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Etica druido: città, resurrezioni ed altro


ithilden

Messaggio consigliato

Ho già posto una domanda sul come costruire un villaggio/città nella sezione "Ambientazioni ed avventure", ed ora vi chiedo se è giusto.

Nel senso, io sono un Druido/Mago/Gerofante Arcano e da una regina ho ricevuto il compito, insieme ad i miei compagni, di costruire una città. Quello che mi chiedo è: un druido dovrebbe, non solo non ostacolare, ma addirittura cocreare una città?

Chiaramente non parlo di villaggi, o piccole città...

D'altra parte noi stiamo facendo piani su come espandere la città, creando empori, moli, commercio e speriamo che con il tempo quella che costruiremo sarà una città fiorente, una metropoli importante... ma tutto questo è coerente con il mio essere druido? Vorrei insegnare alla città il rispetto per la natura et similia, ma non dovrei impedire che diventi poco più che un grande villaggio?

Domanda n° 2: come dovrei reagire io druido alle resurrezioni? Finora non mi son voluto porre il problema, però... non dovrei credere che quando una creatura è morta lo è e basta e che non dovrebbe essere riportata in vita? Tanto è vero che i druidi non hanno la resurrezione tra i propri poteri, ma la reincarnazione, che è ben diverso!

Che ne pensate?

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1) Non è scritto da nessuna parte che il druido debba ostacolare il crescere di una città. Finché la città non comincia a bruciare foreste per fare campi e massacrare gli animali per cibo, non c'è nessun problema. Il poterla creare potrebbe essere un'ottima occasione per crearne una in perfetto equilibrio con l'ambiente. Gli elfi della mia ambientazione per esempio abitano in case create in alberi cavi, e l'unica città di pietra sorge nel luogo dove ci fu una cruenta battaglia a memoria di essa.

Poi naturalmente dipende da druido a druido. Uno malvagio sarebbe magari più propenso a distruggere la civiltà per imporre il predominio della natura e della "legge del più forte"

2) Stesso discorso di prima, solo i più integralisti aborriscono la resurrezione, come alcuni chierici buoni potrebbero rifiutare di usare qualsiasi incantesimo di necromanzia, anche un "semplice" parlare coi morti, perché vuol dire disturbarne i resti. Il druido non ha la resurrezione perché è un potere più "da divinità", mentre la reincarnazione è molto più simile al "ciclo della vita".

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Io invece condivido le remore i Ithilden. Perché quando si costruisce una città, si vanno a creare luoghi che nulla hanno a che vedere con la normale e innegabile sussistenza dei singoli nuclei familiari (locande, luoghi di intrattenimento, palazzi lussuosi, mercati, moli per le grandi navi, ecc.) per cui bisogna fare molto più legname, e pietra, e animali, e acqua per i banchetti di quanti non se ne farebbero invece solo sommando i bisogni dello stesso numero di famiglie che però vivessero ognuna isolata nella foresta, o al più raccolte in un piccolo villaggio.

Aggiugici che le città puzzano, sempre e comunque, e capisci quindi che il il compito assegnato dalla regina non è affatto compatibile con l'etica druidica.

D'altronde da anni io sostengo che il druido non può stabilmente far parte di nessun gruppo che non sia solo di druidi (è imprescindibile molto di più che far giocare insieme un buono e un malvagio), o al più temporaneamente con barbari o altra gente che non è attratta dallo stile di vita cittadino. Poi si sa: pur di far contenti due giocatori, si soprassiede su tante cose.

Ciao, MadLuke.

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D'altra parte, un druido che non sia la solita macchietta potrebbe anche comprendere che gli umani hanno delle necessità e dei desideri, e solo perchè sono intelligenti e quindi possano a volte ignorare quella che secondo il druido è la "purezza naturale" non significa che le loro necessità siano meno importanti di quelle di tante altre creature. Come dovrebbe anche accettare il fatto che, in natura, il più forte ha la meglio sul più debole quindi, se gli umani sono così forti da piegare la natura ai loro scopi, allora hanno una sorta di diritto"naturale" a fare quello che fanno, in quanto sono più forti dell'ambiente che li circonda.

