Lagunaroch Inviata 18 Aprile 2015 Segnala Condividi Inviata 18 Aprile 2015 Buongiorno a tutti! Spero di aver postatonella sezione giusta.. A già, prima dicontinuare a leggere, vi avverto che ci sono degli spoiler legati alla saga Seconda Oscurità e la saga Runelord. Quello che segue, sarà il diario della nostra avventura di Runelord, di cui io sono il master. Ma prima, un antefatto molto antefatto. Masterizzo un gruppo di 4pg e siamo partiti inizialmente in 11 giocatore, quasi tutti Neofiti, mentre io avevo alle spalle un po (poca) di esperienza come master. Il numero iniziale non mi spaventava, perché sapevo ci sarebbe stata una scrematura importante e durante un’avventura home-made, ho raggiunto il numero perfetto di 4 giocatori. Raggiunto questo numero, abbiamo incominciato la saga Seconda Oscurità, ma purtroppo, i Pg sono morti alla fine del primo capitolo all’arrivo del meteorite che ha devastato Riddelport…capita, ci stà, anche se ci eravamo affezionati a quei Pg. Partiamo quindi dal secondo capitolo con inuovi PG, Kregh mezz’orco ladro/barbaro/chierico, Rohe nano inquisitore, Blast umana ranger/ombra danzante e Boendal nano monaco/druido poi diventato monaco/guerriero per cambio in corso di storia del giocatore, che per problem familiari non poteva venire piu alle sessioni. Dopo tre anni, alle ore1,00 del 31 Dicembre 2014 abbiamo finito gloriosamente la Saga seconda Oscurità! Dopodichè, siamo partiti con la saga di Runelord, anche se purtroppo chi giocava il Pg di Boendal non ha potuto dare la disponibilità, ma abbiamo fatto un’ottimo acquisto inserendo un altro ottimo giocatore! Tornando alla storia, per non so quale motivo, ho deciso di non far partire i Pg da Sandpoint, facendoglifare un Background “libero”, e visto che erano già tutti giocatori ormai esperti, ho detto loro di partire da Riddelport, e di far incominciare la loro storia, proprio durante l’arrivo del meteorite alla fine del primo capitolo. Cosi facendo, abbiamo creato una linea temporale in cui virtualmente, stiamo vivendo paralleli all’avventura di Seconda Oscurità. Qui di seguito, è narrata(in corso d’opera) l’avventura di Trafalgar (padre della precedente Blast),Mya, e la coppia piu improbabile mai conosciuta, Will e Call! P.s. Il copia e incolla, unisce purtroppo alcune dellefrasi del riassunto, chiedo quindi venia 1.L’arrivo a Sandpoint L’inaspettata caduta del meteorite nell’insenatura di Riddleport porta scompiglio anche nell’entroterra della città. Le strade e le case colpite dall’intensità dell’acqua e dal terremoto sisgretolano tra gli abitanti increduli e atterriti dalla gravità della situazioni. Molti periscono sotto le macerie, altri scappano per le strade tentando di mettersi in salvo, e nel marasma generale molti sciacalli ne approfittano per derubare i cadaveri e la povera gente. Questo accade anche al dottorTrafalgar Vane, un uomo che ha speso la sua vita al servizio degli altri,specialmente dei più poveri. La riconoscenza nei momenti disperati però non è sempre facile da ricordare, e la stessa gente che il dottor Vane si era ritrovato a curare, lo colpisce di soppiatto alle spalle, derubandolo di ogni bene. L’uomosi ritrova così a radunare le poche cose che gli restano, e deciso a cambiarvita si mette in marcia verso Sandpoint, come molti altri superstiti che a Riddleport non hanno più niente. Mya Crimson, una giovane fanciulla compaesana del dottor Vane, ritorna in città dopo parecchi anni di assenza.Solo lei sa il perché del suo ritorno in città e, decisa a mantenere il riserbo della sua presenza, si aggira guardinga per le vie del suo quartiere nation quando la terra inizia a tremare. Con agilità riesce a destreggiarsi tra lecase che stanno iniziando a crollare ma una scossa più intensa provoca altricedimenti e lei viene sommersa dalle macerie. Quando si riprende nota sdegnatache il suo borsello è stato rubato, e decisa a non rimanere un minuto in più inquella città raduna le sue cose dall’alloggio e si incammina verso il centroabitato più vicino; Sandpoint. La stessa sorte tocca molti altriabitanti della città portuale e una fila di sfollati si ritrova in camminoverso l’insediamento più attiguo. Tra i cittadini si trovano anche commerciantiprovenienti da altri insediamenti e tra loro due malcapitati mercanti arrivatinel posto sbagliato al momento sbagliato; Wilfred Munny, uno gnomo e CaladrelVonneranji , un elfo. Entrambi, come molti altri, persi gli averi, si dirigonoverso Sandpoint. Sandpoint è all’incirca a cinquegiorni di cammino; è un insediamento relativamente nuovo, anch’esso portuale mapiù a sud rispetto la città di Riddleport. L’insediamento è collocato inun’insenatura naturale con un entroterra boschivo che lo protegge e allo stessotempo lo isola. Molti sono gli sventurati in marcia, chi a piedi, chi con uncarro di fortuna o con degli animali, ma il fattore comune rimane la miseria ela disperata ricerca di un posto dove ricominciare. Lungo la strada al povero corteo umano siaggiungono i mercanti diretti a Sandpoint per la fiera che si terrà a breve incittà. Inutile dire che alle porte dell’insediamento ci sono ovvi rallentamentidovuti all’ingente traffico in arrivo. I cittadini di Sandpoint si stannoadoperando al meglio per accogliere gli sfollati di Riddleport, registrando iloro nomi e offrendo loro vitto e alloggio in cambio della loro collaborazioneper la fiera; la Festa della Coda della Rondine. L’ingresso nord alla città è delimitato damura alte tre metri e un insolito cartello con uno specchio accoglie i nuoviarrivati; “Benvenuti a Sandpoint! Prego, fermatevi a guardarvi mentre viguardiamo!”. Dei tavoli sono stati allestiti pocoprima della porta e degli operatori cittadini muniti di fascia rossasull’avambraccio si adoperano per ricevere i malcapitati lasciando i mercantial servizio di guardia. Da qui i poveri malcapitati vengono radunati in gruppiai quali lo sceriffo della città spiega la situazione; l’uomo, Belor Hemlock,chiarisce la politica di Sandpoint nel gestire la tragica sventura. Poi, unoalla volta, vengono portati dentro una tenda al cospetto del sindaco, KendraDeverin, che prende nota dei nomi di chi si presta a dare una mano in occasionedella fiera e assegna loro dei compiti. Al dottor Vane viene assegnatol’incarico di trascrivere la stipula dei contratti al porto. Wilfred, lo gnomosi occuperà della cura dei malati più bisognosi assistendo Anna, la curatricedella città. Caladrel viene mandato ad aiutare un vecchio antiquario esperto dilibri e Mya presterà servizio come aiuto erborista da ‘Soluzioni inBottiglia’. Tutti loro alloggeranno allataverna ‘Il Drago Arrugginito’, gestita da Ameiko Kaijitsu che ha allestito unagrande sala comune a dormitorio per accogliere più profughi possibili. I giorni seguenti Trafalgar, Mya,Wilfred e Caladrel, come molti altri, prestano servizio presso i loro nuoviluoghi di lavoro e intanto imparano a conoscere la città. Molti degli edificisono in legno con fondamenta in pietra e quasi tutti ad un solo piano, salvoeccezioni. Due quartieri, uno alto e unobasso, suddividono la località; nel quartiere alto la maggior parte degliedifici è nuova e le strade sono abbastanza ampie. La parte alta è anchesoprelevata rispetto la scogliera. Più a sud si estende il porto collegato alfiume Turandarok, e oltre al porto si erge una scogliera dove sono situate lecase dei più nobili che hanno dato il via alla città. Si tratta di quattropotenti famiglie di Magnimar che collaborarono tra loro e fondarono la LegaMercantile di Sandpoint ; i Kaijitsu (vetrai e gioiellieri), i Valdemar(costruttori di navi e carpentieri), i Scarnetti (boscaioli e mugnai) e iDeverin (agricoltori e produttori). Una sera, tutti riuniti alla tavernadel Drago Arrugginito, il dottor Vane si avvicina incuriosito a Mya seduta albancone e intenta a parlare con la locandiera. “Mya? Sei tu?” azzarda l’uomo. “Ehm..” cerca di prendere tempo la ragazzaper trovare una scappatoia. “Si, sei proprio tu” incalza l’uomo,“mi ricordo perfettamente di te quando giocavi con mia figlia Blast. Te laricordi, vero?”. “Ehm..si, vagamente”. “Ma come stai? Da quanto tempo non tivedevo. I tuoi genitori sanno che sei tornata? Oh, quanto erano preoccupati, maadesso ne saranno felici.. oh, ma dopo la disgrazia successa a Riddleportchissà..” e nel fiume di parole di Trafalgar, Mya si divincola mormorando cheha da fare e allontanandosi. Arriva poi il giorno della festa e conesso anche nuove mansioni da svolgere. In occasione dell’inaugurazione della ricostruitacattedrale della città viene allestita la piazza di fronte alla struttura conun palcoscenico, delle tavolate e dei banchetti dove i mercanti possono venderela loro merce. A Mya viene chiesto di aiutare Ameiko nel servire pasti ebevande, Caladrel gestirà il banchetto del vecchio saggio esponendo libri escritti agli interessati. Trafalgar e Wilfred invece gironzoleranno tra lafolla offrendo i loro servigi nello stipulare contratti e nell’accertarsi delvalore di oggetti magici. La festa ha inizio e una moltitudinedi persone prende d’assalto la piazza della cattedrale dove le più alte caricecittadine attendono di parlare. Il primo a prendere parola sul palco è ilsindaco che con un discorso alquanto gioioso attira l’attenzione dei cittadini.Tocca poi allo sceriffo che invita tutti a divertirsi nel rispetto delregolamento, poi ricorda l’appuntamento serale del grande falò. Dopo losceriffo, la parola passa al proprietario del teatro di Sandpoint e infine aPadre Zantus, il responsabile dei culti della cattedrale. Portati a terminetutti i discorsi vengono rilasciate delle farfalle che volteggiano nell’ariaincantando i partecipanti alla festa. Verso il tramonto un’esplosione di luce attira la folla a guardare il palcodove prende posto Padre Abstalar Zantus. All’improvviso però un grido saledalle persone accalcate sotto nella piazza; un cane con la gola squarciata siaccascia a terra privo di vita. Gli osservatori più attenti notano una piccolafigura allontanarsi oltre un carretto e poi una vocina stridula da voce ad unafilastrocca: “ I goblin mordono digrignano i denti, I goblin feriscono gran combattenti, cane e cavallo cadono morti, I goblin ti mangiano e sono piuforti!” Mentre le parole riempiono i cittadinidi sgomento, un gruppetto di goblin si palesa nella piazza agitando delle