Campagna in singolo - I regni del male

[Lucifero]

La drow prende parola subito dopo di te Comandante Lifaen, in qualità di capo dell'avanguardia ed essendo la mia gente sciolta dai vostri dettami, seguiremo il samurai fino alle sue terre d'origine. Insieme a noi non ci saranno problemi. Indica la tua armatura con un dito Ma prima, per quanto sia un'armatura reale, del principe, se non sbaglio, sarebbe decisamente visibile alla luce del sole come a quella della luna.

[Arachnos]

"Un samurai senza la sua armatura è come nudo... ma c'è saggezza nelle tue parole" dico, facendo un cenno di assenso alla drow. "Fintanto che ci muoveremo in territorio nemico, la porterò con me senza indossarla; ne riporrò con cura le componenti in un sacco, assicurandomi di celebrarla ogni giorno con riti e preghiere affinchè possa perdonare questo sgarbo". A quel punto mi rivolgo di nuovo all'elfa dalla pelle scura: "sono Kagemitsu Sentaro, successorre dello Stile di Scherma Kagemitsu e Samurai del Clan della Spada: chi sei, fanciulla? E se tu e la tua gente non siete legati ai vincoli dell'alleanza tra i Clan, per quale motivo rischi la vita dei tuoi in questa missione?" chiedo, con tono educato ed un cenno del capo.

[Lucifero]

Io sono Arthal Barre, detta da amici e nemici l'Erede dell'ombra. Rischiamo la nostra vita perché la colpa della sventura che sta cadendo su tutti voi è in grande parte nostra: i nostri sacerdoti hanno evocato il primo di loro millenni addietro e da allora non riusciamo ad eliminarli del tutto. Proveniamo da continenti lontani, che la maggior parte dei vostri letterati non ha nemmeno sentito nominare. Ecco perché siamo qui ora.

[Arachnos]

"Bene Arthal Barre, Erede dell'Ombra" dico annuendo, "sono lieto che tu e la tua gente abbiate deciso di condividere il mio viaggio... inoltre a quanto ho capito, il tuo popolo è meglio informato di chiunque altro riguardo la natura del nemico: questo non potrà che tornarci utile". A quel punto trattengo a stento una smorfia di dolore, mentre la mia mano va al fianco ferito.

Torno a volgermi a Lifaen: "Lifaen, ho bisogno della perizia dei tuoi migliori guaritori; la ferita che quell'essere mi ha inferto mi sta tormentando, ed io intendo riprendere il viaggio dopo essermi riposato quanto basta".

[Lucifero]

Alle tue parole sulla faccia di Arthal si dipinge un'espressione di puro orrore Quale ferita? Ma soprattutto quale essere? Se è come penso siamo nei guai fino al collo e sarà meglio che vi troviate in aria entro pochi secondi. Forza, fammi vedere la ferita. Improvvisamente la drow è molto meno cortese, la voce preoccupata e ti fa cenno di sbrigarsi, non serve essere esperti di linguaggi del corpo per rendersi conto che non vuole mancarti di rispetto volontariamente.

[Arachnos]

Le parole della drow riescono effettivamente a suscitare in me una vaga preoccupazione. "Un vampiro volante è riuscito a colpirmi. Niente armi, nè zanne o artigli: un semplice tocco, che però sta trasmettendo al mio corpo un dolore terribile e un senso di debolezza" dico. Smonto la spalliera e le placche di armatura sul lato del corpo in questione per mostrare alla drow la ferita, come ha chiesto. Forse è una guaritrice anche lei...

"Ha parlato di un marchio, o qualcosa del genere. Temete che possa esserci qualche maleficio all'opera?"

Spoiler:  

Scusa per la risposta tardiva, in questi giorni il lavoro mi ingarbuglia un pò

[Lucifero]

Quando mostri la ferita Lifaen sbianca e subito dopo vomita. Un forte olezzo di marcio si leva dal punto. Immediatamente la drow parla in una strana lingua a te sconosciuta e quattro altri membri della sua razza appaiono vicino a te, invitandoti a seguirli. Improvvisamente ti gira la testa e cominci a barcollare, intorno agli occhi si fa nero, mentre le ultime parole che senti trattano della tua probabile morte o peggio...

