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Topic di Servizio Campagna Bartimeus


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AVVISO: la mia azienda mi ha fatto un improvviso quanto poco gradito regalo: a partire da domani 09/07 mi spedisce 10 giorni in giro per l'Italia. Difficilmente avrò il tempo per postare con regolarità (anche se proverò a farlo con il cellulare..). Tornerò attivo dopo il 19/07. Scusate


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Con il nuovo forum ho perso delle cose di vista. Mi potete rimandare il link della campagna perfavore :|

 

Non ho luci (visto che evocation è una delle mie scuole proibite) da poter lanciare

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@Wereboar

@dalamar78

@sani100

@New One

Dal momento che della parte del dungeon ormai il più è fatto dovete sapere in che mondo vivete, quindi eccovi qualche notizia sull'ambientazione (ho in mente di aprire poi un blog per contenere tutte le informazioni su di essa):

Dunya e le Toplakar Nai: Introduzione:

Dunya è un mondo, la cui parte chiamata Toplakar Nai dai suoi abitanti richiama il medioevo mediorientale. Dunya è un pianeta dalle dimensioni simili alla nostra Terra (ma la maggior parte della gente ignora la presenza di un universo simile al nostro) ed è accompagnata dal moto dalla propria luna Suresi, pianetino sul quale la vita è possibile ma che non ospita per ovvie ragioni nessun umano (è possibile raggiungerla per un mago che sappia lanciare Teletrasporto senza errore, ma sostanzialmente nessuno oggi è in grado di lanciarlo; infatti la leggenda vuole che vi sia stanziata una colonia umana portata dal mitico mago Isil). Come già accennato, il pianeta si articola in vari continenti ma quello sul quale si concentreranno le attenzioni è quello mediorientaleggiante delle Toplakar Nai (che nella lingua degli abitatori significa Terre di Nai). 

Storia recente:

Il mondo è stato creato dall’unico dio Nai e dai suoi infiniti pensieri: su di esso ha posto gli uomini e i geni, uniche creature dotate di libero arbitrio, e i Peri, esseri fatati creati con lo scopo di vegliare sul mondo naturale ma dalla mentalità aliena all’uomo. Gli uomini poi sono caratterizzati da una rapidità di evoluzione inusuale, così che esistono varie sottospecie. Altre razze come gli Yakidi (enormi yak umanoidi) o i Si’lat (centauri dal corpo di felino) non provengono da Nai: sono infatti prodotti dei pensieri degli uomini (approfondisco il discorso quando parlerò della magia) Egli ha diffuso in tutto il creato, in particolare nelle Toplakar Nai, l’impronta della sua benevolenza, una costante rivelazione della volontà divina che avrebbe permesso all’uomo di distinguere il bene dal male, in modo tale che l’umanità potesse imboccare la strada giusta per la fioritura culturale, sociale ed economica. La campagna è ambientata in queste terre, un territorio costiero che ha vissuto una lunga dominazione straniera ,che aveva portato gli uomini ad un blocco dello sviluppo, per liberarsi in seguito grazie all’inviato di Nai, Nailah, che non solo è stato capace di riconquistare le Toplakar Nai ma ha anche permesso di rinnovare pensiero e cultura della nazione. Dopo Nailah si sono succeduti per trecento anni i suoi divini epigoni, i sette Imam, che si dice che conquistarono tutta Dunya (falso storico) ma quando l’umanità stava per imboccare un nuovo percorso di stagnazione accadde l’Occultamento, la scomparsa dell’ottavo Imam, che portò alla Frammentazione, una scissione del Reame di Nailah in tanti vari emirati, beilicali, sultanati. L’era della Frammentazione è stata considerata negativamente a lungo tempo, ma recentemente si è capita la sua importanza nel far tornare l’uomo padrone del proprio pensiero e destino. La Frammentazione finisce duecento anni fa (ed è durata circa trecento anni) con la scoperta della magia elementale, quella dei maghi dndeschi, che ha permesso all’emirato di Suda di riconquistare quantomeno tutte le Toplakar Nai sotto un unico impero centrale. L’anacronismo di questo progetto (ormai gli uomini, pur avendo in concetti base di fondo, si sono separati culturalmente in identità quasi nazionali ben distinte) ha portato a una guerra che ha coinvolto tutte le Terre di Nai e l’assetto politico-istituzionale è bruscamente cambiato. Ora l’impero è più una sorta di entità sovraregionale, pur con grande potere, che supervisiona l’operato delle varie regioni, dette Bandiere. La magia elementare ha mutato tutto il panorama politico, sociale ed economico, specialmente perché questi maghi sono gli unici a poter creare oggetti magici, e si può dire che gli elementalisti (altro nome con cui sono chiamati) sono gli occulti padroni delle Toplakar Nai. 

