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[Sine Requie]Le ombre del Ronin


Kuma

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LE OMBRE DEL RONIN

La società giapponese è cambiata molto dal Kamikaze, le città sono diventate villaggi, le leggende sono diventate realtà e i demoni sono usciti dallo Yomi per conquistare la terra dei viventi.

Il tranquillo villaggio dove oltre 150 cittadini vivevano all’ombra della montagna è stato distrutto dalla furia degli impuri. A nulla sono servite le difese di legno o le lance dei becchini, persino i samurai sono periti sotto le instancabili fauci degli impuri. Ovviamente pochi fortunati sono riusciti a sopravvivere scappando nel bosco sul fianco della montagna. Trentadue persone riuscirono a sfuggire rifugiandosi in una grotta. Dopo un paio di giorni alcuni rifugiati si sono avventurati in avanscoperta per controllare la situazione. Del villaggio non rimaneva altro che macerie, sangue e pochi impuri impossibilitati a muoversi. Nei giorni seguenti gli altri rifugiati tornarono al villaggio per cercare di recuperare oggetti di prima necessità. Senza una casa o un luogo protetto in cui vivere, i sopravvissuti cercarono di organizzarsi in un gruppo, ma presto le differenze sociali si fecero sentire. I Samurai rifiutano di collaborare con i Burakumin o di insozzarsi combattendo gli impuri. Alcuni di loro perirono nei giorni seguenti . Dopo dieci giorni dall’accaduto quattro figure si stagliarono alle porte distrutte del villaggio. I ronin richiamati sono infine giunti anche se troppo tardi.

Alla vista della distruzione i quattro ronin si voltarono per andarsene quando Hiroshi Kazuhiko, un uomo di circa 40 anni e membro della più alta casta sociale tra i sopravvissuti, li fermò.

Oggi i sopravvissuti del villaggio sono in tutto 10 alcuni hanno trovato rifugio in altri villaggi, altri sono morti e altri ancora si sono offerti come nutrimento per i ronin.

Il vostro gruppo vaga con i quattro impuri di villaggio in villaggio aiutandoli quando vengono chiamati.

Vi siete accampati in una radura, quattro tende cucite con stracci e vesti strappate vi riparano dal vento e dal freddo. Al centro dell’accampamento c’è un fuoco ampio dove Akiko, una giovane vedova, cuce riso e selvaggina per tutti. I vivi si radunano intorno al fuoco per scaldarsi e organizzare la giornata di domani mentre i quattro Ronin se ne stanno in disparte nella loro tenda. Passate il tempo tranquilli fino a che non sentite del trambusto dall’alloggio dei Ronin.

“TIENILO FERMO! DOBBIAMO LEGARLO!” Grida Shirei (Comandante)con la voce rauca e gracchiante.

“KAGE MUOVITI! ”

“LASCIATEMI STAREEEEEE!”

“Sta’ zitto Mamushi, lo sai cosa succede adesso, non protestare.”

“OOOOH! STA’ ZITTO UTAAAAA!”

i RONIN

Spoiler:  
I 4 ronin sono :

SHIREI, il nome Shirei significa Comandante il suo volto è completamente scarnificato, porta quasi sempre l'elmo della sua armatura addosso soprattutto quando entra nei villaggi che chiedono aiuto, il suo carattere è chiuso e silenzioso, prende molto sul serio la sua missione post-14923-14347053151105_thumb.jpg

KAGE (si pronuncia Kaghe) significa Ombra, questo ronin ha sempre il volto coperto da un panno rosso e nessuno lo ha mai sentito parlare, spesso Shirei lo manda in avanscoperta perchè è molto abile a non farsi vedere. post-14923-1434705315195_thumb.jpg

UTA: il nome significa Poesia, lo si vede spesso immerso nella lettura o nella meditazione, il suo corpo è perfettamente conservato e non porta ferite che possano giustificare la sua dipartita, anche chi lo ha visto nudo non ha notato alcun segno sulla sua pelle post-14923-14347053152867_thumb.jpg

