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[TdG] Gathering Darkness


AndreaP

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Inviato

Garell Zeiss

Descrizione

Spoiler:  
Alto quasi 1,8 m, sulla ventina, di corporatura longilinea, ha capelli corti, neri e acuti occhi verdi.

La barba incolta è nera anch'essa dandogli un aspetto un pò irsuto ma nel complesso piacevole, promessa di un bell'uomo se meglio curato e nutrito.

Indossa comuni abiti da viaggio e cammina appoggiandosi al bastone da pellegrino, con tutti i suoi possedimenti in un logoro zaino.

L'unico oggetto ben lucidato, solitamente in bella vista, è il cindolo simbolo di Sigmar.

Inviato

Gunther von Ripp

descrizione:

Gunther è un uomo alto circa 1.75 e snello, ha gli occhi azzurri e vispi una barba lunga su tutto il viso di colore grigio e i capelli sono sempre nascosti dal suo vecchio cappello a punta con l'estremità piegata da un lato ed una toppa mal cucita dall'altro, sebbene abbia la barba argentea ha un viso giovane di un uomo di non più di 30 anni ma nel complesso è difficile definire la sua età a primo sguardo.

veste sempre con i suoi abiti grigi e impolverati, una tunica larga a coprire il busto che va stringendosi nelle maniche, i pantaloni anch'essi larghi che stringono alle caviglie, il mantello con cappuccio che tiene semichiuso da una cintura di cuoio in vita con una fibbia di ferro con il motivo di una freccia che punta verso il terreno, il cappuccio sempre tirato sulla testa nonostante la presenza del cappello e il mantello semichiuso a celare la forma della spada che porta al fianco e che solo in alcuni momenti è visibile, i logori stivali marroni di chi ha viaggiato molto e per finire il bastone con cui si aiuta durante le lunghe passeggiate, un comune oggetto di legno con un teschio di ferro più piccolo di un pugno alla sua sommità, solitamente va in giro con la sua pipa sempre in bocca nonostante sia quasi sempre spenta.

Inviato

@Garell

Spoiler:  
Padre Fritz, l’arciprete della chiesa di Geshburg terza chiesa per importanza lungo il Soll e punto di riferimento per il peregrinare di fratello Zeiss, era stato molto chiaro. “La chiesa di Verena” disse “ci sta aiutando molto in questo periodo. Le tensioni, conseguenti alla fine della guerra civile, si possono sanare solo con dei giusti mediatori che applichino la legge. Ed è quello che stanno facendo i fratelli della dea della giustizia. Ora l’alta sacerdotessa di Verena a Pfeildorf ha chiesto aiuto al Lector, e lui ha acconsentito a darglielo. E noi siamo vincolati ad un ordine di obbedienza come ben sapete fratello Zeiss.

La chiesa di Verena deve compiere una ricerca nell’Enclave di Eppiswald, le terre del Lector che voi ben conoscete. E così oltre al permesso di muoversi li, ha chiesto anche il suo aiuto, nella forma di una squadra che supporti questa ricerca.

Quello che vi viene chiesto, fratello, è di recarvi a Eppiswald e di selezionare usando le vostre conoscenze un gruppo di persone che possano accompagnarvi in questo compito.

La sera del 26 Jahrdrung arriverà in Eppiswald un messo della chiesa di Verena, tale Aldebrand Mössbauer, arriverà alla taverna del paese e vi cercherà: si aspetta che la squadra sia pronta. Certo per tutti loro ci sarà una ricompensa, e una donazione per la nostra chiesa” concluse

Erano passato numerosi mesi dalla fine della guerra civile che aveva colpito l’Impero e le conseguenze si vedevano ancora. I reduci tornavano mutilati dai campi di battaglia, le truppe mercenarie transitavano verso sud portando ancora sangue e malattia, l’inverno era stato particolarmente freddo e la scarsità di cibo si era fatta sentire. E i contrasti fra le due fazioni che si erano scontrate, riflesse per la povera gente negli scontri fra Ulrichiani e Sigmariti, ancora si faceva sentire.

Eppiswald in queste vicende era stato fortunato. Lontano dalle principali strade di passaggio aveva potuto sopravvivere col suo andare quotidiano, impattato solo dalla diminuzione dei commerci di legna e vino.

Alla King Toad, l’unica locanda del paese che traeva il suo nome da una leggenda locale, uno strano gruppo di persone affrontava il tramonto di questo Festag.