Ovviamente questo discorso è applicabile solo se si vuole giocare un druido che faccia un minimo di ragionamento, se invece si gioca il solito druido affiliato con Greenpeace e WWF, che mette la natura sopra a qualsiasi cosa ignorando il resto, allora non ha senso.

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D'altra parte, un druido che non sia la solita macchietta potrebbe anche comprendere che gli umani hanno delle necessità e dei desideri, e solo perchè sono intelligenti e quindi possano a volte ignorare quella che secondo il druido è la "purezza naturale" non significa che le loro necessità siano meno importanti di quelle di tante altre creature. Come dovrebbe anche accettare il fatto che, in natura, il più forte ha la meglio sul più debole quindi, se gli umani sono così forti da piegare la natura ai loro scopi, allora hanno una sorta di diritto"naturale" a fare quello che fanno, in quanto sono più forti dell'ambiente che li circonda.

Ma infatti io non ho detto che il buon druido deve andare a fare attentati terroristici nelle città, per *****cargli in testa che sono sulla strada del peccato. Però un conto è tollerare, al limite anche rispettare. Un conto invece è farsene proprio complici.

Ovviamente questo discorso è applicabile solo se si vuole giocare un druido che faccia un minimo di ragionamento, se invece si gioca il solito druido affiliato con Greenpeace e WWF, che mette la natura sopra a qualsiasi cosa ignorando il resto, allora non ha senso.

Ehm... Il druido E' proprio l'anima del WWF e Greenpeace!

E non è che siccome difende proprio quei valori allora è un integralista, al contrario è proprio il suo mestiere.

Altrimenti sarebbe come dire: si, sono un prete... però non sono mica un bigotto che non collabora a mettere su un bordello!

Ciao, MadLuke.

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Ma infatti io non ho detto che il buon druido deve andare a fare attentati terroristici nelle città, per *****cargli in testa che sono sulla strada del peccato. Però un conto è tollerare, al limite anche rispettare. Un conto invece è farsene proprio complici.

Scusa eh, ma se il druido ragiona allora può fare i seguenti passaggi.

Gli umani (ma anche gli umanoidi) sono creature naturali.

Gli umanoidi sono creature sociali, ergo hanno bisogno di un branco.

Gli umanoidi hanno bisogno di tane per proteggersi e sopravvivere al clima rigido di certe stagioni.

Se il branco si allarga, serve una tana più grande. Se non la si trova, la costruiscono.

Da qui la necessità di costruire città, anche grandi. Non c'è nulla di illogico. Il fatto che in natura questo non avvenga è dovuto semplicemente al fatto che gli animali non sono in grado di costruirsi le case, ma se potessero lo farebbero sicuramente.

Ehm... Il druido E' proprio l'anima del WWF e Greenpeace!

Il druido macchieta lo è. Non è che uno stereotipo deve essere la regola. Per di più, è uno stereotipo insensato, perchè Greenpeace e WWF sono creazioni moderne, mentre D&D è ambientato in un contesto pseudo-medievale in cui le terre selvagge non sono una cosa da proteggere, anzi occupano GRAN PARTE dell'ambientazione, e viaggiare da una città all'altra non è una passeggiata, ma è PERICOLOSO. Le terre selvagge di D&D non hanno bisogno di essere protette dall'uomo, casomai è il contrario.

E non è che siccome difende proprio quei valori allora è un integralista, al contrario è proprio il suo mestiere.

Vedi sopra. Se si guarda anche di sfuggita la cartina di qualsiasi ambientazione, ci si rende conto che le metropoli sono rarissime e i villaggi sperduti in mezzo al nulla la norma. Non ci sono i problemi attuali di inquinamento, disbascomento ecc. Non ha senso considerare il druido un ambientalista quando, di fatto, l'ambiente NON è in pericolo.