MAMUSHI: il suo nome significa vipera, ha un aspetto nobile e ben curato, i suoi abiti sono sempre impeccabili ed è l'unico che gioca a fare il "vivo", spesso nei villaggi corteggia le donne e si intrufola nei locali per fare baldoria finchè uno dei suoi compagni non lo trova e lo porta via mentre protesta amaramente. post-14923-14347053153727_thumb.jpg

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Si era recentemente unito al gruppo. Lui che aveva perso tutto ciò che aveva tranne tutto quello che era realmente importante. Per questo aveva deciso di divenire un Ronin, ma non di quelli morti, essi erano un mero strumento per far levare di nuovo il Sole. Essi sarebbero divenuti polvere alla fine di questa era oscura. Glielo ripeteva ogni giorno all'alba, quasi fosse uno shingon [眞言]. Miyamoto era un militare, un uomo retto, un nobile cui era rimasta solo la nobiltà di intenti, un ronin... del passato, un samurai che senza padrone abbracciava dettami ben più ampi di quelli del Bushido.

Se ne stava lì in disparte, lo sguardo passava dal fuoco alla giovane vedova mentre sorseggiava del tè. Tra i pochi lussi che ancora si concedeva. Ne aveva recuperato quel che aveva potuto l'ultima volta che era stato a casa. Lo aiutava a meditare, a dimenticare i compromessi cui era sceso per essere là, per riavere la sua Patria.

Le urla provenienti dall'alloggio dei Ronin lo scosserò, impedendogli l'ultimo sorso. Persino lui riuscì ad identificare le voci anche se non a comprendere ogni parola. Si fermò ad ascoltare, per quel che poteva, ma comprese. Erano alle solite. Quali fossero gli intenti di Mamushi non era un segreto ma qui... qui... Takezo si guardò intorno. Non c'era alcool, non c'erano uomini ubriachi né donne disonorate. Solo lei. E fissò Akiko. Forse era per lei che si agitava, cercava un'altra vittima del suo stupido gioco. Quattro Ronin, quattro non morti. Era una compagnia piuttosto cara, ovunque essi si muovevano il tributo era sempre più di quel che doveva essere. Nutrire quattro Ronin era già troppo. Cosa desiderava di più quell'idiota?

Si alzò con ancora la tazza di tè in mano e con la scusa di doverla riscaldare ulteriormente si sedette vicino alla giovane vedova. La osservò, senza parlare né sorridere. Solo per trasmettere un minimo di serenità con la sua presenza e attendere la sua parte di riso e carne.

Miyamoto Takezo non era più un ragazzo, alto e dal fisico snello ma apparentemente forte. L'aspetto non era di quelli che colpiva a prima vista ma lo sguardo era acuto e sembrava curioso seppur faceva di tutto per non darlo a vedere. I toni pacati e gentili. Era calmo e deciso. La sua postura sempre perfettamente eretta.

Spoiler:  

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Descrizione:

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Un giovane uomo alle soglie della quarantina. Fisicamente non imponente - anzi dalla sagoma sottile - è una persona estroversa e dalla parlata fluente: nonostante possa essere ritenuto di bell'aspetto, è il tipo di persona che rimane più impressa per la natura gentile e l'attitudine generalmente costruttiva e premurosa. Statura nella norma nipponica e mani sottili ed agili sempre impegnate in qualche attività completano il ritratto di una persona che, nonostante tutto, ancora si sforza di sorridere agli altri. Nel tempo trascorso prima dell'attacco al villaggio si era subito reso utile alla comunità come medico, cosa che cercato di fare tentando di salvare quanti più feriti possibile dalla furia degli Impuri.

Nell'udire l'improvviso trambusto che scuote la tranquillità dell'accampamento, sollevo subito lo sguardo con espressione preoccupata. Dopo aver scambiato uno sguardo perplesso con gli altri membri della compagnia, ripongo all'interno delle vesti il piccolo quaderno sul quale stavo scrivendo fino a poco prima, gettando nel fuoco il piccolo pezzo di legno bruciato che stavo usando come carboncino improvvisato.

