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La caduta del cielo – Progenie di Kamaschar


darteo

Messaggio consigliato

Inviato

In questo viaggio senza pausa e fatica, osservo i miei compagni. Il silenzio mi contraddistingue per adesso. Tanto da meritarmi lo sgradevole appellativo de "La Sposa Muta", perfettamente in contraddizione con quanto accaduto durante il massacro.

Solo dopo la notte del terzo giorno avrò i primi contatti avviando qualche rapporto. Kamashin e Unnameshin sono tra questi. Parlo di quanto rimane del loro passato, se chiesto rispondo ad argomenti legati alla mia persona, senza scendere troppo nel dettaglio. In linea di massima si evince che la mia precedente vita non deve esser stata feilcissima. Nata nella frontiera ho appreso l'arte del canto per espressa volontà di mio padre, al tempo la guida di una piccola comunità di boscaioli e pescatori. Era noto per la sua ruvidezza e la gente si affidava a lui nelle decisioni di ogni giorno riconoscendolo come un naturale capo.

Essendo il canto un arte molto apprezzata tra questa gente, si assicurò di poter farmi beneficiare del miglior insegnate che il suo oro poteva comprare. Ovviamente non sto parlando di canto lirico, ma qualcosa di completamente diverso, più legato al misticismo e alla cultura popolare. In seguito compresi che la voce poteva diventare una fonte di grande potere. Paragonabile quasi alla magia.

La cosa più spaventosa è la mia sempre più decisa convinzione che nel ruggito apocalittico di Kamaschar ho percepito il suono del Principio di tutto. Lo ammetto con preoccupazione, non c'è zelo in me sotto questo punto di vista, anzi.

Sul fatto dell'indossare gli stacci di abiti cerimoniali, non so ancora dare una risposta.

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Dentro Città Morta l'inquietudine mi coglie, ma dinnanzi a Sheerania mantengo un atteggiamento distaccato e riverente.

Il confronto tra la sua e la mia bellezza è impari. Io sono ormai diventata il fantasma di me stessa.

Mia signora, le donne e gli uomini del Settimo risveglio ti portano i loro saluti.

Accenno un inchino di necessaria sottomissione.


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Inviato

Il viaggio per arrivare alla Città morta dura parecchi giorni, nonostante la marcia ininterrotta giorno e notte.

Durante il tragitto, rimango spesso in silenzio assorto nei miei pensieri e cercando di recuperare i ricordi della vita precedente.

Purtroppo però riaffiorano soltanto dei flash un accademia o forse un monastero, battaglie, torture, bordelli e bevute in locande.

Dopo qualche giorno di marcia mi ritrovo vicino alla donna che ha intonato quella strana melodia la notte del nostro risveglio, Sheetara.

Con lei cominciamo a parlare di quel poco che ci ricordiamo delle nostre vite passate. Così io le racconto dei miei vari flash e il quadro generale

non mi dipinge come una brava persona, sembra che nella mia vita abbia ucciso e agito come meglio credevo, spesso senza rispetto per gli altri.

...poco importa...sono morto e ho un'altra vita davanti...e per come sono cominciate le cose essere un ******* egoista potrebbe rivelarsi utile...

Arrivati alla Città, l'atmosfera che ci accoglie è del tutto surreale. Incastonata nella roccia, alla base di una montagna, si presenta con soli tre ingressi

con vessilli fatti di pelli umane, probabilmente dei vecchi abitanti del luogo.

..quello che si definisce un caldo benvenuto...sfido qualunque essere vivente ad avere il coraggio di entrare qui dentro..

All'interno della fortezza troviamo molti altri come noi, vestiti con stracci e armati.

Giunti nella piazza centrale ci troviamo finalmente di fronte a Sheerania, che ci osserva sorridendo dall'alto di un pilastro.

Sheetara si fa subito avanti e presenta tutta l'orda appena arrivata in città. Come altri rimango in silenzio aspettando che sia colei che si proclama nostro leader a parlare.

