Aranor Inviata 31 Ottobre 2014 Segnala Inviata 31 Ottobre 2014 Raccogliamo in questo post aggiornamenti ed articoli che possono venire fuori dato cha abbiamo il n° 2 del team D&D a Lucca. Io vado 1 e 2 Novembre, se avete già qualcosa, che ne so, dichiarazioni sull'edizione italiana che diano effettivamente informazioni e non "vi faremo sapere", postatele qua.
SilentWolf Inviato 31 Ottobre 2014 Segnala Inviato 31 Ottobre 2014 Buona idea, Aranor. ^ ^ Io non potrò essere là, ma eventualmente posterò qua i resoconti lasciati da altre persone sulla rete, se ce ne saranno. Altrimenti, sarò felice di leggere i vostri. ^ ^ Fa molto giornalismo...abbiamo i nostri inviati a Lucca.
Omega9999 Inviato 31 Ottobre 2014 Segnala Inviato 31 Ottobre 2014 dubito che dicano delle news in una fiera solo italiana xD
Ospite Kaandorian Inviato 31 Ottobre 2014 Segnala Inviato 31 Ottobre 2014 io dubito che vengano fino in italia solo per dire "visti che belli i manuali? comprateli!" non mi aspetto niente di fuori dalle righe, ma un minimo di news sì.
Aranor Inviato 1 Novembre 2014 Autore Segnala Inviato 1 Novembre 2014 Domani è domenica sono a Lucca di persona. Farò prove di Intimidire finché non parla. E se non parla... tiro l'iniziativa!
Sevial Inviato 3 Novembre 2014 Segnala Inviato 3 Novembre 2014 Ieri sono stato alla conferenza di Jeremy Crawford, c'erano alcuni incontri speciali dedicati al quarantesimo anniversario di DnD. Solite domande di rito sui meccanismi della quinta da parte di uno dello staff e solo all'ultimo minuto la mazzata finale sulla traduzione: non è ancora prevista. Stessa cosa confermata dal rappresentante di WOTC Italia: dipende dalle vendite e per adesso tutti gli sforzi sono concentrati a portare in alto nuovamente il marchio DnD. Purtroppo non c'è stato tempo per le domande del pubblico, poiché c'era un altro incontro subito dopo. Vi informo che a Lucca, i due manuali usciti hanno fatto sold-out il primo giorno di fiera e questo è un dato molto positivo per loro. L'unico problema è che il sold-out è relativo a 30 copie vendute, le uniche disponibili in fiera, quindi non so se è un buon risultato o meno. Può anche darsi che se ne avessero portate 200 le avrebbero vendute tutte ugualmente... 1
enne91 Inviato 3 Novembre 2014 Segnala Inviato 3 Novembre 2014 Io ieri sono riuscito a parlarci direttamente, anche se soltanto un minuto. Era in uno stand del Games ad autografare i manuali ed allora ho colto la palla al balzo! Tra parentesi: nel Manuale del Giocatore mi ha scritto: "Possa tu avere eccitanti avventure!", in quello dei Mostri: "Non farti ingoiare da un Drago!", mentre nell'Hoard of the Dragon Queen: "Attento, Tiamat ritorna!". Allora, gli ho fatto due domande: i personaggi psionici ed i livelli epici. (ero estremamente eccitato, come una scolaretta, quindi non ci ho pensato molto, ho chiesto le prime due cose che mi erano venute in mente.) Per quanto riguarda gli Psionici, mi ha detto che già alcuni mostri hanno capacità psioniche (che credo tutti abbiamo visto) ma che, quando ufficialmente decideranno di fare un manuale per loro, faranno prima un playtest come per l'inizio della 5. Per quanto riguarda i livelli epici, mi ha detto che nella guida del dungeon master ci saranno delle linee guida sui livelli epici, spiegandomi che per il momento non ci sono veri e propri livelli "oltre il 21", ma ci sarà un sistema di "boons" (i "doni" tradotto male male insomma, ma li ricordate? Erano delle ricompense non materiali ma in termini di servizi in un manuale che ora non ricordo). In tal modo, mi ha spiegato, il livello rimane il 20, ma si accumulano "boons" come capacità particolari, non necessariamente legate alle meccaniche. Inoltre, quando alla fine l'ho costretto a fare una foto, lui gentilmente e sorridendo mi ha detto che "Sono qui per questo!" Poi gli ho detto che mi piace tantissimo l'impostazione della 5 e che continuino a fare un buon lavoro e lui "We'll try our best!"