Scatto in piedi e mi avvicino alla tenda dei Ronin... pur mantenendo da essa una distanza di sicurezza di alcuni metri. Mi rivolgo a quel punto agli Immortali all'interno, alzando la voce per essere udito al di sopra del baccano: Shirei-san? Signori, avete bisogno di aiuto? Cosa accade?

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Spoiler:  
Hide è un uomo di circa trent’anni.

E’ snello di bassa statura. Ha occhi neri e capelli corvini lunghi abbastanza da essere legati ad una coda. Veste comodi abiti larghi e scuri. Porta con se uno zaino, una borraccia e una naginata.

Sono seduto su un masso intento a meditare, la mia naginata è adagiata di fronte a me.

Cerco di liberare le mente ma dalla tenda degli immortali i ronin iniziano a discutere ad alta voce. Per ora non mi muovo ma la mia completa concentrazione è rivolta alla tenda dei morti. Sono pronto a muovermi in ogni momento.

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@DESCRIZIONE

Spoiler:  
Yuko ha diciotto anni ed è una miko (sacerdotessa) del tempio del villaggio. La sua bellezza va di pari passo con la sua purezza d'animo. Ha lunghi capelli neri e lisci, una frangetta ricopre la sua fronte e la carnagione è chiarissima. Gli occhi sono due fessure nere e sinuose. Il naso è piccolo e le labbra carnose. Il fisico è atletico e snello. E' alta 1.60m. Di carattere simpatico e socievole.

Appena il fuoco viene acceso, mi avvicino e mi siedo elegantemente ma un po' distante dagli altri uomini.

E in silenzio inizio a guardare le fiamme danzare mentre i bagliori illuminano il mio volto e le mie vesti.

Ad un tratto le voci dalla tenda dei Ronin squarciano il silenzio della serata.

Mi alzo e in silenzio seguo Yoshitakata per vedere che cosa sta succedendo.

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Descrizione Sopravvissuti:

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Akiko Yorei = Giovane vedova, 29 anni, lunghi capelli neri che tiene raccolti in una treccia, indossa un abito semplice e una mantellina per scaldarsi, anche se ha un fisico flebile, non si tira indietro per aiutare come può. Ha un carattere silenzioso e remissivo, si occupa del cibo e di rammendare. Sembra prendere tutta la situazione in modo stoico, senza piangere o lamentarsi.

Kazuhiko Hiroshi = Uomo robusto e non molto alto, ha circa 40 anni e le sue nobili origini si notano soprattutto dal portamento e dal modo di parlare. Nonostante avesse diritto di lamentarsi del miscuglio sociale in cui si trova, sembra comportarsi in modo intelligente e gentile verso tutti, l'unica cosa a cui tiene è che si usi l'appellativo San quando gli si rivolge la parola (cioè bisogna chiamarlo Kazuhiko-San). L'unico che non viene ripreso in questo è Shirei.

Omojiro Hatake = E' un ragazzino di appena 14 anni orfano a causa dell'attacco al villaggio, l'unica famiglia che gli resta è il nonno Ufuda da cui non si allontana quasi mai. Il ragazzo ha corti capelli neri sempre spettinati, è gioviale e pieno di energie, non si tira mai indietro quando si tratta di andare a caccia per mangiare o se il nonno gli insegna ad usare la katana. Si impegna molto e non vede l'ora di poter impugnare una spada vera invece di quella di legno.

Ufuda Hatake = L'anziano Ufuda ha circa 67 anni, tiene i capelli brizzolati quasi bianchi raccolti in cima alla testa e ha barba e baffi curati anche se corti. E' un uomo energico e qualcuno dice che sia un maestro esperto di kendo, ma a parte quando insegna al nipote non lo si vede mai impugnare la katana. E' gentile e amichevole con chiunque e non disdegna un bicchierino di sake quando c'è.

Shizuko Nori = Shizuko è una ragazza burakumin che non vuole rivelare la sua età (anche se a occhio sembra tra i 17 e i 20) ha i capelli lunghi fino alle spalle che tiene sempre legati e una frangetta che sposta continuamente dalla fronte. Rispetto alle altre donne del gruppo risulta sgraziata e non ha paura di dire la sua. I suoi genitori erano macellai e lei è una dei pochi nel gruppo che non si fa problemi a squartare conigli, cinghiali o qualunque altro animale da mangiare. E' molto brava a piazzare trappole.