Inviato

Benchè il viaggio per arrivare alla città sia durato parecchi giorni, non ne avverto per nulla la fatica e la cosa, anche se non dovrebbe, all'inizio mi stupisce.

Ancora non sono molto abituato a questo nuovo corpo.

All'inizio mi spiace molto che Sheetara stia zitta da sola da una parte, ma quando il secondo giorno ci troviamo, insieme anche a Kamashin, non posso che essere sollevato, perchè nonostante la brutta situazione, almeno ho un po' di compagnia, e questa la preferisco decisamente rispetto a quella di altri non-morti.

Mi sento molto onorato di poter ascoltare le storie del loro passato, purtroppo però non posso ricambiare, perchè del mio ricordo ancora molto poco, se non come sono morto, ovvero gettandomi per cercare di salvare qualcuno o qualcosa dal pavimento che stava crollando.

Tuttavia posso raccontare di qualcosa della notte del massacro, dei brevi, brevissimi frammenti di memoria che ho, ricordo un canto triste, ma prodotto da una voce stupenda, che in quel frangente mi aveva fatto rimanere un po' lucido.

Appena arrivati alla città noto il vessillo.

-non c'è da stupirci se ci reputano come ci reputano- penso, riguardo al vessillo, ma mi limito a pensarlo, perchè so che bene o male devo far parte di questa comunità, almeno per ora, e non è bene mettersi tutti contro.

Appena arrivati dalla fantomatica leader, anche io, come Sheetara faccio un elegante inchino, aspettando che la leader non morta si pronunci.

Inviato

Spoiler:  

Ecco i vostri pf mancanti

Sani 136

Iria 99

Sheerania scende agilmente dal piedistallo e si avvicina rapidamente a Sheetara.

La donna alata sembra divertita dalla presentazione della vostra compagna, stira ancora di più il suo sorriso e accarezza una ciocca di capelli della “sposa muta”, per poi rivolgergli la parola: nessun gruppo ha mai avuto un portavoce. Un araldo di morte!

Un non morto che è venuto con voi chiede a gran voce a Sheerania: siete voi che ci ha resuscitato?

La donna alata si volta e si avvicina a questo morto: no! Nessuno è in grado di risvegliare la progenie di Kamaschar. Noi siamo stati maledetti al momento del nostro assassinio. Veniamo svegliati solo quando qualcosa di grave sta per accadere nel mondo. Non ho idea se la nostra venuta è dettata dal volere di un Dio, di un essere superiore o… come credo io …semplicemente dal fato! Sta di fatto che il nostro risveglio è un messaggio, un preludio per tempi oscuri.

Siamo quindi una sorta di avvertimento?

Non solo! Siamo un avvertimento di una imminente catastrofe e gli alimentatori di questa catastrofe.

Un altro non morto prende parola: sapete per caso cosa sta per accadere?

No! Ma deve trattarsi di un evento così importante che quando accadrà lo riconosceremo senza ombra di dubbio.

Quindi… quello che lei sta dicendo …è di appoggiare una catastrofe misteriosa?! Non sappiamo quali saranno le vittime e i danni! Dobbiamo a priori alimentare questa calamità?

Sheerania annuisce: solo attraverso una grave catastrofe i grandi reami cadranno! E dalle loro ceneri sorgerà un nuovo ordine, il nostro.

Ora la donna si rivolge a tutti, camminando tra voi e gli altri non morti: in questa città getteremo le basi del nostro impero di morte. La progenie diventerà padrona delle terre dell’uomo. Cittadelle di non morti saranno costruite sulle macerie dei castelli dei re viventi. Cenere e sale saranno sparse sui campi e sulle vallate. Malediremo fiumi e foreste. L’aria diventerà un esalazione velenosa e la morte regnerà sovrana su ogni cosa.

Molti dei non morti del vostro gruppo sembrano perplessi nell’ascoltare le parole di Sheetaria. Infatti pochi morti hanno superato del tutto il trauma del risveglio, molti altri trovano riprovevole l’idea di scendere in guerra contro ogni essere vivente (indipendentemente dalla loro nazione di provenienza).