! Insomma, ho capito cosa provano le ragazzine al cospetto degli one direction. 1
SilentWolf Inviato 3 Novembre 2014 Segnala Inviato 3 Novembre 2014 @enne91: Grazie dell'aggiornamento. Non ti preoccupare sul tipo e sul numero di domande. Posso assicurarti che sei riuscito a fare dire a Crawford cose che fin ora i designer non avevano rivelato. ^ ^ E' la prima volta che fanno sapere che organizzeranno un Playtest per le regole di un supplemento (fin ora avevano parlato di playtest per eventuali revisioni delle regole base, se mai ce ne sarà la richiesta in futuro). E' la prima volta che rivelano il metodo della gestione "Livelli Epici" tramite un sistema a Boon. La questione, ovviamente, è meglio prenderla con le pinze, perchè non è detto si tratterà dell'unico metodo di gestione dei livelli sopra il 20 e prima che venga creato un vero supplemento i designer potrebbero già avere cambiato idea rispetto alle dichiarazioni di Crawford. Meglio rimanere in attesa, anche se la tua news non è meno valida. Ieri sono stato alla conferenza di Jeremy Crawford, c'erano alcuni incontri speciali dedicati al quarantesimo anniversario di DnD. Solite domande di rito sui meccanismi della quinta da parte di uno dello staff e solo all'ultimo minuto la mazzata finale sulla traduzione: non è ancora prevista. Stessa cosa confermata dal rappresentante di WOTC Italia: dipende dalle vendite e per adesso tutti gli sforzi sono concentrati a portare in alto nuovamente il marchio DnD. Purtroppo non c'è stato tempo per le domande del pubblico, poiché c'era un altro incontro subito dopo. Vi informo che a Lucca, i due manuali usciti hanno fatto sold-out il primo giorno di fiera e questo è un dato molto positivo per loro. L'unico problema è che il sold-out è relativo a 30 copie vendute, le uniche disponibili in fiera, quindi non so se è un buon risultato o meno. Può anche darsi che se ne avessero portate 200 le avrebbero vendute tutte ugualmente... Riguardo alla questione traduzione, nulla di nuovo. Si era intuito già da un po' che questo sarebbe stato l'andazzo. Alla fine è comprensibile: nonostante l'Italia - se ho capito bene - sia uno dei paesi più attivi d'europa in ambito Gdr, rimane un mercato periferico. Per la Wizard il Mercato USA è fondamentale, perchè quello più grande, quello principale. Se non riesce a sfondare in quel mercato, è inutile che investa soldi nei mercati periferici. Ecco perchè attualmente la Wizard sta concentrando tutti i suoi sforzi sul prodotto inglese. Prima deve riprender eil controllo del mercato americano, poi potrà permettersi di investire sui mercati periferici. Attenzione, infatti, a non drammatizzare: la traduzione italiana non è prevista per il momento. In futuro tutto è possibile, che si traduca come che non si traduca affatto. L'unica cosa che ci rimane è aspettare, pazientare e sperare che la Wizard riesca a riprendere piede in america, così che possa pensare anche ad altri paesi.