rozzespade, e suscitando spavento tra la gente. Caladrel lascia perdere il banchettodei libri quando un goblin gli cade ai piedi e un altro gli si fionda addossoinvasato. Trafalgar incomincia a concentrarsi e con le sue arti arcane tenta direndere inoffensivo la piccola creatura che gli corre incontro e Mya, vedendola scena e preoccupandosi dell’incolumità del dottore corre in suo aiutoestraendo dallo stivale un Sai appuntito. Wilfred intanto decide di seguire ilgoblin che ha dato inizio a tutto, raggiungendolo verso il carro quando unaltro gli si para davanti e inizia con lui un combattimento. Intanto la follasi disperde gridando spaventata e un’esplosione di un carro a lato del palcoattira l’attenzione dei rimasti in piazza. Altri goblin si riversano nelcortile incendiando delle torce e agitandole come forsennati in aria. Caladrel, Mya e Trafalgar corrono versodi loro per porre fine allo scempio e anche Wilfred infine si libera delrivale. Padre Zantus, finiti i tumulti, radunaa sé i quattro coraggiosi che hanno combattuto e li ringrazia sentitamenteprima di offrire loro una cura per le lesioni subite. Mentre recita la formulamagica un bimbo disperato arriva correndo e piangendo; “miamamma…attaccata…laggiù” riesce a dire tra i singhiozzi. Caladrel, Trafalgar,Wilfred e Mya non perdono tempo e corrono nella direzione indicata dal bimbo,mentre le guardie hanno spostato il combattimento verso il porto, e si dirigonoverso le porte della città. Trovano però il corpo morto della donna per lastrada e poco lontano sentono un grido di aiuto provenire da dietro un barile.Altri goblin, uno dei quali a cavallo di un cane goblin, armati di archi espade corte, scherniscono l’uomo nascosto oltre la botte. Caladren non perdetempo e si lancia temerario nella mischia, Trafalgar borbotta formule magichementre Mya carica contro il goblin sul cane e Wilfred va in soccorso dell’amicoelfo. Il dottor Vane immobilizza infine il goblin che comandava il gruppetto,facendolo cadere dalla sua cavalcatura e rendendolo indifeso. Finito loscontro, i quattro si assicurano che l’avversario sia inoffensivo e sono decisia consegnarlo alla guardia cittadina, quando dal barile spunta un uomo benvestito che ringrazia i suoi salvatori. Tra un elfo, uno gnomo e un vecchio ilsuo sguardo di riconoscenza cade su Mya che accetta i complimentiarruffianandosi l’elegante uomo che si presenta con il nome di Alder Foxglov. Giungono infine Padre Zantus con delleguardie che prendono in consegna il prigioniero e si congratulano per laprontezza nell’agire e per il coraggio dimostrato. Caladrel cerca di capire perché deigoblin dovrebbero attaccare in città e Padre Zantus confida che non sonoinsoliti agli scontri con loro, visto che infestano il boschetto di ColleCardo, poco lontano dall’ingresso in città. Ad ogni modo cercheranno ora dicapire il motivo di tale incursione interrogando il goblin preso prigioniero eringraziando ancora sentitamente l’intervento tempestivo dei quattro si congedada loro per seguire le sue faccende. I quattro fanno ritorno verso ilcentro e per strada Mya si presenta all’elfo e allo gnomo, imitata a sua voltaanche da Trafalgar. Scoprono così di alloggiare tutti nella stessa taverna eraggiuntala, trovano Ameiko ad riceverli soddisfatta; “ho saputo cosa avetefatto!”dice accogliendoli con un sorriso. “Voglio ringraziarvi per il vostro intervento,così ho decido di ospitarvi gratuitamente per una settimana offrendovi dellestanze private”. “Oh, non è necessario” rispondemodestamente Mya, “se ti occorre la stanza per clienti paganti io cedo la mia”. “Ecco, parla per te” bisbiglia l’elfosottovoce, desideroso di avere un alloggio tutto per sé. “Non accetto rifiuti” insiste lalocandiera, “siete miei ospiti!”. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lagunaroch Inviato 18 Aprile 2015 Autore Segnala Condividi Inviato 18 Aprile 2015 2. Il peso della gratitudine La sera, la donna, lo gnomo, l’elfo el’umano che hanno combattuto con coraggio durante la manifestazione, ricevono icomplimenti da tutti gli avventori della locanda. Molti si avvicinano aiquattro per ringraziare del contributo e chiedono di raccontare nel dettaglioalcuni attimi del conflitto incuriositi dai valorosi del momento. Rimasti unattimo soli durante la cena iniziano a parlare tra loro per approfondire laconoscenza. Il primo a prendere parola è Caladrel, che si sente in dovere diringraziare i tre per essere andati in suo soccorso quando non aveva più lasituazione sotto controllo. Il giovane elfo continua: “provengodalla foresta Myerani, dove i miei genitori si occupano principalmente dicommercio” spiega tra un boccone e l’altro. “Io ho imparato tutto quello che soda loro, ma è giunto il momento di dimostrare le mie capacità e mi sono presodel tempo per girovagare per conto mio alla ricerca di mercanzia di valore. Imiei genitori mi hanno concesso una decina di anni per dare prova di mestesso”. Poi spiazza i tre commensali proponendo loro di unirsi a lui. “Sieteabili con le armi e con le arti magiche; potremmo trarne tutti vantaggio, chene dite?” “Non credi che i tuoi disapproverebbero?”lo spiazza Mya parlando schiettamente. “Se, come dici, ti hanno lasciato iltempo per farti le ossa da solo, che potrebbero dire se ti aggregassi in unacompagnia?”. “Non credere che sia un bamboccione!”le risponde sorridendo, “pensavo solo di fare un favore a tutti. Se non misbaglio tu hai perso tutto a Riddleport, no?”. “Io.. io non ne voglio parlare!”replica la ragazza pendendosi di aver aperto bocca. “Dai!” insiste Caladrel, “parlaci unpo’ di te, sono curioso”. “Io..” cerca di prendere tempo,“uff..e va bene! Io sono nativa di Riddleport ma gli ultimi anni sono stata asud. Tutto qui, non c’è granché da dire” cerca di tagliare corto. “A sud?” chiede incuriosito Trafalgar,“mia figlia Blast si chiedeva che fine avessi fatto. Ti ricordi di Blast, vero?Quanto tempo avete passato insieme..e tu avevi un caratterino..” inizia aricordare il dottore. “Ehm… si”. “ Il sud inteso come Cheliax,l’abominio del male?” domanda Wilfred interrompendo il flusso dei pensieri diTrafalgar, “ne ho sentito parlare molto. Terra assai ardua e complicata, nonchépopolata da malvagi, …”. Lo gnomo si blocca e osserva l’espressione di Mya epoi la rassicura, “cioè, non volevo dire che tutti i suoi abitanti sono perfidio in combutta con…” “Si, si.. tranquillo Wilfred, non mioffendo”. “E che hai fatto là in questi ultimianni?” chiede l’elfo. “Oh beh..sai..”Mya cerca di prenderetempo ingurgitando un altro boccone di stufato che le va di traverso, facendolatossire e arrossire allo stesso tempo. Da dietro il bancone, Ameiko si accertache tutto vada bene e la ragazza, approfittando e fingendo un prolungatoattacco di tosse fa cenno agli altri di stare bene. Prende così parola Wilfred spiegando isuoi vasti interessi coinvolgendo anche il dottor Vane nella conversazione.Mya, annoiata, lascia il tavola e si avvicina ad Ameiko per chiedere notizie suAldern Foxglove, il giovanotto dall’aspetto distinto salvato qualche ora prima.La locandiera non sa dire molto su di lui; va e viene a Sandpoint per affari ealloggia sempre lì, al Drago Arrugginito, però è alquanto riservato e Ameikonon sa dire di più. Ritorna quindi al tavolo dove i tre oramai si stannoaccordando sulla proposta dell’elfo, interrompendoli; “ho un disperato bisognodi soldi.. quindi potrei anche essere interessata a quello che hai detto”. “Ahaha.. guarda che non ti assicuro unguadagno tanto immediato” risponde divertito Caladrel. “Anzi.. non è propriodetto che troviamo del materiale per cui ne valga la pena”. “Bah.. ad ogni modo è sempre meglioche rimanere qui con le mani in mano” replica Mya sedendosi poi vicino eaccarezzandogli piano la spalla, “e poi… potrebbe essere divertente, no?”. I quattro passano poi l’ultima nottenella sala comune e l’indomani, al loro risveglio, si ritrovano nella tavernapraticamente deserta. Ameiko, stranamente non indossa la sua tenuta da lavoro edopo un fugace saluto comunica loro che a breve nella cattedrale si svolgerannoi funerali delle persone morte il giorno prima per l’incursione dei goblin.Caladrel propone ai tre di presenziare alla cerimonia religiosa e tutti, perfinto o sincero interesse, acconsentono. Dopo colazione si recano quindi allacattedrale già riempita dalla folla. La celebrazione funebre è tenuta da Padre Zantusnella cappella di Desna e l’atmosfera è intrisa di commozione e rispettosotrasporto da parte dei presenti. Alla fine, mentre le persone iniziano adiradarsi, Padre Zantus si ferma da Caladrel, Trafalgar, Mya e Wilfred perringraziarli ancora una volta. Alcuni lì vicino, vedendo il religioso omaggiarei quattro, si fermano a loro volta per porgere i loro saluti ed esprimere tuttala riconoscenza possibile. Allontanandosi dalla piccola calca che piano pianoaumenta, i quattro si dirigono verso il cortile interno, dove si ergono i settepilastri di pietra, accompagnati dal sacerdote. Caladrel e Wilfred interessati alla struttura chiedono spiegazioniall’uomo che narra loro una leggenda sui pilastri del cancello di Desna. Nontrovando l’ammasso di pietre così interessante come speravano, i due spostanola conversazione sui resti del faro soprannominato antica Luce, ma Padre Zantusnon sa dire molto su tali macerie, ma consiglia loro di andare a dareun’occhiata. Caladrel e Wilfred sono incuriositidalla struttura tanto antica quanto misteriosa e propongono a Mya e a Trafalgardi recarsi a fare un sopralluogo. Il vecchio dottore però rifiuta,dimostrandosi più interessato al cimitero. Il gruppo quindi si divide. L’elfo elo gnomo si incamminano veloci lasciando la ragazza indietro, quando vengonofermati da un aitante vecchietto con bastone che si presenta con il nome diGearge Queen. “Mastro Caladrel! I miei più sentiti omaggi!” dice alzando unmalconcio copricapo, “Mastro Wilfred, salute anche a lei! Vi aspetto allaLampreda, dopo, non accetto un no come risposta!” e senza aspettare unarisposta si allontana dal duo ancora sorpreso. Le macerie del vecchio Faro Luce sipresentano come tali, senza mostrare nulla di più di pietre scure deterioratedai segni del tempo; niente magia e niente di valore. Caladrel e Wilfredsembrano un po’ delusi di non aver scoperto niente e Mya suggerisce loro didare un’occhiata alla biblioteca. “Non credo ci sia una biblioteca aSandpoint” rivela l’elfo, “il vecchio saggio me ne avrebbe parlato in questigiorni. Però ricordava spesso la libreria ben fornita; dovrebbe essere daquelle parte” dice indicando il centro della città. Si incamminano verso le case, quandoMya sente chiamare il suo nome. Due ragazze identiche tra loro ricoperte dapolvere bianca escono di fretta dalla porta della panetteria cittadina e una diloro tiene tra le mani un cesto pieno di pane fresco appena sfornato. “Myaaspettaci” le chiedono cortesemente le gemelle correndole incontro, “volevamooffrirti questo in dono per ringraziarti di ieri”. La ragazza piacevolmente colpitadall’omaggio chiede sfacciatamente loro di consegnarlo alla locanda dove almomento alloggia ma le ragazze, scusandosi, spiegano la grande mole di lavoroche le attende e le lasciano il paniere, poi accennano un saluto e spariscononell’edificio da cui erano uscite. “Caladrel caro” inizia Mya guardandolodritto negli occhi e sorridendo affabilmente, “non che mi faresti la cortesiadi reggere tu la cesta?”