Il trambusto nella tenda sembra quello di una lotta, all'improvviso una spada taglia il telo e Uta rotola fuori dalla tenda vicino a Yoshitaka e Yuko. L'uomo si alza in piedi e si rassetta con calma prima di parlare "Temo che Mamushi abbia raggiunto il suo limite di digiuno, ma come al solito non accetta la disciplina. Vi consiglio di stare pronti a scappare." Quando vede Yuko le fa un inchino solenne "Nobile Miko, magari uno dei suoi ofuda potrebbe aiutare il nostro compagno a-"

Le sue parole sono interrotte quando dalla tenda cadono Mamushi e Kage sopra di lui che lo blocca con gambe e braccia.

Mamushi sembra fuori di se, i suoi occhi roteano veloci, i capelli sempre perfettamente ordinati sono sciolti e spettinati e dalla sua bocca escono insulti e bava. Si agita in modo violento e instancabile e Uta va ad aiutare il suo compagno.

Poco dopo esce dalla tenda anche Shirei con l'elmo abbassato e si rivolge a tutti i sopravvissuti.

"Procuratemi molta corda, un lenzuolo ampio e due travi robuste. "

Shizuko si avvicina a Shirei con la sua solita faccia tosta

"Vuoi dirci che diavolo sta succedendo prima di sbraitare ordini?"

"Fai come ti dico ragazzina, non c'è tempo da perdere!"

"Hey come ti perm-"

Il vecchio Ufuda da un colpo sulla testa di Shizuko con la katana di legno per farla zittire

"Shirei San ci spiegherà tutto dopo, ora vai a prendere quello che ti ha chiesto. E sbrigati."

Il comandante dei Ronin vi dice che bisogna legare e coprire Mamushi finchè non potrà mangiare di nuovo.

Le sue parole, anche se dette con tutta calma mettono il gelo nel vostro sangue.

Akiko fa cadere la ciotola di riso e si copre le spalle come se cercasse conforto.

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C'era ben poco che potesse fare, non li sopportava. Per quanto potessero essere utili alla causa del Giappone e avessero prestato giuramento al Sovrano Celeste rimanevano degli Impuri. Mamushi in particolare, per quanto sembrasse desideroso di mischiarsi tra i vivi era quello meno capace e adatto a farlo. Non certo per le sue capacità di intrattenimento o la sua socievolezza quando riusciva a controllarsi quanto alla sua pericolosità.

Non mosse un dito in risposta agli ordini del comandante, c'era già chi sembrava muoversi per prendere quel che aveva chiesto ma parlò, esprimendo come al solito la sua idea "Shireisan, verrà il giorno in cui mai nessuna corda sarà sufficientemente lunga. Spero ve ne stiate rendendo conto." il suo antenato gli aveva lasciato in dono alcune capacità ma anche alcuni difetti e le sue parole a volte erano velenose. Chissà se più velenose anche di quelle della Vipera. Sapeva che quella frase poteva risultare come una provocazione verso Mamushi ma probabilmente non attendeva altro che arrivasse a un punto tale da costringere il Comandante ad eliminarlo. D'altronde anche essi avevano le loro leggi e regole da rispettare.

Si alzò riempendo di nuovo la tazza di acqua calda e la porse ad Akiko. C'era ancora té sufficiente per altre sorsate.

"Non abbiate timore." le sussurrò posando sulle spalle della donna la propria giacca, senza però sfiorarla con le mani.

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Rimango per qualche secondo intento a osservare il grottesco spettacolo delle smanie di Mamushi. Se solo potessi...

Ad ogni modo mi scuoto rapidamente, affrettandomi per adempiere il più velocemente possibile alle richieste di Shirei. "Credo sia meglio ascoltare Ufuda-san, giovane Shizuko" dico alla ragazzina, con un sorriso leggermente mesto. Nonostante i miei sforzi di mantenere una parvenza di sicurezza, mentirei a me stesso se negassi di essere spaventato dalla situazione; questi Ronin sono al tempo stesso la nostra salvezza ed una impendente condanna.