Sheerania aveva previsto tutto questo, ecco perché dà ad ognuno di voi tre giorni per decidere se appoggiare la sua causa o abbandonare la Città morta. Tutti i non morti del suo esercito sono infatti uomini liberi che hanno scelto liberamente di combattere per lei.

La donna alata conclude: se volete lottare per me e con me allora vi verrà data un’arma, un’armatura e... cosa più importante ...un uniforme! Perché tutti possiate riconoscervi sotto un unico vessillo.

Spoiler:  
se volete seguire la causa Sheerania allora potete già richiedere un’arma e un’armatura (senza potenziamenti).

Ricordate che in questo gioco siete liberi di fare le vostre scelte. Se seguirete Sheerania allora il gioco prenderà una direzione, se abbandonate la Città morta allora il vostro gioco prenderà un’altra piega.

0===========0

PS sulla spalla destra Sheerania ha un marchio che riporta questo simbolo.

34dne6r.jpg

Inviato

..dominare sull'intero mondo...idea alquanto megalomane, ma l'idea di menar la mani mi piace molto..

Il mio nome è Kamashin e ho già deciso che combatterò al vostro fianco Regina Sheerania -dico con tono fiero

non ho bisogno di tre giorni per pensarci, la sola idea di alimentare una catastrofe, poter acquisire potere e uccidere è una motivazione più che sufficiente.

..ma non sperare di comandarmi a bacchetta...combatto solo per me stesso...

e difficilmente lascio che sia qualcun altro a dirmi cosa fare e come farlo...

@DM

Spoiler:  
Armi e armature possono essere perfette e/o in materiali particolari?
Inviato

Lascio che Sheerania si prenda le sue confidenze, evitando di far trasparire alcuna emozione.

Per quanto io sia in grado, cerco di studiarla. La sua mutazione, più evidente di molte altre, la rendono un capo naturale. Esattamente come mio padre. Di sicuro ragiona in maniera diametralmente opposta.

Alla rinnovata richiesta di unirci non rispondo. Ora che il quadro è leggermente più chiaro, nuovi quesiti emergono.

La determinazione di Kamashin mi fa brutalmente tornare alla realtà. Un realtà angosciante.

Tutto ciò che mi legava alla precedente vita si è dissolto in una nuvola di polvere. Forse qualche discendente della mia famiglia è riuscito a sopravvivere al passaggio di Kamaschar, ma si tratterebbe dei figli dei suoi figli. Individui sconosciuti con cui non condivido nemmeno più il sangue e che quasi sicuramente vorrebbero solo distruggermi, considerata la mia attuale condizione.

Che altro potrei fare quindi? Raggiungere le montagne, coltivare un piccolo giardino per il solo vezzo di circondarmi di fiori e aspettare che l'inevitabile accada?

Fuori discussione. L'atavico istinto di conservazione è ancora molto forte in me. Sono un cadavere la cui anima non intende abbandonarlo e non intendo diventare una vittima degli eventi.

La mia scelta è quindi fatta... nelle file di questa armata potrò valutare l'evolversi della storia in prima linea, giocando d'astuzia.

Con la coda dell'occhio lancio uno sguardo al compagno di viaggio. Non sarà il solo a esprimere la sua adesione oggi stesso.

Mi lego anche io alla tua causa, Regina della Progenie.

In me, qualcosa si è spezzato per sempre.

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A seguire utilizzo i tre giorni per visitare la città. Ho la necessità di capire come i risvegliati impieghino il loro tempo, ora che ci siamo svestiti di tutti i bisogni mortali. Oltre a delle protezione di ferro, sicuramente cerco un vestito degno di tale nome. Per quanto il freddo non sia più un problema, rimane ancora il mio senso del pudore. Gli stracci della veste cerimoniale mi impegno a conservarli piegandoli in una scatola che sotterro possibilmente sotto il santuario di una qualsiasi divinità legata ai segreti, dedicandoci una piccola preghiera come superstizioso sigillo.