Religione

La religione è un elemento importantissimo nel momento in cui si deve andare a creare un mondo, con i suoi abitanti. La storia ci dimostra ampiamente come la religione abbia sempre caratterizzato profondamente l’uomo e la società, non la si può quindi relegare ad un ruolo secondario, non ci si può dimenticare dell’impatto che ha la spiritualità sul mondo materiale.

Le Toplakar Nai non ci offrono una grande varietà in materia religiosa dal momento che la dottrina Nailiana ha attecchito presto e nel profondo di una grande varietà di genti. Tutte le Terre di Nai sono sotto la stessa religione e Umani, Peri, Halfling, Caliban, Si’lat, Yakidi e  Nasnas sono fedeli al Nailismo (gli Yakidi e i Nasnas di meno). Le precedenti religioni si trovano infatti praticate solamente da un ristrettissimo numero di fedeli primariamente a causa dell’obbligo morale dei seguaci di Nai di illuminare le genti non credenti.

Nozioni generali:

Il Nailismo è una religione che presenta sia elementi monoteistici che politeistici. Essa è la maggiore religione delle Toplakar Nai e si è manifestata per la prima volta con la persona di Nailah, incarnazione di Nai e sua voce nel mondo terreno.

Tale dottrina dice che il mondo terreno è solo il riflesso del paradiso che si trova oltre il cielo. In questo paradiso si trova Nai, l’Intelligenza Divina che in quanto essere dotato dell’intelletto divino è il principio del Bene. Ha infinite emanazioni, che altro non sono che tutti i suoi pensieri pensati nel corso della sua lunga esistenza, i Feveres (pronuncia “Feheres”) e i Div, ma questi ultimi sono particolari. Essi sono le idee invisibili, intangibili delle cose terrene, dimorano nei cieli e sono subordinate a Nai, quindi al Bene. I Feveres sono collegati al mondo fisico secondo un rapporto di mimesi, di imitazione: gli oggetti terreni sono una proiezione di loro sulla Madda, la materia informe, i quattro elementi non ordinati. Le anime sono la luce dentro ai corpi, non sono proiezioni di qualcosa nell'Iberim (il mondo di Nai e dei Feveres), ma sono nella terra. Ogni cosa vivente è dotata di anima, per quanto gli uomini siano quelli che hanno l'anima più completa (i saggi stanno ancora speculando sull'esistenza di un'anima del mondo). Dal momento che sono state create da Lui, le anime non possono essere intrinsecamente malvagie. Nai ordinò a tutti i Feveres di essere fedeli e di riconoscere la superiorità degli uomini e delle anime, ma non tutti gli ubbidirono, poiché si rifiutavano di riconoscere alcuna superiorità; i reietti furono scagliati da Nai nelle viscere della terra, ma sono ancora dotati della capacità di influenzare il mondo. Infatti tutto il male del mondo è provocato dai riflessi dei Div, i Feveres malvagi, i quali però sono sempre sottomessi a Nai. A differenza delle anime, i Div sono intrinsecamente malvagi; questo è possibile secondo il principio per cui ogni cosa che è genera il proprio contrario. Nai è tutto, quindi non genera niente, ma ogni suo pensiero è qualcosa e quindi genera la sua controparte. Ad ogni Feveres corrisponde un Div.

Bene e male sembrano essere facce della stessa medaglia, ma non è così, poiché è il Bene che ha generato il male, non viceversa, quindi è superiore e padrone di lui.

