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Inviato

Uno a cui piace fare domande! gli dico alzando le spalle, sorrido ma non con gli occhi.

Per essere esatti: Lo volete morto e mi pagate male per farlo. Quel contentino non vale la pila di me.rda che mi attirerò addosso dico sbuffando.

Non voglio accettare questo lavoro, ma se voglio lavorare in futuro con Gagarin sono costretta a farlo. Ecco il lato negativo di essere una donna in questo campo, sono costretta a dimostrare continuamente quanto valgo, anche per motivi futili. Ho l'impressione che se non accetto questo lavoro nella sua mente avrà avuto ragione e verrò considerata incapace a prescindere.

Dopo qualche istante di riflessione gli rispondo tornando a fissarlo negli occhi E sia, accetto il lavoro. Poi accetto finalmente la busta, la apro ed osservo la foto dell'uomo.


Inviato

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Dalla foto segnaletica ti sorride con aria di spavalda un giovane biondino.

Dietro la foto c'è un foglio A4 con una serie di specifiche sul bersaglio, ma per il momento è la foto a catalizzare la tua attenzione.

Hai l'impressione di averlo già visto, ma non riesci a capire dove o quando.

Inviato

Troppo stupido o troppo coraggioso? mi domando mentre osservo attentamente la foto, quasi mi dispiace che mi paghino così poco per farlo. In ogni caso non posso ne voglio tirarmi indietro.

Dopo qualche lungo istante volgo la foto per controllare che non ci sia scritto nulla dietro, poi passo a leggere il foglio a4.

Inviato

Sul foglio sono segnate in modo abbastanza professionale le specifiche del bersaglio.

Nome: Ace

Cognome: Mallen

Età: 29

Impiego: Poliziotto Corporativo

Corporazione: Arasaka Security

Grado: Sergente

Cyberware: Cyberbraccio destro, acceleratore San Davistan. ATTENZIONE: Non è noto ulteriore cyberware, ma la sua presenza non è da escludere.

Stato: Da considerarsi armato e pericoloso.

Posizione: Los Angeles

Indirizzo: Hotel "La Suerte" lungomare, coordinate 250* 32' 22'' N 175* 45' 12" E Stanza 213

Motivo: Ferie

Armamento previsto: Si suppone abbia con se una pistola 9" Firearms 10.

Causa della morte: Qualunque non sia riconducibile ad un assassino premeditato.

Inviato

Finisco di leggere per poi alzare lo sguardo verso l'uomo, non riesco a capire se mi stia prendendo per il cu.lo o meno.

Per trecento carte quella nota in fondo non vale neanche la pena di essere letta dico gelida.

Inviato

Non restavano trecento carte? poco professionale, Gagarin... di certo l'uomo non sta guadagnando punti ai miei occhi, non mi piace essere messa alla prova.

Settecento... incluse le spese.

A mia volta gli sorrido, ma senza alcuna traccia di complicità. Se un lavoro del genere mi fosse stato offerto da uno dei soliti intermediari di mia conoscenza non l'avrei ma accettato, anzi...

Perché scomodarsi così tanto? domando Gli sbirri non crepano per caso mentre sono in ferie.

Faccio per dire altro, ma mi blocco. Mi faccio pensierosa mentre cerco di collegare la faccia dell'uomo a qualche ricordo in particolare.

Spoiler:  
Riesco a ricordare dove ho visto Ace? Forse qualcuno che ho incontrato\intravisto a causa di Elliot?
Inviato

Gagarin sogghigna.

Ora non ti allargare.

Ti ho già fatto un regalo di 200 Eurodollari.

Spoiler:  
Ottimo intuito.

In un qualche modo il viso di Ace ti fa pensare al ruo amico. Anche se sei ssicura di non avere mai visto ol tuo bersaflio dal vivo.

Inviato

Mi stringo nelle spalle e faccio una smorfia, come a dire "dovevo provarci".

Regalo è un parolone, comunque per questa volta smetto di lamentarmi dico scuotendo il capo.

Mi servirà un'arma sporca del posto, ma non ho contatti lì. Dovrei chiedere a Rowahn... Oppure potrei usare un coltello, è più personale. Ma, voglio veramente avvicinarmi così tanto?

Lancio un'occhiata all'uomo Che finestra di tempo ho? Per quanto resterà nella città degli angeli? domando con una nota ironica.

Spoiler:  
Rowahn, allora... era un contatto per Jade che avevo pensato ma per non so quale motivo non ho mai inserito sul documento. Comunque, è la figura da cui Jade si rifornisce per l'equipaggiamento speciale (a.k.a. illegale).

Per quanto riguarda Ace... forse l'ho visto in qualche foto? forse da Elliot? in qualche registrazione?

Ah, comunque nel post #39 (a pagina 2) hai confuso Edward con Elliot, e neanche io ci ho fatto caso al tempo xD

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Spoiler:  
Chiedo venia per il ritardo, ho avuto problemi di connessione.

Ops mi sono confuso! Io intendevo Elliot, il poliziotto, ed intendo lui anche in questo caso.

In un qualche modo associ Ace a lui e si, potrebbe trattarsi di una foto, ma non riesci a metterla a fuoco nella memoria.

L'idea è che ci resti per sempre.

Ma nei suoi piani una settimana.

