006 Io lo ammetto sono un tantino PP. Ma scusate(forse non avro tanta esperienza nello scrivere background),io vi ammiro perchè voi ci riuscite;ma come si fa a fare un pg dal background? eh Di solito si dovrebbe partire proprio da li... per capire chi è il tuo personaggio, il suo carattere, la sua storia: ti serve appunto per interpretarlo (gioco di ruolo). Dipende dal DM se te lo devi scrivere oppura ti basta pensarci e renderlo noto "a voce". Ecco cosa intendenevo quando ho detto: non avete la sensazione che andando avanti, D&D diventi sempre più un gioco da tavolo e sempre meno un GdR?
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