L'anima è posta in maniera singolare rispetto a Feveres e Div giacché ha il potenziale di essere superiore a entrami: le anime hanno maggiore capacità intellettiva perché sono in grado di conoscere tutti i Feveres e tutti i Div, mentre loro sono limitati al loro essere, nei reami divini.

Il credente deve riuscire a evitare l’influenza dei Feveres malvagi seguendo il Sentiero Dorato, una serie di precetti e di pratiche (vedi sotto) enunciate da Nailah.

Il Sentiero Dorato:

Il Sentiero Dorato è il libro sacro di questa religione. È il libro che parla in parte della storia di Nailah ma soprattutto dei suoi insegnamenti; prende il nome dall'omonimo gruppo di insegnamenti centrali in questa dottrina. Presenta una gran quantità di norme religiose e legali; questo perché il Sentiero Dorato è la via per condurre l’uomo alla felicità ultraterrena ma anche a quella terrena e queste leggi servono per permettere il suo raggiungimento. Tali leggi sono (o comunque dovrebbero essere) le più giuste. A causa della mole di codici e la complessità della loro gestione, sono sorte svariate figure che fanno della conoscenza dell’aspetto giuridico del Sentiero Dorato la loro professione.

Il Sentiero Dorato è il modo di vivere da condurre per arrivare a Nai, ma più che un codice civile e penale è una filosofia che permette di discernere il giusto dallo sbagliato. È  il valico tra due montagne e la consapevolezza della sua esistenza insieme. È il sentiero, appunto, da seguire per oltrepassare le difficoltà e giungere nella Valle Dorata di Nai. La piena comprensione è difficile da raggiungere, e nessun uomo pretende di averla. Si può ottenerla con la meditazione e le preghiere, frequentando i sufi, praticando i riti, maturando. La sua piena conoscenza possibile per gli uomini è propria dei Santi. Le leggi sono per coloro che non sono giunti alla totale comprensione del Sentiero.

Chi non segue la Via, oltre a subire ripercussioni nella vita reale, al momento della sua morte sarà perso nelle montagne e finirà nel regno dei Div, perdendo ogni speranza di arrivare a Nai.

Madda:

Il mondo fisico è un riflesso del mondo perfetto dell'Iberim, ma non può esserlo a sua volta perché è basato sulla Madda, la materia caotica e informe. La Madda è distorce e corrompe tutte le cose. Niente sfugge al suo influsso: tutto decade, prima o poi. I Peri sono quasi perfetti e quasi eterni perché hanno in loro una piccola porzione di Feveres a causa della loro origini (sono i discendenti di alcuni Feveres incarnati), così come i geni (). Ma anche i Peri muoiono e diventano sempre più imperfetti con l'avanzare delle generazioni, mentre i geni perdono sempre più potere: formati da quantità e qualità ben precise di elementi,  il mescolarsi di questi alle cose reali induce loro un cambiamento fisico; dal momento che la potenza di un genio (ma in generale di qualunque cosa) deriva dal grado di perfezione che ha, il loro introiettare la Madda induce una deformazione dei loro corpi con conseguente abbassamento del grado di perfezione e quindi di potere (infatti i Janni, i geni minori, sono la categoria più numerosa a causa del decadimento degli altri). Tutto quello che fiorisce decade.

I quattro elementi si muovono, rincorrono, respingono, si scontrano e si fondono per loro natura. I Feveres li costringono in forme ben definite, ma le loro tendenze dinamiche, in contrasto con l'immobilismo dell'Iberim, sussistono ancora e causano il divenire in tutti gli stadi: locale, qualitativo, quantitativo e sostanziale. A questa naturale tendenza disaggregante si somma anche la spinta centrifuga dei Div, che contrasta il tentativo dei Feveres di mantenere immobile la materia.

La Madda agisce anche e soprattutto a livello intellettuale: se i Feveres, le creature perfette e quindi buone, si riflettono in questo mondo, allora perché i pensieri non possono essere altrettanto perfetti e orientati al bene, ma serve il Sentiero Dorato? La risposta si trova nella Madda e nei Div, la prima che contrasta il tentativo dei Feveres di imporre le loro idee, i secondi che imprimono le loro idee.