Aranor Inviato 3 Novembre 2014 Autore Segnala Inviato 3 Novembre 2014 Io tra le righe di quel "questione di licenze" che gli ho sentito dire, ho capito che vogliono farci molti soldi, e soprattutto hanno spiegato che non esiste come concetto a se stante la traduzione italiana, ma una cosiddetta edizione europea del D&D 5E. Nel senso, devono decidere con diversi paesi, e trovare accordi (economici) con chi gli si è proposto di tradurre. Nel caso, si occuperanno di italiano, francese, spagnolo, tedesco, ma non valutano paese per paese, a quanto ho capito. Non drammatizzo, ma che "per il momento" non era prevista già lo spaevo. Adesso so che i tempi sono lunghi comunque, e che per non aspettare con i miei grupi attuali (che vogliono chiudere con l'edizione che stiamo attualmente giocando), ci dovremo adattare con il materiale in inglese che sta uscendo, e senza supporto del tool informatico (che è passato a essere un "prima o poi lo faremo"), oppure... [inserire alternative, ma non in questo topic. Niente edition war].
vodacce Inviato 3 Novembre 2014 Segnala Inviato 3 Novembre 2014 Silent l'italia è un paese un pò arretrato nel gdr per la mancanza di un mercato interno solido. Per esempio si comincia a vedere soltanto ora qualche gdr italiano tradotto in altre lingue quando praticamente tutti i paesi europei hanno gdr tradotti da anni e alcuni con un certo successo vedi esteren o altri Posso comprendere il non tradurre D&D5ed in italiano ma non in spagnolo, portoghese, o francese che sono lingue parlate in tutto il mondo. 1
Sevial Inviato 3 Novembre 2014 Segnala Inviato 3 Novembre 2014 Non voglio assolutamente fare né polemiche, né EW, vi riporto solo la sensazione che ho avuto partecipando alla conferenza. Sono concetti che non sono stati minimamente accennati, ma secondo me dal discorso e dal modo in cui è stato affrontato si poteva evincere che: 1) la concorrenza gli ha dato veramente molto fastidio 2) la scorsa edizione è stata un grosso errore, meglio tacere e fare finta che non sia mai esistita E' sembrato anche a voi?
Aranor Inviato 3 Novembre 2014 Autore Segnala Inviato 3 Novembre 2014 Sì anche a me, senza contare che per tutta la prima parte ha spiegato cosa c'era nei tre manuali base come se gli appassionati già non lo sapessero, e il neofita lo venisse a cercare alla conferenza. Se il target era la stampa, comunque sia l'unico annuncio vero che aspettavano tutti era quello sull'edizione italina, ed è stata proprio l'ultima domanda. La concorrenza esiste per fortuna, altrimenti non si sarebbero messi a cercare di realizzare un buon prodotto sentendo anche i giocatori per cercare di riconquistarli. Menomale. Per me è chiaro che se è solo in inglese il prodotto disponibile, la gente giocherà a altro o se lo prenderà in inglese, e a mercato saturo sarà inutile fare la traduzione nel 2016, quando ormai chi voleva giocare ha comprato in inglese. MyTwoCents.
SilentWolf Inviato 3 Novembre 2014 Segnala Inviato 3 Novembre 2014 Silent l'italia è un paese un pò arretrato nel gdr per la mancanza di un mercato interno solido. Per esempio si comincia a vedere soltanto ora qualche gdr italiano tradotto in altre lingue quando praticamente tutti i paesi europei hanno gdr tradotti da anni e alcuni con un certo successo vedi esteren o altri Posso comprendere il non tradurre D&D5ed in italiano ma non in spagnolo, portoghese, o francese che sono lingue parlate in tutto il mondo. Quello che dici è innegabile, soprattutto adesso. Ma io ho parlato di "attivismo". Il nostro mercato è quasi del tutto andato, a causa di aziende locali troppo piccole, troppo poco coraggiose o ancora troppo ancorate a metodi di pubblicazione ormai antiquati, totalmente incapaci di risultare funzionali alle nuove necessita del mercato (e parlo di mercato editoriale in genere, non solo del mercato Gdr). Ciò che, però, in questi anni è collassato è principalmente il settore degli addetti ai lavori, non la comunità dei giocatori. Comunità che, invece, è ancora ben presente, fortemente attiva e totalmente costretta a cercare vie di fortuna per seguire la propria passione. Come al solito, noi italiani siamo talmente abituati a una realtà desolante che non ci arrendiamo e, grazie in particolare all'iniziativa personale, continuiamo