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Inviata

Ne vogliamo parlare? Nel 2012 uscì questo GdR ambientato nel *coff* magico mondo di George Martin prodotto dalla Cyanide Studio, sviluppatore situato in Francia... e composto da ex-dipendenti della Ubisoft.

E la cosa mi doveva già puzzare all'epoca, ma andiamo avanti.

Ambientato in parallelo agli eventi del primo romanzo, il gioco ci mette in mano i due protagonisti. Alester Sarwyck era appartenente al casato Sarwyck, ma disgustato dagli orrori della guerra durante la ribellione dei Baratheon ha abbandonato tutto per dirigersi a Braavos e diventare un prete rosso di R'hllor. Mors Westford è un uomo oramai vecchio e cinico: era un cavaliere al servizio di Tywin Lannister, ma si rifiutò di partecipare al sacco di Approdo del Re e fu quindi bollato come disertore: prese il nero per proteggere sua moglie e sua figlia da possibili ritorsioni, e ora è diventato un uomo vecchio e cinico, ed è anche un skinchanger grazie alle sue affinità con il suo cane.

Due uomini diversi in posti diversi, dunque. Ma il destino sa giocare strani scherzi, e il duo si ritroverà ben presto nella stessa strada costellata di intrighi, tradimenti e colpi di scena. Dopotutto il gioco è stato sviluppato con la supervisione di George Martin, quindi dovrebbe essere un capolavoro.

O no? All'inizio del gioco hai modo di impostare le stats dei due personaggi, e ci sono pure i "tratti" (che si vanno a tradurre in piccoli bonus), e si può personalizzare lo stile di combattimento fra arma a due mani, combattere con due armi o arma e scudo. Esistono armature leggere, medie e pesanti, e ogni tipo di armatura ha la vulnerabilità di un particolare tipo di arma (contundente, perforante o tagliente). Fin qui non c'è nulla di male... eccetto che non ci saranno altri compagni.

Proprio così, fin dalle prime ore di gioco staremo da soli: dovremmo aspettare un bel pò prima di far incontrare il rosso e il nero, e fino ad allora bisogna non poco bestemmiare quando ti trovi a fare combattimenti a quota 1 vs 5. Come per Dragon Age 2, alcuni nemici sbucano dalle pareti o dal terreno senza preavviso e non puoi aggirare lo scontro in quel caso. Dopo ogni battaglia sono stato preso dall'impulso di salvare perché gli scontri erano terribilmente ripetitivi e difficili.

Il doppiaggio? Pare incredibile, ma una volta tanto il doppiaggio italiano non è da lapidare. Anzi, il gioco ha due opzioni di lingue: inglese e francese. Ho dovuto impostare la lingua francese... perché il loro inglese faceva SCHIFO in una maniera immensa. Cioè, non sono un anglofono, ma si capisce più che bene l'accento francese e la pronuncia (pessima) di alcune parole. E io ho dovuto mettere il francese. E io odio il francese. Almeno i sottotitoli in italiano erano azzeccati.. ma alcuni personaggi erano afflitti dalla sindrome di "As you know, Bob", il cosidetto infodump: io capisco che non tutti conoscono i romanzi di Martin e che magari uno prende il gioco per avvicinarsi ai Sette Regni, ma non puoi far ripetere all'infinito a dei PNG cose ovvie del tipo il numero degli dèi, che ci stanno a fare i Guardiani della Notte a nord, il motto degli Stark o che. Per otto volte di fila. Se nel gioco hai modo di consultare la guida che si arricchisce mentre vai avanti o parli con le persone, perché allora bisogna subire informazioni ridondanti fino alla nausea?

La trama: è buona... in certi versi. Cioè, George Martin penso abbia approvato se è uscito il gioco, e devo dire che ha la sua dose di stupore, meraviglia e rabbia che solo lui riesce a provocarti. Però ci sono alcuni aspetti della storia quando la affronti con il rosso che fanno storcere il naso e manca del tutto il realismo. Non solo, il gioco sembra fornirti quella fastidiosa sensazione di railroading: alla fin fine il personaggio non ha molta libertà di scelta a parte nei dialoghi, e la trama deve andare fino al punto a prenderti per il colletto e trascinarti per il capitolo successivo, volente o nolente, e spesso facendo dei balzi spazio-temporali da farti cascare le braccia. E lasciandoti con un pò di amaro in bocca, come se parte dei tuoi sforzi siano stati inutili.

Il videogioco ti permette di esplorare Westeros: certo non rende giustizia le ambientazioni presentate dalla HBO ma meglio di niente, e quello che mi è sembrato ben riuscito è stato il Castello Nero della Barriera. Però... come per Dragon Age: Origins, mi pare poco credibile che si possa viaggiare dalla Barriera ad Approdo del Re semplicemente cliccando sul punto di destinazione della mappa. Voglio dire: la gente impiega capitoli per un viaggio del genere, e non ci sono incontri casuali che invece DA: O era provvisto (sia per ammazzare il tempo, sia per un pò di loot ed EXP sia per arricchire un pò la trama). Spostarsi da un punto all'altro non comporta nessuna conseguenza negativa nè altera il tempo, per cui posso lasciare a metà la quest A per andare a B ed iniziare la quest C.

Vogliamo poi parlare dei personaggi iconici della serie? Capisco che Martin odi le fan fiction (il che è comprensibile), e che gli eventi del gioco si svolgevano in parallelo con gli eventi del primo romanzo e che questi era sacrosanto al punto da non stravolgerlo... ma io ho incontrato solamente tre dei personaggi: Jeor Mormont, Varys e Cersei. Di cui ognuno ha solo due o tre frasi da dirci durante il gioco. E basta: mentre parli con vari PNG ti riferiscono eventi accaduti ai personaggi principali (come la morte di Jon Arryn, Eddard Stark che diventa la Mano del Re, il torneo ad Approdo del Re ecc.). A me è dispiaciuto non poter incontrare altri personaggi: se Joar Mormont mi dice che il bastardo degli Stark è entrato a far parte dell'ordine dei Guardiani della Notte, perché non posso incontrarlo e parlargli? O, almeno, fare una scena in cui il cane di Mors e Spettro si incontrano e si scrutano a vicenda? Oppure, in un incontro random durante gli spostamenti, imbattersi in Tyrion Lannister scortato da altri confratelli neri? O, ancora, mentre ci si trova ad Approdo del Re abbiamo una chiacchierata con Ditocorto che potrebbe offrirci una qualche sorta di aiuto (che potrebbe poi rivelarsi una fregatura ma vabbè)? O, addirittura, imbatterci in Robert Baratheon nel bordello del Fondo delle Pulci? Non chiedo l'oro di Castel Granito, solo di arricchire un pò l'esperienza di gioco... ovvio che non potevo alterare gli eventi già descritti nella trama, eppure dal modo in cui gli altri te ne parlano e nel modo in cui tu vieni coinvolti questi eventi ti sembrano distanti, quasi indegni di attenzione.

Insomma: il gioco aveva delle buone aspettative e delle buone possibilità. Però non tutti sono From Software che dal loro piccolo tirano fuori una cosmogonia che fa riflettere e discutere. E meno male che non sono francese.


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