. Non volendoessere indelicato l’elfo prende il cesto dalle sue mani e inspira la fragranzache le pagnotte emanano. “Ehi, aspettate” afferma la ragazzaguardandosi indietro, “quella non è la caserma? Potremmo andare a chiedere cosahanno scoperto dal goblin che gli abbiamo consegnato prigioniero”. “È una buona idea” approva Wilfredritornando sui suoi passi quando all’improvviso i tre vengono assediati da ungruppetto di ragazzini sbucati da una viuzza a lato. I bambini canticchiano unafilastrocca su un certo Dorcus e circondano lo gnomo, l’elfo e la ragazzagirandogli intorno quasi ballando sulle note della canzoncina. “Che teneri..” sembra commuoversiCaladrel, “quasi quasi do loro un filone di pane, eh?” dice chiedendo confermaa Mya. “No!” controbatte secca, “cioè…” cercadi rimediare non sembrando troppo brusca nei loro confronti, quando vieneinterrotta da quattro, cinque cani che si avvicinano loro ringhiando. Iragazzini osservano le bestie poi si allontanano urlando quasi divertiti, pocoprima che sulla strada compaia un omone che con un fischio sommesso richiama asé i cani. Trafalgar, intanto, lasciato ilcimitero, si dirige verso il negozio di libri del vecchio per cui avevalavorato Caladrel. L’anziano accoglie con gioia il dottore e lo invita adosservare la sua collezione di manoscritti, e quando il signor Vane chiede inparticolare dei tomi sulla magia, il negoziante gli mostra dei vecchi testi chetrattano l’argomento. Il dottore rimane a sfogliare le pagine con interesse perun paio d’ore prima di ringraziare il vecchio saggio chiedendogli il permessodi ritornare qualora ne avesse bisogno. In caserma nel frattempo, Wilfred,Caladrel e Mya vengono accolti freddamente da un soldato che non li hariconosciuti. Quando loro chiedono informazioni sul goblin prigioniero, ilsoldato sembra restio a dare loro un ragguaglio, ma la comparsa dello sceriffomette fine a quei freddi convenevoli. “Ieri le guardie sono riuscite acatturare altri goblin, oltre a quello preso da voi. Li abbiamo interrogati manon siamo riusciti a sapere granché” li aggiorna Hemlock. “Ci hanno riferitosoltanto che avevano l’ordine di attaccare dopo un grande rumore”. “L’esplosione provocata da PadreZantus! magari era il diversivo accordato” esclama Wilfred. “Potrebbe essere” afferma lo sceriffo,“ma potrebbe anche essere del tutto casuale; stiamo sempre parlando delsacerdote!”. “Solo questo?” chiede Caladrel. “Dicono anche che sia stato un uomo adorganizzare tutto. Ma potrebbe essere un’indicazione fuorviante” “Potremmo parlarci?” domanda lo gnomocon interesse. “Per di qua” e l’uomo indica la stradaverso le celle. Il goblin catturato da loro il giorno prima è in cella conaltri tre che appena vedono entrare lo sceriffo seguito dagli altri iniziano adagitarsi, strepitare e scuotere le sbarre. Wilfred si avvicina alla prigione poiinizia a parlare nella lingua dei goblin stupendo i suoi compagni e anche losceriffo. “Non ti trovo molto bene; avevi un aspetto migliore ieri. Potreifarti uscire da qui se solo collaborassi con me, non so che ti hanno dettoquesti umani..ma chi si fida di loro?”. Riesce con queste parole ad attirarel’attenzione del goblin capo e a far calmare di colpo gli altri. “Allora dimmi?Chi vi ha mandato? Chi ha ideato tutto questo? Avanti parla! Potrei riuscire adorganizzare tutto entro pochi giorni! Potrei liberarvi tutti senza che questisciocchi umani se ne accorgano!”. Non ricevendo risposta, continua; “Pensaci,tornerò ”. A queste parole i tre goblin riprendono ad dimenarsi nella cella echiedono al suo superiore di rispondere allo gnomo, ma questo rimane insilenzio. Caladrel, non capendo una parola osserva Mya, appoggiata alla paretee quasi divertita dalla scena; con lo sguardo sembra chiederle se lei capiscequalcosa della situazione. Wilfred poi si allontana seguito da Hemlock, chechiusa la porta di collegamento alle celle, chiede allo gnomo; “Sicuro che inquesto modo parlerà?” dimostrando quindi di aver compreso ogni singola paroladetta. Wilfred sorride, “si può comunqueprovare, no? E se dovesse dire o fare qualcosa sono più che disposto a fare ildoppio gioco”. “Volete spiegarmi cosa stasuccedendo?” chiede Caladrel impaziente, “Mya tu hai capito?” la ragazza fa uncenno di assenso e poi Wilfred spiega tutto all’elfo. In cammino verso la locanda, poi, itre vengono fermati dall’insistente direttore del teatro, Cyrdak Drokkus.L’uomo prende per mano Caladrel facendolo roteare su se stesso prima dicomunicargli che sarebbe un perfetto ballerino. Per Wilfred, il direttoreprevede il notevole compito di aprire e chiudere il sipario e per la ragazzaesprime lodevoli complimenti con un delicato baciamano, prima di invitare tuttil’indomani al suo teatro cittadino per mettere in scena una rappresentazione dicui sarebbero i protagonisti. Un po’ imbarazzati, ma anche divertiti, i tre sidirigono alla taverna, dove si ritrovano con Trafalgar. Qui incontrano ungiovanotto ben vestito che dice di essere al servizio di Aldern Foxglove, cheper l’occasione li invita a pranzare nella sua stanza al piano di sopra. Myaaccetta soddisfatta e corre a cambiarsi d’abito, lasciando gli altri treindecisi se invitare a loro volta il nobile a consumare il pasto. Vengono quindi condotti nella cameradi Foxglove, dove altri due valletti dell’uomo si stanno affaccendando peraccogliere gli ospiti. Mya gli si avvicina subito facendo moltissime smanceriee accomodandosi accanto, mentre Wilfred, Caladrel e Trafalgar si siedono dopoesplicita richiesta. Conversano e mangiano piacevolmente, poi Aldern fa portaredelle piccole sacche di pelle che fa consegnare ad ognuno dei suoi ospiti. “Volevo esprimere in questo modo lamia riconoscenza per avermi salvato la vita ieri” spiega l’uomo, “sperovogliate gradire la ricompensa”. Mya gli si stringe più vicinoelogiando il suo gesto, e anche gli altri ringraziano per l’encomio ricevuto,felici di aver recuperato finalmente un po’ di risorse. “Vorrei inoltre invitarvi a cacciadomani al Bosco delle Zecche” continua il signor Foxglove. “Non sono mai stata a caccia” replicaMya, “ma ne sono alquanto incuriosita”. “Anche io sono tentato di accettare”risponde l’elfo compiaciuto, ma Wilfred lo frena sogghignando, “ma come?!Domani non devi iniziare la tua carriera di attore?”. Dopo il pranzo i quattro vengono fattiaccomodare nelle loro nuove stanze private, poi Ameiko li avverte dellapresenza dello sceriffo; vuole parlare con loro di un fatto importante. Uscitidalla locanda trovano Hemlock ad aspettarli insieme a Padre Zantus dall’aspettoun po’ provato. “Che succede?” chiede Caladrel. “Al cimitero è stato forzato un mausoleo”li informa lo sceriffo. “Temo possa esserci stata un’altraincursione dei goblin” continua il Padre, “e vorrei chiedervi se vi va di dareuna controllata. Già ieri vi siete battuti bene e quindi…” “Non c’è bisogno che aggiunga altro”risponde Wilfred, “veniamo subito”. “Datemi solamente un minuto” replicala ragazza scomparendo all’interno della locanda per poi tornare con addossodegli abiti più confortevoli. Giunti al cimitero, Padre Zantus fastrada fino al monumento sepolcrale e spiega loro come ha scopertol’oltraggioso atto, mentre lo sceriffo rimane indietro in segno di rispetto alluogo. Il mausoleo ospita i corpi di Padre Tobin, sacerdote morto durantel’incendio della cattedrale anni prima, e della sua giovane figlia. Sulla portaa due battenti in ferro è rappresentato il simbolo di Desna; un battente èancora socchiuso mentre l’altro è leggermente accostato. Caladrel si avvicinachiedendo a Padre Zantus di allontanarsi, poi apre con prontezza la porta. Duepaia di occhi rossi brillano nel buio della cappella e fissano l’elfo che sitrova di fronte loro; delle lunghe dita ossute si protendono verso di luitentando di aggredirlo. “Si!finalmente..” esplode dicontentezza Trafalgar osservando i due corpi scheletrici farsi avanti, poiagita le braccia compiendo strani movimenti con le mani che si bloccanosemiaperte verso gli avversari. I due scheletri, però, continuano ad avanzarecome niente fosse lasciando sgomento il vecchio dottore che tenta di ripeterela manovra invano. Wilfred rende noto ai compagni di faruso di armi contundenti contro gli rivali, ma Caladrel già ne mette fuori usouno con la scimitarra, seguito da Mya che rende inoffensivo il secondo armatadel fedele sai. Non vedendo altre minacce, lo gnomo apre completamente ibattenti della porta e fa entrare la luce del giorno del mausoleo. Duesarcofagi con delle incisioni raffiguranti un uomo e una donna stanno al centrodella stanza; uno è stato aperto, l’altro è ancora sigillato. In un angolo albuio ci sono degli stracci a terra; è una veste. Molte congetture saltano allamente vedendo la scena, come prima ipotesi che i due scheletri trovati adaccoglierli fossero quelli di Padre Tobin e di sua figlia, ma non riescono aspiegarsi perché solo una delle due tombe sia aperta. Inoltre, di chi è quellaveste e perché si trova lì? Caladrel prova a percepire un’aura magica su diessa, ne sente la potenza ma non riesce a riconoscerla. Intanto Padre Zantus e lo sceriffoHemlock entrano nel mausoleo disorientati da tutta la situazione. Trafalgarchiede al sacerdote il permesso di aprire la seconda bara per verificare o menola presenza delle ossa e Zantus acconsente. Il sarcofago, intonso, rivela