Anima:

L’anima nel paradiso è pura, unica e non divisibile. Quando scende sulla terra si unisce ad un corpo materiale, quindi l’uomo può vivere, può essere felice, può evolversi. L’anima tuttavia si “sporca” e va dividendosi in tre parti separate:

  • Nefesh: l'anima inferiore, o “anima animale”. È connessa con gli istinti e con le funzioni vitali.
  • Ruach: l'anima mediana, lo "spirito". Contiene la consapevolezza dell'esistenza del Sentiero Dorato e le virtù morali, cioè la capacità di distinguere il bene dal male.
  • Neshamah: l'anima superiore, o "anima suprema". Questa separa l'uomo (e i geni, e i Peri) da tutte le altre forme di vita ed è comune a tutti gli uomini, a prescindere dalla religione. È correlata all'intelletto e dà all'uomo la capacità di vedere la Via e permette la consapevolezza dell’esistenza e presenza di Nai.

Il Neshamah e il Ruach non sono parti presenti dalla nascita ma si creano (o meglio, emergono) lentamente col passare del tempo. Il loro sviluppo dipende dall’agire e dalle conoscenze degli individui. Si dice che esistano in forma completa solo negli individui spiritualmente e culturalmente avanzati. Dopo la morte il Nefesh ovviamente si dissolve, il Ruach si trasferisce in una sorta di stato intermedio dove è sottoposto ad un processo di purificazione ed entra in una specie di "paradiso transitorio", mentre Neshamah ritorna alla sua fonte, Nai. Si ritiene che dopo la resurrezione Ruach e Neshamah, anima e spirito, si riuniscano in una forma definitiva trasmutata. Queste parti devono essere governate dal Neshamah, che ha l’obbligo di rispettare l’armonia tra gli spiriti dell’anima. Il Ruach è necessario per l'esistenza del Neshamah (se puoi vedere una cosa ma non sai che esiste non la puoi notare), così come il Nefesh regola la vita del corpo fisico ed è quindi indispensabile per la vita fisica dell’uomo (infatti si dissolve, o meglio si sommerge, una volta trapassati). Come si vede, l’uomo non deve eliminare gli istinti ma controllarli.

La natura dell'anima è fonte di speculazioni più o meno fondate. Si pensa che siano particole di Nai e in quanto tali in grado di plasmare i quattro elementi. Su questo presupposto si basa la magia elementale nonché il comandamento “Non trasfigurare la tua anima”. Ogni essere vivente ha una propria anima, tranne quelli creati dal pensiero degli uomini (vai alla voce magia)

L'anima può quindi creare. Non è un processo immediato – lo sanno bene i maghi – ma può dare origine a una grande varietà di effetti, compresa la creazione di esseri viventi. 

Condizione umana:

Il culto di Nai si caratterizza in modo particolare, allontanandosi dalla maggior parte delle dottrine occidentali, poiché conferisce una grandissima dignità alla condizione umana. Il mondo materiale è creato da Nai per ospitare l’umanità. Egli ha diffuso in tutto il creato indizi del suo disegno che avrebbero permesso agli uomini di trovare e seguire il Sentiero Dorato per costruire nel tempo un ordine che avrebbe permesso agli uomini di liberarsi di ogni sofferenza. Il grande piano di Nai per l’uomo è, quindi, quello di far creare un paradiso in terra, dove, allora, all’uomo sarà garantita l’eterna permanenza grazie ad un ciclo infinito di reincarnazioni. Il soggiorno nei reami divini delle anime dopo la morte è solo una condizione temporanea e tutti, geni, uomini, Peri, a prescindere dalle azioni fatte durante la vita, avranno un posto nel paradiso terrestre. La  condizione umana non è vista come un periodo di transizione dopo il quale si avrà la vita eterna in un paradiso di infinito bene, ma è la parte più importante della sua vita. Col suo impegno l’uomo costruisce letteralmente il suo paradiso, il progresso e il divenire sono dei valori importanti per l’uomo Nailiano, così come la laboriosità. La pigrizia è vista malissimo.
I valori del Nailismo hanno permesso la nascita di una serie di fattori (magia, metodo scientifico…) che hanno fatto sorgere un sistema sociale e politico che, dal nostro punto di vista, potrebbe sembrare quasi illuminato, e che di fatto ha permesso la rinascita e l’espansione culturale ed economica della nazione. Nelle Toplakar Nai si va verso una parità di sesso, ma la strada è ancora lunga. La tolleranza per il diverso è predicata all’interno del Sentiero Dorato, questo ha permesso in più casi un’integrazione maggiore ed un’evoluzione culturale dettata anche dalla contaminazione positiva di idee tra i diversi popoli che si sono stanziati nel territorio, anche se l’era della Frammentazione è stata caratterizzata da un campanilismo che ha di fatto causato guerre razziali. 