La giornata era stata scandita, come tutti i festag, dalla celebrazione di Renata Bauer la sacerdotessa locale di Taal che aveva, assistita dalla giovane Johanne, onorato il giorno festivo alla presenza di Graell Zeiss, un prete itinerante di Sigmar che spesso transitava nella zona.

Era stato lo stesso Zeiss a convocare un gruppo di persone del luogo, chiedendo loro di trovarsi per parlare.

Ed ora erano tutti lì

@all

Spoiler:  

Mappa di Eppiswald

https://drive.google.com/open?id=0B6WhRefTA9oONjcyVFV4aVpaWjQ&authuser=0

Oltre a luoghi comprensibili trovate

  • Fritz Lang - il fabbro
  • Adolf Loeb - il barcaiolo/pescatore
  • Edmund Waldmann - il carpentiere/boscaiolo
  • Peter Adenauer - il macellaio/fabbricatore di candele

Ricordo che Jahrdrung è l'ultimo mese completo di inverno: la primavera è alle porte.

Inviato

Garell Zeiss

Osservo con calma le persone riunite, poi mi alzo.

Rivolgendomi all'oste con fare cordiale

Buon'uomo, potete portare da bere ai miei ospiti, per cortesia?

Attendo quindi che ognuno ordini qualcosa se lo desidera, per poi iniziare a parlare, dopo un sorso d'acqua.

Vi ringrazio per essere presenti, molti di voi mi conoscono già ma mi presento comunque. Mi chiamo Garell Zeiss, umile servitore del Grande Sigmar, che la sua luce ci illumini.

Le ultime parole pronunciate con una punta di fervore. Quindi proseguo, sempre in tono cordiale.

Verrò presto al dunque. Eppiswald sarà presto onorata della visita di un messo della chiesa di Verena, per una ricerca. Non conosco i dettagli, ma mi è stato richiesto di raccogliere una piccola squadra, in suo aiuto, di cui avrò il piacere di fare parte.

La soddisfazione di aiutare un messo della dea della giustizia è già di per se una ricompensa, ma ben sappiamo che in questi tempi duri non è facile lasciare le proprie mansioni a lungo, quindi verrà corrisposta una ricompensa a chi sarà disposto ad aiutare.

Lascio che le mie parole vengano registrate dai presenti

Spero di poter contare sull'aiuto di tutti voi.

Aggiungo quindi dopo pochi istanti, lasciando che i presenti possano quindi prendere la parola.

Inviato

nella locanda, vicino al fuoco, quello che poteva sembrare un mendicante ascoltava il prete con attenzione sebbene tenesse la testa bassa a guardare le braci.

'proprio come il fuoco questo prete' si limitò a pensare Gunther con un sorrisetto sfacciato per poi tornare serio, si scosse soltanto quando il taverniere venne a chiedergli cosa volesse ordinare.

del buon vino, buon uomo, oggi sembra sia la mia giornata fortunata! ah, ha da accendere? chiese all'oste indicando la pipa vuota oh, che sbadato, mi sono dimenticato il tabacco, dove l'avrò messo? di certo era cresciuto ma la voglia dei suoi scherzi innocui non gli era certo passata, ricordava bene cosa gli fosse stato insegnato a tal proposito, proprio per questo continuava a farli.

quando arrivò il vino era di un bel rosso corposo ma Gunther già sapeva che una locanda in periferia non avrebbe certo servito il pregiato vino del Solland, tanto meno quello frizzante della sua terra natale poco lontana, e sopratutto non lo avrebbero dato ad un misero straccione come lui.

il mendicante prese un sorso di vino assaporandolo con gusto e rinnovò la sua attenzione verso il prete.

strinse con i denti la sua pipa prima di parlare onde evitare che gli cadesse e si alzò lentamente aiutandosi con il bastone.

verrò io, se un viaggio dovesse attendervi un mendicante sa sempre come tirare avanti la fuori, conosco queste terre e molte altre come le mie tasche, se poi c'è la chiesa che protegge tutti noi da aiutare, come posso tirarmi indietro dopo tutte le volte che i templi mi hanno aiutato?

disse l'uomo senza mai mollare la pipa, rimase impiedi e si appoggiò al camino in attesa che altri rispondessero alla chiamata e alla valutazione del prete che certo non poteva immaginare chi avesse davanti....

Inviato

Siedo nel punto più buio a disposizione abbastanza vicina per poter ascoltare e per poter farmi sentire.

Yo, direi che se mi hanno spedito qui, la mia partecipazione è decisa

In ombra non è facile distintinguere i miei tratti.

La voce è forte, le mani abbronzate.