Altrimenti sarebbe come dire: si, sono un prete... però non sono mica un bigotto che si oppone a mettere su un bordello!

Questo ragionamento non è applicabile in D&D. E' un mondo diverso con regole diverse. Non c'è scritto che il druido deve essere ambientalista al 100% e che il suo unico scopo nella vita è impedire agli umani di creare città. Lo scopo del druido è evitare che la natura venga distrutta. Quindi si opporrà a qualsiasi cosa palesemente estrema, come bruciare alberi senza ragione, sterminare animali senza uno scopo e cose del genere.

Ma se gli umani tagliano gli alberi perchè gli serve legna per le case, cacciano gli animali per sopravvivere, perforano le montagne per avere la pietra... perchè il druido dovrebbe impedirlo? Al contrario, invece di fare l'ambientalista ignorante potrebbe creare un gruppo stile guardia forestale, che abbatta gli alberi più vecchi e ne pianti di nuovi, che tenga sotto controllo il bracconaggio, insegni a usare i rifiuti per concimare i campi invece che buttarli nei fiumi e tutto quello che serve affinchè la città sia RISPETTOSA della natura e che la UTILIZZI a fin di bene invece che devastarla senza motivo.

Un druido che agisca quindi come ambasciatore della natura e insegni agli uomini ad amare la natura e a proteggerla invece che uno che si mette a fare ostruzionismo perchè "la città è il male" e "gli uomini distruggono la natura" e simili fesserie che non hanno motivo di esistere nel mondo di D&D.

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Scusa eh, ma se il druido ragiona allora può fare i seguenti passaggi.

.

Tutti i ragionamenti che hai scritto tu, li può fare un qualunque elfo o ancora più genericamente un personaggio che per BG sceglie di essere "amante della natura".

Il druido sta su un altro livello di spiritualità.

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Veramente, no. Cito pezzi della descrizione del druido in quanto riportato sul manuale del giocatore.

Druids adventure to gain knowledge (especially

about animals and plants unfamiliar to them) and power. Sometimes,

their superiors call on their services. Druids may also bring

their power to bear against those who threaten what they love,

which more often includes ancient stands of trees or trackless

mountains than people. While druids accept that which is horrific

or cruel in nature, they hate that which is unnatural, including

aberrations (such as beholders and carrion crawlers) and undead

(such as zombies and vampires). Druids sometimes lead raids against

such creatures, especially when they encroach on the druids’

territory.

Il druido accetta ciò che è orribile e crudele nella natura, odia solo ciò che è innaturale. Gli umani possono essere crudeli, ma non sono innaturali. Il druido non ha motivo di odiarli, combatterli o ostacolarli, almeno non di base. E' possibile che ce l'abbia con loro, ma questo non dipende dalla classe, bensì dal pg.

A druid She gains her magical

power either from the force of nature itself or from a nature deity.

The typical druid pursues a mystic spirituality of transcendent union

with nature rather than devoting herself to a divine entity. Still,

some druids revere or at least respect either Obad-Hai (god of

nature) or Ehlonna (goddess of the woodlands).

Riverisce la natura. Quindi odia ciò che è innaturale. Gli umani non sono innaturali, e i loro desideri e passioni sono naturali. Non ha motivo di ostacolarli.

In più molte attività umane non danneggiano la natura in quanto tale ma solo la natura selvaggia, senza ordine. Un frutteto è fatto di piante e ci vivono animali, perchè dovrebbe impedire che venga creato? Perchè la natura che l'uomo usa per la sua sopravvivenza è in qualche maniera "inferiore" a quella selvaggia, se il druido apprezza entrambe?

Druids may live in small towns, but they always

spend a good portion of their time in wild

areas. Even large cities surrounded by

cultivated land as far as the eye can see often

have druid groves nearby—small, wild

refuges where druids live and which they

protect fiercely. Near coastal cities, such

refuges may be nearby islands, where the

druids can find the isolation they need.