a tenere in vita il settore. Se la comunità italiana avesse smesso da tempo di essere così attiva, a questo punto non saremmo qui a parlare di Gdr. Considerando che è da almeno 10 anni che il settore distributivo italiano è al collasso, la comunità dei giocatori sarebbe dovuta sparire da un bel pezzo. Se in Italia si parla ancora di Gdr, è perchè la comunità è forte, attiva, pronta all'iniziativa e in attesa di qualche nuovo segnale dal settore. Cavolo, alla fine è al sito di un italiano, Zoltar, che attualmente americani e altri giocatori del mondo si stanno riferendo per trovare le dichiarazioni ufficiali fatte dai designer sui loro account Twitter.^ ^ http://thesageadvice.wordpress.com/ E non è nemmeno un caso se, nonostante il mercato italiano sia in crisi nera da molto tempo, si continui oggi a vedere comunque ancora numerose e interessanti iniziative editoriali. Insomma, l'Italia è più che attiva. Le serve solo trovare una nuova solida via di accesso al mercato del Gdr, le serve solamente trovare aziende che credano nel settore. Perchè i giocatori dal canto loro ci credono ancora. EDIT: @Aranor: con il prodotto in inglese si vende solo a una quota limitata di giocatori italiani, quelli che conoscono l'inglese e hanno voglia di spendere soldi per un prodotto in lingua inglese. Se la Wizard un giorno puntasse a registrare il massimo possibile dei guadagni nei paesi periferici del suo mercato, dovrà necessariamente tradurre. Una eventuale traduzione nel 2016 (data ovviamente fittizia), permetterebbe di vendere il gioco anche a coloro che non conoscono l'inglese. Certo, si perderebbe il vantaggio del boom iniziale, ma si aumenterebbero comunque le entrate. Oggigiorno è una cosa che accade spesso. Fate è stato tradotto in italiano diverso tempo dopo che, oramai, il gioco si era diffuso in Italia. Numenera è stato conosciuto in Italia già l'anno scorso, ma è quest'anno che sta uscendo la versione Italiana. E questi sono solo un paio di esempi. Chi non ha comprato Numenera prima perchè in inglese, ma che è ancora intrigato all'idea di poterci gicoare, lo comprerà. Non bisogna sottovalutare chi non compra se non solo in italiano.
Aranor Inviato 3 Novembre 2014 Autore Segnala Inviato 3 Novembre 2014 Non sottovaluto, io sto comprando in inglese. Non ricomprerò di nuovo in italiano, e alcuni giocatori oggi li perdo perché per non aspettare passano a altri giochi (PF, facciamo nomi), e quando (se) esce in italiano D&D ormai hanno campagne aviate e non ricpmprano. Chiaramente è solo il nostro caso. Non posso parlare per tutta l'Italia
SilentWolf Inviato 3 Novembre 2014 Segnala Inviato 3 Novembre 2014 Non sottovaluto, io sto comprando in inglese. Non ricomprerò di nuovo in italiano, e alcuni giocatori oggi li perdo perché per non aspettare passano a altri giochi (PF, facciamo nomi), e quando (se) esce in italiano D&D ormai hanno campagne aviate e non ricpmprano. Chiaramente è solo il nostro caso. Non posso parlare per tutta l'Italia Bisogna considerare 2 cose: 1) Chi compra il manuale in inglese oggi hà già dato i suoi soldi alla Wizard, quindi per lei non conterà se poi non comprerà in italiano. Certo, per lei sarà sicuramente meglio se qualcuno sceglierà di comprare sia in inglese che in italiano, ma per la Wizard quello che conta è che compri il suo Materiale...indipendentemente dalla lingua. 2) Si parla sempre di acquirenti che si rivolgono ad altri giochi come se la Wizard rischiasse di perderli... In realtà la prospettiva da cui si dovrebbe partire è diversa: la Wizard quei clienti li ha già persi. Li ha persi in questi anni, tra la debolezza di D&D e l'aumento dell'offerta costituita da diversi nuovi giochi. Chi ha scelto altri giochi, lo ha già fatto da un bel pezzo (basta anche solo guardare i nostri siti italiani, il riflesso dell'attuale mercato: tra chi propende per PF, chi propende per i giochi New Wave, chi propende per 13th Age, chi è ancora legato a D&D 4a o chi lo è ancora a D&D 3.x). La mancata traduzione di D&D 5a in questo momento non rischia di far perdere clienti che sono già perduti. La Wizard non parte dall'idea di perderli, ma dall'idea di doverli riconquistare. Riconquistare oggi, riconquistare domani, non c'è differenza. L'importante è riconquistarli.