alsuo interno il cadavere della fanciulla; nulla è stato toccato. “Allora quegli scheletri non erano diPadre Tobin e della figlia” intuisce il dottore. “Quella è una tunica delle ossa”rivela quindi Padre Zantus raccogliendo gli stracci da terra, “serve arichiamare scheletri, ma non capisco perché sia qui”. “Qualcuno ha preso i resti di PadreTobin a quanto pare” risponde Wilfred, “e forse, una volta manomessa la portadel mausoleo, non riuscendo a richiuderla, hanno lasciato questa veste comeavvertimento. E forse hanno agito ieri, durante la festa , così da avere campolibero”. “Ma perché volere il corpo di PadreTobin?” chiede lo sceriffo. “Chi ha le chiavi di questo mausoleo?”si informa Trafalgar. “Solo io e Nafernox, il guardiano delcimitero” risponde il sacerdote. “Potremmo parlarci?” chiede il dottoree in quel momento un uomo ingobbito, zoppicante e aiutato da un bastone liraggiunge trafelato. “Padre Zantus, ho notato un’isolitascala di legno appoggiata al muro di recinzione” avverte l’uomo. “Da che parte?” chiede Mya e ilguardiano indica verso sud. “Potrebbe esser stata usata daimanomissori per fuggire” ipotizza Wilfred, “andrei a dare un’occhiata”. “Io preferisco rimanere qui” diceTrafalgar, “vorrei scambiare due parole con te Nafernox se me lo permetti”. “Rimango anch’io” afferma Mya. Caladrel, Wilfred e lo sceriffo siallontanano per fare un sopralluogo verso l’area indicata dal guardiano. L’elfoosservando l’erba calpestata alla base della scala di legno ipotizza lapresenza di sei goblin e di un umano. “Allora i prigionieri non avevanomentito, c’è davvero un uomo con loro!” afferma Wilfred prima di proporre diandare a vedere cosa c’è al di là del muro. Lo sceriffo li accompagna per levie del paese, fino a raggiungere il punto da dove sono scappati i goblin. Lìdi fronte si erge la conceria di Sandpoint che con il suo forte odore dipellame umido appesta l’aria nei dintorni. La confusione riempie l’edificiodentro e fuori e si sente un uomo dalla voce possente che grida ordini aipoveri lavoratori sudati e affaticati. Lo sceriffo spiega che quello è LarzRovancky, il proprietario delle concerie, poi gli fa cenno di avvicinarsi aloro. Rovancky, sbuffando accoglie Hemlock e risponde alle domande dello gnomoe dell’elfo rapidamente, desideroso di tornare al lavoro al più presto. Ilconciatore era presente alla festa della Coda della Rondine come tutti i suoidipendenti; la sua attività era chiusa perciò non ha potuto notare via vaiinsoliti. Al cimitero, nel frattempo Mya eTrafalgar cercano di scoprire qualcosa sul passato di Padre Tobin, ma Nafernoxnon si sbottona e ricorda il suo precedente datore di lavoro con belle e pocheparole. Le moine della ragazza e la parlantina del dottore non riescono a farottenere le informazioni sperate, o forse Padre Tobin e sua figlia eranodavvero delle brave persone che non avevano nulla da nascondere. Ma alloraperché prendere il cadavere del sacerdote? Di ritorno alla locanda, i quattro siscambiano poche parole, decisi a parlarne meglio in privato, quando una bella eaffabile ragazza dai capelli rossi sorride a Caladrel facendolo fermare. Lagiovane gli si accosta tremante e gli chiede aiuto; a quanto pare un grossotopo sta infestando la cantina dell’emporio e lei non riesce a liberarsene evorrebbe farlo prima che torni suo padre. L’elfo sembra indeciso se seguire lafanciulla, ma guardando i volti divertiti dei suoi compagni decide diassecondarla e le offre il suo aiuto. La ragazza si presenta come Shelis Windere gli fa strada mostrandogli lo scantinato e indicandogli un punto tra gliscaffali dove dice di aver visto il roditore. Mentre Caladrel si china tra lescansie per cercare di scovare l’animale, invano, Shelis perde ogni inibizionee gli si avvicina lasciando cadere i suoi indumenti. L’elfo rimane interdettotrovandosi davanti la nuda fanciulla, ma ne osserva le generose curve con interessequando.. “TU LURIDO ELFO! CHE STAI FACENDO CONMIA FIGLIA?!” Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lagunaroch Inviato 18 Aprile 2015 Autore Segnala Condividi Inviato 18 Aprile 2015 3.Ricognizioni in città e svenimenti Anche Wilfred si stacca dal gruppo,incuriosito dalla discarica e desideroso di verificare alcune sue ipotesi,mentre Mya confida al dottore di voler dare un’occhiata alla libreria piùfornita di Sandpoint, ‘il goblin curioso’. Lo gnomo quindi si dirige versoovest per raggiungere l’immondezzaio gestito da un vigoroso mezzorco dimorantein una catapecchia di legno al momento circondata da una ventina di carrioleadibite alla raccolta rifiuti in città. È ormai quasi il tramonto e gliimpiegati in tale attività di pulizia cittadina vanno a riscuotere la loro pagapresso il titolare; ci sono anche alcune donne tra essi e il mezzorco nondisdegna di elargire qualche battuta e qualche pacca sul loro sedere oltre ilsalario dovuto. Wilfred nota che i lavoratori sono tutti umani e vestiti dipoveri abiti sporchi e laceri, adatti al lavoro che compiono ma anche segnodella miseria in cui vivono. Dietro la baracca si erge la discarica vera epropria tra cumuli di rifiuti di ogni genere. Wilfred si avvicina incuriositodalla grandezza delle carriole e ne sbircia il volume sotto lo sguardoperplesso del proprietario che però non dice nulla. Lo gnomo, poi, ritorna suisuoi passi verso la locanda del ‘drago arrugginito’. Mya e Trafalgar intanto sono arrivatial ‘goblin curioso’, una grande libreria che reca nell’insegna l’immagine di ungoblin con due occhi sgranati mentre tiene in mano un libro capovolto. Laragazza entra, seguita dall’uomo e saluta affabile i due signori un po’ anzianidavanti al bancone del negozio impegnati in una tranquilla conversazione. Unodei due uomini è il vecchio Broder Quink per cui ha lavorato Caladrel neigiorni prima della festa paesana, ma appena entrati Mya e Trafalgar, lascia labottega. Il dottor Vane inizia a gironzolare tra gli scaffali incuriosito aimanufatti, mentre la ragazza si presenta al titolare e dopo gli svariaticomplimenti per i libri esposti chiede se può trovare qualcosa che racconti lastoria della città. Chask Hadan, il proprietario, inizia a raccontarepersonalmente della fondazione di Sandpoint da parte delle quattro famiglie piùfacoltose. Mya sembra essere interessata alla famiglia di Ameiko Kaijitsu,provando simpatia per quella ragazza dagli occhi a mandorla. Il signor Hadan leconfida che la famiglia Kaijitsu,una delle più dubbie insieme alla Scarnetti,dopo la morte della madre di Ameiko, si è sgretolata. “La donna si è tolta lavita lanciandosi dalla scogliera, il figlio dopo l’incidente si è allontanatoda Sandpoint e la figlia, arrabbiata con il padre, ha lasciato la casa perdiversi anni. Quando è ritornata in città ha aperto la locanda del dragoarrugginito e da allora se la cava egregiamente senza l’aiuto del padre. Èdavvero una cara ragazza”. Parlano ancora un po’ e alla finel’uomo la invita a fare due chiacchiere nella sua bottega quando vuole, magariin compagnia di altri suoi vecchi amici che ne hanno sempre molte daraccontare. Poi il signor Hadan segue Trafalgar mostrandogli alcuni vecchimanuali di magia. Nel frattempo Caladrel, bloccato nelloscantinato dell’emporio, fissa il padre della ragazza nuda alle sue spallesenza dire una parola. L’uomo, capelli brizzolati e una folta barba rossa, dicorporatura abbastanza imponente ripete irato; “che diavolo stai facendo conmia figlia?”. L’elfo si guarda attorno, come a cercare delle risposte, poi notache dei sacchi di paglia ora sono un allettante giaciglio con lenzuola setose.La figlia dell’uomo si cela dietro Caladrel che ancora tiene la scopa disaggina in mano. “Ecco…lei mi aveva chiamato per viadei topi…” “So che ci fate voi tizi di Riddleportqui con le nostre figlie!”. “NO! Ma secondo lei vado in giro conuna scopa? Non la conosco nemmeno la ragazza, sono in città solo da pochigiorni!” “È solo uno dei vostri sporchi trucchiper attirare le ragazze” insiste il padre avvicinandosi agitando i pugni, “vimeritereste una lezione tutti quanti”. “Non ci pensi nemmeno” lo minaccia l’elfobrandendo la scopa, “non le conviene farmi arrabbiare, sa? Io non voglio fare apugni con lei!”. L’uomo non lo sta ad ascoltare e tentadi colpirlo con un destro al volto, ma l’elfo velocemente gli scosta il lamano, evitando così il cazzotto. “La prego, mi stia ad ascoltare”insiste Caladrel cercando di rimanere integerrimo, “non voglio scontrarmi conlei. Potrebbe pentirsene”. L’uomo però, in preda all’ira, gliassesta un pesante colpo allo stomaco che lascia l’elfo senza fiato e lo fabarcollare indietro, facendogli cadere la scopa di mano. “Ti faccio vedere io!Pensate di venire qui a deflorare le nostre figlie, senza un briciolo diritegno!” e assesta un altro pugno. Caladrel infine estrae la sua scimitarracercando di intimidire l’avversario una volta per tutte, e tenta di colpirloalla nuca con l’elsa, per non causargli troppo danno, ma l’uomo lo precede econ un ultimo pugno lo fa stramazzare a terra. A cena Wilfred, Mya e Trafalgarcondividono lo stesso tavolo alla locanda alquanto affollata, quando la portadel ‘drago arrugginito’ si spalanca fortemente. Un uomo corpulento getta interra il corpo di un elfo pieno di lividi poi guarda adirato i tre seduti amangiare; “e non avvicinatevi più a mia figlia, né voi, né il vostro amico!”,poi alza i tacchi e se ne va. Ameiko guarda la scena divertitamentre Wilfred si avvicina a Caladrel cercando di rianimarlo con qualcheleggero schiaffetto. “Non è un bene far arrabbiare Vinder, è un padre alquantoprotettivo” afferma Ameiko, “ma lui è un altro di quelli caduti in tentazione,lo capisco..le sue figlie sono bellissime”. Gli avventori del locale scoppianoquindi a ridere. Caladrel piano piano riprende i sensi,poi chiede all’amico di essere portato a letto; non vede l’ora che la giornatafinisca. Prima controlla di avere con sé tutti i suoi averi, e si accorge chegli manca il bene più prezioso; la sua scimitarra. Anche Trafalgar si recanella sua stanza, invece Mya chiede ad Ameiko se può dare una mano a resettarela sala. Il giorno dopo, durante la colazione,un pacchetto viene consegnato alla locanda; l’arma di Caladrel, accompagnata daun biglietto scritto dalla figlia del proprietario dell’emporio. L’elfo lolegge, poi lo stropiccia e lo getta nelle braci del camino già accesosbuffando. Un paggio