Un cappuccio copre in parte il mio viso.

Inviato

Descrizione

Spoiler:  

http://i.imgur.com/isxWeEW.jpg

Una giovane umana tra i 20 e i 30, di altezza media, con un lunga treccia di capelli rossi che spunta da sotto un cappuccio di pelliccia di coniglio, arco e faretra in spalla, vecchi stivali di cuoio e un'accetta in vita. I suoi abiti, una camicia scura coperta da una casacca di pelle, cintura e pantaloni, sono parzialmente nascosti da un mantello verde piuttosto vecchio ma ancora in buono stato. Nel complesso la sua figura comunica un'impressione di immobilità silenziosa ma attenta, gli occhi, uno verde e uno castano, hanno uno sguardo indagatore anche quando sta semplicemente pensando ai fatti suoi; potrebbe essere attraente dato che ha un aspetto sano e agile, i capelli ordinati e lucidi, volto ovale e roseo, ma delle cicatrici sulla fronte e sotto l'occhio sinistro, quello castano, sono abbastanza scabre e pallide da dissuadere la maggior parte degli uomini dal rischiare con qualche commento avventato.

Aveva già visto quel prete di Sigmar alla celebrazione di Taal, dio che amava quasi quanto sua moglie Rhya, ragion per cui accettare il vino offerto, che non avrebbe comunque rifiutato in ogni caso, la mise ancora più di buon umore.

Scolò la coppa in due sorsi e la restituì all'oste con un gran sorriso e prese la parola con un cenno, appoggiandosi in avanti coi gomiti sulle ginocchia.

"L'inverno è sempre magro e questo è stato un brutto inverno. Per molti è stato anche peggio, ma il mio vecchio Witold non è più quello d'una volta. Vengo anch'io, e che la ricompensa vada a lui - per qualche giorno potrà riposare un po' le ossa."

disse scrutando il prete da sotto in sù.

Non aveva bisogno di specificare che Witold non era suo padre, ma l'uomo che l'aveva adottata da adolescente e le aveva insegnato tutto quello che le serviva per vivere, chiunque la conoscesse lo sapeva, e quelli che non la conoscevano, che pensassero pure che era suo padre.

Inviato

Hans Grauback

Dopo aver legato il cavallo Hans entro' lentamente nella locanda e riconobbe il prete

" ... deve essere lui quello che paga ..."

Mi accomodo e vedo un po' di gente al tavolo e sentendo che saremmo tutti della partita faccio un sorriso e accetto di buon grado da bere e appena parla di soldi allungo il calice verso il prete.

Questo si che e' parlare, una buona azione merita sempre una buona ricompensa. Mi chiamo Hans, Hans Grauback, chi ho il piacere di parlare? Giusto per sapere...

@Descrizione

Spoiler:  

Hans e' di corporatura media, capelli bruni, come gli occhi. Ha lo sguardo deciso, barba incolta e la faccia indurita da chi e' abituato a muoversi molto in luoghi inospitali. Porta abiti da esploratore e ha una spada al fianco. Porta una zaino su cui e' attaccato uno scudo e un arco e una piccola faretra. Tiene in mano delle bisacce appena tolte dalla sua sella.

Inviato

Seduto al tavolo, di fronte al prete di Sigmar, c'era un uomo basso, non più d'un metro e cinquanta, dai pochi capelli castani che gli crescevano come piccoli cespugli sulla testa coperta da sottili cicatrici rosse, che l'uomo sui trent'anni, tarchiato,i si grattava continuamente. Un volto tondo, rugoso e coperto da una barba castana incolta, dava allo strano tizio un'aria decisamente trasandata. Mangiava a grandi morsi una cipolla estratta da una tasca, ma non era quella la puzza che più disturbava chi gli stava vicino. Un odore stantio, marcio, di carne andata a male mescolato a sudore, un odore di morto. Era il guardiano del cimitero, con gli stivali e le brache marroni sporchi di terra e una vecchia giubba verde troppo stretta per il fisico tozzo, lasciava spazio a una camicia ingiallita dal tempo che si apriva sul petto villoso. Una mantella marrone con cappuccio, logora e maleodorante, gli cingeva le spalle. Ascoltava gli altri con occhi sbarrati, curiosi e confusi, bevendo il vino portatogli in un sol sorso. Un anello di cuoio legato a una fune che fungeva da cintura, reggeva un'ascia dalla fattura povera, ma di sicuro efficace tra le mani callose e a occhio e croce molto forti dell'uomo.