In ultimo, riluttante a riconoscere il mio volto riflesso, vedo di rivolgendomi a chi lavora il cuoio, provando ad ottenere una maschera. Per ora non è importate che sia elaborata, mi accontento anche di qualcosa di semplice.

Inviato

Rimango in silenzio, ascoltando le reazioni dei miei compagni di viaggio, ma non mi stupisco molto della loro reazione, d'altronde se non avevano intsenzione di unirsi a loro non saremo arrivati fin qui...

-data la situazione non ho molta scelta, per il momento allearsi con loro é la migliore idea, da qualsiasi altra parte mi attaccherebbero a vista, qua ho più protezione, ma soprattutto posso reperire più facilmente informazioni rispetto alla mia condizione, e alla condizione del mondo in cui vivo...-

Dopo aver tratto le mie conclusioni anche io apro bocca e do il mio consenso

-accetto, anche io mi unisco, però vorrei innanzitutto sapere qualcosa in più su ciò che siamo, ho sentito dal tuo mandato che c'è uno studioso qua che potrebbe illuminarmi vari dubbi, potrei parlarci?-

Inviato

Spoiler:  
non fate i salti temporali di vostra iniziativa, mi mettete in difficoltà

-accetto, anche io mi unisco, però vorrei innanzitutto sapere qualcosa in più su ciò che siamo, ho sentito dal tuo mandato che c'è uno studioso qua che potrebbe illuminarmi vari dubbi, potrei parlarci?-

Ah! Tu stai parlando di Kamalik?! Ebbene, il nostro “esperto” farà ritorno in città tra qualche giorno.

Oltre a voi un’altra trentina di persone accettano subito di unirsi a Sheerania. E’ un numero molto piccolo rispetto a quello del vostro gruppo ma la donna alata non si preoccupa… e vi spiega perché: questo gruppo è composto principalmente da semplici cittadini. Queste vittime erano gli abitanti di una città attaccata da Kamaschar: si tratta di gente semplice che ora è chiamata ad una complicata scelta.

Quando si risveglia un esercito di guerrieri allora ci si impiega molto meno tempo a prendere una decisione.

Poco importa… ora seguitemi.

Sheerania vi porta nella zona più alta della città, a nord-est.

La metropoli in questa zona è infatti costruita su alture molto alte e ripide. In questo punto i non morti hanno scavato dei buchi larghi circa due metri o più e recintati con pietre.

Delle carrucole e delle corde sono state montate sopra questi pozzi. Dai fori proviene una sinistra luce arancione e un lieve fumo.

Ho scelto la Città morta come nostro insediamento per molti motivi… uno di questi è che sotto di essa si trovano dei giacimenti di ferro e carbone. Questi buchi comunicano con le aree di scavo e con le fucine. Ho deciso di trasformare parte di queste miniere in vere e proprie fucine.

I lavoratori sono altre vittime della progenie di Kamaschar… ma più sfortunati di noi. Dovete sapere che non esiste un solo tipo di non morti tra le vittime del dragone rosso. Pensate che io stessa ignoravo fino a poco tempo fa queste “varianti”. Alcune vittime, quelle che per esempio lavorano in queste miniere, sono regredite fisicamente e mentalmente. Molti di loro sono ridotti ad uno scheletro di colore nero. Moltissimi sono parzialmente fusi con le rocce della grotta.

Tutti loro però provengono da sottoterra, molto in profondità. Ora sono i nostri minatori e i nostri fabbri.

Uno dei non morti vicino a voi chiede: sono molte buche, immagino che usate delle casse per trasportare i materiali… ne avete costruite così tante in così poco tempo?

Non esattamente, risponde Sheerania.

Una corda su una carrucola inizia a scorrere e in poco tempo sale in superfice una di queste “casse”. Si tratta di una bara. Sheerania continua: usiamo le bare dei cimiteri per trasportare gli oggetti dentro e fuori le miniere.