del signor Aldern Foxglove intanto invita Mya, Trafalgar,Wilfred e Caladrel a seguirli alla stalla del ‘goblin schiacciato’, dove ilnobile li sta aspettando per la caccia al cinghiale. Lo gnomo rifiuta l’offerta mentre glialtri tre seguono il ragazzino che li accompagna alla stalla dove sono prontele cavalcature. La scuderia, sull’architrave della porta d’ingresso, fa sfoggiodi parecchie orecchie di goblin, e sul lato c’è una targa con su scritto unadescrizione delle fastidiose creaturine. L’interno della stalla mostra altripezzi di goblin racchiusi in barattoli di vetro, e uno alquanto grande checontiene addirittura un goblin intero. Aldern Foxglove si avvicina ai tre, conun occhio di riguardo a Mya, e mostra loro i destrieri per la giornata, poisistema l’attrezzatura per la caccia e partono. Arrivati al Bosco delle Zeccheil signor Foxglove spiega loro come funziona la caccia al cinghiale e come icani con i suoi servitori cercheranno di attirare la preda spaventandola, finoa spingerla nel punto esatto in cui lui la ucciderà con una lancia appuntita dilegno. Passano così la mattinata a girovagare con i cavalli nel bosco, fino aquando, nelle prime ore del pomeriggio si avverte la presenza della preda daiguaiti dei cani. “Bene, adesso vi mostrerò come siuccide un cinghiale!” annuncia Foxglove scendendo da cavallo imitato daglialtri. “Voi rimanete lì a guardare?” chiede sistemando l’arma di legno ai suoipiedi. “Io non me ne intendo molto di caccia,Aldern caro, ma potrei provare a darti supporto con il mio arco..me la cavo”dice Mya. “Rimango nelle retrovie” informaCaladrel, mentre Trafalgar non dice nulla e si appoggia al tronco di un alberoper guardare la scena. L’abbaiare dei cani annuncia l’arrivodel cinghiale che compare nella sua mole ad una decina di metri da Foxglove ecarica verso l’uomo. Pochi istanti prima dell’impatto Aldern si lancia sulladestra lasciando cadere la lancia e l’animale corre oltre superandoli tutti, mainferocito dalla situazione, si volta pronto a caricare un’altra volta.Caladrel decide di prendere in mano la situazione e lo anticipa correndo versodi esso estraendo la sua arma, ma inciampa in una radice e il cinghiale neapprofitta colpendolo con il muso e ferendolo gravemente con il corno. Mya alzal’arco e scocca una freccia in direzione dell’animale che purtroppo si conficcasulla folta pelliccia mentre Trafalgar evoca un raggio di indebolimento che lostordisce a malapena. L’elfo è svenuto a terra privo di sensi, così il dottorVane si prodiga in un incantesimo più potente che mette fuori uso una volta pertutte il cinghiale, poi si avvicina a Caladrel per verificare le suecondizioni. “Ora capisco perché ha scelto Wilfredcome suo compagno d’avventura” dice Mya avvicinandosi a sua volta e facendosorridere l’anziano uomo. Fortunatamente accorrono anche ivalletti di Foxglove che, estratte bende e unguenti, si occupano di pulire leferite dell’elfo, che ancora non riprende i sensi. Aldern nel frattempo si alzada terra e si da una ripulita agli abiti prima di commentare l’accaduto;“succede a volte che l’impeto dell’animale prenda il soppravvento sullasituazione, non trovate?”. Mya mormora qualcosa diaccondiscendente, mentre dentro di sé mugugna sulla faccia tosta e l’incapacitàdel damerino e guarda di sottecchi Trafalgar che la pensa esattamente come lei.Assicurano poi il corpo di Caladrel al cavallo, mentre Foxglove da ordine airagazzi di prelevare e preparare la carcassa del cinghiale per il trasportofino a Sandpoint. Rientrano quindi in città poco prima del tramonto e mentre ilnobilotto si dirige verso la locanda, Mya e Trafalgar, prima di rientrare aloro volta al ‘drago arrugginito’ accompagnano l’elfo dalla guaritrice dellacittà; Anna. La giornata si svolge in manieracompletamente diversa per Wilfred, che deciso a rifiutare l’invito a caccia; dopola colazione si dirige in tutta tranquillità al teatro cittadino. La strutturaè notevole e di recente costruzione, nota lo gnomo, e numerosi cittadiniaccalcano l’ingresso per ottenere anche una piccola parte nellarappresentazione del direttore Drokkus. Quando l’uomo vede Wilfred tra lagente, si fa spazio tra le persone e lo invita ad entrare stordendolo di parole. “Mastro Wilfred! Come sono felice chelei abbia accettato la mia proposta. E i suoi amici non sono con lei? Certoposso capire che il teatro è una forma d’arte che non tutti possonocomprendere, ma lei non se ne pentirà.. ho già in mente una nuova parte perlei, Mastro Wilfred! Quella che le avevo accennato ieri non le se addicevaproprio, sa?” e continua come un fiume in piena, “..rimpiazzare Mastro Caladrelnon sarà affatto un problema, ho già degli candidati, per la signorina Mya saràpiù difficile, con la sua folta chioma rossa, ma nulla che una parrucca displendida fattura non possa risolvere..” . Parlando senza sosta si fa stradaper gli ambienti della struttura mostrando a Wilfred il teatro e le sue componenti, fino a quandoraggiunge un camerino dove ci sono tre halfling che si stanno truccando dagoblin. “Eccoci arrivati Mastro Wilfred! Chimeglio di lei potrebbe interpretare questa parte!?” dichiara Drokkus con facciatosta. “Chi meglio di uno che li hacombattuti!?” gli da corda lo gnomo facendosi strada nel camerino. “Giusto, giusto… allora vi lascio altrucco e poi ci vediamo sulla scena” e detto questo lascia Wilfred in compagniadegli halfling che iniziano a deriderlo. “Uno spettacolo sulle vostre imprese etu ad interpretare un goblin!”. Le prove dello spettacolo si svolgonosul palcoscenico e a dirigere tutti gli attori c’è un Drokkus alquantoesigente. La trama verte sulla storia di un elfo, in compagnia del padre e diun amico, alla ricerca della sorella, che incappano in un assalto improvviso daparte dei goblin, il tutto durante la festa di Coda di Rondine a Sandpoint. Irritato però dall’attore scelto per il ruolodell’elfo, Cyrdak Drokkus, sale sul palco e da dimostrazione dell’arterecitativa, prima di allontanare l’incapace artista e prendere il suo posto. Durante la pausa pranzo Wilfredchiacchiera un po’ con il direttore riguardo la costruzione del teatro, maDrokkus farcisce il racconto di evidenti fandonie, e lo gnomo, dopo averloascoltato gentilmente, si liquida per pranzare altrove. Si dirige quindi allataverna ‘La Lampreda’, dopo essersi tolto il trucco da goblin, verso il portodella città. Entrato, è subito ben accolto dal proprietario, Gearge Queen, chelo fa accomodare, felice che abbia preso in considerazione l’invito fattogli ilgiorno prima. Tra un boccale di birra e un buonpasto caldo, Wilfred conversa con il signor Queen in merito all’attacco daparte dei goblin durante la festa. “Sono arrivati fino qui?” si informalo gnomo. “No, fortunatamente non si sono spintifino a noi e la zuffa è stata circoscritta nella zona della cattedrale edintorni” risponde l’uomo, “io comunque avrei temuto solo per l’incolumitàdella mia Nora”. “Nora?” ripete Wilfred guardandosiattorno, sicuro che l’oste si riferisse, alla moglie o ad una figlia. “Lei!” ribatte Gearge indicando unagrossa lampreda contenuta in un acquario dall’acqua alquanto sudicia. La tecadi vetro, appoggiata alla parete, è sormontata da un’insegna recante il nome‘nora’ e accanto a questa ci sono delle targhe con dei nomi e delle date. “Curioso, a che si riferiscono?”chiede Wilfred avvicinandosi. In quel momento in sala si alza ungrido di ovazione da parte dei clienti, “vuole sfidare Nora! Sii..” e tutti sialzano in piedi per vedere cosa succederà. “Mastro Wilfred, se accetta di sfidareNora, bevendo un boccale della sua acqua, vincerà tutto l’argento in quellasacca” spiega l’oste prendendo un boccale dal bancone e immergendolonell’acquario. “Deve però pagare 1 moneta d’argento”. “No, aspetti.. io ero solo curioso,non credo la cosa faccia per me..” si tira indietro lo gnomo, “però so che ilmio amico elfo non esiterà nell’affrontare una tale prova!”. “Allora lo porti qui a sfidare la miaNora! Sarà una spettacolo da non perdere” ribatte il signor Queen mettendo viail boccale. La sera Wilfred si riunisce a Mya eTrafalgar, seduti a tavola a parlare con Aldern Foxglove, che ha offerto ilcinghiale cacciato alla taverna affinché ne possa degustare la carne la serastessa. “Cal?” chiede l’amico gnomo. “Da Anna, la guaritrice” rispondeTrafalgar. “Dovevo aspettarmelo” replicasedendosi con loro, “mi sa che vado a dargli un’occhiata. Se si stabiliscemagari poi viene a vedermi a teatro a recitare, anzi, perché non venite tutti?”li invita quindi. Mentre consumano l’ottimo cinghiale cucinatoda Ameiko, la porta della locanda si apre di scatto, e un signore anzianodistinto dagli occhi a mandorla entra con fare scontroso nella sala. Tutti gliavventori rimangono in timoroso silenzio mentre questo si guarda attornopalesemente irritato, “dov’è mia figlia?”sembra quasi urlare, “nessuno di voibifolchi sa dove si trovi mia figlia?”. Ameiko esce dalle cucine e i dueiniziano a litigare davanti ai clienti, fino a quando suo padre indispettito laprende per un braccio e cerca di trascinarla fuori dalla taverna. Mya si alzadi scatto, senza pensare; “Non credevo che qui a Sandpoint le donne sitrattassero così!”sbotta guardando l’uomo, che sovrappensiero molla la presasulla figlia. Ameiko ne approfitta raccogliendo una padella dal tavolo accantoe, colpendo fortemente il padre, gli intima di lasciare la locanda. Appenal’uomo lascia la sala, Ameiko ritorna in cucina e l’atmosfera pian pianocomincia a cambiare, gli avventori riprendono a mangiare e a parlare intranquillità. Mya e Trafalgar parlano circa la possibilità di andare a teatroper vedere Wilfred, poi Aldern Foxglove afferma che li accompagnerà volentierie la ragazza, decide di approfittarne e gli sorride piacevolmente. La serata prosegue a teatro e Caladrelsi unisce al gruppo, finalmente rimesso in senso, grazie anche l’aiuto magicodi Wilfred. La rappresentazione teatrale rallegra il dopocena, e più tardi,lasciato il signor Foxglove tornare verso la locanda, si dirigono tutti equattro alla ‘lampreda’. Wilfred aveva accennato della sfida a Nora e Mya eraintenzionata a provarci. Certo alla vista dell’acqua putrida all’interno dellateca la destabilizza un po’, ma l’incitamento della gente del locale e l’ideadi guadagnarsi il piccolo malloppo nella sacca la fa decidere. “Lo faccio!” esclama mettendo la suaquota all’interno della bisaccia, poi Queen le passa un boccale pieno di acqua intorbidita.Mya lo porta alla bocca e ne sente l’odore piuttosto ripugnate, ma dietro lasollecitazione dei frequentatori che continuano a gridare i suo nome, butta giùla prima sorsata. E così la seconda e la terza fino a finire la strana bevanda.Appena appoggia il boccale vuoto al bancone i clienti esultano e il locandierele consegna le monete d’argento nella sacca. “Ti sei meritata il nome sulla targaragazza mia!”, poi mette altre monete nella bisaccia e l’appoggia vicina allateca di Nora, “qualcun altro vuole provarci?”