Organizzazione religiosa:

Il Nailismo è una religione per niente secolarizzata; infatti in molti casi c’è identità tra norme religiose e leggi, per quanto si stia manifestando sempre più la tendenza a dividere le due sfere.

Un tratto del Nailismo è la quasi assenza del clero dal momento che Nai non ha bisogno di nessuna intermediazione per entrare in contatto col fedele, intermediazioni che non possono comunque esistere.

Non esiste una classe clericale che forte della loro investitura divina a guidare e indirizzare il pensiero della gente ottiene cariche e privilegi. Poiché c’è poca separazione tra legge religiosa e positiva, tuttavia il clero finisce per coincidere con la classe della magistratura prendendosi il potere giudiziario e fungendo da ago della bilancia per tutte le controversie. Kaitos, l’attuale califfo, lotta, a volte duramente, per il diritto a giudicarsi e di emanare leggi senza l’ingerenza del clero, che ovviamente in questo modo celebrerebbe i propri interessi. Il maggior avversario di queste riforme è costituito da Raghib, sultano della famiglia Nailah.

Troviamo comunque una serie di figure religiose:

I Rahip sono le persone incaricate di guidare la popolazione nella preghiera e nelle pratiche religiose. Non c’è nessuna forma di divino in loro e sono semplicemente fedeli che hanno studiato molto teologia e filosofia tanto da conoscere perfettamente tutte le pratiche. Dopo la preghiera possono anche fare una predica, ma non fa parte del rito.

Gli Ulema sono invece i maestri della legge religiosa, ma sono più un misto tra un dottore di teologia e di legge piuttosto che una forma di clero, anche se godono di una posizione privilegiata all’interno della società. Sono gli insegnanti in pratica.

I Qaadi sono i giudici veri e propri e agiscono su porzioni territoriali ben definite chiamate Alcadi (Alcade al singolare), chiamati a giudicare secondo le leggi del Sentiero Dorato. Ogni Alcade è presieduta da un Mufti, che ha ruolo di coordinare i Qaadi. I processi più importanti sono invece curati da i Burda, i giuristi massimi, al vertice della piramide ecclesiastica.

 

Ordinamento politico:

Le Toplakar Nai sono rette da un Califfato semi-assoluto, elettivo e semi-feudale. Fino al secolo scorso era una monarchia assoluta ereditaria, ma dopo il Rinnegamento di Vathek e la sanguinosissima Seconda Guerra di Successione (o Guerra di Vathek) le personalità più importanti delle Terre di Nai si misero d’accordo per evitare il ripetersi di guerre di successione ideando l’ordinamento vigente.

Il Califfo è colui che regna, sia pur con limitazioni, su tutte le terre civilizzate ed è eletto a maggioranza assoluta da una dieta comprendente i 7 sultani governatori delle 7 Bandiere, i 3 Burda Eccelsi (massima carica religiosa e giuridica) e il sindaco di Sehir (città in cui Nailah si manifestò la prima volta), può sia esserne esterno che farne parte. La nomina di Califfo è a vita, ma si può dimettere (è il caso del Califfo Ve Kemiren, che, sperando di salvare la pelle, lasciò la carica. Non fu sufficiente per risparmiarlo). Il Califfo ha potere assoluto sulla Franca Bandiera (o Bandiera del Malik; ricca regione “premio” per chi diventa Califfo; alla morte o dimissione viene lasciata al successore) e sulla propria Bandiera, se era un Sultano.