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Passate tre giorni ad esplorare la città. Alcuni non morti impiegano il loro tempo nella costruzione delle uniformi: sono tutte nere, con le spalline a punta rivolte verso l’alto, una trama a scaglie sul petto con sopra un simbolo bianco uguale a quello che Sheerania ha sulla spalla destra.

Altri non morti stanno ristrutturando la rete di gallerie sotterranee della Città morta. Sotto di voi infatti non si trovano solo le miniere ma anche le catacombe. Sheerania ha ordinato di costruire in queste gallerie delle trappole, passaggi segreti, porte e altro ancora.

Le catacombe diventeranno il vostro rifugio principale.

Altri non morti invece si preoccupano di studiare il territorio attorno alla città per preparare i primi strumenti di difesa.

Kamalik, l’esperto della maledizione di Kamaschar, fa finalmente ritorno. E’ un uomo alto e esile. Pelle grigia e capelli lunghissimi e neri. Ha un buco sulla parte destra della fronte e la mano e il braccio sinistro è ormai ridotto “ad uno scheletro”.

Sheerania vi presenta anche un altro dannato. Si chiama Kamaorg ed è il suo campione.

Si tratta di un cadavere molto decomposto. Sembra di vedere uno scheletro su cui è stato adagiato un tessuto di carne marcia e annerita. Ogni tratto del volto è scomparso, non ha lingua, occhi e orecchie. Brandisce una spada dalla lama ricurva e sottile, simile ad una scimitarra.

Kamaorg non parla, Sheerania pensa che il suo campione era muto anche in vita.

@Sheetara

Spoiler:  
non hai problemi a trovare quello che cerchi. Un non morto che lavora il cuoio può realizzarti una maschera anche abbastanza elaborata
Inviato

Assistendo alle differenti mutazioni inizio a reputarmi estremamente fortunata.

Se ora fossi uno scheletro annerito impazzirei. In tal senso la maschera mi aiuta molto a superare il rifiuto del mio corpo. Si tratta di un'anonimo foglio di cuoio, modellato sul racconto delle forme del mio viso. Nella sua semplicità copre quasi tutte le brutture mettendo in risalto gli occhi.

Il vestiario cambia. Degli aderenti abiti verde scuro completano la divisa fornitami, la quale è posta sopra una personale corazza che brilla come l'argento. Sulle spalle ancora sventola il mantello macchiato della casata di Scheletown. Non mi ci separerò tanto facilmente. Esso è il persistente monito di ciò che ho compiuto per poter sopravvivere. Un cappuccio gli è stato cucito di modo da poter celare ulteriormente la natura non-morta che mi distingue.

Dinnanzi a Kamalik e al suo abominevole guardiano malcelo una smorfia di disgusto.

Sono urtata dalla trasandatezza di Kamaorg e tento di distrarmi concentrandomi nei discorsi con lo studioso.

Dopo essermi presentata, inizio a sottoporgli qualche domanda:

Saggio Kamalik, parlaci del drago Kamaschar e della sua consorte. In qualche maniera anch'essa è legata al Risveglio? Ho come la sensazione che le donne della progenie siano infuse di maggior potere, rispetto a molti altri uomini che ho visto qui a Città Morta. Un pensiero del tutto lecito considerando le incredibili capacità da me manifestate e Sheerania stessa che riveste un importante ruolo di comando.

Ma soprattutto, se è vero che come annuncio di una terribile sventura, noi ci risvegliamo, ciò vuol dire che è già successo in passato? O si tratta di una profezia?

Ovviamente do modo anche agli altri due miei compagni di poter partecipare a questo colloquio.

Spoiler:  
Perdonami del balzo temporale, l'ho scritto pensando che non tutti accettassimo subito. Farò molta più attenzione ;)
Inviato

-Poco tempo hai detto? Non è strano come ora che siamo esseri temporalmente immortali la nostra concezione di "poco tempo fa" potrebbe essere puramente soggettiva? nonchè totalmente inutile... cos'è poco tempo, per noi, che ora viviamo questa non vita in eterno?- mi esprimo, in risposta alla sua spiegazione circa la scoperta di vari tipi di non-morto.

