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[Mops] La Terra Nascosta


Mops

Messaggio consigliato

Inviata

@Tutti

Spoiler:  
Allora ragazzi...iniziate con descrizione del pg e mette sempre il nome. Grassettate il parlato, usate gli spoiler per spiegare a livello regolistico cosa volete fare (ad esempoi fate un azione per cercare qualcosa e sotto spoiler scrivetemi che volete un tiro su percezione e mettetemi i bonus relativi) i tiri li faccio io e vi posto il risultato. Non leggete quello non destinato a voi. Buon divertimento

Il Faerun.

Terra intrisa di magia, antica, vissuta e viva. Dei camminano tra mortali, uomini cercano di ascendere al grado divino, maghi hanno poteri in grado di cambiare il mondo intero.

Ad alcuni può sembrare meraviglioso, ma ogni cosa lascia le sue cicatrici.

Gruppetti di avventurieri che usano incantesimi perduti, stregoni che modificano le leggi stesse dei Piani. No...non va bene. Non poteva continuare cosi ed infatti ad un certo punto è finita...bolle di magie sono esplose ed hanno portato alla distruzione. Anche se non è esatto chiamarle bolle di magie, quanto piuttosto tessuto magico strappato e logoro, che bucandosi lascia trapelare stralci di quello che è nascosto.

Dal nulla scompaiono edifici, la gente è in panico. Monti fatti a metà e spariti chissà dove. Nemmeno gli Dei possono fare qualcosa, per un fenomeno mai visto. Per una volta quasi tutti i maghi delle Terre (tranne i folli che agognano la morte di tutto) collaborano, a volte con le divinità, ma niente pare efficace e tutto è giusto un tampone per prolungare l'inevitabile fine.

La gente comune, il popolo pensa ormai a vivere come può, si moltiplicano le rivolte e le guerre.

In tutto questo scenario anche voi siete colpiti da una di queste bolle...precisamente a due anni dalle prime scomparse. Ognuno di voi, singolarmente ha viaggiato attraverso il vuoto, astraendosi dalle sue terre natìe, che man mano si allontanavano. Vi siete avvicinati ad un altro luogo, avete avuto brevi scorci...terre immerse nella lava. isole fluttuanti, nuvole che sono letteralmente vive e combattono tra di loro. Avete visto e dimenticato, perchè l'interezza della visione è troppa per il cervello umano.

Però vi risvegliate, tutti, in una foresta. Siete in una piccola radura. Non vi conoscete, non sapete dove siete...anzi lo immaginate. Una terra nascosta tra la moltitudine di multiversi. Nuova e probabilmente inesplorata. Non sapete se qui ci sono altri esseri umani, non sapete nulla.

Ora siate artefici del vostro destino.


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Inviato

Al risveglio, mi ci vuole un po' per collegare ciò che sta succedendo. Lo sguardo corre sulle unghie sporche di terriccio. Mi guardo le mani, senza realizzare cosa ho attorno. Mi alzo in piedi e controllo di essere "intatto". Tutto sembra essere okey, a parte qualche strappo sui lunghi pantaloni nero-scuri, macchiati di fango. Anche la tunica, scura e un po' più grande sulle braccia, sembra essere a posto. Forse è stato solo uno scivolone, una botta, ad avermi confuso e stordito. Lo zaino è al suo posto. Mi tasto i fianchi e la vita, controllando che i miei pochi fondi siano al loro posto, e che i componenti per gli incantesimi siano nelle sacchette legate alla cintura. C'è tutto... quindi io sto bene, e anche i miei averi sono ancora "averi".

Oh, i miei occhiali. Li noto solo ora, per terra, riposti. Sono intatti, e li raccolgo, li sistemo sul naso. Era così chiaro e brillante, questo mondo davanti ai miei occhi. Con le lenti scurite, tutto va molto meglio e sospiro, rassicurato.

Mi guardo dunque attorno, per capire dove mi trovo.

@DM

Spoiler:  
Se già necessario, tiro di Percezione (+1): cerco di capire cosa si trova attorno a me.

Volendo, modificatori potenzialmente utili per la situazione sono Nature (+3) o Investigation (+5).