Il Califfo comanda le forze regie dei Janisser (o Giannizzeri; come la Franca Bandiera sono milizie affidate personalmente al solo Califfo) e sull’esercito della propria bandiera, se ne ha una, che tuttavia non basterebbero in uno scontro contro un’eventuale coalizione delle altre Bandiere. Sono tuttavia sufficienti a intervenire in conflitti locali o per risolvere dispute territoriali. I suoi ordini valgono per tutti: è considerato reato contravvenire a un qualsiasi ordine del Califfo (ma ha il potere di assoluzione; può dare la grazia, in pratica), così come non dargli ospitalità, se riconosciuto. Una buona parte delle leggi provengono dal Sentiero Dorato (vedi Religioni) e sono volontà divina, quindi cambiarle è pressoché impossibile in questo ordinamento, in quanto si richiede l’unanimità della Dieta per alterare qualunque norma contenuta nel Libro.

I Sultani sono i governatori delle Bandiere, divisioni amministrative del califfato. La loro carica invece è ereditaria [e appartengono alle proprie famiglie]. Esercitano direttamente il potere sui propri feudi, quando non in contrasto con ordini del Califfo o del Sentiero Dorato. Per comodità le bandiere sono ulteriormente suddivise in numerosi distretti, amministrati da Bey (beilicati), Sceicchi e Emiri (emirati), semplici amministratori (enim è il termine preciso) stipendiati incaricati di gestire i territori assegnatogli e di consegnare tutti i profitti alla Bandiera. Sono nominati dal Sultano, non hanno nessun diritto particolare sulle terre e possono essere rimossi tanto rapidamente come sono stati assunti. Ogni Bandiera può avere il proprio esercito. Il califfato ha un esercito, ma non permanente.

Il sistema amministrativo ha qualche somiglianza con quello carolingio, in realtà ha alcune differenze sostanziali. Così come è adesso è nato dopo la Guerra di Vathek per soddisfare la voglia di indipendenza delle varie famiglie: teoricamente il Califfo da in usufrutto la Bandiera al Sultano (e alla sua famiglia) ma nei fatti sono suoi possedimenti. Sono comunque obbligati nel fornire prestazioni militari o amministrative al Sultano. Al contrario della sua controparte reale, il feudalesimo Nailiano non vincola i cittadini alla terra, perlopiù arida o scarsamente produttiva, né le da troppa importanza (la potenza di una Bandiera si misura in base alla sua potenza economica, non in base all’estensione dei campi), sicché oltre ai nobili e ai contadini si può sviluppare un ceto medio borghese o mercantile. Il Califfo attuale Kaitos ha iniziato a “statalizzare” istruzione e cure, e ha allargato la lista di monopoli del califfato. 

Magia arcana

Nelle Toplakar Nai si muovono 3 figure di incantatori arcani: maghi (o maghi elementali o elementalisti), stregoni e Sha’ir. L’origine dei propri poteri determina le caratteristiche di ciascuno di questi incantatori.

Maghi:

Partiamo dai maghi, gli incantatori più potenti e dall’impatto maggiore nella società. La loro magia è un’arte alla quale tutti possono accedere, ma pochi sono sufficientemente dotati da ottenere risultati accettabili. Innanzitutto la magia è il frutto di una mente capace di pensare al di fuori degli schemi, di crearne di propri e andare oltre quella che è la realtà immediata che appare in superficie. Nel dettaglio questi maghi sfruttano la Creatività. La Creatività è una forza capace di creare e plasmare il mondo dipendente dall’anima della persona per cui le uniche razze che possono diventare maghi sono gli umani, in tutte le sottorazze, Peri e Geni. Melegi e Devs potrebbero usarla, ma in genere sfruttano metodi più efficienti o capacità magiche innate. Le anime sono un riflesso della luce di Nai, quindi sono in pratica una Sua piccolissima porzione. Nai ha la capacità di influenzare il mondo fisico, quindi anche le sue parti, per piccole che siano, sono in grado di manipolare la realtà. In base a questi concetti il Filosofo Mistico dell’Ermetismo Baya ibn Paquda sviluppò la magia arcana.

