FeAnPi Inviata 22 Aprile 2015 Segnala Inviata 22 Aprile 2015 Non sono morto, ero solo moooolto impegnato a fare altro. "Altro" che, fra le altre cose, mi ha ispirato anche queste HR su come rendere un pochino più interessante e verosimile la situazione delle lingue nella 5^ edizione senza però perdermi in HR complesse.
Aleph Inviato 22 Aprile 2015 Segnala Inviato 22 Aprile 2015 bell'articolo, mi interessa parecchio (sono i dettagli a fare una bella ambientazione, secondo me) giusto un commento sulle regole meccaniche in se, riguardo ai dialetti: non so, c'è qualcosa che non mi convince nel cambio di CD e nel vantaggio. Nel senso che a pelle, avrei fatto in maniera differente (quasi opposta), tipo impostare una CD fissa, non so, 10, abbassarla nel caso chi stia parlando si sforzi di farsi comprendere (parli lentamente, scandendo le parole, usando vocaboli semplici e tentando di "scremare" il proprio dialetto dalla lingua madre), dare vantaggio se si tratta di un dialetto simile al nostro. Non so darti una spiegazione specifica a questa cosa, è solo una cosa che ho sentito "a pelle". Dato che a quanto pare sei un esperto (o quanto meno più esperto di me di sicuro ), ne approfitto per proporti un possibile argomento: duro sempre una fatica immensa ad affrontare situazioni relative ai linguaggi, perché non mastico molte lingue (ita-eng, ed un briciolo di francese). Il punto del problema è che quando vado a creare un indovinello sul linguaggio mi ritrovo semplicemente a cambiare le lettere con altri simboli, o le parole con altre parole inventate, lasciando poi la struttura però sempre la stessa dell'italiano. Qualche tempo fa un utente del forum venne fuori descrivendo in maniera piuttosto superficiale la lingua ebraica (potrei sbagliarmi...), tipo riguardo al fatto che le parole relative ad un dato argomento avessero tutte una radice comune, cambiando poi i particolari per dare significati diversi (tipo: libro, lettura, leggere e così via avevano tutte la stessa "base", variando poi in base alla situazione). Ho sgranato gli occhi da quanto ho apprezzato un'idea del genere. Dato che non tutti hanno affrontato un percorso universitario linguistico, non sarebbe una cattiva idea dare una certa quantità di "stili", anche inventati, che permettano di crearsi poi un linguaggio che non sia un semplice "italiano con altre parole"... dici che chiedo troppo? non dico di inventare decine di linguaggi interi, solo di dare delle linee guida e magari degli spunti per creare un linguaggio più complesso...
FeAnPi Inviato 22 Aprile 2015 Autore Segnala Inviato 22 Aprile 2015 Ti ringrazio dei complimenti e del definirmi esperto, mai quanto vorrei comunque. Il problema delle CD e del vantaggio in effetti non ha una singola soluzione, perché le due cose si sovrappongono. Il succo del discorso però è uno: ci sono dialetti più o meno vicini fra loro. Un milanese capirà il veneto meglio del napoletano, per dire, ma se il napoletano parlerà in maniera tale da farsi capire il milanese avrà maggiori possibilità di capirlo per quanto i due dialetti restino davvero molto diversi fra loro. Riguardo alla tua richiesta, ammetto di essere troppo pigro per. Mi limito a recuperare altre lingue e via. ^^ In ogni caso a breve ci sarà un articolo a riguardo sul blog, e potrebbe darti qualche spunto.
Aleph Inviato 22 Aprile 2015 Segnala Inviato 22 Aprile 2015 Riguardo alla tua richiesta, ammetto di essere troppo pigro per. Mi limito a recuperare altre lingue e via. ^^ In ogni caso a breve ci sarà un articolo a riguardo sul blog, e potrebbe darti qualche spunto. in realtà, anche elencare le caratteristiche "generiche" di altre lingue realmente esistenti (tipo l'esempio dell'ebraico) aiuterebbe a capire meglio come poterle sfruttare, e modificare...
FeAnPi Inviato 22 Aprile 2015 Autore Segnala Inviato 22 Aprile 2015 Un lavoro di linguistica introduttiva in sostanza? Di base anche solo giocando di: - lingue isolanti (come in parte l'inglese; la parola non si flette e a seconda della posizione cambia significato: "cane mio mordere gatto passato", ad esempio) - lingue flessive (come l'italiano, ma soprattutto greco, latino e affini; la parola si flette per genere e numero e tempo e modo e funzione sintattica: "canis meus momordit cattum", ad esempio) - lingue agglutinanti (come il turco, sono simili a quelle flessive ma aggiungono molti suffissi in successione: "cane-singolare-soggetto mio-singolare-soggetto mordere-attivo-passato-3^ persona gatto-singolare-complemento oggetto", ad esempio) si ottiene qualcosa di buono.
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