Sappiamo che è un discreto donnaiolo e che non disprezza un bicchiere, quindi puoi anche immaginare dove trovarlo.

Inviato

Per tutta risposta gli lancio un sorriso ammiccante carico di ironia, poi infilo il denaro e la busta in una tasca interna del soprabito.

Rimango ad osservarlo mentre rientra nel locale ed inseguito mi appoggio al muro del locale, inspiro profondamente per poi espirare lentamente. Rimango a godermi per un po' l'aria fresca e salmastra, in silenzio mentre rimugino sull'accordo con il russo.

Posso farlo? Certo. Elliot lo conosceva... e quindi? Devo qualcosa a 'sto Ace? Nah. E allora non farti problemi, non ci perderai di certo il sonno. Però potresti fare un salto da lui con qualche scusa... mh...

Stringendomi nel trench scuro mi scosto dal muro avviandomi verso la stazione.

Spoiler:  
Che ore sono?
Inviato

Mi assicuro di essere da sola e mentre attendo il treno studio nuovamente la fotografia ed il foglio con le informazioni sull'obiettivo. Una volta certa di poter ripetere tutto a memoria mi libero di quelle "prove", non avendo a portata di mano un accendino e non volendo arrivare a cada di Elliot con quei documenti li sminuzzo e poi li getto in un tombino o in un canale di scarico.

Spoiler:  
Come potrai aver capito vado a casa di Elliot, per pura curiosità Jade vuole vedere se riesce a capire dove l'ha già visto.
  • 1 anno dopo...
Inviato

Il quartiere di Elliot ti appare esattamente come lo ricordavi. È parecchio che non passi a trovarlo, da quella volta tre mesi fa in cui ti sei presa una coltellata da un booster, ma ti trovi di fronte un paesaggio tutto sommato famigliare.

Palazzoni di mattoni con scale antincendio a vista, campi da basket ed auto parcheggiate ai bordi della strada.

Certo, questo non è un quartiere corporativo,  ma nemmeno uno spraw ed i palazzi degli anni settanta/ottanta dello scorso secolo sono ancora ben tenuti.

Raggiungi a piedi il palazzo dove abita il tuo amico in questa serata ormai inoltrata e ti fermi davanti al citofono. 

Chissà se dopo tre mesi di silenzio vorrà vederti?

 

Inviato

Nel quartiere si respira aria di tranquillità, ma non per questo abbasso troppo la guardia. Rilasso leggermente le spalle ma non mi sogno nemmeno di camminare con le mani in tasca, un piccolo dettaglio che in altre situazioni potrebbe rallentarmi quel fatidico secondo in più.

Indugio un po' davanti al citofono, mi sono fiondata qui senza rifletterci sopra abbastanza. Non mi sono mai presentata qui senza una ragione e di certo non posso fargli domande sul suo amico. So che la mia visita a tradimento è sospetta, ma non penso di poter fare molto a riguardo. Mi secca andarci armata, ma d'altro canto non vado da nessuna parte disarmata e poi non è neanche la prima volta.

Faccio un lungo sospiro prima di premere il tasto del citofono con la targhetta E. Price.

Inviato

Nessuno risponde per un paio di minuti,  poi senti una voce che conosci bene provenire dalla scala antincendio.

-Sei venuta per uccidermi?-

La voce di Elliot è ironica e seria allo stesso tempo,  una delle cose di lui che suscitano il tuo interesse,  tuo malgrado. 

Evidentemente hai colto il tuo ospite in un momento particolare,  perché Elliot indossa solo un paio di pantaloni ed una canotta bianca.

È a piedi nudi, o a protesi nude ad essere precisi, e sembra bagnato, come se fosse appena uscito dalla doccia.

Deve essere riuscito ad agguantare solo pantaloni e canotta, oltre al fucile a pompa che con noncuranza punta nella tua direzione. 

Tutto questo oltre al suo cappello anni '50, che sembra non abbandonare mai la sua testa e per il quale a volte lo hai canzonato.

Il fatto che non sia riuscito a prendere le scarpe ma abbia indossato il cappello è l'ennesima conferma della personalità eccentrica di Elliot.

Inviato

Lui si affaccia proprio mentre inizio a credere che non sia in casa.

In quel caso ti avvertirei, per darti il tempo di prepararti! Dico con tono ironico mentre lo guardo dal basso. Parlo come se fosse uno scherzo ma sono più seria di quanto io stessa creda.

Accogli così tutte le tue ospiti o io sono un caso speciale? lascio la domanda sospesa nell'aria per alcuni secondi mentre studio la figura che spunta dietro la canna del fucile.  È la prima volta che mi accoglie così, ma è anche l'unico da cui non mi aspetto di essere sparata. Almeno non così.

Comunque, o mi spari o mi fai entrare non riesco a celare un sorriso divertito dalla faccenda.

Inviato

Sei sempre stata speciale,  pensi che riserverei tanta galanteria ad una qualunque?

L'uomo ti sorride e rientra in casa. Un attimo dopo senti il portone sbloccarsi.

Quando entri nell'appartamento, Elliot indossa un paio di scarpe ed ha coperto la canotta con una camicia stropicciata ed ha lasciato cappello e fucile.

Ti accoglie porgendoti una birra e ti invita ad entrare. 

 

Non ti fai vedere spesso senza sangue che sgorga da qualche parte... devo tapparti qualche buco?

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