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Penalità al pg


Liuiti

Messaggio consigliato

  • Supermoderatore

Per quanto riguarda le spells e i ranger, rimango della mia idea. Non ritengo influisca poi molto.

Ho a più riprese detto che basta che il pg si voti ad un differente "ideale di natura" per riottenere i suoi incantesimi. E non credo sia difficile. Non ho mai detto che perde irrimediabilmente i suoi incantesimi. Basta che il personaggio decida (ruolando il cambio di prospettiva) di seguire o dare maggior rilievo alla visione della natura come "legge del più forte" piuttosto che come "equilibrio e armonia".

Non ho mai detto che perde gli incantesimi se diventa brutale, la natura può essere brutale.

Va bene, ma renditi conto che questa è la tua idea personale, e non rappresenta una regola. Non esiste un elenco di "principi della Natura", né all'interno del gioco, tantomeno nel mondo reale. Si tratta di un concetto astratto e soggettivo, per cui chiaramente non è utilizzato nelle meccaniche regolistiche (potrebbe esserlo se fosse definito più chiaramente).

Il fatto che si chieda ad un giocatore di rappresentare in ruolo tale cambiamento nella sua attitudine o modo di vedere le cose è ritenuto però da alcuni una punizione.

Qui secondo me sta il fulcro del discorso. Credo che tutti qui sappiano apprezzare e anzi promuovano la rappresentazione ruolistica dei cambiamenti dei personaggi. Il problema però è a priori, qui non c'è un cambiamento, ma un fraintendimento sulle premesse. Se evidentemente il giocatore è confuso sull'utilità e il significato degli allineamenti, è inesperto, o ha un'idea delle cose diversa da quella del resto del gruppo, allora è chiaro che non ci sono state delle buone premesse al principio, ed è quindi necessario rivedere tali premesse e fare delle correzioni in corso d'opera. Chiaramente le correzioni saranno di comune accordo e sulla scheda (e non imposizioni sulle preferenze del giocatore).

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Va bene, ma renditi conto che questa è la tua idea personale, e non rappresenta una regola. Non esiste un elenco di "principi della Natura", né all'interno del gioco, tantomeno nel mondo reale. Si tratta di un concetto astratto e soggettivo, per cui chiaramente non è utilizzato nelle meccaniche regolistiche (potrebbe esserlo se fosse definito più chiaramente).
Esattamente. Sono talmente molteplici gli aspetti della natura che ciascuno potrebbe decidere di venerarne alcuni ed altri no. Per fare un esempio Chauntea e Malar (scusate ma sono più a mio agio nei FR), sono entrambe divinità della natura, ma fanno capo ad aspetti diversi della natura stessa.

- È chiedere troppo che un giocatore spieghi cosa è per il suo pg la natura e quali sfaccettature tra tutte (proprio perché molteplici) ne venera?

- In mancanza di una simile spiegazione preventiva, è troppo chiedere che, a fronte di un comportamento in contrasto con la concezione di natura (armoniosa, in questo caso) che ci si aspetterebbe da un pg (buono, in questo caso), al giocatore sia chiesto di ruolare il proprio graduale cambiamento di prospettiva, prima che il suo pg possa tornare a lanciare incantesimi?

Considerando anche che

a) altri incantatori divini possono trarre i loro incantesimi da "ideali".

B) dietro quegli ideali in realtà si celano le divinità più in sintonia con essi (come qualcuno ha detto).

Se "b" fosse vero (non ho controllato) inoltre, la spersonalizzazione della Natura andrebbe a farsi benedire, ed il ranger otterrebbe in realtà i suoi incantesimi da Malar anziché da Chautea (per tornare all'esempio di prima).

Ora, questo cambiamento sarebbe immediato o ci sarebbe un periodo di transizione in cui il ranger non riesce a lanciare incantesimi?

Penso che ruolare qualcosa di simile non sia nulla di eccessivo. Anzi è uno spunto di gioco e crescita (intesa come sviluppo emotivo/caratteriale) del pg.

