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Inviato

Faccio vedere l'idcard ad Elliot «Mai sentito?» gli dico girando la carta mentre la reggo tra indice e medio della mano destra, avvolta dal guanto in pelle.

Mi frego i trentacinque eurodollari per poi lasciar perdere il portafogli e concentrarmi sul cellulare. Guardo l'immagine di sfondo e faccio schioccare la lingua seccata Sembra un idiota, vediamo se lo è veramente così tanto... penso mentre provo a sbloccare il cellulare provando come password varie combinazioni della sua data di nascita oppure provo addirittura il suo nome se la password è alfanumerica.

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«Troviamo un posto dove mangiare e poi pianifichiamo la prossima mossa. Sei già stato qui in città?» domando mentre continuo a scrutare il profilo della città da dietro il velo. Da lontano riescono a nascondere alla perfezione tutta la merda di cui sono pregne, è sempre affascinante.


Inviato

Elliott annuisce. -Sono stato a Night City diverse volte, ma mai per lunghi periodi. Ho un amico qui, potremmo fargli un'improvvisata che dici?-

 

La data di nascita del cow boy ti apre un mondo.

A quanto pare amava molo le armi ed era un buon razzista e pessimo cattolico.

Ci sono decine di foto in vari poligoni e ad un paio di festival a luci rosse, la maggior parte  lo ritrae in compagnia dei due che supponi essere i cadaveri maciullati nell'auto.

Tra i download, scartati decine di porno, trovi quello che stavi cercando.

A quanto pare, sulla testa di Elliot è stata messa una taglia di 25000 eurodollari.

 

-Bill Forrest? Si, a quanto ne so è un bounty hounter della mala... Una mezza tacca.- 

Inviato

Quando azzecco la password esclamo ad alta voce irritata «Merda che idiota! Abbiamo sul serio rischiato contro una testa di c4zzo che usa la sua fottutissim4 data di nascita come password?!» continuo a borbottare irritata tra me e me per un po' mentre controllo il cellulare.

«Complimenti, la taglia sulla tua testa è appena salita a venticinque pezzi da mille!» e gli faccio anche l'OK con la mano destra chiusa a pugno ed il pollice alzato, come se fosse qualcosa di cui andare fieri.

Poi do una controllata alla rubrica ed alle mail sperando di trovare qualcosa in più di interessante dei contatti di spacciatori e puttane.

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«È il tuo amico del NCPD a cui hai accennato ieri?» gli domando per poi fare spallucce «Ma io comunque ho fame! Tutto quello che ho mangiato da ieri mattina sono un hot dog ed una mezza porzione di patatine. Mi serve cibo vero...»

Inviato

-Ci stai facendo un pensiero?- Scherza lui alludendo alla taglia.

-Scusa amore se non ho prenotato all'Adeguato Squalo Marrone... Cosa vorresti mangiare?-

 

Tu non hai idea di cosa sia questo Adeguato Squalo Marrone, ma supponi sia un qualche ristorante.

Sulle mail trovi diversi contatti di gruppi razzisti, prostitute, fornitori d'armi e poligoni.

 

Inviato

Quando ho finito con il cellulare lo spezzo e lo getto insieme al portafoglio in uno dei cestini della spazzatura dell'aeroporto, a debita distanza da dove ho parcheggiato l'auto.

Alla sua battuta fingo di pensarci su per davvero «Mh... potrei far gonfiare la taglia ancora un po' per poi riscuoterla al momento opportuno!» gli dico con un brillio inquietante negli occhi.

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Mi scosto dal vetro dell'aeroporto iniziando a camminare «Allora? Non mi hai risposto per quanto riguarda il tuo amico...» poi aggiungo «... anche cinese va bene...»

Inviato

-C'è un cinese all you can eat dove non rischiamo la salmonella in un quartiere di Dapantown che conosco... Ci ho abitato con quel mio amico ai tempi che furono.

Adesso lui lavora al NCPD, come ti avevo detto... Non ci si vede spesso, ma siamo in ottimi rapporti, anche se al suo matrimonio mi sono fatto la sorella della sposa durante il ricevimento-

Elliot si avvia a passo sicuro verso i taxi.

Inviato (modificato)

Se non corressi il rischio di far scattare mille allarmi mi sarei riarmata direttamente dentro l'aeroporto. Normalmente sono molto paranoica, quando invece sono disarmata il mio livello di paranoia sale alla stelle, quasi al livello di una psicosi. All'interno dell'aeroporto era attenuato per il maggior livello di sicurezza, ma come mi avvio verso l'esterno inizio a tendermi sempre di più. Ed il fatto di sapermi benissimo difendere a mani nude non mi impedisce di sentirmi come un diavolo di bersaglio ambulante.

 «Ok...» dico atona mentre cammino al suo fianco, verso il taxi, con gli occhi che saettano frenetici a destra e sinistra. Scruto i volti, le espressioni, le mani, gli abiti alla ricerca di eventuali armi. Ogni cosa.