L’elementalismo segue un approccio scientifico. Considerando la storia recente si vede come il Filosofo Ibn Paquda abbia sviluppato il nucleo della magia ad Ashantir , in un territorio privo dell’influenza conservatrice del clero Nailista. Lontano dal clero Paquda creò un ambiente culturale più moderno e innovatore e la magia Creativa permise negli anni successivi di far nascere il pensiero scientifico, capace di rinnovare i classici metodi di studio della natura. Lo studio della fisica e della filosofia cessa di essere legato alla teologia e la scienza si afferma come dottrina a se stante, con le proprie regole e i propri metodi. Il pensiero scientifico si applica anche alla magia misterica, che non viene più trattata come una disciplina esoterica ma come oggetto di studio del pensiero razionale.

Questo significa che i maghi elementali non si addestrano come combattenti, ma sono innanzitutto scienziati, indipendentemente dal fatto che i loro poteri magici possono avere applicazioni pratiche di vario genere. I maghi che studiano la Creatività attraverso l’approccio scientifico hanno a loro disposizione una scelta vastissima di incantesimi, dagli effetti più disparati.

La Creatività non è sufficientemente forte negli uomini (e Peri e Geni; con razze arcane si definiscono tutti questi) perché una persona comune possa rompere un lucchetto dicendo “Rompiti!” ma alla fine si può liberare, seppur limitatamente. Tramite esercizi mentali si può portare la mente in uno stato di concentrazione in cui l’anima può controllare gli elementi e la loro aggregazione. Anche in questo stato il mago non può fare tutto quello che vuole con gli elementi (ha liberato il potenziale, ma non è Nai) ma deve comunque seguire procedure e leggi magiche del comportamento dei vari elementi. Ognuna di queste procedure può alterare la realtà in diverso modo. Questi sono gli incantesimi. La mente può essere divisa in più parti, ognuna delle quali può seguire procedure separate [i diversi slot]. La quantità di divisioni della mente è influenzata dall’esperienza e dal talento. Questi procedimenti per liberare la mente, imprimerla con l’incantesimo e poi liberarlo durano parecchi minuti e una volta lanciato quella parte della mente si svuota della magia. Sono tuttavia interrompibili, per cui il mago in genere durante il periodo di preparazione arriva alle battute finali del processo per poi stopparlo. Quando vuole manifestare l’incantesimo termina la procedura e altera la realtà. Le componenti somatiche, verbali, materiali, sono solo un aiuto alla mente nella memorizzazione; difatti possono essere eliminate ma a costo di una maggiore difficoltà. Malgrado tutti in teoria possano lanciare incantesimi in pochi tra gli abitanti delle Terre di Nai possono giacché studiare è costoso (le scuole di magia non sono gratis) e indubbiamente difficile: si deve avere un’attitudine mentale straordinaria per poter diventare un mago di successo (molti ricchi inviano i loro figli in queste accademie per fargli studiare un po’ di magia per “elevarli” o “nobilitarli”. Va da sé che questi riccastri in genere sanno solamente due nozioni in croce). Data la natura tecnica e controllabile della fenomenologia degli incantesimi da mago, si possono creare oggetti magici con facilità. Infondere la magia in un oggetto in pratica è render fisiche le procedure mentali del mago su un oggetto ed è il motivo per cui l’economia recente è sviluppata intorno ai maghi.       

Stregoni:

Per gli stregoni la vita è molto più semplice. La loro magia manipola gli elementi ma questo controllo è totalmente diverso da quello degli elementalisti e degli Sha’ir. Gli stregoni non sono i cugini poveri dei maghi, sono l’eredità di una civiltà del passato che in tempi antichi si è trasferita nei territori delle Toplakar Nai e che col tempo diventò sedentaria, integrandosi alla perfezione con i nativi. La loro conversione al Nailismo non è stata diafana, hanno infatti integrato le loro precedenti credenze religiose con molti precetti teologici del culto di Nai. La magia degli Stregoni nasce da un miscuglio di credenze metafisiche religiose, pratiche meditative legate all’utilizzo di sostanze psicoattive di vario genere e tradizioni arcane che si sono conservate per secoli legate a una predestinazione. La magia degli stregoni nasce per scopi pratici e rituali, è decisamente più immediata e diretta della moderna magia scientifica, ma allo stesso tempo è fortemente legata alla tradizione, il che la rende poco versatile. La storia ci insegna però che il progresso non è lineare e gli Stregoni conoscono una particolare branca della magia che gli scienziati ancora non riescono a replicare, ovvero quella delle maledizioni. Le maledizioni generano effetti negativi a lungo termine su un soggetto ed è proprio questa persistenza nel tempo degli effetti magici che risulta difficile da riprodurre per gli scienziati, che possono creare magia persistente nel tempo quasi solo attraverso l’uso di oggetti magici. La loro magia aveva le stesse basi di quella che sarà la magia elementale ma non si curarono mai di condurre ricerche sull’origine della loro magia, accontentandosi dei risultati empirici prodotti dalle loro conoscenze misteriche.