Leggere e interpretare in questo modo il PHB, significa ricondurre i ranger al nucleo comune proprio di tutti gli incantatori divini, le cui abilità magiche vengono concesse da entità superiori.

Se fosse diversamente, se fosse il ranger ad attingere (quasi strappare) dalla natura (e non la natura a concedere), vedrei il tipo di magia del ranger come arcana.

Inoltre non dimentichiamo che in 3^ edizione una meta-ambientazione esiste e permea il PHB, e coincide con quella di Greyhawk, dove la Natura è una vera e propria religione con i suoi dettami. Credo che a questo punto sia molto più permissiva la mia visione, che quei dettami consente di infrangerli e successivamente sostituirli.

Qui secondo me sta il fulcro del discorso. Credo che tutti qui sappiano apprezzare e anzi promuovano la rappresentazione ruolistica dei cambiamenti dei personaggi. Il problema però è a priori, qui non c'è un cambiamento, ma un fraintendimento sulle premesse. Se evidentemente il giocatore è confuso sull'utilità e il significato degli allineamenti, è inesperto, o ha un'idea delle cose diversa da quella del resto del gruppo, allora è chiaro che non ci sono state delle buone premesse al principio, ed è quindi necessario rivedere tali premesse e fare delle correzioni in corso d'opera. Chiaramente le correzioni saranno di comune accordo e sulla scheda (e non imposizioni sulle preferenze del giocatore).
Si l'errore è stato fatto all'inizio, non ci piove, infatti nel caso specifico ritengo sia più facile considerare l'allineamento sulla scheda un semplice "errore di battitura". Cancellarlo e modificarlo (e modificare conseguentemente l'insieme degli aspetti della natura che si suppone - dato che in merito il giocatore non si è espresso - il pg veneri) è la soluzione migliore.
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Esattamente. Sono talmente molteplici gli aspetti della natura che ciascuno potrebbe decidere di venerarne alcuni ed altri no. Per fare un esempio Chauntea e Malar (scusate ma sono più a mio agio nei FR), sono entrambe divinità della natura, ma fanno capo ad aspetti diversi della natura stessa.

- È chiedere troppo che un giocatore spieghi cosa è per il suo pg la natura e quali sfaccettature tra tutte (proprio perché molteplici) ne venera?

- In mancanza di una simile spiegazione preventiva, è troppo chiedere che, a fronte di un comportamento in contrasto con la concezione di natura (armoniosa, in questo caso) che ci si aspetterebbe da un pg (buono, in questo caso), al giocatore sia chiesto di ruolare il proprio graduale cambiamento di prospettiva, prima che il suo pg possa tornare a lanciare incantesimi?

Considerando anche che

a) altri incantatori divini possono trarre i loro incantesimi da "ideali".

B) dietro quegli ideali in realtà si celano le divinità più in sintonia con essi (come qualcuno ha detto).

Se "b" fosse vero (non ho controllato) inoltre, la spersonalizzazione della Natura andrebbe a farsi benedire, ed il ranger otterrebbe in realtà i suoi incantesimi da Malar anziché da Chautea (per tornare all'esempio di prima).

Ora, questo cambiamento sarebbe immediato o ci sarebbe un periodo di transizione in cui il ranger non riesce a lanciare incantesimi?

Penso che ruolare qualcosa di simile non sia nulla di eccessivo. Anzi è uno spunto di gioco e crescita (intesa come sviluppo emotivo/caratteriale) del pg.

Leggere e interpretare in questo modo il PHB, significa ricondurre i ranger al nucleo comune proprio di tutti gli incantatori divini, le cui abilità magiche vengono concesse da entità superiori.

Se fosse diversamente, se fosse il ranger ad attingere (quasi strappare) dalla natura (e non la natura a concedere), vedrei il tipo di magia del ranger come arcana.