«Basta che non crei problemi...» aggiungo dopo un poco.

Modificato da Latarius
Inviato

-All'angolo tra la settima e la novantaseiesima, Depantown, per favore-

Dice Elliot accomodandosi sul sedile posteriore dell'AV taxi. Un'imitazione dei taxi gialli del secolo scorso.

Solo dopo che sei entrata anche tu lui infila la mano nella borsa ed indossa la fondina ascellare, col suo pesante contenuto.

Fa gesti lenti, quasi serafici, ma non sapresti dire se lo faccia perché è straordinariamente calmo o perché i movimenti bruschi gli provocano dolore.

 

-Che c'è? Sei diventata allergica agli sbirri? Ti dico solo che la moglie è nella Netwatch... Non è che poi ti viene uno sfogo e muori?-

Inviato

Anche io come mi infilo nel taxi faccio un po' di contorsionismo per sfilarmi il soprabito, infilarmi la fondina ascellare e rimettermi il trench nero. Una volta riarmata mi rilasso leggermente sprofondando nei sedili dell'aerotaxi.

«Quando mai non lo sono stata? Sei l'eccezione, non la regola...» dico con fare innocente «Non farò troppo la sociopatica ma, non voglio problemi. Sul serio» aggiungo seria «Cosa hai intenzione di dirgli?» termino lanciandogli un'occhiata eloquente, non riferendomi solamente alla situazione ma anche a me.

Inviato

-Che ho avuto qualche problema coi russi e che tu sei il sicario incaricato di farmi fuori, ma prima vuoi far gonfiare un po' la taglia...

Non ci dobbiamo andare per forza comunque, non ho neanche preso una bottiglia o una vaschetta di gelato, presentarsi a casa d'altri a mani vuote dicono sia maleducazione...

Eccoci!-

 

L'aerotaxi vi scarica di fronte all'insegna neon rosa di un ristorante cinese.

Il quartiere è degradato, con qualche barbone ed alcune prostitute sui marciapiedi, ma non sembra brutto quanto il Distretto 17 della grande mela.

Elliot ti precede all'interno con passo sicuro e fa un cenno con due dita ad una cameriera, la quale gli indica in risposta un tavolino.

Il locale è piccolo, ma ti appare piuttosto affollato, ci saranno una trentina di tavolini, disposti su sei colonne, e sono solo tre quelli liberi.

La clientela ti appare per lo più giovane.

Inviato

Lo guardo cercando di capire se stia scherzando oppure no, poi scrollo il capo rinunciando.

«Quindi sono stata maleducata in tutto questo tempo...?» domando all'improvviso, non è abbia mai pensato ad una cosa del genere. Riprendo a parlare senza lasciargli il tempo di rispondere «Comunque, cosa sappiamo? Che quei due sono qui e che hanno qualcosa di grosso tra le mani. Poi? Basta. Ci servono informazioni in ogni caso e se l'alternativa sarebbe vederti entrare in ogni fottuto locale frequentato da russi per far leva sul loro senso civico, beh... preferisco di gran lunga incontrare il tuo amico» faccio spallucce «Anche se l'idea non mi piace».

Nel locale punto direttamente al tavolino, tra quelli liberi, che è il meno centrale tra tutti e quindi il meno esposto. A prescindere da quale ci abbia indicato la cameriera. Mi siedo anche di conseguenza, con le spalle ad un muro se non è possibile trovarmi un posto in un angolo.

Inviato

Purtroppo per te, non ci sono posti con una parete dietro la schiena, quindi sei costretta a sederti dando le spalle ad un altro avventore.

A differenza tua, Elliot sembra molto a suo agio nel locale ed ordina con l'aria di chi non vede l'ora di gustarsi una buona cena.

-Beh, possiamo dire che questo è decisamente un appuntamento no? Siamo in vacanza assieme e ti ho pure portata a mangiare cinese... Ci manca il cinema con toccamenti al buio-

Senza darti il tempo di rispondere, tira fuori il cellulare.

-Ehy Ian! Si, è un po' che non ci si sente, sono in città con un'amica, ce l'hai un divano letto? Come? No, grazie, siamo al Loto Frontale a mangiare cinese grazie... 

Si, lo so che sono un romantico... 

Dai, dopocena va benissimo.

Ciao ragazzone, ci si vede dopo-

Ti sorride da sopra il tavolino.

-Ci danno un posto per dormire-

Inviato

Il sedermi dando le spalle a qualcuno mi provoca un fastidioso prurito di allarme al centro delle scapole. È un qualcosa di istintivo che non posso controllare, ma a parte questo anche io sono abbastanza rilassata, secondo i miei standard ovviamente.

Quando si presenta il cameriere ordino anche io senza trattenermi. Sono bassa e di solito mangio poco ma quando ho veramente fame tiro fuori un appetito abissale. Ordino un paio di antipasti, primo, secondo ed anche il dolce.