Al momento del tuo risveglio capisci che qualcosa non va, non sei più nella tenda dell'elfo e i cinque drow ti osservano con occhi preoccupati. Attorno a te regna la pace e tutto è tenebroso, come se fosse l'ombra di ciò che è...

[Arachnos]

Mi guardo attorno quasi a fatica. "Cosa... cosa accade?" chiedo a Arthal; "sono forse stato avvelenato? O è una magia oscura, quella che mi colpisce?". Respiro lentamente, avendo sentito parlare di morte mi preparo a qualsiasi notizia. "Parlate chiaramente, vi prego".

[Lucifero]

No, nessun avvelenamento. Questo è il nostro regno, noi viviamo nelle ombre e nelle ombre ti trovi. Qui nessuno ci può sentire o vedere, mentre noi possiamo sentire o vedere gli altri, per questo motivo mi chiamano "L'erede dell'ombra". Quel marchio, quel segno che porti sul fianco, è una vera e propria condanna a morte. Un vampiro, un Succhia-sangue, come possono essere altrimenti chiamati, lo vedono a chilometri di distanza. Per tua fortuna, però, esiste un modo per nasconderlo e lo abbiamo già applicato. Appena abbassi lo sguardo noti che il marchio è come sbiadito. Il segno nero, un cerchio pieno, che c'era prima, adesso sembra camuffato, sbiadito e non emana più quell'odore fetido che risaliva prima.

Gli altri drow sembrano preoccupati, tesi e guardinghi, con le armi in pugno... Se fossero gatti gli si sarebbe rizzato il pelo.

[Arachnos]

"Vi ringrazio per quello che avete fatto" dico, osservando il marchio sbiadito. Poi però non posso fare a meno di notare le armi in pugno e la tensione sui volti degli altri drow. "C'è dell'altro, vero? Altrimenti i tuoi guerrieri non sarebbero così nervosi" dico con tono tranquillo, per far capire loro che sono pienamente collaborativo e - cosa più importante di tutte - pienamente preparato a qualsiasi genere di notizia.

[Lucifero]

Vedi, le nostre orecchie, il nostro olfatto e la nostra vita sono molto più acuti dei tuoi. Prova... passa una mano davanti al tuo viso quando contemporaneamente avvengono tre fatti: senti un "Pop", come se le tue orecchie si fossero stappate e subito tutti i rumori sono più chiari; sembra che da davanti agli occhi sia caduto un velo di nebbia, mentre le immagini diventano più nitide; infine il naso distingue ogni singolo odore e quasi vomiti, quando un forte olezzo di carne in putrefazione raggiunge le tue narici, Poi l'effetto scompare. ​Ora hai capito perchè siamo così all'erta?

[Arachnos]

Rimango sbalordito dalle percezioni che si scatenano in me al semplice gesto della drow. "Davvero incredibile" dico tossendo... per gli dei, questa ferita maledetta emana un odore davvero terribile, per questi elfi.

"Ad ogni modo, chiedo il tuo consiglio, Arthal Barre. Oltre all'aiuto che già mi avete fornito tu ed i tuoi uomini - e per il quale ancora vi ringrazio - c'è altro che io possa fare per eliminare o quantomeno ridurre i disagi causati da questo marchio? Ogni minuto sottratto alla missione è un minuto in più in cui quelle orrende creature vivono..."

[Lucifero]

Una cosa ci sarebbe, ma non te lo lasceremmo mai fare: per eliminare quel marchio ti dovresti suicidare e non é questo che vogliamo. Ora preparati, la tua roba é lí e partiamo fra poco.

[Arachnos]

Annuisco alle parole della drow. "D'accordo, andiamo" dico, prima di cominciare i preparativi per la partenza. Tuttavia le sue parole riecheggiano nella mia mente... ti dovresti suicidare.

Come ogni Samurai degno di questo nome, non temo certo la morte... tuttavia la prospettiva di compiere il seppuku per sfuggire ad un marchio imposto dal nemico mi irrita, poichè significherebbe concludere la mia vita chinando il capo di fronte al nemico. Ripromettendomi di indagare su altri modi per annullare i perniciosi effetti del marchio, proseguo rapidamente con i miei preparativi... la missione ora è la cosa più importante.