Durante l’epoca degli Imam la magia stregonesca è sempre stata vista di traverso, sebbene non sia mai stata ufficialmente perseguitata soprattutto per ordine degli Imam. Nei secoli successivi all’Occultamento gli stregoni hanno dovuto reinventarsi per sfuggire alle persecuzioni popolari. Il corpus di credenze metafisiche e di pratiche che potevano sembrare eretiche o non ortodosse si sono unificate e evolute esteriormente nel segno di Nai. Da vestigia del passato gli stregoni hanno abbandonato alcune delle loro capacità più vistose (come l’uso di tatuaggi e monili) e dei culti misterici più vistosi per diventare i “benedetti” di Nai. La loro magia è quindi diventata il dono che l’Altissimo ha concesso a un pugno di persone, capacità che data la natura sovrannaturale non controllano necessariamente. Se le prime generazioni di nuovi stregoni erano consapevoli del fatto che stessero recitando una parte e che l’origine della loro magia era molto diversa, col tempo i nuovi stregoni hanno perso il contatto con la dimensione esoterica iniziale, diventando le maschere che interpretavano. Secoli di manipolazioni hanno cambiato la storia passata degli stregoni. Il popolo nomade (chiamata Gli Erranti perché è stato l’ultima grande gruppo etnico a diventare stanziale) ora aveva gli strigo, una specie di casta sacerdotale magica e esoterica che venne eliminata dai soldati di Nai. Parallelamente all’affermarsi della religione di Nai iniziarono a comparire i primi “benedetti”, anche se in basso numero, per poi quasi scomparire negli anni immediatamente successivi alla Frammentazione e esplodere negli anni centrali e a seguire di quella era. Nessuno o quasi oggi conosce la vera storia degli Stregoni, loro in primis.

Una persona che ha il dono deve affinarlo sotto la guida di un maestro, che gli insegna le tecniche di controllo, le vecchie pratiche sotto falso nome. La predestinazione è una predisposizione mentale, come i maghi (infatti l’origine Creativa della magia è comune) ma differentemente dai maghi la qualità richiesta è la volontà e la forza dell’animo. 

Sha'ir:

Gli Sha’ir sfruttano una magia diversa, detta misterica. Il loro unico potere innato è quello di comandare i geni. Un particolare tipo di genio (famiglio genio) può fungere da ricettacolo per le forze magiche, per cui vengono inviati nel loro piano natio, il Djinnestan, per caricarsi di energie magiche e portarle allo Sha’ir, che se le trasferisce. Gli Sha’ir possono creare oggetti magici insufflando geni dentro le cose, ma si capisce come sia pericoloso e instabile. Gli Sha’ir una volta erano i maghi più potenti, ma adesso sono una classe decaduta e controllano ormai solo delle nicchie della magia nelle Toplakar Nai.

In Dunya non esiste il concetto di elementi contrari. Ci sono alcuni incantesimi, come Palla di Fuoco, che coinvolgono un unico elemento, e altri, come Metamorfosi, che alterano la composizione e gli stati d’aggregazione di tutti gli elementi.

 

  • 1 mese dopo...
Inviato

Si scusa mi sono perso con il silenzio.

 

Io inizio a ritardare. Devo vedere gli sviluppi di quello che succede e se qualche nemico viene eliminato dalla mappa prima di fare qualche magia.

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