Cavolo! Sono il custode del cimitero, Gurt..beh, non tutti mi conoscete Disse rispondendo ad Hans, sputacchiando piccoli pezzi di cipolla dalla bocca piena di denti giallognoli e dalla forma disarmonica.

La ricompensa ci vuole, o mangeremmo cipolle e berremmo acqua piovana tutti i giorni disse deglutendo l'ultimo boccone

Vediamo bene di cosa si tratta, io fatico in mezzo ai morti e loro stanno sempre al loro posto, so già come muovermi, ma qua si parla di vivi e i vivi camminano

Concluse con una risata stupida, divertito dalla battuta, che magari avrebbe fatto scompisciare un becchino, ma non i suoi compagni di bevuta

Inviato

Garell

Guardo con un sorriso i presenti.

Mi fa piacere vedere riconoscenza, altruismo e buon senso tra voi, oltre a pance affamate.

Mi fermo fissando un punto a terra. Riprendo più serio

Confido quindi nel vostro aiuto. Il messo arriverà per sera ma preferirei non ne faceste parola in giro.

Mi volto e lancio un'occhiata penetrante all'oste a sottolineare che la cosa vale anche per lui, nel caso avesse ascoltato.

Inviato

il mendicante si guardò attorno analizzando chi aveva risposto alla chiamata oltre a lui, c'era gente devota che voleva dare una mano alla chiesa come poteva e anche gente affamata, forse persino avida che bramava soltanto la ricompensa, non che gli importasse poi molto, il suo viaggio doveva pur iniziare da qualche parte, ora era da solo e avrebbe continuato a fare ciò che il suo maestro gli aveva insegnato, avrebbe vagato per l'impero svelandone il marcio, tanto valeva iniziare dai residui dell'ennesima guerra religiosa tra Ulricani e Sigmariti........ come se fosse una novità....

l'uomo si distese di nuovo sulla sua sedia mimando stupore cosa? fino a sera dobbiamo aspettare? e intanto che si fa? ah, non so voi ma io mi faccio una dormita nel frattempo!

Gunther prese il cappello sgualcito e se lo portò davanti al viso a coprire gran parte della faccia e si riappoggiò con una spalla al camino.

adg:

Spoiler:  
ovviamente non dormo ma faccio finta per sentire cosa si dicono i compagni d'avventura e cercando di scansare le loro domande sulla mia identità fittizzia di vagabondo.

Inviato

La grande stanza della King Toad era, come ogni sera, affollata. Molta gente di Eppiswald amava terminare una giornata di lavoro con un bicchiere della Söll Amber o per i più facoltosi della Eppiswald Dark Bitter, le birra locali che serviva Hilda Böhme, la inn keeper. Una forte donna di circa trent’anni, gestiva con i figli il locale dopo essere rimasta vedova tre anni prima per la morte del marito ventenne durante uno scontro con banditi.

L’attesa fu piacevole arricchita dal racconto di un vecchio che narrava a dei viandanti la storia del Re Rana, leggenda da cui prendeva il nome la taverna, un racconto ben noto a quelli nati in Eppiswald e nelle baronie vicine sul fiume Söll ma sempre piacevole.

"Molto tempo fa c'era un re di nome Merogen Odocer che era così maleducato, scostumato e maleodorante che molti del popolo in quei giorni preferiva stargli alla larga. Il problema era che il folle re credeva fortemente nell'esercizio dello Ius prmae noctis, la consuetudine che concedeva al re il letto ogni nuova sposa nella notte nuziale prima che il marito potesse reclamare il suo diritto. Molte spose si recavano dalla "vecchia" del villaggio alle prime luci dell'alba alla ricerca di un rimedio a base di erbe per garantire che il seme del re non portasse un frutto malvagio.

"Un giorno di primavera il re era a caccia di uccelli acquatici con i suoi miseri scagnozzi quando udì un tonfo vicino subito seguito da una risatina di ragazza. Non desiderando condividere una si piacevole bocconcino con i suoi compagni, il re Odocer si fece largo tra le canne lungo la riva del fiume fino a che vide uno spettacolo bellissimo: la Leucotea, la dea del Söll, stava facendo il bagno davanti a lui.

"Il re riusciva a controllare a malapena la sua bramosia e cercò invano di soffocare completamente i suoi gemiti dal nascondiglio tra le canne, mentre guardava la dea.

"La dea sorrise. "La vostra attenzione alle mia forme mi diverte. Il prezzo del vostro ovvio piacere sarà che vi concederò una forma più coerente con il vostro vero essere, che dovrebbe consentirvi anche di indulgere nelle vostre fantasie dentro la mia vera forma ogni primavera."