Mentre mi muovo per procurare a Shirei ciò che ha chiesto, ascolto le parole di Miyamoto con un misto di assenso e preoccupazione. Sul momento vorrei rispondergli, fargli notare che mettere zizzania tra noi e gli Impuri non è certo una mossa saggia... tuttavia mi trattengo, poichè l'esperienza degli ultimi anni mi ha insegnato ad esser cauto nei confronti degli "uomini d'azione" cui egli sembra appartenere; inoltre sta confortando Akiko, meglio lasciarlo fare.

"Al lavoro, su!" dico quindi - sia per scuotere me stesso dai pensieri, sia per invogliare chiunque lo desideri ad aiutare.

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Quando sento la katana lacerare la tenta scatto in ginocchio e la mia mano scende in un punto del kimono. Mi sono messo istintivamente in posizione di difesa (merito degli insegnamenti della via della spada) anche se so benissimo di non poter competere contro la furia dei ronin.

Dovrei essere abituato a queste macabre “frenesie alimentari” ma ogni volta queste scene suscitano in me una sensazione di orrore e disagio.

Senza perdere altro tempo corro verso Yoshitaka per aiutarlo.

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Guardo con attenzione la scena.

Ascolto le parole di Uta

Ha fame... di certo con un ofuda posso fare poco.

Il più velocemente possibile, faccio scivolare il pennello sporco di inchiostro sulla pergamena di canapa con la parola: Calmati spirito maligno.

Uta-san, vedi di tenerlo fermo. Poi mi avvicino al Ronin affamato e lo attacco alla creatura.

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Shirei ignora la provocazione di Miyamoto e insieme agli altri tre ronin tiene fermo Mamushi che ormai non ha possibilità di scappare.

Il morto continua ad agitarsi ma quando vengono portate corda lenzuolo e travi si ferma a fissare insistentemente la persona che le ha portate.

Uta prende la corda e inizia a legare le gambe del compagno all'altezza delle ginocchia mentre Kage si occupa delle mani.

Yuko si avvicina con il suo ofuda, ma Shirei la ferma: "Aspetti che sia legato sacerdotessa."

Una volta che mani e piedi sono strettamente legati, il corpo viene steso sul lenzuolo, arrotolato come un tappeto e legato ad una delle travi come un'informe mostro di stoffa.A questo punto Shirei fa avvicinare la miko che attacca una strisciolina di carta in corrispondenza della fronte di Mamushi.

In pochi istanti le grida del ronin si fanno più lievi finchè non sembra aver ripreso la ragione."Hey! Che succede? Non riesco a muovermi! Shirei che cosa significa tutto questo?"

E' Uta a rispondere: "Ti è successo di nuovo Mamushi. Il Ku ha preso il sopravvento. Stavolta non te la caverai facilmente."

"Portatelo Dentro la tenda." Dice Shirei ai suoi compagni, poi si rivolge a voi "Non entrate per nessun motivo. Kage starà di guardia. Buonanotte."

Rientrano tutti nella tenda e dopo pochi minuti Kage esce e si piazza a braccia conserte davanti alla tenda, i suoi occhi scrutatori seguono ogni vostro passo mentre lui resta immobile come una statua.

In un modo o nell'altro vi ritrovate tutti intorno al fuoco a mangiare in silenzio finchè Omojiro, che non riesce a staccare gli occhi dal minaccioso ronin di guardia, non dice al nonno: " Nonno, e se anche Kage impazzisce? Che cosa facciamo?"

L'anziano risponde allegramente "Non dire sciocchezze, sicuramente Shirei San l'ha scelto perchè può resistere. Smettila di spaventarti per nulla."

Anche Kazuhiko interviene a questo punto: "Il ragazzo non ha tutti i torti. La vecchia Rin si è sacrificata per tutti noi e questo è successo dieci giorni fa. Se Mamushi è fuori controllo significa che anche gli altri stanno per raggiungere il limite."

Tutti voi sapete bene che le prossime parole che usciranno dalla sua bocca non vi piaceranno:

"Qualcuno si offre volontario per sfamare i Ronin in cambio della loro protezione?"