PS: Prima persona va bene, no?

Inviato

Descrizione

Spoiler:  
Freyja è un'elfa minuta, appena più alta del metro e sessanta, con spalle piccole e dita particolarmente lunghe. Nonostante alla prima apparenza possa sembrare piccola è fragile, ad un secondo sguardo si nota come il suo fisico sia in realtà molto tonico, con fasce muscolari elastiche e sode.

Il volto è tipicamente elfico, aggraziato e dagli zigomi alti, con due grandi occhi verdi come gli smeraldi, labbra sottili e le orecchie a punta che sbucano dai capelli castani portati lunghi fin poco sotto le spalle.

La pelle abbronzata è ricoperta da numerosi tatuaggi tribali.

In quanto a vestiario c'è poco da dire: una corta gonna di stoffa grezza, con uno spacco laterale perché non blocchi i movimenti, un gran numero di bracciali e cavigliere fatti da ossicini, pietruzze e legno intagliato, ed un'ampia collana degli stessi materiali, che va a coprirle fino a metà il seno.

Apro gli occhi.

Immagini confuse scorrono nella mia mente finché non mi abituo alla luce, immagini che non capisco. Forse un sogno... forse una visione. Forse un messaggio degli spiriti. Di certo non è qualcosa che ho già sperimentato.

Rimango immobile per quelli che mi sembrano interminabili minuti, sentendo la sensazione dell'erba sulla schiena, ascoltando i suoni del vento tra le fronde ed odorando l'aria. Mi trovo in una foresta sconosciuta: dovrei sentirmi a mio agio eppure percepisco qualcosa di sbagliato. Non è la natura a cui sono abituata.

A ridestarmi dai miei voli mentali è un movimento a lato della vista.

I sensi si allertano all'istante mentre l'istinto animale prende il sopravvento.

Con uno scatto dei reni rotolo lontano dalla presenza avvertita, rimettendomi sulle gambe, seppur accucciata e pronta a scattare, rivolta a questa nuova minaccia. Vedo i corpi accasciati attorno a me, così come l'uomo dai grandi occhi neri in piedi. Soffio come un felino in sua direzione, minacciosa, inarcando la schiena e cercando con gli occhi le mie armi. Le vedo poco distante, vicino a dov'ero sdraiata pochi secondi prima. Osservo prima loro poi l'uomo, decisa a vendere cara la pelle di fronte a questa minaccia.

Io sono la predatrice, non la preda.

Mi costringo a sopprimere la paura che inizia ad attanagliarmi il cuore.

Non mi avrai per pranzo creatura... sussurro minacciosa nel dialetto elfico della mia tribù.

Inviato

Descrizione

Spoiler:  
Sylros è un giovane mezz'elfo di bell'aspetto, alto circa 1,75m, dal fisico atletico, ma non troppo muscoloso.

Ha corti capelli castani e occhi verdi.

Tra i vari strati di vestiti di buona fattura, indossa un giaco di maglia.

Al collo ha una collana che sparisce sotto i vestiti.

Sulle spalle ha uno zaino al quale sono attaccati uno scudo ed una balestra.

Sbatto qualche volta le palpebre per farle abituare alla luce, poi, senza muovere il resto del corpo, sposto la testa a destra e a sinistra.

Che ci faccio in una foresta? Perché sono per terra?

Alzo le braccia, mi guardo le mani e le pulisco l'una con l'altra, poi mi alzo e mi do una ripulita dalla polvere.

Solo adesso mi accorgo della presenza di altre persone e istintivamente porto una mano allo zaino, per assicurarmi che ci sia tutto, e l'altra al pugnale.

Mi interrompo quando sento parlare l'elfa e le rispondo nella sua lingua.

Non penso sia grande abbastanza da mangiarti...

@DM

Spoiler:  
Perception +5: cerco di cogliere più dettagli possibili sull'ambiente e le persone che mi circondano.

Incantesimi preparati:

charm person, disguise self, command, cure wounds, detect magic, shield of faith

Inviato

Descrizione

Spoiler:  
Il nano sembra un comunissimo nano, con dei lunghi capelli marroni ed una lunga barba marrone. Tutto intrecciato accuratamente, cosa di certo non solita per un nano comune.