I drudi POSSONO vivere in città grandi e piccola, ma passeranno comunque gran parte del loro tempo nei rifugi che si costruiscono, piccole oasi di natura selvaggia. Non viene detto che odiano le città e fanno di tutto per impedirne la crescita. Difenderanno i loro rifugi, e basta.

Quindi, in realtà, NON esiste in nessun modo una prova che il druido sia specificatamente contro la civilizzazione, ne contro le città. E' sicuramente possibile ma non viene detto da nessuna parte che di base il druido trovi sgradevoli le città, semplicemente che preferisce abitare nelle terre selvagge. Finchè le terre selvagge esistono (e esisteranno sempre, visto che sono molto più vaste di qualsiasi territorio colonizzato), al druido non importa troppo che gli umani si espandano. Purchè, ovviamente, non ci sia un motivo sensato, come un circolo druidico nelle vicinanze, un animale particolarmente raro, un Padre della Foresta (ossia un grosso albero magico venerato dai druido, o qualcosa di molto simile) tale per cui il druido si senta in dovere di proteggere questa meraviglia della natura. Di certo non si metterà a questionare su ogni singolo albero abbattuto.

Quindi, tornando IT, io sono favorevole al fatto che questo druido aiuti a ricostruire una città, SOPRATTUTTO se nel farlo fa comprendere agli umani quanto essa sia meravigliosa e non debba essere sfruttata insensatamente. E' un ottimo modo per uscire dal clichè del druido abbraccia alberi che odia gli umani perchè sfruttano la natura (cosa che in realtà fanno tutti gli animali, solo che hanno un impatto molto minore).

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Io sinceramente la penso come Shape.

Fintanto che si evitano gli eccessi immotivati e si usa "lo stretto indispensabile", non vedo perchè un druido dovrebbe opporsi.

Ad esempio, se una cava venisse usata per costruire alloggi per le persone, perchè dovrebbe vederla come una cosa negativa?

Invece, se la cava venisse sfruttata per commerciare marmo o pietra con altre città e così facendo si creassero piccoli capanni di lavoratori vicino alla cava, abbattendo o bruciando alberi per far posto a pietra in eccesso in attesa di essere smerciata, "sporcando" la terra e facendo scappare terrorizzati gli animali, allora lì sì che secondo avrebbe da ridire.

Ma per me finchè si cerca di mantenere una sorta di equilibrio tra "cosa prendo dalla natura" e "cosa mi serve", non vedo perchè un druido non possa accettarlo.

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Poi signori se vi lamentate del druido costruisci città allora cosa ne dite di un druido non-morto che lo è diventato volontariamente(si un'semi-lich per esempio) che non solo mantiene i poteri ma è addirittura un archidruido(Ogni riferimento ha Drizzit è puramente casuale)?

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Poi signori se vi lamentate del druido costruisci città allora cosa ne dite di un druido non-morto che lo è diventato volontariamente(si un'semi-lich per esempio) che non solo mantiene i poteri ma è addirittura un archidruido(Ogni riferimento ha Drizzit è puramente casuale)?

Non andiamo Off Topic.

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Anche io naturalmente concordo con Shape. L'uomo comune ha bisogno della città e dei campi per sopravvivvere, non ci vedo nulla di male ad aiutarlo ad averli. Altrimenti sto seguendo la legge del più forte e sono probabilmente un druido malvagio. Ricordiamoci che la natura è anche la crescita e la coltivazione, e i campi coltivati ne sono l'esempio. Se poi come detto diviene uso ripiantare gli alberi abbattuti e via discorrendo, mi sembra un perfetto ciclo naturale.