vodacce Inviato 3 Novembre 2014 Segnala Inviato 3 Novembre 2014 devo spezzare una lancia a favore delle realtà editoriali italiane che si scontrano con un problema di base enorme: la lingua italiana che è pochissimo diffusa all'estero Se io scrivessi un gdr in spagnolo non mi aprirà soltanto la spagna ma praticamente tutta l'America latina cosi come Francia e Portogallo con le loro ex colonie. Stiamo parlando di bacini potenziali da 500 milioni l'uno per francese e spagnolo e quasi 300 per il portoghese. fate e Numenera sono stati dei grandi successi ma sono nel mercato Usa comunque delle realtà minuscole rispetto alle vendite di D&D/pathfinder per cui sono rischiosi sopratutto tenendo presente che in Italia D&D è in una situazione di quasi monopolio a livello di giocatori, cosa abbastanza unica nel panorama europeo o giapponese dove D&D è da 20 anni uno dei gdr principali ma lontanissimo dalle percentuali italiane.
Aleph Inviato 3 Novembre 2014 Segnala Inviato 3 Novembre 2014 nel punto 1 commetti un errore: stiamo tentando di "giustificare" i costi della traduzione, non dell'edizione intera. per questo, chi compra in inglese (ho comprato numenera un mese fa in inglese pur sapendo della sua uscita in ita a lucca) è effettivamente una perdita nel calcolo di chi comprerà il manuale in italiano (sino a non giustificare la traduzione). se nei loro conti vedono che l'Italia è un mercato perso, non stanno a tradurre, tutto li (insomma, avranno degli esperti in merito ecco..) EDIT: sotto un certo punto di vista, questo aspetto può avere anche dei lati negativi. uno degli ostacoli più grandi nel conoscere nuovi giochi di ruolo diversi da D&D è proprio quello della lingua: D&D è in italiano, e quindi si gioca a D&D. hanno tradotto pathfinder, tutti su pathfinder. se smettessero di tradurre in italiano, mentre una fetta delle persone interessante smetterà di giocare o continuerà con materiale "vecchio" già tradotto, un'altra fetta si rimboccherà le maniche e comincerà a leggerselo in inglese, cosa che lo porterlà sugli stessi livelli del 99% degli altri giochi (indie e non), e quindi magari potranno avvicinarsi anche ad altro... boh, non so, forse è un ragionamento che fa acqua, l'esame di economia che ho tra 3 giorni mi sta uccidendo.