“E per volontà della Dea il re fu trasformato nel più grande e più brutto rospo mai trovato lungo il fiume Söll”

Ormai il tramonto stava terminando quando un uomo di circa venticinque anno, magro e mal sbarbato con i capelli castani, entrò nella locanda. Portava vestiti da viaggio molto impolverati e un mantello.

Subito si recò dalla InnKeeper che gli indicò Garell e il suo tavolo con la mano.

L’uomo si diresse subito al tavolo con lo sguardo che osservava tutti i presenti. Con un sorriso si rivolese all’iniziato di Sigmar “Salute fratello” disse con voce sicura “il mio nome è Aldebrand Mössbauer e sono al servizio della Sacerdotessa Gretchen Herzberg, alto prete del Tempio in Pfeildorf. Dovrebbero averle annunciato il mio arrivo” poi fece una pausa guardando tutti “salute anche a voi. Sono felice di vedere che avete già riunito un gruppo di fidati

Detto questo prese una sedia e si accostò al tavolo aspettando una loro reazione.

@all

Spoiler:  
Sottraggo a Garell i soldi per la Söll Amber.

Ragionevole quello che ha scritto Alessio nel Tds. Se potete nel prossimo post scrivete in spoiler due righe (max) di conoscenza comune su di voi in modo da poter ruolare un passato condiviso - ovviamente se non l’avete già fatto nel post precedente.

Inviato

Hans

Ascolto di buon grado i racconti di taverna, mi ricordano il campo dopo la battaglia.

" ... un buon sorso di birra e un racconto ... "

Mi guardo attorno se per caso ci sono cameriere interessanti

" ... ci mancherebbe solo una donna ... "

L'arrivo di un viaggiatore desta subito la mia attenzione

" ... abiti logori ... viaggiatore esperto ... passo deciso ... ignora tutti e si dirige dall'oste ... ha un obiettivo preciso ... "

Vedo che punta il nostro tavolo e sorrido

" ... noi ... "

Appena si siede lo scruto con attenzione e alle sue parole rispondo con un gesto del capo

Mi chiamo Hans, Hans Grauback.

@AdG

Spoiler:  
Perception per vedere se ha qualche segno particolare che lo possa identificare
Inviato

"Farne parola? Non si preoccupi per me... una ricerca non sarà diversa da una caccia. Che differenza farebbe mai per il mio vecchio? Per gli altri, non ho da render conto a nessuno." aveva risposto alla raccomandazione del giovane prete.

La ragazza distese le gambe verso il fuoco e ascoltò la leggenda con un sorrisetto infantile sulle labbra.

Alla fine del racconto, come ogni maledetta volta in cui aveva sentito quella storia, scoppiò in una risata sguaiata... s'immaginava un rospo grosso e grasso, color verde marcio, butterato, con un po' di barbetta nera e setolosa, una piccola corona dorata tutta storta sulla testa e soprattutto un'espressione stupidissima in volto.

E ogni volta che sentiva quella storia, il rospo diventava più grosso, più grasso e più stupido, più lordo di fango, e i suoi occhi bulbosi erano sempre più neri e lucidi di pianto. s'immaginava di essere lei, a trovare quella bestia grottesca... e a dargli un bel calcio per spedirlo nel fango da cui era uscito. Ben gli stava! Si batté una mano sulla coscia, adorava quella storia...

Per quanto misterioso fosse stato il prete riguardo al loro compito, quella giornata stava andando bene e si sentiva ottimista, per cui quando arrivò il delegato della Sacerdotessa, si alzò in piedi e lo salutò con una via di mezzo tra una riverenza e un'inchino, che gesto fosse per l'esattezza non lo sapeva neanche lei.

"Sono Elfi Burkardt..." si presentò e si sedette.

Bofonchiò a bassa voce "L'ultimo Burkardt che conduca ancora un'esistenza sia onesta che dignitosa. ah!"

Inviato

Garell

Mi godo il piacere del racconto e del tepore del luogo, spesso dei lussi negli ultimi tempi, ma senza rimpianti.

All'arrivo del messo mi alzo in piedi e con fare cordiale gli stringo la mano.

Benvenuto, spero abbiate fatto buon viaggio. Sapete già chi sono ma preferisco presentarmi direttamente, Garell Zeiss, è un piacere incontrarla. Queste persone invece sono i gentili locali disposti ad accompagnarla.

E lascio loro il tempo di presentarsi, tornando a sedermi, possibilmente vicino al messo.

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