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Sinceramente concordo un po' con tutti, nel senso che, secondo me, un druido (soprattutto un druido/mago), può abitare, approvare e addirittura creare una città. Insegnare agli abitanti a rispettare la natura (citandovi, piantando un albero ogni volta che qualcuno voglia legname) sarebbe a mio parere un bel obiettivo per un druido: una città intera con una coscienza e un forte rispetto per foreste, animali e divinità della natura.

Il problema per me sorge nel momento in cui le esigenze della città cominciano ad "osare" troppo. Un conto è dover abbattere un albero per potermi costruire un riparo, una casa, un altro è abbatterne molti, svuotare cave et cetera perché tra gli abitanti ci sono persone che non si accontentano della casa, ma vogliono una reggia!

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Secondo me sarebbe interessante un druido che collabora alla costruzione di una città "ecosostenibile", preoccupandosi che gli abitanti trovino l'equilibrio giusto per proliferare senza recare danno alla natura.

Regolamentare abbattimento/semina di alberi, i campi, l'irrigazione etc in modo da rispettare la natura, per dire. Proteggere luoghi importanti delle foreste vicine, la fauna etc, in modo che "cittadini" e "natura" convivano.

Magari pure giardini pensili sui tetti delle nuove case o simili.

Per la resurrezione, secondo me un druido può anche accettarla...

A seconda del druido sempre, e della situazione. Ad esempio un druido che deve proteggere l'Albero SuperSacro UltimoDellaSuaSpecie dal magopiromanecattivo potrebbe anche essere felice di "risorgere" dopo essere stato brutalmente ucciso, per mano di un chierico, per poter portare a termine il suo compito.

Non quindi una ricerca dell'immortalità, un negare la morte e deturpare i ritmi della vita, ma una necessità più alta. Lo vedo invece contrario alla resurrezione dopo "morte naturale" (un vecchio riccone che non vuole morire?)

Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk

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Non quindi una ricerca dell'immortalità, un negare la morte e deturpare i ritmi della vita, ma una necessità più alta. Lo vedo invece contrario alla resurrezione dopo "morte naturale" (un vecchio riccone che non vuole morire?)

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Be gia di base non potresti resuscitare qualcuno morto di vecchiaia o contro la sua volontà perché già il manuale base ti dice che non puoi fare così ed perfino resurrezione pura non va oltre questi limiti......

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Be gia di base non potresti resuscitare qualcuno morto di vecchiaia o contro la sua volontà perché già il manuale base ti dice che non puoi fare così ed perfino resurrezione pura non va oltre questi limiti......

Sì beh di vecchiaia no, ma un vecchio guerriero che muore in combattimento potrebbe volere resurrezione per "prolungare la vita" in modo comunque non accettabile per un druido, senza nessuno scopo se non l'egoismo e il voler negare la morte.

Il "contro la sua volontà" appunto vale per il druido stesso, ma può essere contrario (almeno come principio) al fatto che un altro uomo subisca l'incantesimo.

>Esempio OT: la mia chierica super super integerrima rifuggeva tanto la necromanzia da rifiutare anche "parlare con i morti", se non per estrema emergenza, perché "la necromanzia è brutta".

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be se vedi le grandi le ambientazioni ufficiali come i forgoten i png epici se muogliono non rimangono mai morti ha lungo senza espedienti particolari come un'intrapolare anima poi se una classe ha quel tipo di incantesimi ed non vien detto specificatamente su qualche fonte d'ambientazione perché dovrebbe farsi le menate ha non usarli?Infine applicare tali logiche in game negl'alti livelli quando la morte stessa diventa una mezza barzelletta tende ha farsi stare sui zebedei(hai suoi compagni)hi non resuscita ma potrebbe farlo perché un giorno potresti essere te ad aver bisogno di una resurrezione ed se dai segni di ragionare così è come se dici pubblicamente:"se muio anche per sfiga non rianimatemi per favore.".Alla fine meglio le resurrezioni ha buffo che far entrare nuovi pg hai alti livelli inventandosi giustificazioni traballanti....

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