SilentWolf Inviato 3 Novembre 2014 Segnala Inviato 3 Novembre 2014 devo spezzare una lancia a favore delle realtà editoriali italiane che si scontrano con un problema di base enorme: la lingua italiana che è pochissimo diffusa all'estero Se io scrivessi un gdr in spagnolo non mi aprirà soltanto la spagna ma praticamente tutta l'America latina cosi come Francia e Portogallo con le loro ex colonie. Stiamo parlando di bacini potenziali da 500 milioni l'uno per francese e spagnolo e quasi 300 per il portoghese. Vero, ma è proprio per questo che la Wizard sta aspettando prima di investire soldi nella localizzazione dei manuali per un mercato così ristretto (in proporzione a quello americano, ovviamente, che è enormemente più grande). Ma è anche vero che in questi anni il panorama editoriale italiano ha fatto davvero pochissimo per attualizzarsi e tagliare i costi di stampa e distribuzione. Questo succede perchè noi italiani siamo culturalmente arretrati dal punto di vista tecnologico. La distribuzione digitale è ancora qualcosa che guardiamo come se fosse alieno. E' materia di studio nelle università, ma è una anomalia difficile da concepire fra molti addetti ai lavori. Solo recentemente si è iniziato a sperimentare qualcosa. In Italia, nonostante si venda ormai anche la versione digitale, ancora si concepisce il prodotto cartaceo come il prodotto di punta. Mentre in america attualmente si sta già iniziando a sperimentare con i servizi cloud, noi siamo ancora agli inizi con i metodi nati 10 anni fa o più. fate e Numenera sono stati dei grandi successi ma sono nel mercato Usa comunque delle realtà minuscole rispetto alle vendite di D&D/pathfinder per cui sono rischiosi sopratutto tenendo presente che in Italia D&D è in una situazione di quasi monopolio a livello di giocatori, cosa abbastanza unica nel panorama europeo o giapponese dove D&D è da 20 anni uno dei gdr principali ma lontanissimo dalle percentuali italiane. Beh, è ovvio che i grossi giochi monopolizzino il mercato. Tieni presente, però, che per il mercato Gdr gli USA sono IL mercato (quindi Numenera e Fate sono più rilevanti di quanto non possa sembrare al primo sguardo, nonostante ovviamente non siano nemmeno lontanamente paragonabili a PF e D&D). Tieni presente che i giocatori, come i clienti di qualunque settore, sono tendenzialmente conservatori. La gente ama poco cambiare e si riferisce preferibilmente a ciò che conosce meglio (dunque D&D e, di riflesso, Pathfinder, che deve tutto o quasi a D&D). Riguardo all'anomalia italiana, beh, noi siamo tradizionalmente iper-conservatori. ^ ^ Se gli altri non amano cambiare, noi i cambiamenti li amiamo ancora meno. In un settore, poi, con così pochi spazi, è ovvio che tenda a vincere il più forte. Se hai un totale di 1 milione di giocatori e 800 mila gicoano a D&D, ti converrà iniziare a giocare a D&D per assicureari di aver eun gruppo con cui gicoare. Al contrario, se su 1 milione di giocatori solo 10 mila giocano a FATE, la tua probabilità di trovare persone con cui giocare si riduce enormemente. Noi siamo troppo pochi e cambiamo troppo poco velocemente. Anzi, piuttosto che cambiare gioco, spesso preferiamo smettere di giocare. EDIT: @Aleph: io ho risposto in relazione al rischio ventilato da Aranor che la Wizard "perda clienti se non traduce". Da questo punto di vista, il fatto che qualcuno abbia comprato il manuale in inglese implica che la Wizard quel qualcuno l'ha riguadagnato a D&D, indipendentemente dalla lingua del manuale acquistato. Discorso diverso, invece, quello riguardante il "giustificare la spesa per una traduzione". E' ovvio che se la maggioranza deglia cquirenti italiani conquistabili avrà comprato il manuale in inglese, la Wizard potrebbe non trovare utile spendere soldi per una traduzione italiana. In questo caso, tutto dipenderà dai numeri. Se la Wizard incassasse abbastanza soldi da aver eun guadagno netto, potrebbe decidere di investire comunque per una traduzione a investimento perduto. E' un'ipotesi. Le decisioni le prenderà certamente lei in base ai suoi interessi.
MBdS Inviato 5 Novembre 2014 Segnala Inviato 5 Novembre 2014 purtroppo le avventure e le parti di ambientazione non si possono tradurre. ma per tutto il resto, www.editorifolli.it/rules/next.html
EmiDel Inviato 19 Novembre 2014 Segnala Inviato 19 Novembre 2014 Secondo me un'eventuale edizione localizzata, anche se nell'ipotetico 2016, non sarebbe danneggiata dall'edizione usa già sul mercato. Nel mio gruppo ad esempio io master uso i manuali in inglese e per ora fornisco ai miei giocatori non anglofoni riassunti materiale tradotto al momento per aiutarli a documentarsi (in primis next di MBdS) ... quando e se la 5 sarà tradotta i giocatori l'acquisteranno, qualcuno magari prenderà anche già del master ecc... Allo stesso modo ciò accade anche in altri gruppi e quindi si diffonde portando nuovo potenziali acquirenti.
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