Il vestiario è anch'esso atipico, pelle e vesti di certo più adatte ad un giullare di corte in assetto da combattimento che ad un guerriero, come tra l'altro farebbe pensare l'arpa che gli pende dalla cintola. Viene però da chiedersi cosa ci faccia con quell'ascia stretta in mano. E con un boccale di corno vuoto.

Mi alzo di scatto come risvegliato di soprassalto da un sogno inquietante agitando l'ascia di fronte a me e mugugnando qualche rumore e qualche insulto che è meglio non riportare.

Dopodiché, come se non ci fosse niente di strano intorno a me, vedo di accertarmi che non ci sia qualche altra goccia di birra nel mio boccale, che tra l'altro mi sono appena accorto di avere in mano. Effettivamente però mi pare di aver notato qualcosa di strano. Per prima cosa sono seduto su dell'erba nel bel mezzo di una foresta.

Per seconda cosa, ci sono degli individui mai visti nei paraggi.

Forse questa cosa non è tanto strana, ma il fatto di avere anche la mia ascia in mano ed un boccale nell'altra mi fa pensare che forse forse mi sono perso qualcosa.

Mi rialzo con fatica in piedi, e pure fatico a restare in equilibrio.

Allora gente, dicevamo?

Probabilmente vi stavo raccontando di quella volta in cui spaccai in due la testa di quel

drago nel cuore della montagna…

Dico mentre agito davanti a me la mia ascia per enfatizzare il mio racconto...

Poi strabuzzando gli occhi, mi rendo conto che in effetti la cosa della foresta mi sembra ancora molto strana.

Per la barba di Moradin, che per caso qualcuno di voi mi sa spiegare che diavolo ci facciamo nel bel mezzo della foresta?

E torno poi ad esaminare il mio boccale.

@DM

Spoiler:  
Spero non sia un problema il fatto che abbia un boccale in mano
Inviato

Quando il mezzelfo ed il nano riprendono conoscenza mi sposto leggermente, sempre rimanendo accucciata, in modo da avere tutti e tre in visuale. Il soffio si trasforma in un ringhio sordo.

Sono però le parole del mezzelfo a far scemare il ringhio, seguite da quelle del nano.

Li osservo meglio, annusando l'aria e facendo un minuscolo passo verso di loro.

Le iene non hanno bisogno di essere grandi per sfamarsi con la carcassa del leone... rispondo sempre nel mio dialetto.

Eppure, ora che lo shock iniziale si è diradato, non percepisco minaccia da parte di queste creature. Sembrano spaesate quanto me.

Cautamente, attenta ad ogni movimento degli altri, mi avvicino alla mia lancia ed al mio arco, andando a recuperarli e legandomi il secondo alla schiena.

I miei occhi non si staccano dalle tre figure finché non torno a distanza di sicurezza.

Solo allora mi permetto di guardarmi attorno, annusando nuovamente l'aria e cercando di percepire gli spiriti di questo luogo.

Questa non è la mia foresta... aggiungo a bassa voce, sempre in elfico.

Spoiler:  
A questo punto mi unisco anch'io^^ Survival +3, Perception +3 e Nature +2 per capire dove mi trovo e per intercettare eventuali pericoli
Inviato

Sollevo le mani sopra le spalle, dimostrandomi disarmato. Guardo verso l'elfa che mi ringhiava contro, e cerco di rassicurarla: - Un membro curioso e ferino del popolo elfico... che cosa interessante e bizzarra...! -

Quindi mi guardo attorno, e osservo gli altri, ascoltandoli.

-Da quanto vi sento dire, non sapete nemmeno voi dove ci si trovi... Dovremmo trovare cosa ci accomuna...? Io ricordo ben poco... di come sono giunto qui. -

Quindi esibisco un sorriso a 32 (o forse 31) denti e continuo, con un cenno del capo: - Per chi volesse saperlo, il mio nome è Livor... i vostri nomi, se è dato saperli, signori...? -

Inviato

Siete insieme, non tutti ancora svegli. Osservate, sentite e prestate attenzione a cosa avete attorno.