Inoltre non dimentichiamo che in 3^ edizione una meta-ambientazione esiste e permea il PHB, e coincide con quella di Greyhawk, dove la Natura è una vera e propria religione con i suoi dettami. Credo che a questo punto sia molto più permissiva la mia visione, che quei dettami consente di infrangerli e successivamente sostituirli.

Si l'errore è stato fatto all'inizio, non ci piove, infatti nel caso specifico ritengo sia più facile considerare l'allineamento sulla scheda un semplice "errore di battitura". Cancellarlo e modificarlo (e modificare conseguentemente l'insieme degli aspetti della natura che si suppone - dato che in merito il giocatore non si è espresso - il pg veneri) è la soluzione migliore.

Stai sbagliando il concetto.

Chantuea non è la natura quanto Apollo non è il sole e Selene non è la luna. Sono divinità che venerano la natura e la proteggono (come Diana protegge i boschi)..tutto qua.

Druidi e Ranger non venerano le divinità, ma la natura. La stessa che le divinità venerano.

Tu vuoi inventarti una cosa diversa, che può andare benissimo se sei tu il master, ma tu non lo sei. Non sei l'op.

Ergo trovo molto futile questo tuo continuare il thread con opinioni e desideri "personalissimi". L'op ha chiesto una cosa, atteniamoci a quello..altrimenti tanto vale parlare del nuovo film di "scemo e + scemo2".

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È chiedere troppo che un giocatore spieghi cosa è per il suo pg la natura e quali sfaccettature tra tutte (proprio perché molteplici) ne venera?

No, ma, HR escluse, è inutile ai fini di come ottiene gli incantesimi.

In mancanza di una simile spiegazione preventiva, è troppo chiedere che, a fronte di un comportamento in contrasto con la concezione di natura (armoniosa, in questo caso) che ci si aspetterebbe da un pg (buono, in questo caso), al giocatore sia chiesto di ruolare il proprio graduale cambiamento di prospettiva, prima che il suo pg possa tornare a lanciare incantesimi?

Non è troppo chiedere di ruolare il ruolabile, ma è una HR quella di togliere i poteri al ranger per qualsivoglia motivo.

altri incantatori divini possono trarre i loro incantesimi da "ideali"; la spersonalizzazione della Natura andrebbe a farsi benedire, ed il ranger otterrebbe in realtà i suoi incantesimi da Malar anziché da Chautea

Il manuale fa riferimento solo ai chierici, non agli incantatori divini in generale. Al contrario, il manuale è chiarissimo sulla fonte dei poteri dei ranger: la natura. Non un ideale, non una divinità naturale, né altro. La natura. Che tu sia Caotico Malvagio o Legale Buono, sempre la natura è, e non ci sono dèi che intercedono e ti danno, in realtà, i loro poteri. Se anche, poi, volessimo considerare la natura come un ideale, questo non significa che si possa frammentare la natura in tanti piccoli pezzi: la natura buona, cattiva et cetera. E' come se venerassi il concetto di Bene, e volessi spezzettarlo in "bene ai bambini, vecchi, donne, maggiorenni, animali, castani, biondi" et cetera.

Secondi me ti stai confondendo con FR, dove è esattamente come dici tu, ovvero

- i chierici non possono venerare un ideale

- druidi e ranger devono avere una divinità patrona, la quale è proprio lei a concedere loro gli incantesimi, non la natura. Tant'è che nella descrizione del ranger c'è scritto che se al raggiungimento del 4° livello un ranger non sceglie una divinità, non può lanciare incantesimi.

Questo però è FR, un'ambientazione particolare, non D&D in generale.

Leggere e interpretare in questo modo il PHB, significa ricondurre i ranger al nucleo comune proprio di tutti gli incantatori divini

Solo i chierici e i paladini: i druidi, per esempio, non ricevono i propri incantesimi dalle divinità e, secondo il manuale del giocatore, venerano anzitutto e soprattutto la natura. Alcuni, però, venerano anch qualche divinità. Alcuni.

Mi sembra tu stia facendo confusione tra FR e D&D

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