. Wilfred consegna la sua moneta dipartecipazione a Queen, “Mi sonoconvinto. Ci provo anche io!”. “Ben detto mastro Wilfred!” concludel’oste e poi gli passa il bicchiere da bere. Lo gnomo dimostra più risolutezzadi Mya e tracanna il contenuto puzzolente in pochi sorsi, seguito dall’ovazionegenerale dei clienti della taverna. La festa prosegue bevendo birra incompagnia e giocando a dadi, fino a quando i quattro decidono di ritornare ailoro alloggi. Il giorno dopo, durante la colazioneAldern Foxglove si presenta in sala con i suoi tre valletti e tutti i bagagli.Mya sembra dispiaciuta della dipartita dell’uomo e si struscia a lungo a luinel salutarlo indecisa se derubarlo o no. Poi desiste, quando lui le accenna diandarlo a trovare a Magnimar qualora ne avesse voglia e che lascia i trecavalli alla stalla ‘goblin schiacciato’ a loro disposizione. L’arrivo di unaguardia cittadina interrompe il loro saluto; la ragazza, l’elfo, lo gnomo e ildottore sono invitati al municipio su richiesta del sindaco e dello sceriffo. Arrivati al palazzo comunale laguardia li fa accomodare nello studio del sindaco Deverin. Nella sala, oltre KendraDeverin e lo sceriffo Hemlock, c’è una giovane elfa che si presenta con il nomedi Shelu, proveniente dalla foresta Mierani. L’elfa è stata ingaggiata pertenere sotto controllo le varie tribù di goblin nelle vicinanze, e il giornodell’attacco in città si trovava in una fattoria a proteggere dei contadini daalcuni goblin. “Ho saputo dell’assalto solo ieri. Miè dispiaciuto non essere stata presente; avrei potuto aiutare”. “Non ti crucciare Shelu” la rassicuralo sceriffo, “sei la spina nel fianco di quei goblin! Senza il tuo duro lavorosarebbe molto più difficile qui in città”. “Fortunatamente quel giorno c’eranoquesti quattro valorosi a dare una mano” interviene il sindaco, poi loro dannola loro versione sull’attentato il giorno della festa. Pare che l’ideadell’attacco sia stata di un umanoide, e ne hanno avuto le prove della presenzalungo il perimetro del cimitero quando hanno scoperto della sparizione delcorpo di Padre Tobin. Ora il perché di tale furto è ancora ignoto e questogetta quindi nell’incredulità l’episodio. Shelu ascolta attentamente prima diriferire la struttura gerarchica dei goblin che bazzicano nei boschi intorno aSandpoint. Sono cinque le tribù, e da sempre sono state molto autonome e incontrasto tra loro la maggior parte delle volte; riescono a tenersi occupatigli uni gli altri da soli. “Guardando l’equipaggiamento raccoltoil giorno della festa tuttavia ho notato delle stranezze” continua Shelu, “cisono oggetti riconducibili a tutte e cinque le tribù! È alquanto insolito,lasciatemelo dire. Se le tribù si riuniscono per lavorare insieme ci deveessere qualcosa o qualcuno che le riesce a sottomettere per tenerle in pugno”. “Voglio vederci chiaro” interviene losceriffo, “per questo vorrei andare a Magnimar. Abbiamo bisogno di altreguardie per tenere sotto controllo la zona, quelle che abbiamo a disposizioneal momento sono troppo poche”. “Noi che centriamo in tutto questo?”chiede Trafalgar. “Voi, se acconsentirete, dovrestetenere d’occhio Sandpoint fino al mio ritorno. Rimarranno in città poco più diun paio di guardie, le altre verranno con me, anche per scortare il signorAldern Foxglove, fino alla capitale”. “Prenderemo il suo posto?” chiedeinteressato Caladrel. “Non la veda così signor Caladrel” continuail sindaco, “dovrete sempre fare capo a me in ogni circostanza. Naturalmente cisarà un compenso per questo lavoro”. “Naturalmente” ripete Mya. “Visto che voi avete dato prova dicoraggio il giorno dell’attacco, abbiamo pensato potevate rendervi utiliancora, sempre se è nei vostri programmi fermarvi ancora a Sandpoint. Noi ciauguriamo di si”aggiunge quindi Kendra Deverin. “Io ci sto” asserisce Mya. “Conti anche su di me” dice Wilfredinteressato ad indagare in profondità. “Perché no?” dice Trafalgar. “Per me va bene” conclude Caladrel. “Perfetto. A nome della popolazione diSandpoint vi ringrazio” sentenzia il sindaco. --Prosegue-- Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lagunaroch Inviato 18 Aprile 2015 Autore Segnala Condividi Inviato 18 Aprile 2015 Dopo l’incontro in municipio i quattrosi separano; Trafalgar si dirige verso la locanda per approfondire i suoi studimagici, Caladrel invece, vuole assicurarsi un lavoro, Wilfred vuole analizzarealcune sue teorie e Mya ha deciso di curiosare in giro. L’elfo si dirige verso la libreria diBroder Quink, in cui aveva prestato servizio nei giorni precedenti la festacittadina. Il vecchio proprietario lo accoglie calorosamente e quando sente larichiesta del giovane si stupisce che uno come lui voglia aiutarlo con unamontagna di libri. Felice di questo, in ogni caso, visto la sua vecchiaia,acconsente di prendere con sé Caladrel ad una modesta paga. Wilfred inizia il suo tour partendodalla vetreria dei Kaijitsu; un giovanotto ben vestito lo accoglie all’ingressodella struttura; “Posso esserle utile?”. “Grazie, si.. non si vedono moltistabilimenti che lavorano il vetro” inizia affabile lo gnomo, “sa, eroincuriosito dal loro funzionamento, nonè che sarebbe possibile fare una visitina?”. Il ragazzo racconta a grandi lineecome si svolge il procedimento della lavorazione, ma si scusa di non poterfargli fare un giro per i vari locali; non sono certo permesse visite guidate.Wilfred sposta allora la conversazione su alcuni manufatti esposti nellevetrine e chiede il prezzo di alcuni articoli. Lui era interessato adalambicchi e contenitori di uso comune, ma esposti ci sono prodotti di unaqualità superiore alle sue esigenze,e anche di un notevole costo. Mya intanto ritorna alla taverna ‘lalampreda’, dove aveva bevuto la sera prima. Essendo ancora presto il locale èvuoto, dedito alle pulizie e ai preparativi della giornata, così la ragazzatrova solamente un garzone dietro al bancone intento a rassettare. Lui lariconosce e la saluta allegro, ma quando lei afferma di aver perduto una collanaa cui teneva molto, lui cambia atteggiamento. “Vorrei solo sapere se l’avetetrovata” cerca di sembrare innocente, “non vorrei dire che mi sia stata rubata,oh no! È una così bella città questa, ma l’avevo prima di entrare in questolocale ne sono certa! C’è stato un po’ di trambusto tra i festeggiamenti quiieri sera poi..” “Io non so nulla..” balbetta ilgarzone, “chiederò al signor Queen!” si affretta a dire prima di sparire nelretro del locale lasciando la ragazza sola. “Questa poi..” dice tra sé Myaaspettando che il ragazzo torni, ma passano i minuti e la sala della tavernarimane deserta. Decide quindi di passeggiare per il pontile osservandosiattorno, curiosa di scovare un posto diverso dalle solite vie piene di visisorridenti e altruisti. ‘Questa città trasuda bontà in ogni angolo..non èpossibile!’pensa tra sé e sé camminando. Lungo il molo nota un localedall’insegna bizzarra che reca un nome altrettanto strano; ‘la sporta delciccione’. Ma pensando che sia troppo presto per rintanarsi in una tavernaprosegue fino al cantiere navale, vicino alla lega mercantile. Per le stradeinterne della città intanto le pare di riconoscere quello che ad occhio e crocesembra un bordello; alcune ragazze fuori in strada cercano con movenzeseducenti di attirare i passanti, Mya inclusa. Sente poi uno strano profumocome d’incenso, uscire da un piccolo negozio, ma prosegue finché non incontraun vecchietto appoggiato ad una balaustra intento a fissare l’andirivieni dellebarche. “I miei genitori erano pescatori”inizia Mya con voce malinconica, sperando di intenerire l’uomo e di indurlo aduna conversazione. “I tuoi genitori?” ripete questo convoce stridula e irritante, “anche i miei genitori erano pescatori, e i genitoridei miei genitori. Generazioni di pescatori nella mia famiglia…” “Ehm…si certo”. “Beh?! Ne conosco tanti altri sai?” econtinua a perdersi nei suoi discorsi mentre Mya cerca di allontanarsi senzafarsi vedere, ma il vecchietto si gira e incespicando sui suoi passi sembravolerla seguire e continua inesorabilmente a parlare. “Beh?! Non è un bel modo di fare, sa?Che mi disturba e poi se ne va senza ascoltarmi? Queste generazioni di giovaniproprio non le capisco.. uno se ne sta tranquillo ad osservare le barche e glivengono a…..” Mya per sparire dalla circolazioneentra in fretta nella bottega da cui continua ad uscire un forte profumo diincenso; il serpente piumato. L’interno del negozio è ricolmo di manufatti divario genere, alcuni dei quali di strana fattura e non certamente recenti. Ilgestore dietro al bancone è uno spettacolare giovane uomo dagli occhi blu edalla carnagione scura. La saluta cordialmente poi si presenta; “il mio nome èVorvashali Voon, a suo servizio”. Mya parla affabilmente con lui, di luie della merce che espone, poi, notando l’influenza che sembra avere sulgiovane, chiede se nella sua bottega tratta anche veleni. Questo fa un passoindietro e cambia completamente atteggiamento e in pochi attimi la liquidapregandola di lasciare il negozio. La ragazza sbuffa ed esce quasi sbattendosila porta alle spalle; non riuscirà a sopportare questo perbenismo ancora permolto. Per strada, poi, distratta dai suoi pensieri, viene urtata da unragazzino che maldestramente le mette nella tasca del vestito un biglietto. Myalo prende in mano e ne legge il contenuto; ‘abbiamo noi la tua ‘collana’. Vienistasera alla sporta del ciccione’. Ritrovando il sorriso, finalmente, Myarimette il foglio in tasca e fischiettando ritorna alla locanda. Al ‘drago arrugginito’ si ritrovano Trafalgar,Caladrel,Mya e Wilfred. I quattro vedono la giovane elfa conosciuta dal sindaco pranzaree lei cordialmente li invita al suo tavolo. Discutono così ancora delle varietribù di goblin, di cosa si occupa ognuna di loro e