«Mh...» alle sue parole sull'appuntamento ci penso sopra «Non saprei... non penso di aver mai avuto un appuntamento, di questo tipo, prima...» parlo più con me stessa che con l'uomo al telefono all'altro lato del tavolo, come se pensassi semplicemente ad alta voce.

«Non mi sembra un'idea molto intelligente...»

Inviato

«Diciamo che sto cercando di saldare tutti i debiti...» gli sorrido per non lasciargli la soddisfazione «...mischiare cani e gatti non è mai una soluzione intelligente. Comunque godiamoci la cena, incontriamo i tuoi amici e poi vediamo...»

Inviato

Dopo la cena, Elliot ti conduce all'ennesimo taxi, che vi orta nei quartieri corporativi.

Noti con preoccupazione crescente i posti di blocco farsi più frequenti, finché non venite fermati.

A trarvi d'impaccio è un Escalade dai finestrini oscurati che si ferma dietro al taxi.

Dal SUV scende una specie di vichingo biondo, che indossa jeans sdruciti ed un giubbotto in pelle.

Se non fosse per il veicolo dal quale è appena sceso, lo scambieresti per un membro di qualche branco nomade.

A dargli un'aria ancor meno raccomamdabile, è la cicatrice che gli deturpa il viso.

A quanto pare una pallottola deve avergli spaccato la mascella, per poi risalire attraverso la cavità orale e, per pura fortuna, striscisare via lungo la fronte.

Qulche intervento di bioscultura deve avergli sistemato le ossa, ma sulla pelle  e nell'espressione ingessata del viso si vedono bene i segni della ferita.

Il vichingo saluta e guardie corporative con un cenno, quindi stringe calorosamente la mano ad Elliot e vi invita sul suo mezzo.

Guardandolo meglio, sospetti di averlo visto in qulche foto a casa di Elliot, ma senza cicatrice.

Il tuo amante lo presenta come Ian Sigurdson.

Inviato (modificato)

Scendo dal veicolo reggendo la valigia nella mano sinistra, lo scruto per alcuni secondi mentre il mio sguardo solca la tremenda cicatrice ed il suo svolto per poi scendere a studiare il resto della sua figura.

Quando si fa il tempo delle presentazioni mi avvicino poggiando la valigia, che reggo nella mano sinistra, a terra per poi tendergli freddamente la destra «Jade». Il poggiare la valigia a terra è una reazione istintiva per evitare di avere entrambe le mani occupate, anche se solo per pochi secondi.

Alla fine riprendo la valigia e seguo Elliot nel veicolo.

Modificato da Latarius
Inviato

Sigurdson ricambia la tua stretta di mano, quindi vi precede sul SUV.

Superate senza problemi anche i posti di blocco successivi, a quanto pare la targa del vichingo è registrata con autorizzazioni abbastanza importanti.

Vi trovate in un quartiere controllato da polizia governativa, quasi una rarità a Night City, dominato dall'imponente torre del Night City Police Department.

Sigurdson imbocca la rampa di un parcheggio sotterraneo e finalmente rompe il silenzio.

-Price, non sarà una sbirra anche lei spero...-

Elliot sorride. -Na! é un killer, non si vede?-

L'uomo si volta verso di te mentre spegna il motore. -Non dirmi che porti due pistole in fondine ascellari...-

Inviato

Durante il tragitto non parlo sguazzando nel silenzio che nessuno sembrava voler infrangere. Alterno lo studiare il profilo dell'uomo alla guida con il fissare spassionatamente la vista che scorre oltre il finestrino dell'auto.

L'uomo mi incuriosisce ma non sono la tipa da fare domande solamente per saziare la mia curiosità.

Alla risposta di Elliot sulla mia attività gli lancio un'occhiata torva. Se un semplice sguardo potesse uccidere lui sarebbe morto sul colpo.

Risposta sincera o risposta sarcastica? Risposta sarcastica! Gli amici di Elliot non sono amici miei.

«Regola d'oro femminile: mai rivelare i tuoi segreti» gli dico senza celare l'ironia per poi sorridere in modo freddo e neutro.

Inviato

Sigurdson si stringe nelle spalle. -Non serve che tu risponda, tutte le donne in trench nero usano una coppia di pistole in fondine ascellari, è un classico, un po' come gli sbirri di quartiere che portano l'impermeabile ed una pistola di grosso calibro per compensazione.-

Per un attimo cala un silenzio imbarazzato, poi lui ed Elliot scoppiano a ridere assieme.

-è bello rivederti Price, dai, venite su che Jhoanna non vede l'ora di rivederti!-

L'uomo vi fa strada verso un ascensore, che conduce al palazzo soprastante.

Lui ed Elliot ti appaiono subito come vecchi amici, vieni infatti a sapere da qualche accenno di entrambi, che hanno diviso lo stesso appartamento di Dapantown mentre, particolare che ti stupisce, frequentavano l'università.

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