Sentite uccelli che cantano, vento tra le fronde...classici rumori di foresta. Fa caldo, come una bella giornata di agosto. Le piante sono le tipiche di una foresta del Faerun, abbastanza tipiche...notate giusto un paio di fiorellini di un bel verde, che nessuno di voi ha mai visto. Vedete impronte di animali ma per ora non riuscite a percepire o vedere niente di strano. Un posto tranquillo insomma.

E sconosciuto a tutti.

@Tutti

Spoiler:  
Va bene per il boccale di Illurama. Nel post in organizzazione dove ho messo il link a questa discussione ci sono un paio di regolette...dateci uno sguardo se non l'avete fatto.
Inviato

Do uno sguardo a tutti questi strani individui, uno ad uno, e poi di nuovo,

e poi di nuovo. Sulla mia faccia c'e' un'espresione di incertezza

che non faccio neanche il tentativo di nascondere.

Con il boccale ben saldo nella mia mano sinistra, mi dirigo a grandi passi verso

l'uomo con gli occhiali mentre ripongo la mia ascia. Gli porgo la mia mano ora

libera:

Piacere di conoscervi Livor. Il mio nome e' Bonal Geldam.

A giudicare dal fatto che ricordo poco, e che quello che ricordo e' bolto bizzarro,

e che mi sono risvegliato nel bel mezzo di una foresta con in mano un boccale da birra,

direi proprio che ieri sera ci abbiamo dato sotto...

Intanto scuoto il mio boccale con ancora la speranza di cacciarci fuori un goccio di birra,

osservandolo dal basso verso l'alto, e ad esso rivolgo la mia completa attenzione,

nonostante la mia mano destra sia ancora porta verso Livor.

Inviato

Afferro la mano di Bonal e la stringo. Lasciandola, indico gli altri: - Non conoscete nessuno di loro, signore...? Sarà l'età che fa brutti scherzi, o il mio non prendere una sbronza da anni, ma non credo qui si tratti di birra...! -

Quindi mi accosto all'orecchio del nano, chinandomi leggermente, e sussurro: -

@Benal (e DM)

Spoiler:  
- Soprattutto, conosce quella strana elfa...? Non avevo mai incontrato un elfo che ringhiasse...! -
Inviato

Vedendo che la situazione sembra tranquillizzarsi, lascio la presa dal pugnale.

Mi rivolgo di nuovo all'elfa, sempre nella sua lingua e sorrido.

Fortunatamente qui nessuno è ancora una carcassa.

Nella voce c'è una sottile vena di preoccupazione, come se temessi che le cose potessero cambiare da un momento all'altro.

Abbasso la testa, avvicino una mano al collo e stringo il medaglione attaccato alla collana, senza scoprirlo.

Possa la tua protezione raggiungermi anche in questo luogo.

Sussurro.

Rialzo la testa e rivolgo lo sguardo all'uomo con gli occhiali.

Sylros...

Poi alzo una mano in segno di saluto e rivolgo lo sguardo a tutti gli altri.

Sylros Vahorn e anch'io non ho la più pallida idea di come sia arrivato qui... Prima ero in città, potrei scommetterci.

Rifletto grattandomi la testa.

Se mi fossi ubriacato avrebbe senso, in effetti, ma non sento quel sapore in bocca.

Inviato

Rimango guardinga per alcuni minuti, cercando di capire meglio la situazione.

Inclino lievemente la testa osservando il nano e le sue maniere.

Lascio che parlino e solo alla fine, quasi in maniera riluttante, prendo nuovamente la parola, questa volta parlando in un comune con forti accenti elfici.

I nomi hanno un potere nascosto, fossi in voi non li sbandiererei ai quattro venti.... Parlo in tono distratto, rivolgendo la mia attenzione all'ambiente circostante. Non svelo il mio nome sebbene sia chiaro dai miei movimenti che non li considero più una minaccia.

Mi allontano piuttosto da loro, cercando tracce che mi permettano di orientarmi e di capire meglio dove siamo. Cammino curva, chinandomi spesso ad annusare il terreno o ad osservare con attenzione i licheni presenti sulle cortecce.

Questa non è la mia foresta ripeto in comune.