chi sono gli esemplari piùforti o degni di nota. Dopo il pasto, Shelu srotola una mappa di Sandpoint edei boschi vicini e mostra ai suoi interlocutori dove si trovano pressappoco levarie tribù. Finita la spiegazione dell’elfa, ognuno ritorna alle propriefaccende. Mya chiede ad Ameiko se ha bisogno di un aiuto nella locanda, e laragazza, dopo averla ringraziata per essere intervenuta nella lite con suopadre, le dice che la cuoca al momento non si sente granché bene, e le domandase le va di aiutarla. Mya conclude così la sua giornata tra le cucine dellalocanda. Caladrel, si reca al ‘serpentepiumato’ desideroso di esaminare la ricca collezione del proprietario. Siintrattiene a parlare con il giovane Voon, della provenienza dei suoi tesori, equando raggiunge un po’ di confidenza chiede se può usare le sue arti magicheper valutare la qualità della merce che espone. L’uomo acconsente, felice disapere che un cliente ammiri e contempli la merce quasi quanto lui. Caladrelpoi chiede dove ci sarebbe la possibilità di rendere magici alcuni oggetti e ilproprietario risponde che a volte lui si serve di artigiani di Magnimar percomprare o vendere articoli del genere. Gli rivela poi che un paio di volte almense a Sandpoint si tiene un grande mercato dove commercianti della capitalevengono ad esporre i loro prodotti. Wilfred si reca ancora verso ladiscarica, e ne esamina più attentamente la conformazione, entrando addiritturanei cumuli di rifiuti. Cammina avanti e indietro, spostando con i piedi laspazzatura e cercando in essa una risposta all’attacco dei goblin di qualchegiorno prima. Ad un certo punto il terreno gli cede sotto i piedi e sprofondadi qualche centimetro. ‘Delle gallerie!’ ipotizza soddisfatto. Poi si recasull’altura verde vicino all’immondezzaio e, tirata fuori la sua pipa, inizia afumare aspettando il tramonto. Verso sera, quando gli addettiritornano con le carriole piene di robaccia e la scaricano in attesa dellapaga, si avvicina al mezzorco. “Che vuoi?” esordisce burbero rivolgendosi allognomo. “Mi chiedevo se i goblin le hanno mairecato fastidio” risponde con tatto Wilfred. “Puha, mi fanno un favore se vengono,te lo dico io! Che rovistino pure tra la spazzatura e si prendano quello chevogliono” dice sputando in terra. “Lei ne ha mai notati in giro?”. “Che è questo? Un interrogatorio?”. “Mi chiedevo solo se i goblinpotessero usufruire di alcune gallerie sotterranee per avvicinarsi alla città osaccheggiare la discarica” continua Wilfred pacato parlando più con se stessoche con il mezzorco. “E lo chiedi a me?” replica stizzito. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lagunaroch Inviato 21 Aprile 2015 Autore Segnala Condividi Inviato 21 Aprile 2015 4. Sparizioni Quella sera siritrovano tutti alla locanda a consumare un altro pasto a base di prelibatocinghiale, poi Caladrel propone a tutti di visitare la ‘taverna di Risa’. Illocale è una semplice costruzione di legno ad un solo piano, l’insegna non recascritte ma soltanto il disegno di un boccale e una luce calda unita ad un lievechiacchiericcio si riversa sulla strada silenziosa. L’interno è molto semplice ma ben curato;sembra quasi di entrare in una casa dall’ambiente accogliente e ospitale. Laclientela è riconducibile pressoché a contadini, e nella locanda sembranoconoscersi gli uni e gli altri, rendendo così l’atmosfera ancor più amabile egradevole. Tre uomini sembrano gestire la taverna, e dalle somiglianze evidentisi può dire che appartengono alla stessa famiglia. Una signora alquantovecchia, in un angolo della sala attorniata da molti clienti, conclude loscenario che si apre davanti agli occhi di Mya, Trafalgar, Caladrel e Wilfred. Uno degli uominidietro il bancone si avvicina loro, presentandosi come Besk, e accogliendoliall’interno della ‘taverna di Risa’. Non sembra sapere chi si trova di fronte,ma il suo modo di fare semplice e genuino, non fa sentire i nuovi clienti fuoriposto, all'opposto. Incuriositi più di ogni altra cosa dalla presenzadell’anziana donna, i quattro si siedono ad un tavolo senza perderla di vista,e al momento delle ordinazioni Mya chiede incuriosita a cosa si riferisce ilnome della taverna. Besk le risponde che Risa è il nome di sua madre, la donnache sta intrattenendo la maggior parte dei clienti in uno dei racconti che sololei sa narrare così bene. “È possibileascoltare?”. “Prego, avvicinatevipure” acconsente gentilmente Besk. La vecchia, sentendoaltra gente arrivare, alza lo sguardo, mostrando i suoi incredibili occhibianchi, e chiede chi sono i nuovi arrivati. Mya si presenta, spiegando che èuna delle sopravvissute alla caduta del meteorite di Riddleport, così come gli altri. La donna fa prendere loroposto poi inizia a narrare la legenda del drago Olaf e dei cavalieri che losconfissero, e dopo aver parlato per un’ora buona, molti presenti si alzano e se ne vanno.Wilfred, sentendo raccontare di epoche tanto passate, miti o verità che siano,chiede alla signora Risa se sa qualcosa riguardante il faro di prima luce. “Non è mai stato unfaro” esordisce la vecchia, “è sempre stato chiamato così forse per la suaposizione. La struttura risale trai 4000/6000 anni fa, all’epoca diTassilonia”, spiega un po’. Caladrel, dopo unattimo di silenzio, le dice; “certo che è un gran peccato che lei non possavedere la nuova cattedrale, è bellissima!”. “Già, i miei occhinon me ne danno la possibilità oramai da parecchio tempo. Non sono potutanemmeno andare all’inaugurazione perché non mi sentivo bene quel giorno, però imiei figli me l’hanno descritta” “Pensare che unatale meraviglia sia stata ricostruita dopo la disgrazia dell’incendio però ètriste” afferma Trafalgar, “chissà che periodaccio ha vissuto Sandpointallora”. “Non è stata l’unicacatastrofe con cui ha fatto i conti la città a quel tempo, purtroppo” replical’anziana donna, “avete mai sentito parlare della mannaia?” chiederetoricamente prima di proseguire raccontandone la storia. I quattro vengono asapere così che Sandpoint è stata teatro di parecchi omicidi cinque anni fa. Untale di nome Jerckis Snut, benvoluto e conosciuto da tutti come uno deimigliori intagliatori mai visti in città, scolpì e intagliò ogni superficielignea, permessa dai proprietari, dalle prue delle navi alle architravi dellecase. L’uomo prediligeva intagliare diverse razze di uccelli che osservava neiboschi durante il suo tempo libero, fino a quando non decise di stabilizzarsinell’isola, ora conosciuta come isola della Mannaia. Da allora cominciarono gliomicidi e il colpevole fu riconosciuto nella persona dell’intagliatore, poidenominato ‘mannaia’ dall’arma usata nei delitti. Lo arrestò lo sceriffo diallora, il padre dell’attuale sceriffo Hemlock, che rimase brutalmente uccisodurante la cattura, poi le guardie cittadine lo neutralizzarono e loconsegnarono alle guardie di Magnimar che lo giustiziarono dopo un processo. “Siamo sicuri chesia astato giustiziato davvero?” chiede incuriosito Caladrel. “Beh, così dicono”replica la donna. “Qualcuno di qui hapartecipato all’esecuzione?” domanda Trafalgar. “Non lo so” rispondeRisa, “ma è interessante questo particolare; durate il processo ha ammesso luistesso di esser stato il colpevole, ma ha confessato pure che erano delle vocia persuaderlo ad uccidere”. “Accidenti..davveroinsolito” confessa Mya, “ma questo non centra nulla con quello che è successo aPadre Tobin e alla figlia, o si?” “Padre Tobin era unabrava persona” spiega la donna, “non so dirvi della moglie, perché quandogiunse a Sandpoint arrivò soltanto con la figlia. Che disgrazia terribile!” Risa poi si appoggia al tavolo e si alzabarcollando sulle gambe. “Scusatemi ora, sono un po’ stanca”. Tornati tutti allalocanda, vanno a riposarsi nelle loro stanze, solo Mya ha piani diversi inmente. Aspetta che la locanda si svuoti e che i garzoni abbiano finito dilavorare e sistemare salone e cucina prima di entrare in azione. Entra dinascosto quindi nella zona lavanderia e prende dal cesto della biancheria dalavare degli indumenti e con quelli cerca di camuffarsi per sembrare unragazzetto; nasconde la chioma rossa con degli stracci e cerca di fasciarsi ilpetto per occultare le forme. Si assicura di avere il pugnale ben nascosto e ilsolito sai all’interno dello stivale e poi si avvia verso il molo decisa araggiungere la taverna de ‘la sporta del ciccione’. Un generoso viavaidi marinai la intimorisce, ma certa che il suo travestimento la nascondi perbene, entra decisa all’interno. Uomini di mare, fumo e prostitute sono le solecose che adornano il locale, e Mya passando tra quel trambusto si avvia decisa versoil bancone dove un uomo a petto nudo, rasato e tatuato sta pulendo un boccalecon uno straccio unto. Chiede alla ragazza che vuole e Mya tentando dicamuffare la voce dice; “la mia signora mi ha mandato qui per via di unacollana”. “Qui non servocollane!”. “Certo, ma mi èstato riferito di venire qui perché..” “Oltre la collana laSIGNORA gradisce da bere? Quello lo saprei fare” sostiene sarcastico l’uomo,facendole capire di aver inteso che sta parlando con una femmina. “Ehm.. si, dammi labirra più buona che hai” replica rassegnata Mya. “Non ci sono birrepiù o meno buone qui” risponde riempiendo il boccale e sbattendolo sul banconedi fronte alla ragazza. “Ok, ho capito”,ribadisce stizzita Mya allungando un paio di monete per pagare, poi cerca diconversare ma lo scambio di parole non è come quello sperato, così dopo averbevuto si allontana dalla taverna. Uscita viene fermata da un nano che lasquadra da capo a piedi prima di dirle che pensava che i nuovi venuti in cittàfossero gente per bene. Trattenendo la rabbia, Mya si allontana in fretta efuria, disgustata dalla città e dal fatto di non essere riuscita ad ingannareneppure un nano. Il giorno dopo Myasi alza con la nausea e febbricitante. Nota però sotto la porta un biglietto esi affretta a raccoglierlo. Su di esso c’è scritto; “bello il tuotravestimento, ti aspetto stasera”. Infastidita e frastornata per la febbreappallottola il foglio e si getta nuovamente a letto. Caladrel, Wilfred eTrafalgar, accortesi della sua assenza a colazione, vanno a bussare in camerasua e percependo il suo stato malandato richiedono ad Ameiko del brodo caldo. “Noi pensavamo diandare ad indagare all’isola della mannaia stamattina” la informa Caladrel,“non te la senti di venire con noi, vero?”