In realtà lo faccio solo per dissimulare il fatto di essere rimasto impressionato dai vari tipi di non morto, e mentalmente ringrazio il fatto che a me sia toccato questo corpo, invece che uno fuso nella pietra, una prigione così stretta che mi avrebbe costretto a un'immobile vita opprimente per l'eternità, senza nemmeno la possibilità di togliermi la vita, la sola idea mi fa raccapricciare.

Passo questi giorni a saggiare cosa può fare il mio corpo, noto con piacere che l'indipendenza del corpo dai vari organi, la sua vita e il suo movimento gestito interamente con la magia e non grazie ad articolazioni o a legami di carne, rendono i miei movimenti più agili e scattanti, di fatto ho sempre odiato essere chiuso dentro un'armatura, ma con questo nuovo corpo non ho più questa limitazione.

Infatti quando Sheerania ci presenta la nostre uniformi dico

-Non vorrei offenderti, ma sono costretto a rifiutare questa armatura, ammetto che sie molto bella, ma reputo che limiti i movimenti della mia nuova forma, se potreste farne una versione mantello, in modo tale che non mi sia d'intralcio, sarei bel lieto di indossarla-

Dopo aver ascoltato le domande di Sheetara, giudicandole molto intelligenti e pertinenti, mi faccio avanti esponendo anche le mia

-Esperto Kamalik, le porto i miei saluti, mi chiamo Unnameshin e sono da poco stato risvegliato, come la dama qui presente anche io vengo a porgervi delle domande, ci hanno accennato che ci sveglieremo a ondate sempre meno inferiori, e che alla fine si sveglierà un singolo uomo, sarei molto curioso di sapere chi è, e perchè è così speciale, e soprattutto perchè ci siamo risvegliati ora?-

Inviato

Anche Kamalik si presenta a voi e risponde subito alle domande si Sheetara: all’alba dei tempi lo spirito del fuoco generò lo spirito del vulcano che assunse una forma di drago: Kamaschar.

La bestia, durante la sua esistenza, incontrò una dragonessa di nome Sheernatricse.

I due si amarono e diedero vita alla discendenza dei dragoni rossi. Tutti i draghi dalle scaglie rosse sono figli di Kamaschar e Sheernatricse. Il dragone però era accecato dal desiderio di conquista. Voleva comandare il mondo e questo non piacque ad altri draghi. Dragoni d’oro e altre bestie si sollevarono contro Kamaschar... che dovette stringere un patto con l’uomo per poter vincere la guerra.

L’uomo però tradì il dragone e lo abbandonò sul campo di battaglia per marciare contro il suo nido e sterminare la sua progenie e la sua Sheernatricse. Si pensava che il cuore della dragonessa potesse donare grandi poteri e la vita eterna.

Kamaschar dichiarò guerra all’uomo e iniziò ad incenerire eserciti e città… ma nel tentativo di vendicarsi trovò la morte in battaglia tre secoli fa.

Il dragone portava con se una maledizione. Ogni creatura uccisa da lui si risvegliava come progenie di non morti. Noi siamo la terza ondata di morti nel corso della storia.

Dei primi maledetti si hanno poche notizie. I secondi risorti hanno marciato sulla terza circa trecento anni fa…. ma erano in pochi e comandati da un folle. Un pessimo stratega militare che ha portato alla disfatta più totale l’esercito della progenie.

Qui interviene Sheerania: ecco perché prima di colpire i viventi dobbiamo organizzarci e affondare le radici della nostra civiltà in questo luogo. Unnameshin, non importa se l’armatura ti costringe nei movimenti, non la mettere… ma esponi sempre il mio simbolo così che io possa sempre riconoscerti come un mio protetto. Non abbiamo idea di chi sia quest’ultimo dannato a sollevarsi e non sappiamo se avrà qualcosa di speciale o no. Inoltre… come ho detto prima …noi veniamo risvegliati quando qualcosa di grave sta per accadere nel mondo. Si tratta di un evento catastrofico che può portare in crisi le civiltà dei viventi: può trattarsi di una guerra… nessuno può saperlo in anticipo. Il nostro risveglio è una “punizione” per gli uomini.