Siamo in un luogo diverso, nuovo...

Non perdo tempo a teorizzare come ci siamo trovati in quel posto.

Spoiler:  
Sopravvivenza +3 per trovare tracce di un qualche pista da seguire per raggiungere un luogo meno "sperduto", sia esso villaggio, città, insediamento o simili.
Inviato

Sorrido e annuisco.

- Piacere, signor Sylros! -

Quindi mi avvicino quanto più lentamente possibile all'elfa, e chiedo, con curiosità abbastanza mal celata: - Come fate a dire che siamo in una foresta "altra" da quella da cui proviene? Usate qualche specifico incantesimo? Riconoscete mediante l'Arte la linfa vitale del terreno e delle piante?! -

I miei occhi brillano all'idea e a queste supposizioni.

Inviato

Mi giro a guardare l'elfa, di cui fino a questo momento avevo ignorato la

presenza, troppo intento a guardare dentro il mio boccale, poi mi giro di nuovo

verso Livor, sussurrandogli qualcosa...

@Livor

Spoiler:  
Strana gente gli elfi...

Non sai mai cosa puo' passargli per la testa...

... per poi voltargli le spalle e dirigermi verso Sylros quando egli si dirige

verso l'elfa.

Sylros eh, piacere di conoscere anche voi, amico mio!

Quindi voi dite che non si bivaccava ieri sera eh.

Strano... io invece lo sento quel sapore, ma non si e' mai visto

ne in cielo ne in terra che un goccio di birra faccia perdere la testa

a Bonal Geldam. In piu' giurerei che stavo raccontando proprio di quella volta del drago,

sapete, questa storia va alla grande nelle migliori bettole di Waterdeep.

Quando arrivo nelle vicinanze di Sylros, porgo la mia mano anche a lui...

Il mio boccale sembra aver perso tutto il fascino e il mistero che aveva qualche istante fa.

Inviato

Mi volto verso Livor quando le sento avvicinarsi.

La mano si stringe sull'impugnatura della lancia, pronta a difendersi in ogni evenienza.

Ascolto quindi le sue parole inclinando nuovamente la testa, incuriosita dal suo parlare.

Incantesimo? Replico continuando ad osservarlo.

Cosa sarebbe un'incantesimo? Chiedo leggermente tentennante nel pronunciare quella parola a me estranea.

Usi parole grosse per confondermi umano? Non ho bisogno di nessun... incantesimo... per capire che non mi trovo a casa. Gli alberi e le tracce animali sono giusti ma rimane qualcosa di fuori posto. Si tratta di una sensazione più che altro...

Mentre parlo torno a rivolgere la mia attenzione all'ambiente attorno a me, incurante della possibile maleducazione.

Alzo invece lo sguardo verso le fronde degli alberi.

Tu non senti l'aria diversa? L'odore nuovo?

Socchiudo gli occhi osservando le cime degli alberi.

Il sole ci darà le risposte! Concludo tra me e me, tornando a disinteressarmi dell'uomo.

Tasto la corteccia di uno degli alberi più robusti e, dopo averne trovato uno con abbastanza appigli, inizio a cercare di arrampicarmi.

Gli occhi delle aquile vedono più lontano di quelli degli elfi... borbotto nel mio dialetto originale mentre cerco di salire.

Spoiler:  
Aggiungo un Acrobatics +3 (o Athletics +2 se non mi permetti di scalare con acrobatics) per salire al di là delle fronde e cercare qualche punto di riferimento.
Inviato

Freyja cerca le tracce, ma arriva a poco...animali vari, ma nessuna pista chiara da seguire. Sembra che abbia piovuto da poco e questo ha cancellato le tracce. Però saggiamente sale sopra un albero, mentre gli altri giù fanno conoscenza e si domandano chi sia quella strana elfa.

Strana ma abituata a vivere in una foresta...Quando è vicino la cima, nota che si tratta di una foresta bella grande. Che sono circa le 10 di mattina, ad un giorno scarso di cammino la foresta si trasforma in una pianura dove in lontananza si vede quella che può essere una città.

Inviato

Stringo la mano al nano.