Cade il silenzio, rotto solo dallo spirare del vento e dai lievi singhiozzi di Akiko.

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Rimango in silenzio per qualche minuto... le parole di Kazuhiko sono pesanti come un macigno, ma ciò non le rende prive di significato. Nonostante tutto, mi sento in dovere di tentare di mantenere un approccio il più distaccato possibile verso la situazione che si è venuta a creare, in modo da poter ragionare lucidamente - o almeno provarci.

"Kazuhiko-san" mi rivolgo al nobile con un rispettoso cenno del capo, "comprendo le vostre preoccupazioni e le condivido, come credo facciano tutti i presenti. Tuttavia ritengo che la decisione di offrirsi come volontari per... sostentare gli Immortali non possa essere sollecitata dall'emotività del momento". Faccio una pausa, osservando per un momento il resto della compagnia con aria comprensiva - non vorrei che mi reputassero saccente o arrogante per le mie parole. "Sono dell'idea che dovremmo quanto prima consultarci con Shirei-san e gli altri Immortali, per tentare di comprendere al meglio quanto... ecco... quanto tempo abbiamo. Non abbiamo dati a sufficienza per stabilire un chiaro corso d'azione, io credo; e d'altra parte non possiamo limitarci a passare i giorni senza altro scopo se non quello di ovviare ai... bisogni di questi Ronin". Rivolgo un sorriso imbarazzato a Kage, di guardia: "Senza offesa, Kage-san".

Sospiro lentamente, mentre la mia mano corre al piccolo quaderno nella mia tasca come se ciò potesse darmi conforto. "Immagino che sia comunque palese per tutti che non possiamo costringere nessuno, se non ci saranno volontari quando la situazione diventerà... insostenibile per i nostri protettori. Prima di allora dovremo aver deciso qualcosa. Persino se questo significasse prendere in considerazione l'idea..." e qui il mio tono si fa particolarmente cauto "...di non avvalerci più della protezione di Shirei-san e dei suoi guerrieri".

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Miyamotosan era uno spettatore passivo. La scena non lo turbò più di tanto o forse non lo diede a vedere, e solo le parole di Uta avevano un peso concreto in tutta quella faccenda. Rappresentavano la conferma di quanto affermato precedentemente dall'exaviatore.

I discorsi che seguirono quella scena patetica ne erano una diretta conseguenza. Takezo detestava quella necessità, detestava l'utilizzo di vivi come nutrimento di morti. Non doveva semplicemente accadere perché così doveva esistere. C'erano alcuni vivi spregevoli quasi quanto qualsiasi impuro che potevano rendersi utili come fornitura. Una condanna a morte per i loro crimini, nulla di più. Il sacrificio in quei termini di uomini dal cuore buono o quantomeno che non avevano colpe o delitti era un sopruso. Sapeva che i suoi pensieri potevano essere raccolti come blasfemia in quei tempi ma un sacrificio era tale solo se portava a qualche cosa di buono, di utile, di concreto. Di questo passo invece qua sarebbero morti prima come cibo per ronin che per i colpi di qualche non morto o bandito.

Lui non era diplomatico come Yoshitakasan e trattenne le parole limitandosi a fissare negli occhi l'anziano nobile come a mettergli direttamente in mano la pagliuzza più corta.

Rimase seduto accanto ad Akiko che col suo silenzioso pianto era certamente più utile del vecchio lamentoso.

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@Yuko Hikari: quando ti avvicini alla tenda Kage ti fa cenno con la mano di non avanzare, ma le tue parole arrivano comunque fino alla tenda e la voce di Shirei ti risponde "No, nessuno deve entrare o avvicinarsi. Mamushi è una nostra responsabilità."

@Tutti:

Kazuhiko ascolta le vostre parole con attenzione, soppesandole prima di rispondere "Vorrei farvi presente che non ci siamo uniti ai Ronin per futili motivi. Senza di loro saremmo tutti morti. Quante possibilità avremmo da soli?" vi guarda in modo significativo. Tutti voi siete satati salvati dai Ronin in un modo o nell'altro e Kazuhiko intende farvelo pesare.