[Lucifero]

In breve tempo siete pronti a rimettervi in marcia. La Drow ti pone una mano sulla spalla e dopo pochi istanti tutto torna a essere normale col vostro ritorno al piano materiale. Neanche il tempo di rendertene conto che venite assaltati da un gruppo di vampiri armati di lancia e scudo, occhi rossi e sete di sangue fresco.

I Drow svaniscono i un istante e tu rimani da solo davanti ai mostri...

[Arachnos]

Digrigno i denti, nel vedere le orrende creature fronteggiarmi. "Comincio ad essere stanco di voi" dico, quasi sibilando; "Siete assai sfortunati" dico, mentre estraggo lentamente la spada del Principe, "in questo momento ho necessità di sfogare una grande rabbia... e lo farò su di voi!". A quel punto mi lancio all'attacco, consapevole forse di starmi esponendo ad un grande rischio ma incapace di contenere la frustrazione scaturita dai recenti avvenimenti.

[Lucifero]

Questa volta sei sfortunato. Il vampiro davanti a te tocca lievemente la tua spalla, quel tanto che basta però a passare oltre la sua posizione e finire al centro dello schieramento dei mostri. Una lunga catena chiodata ti colpisce al costato, strappando brandelli di carne, mentre una mazza ti colpisce con tutta la sua devastazione in mezzo al petto, facendoti cadere a terra. Solo l'intervento dei drow ti salva la vita, quando improvvisamente riappaiono, pronti a duellare.

Spoiler:  

Manovra counter charge e attacchi di opportunità. Il colpo della mazza è un triplo 20. Essendo tu l'unico personaggio della storia ho preferito farti cadere a terra.

Tot 19 danni. Mi manderesti la tua scheda? Non trovo più il link

[Arachnos]

Con estrema fatica mi rialzo. Cosa accade? rimugino tra me, forse la rabbia e la frustrazione dei recenti avvenimenti hanno offuscato il mio giudizio e appannato la mia tecnica di combattimento...?

Rivolgo un cenno di ringraziamento col capo a Arthal Barre e ai suoi drow, mentre riprendo fiato dopo il terribile colpo ricevuto, preparandomi a riprendere le ostilità.

Spoiler:  

Aargh, non avevo mai subìto un triplo 20 XD ouch!

http://www.myth-weavers.com/sheet.html#id=54888

[Lucifero]

I dorw combattono come forsennati, impedendo ai vampiri di raggiungerti. Arthan spicca la testa da uno di loro muovendo le sue lame a mo' di forbici, mentre gli altri impartiscono ferite profonde a molti avversari. Dal gruppo se ne fa avanti uno, vestito con una spessa armatura di piastre. L'elmo forgiato a foggia di demone lascia passare un fievole luce rossa dalle fessure degli occhi. I guanti d'armi sono armati con lunghe lame dentellate e spine spesse un centimetro spuntano da tutta l'armatura. Impugna una lunga lama di acciaio brunito nella mano sinistra e un pesante scudo d'acciaio nella destra. Io sono Estrud, cacciatore di mortali! esclama con voce imperiosa e potente Il marchio che porti sulla pelle ti identifica come bersaglio prescelto del mio sire, dunque avrò la tua testa.

Quando uno dei drow gli si avvicina, con un unico movimento fluido, ne spicca la testa dal corpo con un fendente e, con una piroetta, lo afferra per un braccio e lo scaglia via...

[Arachnos]

Fisso negli occhi vermigli il vampiro pesantemente corazzato, assumendo una posizione di guardia. "Molto bene... Estrud" dico, socchiudendo per un secondo gli occhi e cominciando a regolare la respirazione in vista dei prossimi istanti. "Sono Kagemitsu Sentaro, ultimo successore della Scuola di Scherma Kagemitsu e Samurai del Clan della Spada. Accetto volentieri la tua sfida, cacciatore di mortali!".

Il mio avversario è protetto da una robusta armatura, ed i suoi movimenti hanno una forza e scioltezza sovrumani: dovrò essere particolarmente preciso. Con un cenno del capo faccio segno a Arthal Barre e ai suoi drow di non intervenire, e mi preparo allo scontro rinfoderando la lama; forse il mio avversario, estraneo alla via dello Iaijutsu, non si aspetterà il lampo omicida della mia katana.

Spoiler:  

Se possibile preparo l'azione: lo lascio avvicinare finchè non è a portata di uno Iaijutsu fulmineo!