ectobius Inviata 4 Giugno 2015 Segnala Inviata 4 Giugno 2015 La nonna materna era una bizzoca! Frequentatrice di messe e funzioni a tutte l’ore; fedele assidua di sagrestia; presidentessa delle “Dame di S. Vincenzo” (nonostante i poveri la infastidissero); di religiosità non solo tutta esteriore ed esposta!, ma anche vissuta come spazio di potere nel segno di una indiscussa aderenza e conformità alla dottrina della Chiesa cattolica. Uniche leggi per lei, e della sua religiosità, e della sua stessa vita sociale, erano i precetti delle gerarchie ecclesiastiche: in casa sua circolava un solo giornale: “L’OSSERVATORE ROMANO”. Colpa solo sua?, o era stata così impostata, una volta per tutte, per ereditarietà genetica?, poi rafforzata da lunga tradizione familiare piccolo borghese? In queste condizioni avrebbe mai potuto essere di aiuto per una più aperta crescita culturale… e spirituale, delle sue figlie? E mia madre, aveva ereditato, a sua volta, parte del patrimonio genetico, ed era vissuta poi nel regime autoritario dello stretto ambiente sociale (suo padre era una nullità con tratti di amoralità), quindi stessa visione della realtà, e stesso stile di vita della madre (ne aveva ereditato anche la carica di presidentessa delle “Dame di san Vincenzo”). E quanto a cultura… solo, forse, la lettura di qualche romanzetto rosa non all’indice del vaticano. Essere semplice, però, mia madre!: carattere mite e riservato per natura, al contrario della madre arcigna e autoritaria E aveva assorbito, mia madre, gli insegnamenti alla lettera, soprattutto l’obbedienza cieca alle autorità… qualsiasi autorità (anche quella fascista). Comunque la sua religiosità fu sempre meno esposta di quella della madre, e ciò sia per carattere che per i tanti impegni di madre assurda di dieci figli (aveva ricevuto per questo anche il diploma fascista di madre prolifica!), e leggeva solo opuscoli di vite di santi che le forniva mia nonna, e recitava preghiere da qualche libro di orazioni. La BIBBIA!, era libro proibito ai cattolici… all’indice! I figli ormai cresciuti. Tutta la famiglia si è trasferita a Napoli per motivi di studio, in appartamento in affitto. Io avevo una stanza appartata e silenziosa, divisa dall’ingresso da due porte ben isolate dai rumori di casa. Sono lì che studio nel silenzio, quando percepisco, urlato e chiaro: “SIAMO CATTOLICI APOSTOLICI ROMANI!!!”. Segue lo sbattere violento della porta di ingresso, che fa vibrare l’aria dell’intero appartamento, e forse anche le pareti. Esco dalla stanza e nell’ingresso trovo mia madre ritta in piedi che brandisce una scopa… No, forse esagero… forse la scopa no, ma l’atteggiamento è chiaramente aggressivo: le braccia leggermente allargate, i pugni serrati. Mai vista in quello stato di irritazione, che se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto. “Cosa succede?”, domando. “VOLEVA VENDERMI LA BIBBIA!!!”, risponde inusualmente decisa. Il tutto prese per me l’aspetto di una caricatura, e infatti risi, e ancora adesso mi diverte il ricordo della scena. Ma, ritornato ai miei libri, non riuscivo più a studiare. Pensavo a quel pover’uomo, il colportore, venditore ambulante di libri sacri porta a porta… a piedi e con un sacco o una cassetta piena di Bibbie, porzioni, commentari, romanzetti edificanti, “evangelini”, racconti di vita cristiana (venduti tre a un soldo), almanacchi… porta a porta… e le porte gli venivano regolarmente e violentemente sbattute in faccia. Ho lasciato tutto e, correndo, ho sceso le scale; ho ispezionato la strada, sempre in corsa nei due sensi; non l’ho incontrato, il colportore, ché gli avrei comprato la Bibbia, la più bella… la più costosa… la più pesante! E per quel giorno poi non ho più studiato. Però, questa dell’nseguimento, non è la verità!, fu solo un meditato proposito. Non l’ho inseguito, il colportore… e invece avrei dovuto… avrei dovuto inseguirlo, il colportore, e acquistarla, la Bibbia, da leggere poi ad alta voce a mia madre e soprattutto a mia nonna… ogni giorno ad alta voce!
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