Sheerania, la dragonessa Sheernatricse non ha voce in questa maledizione… anche se io sono molto interessata a lei. Si dice che ci sono molti tesori nascosti in suo onore in alcuni templi di diverse e alla base del vulcano Vecrato. Per il momento entrambe queste mete sono irraggiungibili per noi… per il momento ho un altro obiettivo in mente.

Sheerania alza il dito verso nord-ovest: mi è giunta voce che a pochi chilometri da qui sorge un tempio tra le montagne. Voglio che sia conquistato e i suoi tesori saccheggiati. Prendete il monastero e io vi ricompenserò con una parte del suo bottino. Sheetara, Unnameshin, Kamashin… portate con voi altri sette non morti. Che la piaga abbia inizio.

Inviato

Ascolto con estrema attenzione il racconto di Kamalik e su come tutte le progenie venute prima di noi si siano estinte.

..a quanto pare è proprio una maledizione per noi e una piaga per l'uomo..mi chiedo però come Sheerania abbia intenzione di affondare radici in questo luogo...

..Kamaschar è morto e non c'è più nessuno che possa aumentare le nostre fila, siamo destinati in ogni caso a sparire ancora un'ultima volta...

Tenendo per me questi dubbi, ascolto anche le parole di Sheerania e la mia attenzione si sposta sui possibili tesori che ancora sono nascosti in giro per il continente.

Con piacere mia signora. rispondo facendo un lieve inchino, accettando così l'incarico che ci è appena stato dato.

Inviato

Assorta nel racconto immagino alcuni dei dei momenti che vengono descritti. Con dovizia di particolari non riesco fare a meno di chiedermi quale colore avessero le scaglie di Sheernatricse, fantasticandoci sopra.

Poi però mi rendo conto di dover tenere le distanze diffidando dalle parole di Kamalik... ho come l'impressione che galvanizzi troppo il mito dell'origine della progenie, ma come biasimarlo se davvero ha dedicato tutta la sua vita nello studio di questa.

Questi e altri pensieri affollano la mia mente. Sheerania, un altra volta, mi riporta alla realtà. Ammetto di esser sorpresa nel comprendere che la donna alata stia riponendo fiducia in noi. A malapena ci conosce. Ciò lo tengo per me e mi dimostro disponibile a eseguire questa missione.

Dopo aver ringraziato Kamalik per la sua cultura mi dedico completamente alla regina della progenie.

Mia signora, cosa dobbiamo aspettarci di incontrare a difesa del monastero? Domando ignorando eventuali prassi vista la mia inesperienza in campo militare.

Una volta ottenuta una risposta, torno a chiedere: abbiamo accesso ai magazzini (sempre che ce ne siano) per attrezzarci adeguatamente? Un cavallo, ad esempio, potrebbe agevolare il nostro viaggio. Va bene che la stanchezza e la fatica non sono più un afflizione, ma le gambe di un cavallo si muovono più veloci delle nostre.

Inviato

Kamalik e Sheerania fugano tutti i miei dubbi e per il momento non me ne vengono altri.

quando hanno finito di parlare rispondo

-ottimo, per me possiamo partire anche subito, non penso che avremmo bisogno di molto altro oltre le nostre armi e gli altri sette non morti, comunque per quanto riguarda il simbolo, lo porterò su di un mantello, se non è un problema-

@dm

Spoiler:  
come armi prendo due scimitarre perfette in adamantio, come "armatura" prendo il matello accennato poco fa, un mantello nero (davanti e retro) con lo stemma dei non morti disegnato solo sul davanti in bianco, se possibile :)
Inviato

Mia signora, cosa dobbiamo aspettarci di incontrare a difesa del monastero?