. “Ma che ti èsuccesso? Non hai dormito bene ieri sera?” si preoccupa Trafalgar. “Bah.. non sto poicosì male” replica Mya testarda. “Non sottovalutaremai nulla” dice sorridendo Ameiko entrando nella sua stanza con del brodo. Loappoggia ad un mobiletto poi le tasta la fronte con il palmo della mano, “ticonsiglio di andare a fare una visitina ad Anna nel pomeriggio. Di mattina nonc’è perché è nei boschi, ma dopo pranzo la trovi sicuramente”. “Rimani qui alloraadesso?” le chiede il dottor Vane. “Vi raggiungo poicon calma. Intanto voi andate pure avanti, va bene?”. Caladrel, Trafalgare Wilfred si incamminano perciò verso l’isola della mannaia, e per stradal’elfo vede l’insegna di un fabbro e chiede ai compagni di potersi fermare. “Benvenuti daVoluker!” li accoglie un nano smettendo di battere il martello sull’incudinedove è appoggiato un ferro da cavallo. Dietro il nano una serie di arnesidisposti in ordine su dei ganci e alcuni manufatti prodotti in esposizioneriempiono la parete. “Ehm..” iniziaCaladrel, “forse mi sono sbagliato. Lei non tratta armi, o manufatti magici,no?”. “Guardati attornoamico” risponde in nano, “forse è meglio se vai a fare un giro da Sava,l’armeria”. I tre escono eproseguono verso l’isola, dove poco dopo vengono raggiunti da Mya. Con unacorda riescono a superare il dislivello che separa la spiaggia dal promontoriodove si erge l’area definita ‘isola della mannaia’. Passano alcune ore adosservare il terreno e le semplici frasche che crescono lì attorno, fino aquando non scoprono la grotta dove l’uomo conosciuto come ‘mannaia’, visse finoa cinque anni addietro. La caverna è composta da tre antri e sembra che nullasia stato mai toccato da alcun essere umano, per quanto spoglia sia. Un camino,con la sua canna fumaria che scompare nella roccia, fa entrare degli spifferidi aria, ma per il resto la grotta è una semplice costruzione naturale, senzapassaggi segreti o altri tipi di indizi. Spossati per non aver scoperto nulla,i quattro rientrano alla taverna del ‘drago arrugginito’ per il pranzo, e dopoaver riempito gli stomaci, si separano per il pomeriggio. Wilfred sicuro chel’isola nasconda qualcosa, si procura il necessario per passare là ilpomeriggio. Mya si reca da Anna, Trafalgar decide di andare a vedere comeoccupano il tempo le tre guardie cittadine rimaste a Sandpoint e Caladrelcuriosa ancora tra le botteghe della città. Mya, dopo averaspettato per più di un’ora la guaritrice, finalmente ha l’occasione diconoscerla. L’elfa è gentile e affabile, e in poco tempo le diagnostica lacausa del suo malessere; l’acqua della lampreda Nora ha portato la febbre. Annale consegna le erbe da prendere come medicinale prima di andare a letto e leassicura che la febbre il giorno dopo svanirà. La ragazza è colpita dallamaestria dell’elfa conversa con lei piacevolmente per un po’ e ne ammira illavoro, prima di ringraziare e andarsene. L’attenzione diCaladrel, intanto, è catturata da un’insegna strana sulla strada che lo conducein un’erboristeria da un insolito proprietario. Scusandosi per non aver bisognodei suoi servigi, l’elfo si allontana e va spedito in armeria. Lì incontra unadonna corpulenta, la proprietaria della bottega, mentre sta affilando una lama.Dietro di lei una splendida balestra, con tanto di targa ‘vanasia’, riposta concura su uno scaffale, attira l’attenzione di Caladrel. La donna si presentastringendogli fortemente la mano. “Sono onorata difare la tua conoscenza” gli dice scuotendogli la mano, “ti ho riconosciuto! Seiuno di quelli che ha combattuto contro i goblin. Io sono Sava”. “Il piacere è mio”risponde compiaciuto l’elfo osservandosi attorno, “è tutta opera tua?” chiedeindicandogli le varie armi esposte. “Già! E se seiinteressato a qualcosa, questo è il tuo giorno fortunato. Ti faccio il 10% disconto su tuta la merce!”. Nota poi lo sguardo dell’elfo rapito dalla balestraalle sue spalle, “bella, vero? L’ho comprata da un mercante di Riddleport unadecina di anni fa”. “È magica, giusto?”. “Hai buon occhio! Tene intendi?”. “Me la cavo”risponde compiaciuto Caladrel, prima di cambiare discorso, “ho notato che partedella tua bottega mostra i segni dell’incendio della cattedrale di cinque annifa. È arrivato fino a qui il fuoco?” “Giornata orribilequella!” ricorda Sava, “le fiamme erano incontrollabili, per fortuna però ilmio negozio non ha subito danni strutturali; quel muro bruciacchiato è l’unicodeterioramento che ho avuto”. L’elfo discorreancora un po’ con la proprietaria del negozio, poi fa ritorno verso la locanda. Trafalgar decideinvece di passare il pomeriggio con le guardie cittadine. Si reca quindi subitoalla caserma dove trova una donna, con la fascia rossa al braccio, che loaccoglie. Gli spiega che uno dei guardiani è in turno di riposo, mentre glialtri due stanno pattugliando le strade di Sandpoint; per quel che ne sa eranoverso la zona dei moli. Il vecchio si dirige così verso il porto e dopo un paiod’ore intravvede una delle due guardie. “Salve! Comeprocedono oggi le cose?” inizia a conversare il dottor Vane. “Tutto tranquillo,fortunatamente”. “Mi chiedevo seposso unirmi a te nel tuo giro di ricognizione” si propone Trafalgar. “Perché no?”acconsente felice il giovane uomo, sapendo dell’incarico che l’anziano e i suoiamici hanno ricevuto dal sindaco e dallo sceriffo. Trafalgar neapprofitta perciò per saperne di più della follia omicida del ‘mannaia’avvenuta cinque anni or sono. La giovane guardia gli confida che le vittimesembrano essere morte per una semplice casualità; non c’è alcun collegamentotra loro per cui si possa avvalere di un piano premeditato. Quindi riconducetutta la colpa allo squilibrio dell’intagliatore. “È statogiustiziato?” chiede infine il vecchio. “Per quel che ne soio si!”. “Voglio dire… tu haivisto l’esecuzione?”. “Non personalmente,tutto è avvenuto a Magnimar. E se vuoi saperne di più forse è meglio che parlidirettamente con lo sceriffo, sai suo padre è stato…” “Si.. l’ho saputo”lo interrompe Trafalgar lasciando perdere l’argomento. La sera Mya,Caladrel e Trafalgar si ritrovano a cenare al ‘drago arrugginito, come diconsuetudine. Non preoccupati per la mancanza dello gnomo – Caladrel spiega chesa badare a se stesso – i tre decidono di passare la serata in una nuovalocanda; ‘il dente scheggiato’. La particolarità di questa taverna sta nelfatto che alcuni attori o intrattenitori, allietano i clienti con danze,musiche e declamazioni su di un palcoscenico montato apposta per chi vuoleesibirsi. Un uomo con unagamba di legno e un evidente dente scheggiato si presenta loro come ilproprietario della taverna. Li accoglie calorosamente, chiedendo informazionisulla situazione di Riddleport, dimostrando così di conoscere chi ha di fronte. I tre, raccontano a grandi linee dellasituazione, poi, con indifferenza accennano alla storia del ‘mannaia’, ma nonriescono a scoprire nulla di più di quanto già sapessero. Dopo aver bevutoqualcosa e osservato qualche giovane esibirsi sul palcoscenico, lasciano lataverna per recarsi ai loro alloggi e dormire. Di Wilfred non c’è ancora alcunanotizia. Mya comunque almomento ha altro per la testa; non vede l’ora di ritornare al locale della seraprima per capire chi le manda di nascosto quei biglietti. La ragazza, questavolta non travestita, si presenta al bancone del locale dove ordina un boccaledi birra dal proprietario. Dopo essersi guardata un po’ in giro, e dopo averallungato delle monete al padrone, l’uomo le indica un giovane imbacuccatoseduto ad un tavolino in penombra. Mya prende il suo bicchiere e a passo sicurosi dirige verso di esso. “Non male iltravestimento di ieri!” inizia il tipo. “Avrei preferitofare di meglio” risponde la ragazza. “Ad ognimodo..finalmente hai trovato quello che cercavi!”. “E sarebbe?” “Potrei dirti altrecollane o ghingheri simili …” controbatte alzando lo sguardo, “dico bene?” Mya ascolta laproposta dell’uomo, presentatosi alla fine come ‘il merlo’; se accetta dicollaborare con lui, le verranno commissionati alcuni lavoretti. Non tratteràpersonalmente con lui, ma le verranno date indicazioni tramite i bigliettianonimi che già l’hanno condotta a lui. Mya però prende tempo; era decisa avedere il lato oscuro di Sandpoint, e a quanto pare l’ha finalmente trovato, maal momento non è interessata ai furtarelli. Ringrazia quindi ‘il merlo’ e gliassicura che se avrà tempo e modo prenderà in considerazione la sua idea dicollaborazione. Alle prime oredell’alba Caladrel sente bussare alla sua porta. Svegliatosi, allarmato dallastranezza della cosa, apre la porta e si ritrova davanti una vecchia halfling,Ma Betana, la cuoca della locanda; la donna è notevolmente agitata e lo pregadi avvisare anche i suoi compagni. L’elfo va a svegliare Trafalgar, Mya eWilfred, ma ha un’amara sorpresa; lo gnomo non è nella sua stanza. I tre si ritrovanocomunque in cucina, mentre Ma Betana, scossa, tenta di spiegare loro dellasparizione di Ameiko. “Com’èpossibile?” chiede Mya. “Comeogni mattina io mi alzo presto per preparare le colazioni” inizia a spiegarel’halfling, “poi la signorina Ameiko mi raggiungeva, ma questa mattina non si èfatta vedere e allora sono andata a controllare nella sua stanza e non c’era!”. “Deveesserci una spiegazione” cerca di consolarla Caladrel. “Hotrovato questo” dice Ma Betana sventolando un biglietto scritto in una linguaincomprensibile. “Ho cercato di tradurlo, è la lingua originaria dellasignorina Ameiko, ho imparato a conoscerla lavorando fianco a fianco con lei”spiega prima di leggerne incerta la traduzione. Pare che il biglietto sia statoscritto da Tsuto, il fratello di Ameiko, l’uomo le dava appuntamento invetreria quella notte, per parlare del padre. “Alloraè andata senz’altro ad incontrare il fratello” decreta Trafalgar assonnato. “Manon è ancora tornata..” piagnucola la vecchia cuoca portandosi un fazzoletto alnaso, “e non è da lei. Se doveva soltanto incontrare Tsuto perché non ètornata? Le è successo sicuramente qualcosa.. dopo la sfuriata del padredell’altro giorno … Oh, povera piccola …” accenna singhiozzando. “Potremmoandare a controllare, se può rassicurarti” cerca di consolarla Mya. “Econ Wilfred che si fa?” chiede infine Caladrel che ora inizia seriamente atormentarsi per l’assenza dell’amico. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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