Non penso di essere resistente come voi, quando si tratta di bere, ma non mi è mai capitato di svegliarmi in una foresta dopo una nottata in taverna.

Guardo l'elfa che studia l'ambiente circostante sollevato dal fatto che almeno qualcuno di noi abbia idea di come muoversi in questo ambiente.

Mentre cerco di seguirne con lo sguardo i movimenti sull'albero, mi rivolgo distrattamente a Bonal.

Piuttosto, ditemi di più di questo drago, magari mi fa tornare in mente qualcosa...

Inviato

Un sorriso sincero si dipinge sul mio volto nel sentire finalmente la luce del sole sulla pelle.

Respiro a pieni polmoni l'aria fresca di quell'altezza, trattenendo a stento il desiderio di ruggire di gioia.

Osservo i dintorni, cercando di memorizzare il più possibile. Avrei sperato in un fiume da seguire ma non si può aver tutto dalla vita.

Scendo quindi in fretta dall'albero, ritrovando gli altri tre ancora intenti a discutere.

I miei occhi brillano di gioia e di orgoglio quando prendo la parola, mostrando finalmente la mia reale giovinezza, molto più simile ad una bambina felice di aver fatto bene il proprio compito.

Non so dove siamo ma so come uscire da questa foresta!

Esclamo senza preoccuparmi di interromperli.

A circa un giorno di cammino verso est gli alberi lasciano spazio alla pianura e da lì sono riuscita a vedere un enorme villaggio di pietra.

Arrivata a terra mi accuccio sui talloni osservandoli uno ad uno, sempre con il sorriso sul volto.

Vogliamo andare?

Concludo facendo loro cenno con la testa di seguirmi, prima di voltarmi ed inoltrarmi nella foresta, voltandomi ad aspettarli se si attardano.

Inviato

Vedendo l'elfa sicura e sorridente, mi rilasso si più anch'io e ricambio il sorriso, che si allarga ancora quando sento parlare di un villaggio.

Che stiamo aspettando!

Mi metto subito in marcia alle spalle dell'elfa.

Inviato

Il mio nome è Isalind Sophling-Foer; per servirvi.

dico con voce decisa, rimanendo sdraiata sull'erba, guardando il cielo, come se stessi cerando un segnale tra gli astri invisibili.

qualche istante dopo tiro su la schiena, allentando le cinghie dell'armatura.

Mi volto guardando Freyja, e annuendo Si, è ora di muoversi!

pochi istanti dopo mi alzo del tutto, e controllo il mio equipaggiamento. Poi prendo dallo zaino un laccio di cuoio e mi lego i capelli con un nodo molto stretto, e do un sorso d'acqua dalla borraccia.

Quindi signori, nessuna idea di dove siamo? Non ho alcun ricordo precedente a 15 minuti fa, quando ho iniziato a sentirvi parlare e mi sono svegliata. Scusate se sono rimasta in silenzio a lungo.

finendo la frase con un accenno d'inchino.

Descrizione

Spoiler:  

Isalind è una giovane e bella donna di nobili natali, porta lunghi capelli neri, spesso legati per comodità. La pelle è chiarissima e le spesse sopracciglia sembrano una cornice perfetta per i suoi grandi occhi verdi. Il suo viso è molto piacevole da guardare, e tende a non guardare nell'occhi per timidezza, cosa che ad una prima vista può essere scambiata per spocchia. Ha una leggera erre moscia che cerca costantemente di celare.

E' molto magra ed alta circa 1.75.

legato allo zaino ha uno scudo con in rilievo le sette stelle di Selune, sul fianco sinistro ha una bella mazza argentata legata alla cinta. Sotto la maglia metallica porta vesti color canna da zucchero in seta e cotone.

DM

Spoiler:  

Investigation +2

cerco segni per terra e negli alberi più vicini, qualunque cosa che non mi pare sia a suo posto, o cmq bizzarro.

e poi uso percezione divina.

Inizio ad osservare il gruppo, uno a uno, con aria bonaria e gentile.

Mi avvicino a Freyja ed in elfico le dico Guidaci fuori da questa foresta mia cara.

poi guardando il resto del gruppo in comune con un enorme sorriso stampato sulla faccia, Signori miei, alla marcia!

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