Le nostre attività possono... non ne sono sicura ...aver destato qualche sospetto alle popolazioni limitrofe e quindi anche al monastero. Nonostante questo non credo che i monaci possano aver alzato delle solide difese in così poco tempo. Lo scenario peggiore è che siano riusciti a scoprirci e che hanno inviato delle richieste di aiuto… ma questi ipotetici rinforzi non possono aver già raggiunto il monastero.

Quando prendere possesso della struttura scoprite se i monaci hanno già scoperto la nostra esistenza e se hanno informato qualcun altro.

Se invece il monastero pullula di soldati allora tornate indietro.

abbiamo accesso ai magazzini per attrezzarci adeguatamente?

Andate ad armarvi.

Spoiler:  
Sheerania ha una corazza e buckler in mithrill

Unnameshin ha due scimitarre perfette in adamantio e il mantello da lui richiesto

Kamashin cosa prende?

0======0

Al mio prossimo post vi faccio partire

Inviato

...le voci del nostro risveglio si stanno già diffondendo...e Sheerania non vuole che si sappia

...molto astuto, ma mi chiedo per quanto la nostra esistenza possa rimanere segreta...

Senza aggiungere altro faccio un leggero inchino col capo e mi congedo.

Vediamo di arruolare gli altri sette in fretta e partiamo

..non vorrei farmi un lungo viaggio per poi non sfogarmi su qualche monaco, perchè sono arrivati rinforzi..

Inviato

Mhmm considerata la delicatezza di questo compito, sono convinta che sia opportuno celare la nostra vera natura non riesco a dirlo senza sembrare di provare dolore emotivo. Almeno fino all'arrivo al monastero. Se qualcuno riuscisse a scappare, le conseguenze sarebbero disastrose. Nullificheremo l'obbiettivo della missione e otterremmo un risultato completamente opposto.

Fortunatamente noi possiamo ancora contare sull'anonimato grazie a qualche pezzo di stoffa, ma per quanto possa essere insuperabile con la spada, escluderei di arruolare progenie di aspetto simile a Kamaorg dico riferendomi al guardiano muto di Kamalik.

Inviato

-dubito che la nostra esistenza possa rimanere segreta a lungo-

penso, mentre Sheerania parla, e quando ha finito rispondo

-paladini o no, andremo e faremo il nostro lavoro- ​

Inviato

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Viaggiate verso il monastero attraverso un ambiente roccioso e privo di ogni forma di vegetazione. Questa parte del mondo è infatti inospitale, senza alcun segno di vita o fonte d’acqua. E’ un labirinto di rocce aguzze. La chiesa sorge ad un centinaio di metri sul versante meridionale di un ponte.

E’ un edificio che si affaccia sul baratro, con un alto muro e piccole finestre.

Sembra quasi di vedere una sezione della montagna levigata e scolpita a forma di monastero.

Il viaggio è durato un paio di giorni. Voi e i vostri sette “fratelli” non avete incontrato alcun anima durante il vostro cammino. La vostra identità è celata da un saio marrone spesso, con un cappuccio un alto colletto.

Alzando lo sguardo verso la montagna scoprite l’esistenza di una scalinata che porta fino alla base del monastero… non riuscite però a scorgere le porte dell’edificio.

Inviato

Dopo aver affrontato un viaggio che sarebbe risultato lungo, estenuante e letale ad ogni forma di vita, ma che noi abbiamo affrontato senza problemi grazie alla nostra nuova vita, giungiamo vicini alla destinazione, alle scale del monastero.

-una scalinata del genere è uno scherzo per noi, nulla di più o nulla di meno in confronto al deserto che abbiamo appena passato.

Comunque, io direi di entrare spacciandoci per in gruppo di monaci con il voto di clausura, il quale ci impedisce di mostrare una qualsiasi parte del nostro corpo, e fare una veloce ispezione del posto, per vedere se ci sono, ed eventualmente dove sono, eventuali paladini di difesa, che ne pensate?

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