Il vecchio Ufuda si schiarisce la gola prima di alzarsi in piedi e parlare: "Credo che dovreste tutti calmarvi. Conosciamo tutti il temperamento di Mamushi, e conosciamo anche quello degli altri. Non c'è da stupirsi che gli sia successa una cosa del genere. Cerchiamo di affrontare la situazione da uomini. Dormiamoci sopra. Domani decideremo con calma e ragionevolezza."

Mentre parlate Kage non si muove e non da segno di ascoltarvi, i suoi occhi scuri sono fissi a scrutare l'orizzonte. Improvvisamente la sua testa fa uno scatto nella vostra direzione, fissa Akiko per alcuni istanti, poi con movimenti fluidi e veloci inizia a correre nella sua direzione con furia.

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La reazione di Kage mi pietrifica ma certo subito di calmarmi, la paura non può rallentare i miei pensieri.

Perché Akiko? Una serie di domande si accumulano nella mia mente.

Non posso certo fronteggiare Kage ma sarebbe un disonore tirarmi indietro. Dopo aver urlato a gran voce agli altri ronin, in modo che possano accorgersi di tutto ciò, mi metto tra Akiko e Kage e apro le braccia in modo da sbarrargli la strada.

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Mentre raccolgo i miei pensieri per rispondere alle parole di Kazuhiko e del vecchio Ufuda, Kage mi coglie di sorpresa lanciandosi verso Akiko. "K..Kage-san! Cosa...?" esclamo staccandomi dall'albero a cui mi ero appoggiato. Non so come reagire a questo imprevisto avvenimento, e quando vedo Nakamura-san frapporsi per proteggere la donna sono istintivamente sollevato. La mia mano corre all'interno delle logore vesti verso la Nambu accuratamente nascosta - più per infondermi un falso senso di sicurezza per che per altro motivo.

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Takezo sbarrò gli occhi nel vedere Kage mutare la sua espressione e avventarsi su Akiko. Quel che valeva per Musashi era valido anche per Kage, non era tempo di nutrirsi e a loro non era permesso ghermire o ferire gli esseri viventi.

Scattò in piedi come una molla, fortunatamente era vicino alla ragazza. Avrebbe dovuto intuirlo da prima, da quando lei tremava come fosse consapevole del pericolo imminente.

Non prese armi, poiché anche il Ronin non era armato al momento, ma usò i suoi arti come fossero tali.

Fu silenzioso e veloce, confidando nelle sue capacità. Sperò di riuscire in quel che in una frazione di secondo aveva ritenuto come unica soluzione fattibile. Istinto, istinto e freddezza.

@idea attacco

Spoiler:  
Era ancora accosciato quando il non morto li raggiunse, la posizione di Nakamura sarebbe stata forse utile al suo scopo. Allungò prontamente la gamba eseguendo una mezza rotazione del busto. Una spazzata mirata ai bassi arti del Ronin per farlo cadere o almeno fargli perdere aderenza col terreno e immediatamente dopo con un balzo sfruttare l'energia del proprio movimento e l'inerzia della corsa di Kage per spingerlo sul fuoco ancora acceso.

Sembrò sussurrare qualche cosa "Shino-nage... Irimi-nage." come a volersi ricordare insegnamenti quasi proibiti.

@Cartomante

Spoiler:  

L'idea è di eseguire una doppia azione con i bonus delle arti marziali mirando con la prima azione alle gambe come fosse una spazzata e poi una proiezione su Kage per spingerlo. Ci si prova anche se non è per niente facile :D

Arti Marziali 9

-2 ai due attacchi

ulteriore -3 al primo per colpire le gambe -se il test è sbagliato ma estraggo picche il colpo va a segno ma in una zona adiacente a quella mirata a tua scelta senza estrarre altro am-

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E io devo esser certa del mio operato.

Non voglio di certo sottrarvi alle vostre responsabilità.

Spero che comprendiate... onorevole ronin.

Con un piccolo cenno del capo.

Quando vedo Kage gettarsi verso Akiko non posso far a meno di pensare...

Meglio lei che io.

Sorrido mentre attendo che Shirei decida.

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